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JAMBLE Cafè => Chiacchere in libertà => Discussione aperta da: Donatello Nahi il 10 Aprile, 2025, 04:02 PM

Titolo: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Donatello Nahi il 10 Aprile, 2025, 04:02 PM
Interessanti riflessioni su quello che potrebbe accadere ai prodotti americani, made in Usa... California.... Nashville ( nel video viene accennato alle differenze tra le varie sigle).... insomma, chitarre, pedali, amplificatori e strumentazione varia, che tutti noi chitarristi desidereremmo comprare ed avere...

Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Vu-meter il 10 Aprile, 2025, 07:36 PM
Non posso ascoltare, ripasso. :thanks:
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Santano il 10 Aprile, 2025, 08:58 PM
Una mini sintesi?
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Donatello Nahi il 11 Aprile, 2025, 01:16 AM
Citazione di: Santano il 10 Aprile, 2025, 08:58 PMUna mini sintesi?

Dunque ... prima affronta il discorso delle chitarre made in usa (dal punto di vista del consumatore americano)... se prendiamo una Fender americana, sulla paletta, ormai da diversi anni, non compare la scritta Made in Usa... ma Corona, California... secondo la legge californiana questo consente a Fender di produrre chitarre con fino al 10% di materiale non americano, soggetto quindi ai dazi... giá solo questo implicherebbe un aumento dei prezzi ( per il mercato americano)... ma a questo bisogna comunque aggiungere l'aumento dei costi generali di conduzione delle imprese, perché banalmente, fa gli esempi, perfino le lampadine, gli stracci per lavare per terra, i detersivi, e poi tutte le altre cose che vengono utilizzate giornalmente per il funzionamento di una fabbrica... probabilmente non sono prodotti americani, e saranno soggetti ad aumenti.... di conseguenza anche le chitarre aumenteranno di prezzo ( per il mercato americano... e, aggiungo io, ancora di piú per quello europeo, visti i costi di importazione)

Poi passa a parlare di pedali ed ampli... e spiega che, a parte qualche azienda come JHS... la maggior parte delle altre aziende sul mercato sono soggetti piccoli o piccolissimi, con margini di guadagno strettissimi ( "nessuno è diventato ricco producendo pedali")... e questi aumenti di prezzo di cui si parlava prima, produrranno la chiusura di tutte queste piccole aziende, e quindi dei loro marchi... poi parla anche di perdita del potere di acquisto del consumatore americano....
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: LawHunter il 11 Aprile, 2025, 08:23 AM
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Vu-meter il 11 Aprile, 2025, 09:18 AM
Non per cattiveria, ma quando mai le chitarre made in USA sono state "affordable" ?  :laughing:
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Donatello Nahi il 11 Aprile, 2025, 10:21 AM
Citazione di: LawHunter il 11 Aprile, 2025, 08:23 AM

Analisi condivisibile... vabbè ma é chiaro che i mercati globali sono strettamente interconnessi... in tutti i processi produttivi vengono utilizzati oggetti e materiali ( per dire  materiali per fare i magneti è chiaro che vengono da certe parti del mondo, come Russia e Cina...)...

Ma chi ha pensato a queste misure, lo sa benissimo che ci sará un terremoto... ma il senso è proprio di voler rimescolare le carte, e nel marasma, cercare di riconquistare una posizione di privilegio... poi è chiaro che ci saranno dei morti, che il popolo soffrirá la fame.. etc etc... ma le guerre si son fatte lo stesso
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: robland il 11 Aprile, 2025, 10:59 AM
Citazione di: Vu-meter il 11 Aprile, 2025, 09:18 AMNon per cattiveria, ma quando mai le chitarre made in USA sono state "affordable" ?  :laughing:

 :laughing:  :laughing:

Hai ragione!

Però Clapton dice che nel 70 lo erano. :D  :D

Torniamo indietro nel tempo e compriamone un po'.

P.s. il vero dramma è l'inflazione generale, è un male totale, per le chitarre ma per qualunque cosa.
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Elliott il 11 Aprile, 2025, 12:52 PM
L'intento della carota folle è chiaro e pure "ammirevole" ma non può prescindere dalla realtà.
Per chiudere l'import e vivere di risorse proprie serve, ancor prima di un ressuto industriale strutturato, una cultura che concili con tali scelte. Gli americani non ce l'hanno, i Russi si. Da sempre le dogane russe sono le più complicate al mondo ma, la popolazione SA vivere di risorse interne. La popolazione (che non sono rappresentati dai ricconi che vanno a St Moritz in jet privato) sanno rinunciare a qualsiasi trend e moda, e danno priorità al prodotto interno.

Parliamone chiaro, a crazy carrots frega nulla dei settori secondari. È totalmente concentrato su due market line: Farma (e sa bene che nessuna nazione sia così folle da applicare dazi sul farmaceutico, che rappresenta il principale prodotto di esportazione USA) ed automotive (a tutela di Tesla e del relativo mercato interno).

Infatti, io ho sempre sostenuto che Trump, sia semplicemente...the Elon Mask
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Vu-meter il 11 Aprile, 2025, 01:34 PM
Citazione di: Elliott il 11 Aprile, 2025, 12:52 PMInfatti, io ho sempre sostenuto che Trump, sia semplicemente...the Elon Mask


 :laughing:

Sottile ..
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: robland il 19 Aprile, 2025, 08:21 AM
Non conosco il futuro dei prodotti americani ma vedo che il dollaro è andato molto giù al momento, quindi è un buon momento per comprare direttamente negli Stati Uniti, senza l'intermediazione del distributore e del commerciante europeo ovviamente. Per fare un esempio, 4000 dollari al momento sono poco più di 3500 euro.
Quindi chi ha intenzione di farsi un viaggetto di piacere negli Stati Uniti può tornarsene con una chitarrina.
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: LawHunter il 25 Aprile, 2025, 08:23 AM
https://www.accordo.it/article/viewPub/108034 (https://www.accordo.it/article/viewPub/108034)
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Mariano il 25 Aprile, 2025, 11:51 AM
Citazione di: LawHunter il 25 Aprile, 2025, 08:23 AMhttps://www.accordo.it/article/viewPub/108034 (https://www.accordo.it/article/viewPub/1%2008034)
Bell'articolo, un pó meno la sezione commenti dove ho avuto il dispiacere (e la testardaggine) di partecipare
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Davids il 25 Aprile, 2025, 01:15 PM
Citazione di: Mariano il 25 Aprile, 2025, 11:51 AMBell'articolo, un pó meno la sezione commenti dove ho avuto il dispiacere (e la testardaggine) di partecipare

Però anche tu che ti metti a parlare di macroeconomia e di Europa su Accordo :laughing: Ho letto che ti hanno dato del piddino, parole forti!!
Su una cosa ti do pienamente ragione: siamo, per nostra fortuna, il mercato più regolamentato al mondo. E' per questo che in America mangiano con nonchalance il pollo lavato col cloro, e dopo la Brexit anche in UK, mentre da noi è assolutamente vietato.
https://www.today.it/mondo/pollo-al-cloro.html
https://ilsalvagente.it/2017/07/26/londra-vuole-importare-il-pollo-usa-al-cloro-lue-impossibile-fino-a-brexit/

Ma quello del pollo al cloro è solo uno dei mille casi del settore alimentare, qui qualche altro caso illustre che già conoscevo come il pane al bromato di potassio e il latte con gli ormoni della crescita (in Europa gli alimenti base della alimentazione come farina, pane, latte, olio, uova, non possono essere addizionati con nulla).
https://www.ecoblog.it/post/130363/i-10-cibi-consumati-dagli-americani-e-vietati-in-europa/
Idem per quanto riguarda il settore farmaceutico e ambientale, i valori massimi ammissibili da loro, sono valori oltre soglia per noi. Dire che l'Europa è stata creata per smantellare lo stato sociale è una bugia, anzi i liberali criticano sempre l'Europa perchè troppo regolamentata, perchè troppo piena di cavilli burocratici che  ostacolano il libero mercato. Perchè mentre in Cina costruiscono i razzi per i viaggi spaziali e in USA creano le Tesla, noi ci preoccupiamo dei tappi delle bottiglie di plastica.

Sui gasdotti esplosi sono un po' meno d'accordo. I principali leader occidentali, da Berlusconi a Obama, hanno incontrato diverse volte Putin per stringergli la mano e tenerselo buono. Berlusconi l'ultima volta nel 2019 a Fiumicino. Fino a prima dell'invasione dell'Ucraina, Putin non è mai stato il cattivone che minaccia l'Europa coi missili nucleari, ma un interlocutore privilegiato da cui ottenere materie prime che da noi non esistono. E di quel sabotaggio ne paghiamo le conseguenze pure noi, in bolletta.
Comunque avete fatto bene a darci un taglio perchè politica e religione sono argomenti divisivi e discuterne dietro un monitor non porta mai a nulla di buono, si può andare avanti per 100 pagine di botta e risposta ma ognuno resta della sua posizione (quando va bene), e quando va male si arriva agli insulti.
E perchè il focus dell'articolo era l'effetto dei dazi americani sul mondo delle chitarre. Fare una digressione sull'Europa, il liberismo, il socialismo, non ha molto senso.

Ha senso invece parlare di:
"Le chitarre "made in USA" sono raramente, davvero, fatte interamente negli Stati Uniti. Le grandi aziende del settore – da Fender a Gibson – basano la propria competitività su un equilibrio complesso: realizzano i modelli di fascia alta sul territorio nazionale, ma importano buona parte dei componenti dai mercati asiatici".
Quindi il mogano usato per le Les Paul e l'ontano e l'acero usato per le Fender, sarebbero di provenienza asiatica? I Burstbucker e i Classic '57 li fanno in Cina? Forse le uniche cose di provenienza asiatica sono potenziometri, condensatori e filo di rame per realizzare l'elettronica, e meccaniche e ponte, presi da qualche fonderia asiatica, ma che lavora secondo specifiche Fender-Gibson. Non penso proprio che una Les Paul CC monti le stesse meccaniche e lo stesso ponte che troviamo sulle Epiphone. Ma quanto incidono il prezzo di questi componenti sul prezzo finale di una chitarra?
Ontano, acero, mogano arrivano tutti dal nordamerica, dall'america centrale e dall'europa. Non ho mai sentito parlare del famoso "mogano vietnamita", ma ho sentito parlare del mogano Honduras. Non conosco l'acero cinese, ma conosco bene l'acero americano, canadese (tanto che sta sulla loro bandiera nazionale), europeo. Sicuramente anche questi componenti subiranno un rincaro dovuto ai dazi perchè spesso arrivano dall'estero, ma estero non è sinonimo di Asia o Cina.
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Aprile, 2025, 02:26 PM
L'articolo è interessante e tratta temi che sono piú o meno a conoscenza di tanti, e rientrano anche in discorsi di buon senso... il problema è che Trump ed il suo gruppo di lavoro, sanno benissimo cosa stan facendo... nel senso che quando fai la guerra, sai benissimo che ci saranno feriti e morti, magari anche tra la popolazione civile, ma la fai lo stesso... è chiaro che il piccolo produttore di ampli artigianali rischerá di fallire, ma per chi vuol mettere in atto questa strategia, non è di interesse, perchè si punta a rimescolare le carte e poi ripartire con forza...

Il discorso delle chitarre americane fatte con componenti non americani.. ne avevamo giá parlato... la legislazione lí è molto restrittiva, ma non credo che si tratti solo di qualche cablaggio o qualche potenziometro... Fender e Gibson non possono piú scrivere made in usa perchè una parte importante dei materiali non viene prodotta in Usa... sulla mia strato del 97 c'è scritto made in usa, sulla tele del 2017, Corona, California

Tra l'altro l'inflazione salirá, è scontato... anche perchè, non dobbiamo considerare solo i costi di produzione diretti... ma anche i costi 'nascosti'... i prodotti per pulire i bagni di un azienda, la carta, la penna... e tutti materiali di consumo e poveri vengono spesso da paesi stranieri, e spesso dall' Asia
Titolo: Re: Il futuro dei prodotti americani ( e non) in relazione ai cambiamenti in atto
Inserito da: LawHunter il 25 Aprile, 2025, 07:50 PM
Citazione di: Davids il 25 Aprile, 2025, 01:15 PMPerò anche tu che ti metti a parlare di macroeconomia e di Europa su Accordo :laughing: Ho letto che ti hanno dato del piddino, parole forti!!
Su una cosa ti do pienamente ragione: siamo, per nostra fortuna, il mercato più regolamentato al mondo. E' per questo che in America mangiano con nonchalance il pollo lavato col cloro, e dopo la Brexit anche in UK, mentre da noi è assolutamente vietato.
https://www.today.it/mondo/pollo-al-cloro.html
https://ilsalvagente.it/2017/07/26/londra-vuole-importare-il-pollo-usa-al-cloro-lue-impossibile-fino-a-brexit/

Ma quello del pollo al cloro è solo uno dei mille casi del settore alimentare, qui qualche altro caso illustre che già conoscevo come il pane al bromato di potassio e il latte con gli ormoni della crescita (in Europa gli alimenti base della alimentazione come farina, pane, latte, olio, uova, non possono essere addizionati con nulla).
https://www.ecoblog.it/post/130363/i-10-cibi-consumati-dagli-americani-e-vietati-in-europa/
Idem per quanto riguarda il settore farmaceutico e ambientale, i valori massimi ammissibili da loro, sono valori oltre soglia per noi. Dire che l'Europa è stata creata per smantellare lo stato sociale è una bugia, anzi i liberali criticano sempre l'Europa perchè troppo regolamentata, perchè troppo piena di cavilli burocratici che  ostacolano il libero mercato. Perchè mentre in Cina costruiscono i razzi per i viaggi spaziali e in USA creano le Tesla, noi ci preoccupiamo dei tappi delle bottiglie di plastica.

Da Piddino non scambierei mai la ns Europa e la sua tutela di molte cose per la salute e la qualità con quello che vogliono imporre gli USA; anche perchè ucciderebbe definitivamente tutte le peculiarità e bellezze virtuose del mercato agroalimentare e culinario di matrice italiana che rappresenta una delle più forti specificità e pregi dell'Italia oltre che una delle voci migliori di entrate della ns bilancia commerciale
Consapevole di errori e limiti di questa Europa (in cui non sono mancati paralleli tentativi di livellamento qualitativo verso il basso in tema), limiti che si fanno vedere ora, però rimango orgogliosamente difensore di questa impostazione su come guardare alla cura del mercato e dei consumatori.

... e con questo unico post con riferimenti politici (anche in senso nobile), mi fermo.
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