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JAMBLE Cafè => Chiacchere in libertà => Discussione aperta da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 08:22 AM

Titolo: Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 08:22 AM
Ho un tema un po' particolare (e provocatorio se vogliamo) da sottoporvi e, non è detto che sia in grado di trasmettere quello che intendo.

Avete mai avvertito quella voglia di tornare ad essere solo fruitori dell'ascolto libero, senza conoscere l'aspetto tecnico-realizzativo di un brano?
Senza sapere come determinate sonorità siano state create. Senza sapere che effetti, che tecnica di esecuzione e missaggio etc...
Quel suono è lì. ..è così. ..e mi emoziona.
Sapere troppo uccide le emozioni e cancella il romanticismo.
Faccio un parallelo con la fotografia dove, il sapere come uno scatto sia stato realizzato, mi rende meno emotivo davanti ad uno scatto per il quale, in altri tempi sarei sobbalzato sulla sedia esclamando "ma come fa????"
Dico questo perché mi rendo conto delle diverse considerazioni che vengono fatte su un determinato brano tra chi suona  ed il sottoscritto.
La mia "ingenuità" al cospetto della canzone mi restituisce quella carica di romanticismo che un musicista a mio avviso, ha spazzato via?
In pratica....un bambino pensa che il bosco sia magico perché pensa sia abitato da fate, gnomi  ed elfi. Un adulto sa che non esistono. Un bambino vede in un bosco un luogo magico...un adulto in luogo dove raccogliere funghi.
Spero di essrre riuscito a trasmettere il mio pensiero
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 08:43 AM
Ci sei riuscito benissimo Elliott e ci hai regalato una riflessione preziosa se vuoi improbabile nei tempi sincopati del contemporaneo.  :hug2:

Da parte mia posso dirti che la crescente consapevolezza della conoscenza mi consente ogni giorno di apprezzare piu' pienamente cio che vedo in foto ed ascolto in musica.

Una fotografia o un esecuzione che possiamo definire "semplice" non hanno per me meno valore di una esecuzione virtuosa e complessa.
Se siamo disposti alla visione o all'ascolto saremo sempre pronti a sorprenderci tanto dell'aspetto emotivo quanto di quello tecnico e non è detto che una cosa non sostenga ed aiuti l'altra.
Anzi.

Un tempo rimanevo incantato davanti ai paesaggi di Ansel Adams e credevo che Paolo Gianoglio, il chitarrista di Claudio Baglioni ( a proposito degli scheletri nell'armadio) fosse un mito della chitarra.
Pian pianico ho scoperto centinaia di altri fotografi di fronte alle cui fotografie potevo rimanere altrettanto incantato e centinaia di chitarristi che mi rapivano il cuore.

Tutt'ora, nonostante l'età e lo studio, la tecnica fine a se stessa non mi rapisce, ne apprezzo le possibilità ma le emozioni stanno altrove.

Quando tecnica e sentimento si fondono si và decisamente oltre.   
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 09:17 AM
Citazione di: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 08:43 AM
Da parte mia posso dirti che la crescente consapevolezza della conoscenza mi consente ogni giorno di apprezzare piu' pienamente cio che vedo in foto ed ascolto in musica.
...cut...Quando tecnica e sentimento si fondono si và decisamente oltre.


Ciao Max
è bello che tu riesca a gestire in questo modo il tuo rapporto con l'arte.


Io purtroppo, da una parte apprezzo maggiormente foto (per restare nel campo a me più noto soitto questo punto di vista ma, estendibile a qualsiasi forma di arte) che magari un tempo ritenevo "banali", perché ne apprezzo le difficoltà di esecuzione. Ne apprezzo il valore tecnico però...a livello emotivo...rimane "scarica".
Di contraltare invece, fanno una serie di situazioni in cui - il conoscere la tecnica di realizzazione - mi ha tolto quella magia perché, in fondo, con l'esercizio posso farlo anche io (mi riferisco ad esempio a tempi lunghi, pdc, sottoesposizioni etc...).
Sarà per questo che il mio genere preferito rimane la street dove, non ci sono tecniche ma solo occhio, cuore ed anima.


Grazie per aver preso parte alla discussione perché...mi interessa particolarmente il Vs punto di vista.



Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 09:25 AM
Per me è stato fondamentale il momento in cui da autore mi sono piano piano trasformato, studiando molto e frequentando il più possibile eventi e seminari,  in lettore di immagini e di racconti fotografici, redattore di testi critici ed editor.

Un lungo percorso, che sto ancora percorrendo, che mi ha permesso di guardare le cose da un punto di vista diverso da quello da cui ho guardato le cose per tanti anni.
Ora il rapporto con la fotografia, e con la musica, è cambiato radicalmente.
Il come viene realizzato uno scatto non mi interessa se non minimamente, mi interessa invece, e molto, il perchè.

Buon cammino.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: AlbertoDP il 29 Marzo, 2016, 09:27 AM
Mi trovo a condividere le parole di Max, quando dice che della tecnica ne apprezza le possibilità, ma le emozioni stanno altrove.
Nella musica che apprezzo maggiormente, raramente la tecnica è un aspetto rilevante, semmai lo è l'inventiva. Ma, più di tutto, il centro dell'emozione per me è la canzone. Infatti, non ho chitarristi preferiti, se non nella misura in cui sono anche compositori o contribuiscono in modo fondamentale  a fare di una canzone quello che è  ::)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: maestro ciminiera il 29 Marzo, 2016, 10:41 AM
In un altro tuo post ti dicevo che forse il mio ascoltare la musica "nuova" pensando a come e se rifarla con i miei gruppi mi ha un poco tolto il piacere di ascoltare cose nuove. Però qui si fa un discorso diverso, e cioè se sapere, o intuire, come sia creato un brano tolga l'emozione dell'ascolto. In questo caso ti rispondo di no, se nasce la magia non conta sapere come si è creata, la musica deve dare emozione, e la conoscenza tecnica non influisce su questo processo.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: zap il 29 Marzo, 2016, 11:17 AM
Gran bella domanda Elliot,ma faccio da spettatore poichè quel poco di ascolto in musica è semplicemente una soundtrack dei pochi momenti spensierati,in genere quando cammino a piedi per strada,mi fà da metronomo ai miei passi.
L'unico pensiero và alla chitarra...e come interpretare quel dato pezzo.

p.s. Ho avuto momenti più felici comunque eh,specie quando ero meno capace con lo strumento.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: CalegaR1 il 29 Marzo, 2016, 12:12 PM
alla fine, per quel che mi riguarda almeno, devo sentire delle emozioni alla fine del pezzo

Se ha 60000 note, 12 o 40...poco importa

Trovo più emozionale un pezzo di Aaron Lewis fatto acustico con la sua chitarra che un G3... :)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 12:28 PM
Torno un secondo in ambito fotografico per provare a spiegarmi meglio se riesco.

Osserviamo tre foto con un tema comune, il mare.


Il primo scatto è un'immagine naturalistica o paesaggistica se preferisci caratterizzata da una composizione piuttosto rigorosa e dai toni rilassanti.
Qualsiasi osservatore si ritroverà a sentirsi mediamente a suo agio e, probabilmente, apprezzerà lo scatto.

(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.marchefotografia.it%2Fjamble%2Fmare01.jpg&hash=29f2a2afcfed12edaeb8c10194086692544fabad)


Il secondo scatto pur se altrettanto rigoroso dal punto di vista compositivo e sufficientemente chiaro dal punto di vista iconico farà un pochino piu' fatica ad essere apprezzato dal "grande pubblico" anche perchè l'aurea non è esattamente serena.

(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.marchefotografia.it%2Fjamble%2Fmare02.jpg&hash=d1997b86554e1f68b2d7d8b44b985daef7e4e181)


Il terzo scatto ha elementi molto meno iconici e l'aurea che sprogiona diventa totalmente soggettiva.
Poche persone si fermano ad osservarla.

(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.marchefotografia.it%2Fjamble%2Fmare03.jpg&hash=8a955c1e4e40d53c40e8afb449be56859a6891b2)



Poche persone si fermano ad osservarla e per questo è meno interessante ?

No semplicemente usano linguaggi diversi.
Saperle apprezzare tutte è una peculiarità che si affina pian pianino e che secondo me vale molto ma molto di più del desiderio di tornare in una condizione di "sana ignoranza"

Naturalmente è soltanto un esempio.  ::)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 12:32 PM
Bellissimo esempio Max...hai perfettamente reso il tuo punto di vista  ::)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: mimmocrazyforguitar il 29 Marzo, 2016, 12:40 PM
secondo me non devi vedere l' aspetto tecnico-teorico come qualcosa di freddo e senza anima non devi assolutamente pensarla in  questo modo, io più che altro li considero come strumenti di espressione per l' artista senza la conoscenza della tecnica e dell' armonia non ci sarebbe musica!!! e di conseguenza neanche emozioni.
sono tutti questi strumenti che alla fine ci aiutano ad esprimerci al meglio e a renderci artisti. anche io quando avevo 12 anni e frequentavo le medie la pensavo esattamente come te, tutta colpa della mia prof che mi insegnava la teoria come la matematica e se non fosse per lei avrei incominciato molto prima a suonare e a studiare musica. GRANDE ERRORE!!! mi ci sono voluti altri 3 anni per riavvicinarmi alla musica e solo ora comprendo che la musica è un linguaggio e una forma di  espressione. Questo è come la penso io, spero di esserti stato utile  ::)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Vu-meter il 29 Marzo, 2016, 12:52 PM
Sono in parte d'accordo con Elliot. Da parte mia posso dire che è un po' come l'amore per un'altra persona : è vero che passa 'la fregola' iniziale, ma si sviluppa quello che poi forse è il "vero" amore.
Passa il romanticismo e lascia anche un po' di malinconia, ma cresce una forma di rispetto ed entusiasmo diversa, perchè l'ascolto ovviamente si va raffinando.

Questo almeno è ciò che è successo a me ..  :etvoila:


Vu :)
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 12:54 PM
Grazie per il Vs contributo.
È sempre bello leggere i Vs pareri e mi fa piacere aver stimolato la discussione
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Moreno Viola il 29 Marzo, 2016, 01:51 PM
Vado un po' fuori tema, sperando di avere cinque minuti più tardi per approfondire l'argomento del topic.
Io credo invece che qualsiasi forma artistica possa vivere senza la consapevolezza della tecnica, che non significa con la sua assenza.
Quello che per alcuni è un gesto tecnico, per persone con un talento più evidente può essere invece un gesto di uguale efficacia ma dettato esclusivamente dall'istinto.
L'esempio di Jimi Hendrix è sempre calzante.
Le forme d'arte e la musica in particolare, precedono di millenni la tecnica. Basta, ad esempio, un tronco vuoto e un ramo.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: zap il 29 Marzo, 2016, 02:36 PM
Concordo pienamente con il tuo pensiero,Moreno  :quotone:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 02:37 PM
Citazione di: Moreno Viola il 29 Marzo, 2016, 01:51 PM
...Quello che per alcuni è un gesto tecnico, per persone con un talento più evidente può essere invece un gesto di uguale efficacia ma dettato esclusivamente dall'istinto....

:-\
Titolo: Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Mr.Choi il 29 Marzo, 2016, 02:57 PM
Spunto interessante, io non posso rispondere per quanto riguarda la musica, perché le mie conoscenze sono limitatissime, ma posso rispondere per quanto riguarda la letteratura, ambito in cui sono più ferrato.
È vero che storie, che altrimenti avrei apprezzato di più, le ho disprezzate perché stilisticamente poco valide, ma è anche vero che dinanzi ad una storia magistralmente costruita è narrata il mio stupore e il trasporto sono molto maggiori oggi di quanto non lo fossero quando ne sapevo meno o di quanto lo sia quello di alcuni miei amici non appassionati lettori: indomani Shadowhunters l'ho trovato una ciofeca senza mezzi termini, ma la trilogia degli antenati di Calvino l'ho amata mille volte di più di chi non ami leggere e mi piace molto leggere i versi di Ariosto, mentre altro potrebbero trovarli noiosi ( però Marino è noioso anche per me ).
Inoltre credo che in certi casi sia meglio sospendere il giudizio e soprassedere sui difetti di un'opera per apprezzarne i lati positivi, insomma comportarsi come se non si sapesse, perché il vantaggio di sapere è che si può fingere di ignorare, ma se si ignora, non si può fingere di sapere.
Per concludere con l'esempio dell'uomo e del bosco, è vero che l'uomo sa che il bosco non è abitato da fate, ma questo può renderlo più unico e magico ai suoi occhi, come rimanere impassibili dinanzi al perfetto meccanismo dell'ecosistema bosco ? E anche se sappiamo che le fate non ci sono, non possiamo forse fingere per un secondo che ci siano e farci trasportare dalla magia del momento ?
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 03:02 PM
Citazione di: Mr.Choi il 29 Marzo, 2016, 02:57 PM
.....Inoltre credo che in certi casi sia meglio sospendere il giudizio e soprassedere sui difetti di un'opera per apprezzarne i lati positivi, insomma comportarsi come se non si sapesse, perché il vantaggio di sapere è che si può fingere di ignorare, ma se si ignora, non si può fingere di sapere. .....

:quotone:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 03:22 PM
Citazione di: Mr.Choi il 29 Marzo, 2016, 02:57 PMInoltre credo che in certi casi sia meglio sospendere il giudizio e soprassedere sui difetti di un'opera per apprezzarne i lati positivi, insomma comportarsi come se non si sapesse, perché il vantaggio di sapere è che si può fingere di ignorare, ma se si ignora, non si può fingere di sapere.
Per concludere con l'esempio dell'uomo e del bosco, è vero che l'uomo sa che il bosco non è abitato da fate, ma questo può renderlo più unico e magico ai suoi occhi, come rimanere impassibili dinanzi al perfetto meccanismo dell'ecosistema bosco ? E anche se sappiamo che le fate non ci sono, non possiamo forse fingere per un secondo che ci siano e farci trasportare dalla magia del momento ?

Certo...è possibile.
Ma è maledettamente difficile...bisogna allenarsi
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 03:23 PM
Non è così difficile, puo' essere più complesso suonare un blues. :occhiolino:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 29 Marzo, 2016, 04:46 PM
Citazione di: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 03:23 PM
Non è così difficile, puo' essere più complesso suonare un blues. :occhiolino:

:-\ :-\ ??? ??? mi stai mettendo davanti ai miei limiti?  >:( :angry2:

E fai bene...bisogna essere realisti :D :D :D
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 04:50 PM
Assolutamente Elliott, vedrai che suonare un blues non sarà un impresa difficile.
Volevo soltanto dire che, spostando il proprio punto di vista si posso vedere cose che ..... :occhiolino:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Cold_Nose il 29 Marzo, 2016, 07:58 PM
A me è capitato molto spesso col cinema. Quando ero ragazzino guardavo i film per quello che erano, lasciandomi trasportare in quei mondi inventati; da adulto - con un minimo di cognizione di causa in più - ho attraversato una fase in cui non godevo appieno la visione perché analizzavo ogni signolo elemento del film: i dialoghi, le inquadrature, la trama, le musiche....ed allora ammazzavo praticamente il cinema nella sua essenza. Adesso, dopo un po' di tempo sono riuscito a trovare una via di mezzo tra la totale ingenuità prostrata al puro spettacolo ed una consapevolezza logica tenuta diligentemente a bada. 

Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Cris Valk il 29 Marzo, 2016, 08:08 PM
Anch'io vedo la tecnica come 'strumento'...cioè nel senso...se voglio creare un brano lento e 'sognante' lo bagnero' di molto riverbero!se non lo avessi saputo probabilmente ci girerei intorno a vuoto...rimanendo poi deluso dal risultato...imho.

Inoltre certe cose che prima anche non sapendo come erano state fatte le ritenevo meravigliose,ora che lo so mi domando: 'Ma come ha fatto a pensarci?è un genio!'' rimanendo ancora piu' estasiato...un esempio su tutti il suono del gabbiano di Gilmour.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: maestro ciminiera il 30 Marzo, 2016, 08:29 AM
Citazione di: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 03:23 PM
Non è così difficile, puo' essere più complesso suonare un blues. :occhiolino:
Guarda, nomini il blues e subito mi scatta qualcosa :reallygood:
Per me il blues è l'esempio perfetto per spiegare il mio pensiero. Prendi Muddy Waters, il mio idolo...l'ho studiato, so esattamente cosa fa lui con la chitarra, so come suona l'armonica, so che fa il basso, so come fare il suo assolo di slide, eppure ogni volta che lo ascolto mi scuote ancora dentro. E quando fa l'assolo di chitarra a cinquant'anni abbondanti faccio ancora air guitar
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Caligarock il 30 Marzo, 2016, 06:07 PM
Io anzi trovo che avere un minimo di conoscenza che mi permette di apprezzare anche gli aspetti prettamente tecnici della musica mi aiuta ancora di più a godere di quello che sto ascoltando.
Mi capita ascoltando lo stesso pezzo prima in auto e poi in cuffia. In auto sento la melodia, il tiro e se il pezzo mi coinvolge, mi emoziona, lo percepisco nettamente nel suo valore generale, magari senza neanche capire perchè mi fornisce delle buone vibrazioni. In cuffia percepisco poi tutte le sfumature e le esecuzioni dei singoli strumenti e ne godo in pieno.
E a volte diventano significativi anche quei pezzi che all'ascolto distratto non mi destavano interesse.
Mi ricordo la prima volta che ascoltai in cuffia dei pezzi di Ivan Graziani, ricchi di arrangiamenti articolati e sovraincisioni di chitarra, ne rimasi meravigliato.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: mimmo il 30 Marzo, 2016, 06:14 PM
The dark side of the moon
Tutto il resto é noia
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Moreno Viola il 30 Marzo, 2016, 10:00 PM
Citazione di: Max Maz il 29 Marzo, 2016, 02:37 PM
Citazione di: Moreno Viola il 29 Marzo, 2016, 01:51 PM
...Quello che per alcuni è un gesto tecnico, per persone con un talento più evidente può essere invece un gesto di uguale efficacia ma dettato esclusivamente dall'istinto....

:-\

Faccio un esempio che spero aiuti a comprendere cosa intendo.

Ci sarà certamente stata un primo musicista, che si è accorto che aumentando la tensione della corda, per mezzo di quel gesto tecnico che oggi chiamiamo comunemente bending,  il suo strumento poteva emettere sfumature sonore che spostando le dita da un tasto ad un altro non era in grado di ottenere.
Sono sicuro che ancora oggi ci sono persone come quel pioniere, che dopo qualche tempo con in mano una chitarra e senza che nessuno li istruisca, letteralmente sentiranno istintivamente di doversi esprimere per mezzo di quel gesto.
Ci saranno invece quelli, probabilmente la maggior parte, che per espandere la propria capacità espressiva, avranno bisogno di qualcuno che li accompagni.

Riguardo al tema del topic, io la penso un po' come il Cali e a mio parere avere una maggiore consapevolezza di cosa il musicista sta facendo, aiuta ad apprezzare maggiormente le piccole sfumature che magari prima ci colpivano in maniera superficiale o alle quali magari neppure facevamo caso.
Non credo assolutamente che sapere di più condanni ad approcciare tutto esclusivamente in maniera freddamente critica.
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 30 Marzo, 2016, 10:22 PM
Allora avevo capito bene,  è un po' romantica la tua visione ed è bella così. :mypleasure:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Vu-meter il 30 Marzo, 2016, 10:37 PM
:quotone: per Moreno !!
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 16 Giugno, 2016, 01:06 PM
Ritorno sul topic a distanza di oltre 2 mesi e mezzo.
3 giorni  dopo questo topic, ho iniziato lo studio dal maestro. 2 mesi e mezzo sono veramente pochi ma, mi sento così lontano da quel punto (forse do impressione di presunzione ma, è quello che sento). Ho preso contatto con la musica....con lo strumento e, da quel giorno il mio ascolto,  giorno dopo giorno,  assume forme diverse.
L'istinto mi porta a concentrarmi su aspetti che prima ignoravo. Mi porta a concentrarmi sulle parti ritmiche per capire il ritmo, i cambi, le altezze...
Mi porta a fare più attenzione alle singole parti e, ritrovare nelle canzoni ciò che sto studiando  è una bella sensazione.  Sono ancora lontanissimo ma, mi rendo conto che adesso comincio anche a capirle. Ho rivalutato delle canzoni e degli autori ed è stata una bella conquista.

Insomma....oggi mi sento un ciccinnino meno lontano dal Vs punto di vista

:thanks: :fan:

Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Max Maz il 16 Giugno, 2016, 01:49 PM
 :bravo2: :bravo2: :bravo2:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Vu-meter il 16 Giugno, 2016, 02:08 PM
Citazione di: Max Maz il 16 Giugno, 2016, 01:49 PM
:bravo2: :bravo2: :bravo2:
:quotonemegagalattico:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: PaoloF il 16 Giugno, 2016, 02:26 PM
E' veramente bello sentirtelo dire Elliott!  :yeepy:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: futech il 16 Giugno, 2016, 02:31 PM
Citazione di: Elliott il 16 Giugno, 2016, 01:06 PM
Insomma....oggi mi sento un ciccinnino meno lontano dal Vs punto di vista

:thanks: :fan:

attento a quello che scrivi!!!!!
"Tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te"...cioè coinvolgimento in Jam  :laughing:
Titolo: Re:Il musicista ed il romanticismo perso
Inserito da: Elliott il 17 Giugno, 2016, 07:52 PM
 :grouphug:

Futech:  :D :D

Sinceramente, non vedo l'ora di...cimentarmici.
Non vedo l'ora perché...mettersi in gioco, quando dall'altra parte ci sono persone disposte a mettersi in gioco* a loro volta nel tuo bene e nel tuo interesse, è una grandissima opportunità di crescita  :etvoila:

E poi...oramai mi sono impegnato a finire almeno un brano entro il 31 Luglio p.v. , registrarlo e quindi, pubblicarlo.
Lo farò il giorno prima della partenza per le vacanze...codardo che non sono altro  ;D :laughing:


* Già...non gli diamo il peso che ha ma, anche l'amico che ci "giudica" (nel senso più positivo del termine), ci indirizza  e ci consiglia si mette a sua volta in gioco. Per questo sarò sempre grato a chiunque si faccia carico di tale onere  :thanks: