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Il presente ed il futuro del Jazz in Italia

Aperto da Vu-meter, 12 Settembre, 2017, 11:30 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Fidelcaster

Per quello però ti servono un'orchestra e un coro!  :D (O un pianoforte, per la trascrizione di Liszt della Nona.)
:ditanaso:

Buc

Sono d'accordo con Vu nel considerare  il jazz come un genere che presto diverrà sempre piu di nicchia. Ma Non credo sia possibile dargli la medesima connotazione della musica classica perché chi fa jazz è fondamentalmente alla ricerca di aperimentazioni e non di licenze di esecuzione. I punti di vista sono talmente opposti che non credo si troveranno mai analogie. Ne nei musicisti ne negli ascoltatori.

Il fatto che oggi il jazz, contrariamente alle proprie origini, sia diventato la musica dei "'colti e degli snob e del culturalmente preparati e dei musicisti" ..... beh concordo con nemocap è un altra storia altrettanto interessante e particolare.

Incredibile come una misica nata per il popolo sia diventata quella per gli "eletti"
Think jazzy, love bluesy and live rock !



robemazzoli

Buona sera a tutt*.
Mi permetto di intervenire per affermare um solo mio convincimento: il jazz è "solo" un linguaggio, come molti altri in musica e nell"arte in generale.

Ed è un linguaggio che, come altri, ha un percorso storico, fatto di molteplici rivoli. Anche la musica classica è un universo amplissimo.

La sperimentazione è presente in entrambi, non facciamoci fuorviare dalle sovrastrutture.

Gli aspetti formali, conseguenze del percorso evolutivo di ogni linguaggio, mutano e si complicano e assumono abiti particolareggiati.

Il jazz è figlio dell'incontro tra la musica classica europea e la cultura afroamericana, ed esso  si caratterizza per una  necessaria preparazione tecnica, inevitabile, naturale, soprattutto per chi non nasce e cresce nel suo contesto culturale.

Il discorso della nicchia o dell'elite è sovrastrutturale, è legato al vizio umano della competizione, sgradevole e artisticamente inutile.

Il jazz fa parte di quei linguaggi che donano importanza alla improvvisazione, che funziona bene solo in un contesto di grande rispetto reciproco e di umiltà, fatica e preparazione.

Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

Abbracci
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Fidelcaster

Citazione
Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

:quotonegalattico:

Anche se non è certo poca cosa...  :cry2: Citando quello che ha appena detto Salvatore Accardo su La7, "in Italia si diventa appassionati di musica per folgorazione divina o per tradizione familiare, mai per educazione [scolastica]".

Stesso discorso per la presunta "elitarietà" della musica sinfonica/cameristica/lirica, nozione insensata quale sarebbe quella dell'elitarietà di Shakespeare o di Michelangelo.
:ditanaso:

robemazzoli

Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 12:01 AM
Citazione
Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

:quotonegalattico:

Anche se non è certo poca cosa...  :cry2: Citando quello che ha appena detto Salvatore Accardo su La7, "in Italia si diventa appassionati di musica per folgorazione divina o per tradizione familiare, mai per educazione [scolastica]".

Stesso discorso per la presunta "elitarietà" della musica sinfonica/cameristica/lirica, nozione insensata quale sarebbe quella dell'elitarietà di Shakespeare o di Michelangelo.

Concordo pienamente
:goodpost:
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Elliott

Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 12:01 AM
Citazione
Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

Citando quello che ha appena detto Salvatore Accardo su La7, "in Italia si diventa appassionati di musica per folgorazione divina o per tradizione familiare, mai per educazione [scolastica]".

Posso non essere d'accordo con Accardo?

Se una cosa da salvare c'è nella riforma Giannini, è proprio quella di aver inserito il percorso musicale già nelle scuole medie avviando appunto gli indirizzi musicali ed i licei musicali.
Nelle medie ad indirizzo musicale, strumento e musica hanno le stesse ore di Italiano e Storia. Nei licei addirittura più di Italiano, Latino/greco e matematica messe insieme  (essendoci anche materie come composizione ed arrangiamenti,  montaggio ed editing digitale, storia della musica, direzione orchestra etc...
A questo si aggiunge la promozione ad università dei conservatori.

Il vero problema?
Tutti gli anni vengono fatti dei test di ammissione  (anche molto severi per i licei) e rimangono fuori degli aspiranti studenti perché manca il numero per comporre una nuova classe. Ciò significa che manca l'educazione alla musica proprio in famiglia e, mi prende il nervoso  (talvolta non sono riuscito a star zitto ) quando so che molti alunni manco toccano lo strumento e...sono stati spinti dai genitori perché le classi sono composte da persone selezionate  (leggasi, no extracomunitari, disagiati etc...).
La scuola ci sta provando...solo in Lombardia ci sono più di 130 scuole medie ad indirizzo musicale; nel resto d'italia ce n'é almeno uno per comprensorio oltre ad 1 liceo musicale per provincia con i grossi centri che ne hanno più di uno.

La scuola ha il dovere di formare ma, l'educazione va data dai genitori. Se affidi ad un contadino un terreno incolto, pieno di sassi e flora selvatica, non puoi aspettarti che garantisca i raccolti nei tempi, nelle quantità e della qualità di chi gli affida un terreno pronto per la semina  :etvoila:

nemocap

Citazione di: robemazzoli il 12 Settembre, 2017, 11:51 PM
.

Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.


Concordo. Disabitudine dovuta, secondo me, principalmente al fatto di essere nati e vissuti in Italia, non certo patria del jazz (anche se qui il jazz ha trovato terreno fertile fin dall'inizio). Uno nato e vissuto a New Orleans avrebbe respirato jazz da sempre e se avesse preso in mano uno strumento qualsiasi non avrebbe potuto che suonare jazz.


Fidelcaster

Citazione di: Elliott il 13 Settembre, 2017, 07:10 AM
Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 12:01 AM
Citazione
Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

Citando quello che ha appena detto Salvatore Accardo su La7, "in Italia si diventa appassionati di musica per folgorazione divina o per tradizione familiare, mai per educazione [scolastica]".

Posso non essere d'accordo con Accardo?

Se una cosa da salvare c'è nella riforma Giannini, è proprio quella di aver inserito il percorso musicale già nelle scuole medie avviando appunto gli indirizzi musicali ed i licei musicali.
Nelle medie ad indirizzo musicale, strumento e musica hanno le stesse ore di Italiano e Storia. Nei licei addirittura più di Italiano, Latino/greco e matematica messe insieme  (essendoci anche materie come composizione ed arrangiamenti,  montaggio ed editing digitale, storia della musica, direzione orchestra etc...
A questo si aggiunge la promozione ad università dei conservatori.

Il vero problema?
Tutti gli anni vengono fatti dei test di ammissione  (anche molto severi per i licei) e rimangono fuori degli aspiranti studenti perché manca il numero per comporre una nuova classe. Ciò significa che manca l'educazione alla musica proprio in famiglia e, mi prende il nervoso  (talvolta non sono riuscito a star zitto ) quando so che molti alunni manco toccano lo strumento e...sono stati spinti dai genitori perché le classi sono composte da persone selezionate  (leggasi, no extracomunitari, disagiati etc...).
La scuola ci sta provando...solo in Lombardia ci sono più di 130 scuole medie ad indirizzo musicale; nel resto d'italia ce n'é almeno uno per comprensorio oltre ad 1 liceo musicale per provincia con i grossi centri che ne hanno più di uno.

La scuola ha il dovere di formare ma, l'educazione va data dai genitori. Se affidi ad un contadino un terreno incolto, pieno di sassi e flora selvatica, non puoi aspettarti che garantisca i raccolti nei tempi, nelle quantità e della qualità di chi gli affida un terreno pronto per la semina  :etvoila:

Mi sa che più che altro sei in disaccordo con me, che stavo pensando solo alla scuola per come l'ho conosciuta ai miei tempi, e perciò ho posto l'enfasi su di essa posponendo l'aggettivo "scolastica" a "educazione". Lo stesso Accardo stava parlando segnatamente di scuola (di tutta la scuola italiana, senza distinzione di indirizzo), ma forse sarebbe d'accordo con te; la mia esperienza di bambino cresciuto in una casa senza musica senz'altro coincide con la situazione che descrivi.
:ditanaso:

Fidelcaster

Citazione di: nemocap il 13 Settembre, 2017, 08:11 AM
Citazione di: robemazzoli il 12 Settembre, 2017, 11:51 PM
.

Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.


Concordo. Disabitudine dovuta, secondo me, principalmente al fatto di essere nati e vissuti in Italia, non certo patria del jazz (anche se qui il jazz ha trovato terreno fertile fin dall'inizio). Uno nato e vissuto a New Orleans avrebbe respirato jazz da sempre e se avesse preso in mano uno strumento qualsiasi non avrebbe potuto che suonare jazz.

Da frequentatore di jazzguitar.be, i cui utenti in larga maggioranza sono statunitensi, devo dire che la situazione che ho tante volte visto descritta è ben diversa: il jazz si suona e si ascolta ancora a New York (anche se molti club hanno chiuso ed è molto più difficile trovare delle jam a cui prendere parte, specie se non si è supercompetenti); fuori da New York si suonano e ascoltano country, metal (i bianchi), rap, r'n'b (i neri), e blues, ma pochissimi ascoltano e suonano jazz. Tant'è che in quel forum (e anche nel video di Rick Beato che ho postato sopra) si favoleggia dell'Europa (e dell'estremo Oriente) dove il jazz sarebbe ancora vivo!

Se poi a New Orleans ci sono ancora le marching band ecc. si tratta senz'altro di una circoscritta tradizione locale.
:ditanaso:

Vu-meter

Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 09:39 AM
Citazione di: nemocap il 13 Settembre, 2017, 08:11 AM
Citazione di: robemazzoli il 12 Settembre, 2017, 11:51 PM
.

Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.


Concordo. Disabitudine dovuta, secondo me, principalmente al fatto di essere nati e vissuti in Italia, non certo patria del jazz (anche se qui il jazz ha trovato terreno fertile fin dall'inizio). Uno nato e vissuto a New Orleans avrebbe respirato jazz da sempre e se avesse preso in mano uno strumento qualsiasi non avrebbe potuto che suonare jazz.

Da frequentatore di jazzguitar.be, i cui utenti in larga maggioranza sono statunitensi, devo dire che la situazione che ho tante volte visto descritta è ben diversa: il jazz si suona e si ascolta ancora a New York (anche se molti club hanno chiuso ed è molto più difficile trovare delle jam a cui prendere parte, specie se non si è supercompetenti); fuori da New York si suonano e ascoltano country, metal (i bianchi), rap, r'n'b (i neri), e blues, ma pochissimi ascoltano e suonano jazz. Tant'è che in quel forum (e anche nel video di Rick Beato che ho postato sopra) si favoleggia dell'Europa (e dell'estremo Oriente) dove il jazz sarebbe ancora vivo!

Se poi a New Orleans ci sono ancora le marching band ecc. si tratta senz'altro di una circoscritta tradizione locale.


Uh, che tristezza ...
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nemocap

Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 09:39 AM
Citazione di: nemocap il 13 Settembre, 2017, 08:11 AM
Citazione di: robemazzoli il 12 Settembre, 2017, 11:51 PM
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Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.


Concordo. Disabitudine dovuta, secondo me, principalmente al fatto di essere nati e vissuti in Italia, non certo patria del jazz (anche se qui il jazz ha trovato terreno fertile fin dall'inizio). Uno nato e vissuto a New Orleans avrebbe respirato jazz da sempre e se avesse preso in mano uno strumento qualsiasi non avrebbe potuto che suonare jazz.

Da frequentatore di jazzguitar.be, i cui utenti in larga maggioranza sono statunitensi, devo dire che la situazione che ho tante volte visto descritta è ben diversa: il jazz si suona e si ascolta ancora a New York (anche se molti club hanno chiuso ed è molto più difficile trovare delle jam a cui prendere parte, specie se non si è supercompetenti); fuori da New York si suonano e ascoltano country, metal (i bianchi), rap, r'n'b (i neri), e blues, ma pochissimi ascoltano e suonano jazz. Tant'è che in quel forum (e anche nel video di Rick Beato che ho postato sopra) si favoleggia dell'Europa (e dell'estremo Oriente) dove il jazz sarebbe ancora vivo!

Se poi a New Orleans ci sono ancora le marching band ecc. si tratta senz'altro di una circoscritta tradizione locale.

In effetti intendevo la New Orleans prima della chiusura del quartiere Storyville e dell'esodo in massa dei musicisti neri a Chicago.
Per quanto riguarda il jazz europeo, forse non a torto si favoleggia se penso alla situazione per esempio del jazz scandinavo e segnatamente della Norvegia dove dagli anni sessanta in poi la musica si è evoluta attraverso mille rivoli e si è connotata in modo molto specifico e riconoscibile al punto che per identificarla si usa spesso il termine "suono del nord".

Elliott

Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 09:24 AM
Citazione di: Elliott il 13 Settembre, 2017, 07:10 AM
Citazione di: Fidelcaster il 13 Settembre, 2017, 12:01 AM
Citazione
Esso non è lontano dal popolo se non per una culturale disabitudine, per una educazione musicale scarsa.

Null'altro.

Citando quello che ha appena detto Salvatore Accardo su La7, "in Italia si diventa appassionati di musica per folgorazione divina o per tradizione familiare, mai per educazione [scolastica]".

Posso non essere d'accordo con Accardo?

Se una cosa da salvare c'è nella riforma Giannini, è proprio quella di aver inserito il percorso musicale già nelle scuole medie avviando appunto gli indirizzi musicali ed i licei musicali.
Nelle medie ad indirizzo musicale, strumento e musica hanno le stesse ore di Italiano e Storia. Nei licei addirittura più di Italiano, Latino/greco e matematica messe insieme  (essendoci anche materie come composizione ed arrangiamenti,  montaggio ed editing digitale, storia della musica, direzione orchestra etc...
A questo si aggiunge la promozione ad università dei conservatori.

Il vero problema?
Tutti gli anni vengono fatti dei test di ammissione  (anche molto severi per i licei) e rimangono fuori degli aspiranti studenti perché manca il numero per comporre una nuova classe. Ciò significa che manca l'educazione alla musica proprio in famiglia e, mi prende il nervoso  (talvolta non sono riuscito a star zitto ) quando so che molti alunni manco toccano lo strumento e...sono stati spinti dai genitori perché le classi sono composte da persone selezionate  (leggasi, no extracomunitari, disagiati etc...).
La scuola ci sta provando...solo in Lombardia ci sono più di 130 scuole medie ad indirizzo musicale; nel resto d'italia ce n'é almeno uno per comprensorio oltre ad 1 liceo musicale per provincia con i grossi centri che ne hanno più di uno.

La scuola ha il dovere di formare ma, l'educazione va data dai genitori. Se affidi ad un contadino un terreno incolto, pieno di sassi e flora selvatica, non puoi aspettarti che garantisca i raccolti nei tempi, nelle quantità e della qualità di chi gli affida un terreno pronto per la semina  :etvoila:

Mi sa che più che altro sei in disaccordo con me, che stavo pensando solo alla scuola per come l'ho conosciuta ai miei tempi, e perciò ho posto l'enfasi su di essa posponendo l'aggettivo "scolastica" a "educazione". Lo stesso Accardo stava parlando segnatamente di scuola (di tutta la scuola italiana, senza distinzione di indirizzo), ma forse sarebbe d'accordo con te; la mia esperienza di bambino cresciuto in una casa senza musica senz'altro coincide con la situazione che descrivi.

:reallygood: Chiarissimo

Fidelcaster

Rick continua il suo discorso sull'impopolarità del jazz negli USA, individuandone due cause: l'affermazione dello smooth jazz, a partire dagli ultimi dischi di Wes e dalle hit di Benson, e il declino dell'educazione musicale nelle scuole. La seconda causa mi sembra inoppugnabile, la prima non saprei dire.



Accenna comunque al sorprendente successo degli Snarky Puppy o di fenomeni nati sul web come Jacob Collier; ma si tratta comunque di artisti che il jazz lo contaminano molto con elementi di musiche pop, e/o che al talento e alla bravura indiscutibili uniscono un look e un "atteggiamento" pop.

:ditanaso:


Vu-meter

Io temo sempre molto le incomprensioni date dalle nomenclature. Per me il termine "jazz" non comprende, come per alcuni, soltanto il genere fino agli anni '50 o poco più, quando ha iniziato a contaminarsi e ad ingurgitare altri generi a volte anche distanti.
Molti direbbero che Scofield è Fusion ed io cerco di rispettare la "regola", ma più spesso mi viene da codificarlo "jazz" perchè per me il linguaggio è quello, a prescindere dalle contaminazioni funk che il nostro ha inserito oramai da decadi nelle sue produzioni.

Sulla base di questi qui pro quo, alcuni possono sostenere che il jazz sia morto quando Benson si è messo a fare Give the night e forse restano delusi da quello che vivono come un tradimento. Per me non è così, per me ci sono parentesi commerciali in gente come Benson o altri, ma restano comunque dei grandi perchè hanno fatto ben altro nella carriera ed alcuni di loro sono dei veri capiscuola in termini di linguaggio e/o sonorità.
Ammetto di essere alieno alla scena attuale e se non fosse per te, non avrei conosciuto molti nomi che apprezzo e che vediamo girellare anche qui da noi.
Non so come pormi davanti ad affermazioni del genere ( non ho però visto il video ) perchè credo che si cavilli sul significato di "jazz" e per certi versi, credo di capire ciò che venga inteso, ma per altri o più semplicemente per me, le cose non sono come vengono proposte ..

Non so se sono riuscito a spiegarmi ..  :-\
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Fidelcaster

Non ho ben capito perché, secondo lui, il jazz "commerciale" avrebbe allontanato il pubblico dal jazz "artistico". Comunque non è che ce l'abbia con Wes e Benson, dice che sono due chitarristi superlativi e che il loro è smooth jazz fatto da grandi strumentisti e orchestratori. Fa comunque sentire vari esempi di quello che ritiene essere il "vero" jazz, quello diventato impopolare.
:ditanaso:

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