Welcome to Jamble Forum. Please login or sign up.

16 Novembre, 2024, 07:16 PM

Login with username, password and session length

SUPPORTA JAMBLE

Attraverso il nostro store puoi supportare il forum e nel contempo, ottieni un simpatico gadget da poter utilizzare!




CLICCA QUI

utilizza il codice jb20
e ottieni subito uno
sconto del 20%
su tutti gli articoli!

Donazioni

Supporta Jamble!

Ti piace Jamble? Potresti aiutarci a rimanere online?

Donate with PayPal!
Obiettivo Anno 2024: €300.00
Data di scadenza: dic 31
Totale ricevute: €105.00
Tasse PayPal: €6.02
Saldo netto: €98.98
Manca all'obiettivo: €201.02
Valuta del sito: EUR
33% 

Un grandissimo grazie a chi ha donato in questo periodo.
ago-23 Anonimo EUR10.00
ago-22 LawHunter EUR30.00
giu-13 shezlacroi... EUR10.00
mag-22 marko61 EUR30.00
mar-20 Anonimo EUR10.00
mar-8 Anonimo EUR5.00
mar-2 Anonimo EUR10.00

PROMO

Topic Recenti

Differenze tra chitarra e piano, detto da un usufruitore di entrambi

Aperto da Ombra/luce, 15 Agosto, 2022, 04:39 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Davids

Citazione di: Ombra/luce il 18 Agosto, 2022, 06:01 PMti impari a memoria dieci accordi e un pò di ritmica e suoni millemile canzoni facili, di musica leggera, ci sono mille mila canzoni che si basano su un giro di SOL che danno un sacco di soddisfazioni e le suoni intere, perchè a parte certi intermezzi tutto il brano continua sul quel giro armonico.
Sul pianoforte, suonare un brano intero, è tutta un'altra cosa perchè significa gestire tutta la struttura del brano, quindi se suoni un brano moderno, come appunto California Dreamin' del video che ho postato sopra, devi praticamente riarrangiare tutto il brano, che originariamente è suonato da più strumentisti, con uno strumento solo e mantenerne la struttura, altrimenti ti esce fuori una cosa scarna e impresentabile,
................
.................

Ecco, diciamo che la chitarra ti permette di gestire brani interi in meno tempo, ci sono un sacco di canzoni da un giro armonico, le strummi, ti alleni un pò nella ritmica e sei contentissimo se vuoi mantenerti su stadi semplici, un brano intero su pianoforte, con entrambe le mani, equivale dover gestire un brano che è fatto da più strumentisti con un solo strumento, quindi di devi fare un iter serrato per poter arrivare a risolvere dei passaggi che richiedono di formare la mente in modo che possa permetterti di usare due mani, usare due mani per scopi diversi, è una cosa difficilissima, un arpeggio di una triade con la mano sinistra mentre la destra suona una semplice melodia,


Il tuo errore sta nel paragonare mele con pere.
Metti a confronto la chitarra ritmica/solista che si inserisce in un contesto di band con altri 3-4 strumenti, col pianoforte solista che deve rimpiazzare una band intera. E grazie che è più difficile, ci mancherebbe!!  :laughing:
Ma lo stesso vale per la chitarra che da sola deve sostenere il peso di un intero brano. Prendi la ragazza che hai postato prima, se la metti a paragone col suonare Smells like Teen Spirit, con la chitarra classica hai più difficoltà. Ma non perchè è chitarra o piano o banjo o clavicembalo, ma perchè c'è un unico strumento che deve fare quello che di solito fanno 4-5 strumenti insieme, cioè accompagnamento, melodia, armonizzzazioni, ecc...
Il problema quindi non è chitarra vs. piano, ma strumento al servizio della band vs. strumento CHE SOSTISTUISCE TUTTA LA BAND.


C'è la fidanzata di un mio amico che dopo anni di basso elettrico, le è preso il pallino del pianoforte. Si è iscritta a una accademia di musica, si è comprata un piano digitale (credo un Kawai), e a fine anno si è fatta il suo bel saggio di musica dove ha suonato con grande soddisfazione insieme ai ragazzi. Non repertorio classico, ma sempre reportorio pop-rock. Ora non ricordo di preciso cosa suonava, ma mi ricordo che parlava della intro di Bohemian Rhapsody, e poi forse qualcosa dei Radiohead (Creep?). Tutto fatto col pianoforte, non con la tastierona elettronica. 1 anno di studio, non 20 anni.
Questo per dire che anche il pianoforte si può mettere al servizio del brano, se lo si vuole, e non per forza devi entrare nell'ottica di salire sul palco dell'auditorium di Roma con un Bosendorfer davanti e lo smoking addosso.


Citazione di: Ombra/luce il 18 Agosto, 2022, 06:01 PMComunque, il primo livello che citi, il jazzista, è tutt'altro che semplice, la tecnica che sfoggia con la destra non te la fai in un anno da amatore e non te la fai a videotutorial, inoltre sa quello che fa, questo è uno che la musica l'ha studiata, questo è un musicista serio, anche se sta su una tastierina, arrivare a fare quello che fa lui, nella realtà, si traduce in mettercisi seriamente anni e non uno o due :D questo che tu pensi sia un primo livello facile, ti devi fare un percorso lunghissimo per arrivarci.

Veramente il jazzista lo avevo messo come ultimo! Il primo era la roba pop-rock alla Van Halen, techno-house, insomma cosucce semplici semplici.
Forse ti riferivi a Cory Henry, il ragazzo nero, ma lo avevo messo come livello già intermedio. Meno complicato di farti un concerto intero per pianoforte tutto da solo, ma infinitamente più complesso di suonare il riff di Jump o di The Final Countdown su un sintetizzatore. Trilli, scale ascendenti e discendenti, si il ragazzo suona con una sola mano, ma ha studiato. Che poi sa usare anche l'altra a dire il vero.



:kingot:

Ombra/luce

Quello che ha fatto la tua amica è esattamente quello che sto cercando di dire da inizio topic. La tua amica ha fatto quello che uno che è interessato a suonare quel pianoforte dovrebbe fare, che sia pop-rock o classica cambia relativamente, ovvero andare in una scuola o da un insegnante e seguire un percorso canonico. Se la tua amica faceva da sola dopo un anno suonava male Fra Martino Campanaro. Chiedi alla tua amica che studi preparatori ha fatto in questo anno, ti dirà quasi sicuramente il Beyer, che sono esercizi per familiarizzare col pentagramma e su prime diteggiature, su motivi semplici. Quelle cose tanto odiate dai chitarristi amatori che li riempiono di astio e rabbia solo al nominarle (ma anche evitabili se vuoi divertirti e basta) sul pianoforte dovresti farle se vuoi un minimo andare avanti. Anche Manuel, del forum di Jamble ha seguito questi iter di crescita col suo insegnante. Chiediglielo alla tua amica, come sarebbe stata se avesse fatto da sola quell'anno, magari saltando di palo in frasca, senza un percorso mirato e fatto per step? Avrebbe anche solo lontanamente potuto avere gli stessi risultati?
Far da soli su quel pianoforte non ci vai da nessuna parte, con la chitarra puoi pure diventare bravo senza infarinarti di studi e materie canoniche, il pianoforte te lo sogni o non ci cavi un ragno dal buco, spinge al canonicismo dello studio, canonicismo accademico, indifferentemente dal grado e dal genere, poi ovviamente ti spingi a seconda di quel che devi fare ma l'iter è accademico.  Magari riesci due cose in croce, provi a spingerti un pelo più in là e non ce la fai, le tue dita non ce la fanno, perchè ti serve quel percorso.
Ut queant laxis


Ombra/luce

Non è che io parlo di pere e di mele, sei tu che mi rispondi che si possono saltare 2 gradini in un topic dove parlo dell'arrampicata e di scalare montagne, ergo non è vero che l'arrampicata è sempre difficile. E grazie che non è difficile, saltando due gradini! Ecco, è calzante perchè tu puoi essere un amatore scalatore, non farai l'Everest ma farai cose meno impegnative, ma non è saltare due gradini, è farsi comunque un iter e un percorso lungo e anche tosto, per arrivare poi a sceglierti il grado e lo stadio dove vuoi fermarti.


Non ho mai parlato di tastierismo inteso come suonare tre note di accompagnamento su basi di batteria e campioni di archi, forse sono io che dò per scontato, erroneamente, che se parlo di pianoforte, anche uno che non è ferratissimo pensi a Per Elisa, Sonata al chiaro di luna o anche il pianista sull'oceano o comunque quel pianoforte lì, se mi si risponde mettendomi il video con un ragazzino che suona 3 note in croce su una tastiera a ritmo per avvalorare che non è vero che è sempre difficile.. ma sicuro che stiamo parlado della stessa cosa?
Ut queant laxis

Davids

Citazione di: Ombra/luce il 19 Agosto, 2022, 06:29 PMQuello che ha fatto la tua amica è esattamente quello che sto cercando di dire da inizio topic. La tua amica ha fatto quello che uno che è interessato a suonare quel pianoforte dovrebbe fare, che sia pop-rock o classica cambia relativamente, ovvero andare in una scuola o da un insegnante e seguire un percorso canonico. Se la tua amica faceva da sola dopo un anno suonava male Fra Martino Campanaro. Chiedi alla tua amica che studi preparatori ha fatto in questo anno, ti dirà quasi sicuramente il Beyer, che sono esercizi per familiarizzare col pentagramma e su prime diteggiature, su motivi semplici. Quelle cose tanto odiate dai chitarristi amatori che li riempiono di astio e rabbia solo al nominarle (ma anche evitabili se vuoi divertirti e basta) sul pianoforte dovresti farle se vuoi un minimo andare avanti. Anche Manuel, del forum di Jamble ha seguito questi iter di crescita col suo insegnante. Chiediglielo alla tua amica, come sarebbe stata se avesse fatto da sola quell'anno, magari saltando di palo in frasca, senza un percorso mirato e fatto per step? Avrebbe anche solo lontanamente potuto avere gli stessi risultati?
Far da soli su quel pianoforte non ci vai da nessuna parte, con la chitarra puoi pure diventare bravo senza infarinarti di studi e materie canoniche, il pianoforte te lo sogni o non ci cavi un ragno dal buco, spinge al canonicismo dello studio, canonicismo accademico, indifferentemente dal grado e dal genere, poi ovviamente ti spingi a seconda di quel che devi fare ma l'iter è accademico.  Magari riesci due cose in croce, provi a spingerti un pelo più in là e non ce la fai, le tue dita non ce la fanno, perchè ti serve quel percorso.

Che è esattamente quello che serve fare pure sulla chitarra se vuoi avere buoni risultati.
Ogni tanto sbircio dei gruppi FB per chitarristi, e vedo esibizioni davvero imbarazzanti. Gente che suona da 1 anno da autodidatta che coverizza canzoni senza avere il minimo senso del ritmo, nonché del pudore. Il pudore di mostrarsi al mondo intero  :laughing: Stecche continue, intonazione approssimativa, note mangiate. A volte mi domando se hanno la consapevolezza dei propri errori.
Ormai quelli che non hanno mai preso una lezione li riconoscono senza nemmeno doverli ascoltare, mi basta osservare come tengono la mano sinistra sul manico e come plettrano.

Se vuoi fare la crociata contro i chitarristi caciaroni che suonano senza avere nemmeno le nozioni base di teoria, che imparano 4 riff a memoria e portano a casa il risultato, hai sbagliato persona :D Sono il primo a dire che un maestro di chitarra è fondamentale, perché ho fatto sia l'autodidatta sia l'alunno, quindi conosco bene la differenza tra i due modi di apprendere.
L'ho consigliato pure qui sul forum un paio di mesi fa a un novello delle 6 corde che voleva cominciare.

In entrambi i casi serve esercizio e studio con metodo se vuoi suonare qualcosa di presentabile dopo un anno, perché il percorso da autodidatta non paga. Tutti questi geni della chitarra che suonano bene da totali autodidatti io non li vedo.
Non posto video da Facebook perché credo sia impossibile farlo, ma basta che vai sul gruppo Guitar-Nauti e trovi tutti gli esempi che vuoi. Che poi non serve nemmeno andare troppo lontano, a volte basta fermarsi e guardarsi intorno.
Questo ad esempio è uno che, mi gioco tutto quello che vuoi, non ha mai preso una lezione di chitarra in vita sua, e i risultati si vedono. Poco conta che abbia il non plus ultra dei rack digitali e la Fender Custom Shop. Lo si nota già da come tiene il plettro, e da come muove la mano sinistra sul manico. Suona quasi tutte le note con pollice e indice, la mano destra la tiene aperta e penzoloni manco avesse una paralisi a 3 dita :laughing:
Se poi attivi l'audio e ascolti come improvvisa....mio Dio!!!  :acci:
:laughing:  :lol:

:kingot:

AndyMi

Citazione di: Ombra/luce il 19 Agosto, 2022, 06:29 PMQuello che ha fatto la tua amica è esattamente quello che sto cercando di dire da inizio topic. La tua amica ha fatto quello che uno che è interessato a suonare quel pianoforte dovrebbe fare, che sia pop-rock o classica cambia relativamente, ovvero andare in una scuola o da un insegnante e seguire un percorso canonico. Se la tua amica faceva da sola dopo un anno suonava male Fra Martino Campanaro. Chiedi alla tua amica che studi preparatori ha fatto in questo anno, ti dirà quasi sicuramente il Beyer, che sono esercizi per familiarizzare col pentagramma e su prime diteggiature, su motivi semplici. Quelle cose tanto odiate dai chitarristi amatori che li riempiono di astio e rabbia solo al nominarle (ma anche evitabili se vuoi divertirti e basta) sul pianoforte dovresti farle se vuoi un minimo andare avanti. Anche Manuel, del forum di Jamble ha seguito questi iter di crescita col suo insegnante. Chiediglielo alla tua amica, come sarebbe stata se avesse fatto da sola quell'anno, magari saltando di palo in frasca, senza un percorso mirato e fatto per step? Avrebbe anche solo lontanamente potuto avere gli stessi risultati?
Far da soli su quel pianoforte non ci vai da nessuna parte, con la chitarra puoi pure diventare bravo senza infarinarti di studi e materie canoniche, il pianoforte te lo sogni o non ci cavi un ragno dal buco, spinge al canonicismo dello studio, canonicismo accademico, indifferentemente dal grado e dal genere, poi ovviamente ti spingi a seconda di quel che devi fare ma l'iter è accademico.  Magari riesci due cose in croce, provi a spingerti un pelo più in là e non ce la fai, le tue dita non ce la fanno, perchè ti serve quel percorso.

Ma ho molte perplessità , cioè la storia è piena di pianisti notevolissimi che erano autodidatti.
Per esempio Art Tatum ( pianista cieco ) era un genio del pianoforte che ha messo e mette in difficoltà pianisti di conservatorio ..
Allora come funziona?
Potrei citarti 30 pianisti di un talento smisurato che sono arrivati a livelli eccelsi ...
Credo che se uno non ha talento , anche se diplomato al conservatorio non fa molta strada ..
😊

Vu-meter

La musicalità probabilmente è un dono innato. Però è anche vero che lo studio innalza tutti (talentati e non), al massimo livello a cui possono tutti ambire.

Beati coloro che hanno in proprio quel talento meraviglioso che è la musicalità.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



REGOLAMENTO | CONTATTI | MEDAGLIERE | BLOG



Ombra/luce

Citazione di: AndyMi il 19 Agosto, 2022, 08:34 PMMa ho molte perplessità , cioè la storia è piena di pianisti notevolissimi che erano autodidatti.
Per esempio Art Tatum ( pianista cieco ) era un genio del pianoforte che ha messo e mette in difficoltà pianisti di conservatorio ..
Allora come funziona?
Potrei citarti 30 pianisti di un talento smisurato che sono arrivati a livelli eccelsi ...
Credo che se uno non ha talento , anche se diplomato al conservatorio non fa molta strada ..
Ma vedi, è fuorviante basarsi sul fatto che c'è chi, su miliardi di persone, epoca dopo epoca, riesce in grandi cose senza seguire iter particolari, perchè dà l'errata percezione che se ci sono riusciti loro allora ci riusciremo tranquillamente anche noi. C'è gente nel mondo che scala palazzi a mani nude, nel mondo una trentina di persone faranno cose fuori dal normale senza sforzo, perchè la loro mente, la loro genetica è fortunata. Il resto dei meno fortunati invece hanno bisogno di seguire un percorso e proprio formandosi riescono a tirare fuori un certo talento, per questo trovo abbia poco senso parlare di musicisti storici, famosi, leggende di certi generi come metro di giudizio sul se serva qualcosa o meno, è una fallacia della mente. Questi pianisti che citi dobbiamo vedere chi sono e cosa suonano, perchè ci sono molte leggende metropolitane che vedono autodidatte persone che non lo furono, per autodidatte intendo totalmente, senza mai andare nemmeno da un insegnante, facendo da soli dall'inizio alla fine.

Vedi, forse l'ambiente accademico dà un pò l'idea di una lobby, di una cosca di gente elitaria e con la puzza sotto il naso e forse un pò lo è anche, perchè conosco personalmente accademici antipatici, elitaristi e fastidiosi con cui non mi va tanto di parlare, però c'è anche il lato buono, ovvero delle esperienze, epoca dopo epoca, dell'umanità in ambito musicale, racchiuse in iter di studio atte ad arrivare in un certo punto senza lasciarsi cose indietro, lacune varie ma al fine di trovare una completudine personale. Queste esperienze trovo non abbia senso banalizzarle basandosi sul fatto che qualche baciato dal talento è arrivato ad alti stadi da solo, perchè la media è di persone che devono farsi comunque in iter di studio e percorso per arrivare a qualsiasi disciplina e a una certa per continuare hanno bisogno di un insegnante, sempre se vogliano continuare.

Se oggi nel 2022 ancora esistono le scuole, le accademie, gli iter di studio canonico un motivo c'è (e per studio canonico non intendo per forza il conservatorio, anche un insegnante che faccia trattare certe cose step by step), credere di bypassare la conoscenza appresa dall'umanità epoca dopo epoca e racchiusa in percorsi studiati e perfezionati costantemente può essere un pò limitante perchè prima di noi ci sono state milioni di persone, in ogni epoca, che hanno perfezionato questo che è un linguaggio e una disciplina tanto profonda e complessa e, purtroppo, non nasciamo imparati e non nasciamo tutti geni e talentuosi. Provare da soli è lecitissimo e una scelta rispettabilissima di ogni individuo, però a meno di essere baciati dalla fortuna, poi bisognerebbe capire che nella grande casistica ci saranno dei limiti naturali che per sorpassarli si devono fare delle scelte, pensare che oggi con internet si possa bypassare certi percorsi e arrivare ugualmente come chi li ha seguiti può essere un pò pericoloso, perchè dal momento che salti una cosa perchè noiosa o perchè complicata da capire e che richiede passi precedenti, poi andando avanti si crea un circolo vizioso che si traduce in lacune che bloccano la crescita o rallentano terribilmente l'andare avanti, cose che poi magari imputi al fatto che tu non sei così portato magari. Grazie al cielo ci sono anche i videocorsi e i manuali, che sono un ottima cosa, però manca una figura di un insegnante che ci indirizzi e personalizzi il percorso in modo da renderlo più affine a noi, inoltre entra in gioco la forza di volontà della persona, ho sentito svariati maestri che vendono videocorsi, dicendo apertamente che il 3 % li seguiva poi tutti.

Mozart a 5 anni componeva cose considerate oggi di grande livello muisicale, credere che segnando nostro figlio di 5 anni a pianoforte questo diventerà Mozart o come qualche genio cinese è molto "ottimistico". :) se questi geni sono ricordati dopo secoli è perchè di geni ce ne sono pochi su miliardi di persone.

Io comunque ragazzi, adesso parlando un pò a tutti, vi ho parlato di una mia esperienza di 12 anni e di tutte le persone con cui io mi sono rapportato negli anni, su internet, su forum di pianoforte, fuori da internet, avendo sempre più o meno sentito delle medesime difficoltà, fino ad ora non mi è mai capitato di rapportarmi con baciati dal talento e dalla fortuna, magari talentuosi con comunque un bagaglio sulle spalle, che proprio grazie all'iter seguita sono riusciti a cacciare il talento celato, ma mai autodidatti che suonassero il pianoforte a livelli alti facendo da soli. Pensando potesse essere interessante un confronto tra due strumenti tanto diversi, penso non ci sia da aggiungere molto altro, ovviamente serve mettere le mani personalmente per capire certe cose, non bastano i racconti degli altri.
Ut queant laxis


AndyMi

Citazione di: Ombra/luce il 19 Agosto, 2022, 10:27 PMMa vedi, è fuorviante basarsi sul fatto che c'è chi, su miliardi di persone, epoca dopo epoca, riesce in grandi cose senza seguire iter particolari, perchè dà l'errata percezione che se ci sono riusciti loro allora ci riusciremo tranquillamente anche noi. C'è gente nel mondo che scala palazzi a mani nude, nel mondo una trentina di persone faranno cose fuori dal normale senza sforzo, perchè la loro mente, la loro genetica è fortunata. Il resto dei meno fortunati invece hanno bisogno di seguire un percorso e proprio formandosi riescono a tirare fuori un certo talento, per questo trovo abbia poco senso parlare di musicisti storici, famosi, leggende di certi generi come metro di giudizio sul se serva qualcosa o meno, è una fallacia della mente. Questi pianisti che citi dobbiamo vedere chi sono e cosa suonano, perchè ci sono molte leggende metropolitane che vedono autodidatte persone che non lo furono, per autodidatte intendo totalmente, senza mai andare nemmeno da un insegnante, facendo da soli dall'inizio alla fine.

Vedi, forse l'ambiente accademico dà un pò l'idea di una lobby, di una cosca di gente elitaria e con la puzza sotto il naso e forse un pò lo è anche, perchè conosco personalmente accademici antipatici, elitaristi e fastidiosi con cui non mi va tanto di parlare, però c'è anche il lato buono, ovvero delle esperienze, epoca dopo epoca, dell'umanità in ambito musicale, racchiuse in iter di studio atte ad arrivare in un certo punto senza lasciarsi cose indietro, lacune varie ma al fine di trovare una completudine personale. Queste esperienze trovo non abbia senso banalizzarle basandosi sul fatto che qualche baciato dal talento è arrivato ad alti stadi da solo, perchè la media è di persone che devono farsi comunque in iter di studio e percorso per arrivare a qualsiasi disciplina e a una certa per continuare hanno bisogno di un insegnante, sempre se vogliano continuare.

Se oggi nel 2022 ancora esistono le scuole, le accademie, gli iter di studio canonico un motivo c'è (e per studio canonico non intendo per forza il conservatorio, anche un insegnante che faccia trattare certe cose step by step), credere di bypassare la conoscenza appresa dall'umanità epoca dopo epoca e racchiusa in percorsi studiati e perfezionati costantemente può essere un pò limitante perchè prima di noi ci sono state milioni di persone, in ogni epoca, che hanno perfezionato questo che è un linguaggio e una disciplina tanto profonda e complessa e, purtroppo, non nasciamo imparati e non nasciamo tutti geni e talentuosi. Provare da soli è lecitissimo e una scelta rispettabilissima di ogni individuo, però a meno di essere baciati dalla fortuna, poi bisognerebbe capire che nella grande casistica ci saranno dei limiti naturali che per sorpassarli si devono fare delle scelte, pensare che oggi con internet si possa bypassare certi percorsi e arrivare ugualmente come chi li ha seguiti può essere un pò pericoloso, perchè dal momento che salti una cosa perchè noiosa o perchè complicata da capire e che richiede passi precedenti, poi andando avanti si crea un circolo vizioso che si traduce in lacune che bloccano la crescita o rallentano terribilmente l'andare avanti, cose che poi magari imputi al fatto che tu non sei così portato magari. Grazie al cielo ci sono anche i videocorsi e i manuali, che sono un ottima cosa, però manca una figura di un insegnante che ci indirizzi e personalizzi il percorso in modo da renderlo più affine a noi, inoltre entra in gioco la forza di volontà della persona, ho sentito svariati maestri che vendono videocorsi, dicendo apertamente che il 3 % li seguiva poi tutti.

Mozart a 5 anni componeva cose considerate oggi di grande livello muisicale, credere che segnando nostro figlio di 5 anni a pianoforte questo diventerà Mozart o come qualche genio cinese è molto "ottimistico". :) se questi geni sono ricordati dopo secoli è perchè di geni ce ne sono pochi su miliardi di persone.

Io comunque ragazzi, adesso parlando un pò a tutti, vi ho parlato di una mia esperienza di 12 anni e di tutte le persone con cui io mi sono rapportato negli anni, su internet, su forum di pianoforte, fuori da internet, avendo sempre più o meno sentito delle medesime difficoltà, fino ad ora non mi è mai capitato di rapportarmi con baciati dal talento e dalla fortuna, magari talentuosi con comunque un bagaglio sulle spalle, che proprio grazie all'iter seguita sono riusciti a cacciare il talento celato, ma mai autodidatti che suonassero il pianoforte a livelli alti facendo da soli. Pensando potesse essere interessante un confronto tra due strumenti tanto diversi, penso non ci sia da aggiungere molto altro, ovviamente serve mettere le mani personalmente per capire certe cose, non bastano i racconti degli altri.

Non condivido il tuo discorso , però ci sono vedute diverse.
Purtroppo sì fa l'errore di pensare che una persona da sola non può imparare , mai capito il perchè ...
😊

AndyMi

😊

Davids

Prima di parlare di autodidatta, dovremmo metterci d'accordo sul suo significato.
Molti chitarristi famosi presunti autodidatti, in realtà avevano dei maestri, ma non erano i maestri "istituzionalizzati" col diploma appeso dietro la scrivania. Imparavano dalla strada, dai locali in cui suonavano e in cui venivano a contatto con gente più scafata di loro da cui assorbivano i trucchi del mestiere. Era un modo diverso di andare a lezione, ma ci andavano comunque.
E' la differenza tra andare all'università per studiare un mestiere, e imparare il mestiere sul campo.

Mi trovo abbastanza d'accordo con questo signore: autodidatti puri che si chiudono sotto una campana di vetro e dopo 10 anni escono musicisti formati, non sono mai esistiti. Una o più figure di riferimento a cui attingere, servono.
Forse potrebbe essere diverso oggi coi tutorial su youtube e le guide, magari impari 4 riff a memoria, qualche lick, e in qualche modo ti avvii al mondo della musica, ma dubito fortemente che si riesca ad andare oltre lo strimpellaggio da camera, e sviluppare un linguaggio musicale completo e espressivo. Indipendentemente che si tratti di tasti in metallo o in avorio. Questo mi trova perfettamente d'accordo con Ombra.

https://www.youtube.com/watch?v=/39S0kWfAfAE?t=230
:kingot:

robland

Citazione di: AndyMi il 20 Agosto, 2022, 09:44 AMPurtroppo sì fa l'errore di pensare che una persona da sola non può imparare , mai capito il perchè ...

Che intendi dire? Lo chiedo per curiosità, non per polemica.  ::)
Può essere una discussione interessante, soprattutto per me e per il mio erratico approccio all'apprendimento.

Davids

Citazione di: robland il 20 Agosto, 2022, 04:11 PMChe intendi dire? Lo chiedo per curiosità, non per polemica.  ::)
Può essere una discussione interessante, soprattutto per me e per il mio erratico approccio all'apprendimento.

Anche per me può essere una discussione interessante, basta che non venga divisa pure questa per far partire il sub-topic: chitarristi autodidatti :laughing: L'argomento è sempre quello, dai.

Per me l'essere autodidatta funziona quando conosci già le basi dello strumento e vuoi affinare o sviluppare da zero tecniche particolari, come lo sweep o il tapping. Se hai già una buona velocità di plettrata, sai stoppare le corde, visualizzi facilmente accordi e scale sulla tastiera, hai una discreta padronanza del legato, puoi passare allo step successivo anche in assenza di una persona fisicamente presente accanto a te, e imparare una tecnica avanzata in quanto possiedi delle solide fondamenta.
Ma imparare da zero uno strumento, chitarra o piano che sia, affidandoti solo a qualche libricino di musica che hai a casa, ai pdf scaricati da internet e i video tutorial su youtube, per me è fantascienza. Non arrivi nemmeno a suonare quelle 4 robette elementari alla Nirvana, RHCP, Radiohead, che un principiante seguito da un maestro suona in agilità dopo 6-12 mesi.
:kingot:

Ombra/luce

Citazione di: AndyMi il 20 Agosto, 2022, 09:44 AMNon condivido il tuo discorso , però ci sono vedute diverse.
Purtroppo sì fa l'errore di pensare che una persona da sola non può imparare , mai capito il perchè ...
Puoi diventare medico o ingegnere da solo? O hai bisogno di chi ti insegni e di seguire un iter di studio prima? Perchè ci sono le università e le specializzazioni? Abbiamo bisogno di chi ci insegni, tutta la cultura si tramanda, da soli si possono fare esperienze, ma poi ci serve qualcuno che ci insegni. Se tutta l'umanità avesse pensato di fare da sola, senza insegnamenti, senza attingere alla cultura tramandata prima di lui da altri, saremmo ancora al medioevo, altro che aerei.

Dal momento che uno dice, "che noia" le scale al di fuori delle pentatoniche e anche sulle pentatoniche se ne impara solo le diteggiature senza interessarsi a capirle, che noia gli intervalli, che noia la teoria in generale, che noia fare esercitazione con le scale ripetendone le note, che noia fare esercizi di agilità delle dita, sono difficili, non mi riescono, non ci voglio passare ore, per arrivarci devo fare cose semplici semplici e noiose e non c'ho voglia, passiamo ad altro etc etc etc, questo è uno che si barcamena alla meglio che può con quello che ha scelto di seguire perchè più di suo interesse, se questo è aver raggiunto da soli una completezza al pari di chi ha studiato e si è esercitato 8 ore al giorno per 10 anni devo darti ragione sul fatto che abbiamo idee diverse.  Che poi non è una questione di avercele le 8 ore al giorno ma di reggerle, c'è chi non dura 20 minuti a seguirsi anche un video riguardo a materie "noiose", dev'essere una vocazione.. non è che siamo tutti magicamente capaci di gestire tanto stress e tali esercitazioni! :) Va dato a Cesare quel che è di Cesare, se crediamo di suonare un paio d'orette al giorno se va bene e di saltare tante cose perchè ci risultano noiose o poco comprensibili, non possiamo essere ai livelli di chi si fa 10 anni di conservatorio e 8 ore al giorno sullo strumento e gli argomenti brutti e noiosi li ha trattati uno per uno, eserciandosene. Bisogna avere coerenza e maturità di capire dove noi possiamo e vogliamo spingerci e i risultati che questo ci darà, talentuosi più, talentuosi meno. Va benissimo scegliersi uno stadio più amatoriale, però pensare di arrivare da soli ai livelli di un diplomato in conservatorio, con specializzazioni, perchè ci sono anche quelle, che si è esercitato 8 ore al giorno è volersi illudere per non ammettere a sè stessi che abbiamo dei limiti.
A me illudermi non mi piace, so che c'è chi ha studiato più di me e lo prendo serenamente.

Una domanda, voi col vostro strumento, vi sentite completi e arrivati? Riuscite a gestire tutto quel che volete suonare? Se prendete un brano o un assolo molto complesso arrivate a suonarlo alla perfezione o vi tocca ancora di dover lasciare dei brani perchè troppo più in là, o lasciarli incompiuti, cioè imparate solo la parte che vi riesce saltando altre più complesse? Ci sono cose che lasciate perchè non alla vostra portata? Se volete imparare un brano ma non esiste il videotutorial che fate, lo lasciate stare, provate a tirarlo giù a orecchio, andate a cercare il canzoniere, comprate lo spartito? Sinceramente.
Se si complimenti e beati voi, non sapete come vi invidio. Se no, a cosa lo imputate?

E' un OT, se VU vuole aprirci un altro topic..
Ut queant laxis


robland

Citazione di: Davids il 20 Agosto, 2022, 04:27 PMAnche per me può essere una discussione interessante, basta che non venga divisa pure questa per far partire il sub-topic: chitarristi autodidatti :laughing: L'argomento è sempre quello, dai.

Caspita, hai ragione. Non ho nemmeno badato a quale topic fosse questo. In caso apriamone uno nuovo.

Ombra/luce

Riguardo il "presunto talento" mi verrebbe da citare la storia di Erik Satie.
Questi video li amo perchè danno dritte anche sul proprio strumento, qualsiasi esso sia, oltre che fanno ragionare. Il fatto che uno parli di tecniche pianistiche non vuol dire che non si possano trasportare su altri strumenti, ci sono cose che fanno parte del linguaggio musicale in generale, non strettamente legate allo strumento. Io spessissimo traggo interessanti spunte da altri strumenti per poi aggiungerle al repertorio sui miei, se si riesce. Nel video prima c'è la storia del musicista, poi la splendida disamina del brano.
Ut queant laxis

Il forum di Jamble esiste ANCHE grazie alla visualizzazione delle pubblicità.


Ti preghiamo pertanto di disattivare il tuo ad blocker.