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Differenze tra chitarra e piano, detto da un usufruitore di entrambi

Aperto da Ombra/luce, 15 Agosto, 2022, 04:39 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Ombra/luce

Adesso che ho ripreso a suonare sia la chitarra che il pianoforte vorrei dire la mia su questi due strumenti, se qualcuno ne fosse interessato o abbia una futura idea di prendersi un pianoforte. Mi andava di parlarne, come anche un resoconto ora che posso dire di suonare entrambi gli strumenti in maniera dignitosa.

Differenze nell'approccio tra chitarra e pianoforte

La chitarra perdona di più mani non molto grandi, grazie ai perni, grazie a tante personalizzazioni al fine di arrivare a suonare certi accordi e anche perchè è formata da 6 corde poste in verticale, quindi si può tranquillamente trovare un DO e un SI molto vicini tra loro. Il pianoforte è un problema, senza un'estensione adeguata tocca fare esercizi continui di aprtura delle dita e anche in questo caso certe diteggiature diventano problematiche. Suonare ad esempio un RE con raddoppio timbrico della fondamentale sull'ottava successiva, premendo all'unisono tutte e quattro le note, è un bel guaio per chi non ha dita lunghe e mani normali, dover passare a tanti accordi che richiedono tale estensione è un bel calvario.

La chitarra, perlomeno ciò che fino ad ora ho imparato io, mi porta a meno sensazione di angoscia nell'imparare dei passaggi e nell'affinare la tecnica, proprio per via che ci sono tanti possibili approcci a seconda della propria conformazione della mano, della posizione dello strumento (posizione classica etc etc). Il pianoforte è così com'è e così ti devi abituare a suonare, la posizione diventa cruciale, come l'altezza dello sgabello, perchè se i gomiti sono un pelo più in basso si perde quasi completamente agilità nelle dita, oltre che la capacità di estensione. Suonare armonia con la destra e melodia con la sinistra porta a provare e riprovare milioni di volte, anche la chitarra richiede suonare tanto un brano però, a meno di non trovarsi su assoli complessi o brani di alto chitarrismo classico, dopo una certa si va piuttosto spediti anche le prime volte, ovviamente grezzi con errori ma nel piano, suonare due cose diverse con ogni mano porta veramente a doverci andare in maniera chirurgica, rallentare tantissimo, mettersi a metronomo e suonare milioni di volte il pezzo.. diciamo che è l'esercitazione su chitarra ma portato all'estremo.

La chitarra permette di divertirsi, anche tanto, senza mettere il naso in ambito teorico, con il pianoforte non si va da nessuna parte se si vuole un attimo uscire dalla condizione di "strimpellaggio" a caso. Seguire un tutorial su "cosa premere" per suonare qualcosa è estenuante e lento rispetto alla chitarra, diventa cruciale imparare le basi teoriche, costruirsi gli accordi, sapere bene le note che si suonano, inoltre rende necessario anche il pentagramma perchè è impensabile imparare un brano intero e un pelo complesso che comprende mano sinistra e destra a gestire due cose diverse. Immaginate, per fare un esempio su un pezzo conosciuto, di imparare tutta Per Elisa, anche le altre parti, da un videotutorial dove spiegano come mettere le mani, non ne uscite più e a peggiorare la situazione il fatto che dovete leggere due spartiti diversi, quello in chiave di SOL e quello in chiave di basso. Il pianoforte porta al canonicismo dello studio, lascia poco spazio all'amatorialità dove non si toccano aspetti teorici per puro divertimento spensierato, altrimenti non si cava null'atro che strimpellare a caso.

A peggiorare la situazione ci sono i tre pedali, suonare armonia con la sinistra, melodia con la destra nel mentre che si alternano i pedali a tempo è un macello, a volte un incubo vero e proprio. Si impappina il cevello.


Insomma, da quando ho ripreso a suonare sia piano che chitarra, quando imbraccio la chitarra e mi trovo davanti a una difficoltà, mi rimbocco le maniche ma SO che ne esco, al 99% ne esco, col pianoforte risolvere certi passaggi è un incubo che lascia spesso e volentieri l'angoscia nel pensare che non c'è modo di uscirne, poi ne esci magari, estenuato dopo migliaia di prove, però ci arrivi come se avessi appena finito una guerra!

Amo alla follia questi due strumenti, diciamo che la chitarra la amo e mi dà gioie, tolto il periodo iniziale è tutto un crescendo e un divertirsi, è un enorme scoglio nei periodi iniziali ma, passetto dopo passetto, quandoi si è percorso una buona stradina dà soddisfazioni, si prende maggior confidenza con lo strumento, ci si muove in maniera più spedita, il pianoforte invece mi lascia un amore molto conflittuale, permeo di alti e bassi, di grandi soddisfazioni quando ottengo risultati ma un incubo vero e proprio nel percorso che devo fare per raggiungerli e qui si parla di brano per brano, certo, man mano si acquisisce una tecnica tale da soffrire sempre meno e le cose facili a una certa le si risolvono senza troppi problemi, come con la chitarra, ma quando ci si ficca in brani di risoluzione un pelo più complessa, a meno di non essere pianisti professionisti, sono dolori, anche dopo anni di abitudine.

Sappiate quindi che se avete una mezza idea di provare a cimentarvi col piano, vi aspetta un calvario e una considerevole tortura autoinflitta per ragiungere risultati, a qualsiasi stadio vi troverete, però suonare questi due strumenti insieme è una meraviglia, mi trovo spesso a suonarli entrambi, mi fermo col piano, provo la stessa cosa su chitarra e vice-versa, è molto piacevole utilizzare entrambi, soprattuto perchè l'uno può aiutare l'altro a pensare magari ad abbellimenti che altrimenti non verrebbero in mente così facilmente. Stracontento di suonarli insieme.
Ut queant laxis

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robland

Comunque dipende sempre da quel che vogliamo fare. A molti viene normale tentare di fare di più e dunque la difficoltà aumenta vertiginosamente, il tempo da impiegare triplica, quadruplica e anche la frustrazione monta. E allora si fa un respirone e si ricomincia con gli esercizi, giorno dopo giorno. E diventa una sfida.
Ma ci sono anche persone che non hanno questa attitudine/ambizione/"ossessione". C'è con la chitarra si accontenta di conoscere e ampliare un repertorio da spiaggia o piano bar. E chi col piano è totalmente soddisfatto se riesce ad accompagnare un brano come Let it be dei Beatles o Trouble dei Coldplay.
Ci sono poi i creativi, alcuni dei quali con tre note messe bene in fila conquistano un pezzo di mondo.

Personalmente gli strumenti musicali li considero strumenti di tortura.  :laughing:
Mi meraviglio di quanta gente li suoni, data la difficoltà (anche solo quella iniziale è traumatica).
Mi chiedo di quante vite avrei bisogno, da tipico normodotato, per sapere non solo suonare bene chitarra, basso, batteria, violoncello, tastiere/moog, ma anche per esplorare tutto ciò che c'è intorno (attrezzatura da registrazione casalinga, digitale, analogico, suoni, sotware, effettistica, tecniche, spartiti e tutte le variazioni: batteria con doppia cassa, batteria in stile jazz, violoncello in trio/quartetto o in orchestra, chitarra a 7-8 corde, basso/contrabbasso, sintetizzatori ecc. ecc.).

Ombra/luce

Citazione di: robland il 15 Agosto, 2022, 06:40 PMMi chiedo di quante vite avrei bisogno, da tipico normodotato, per sapere non solo suonare bene chitarra, basso, batteria, violoncello, tastiere/moog, ma anche per esplorare tutto ciò che c'è intorno (attrezzatura da registrazione casalinga, digitale, analogico, suoni, sotware, effettistica, tecniche, spartiti e tutte le variazioni: batteria con doppia cassa, batteria in stile jazz, violoncello in trio/quartetto o in orchestra, chitarra a 7-8 corde, basso/contrabbasso, sintetizzatori ecc. ecc.).
Non basta una vita  :laughing:
Ma anche suonare due strumenti, i più puristi accademici lo trovano un errore perchè non si eccelle in nessuno dei due, poi ovviamente nel caso di noi amatori si può pure fare, tanto alla Scala da concertista non sono cosi pazzo da pensare di arrivarci! Poi ovvio, dipende dove vuoi provare a spingerti, tra un cimentarti in un brano di musica leggera come accompagnamento ad altri musicisti sarà immensamente diverso che gestire un brano completo di melodia e armonia, i dolori per arrivarci sono diversi ma si, uno strumento, qualsiasi esso sia, è una sorta di autotortura che ci infliggiamo coscentemente, però i risultati che dà valgono la candela! 
Ut queant laxis

Davids

Secondo me è una tua errata percezione dovuta a 2 fattori. Il maggior tempo trascorso sulla chitarra, gli obiettivi che sulla chitarra ti poni.

Hai detto di non toccare il pianoforte da 12 anni. Bene, se non avessi toccato la chitarra per 12 anni, avresti avuto difficoltà anche a tenere un barrè, e ora scriveresti di come sia difficile coordinare mano destra e mano sinistra, stoppare le corde, non farle friggere sui tasti, e tutti quei movimenti che ormai dai per scontati, mentre sul pianoforte basta che pigi un tasto, ed esce il suono.
Secondo. Anche la chitarra può essere estremamente difficile e frustrante. Prova suonare qualcosa di Petrucci o di Marty Friedman, e poi dimmi se la chitarra perdona qualcosa anche a chi non ha mani molto grandi :D


Esistono vari livelli di "suonaggio". Sia con le tastiere, che ammiro chi le usa, e le chitarre. C'è il talentuoso con pochi soldi nel portafoglio che tira fuori melodie meravigliose con manici di scopa e pedali Boss, e l'ultra appassionato con le custom shop e le private stock che tiene 30K di strumentazione solo per suonare in camera. Questi poi si dividono a loro volta di solito in 2 categorie. Quelli musicalmente impediti ma col portafogli gonfio che comunque hanno piacere nel possedere certi oggetti, e quello più talentuosi e che non hanno fretta di avere tutto, e che sono disposti anche ad aspettare anni prima di mettersi in casa l'oggetto dei proprio sognni. Anche a costo di togliersi il pane dalla bocca e non pagare l'assicurazione della moto.
C'è quello a cui basta suonare la canzone del sole o qualche riff elementare dei Nirvana, c'è quello che ama complicarsi un po' più la vita, e alla fine con testa, orecchio e un pizzico di perseveranza riesce a tirare fuori tutta Sultains of Swing, fino al professore delle 6 corde che se non riesce a fare The Dance of Eternity perfettamente, con tutti i cambi di tempo dalla prima all'ultima battuta, si chiude in camera col metronomo anche per 6 mesi se necessario. E non suona altro finchè non gli riesce identica a come la suona Petrucci.

Il mondo dei pianoforti e delle tastiere funziona allo stesso modo, con vari livelli di difficoltà e ambizione. Ci sono quelli a cui per essere felici basta imparare Let it Be e Imagine, ci sono quelli che ambiscono a suonare Beethoven e Mozart e studiano teoria e armonia per anni e anni, e poi c'è chi possiede una workstation con tasti pesati da 2000€ con cui potrebbe suonare pure i notturni di Chopin, ma si diverte a programmare suoni e rievocare i pezzi che ascoltava da adolescente, e non chiede altro ai tasti bianco e neri.
C'è chi ha un synth vintage analogico, però ha lo stesso senso del tempo di un motore diesel grippato, e chi possiede un senso del tempo pazzesco, una bella mano e il synth originale che suonava Van Halen in quegli anni e che oggi costa 8000€, però lo usa solo a casa per ripetere a pappagallo pezzi di 40 anni fa.

Finchè uno si diverte e non fa del male al prossimo, va tutto bene.




:kingot:

Davids

Come ci sono quelli che 30 anni fa si comprarono la tastiera appena uscita, inconsapevoli della enorme diffusione che avrebbe avuto nel mondo musicale negli anni a venire, magari l'hanno usata con la loro band nello scantinato in cui provavano, la band poi si è sciolta, si sono sposati, hanno abbandonato la musica, e oggi si ritrovano per le mani un oggetto in grado di replicare pari pari i suoni dei dischi anni 80 e 90, e ogni tanto la tirano fuori e la strimpellano con un misto di felicità e nostalgia. Anche considerando i milioni che spesero all'epoca, mentre oggi la stessa tastiera te la porti a casa con 300€ :laughing: Oggi hanno i capelli bianchi, i figli a cui badare, il mutuo da pagare, e di studiare teoria, migliorarsi, scrivere pezzi e avere l'album su Spotify come un 20enne, non gliene frega proprio nulla. Aprono l'armadio dei ricordi, premono 3 tasti in croce e per loro va bene così.




:kingot:

robland

Citazione di: Davids il 16 Agosto, 2022, 01:16 PMBene, se non avessi toccato la chitarra per 12 anni, avresti avuto difficoltà anche a tenere un barrè, e ora scriveresti di come sia difficile coordinare mano destra e mano sinistra, stoppare le corde, non farle friggere sui tasti, e tutti quei movimenti che ormai dai per scontati, mentre sul pianoforte basta che pigi un tasto, ed esce il suono.

Questo accenno al pigiare il tasto mi ha fatto tornare in mente una cosa che ho sempre pensato. Ogni volta cerco di spiegare la difficoltà della chitarra facendo presente che è uno strumento dall'inizio traumatico. Se prendi anche un bambino e gli metti una bacchetta in mano, anche lui è in grado di dare un colpo al tamburo producendo un suono. Stessa cosa al piano: un tasto un suono, dopo trenta secondi potresti produrre una melodia che ti ricorda una canzone premendo tre tasti fortuitamente giusti. Non è affatto la stessa cosa con chitarra, violino o ad esempio sax: potresti non produrre nemmeno un suono pur dopo diversi tentativi (per non parlare delle corde tutte attaccate della chitarra e dei tasti man mano più piccoli e vicinissimi dopo il dodicesimo tasto).

Ma è un pensiero che limito al primo approccio. Non voglio aggiungere nessun'altra implicazione su quel che viene dopo e sulle relative difficoltà. Altrimenti viene un post troppo lungo e pesante. Meglio un concetto alla volta!


Ombra/luce

Citazione di: Davids il 16 Agosto, 2022, 01:16 PMHai detto di non toccare il pianoforte da 12 anni
Hai frainteso, ho suonato per 12 anni, non l'ho lasciato da 12!  :laughing: Ho molti più anni di pianoforte che di chitarra, l'ho dovuto lasciare 5 anni fa per una frattura alla mano che mi faceva dolore dopo tre secondi che tenevo la posizione, così ho deciso di tornare ad un amore ripreso più volte ma mai veramente coltivato che non mi facesse indolenzire la mano, ovvero la chitarra. Nel netto ho molti più anni da "pianista" che da chitarrista. Sono arrugginito, ho perso tecnica ma non così tanto, da quandoi l'ho ricomprato vado comunque spedito rispetto a quando iniziai, però certi brani, certe risoluzioni di passaggi, mi sono assai più ostili rispetto alla risoluzione di certi passaggi su chitarra, magari è una cosa soggettiva ma i dolori che ebbi e che ho sul piano li ho trovati attualmente poche volte su chitarra ma non perchè sia più semplice, è perchè porta a mettere le mani un pò come si preferisce, il pianoforte ti forza ad una posizione e devi gestire molte cose all'unisono.

Poi io, forse dovevo specificarlo, non sono interessato al "tastierismo" da band musicale rock o disco music o musica elettronica, sono interessato al pianismo e ho l'interesse a suonare brani interi, solisti di senso compiuto, non accompagnamento ad altri strumenti (dove ovviamente è migliaia e migliaia, milioni di volte più semplice), ho l'arrivare a suonare un Clair de Lune di Debussy, un  Nocturne Op. 9 No. 2 di Chopin o anche brani moderni, ma per intero su pianoforte da solista suonandone sia armonia che melodia, stiamo parlando di tutta un'altra cosa rispetto al "tastierismo" di accompagnamento e richiede un iter completamente diverso e molto ma molto più complesso, anche amatorialmente. Un periodo mi interessai molto al Boogie Woogie, che è una forma di blues per pianoforte, quindi non ricerco per forza la classica e anzi, non ho un percorso che mi fa conoscere molti brani classici e amo anche suonare moderno, però solista e a brano intero sullo strumento, tastierismo e pianismo sono due cose molto diverse, anche se condividono la stessa tastiera, è come dire chitarrismo elettrico finalizzato a stare in una band e chitarrismo classico solista, sono due mondi diversi, nel pianismo entrano in gioco molti più fattori da guardare, hai tre pedali che non usi su tastiera, già è troppo se usi un pedale per il dumper (sustain) oggi con le tastiere moderne, inoltre hai da risolvere passaggi molto complessi, non è premere due tasti da accompagnamento, inoltre ha tutta una serie di cose da guardare, i colori che dai alla melodia, all'armonia con la sinistra e devi gestire tutto il brano per intero senza sbagliare, non è che registri sul looper una battuta e via dicendo, tra tastierismo finalizzato a suonare in una band moderna e pianismo è come parlare di giorno e notte, sono due mondi completamente diversi.

C'è un "filino" di differenza di difficoltà tra questo. E' un'estremizzazione, La Campanella è considerato uno dei brani per pianoforte più difficile da qualsiasi pianista professionista, è uno degli scogli più difficile per ogni pianista, ma basta anche un brano considerato "semplice" come un Per Elisa o un Clair de lune, che è da terzo anno, per intero ovviamente, è un mondo completamente diverso a suonare su base di batteria qualche accordo finalizzato a suonare piano bar o accompagnare gli altri strumenti. E' come parlare di pesce e di carne, giorno e notte, siamo proprio in due galassie diverse.

E questo

o questo

E questo

Poi si ok, esistono tanti livelli di suonaggio naturalmente ma non serve ribadirlo, io in questo topic sto parlando della mia differenza tra i due strumenti, ma il piano è inteso in ambito pianistico, non tastieristico, non sono appassionato di tastiere musicali ma di piano e di pianismo quindi il tipo di percorso che faccio (e che fa chiunque, a qualsiasi stadio vuole stare) è tanto ma tanto più complesso rispetto al tastierismo d'accompagnamento e di questo io sto parlando, forse non mi sono spiegato bene.
Ut queant laxis

Ombra/luce

C'è differenza, grossa, anche tra questo, su cui mi sto cimentando in questi giorni tra l'altro e parliamo di una cosa tutto sommato semplice (che porta, a pianisti non professionisti, a centomilioni cinquecento cinquanta prove), dipende da come la suoni ma rispetto a certi brani classici è decisamente più semplice e ottenibile anche da amatori. Per suonare questa cosa così però, io ti assicuro, che ti devi fare comunque il mazzo anni e ci devi arrivare con delle basi, basi che ti fai sputando sangue, pelo e contropelo.

E questo, dove ti limiti a cambiare quatro triadi fisse sulla stessa ottava, anzi, nemmeno triadi, due tasti alla volta con la destra e con la sinistra premere due note di basso fisse.. in questo video il ragazzino non ha bisogno di fare nulla, non gli serve gestire alcuna tecnica pianistica, nessun movimento del polso, della mano, del busto atto a risolvere passaggi altrimenti impossibili, si mette là, preme tre tasti e festa finita, questo lo fai dopo un giorno che ti compri una tastiera se sei un minimo smanettone/creativo. Questo, per un appassionato di pianoforte, è meno della Canzone del sole per un chitarrista che suona da oiù di una settimana e la Canzone del sole perlomeno ha una ritmica che richiede un pò di esercizio, quello che fa il ragazzino non richiede ALCUNA forma di tecnica, neanche la più basica, ci credo che è più semplice! :D Stiamo veramente parlando di mondi completamente diversi, io in questo topic parlo di cosa interessa a me e del tipo di iter che il piano fa fare a chi è interessato a questo tipo di disciplina, che è il pianoforte solista, che ci siano tanti stadi ok ma non mi interessano e non sto parlando di questo. Non si può ogni volta ripetere che ci sono stadi e stadi e ognuno fa quello che vuole, se vuoi suonare il pianoforte inteso come pianismo, ti devi fare un mazzo che non finisce più, anche da amatore, non ne esci fuori, poi se vuoi suonare su basi da accompagnamento e tastierismo amatoriale parliamo di un altro mondo, non di quello che sto descrivendo io qui perlomeno.

Ut queant laxis

Ombra/luce

Ma anche a livello di chitarra, non possiamo paragonare, in termini di difficoltà, questo


O jazz profondo, con qualcosa d'accompagnamento, con un brano da pochi accordi fissi e finalizzato a stare in mezzo ad altri strumenti, le difficoltà saranno diverse. Chiaro, certi assoli e fraseggi sono difficilissimi pure su chitarra ma il processo di familiarizzazione con la ritmica, lo strumming, il plettro, anche rudimenti di fingerstyle li ho trovati meno angoscianti rispetto ai rudimenti obbligatori del piano, inteso come pianismo. I rudimenti, i fondamentali, del piano ti fanno piangere, il barrè non mi ha mai dato sensazione di angoscia, magari posso faticare in certi cambi, slegare le mani, anche fosse un arpeggio di una triade con raddoppio su entrambe le mani, che è l'ABC, è un incubo quando ci arrivi la prima volta, non ne parliamo di una scala..

Guardate che splendore di performance! Io sono appassionato di questo tipo di pianismo, cioè gestire col piano tutta la struttura di un brano, che sia classico o moderno, questo è veramente tutto un altro mondo rispetto al tastierismo d'accompagnamento (si noti bene che non ho nulla contro ma non è la mia branca, non ne ho interesse), altrimenti chiaro che è molto ma molto più facile gestire poche note statiche ad accompagnamento di altri strumenti, proprio un universo diverso. Chiunque si interessi a questo tipo di pianismo dovrà seguire un iter complesso, di esercitazione serrante e si troverà spesso in situazioni veramente difficili da superare, imparare un brano intero su pianoforte porta via mesi di intenso studio del brano e di esercitazione, non se ne scappa, sia da amatori che da professionisti.
Diciamo la chitarra permette di divertirsi spensieratamente sensa seguire iter troppo serrati, tolto lo scoglio iniziale, impari un pò di accordi, ti abitui un pò con la ritmica e ti diverti a suonare senza troppi sbattimenti,  il pianoforte se vuoi suonare questo tipo di musica porta l'amatore a dover invece fare comunque un percorso molto serrato, la differenza tra amatore e professionista è che l'amatore magari a una certa si ferma e non dedica la sua vita allo strumento però l'ìter di apprendimento è comunque stretto e serrato e poco user friendly.
Ut queant laxis

Ombra/luce

Comunque sia, quando parlo di accompagnamento.. c'è accompagnamento e accompagnamento, ci sono accompagnamenti che richiedono comunque iter pianistico, non vorrei dare l'idea che io stia sminuendolo come una cosa semplice e sciocca, semplice non lo è affatto e tanto meno è sciocca, dipende sempre da cosa si suona. Qui un video del buon Carugati. Certo, andare a tempo su qualche nota non richiede alcun iter, sicuramente può essere piacevole suonare campioni di archi sulla tastiera, si possono fare tante belle cose però io sono appassionato di pianoforte e della sua disciplina, quel tipo di tastierismo non è la mia materia e non è il percorso che ho seguito.
Ut queant laxis

Davids

Citazione di: robland il 16 Agosto, 2022, 02:16 PMQuesto accenno al pigiare il tasto mi ha fatto tornare in mente una cosa che ho sempre pensato. Ogni volta cerco di spiegare la difficoltà della chitarra facendo presente che è uno strumento dall'inizio traumatico. Se prendi anche un bambino e gli metti una bacchetta in mano, anche lui è in grado di dare un colpo al tamburo producendo un suono. Stessa cosa al piano: un tasto un suono, dopo trenta secondi potresti produrre una melodia che ti ricorda una canzone premendo tre tasti fortuitamente giusti. Non è affatto la stessa cosa con chitarra, violino o ad esempio sax: potresti non produrre nemmeno un suono pur dopo diversi tentativi (per non parlare delle corde tutte attaccate della chitarra e dei tasti man mano più piccoli e vicinissimi dopo il dodicesimo tasto).

Ma è un pensiero che limito al primo approccio. Non voglio aggiungere nessun'altra implicazione su quel che viene dopo e sulle relative difficoltà. Altrimenti viene un post troppo lungo e pesante. Meglio un concetto alla volta!

Hai colto il punto. I cordofoni sono intrinsicamente più difficili da suonare all'inizio, perchè per produrre un suono pulito, senza risonanze, stecche, imperfezioni, necessitano di un buon controllo di entrambe le mani, mentre per suonare le note su uno strumento a tasti, ti basta un dito.
Non parliamo poi del violino, che è tremendo. E' bellissimo se saputo suonare, ma prova a mettere in mano un violino a un principiante. E' come sentire un gatto che gratta su uno specchio. La mancanza dei frets sulla tastiera del violino, è una difficolta ulteriore perchè le note vanno cercate visivamente e poi intonate alla perfezione. Per capirlo, basta provare a suonare una chitarra fretless o un basso fretless.


Comunque Ombra, avevo capito che hai un approccio pianistico e "tradizionale" alla cosa, quasi classico, ma stavo facendo un discorso più generale sulle diverse difficoltà tra tastiere in acero e tastiere bianche-nere. Su entrambi puoi ottenere bei risultati più o meno facilmente a seconda degli obiettivi che ti poni.
L'idea che se hai davanti dei tasti bianchi e neri, avrai più difficoltà rispetto a chi ha una tastiera in acero o palissandro non mi trova per niente d'accordo. Vale quello che dici tu se l'obiettivo è la classica oppure il jazz (che poi c'è jazz e jazz...). Ma è come dire che per avere buoni risultati sulla chitarra, devi saper replicare i funambolismi di Petrucci o di Eric Johnson. Non è vero. Puoi divertirti anche coi riff o con qualche lick elementare, come puoi divertirti su un piano tradizionale o una Korg M1 con accordi e qualche breve linea melodica.


Livello zero
- Radiohead, Nirvana, RHCP sulla chitarra, techno-house-riff alla Van Halen sulla tastiera

Livello intermedio
- tutto il classic rock (Van Halen, Pink Floyd, G'n R, Eagles, Led Zeppelin) sulla chitarra, sulla tastiera...boh, i 2 ragazzi dei video qui sotto, che pur suonando uno strumento elettronico con un dito soltanto, non mi sembra facciano qualcosa che puoi fare "dopo un giorno che ti compri una tastiera se sei un minimo smanettone/creativo"

https://www.youtube.com/watch?v=/7VbCb0BE9XQ?t=82



Livello avanzato
- Petrucci, Malmsteen, Gilbert, Satriani, Vai sulla chitarra, mentre Bach, Mozart, Chopin, jazz, e in generale il pianismo a cui ti riferisci tu, sulla tastiera


Insomma, per entrambi gli strumenti ci sono vari gradi di difficoltà, o di "suonaggio" se preferisci  :D
Così come per entrambi gli strumenti, vale il fatto che se hai la mano, fai suonare bene pure una scarpiera. Pure se la scarpiera è una tastiera giocattolo da 20365 yen (148€ al cambio attuale).

https://www.youtube.com/watch?v=/LQSe1vUTASY?t=148


:kingot:

Ombra/luce

Citazione di: Davids il 18 Agosto, 2022, 12:35 PMHai colto il punto. I cordofoni sono intrinsicamente più difficili da suonare all'inizio, perchè per produrre un suono pulito, senza risonanze, stecche, imperfezioni, necessitano di un buon controllo di entrambe le mani, mentre per suonare le note su uno strumento a tasti, ti basta un dito.
Non parliamo poi del violino, che è tremendo. E' bellissimo se saputo suonare, ma prova a mettere in mano un violino a un principiante. E' come sentire un gatto che gratta su uno specchio. La mancanza dei frets sulla tastiera del violino, è una difficolta ulteriore perchè le note vanno cercate visivamente e poi intonate alla perfezione. Per capirlo, basta provare a suonare una chitarra fretless o un basso fretless.


Comunque Ombra, avevo capito che hai un approccio pianistico e "tradizionale" alla cosa, quasi classico, ma stavo facendo un discorso più generale sulle diverse difficoltà tra tastiere in acero e tastiere bianche-nere. Su entrambi puoi ottenere bei risultati più o meno facilmente a seconda degli obiettivi che ti poni.
L'idea che se hai davanti dei tasti bianchi e neri, avrai più difficoltà rispetto a chi ha una tastiera in acero o palissandro non mi trova per niente d'accordo. Vale quello che dici tu se l'obiettivo è la classica oppure il jazz (che poi c'è jazz e jazz...). Ma è come dire che per avere buoni risultati sulla chitarra, devi saper replicare i funambolismi di Petrucci o di Eric Johnson. Non è vero. Puoi divertirti anche coi riff o con qualche lick elementare, come puoi divertirti su un piano tradizionale o una Korg M1 con accordi e qualche breve linea melodica.


Livello zero
- Radiohead, Nirvana, RHCP sulla chitarra, techno-house-riff alla Van Halen sulla tastiera

Livello intermedio
- tutto il classic rock (Van Halen, Pink Floyd, G'n R, Eagles, Led Zeppelin) sulla chitarra, sulla tastiera...boh, i 2 ragazzi dei video qui sotto, che pur suonando uno strumento elettronico con un dito soltanto, non mi sembra facciano qualcosa che puoi fare "dopo un giorno che ti compri una tastiera se sei un minimo smanettone/creativo"

https://www.youtube.com/watch?v=/7VbCb0BE9XQ?t=82



Livello avanzato
- Petrucci, Malmsteen, Gilbert, Satriani, Vai sulla chitarra, mentre Bach, Mozart, Chopin, jazz, e in generale il pianismo a cui ti riferisci tu, sulla tastiera


Insomma, per entrambi gli strumenti ci sono vari gradi di difficoltà, o di "suonaggio" se preferisci  :D
Così come per entrambi gli strumenti, vale il fatto che se hai la mano, fai suonare bene pure una scarpiera. Pure se la scarpiera è una tastiera giocattolo da 20365 yen (148€ al cambio attuale).

https://www.youtube.com/watch?v=/LQSe1vUTASY?t=148



D'accordissimo su tutto. Ma alla fine uno può suonare "pianoforte" pure su una tastiera, diciamo che il feeling di una tastiera è sconsigliabile a uno che vuole imparare pianoforte o che lo suona in maniera mirata, molti pianisti o aspiranti tali hanno iniziato su tastiera, io compreso, iniziai da una 61 tasti non pesati Yamaha da battaglia, quando capii che volevo prendere seriamente quella strada presi il mio primo 88 tasti pesati, però appunto se uno vuol diventare pianista e non tastierista sarebbe decisamente meglio che prenda da subito l'impostazione da pianista perchè in quest'ambito è cruciale che i tasti abbiano un peso pari al vero se si parla di digitale e che si prenda la tipica posizione con il deretano sull'inizio dello sgabello all'altezza giusta, so che sembrano delle bacchettonate ma qui anche stare un pelo indietro o bassi compromette l'agilità.

La chitarra concordo, all'inizio è tosta, non ci cavi un ragno dal buco senza esercizio, non puoi strimpellarla senza alcuna nozione da zero, hai la gravità contro, richiede molto esercizio per riuscire a divertirti un pò, dall'altra parte però se vuoi prenderla in maniera scanzonata, ti impari a memoria dieci accordi e un pò di ritmica e suoni millemile canzoni facili, di musica leggera, ci sono mille mila canzoni che si basano su un giro di SOL che danno un sacco di soddisfazioni e le suoni intere, perchè a parte certi intermezzi tutto il brano continua sul quel giro armonico. Sul pianoforte, suonare un brano intero, è tutta un'altra cosa perchè significa gestire tutta la struttura del brano, quindi se suoni un brano moderno, come appunto California Dreamin' del video che ho postato sopra, devi praticamente riarrangiare tutto il brano, che originariamente è suonato da più strumentisti, con uno strumento solo e mantenerne la struttura, altrimenti ti esce fuori una cosa scarna e impresentabile, questo ti obbliga a farti un percorso enorme e nel pianoforte il problema principale è la tecnica, è un maledetto casino e deve entrare nella mente, è la mente che controlla le tue mani, a differenza di una ritmica magari fatta più di getto in strumming su chitarra. Questo si traduce che veramente devi fare esercizi tutti i giorni, esercizi non finalizzati a suonare, finalizzati a formare la tua mente in modo da riuscire a gestire ogni forma di possibile passaggio, tutte le scale con entrambe le mani, anche fatte tutte di getto una dopo l'altra  :laughing:  :laughing:  e prima di arrivare a fare questa cosa qui è una roba da lacrime, sulla chitarra, questo genere di esercitazione, lo fa uno molto avanzato, un principiante si impara qualche giro armonico e una dozzina, anche meno, di accordi e suona per "intero" millemila brani da 4 accordi di musica leggera. Sempre se si punta al pianismo tradizionale ovviamente, naturalmente il principiante non è che fa esercizi difficilissimi, ci sono studi preparatori che portano poi a farlo e gestirlo, per questo parlo più di "canonicismo" nello studio, a cui si è più obbligati rispetto alla chitarra, perchè devi fare un percorso preparatorio al fine di arrivare a certo tipo di esercitazione, a sua volta finalizzata a risolvere passaggi che altrimenti sarebbero impossibili e per impossibile non intendo impossibile per tutti i pianisti, impossibili per chi ci si approccia senza un percorso mirato e non parlo di cose obbiettivamente difficili, ma anche di brani semplici per un pianista già navigato.

Tu puoi anche essere in disaccordo sul fatto che puoi suonare cose più "semplici" su tastiera, ma se vuoi diventare un pianista, anche amatore, tradizionale, ti trovi a doverti fare un iter che la chitarra non ti richiede se vuoi SOLO divertirti senza toccare argomenti accademici. Sul pianoforte li devi toccare, la mia insegnante mi fece fare esercitazione, mesi e mesi, solo di preparazione, e tanti anni dopo mi rendo conto che fu fondamentale altrimenti avrei lasciato lo strumento. Ecco, diciamo che la chitarra ti permette di gestire brani interi in meno tempo, ci sono un sacco di canzoni da un giro armonico, le strummi, ti alleni un pò nella ritmica e sei contentissimo se vuoi mantenerti su stadi semplici, un brano intero su pianoforte, con entrambe le mani, equivale dover gestire un brano che è fatto da più strumentisti con un solo strumento, quindi di devi fare un iter serrato per poter arrivare a risolvere dei passaggi che richiedono di formare la mente in modo che possa permetterti di usare due mani, usare due mani per scopi diversi, è una cosa difficilissima, un arpeggio di una triade con la mano sinistra mentre la destra suona una semplice melodia, se la tua mente non capisce cosa sta facendo, ci metti tre mesi a uscirne fuori, esercitandoti tutti i giorni per ore e questo te lo dico perchè l'ho passata, io prima di andare dall'insegnante feci da solo qualche tempo e cose di semplicità disarmante erano da piangerci e parlo di strutture musicali semplici semplici, figurati una struttura musicale un pò più complessa, inoltre DEVI sapere cosa fai in tutto il brano altrimenti non cresci, tu puoi impararti a memoria le diteggiature di Per Elisa, ma quando vai in un altro brano, se Per Elisa non l'hai studiato, le tecniche apprese in Per Elisa non riesci a usarle poi su altri brani, perchè la mente deve comprendere quello che fa, quindi generalmente quando si inizia lo studio di un brano lo si studia in profondità. Io in questi giorni sto suonando Wish You Where Here, mentre suono e mi esercito ripeto ad alta voce le note che vado a premere, non è mai legato al caso altrimenti stecco, magari non la prima ma non ha mai la sensazione di aver assimilato il brano.. è un casino arrivarci, poi ci arrivi e ne sei contento, ma devi farti un iter che richiede consapevolezza e forza di volontà pure su brani semplici.

Il violino so che è terribile, lo so perchè seguo Rob Landes e Twosetvioln, solo per quello, non è proprio il mio mondo, ho sentito che per imparare a fare un vibrato se ne vanno anni.. dicono che sia di una difficoltà pazzesca. In certi video vedevo violinisti esperti che si esaltavano nel vedere dei pull-off su violino, a me veniva da chiedermi come mai si esaltassero tanto, dato che su chitarra i pull-off si richiedono esercitazione ma si gestiscono dopo un pò, chiaro, un legato di una scala tutto di pull-off è difficilissimo, su chitarra feci delle terribili esercitazioni di scale cromatiche tutte in hammer on in discesa e pull off in salita che mi fecero piangere ai livelli degli esercizi sul piano (ma figurati se sono richieste a un principiante) però quattro note si riesce. Evidentemente su violino è estremamente più difficile, dovrei provarlo per capire!

Comunque, il primo livello che citi, il jazzista, è tutt'altro che semplice, la tecnica che sfoggia con la destra non te la fai in un anno da amatore e non te la fai a videotutorial, inoltre sa quello che fa, questo è uno che la musica l'ha studiata, questo è un musicista serio, anche se sta su una tastierina, arrivare a fare quello che fa lui, nella realtà, si traduce in mettercisi seriamente anni e non uno o due :D questo che tu pensi sia un primo livello facile, ti devi fare un percorso lunghissimo per arrivarci.
Ut queant laxis


Ombra/luce

Comunque, stai citando dei musicisti ormai più che navigati, dovremmo basarci su principianti, perchè altrimenti non sono esempi calzanti. Guardati questo video, il tizio già in un anno ha fatto passetti buoni (e legge la musica) ma si sente e si vede che è principiante. Quando dico certe cose le dico perchè ho 12 anni di esperienze e ho avuto modo di rapportarmi con tantissimi pianisti, maestri, studenti e aspiranti tali, non è una questione di opinioni ma di esperienze mie e di chiunque ha seguito questo percorso confermerà.
Questa persona nel video è già dotata, nonostante sia palesemente principiante nel modo di suonare, com'è normale che sia e nel video non si registra mentre si esercita, quanto si esercita, come si esercita e non spiega se prende lezioni o meno, anche se ne dubito, guardando l'impostazione e la postura, un insegnante l'avrebbe corretto. Non prendete ad esempio i geni, perchè ci sarà qualche talentuoso sul tubo che dopo un anno fa cose più avanzate, la media però è che dopo un anno suona cosette, alla stregua del "piva piva l'olio d'oliva" e "Fra Martino Campanaro" e se prova a spingersi più in là il risultato è quello in questo video, ovvero gestire in maniera palesemente impacciata molte risoluzioni di passaggi, sempre parlando di pianismo, quel pianismo e non soltanto quel pianismo, si veda quando tocca No Surprises dei Radiohead. Nel Per Elisa finale, che non sarebbe da primo anno se l'intento è arrivare a suonarla come si deve, stecca, commette errori, la suona molto più lenta, cambia velocità, non mette accenti, perchè la seconda parte è velocissima e complicata, dopo un anno è impossibile, semplicemente impossibile risolvere quel passaggio e se c'è qualcuno che sul tubo, partendo da zero, ci arriva, o è un bambino cinese, o è un genio o mente su qualcosa, di certo non è quella la media. Per Elisa è considerato un brano semplice, molto più semplice di tante altre opere di Beethoven, è una sonatina. Questo video rappresenta la realtà dei fatti, che non mi invento tanto per darmi arie, sono esperienze.  Prendere ad esempio un musicista esperto e famoso come Jordan Rudess,con oltre 40 anni di esperienza sulle spalle, suonando da quando aveva 9 anni ed è un classe 1956, non ha nulla a che vedere con l'iter di crescita di uno studente/principiante/intermedio, non capico cosa debbano significare quei video.

Se vuoi suonare a due mani strutture musicali intere e sposare quel tipo di pianismo, i livelli di "suonaggio" sono quelli del video, lenti, insicuri, impacciati, imprecisi, senza accenti, senza colori, senza una direzione musicale, che non è una nota di demerito, è il normale iter di esercitazione a cui passa chiunque, geni e bambini cinesi a parte, figurarsi poi chi prova a far da solo senza un insegnante. Non so nemmeno se abbia i tre pedali o meno, magari ha solo un pedale sustain, il che gli semplificherebbe la vita. La persona nel video ero praticamente io dopo un anno e chiunque altro io abbia conosciuto, anzi, in qualcuno dei passaggi registrati se l'è pure cavata benino per essere un anno di esercitazione. Quando stai a questo livello di "suonaggio" ti rendi conto che hai tantissima strada ancora da fare per considerarti soltanto un amatore che finalmente si diverte come vorrebbe, perchè lo senti, lo sai che che suoni lento, impacciato, commetti errori su errori e non hai modo di risolvere passaggi un minimo più elaborati e man mano ti rendi sempre più conto che è un percorso tosto e difficile, anche solo amatorialmente.  I "vari livelli di suonaggio" ci possono essere nella chitarra, dal chitarrista da spiaggia o il "riffaro" della domenica al jazzista, lo shredder o il chitarrista classico, essere "chitarristi da spiaggia" sul pianoforte, quel pianoforte, quello a due mani con struttura completa,  equivale a farsi anni di esercitazione serrata, da lì in poi iniziano i livelli di suonaggio, ma l'iter per arrivare a divertirti come vorresti te lo prendi nei denti come ci passano tutti, bambini cinesi e geni a parte.

Ut queant laxis

Ombra/luce

Questo invece è un professionista, abbastanza famoso, forse lo conoscerete già, quando dico suonare senza una direzione, cosa tipica del principiante o amatore che non si è spinto così oltre intendo questo, per "studiare" un brano su pianoforte intendo questo, oltre all'esercitazione. Però grazie al cielo oggi ci sono questi professionisti che dispensano consigli su internet e anche uno che sta a livelli di "suonaggio" un pò più amatoriali può attingervi ed imparare, questa è la gran cosa di internet e di Youtube. Andate nei punti salienti, so che può essere noioso, tipo dal minuto 10:20 in poi, quando suona e descrive come, con che accenti, con che colori, con che pause suonare il brano. Il tipo del video sopra, ovviamente al primo anno queste cose non le vede, non le valuta, per questo parlo di percorso lungo, è lungo, i livelli di suonaggio arrivano dal momento che riesci a gestire cose anche meno impegnative, però quelle meno impegnative le suoni al punto da gratificarti, quindi quando prendi una minima agilità e inizi ad andare spedito sulle cose non impegnativissime, se queste le intraprendi che ti fanno percepire che devi fare ancora strada, non si parla di livello di suonaggio, si parla di iter di crescita che ti devi fare prima.
Ut queant laxis

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