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JAMBLE Cafè => Chiacchere in libertà => Discussione aperta da: Davids il 24 Ottobre, 2023, 02:19 PM

Titolo: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Davids il 24 Ottobre, 2023, 02:19 PM
Prendo spunto da un commento di Donatello ("Fosse per te la roba economica non esisterebbe") per una mia riflessione di ampio respiro. Una sorta di sunto del mio viaggio.

Qualche giorno fa ho letto sui social l'esperienza di un chitarrista che si può riassumere così:
"Ho cambiato decine di overdrive negli ultimi anni, restando sempre insoddisfatto. Da quando ho un Vox AC30 del 1965 con coni Rola e valvole Mullard, ho smesso di comprare overdrive! Adesso sono finalmente soddisfatto del mio suono e non sento l'esigenza di avere tanti pedali perchè ho capito che il mio problema era l'amplificatore. Quindi il mio consiglio è <<partite dalle basi e poi pensate al resto>>"

Insomma, se hai un bell'amplificatore non ti vien voglia di comprare questo e quello, perchè il "questo" e il "quello" sono delle pezze a un problema molto più grande che hai.

Parlando di chitarre, noto un parallelismo. E mi riaggancio all'osservazione fatta da Donatello.
C'è stata una lunga fase della mia vita in cui mi sono riempito di chitarre cinesi, coreane, indonesiane, messicane, restando sempre con l'amaro in bocca. Spesso belle da vedere, con top accattivanti, ma con molti ma: manici discutibili, tastiere e tasti mediocri, fino ad arrivare a chitarre con ponte e capotasto non ben allineati, o che erano letteralmente spente. Non suonavano! A poco è valso anche il cambio dei pickup. Le elettriche non sono dei sistemi risonanti come le acustiche, ma se una chitarra nasce storta, non la sistemi con un set di PU da 300€.

Ho visto la luce quando ho smesso di cercare nella fascia 300-600€, e mi sono spostato su chitarre a 3 zeri.
Ho avuto delle telecaster messicane, ma il feeling della mia G&L ASAT Classic (made in Fullerton, non la Tribute indonesiana) non l'ho mai trovato da nessuna parte. Ho avuto diverse Epiphone LP, alcune anche con bellissimi top, ma ho visto la luce solo con Gibson. E che luce! Ho avuto un paio di Strato messicane, ma ho trovato il piacere nel suonare Strato da quando sul retro della paletta leggo Made in USA.
Non parlo di suono, perchè anche la mia vecchia Cort suonava, specie quando la collegavo a un bell'amplificatore, ma di facilità nel suonare, di lavorazione del manico e dei tasti, di verniciatura, di una serie di dettagli che non si possono sintetizzare in un file MP3 da condividere su internet. Il famoso "sotto le dita".

Sono fasi della vita, nessuno si sognerebbe di cominciare al giorno 1 su una Gibson USA, ma se la passione per la chitarra non si spegne, se sei curioso, se studi, se ti spingi oltre, insomma se arrivi al momento in cui capisci che le 6 corde non sono un fuoco di paglia e vuoi uno strumento migliore, non lo troverai restando nella medesima categoria. E' come avere una Fiesta e cercare prestazioni da supersportiva in una Punto. Devi guardare una 911.
Il rischio è quello di trovarti nella situazione in cui ero piombato qualche anno fa, con tante chitarre mediocri che non mi piacevano del tutto, o come il chitarrista di sopra, con un parco overdrive da far invidia a un negozio ma sempre insoddisfatto.

Discorso analogo per gli amplificatori, bellissimi gli economici made in China che consentono di avere un suono valvolare a una cifra ridicola, 20 anni fa era fantascienza e se volevi un valvolare dovevi andare sulle 100W, ma un ampli made in USA o made in Italy, fatto interamente a mano, su turret board, è un'altra cosa. Il salto di qualità non lo fai vendendo il tuo Bugera V22 e comprando un H&K (l'ho capito, tardi, a mie spese :laughing:)
Ma come per le chitarre, si tratta di fasi, momenti di un percorso.
Pure io ho cominciato con un piccolo ampli a transistor, marcato Ibanez se non ricordo male, perchè all'epoca "valvolare" era sinonimo di "Made in USA", ma era anche sinonimo di "100W" e di "3 milioni di lire".

Insomma, la "roba economica" è benvenuta e ha ragion d'esistere, ma se hai avuto una Cort, una Fender Mexico e una Harley Benton, e nessuna di queste ti è piaciuta al 100%, la luce in fondo al tunnel non avrà la forma di una paletta Epiphone.
Senza contare che riempirsi di chitarre economiche è anche controproducente, non si ha il tempo materiale di suonare 6 o 7 chitarre diverse, nè di dar loro una adeguata manutenzione tra cambio corde e setup stagionali. A volte mi capitava di riprendere in mano una chitarra a distanza di 6-8 mesi, e trovarla tutta scordata e coi tasti che friggevano.
Altra grande lezione che ho imparato a mie spese.
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 24 Ottobre, 2023, 04:29 PM
Quando nei giorni scorsi hai scritto che avresti aperto un post sugli strumenti economici mi son detto "ti aspetto al varco" e mi ero preparato una risposta preconfezionata. Invece ammetto che hai centrato un ragionamento che segue la logica del "se non ci passi non puoi capire" e tutto il discorso rivela una sensibilità tale che vale la pena di soffermarsi a riflettere. Da parte mia devo dire che sull'ampli sono andato sul sicuro: innamorato del Fender Blues Deluxe una volta provato in negozio non ho tentennato per portarlo a casa di corsa. È pur vero che adesso, a distanza di 4 anni, i suoi 22 Kg assorbono la stessa quantità di improperi casa-auto-saletta-auto-casa ma insomma...
Per i pedali non amo quelli economici solo per un discorso di rumori, il famoso hum per cui è più facile che si inneschi in una produzione di basso costo.
Per le chitarre finora sono a quota tre, tutte comprate faticosamente, di fascia economica. Ne ho provate un po' però ed effettivamente "sotto le dita" cambia, e cambia parecchio con costi a tre zeri. Riallacciandomi per un attimo al ciclo e alle fasi della vita sono un po' vecchia maniera, preferisco dare la precedenza al bene dei figli, dando la priorità al loro orientamento scolastico. E poi devo scontrarmi con la mia metà, la quale ancora oggi mi chiede perché mai avrei bisogno di DUE chitarre? E alla quale rispondo perché mai dovrebbe aver bisogno di QUATTORDICI paia di scarpe?
Capirete che ad oggi nella diatriba stiamo 14 a 1  :angry2:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 24 Ottobre, 2023, 04:34 PM
Interessante esperienza con la quale però, non mi trovo del tutto d'accordo.
Riguardo il fatto che uno strumento migliore ti dia più soddisfazione, credo che nessuno possa smentire, ma non credo che non si possa vivere felici anche con qualcosa in meno.

Io ho avuto strumenti di tutti i tipi: di pregio, economici, medio livello. Ognuno aveva la sua particolarità e non sempre ho riscontrato che a maggior prezzo corrispondesse maggiore mia soddisfazione.

Concordo sulla scelta dell'ampli come base ottimale, lo dico da anni. Io l'ho trovato, credo, e neppure troppo costoso, ma resto un inguaribile malato di overdrive per cui ne comprerò e venderò sempre, per semplice curiosità. A me le voglie vengono per quello, non più per "necessità".

Tutti noi siamo alla ricerca della "perfezione strumentale" (chiamiamola così) che poi spesso è una chimera perché nel tempo cambiamo noi, i nostri gusti, oppure ciò che vogliamo ottenere.

Ovviamente c'è anche una sfumatura psicologica, secondo me, per cui acquistare un ottimo strumento e sapere di aver speso una cifra alta, ti mette in una condizione mentale diversa ogni volta che lo prendi tra le mani e/o lo accendi. Inoltre, e forse è la parte preponderante, dipende anche dal carattere della persona. C'è chi ha un bisogno maggiore di sapere di avere uno strumento di pregio rispetto ad altri, chi sente il bisogno di saperne di più di teoria o di essere più tecnico di altri e c'è chi se la sguazza con una Harley Benton e la conoscenza di 4 accordi. Ho degli amici assolutamente così, che suonano cose che non suonerei mai con strumenti che non vorrei in alcun modo. Ma sono più felici di me, per certi versi.

Fortunatamente non siamo tutti identici. Simili per tante cose, ma diversi per altre.

Detto questo, credo fermamente alla tua storia e sono convinto che sia la verità, ma penso che sia la tua verità e di altri che condividono le tue scelte, i tuoi gusti, il tuo percorso, ma non che sia la storia di chiunque.
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 24 Ottobre, 2023, 07:42 PM

Dopo aver visto questo video ho pensato che fosse coerente col thread
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Donatello Nahi il 24 Ottobre, 2023, 07:42 PM
Dunque ... ammetto di essere confuso, perchè sono d'accordo con la logica del ragionamento di Davids... ma anche con quello che ha scritto VU  :laughing:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 24 Ottobre, 2023, 07:56 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 24 Ottobre, 2023, 07:42 PMDunque ... ammetto di essere confuso, perchè sono d'accordo con la logica del ragionamento di Davids... ma anche con quello che ha scritto VU  :laughing:


Be', io non ho smentito Davids, che racconta le sue esperienze, che sono quelle di molti di noi. Ci mancherebbe, rispetto e comprendo in parte il suo punto di vista.
Dico solo che non siamo tutti uguali e giudicare fatti, parole, addirittura pensieri, gusti, opinioni altrui con il nostro metro personale è sempre sbagliato. È un inganno frequentissimo e diffusissimo che la nostra mente ci fa, perché tendiamo a "guardare alle cose" con i nostri occhi, razionalizzando attraverso le nostre conoscenze e le nostre esperienze, nella convinzione che, essendo tutti esseri umani e avendo tante cose in comune, anche l'altro vedrà la nostra stessa realtà. Spesso non è così e lo sappiamo, ma lo dimentichiamo velocemente e ricominciamo ..

Io negli ultimi anni cerco di ricordarmelo sempre, in ogni momento. A volte mi sfugge, comunque.  :D
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Ombra/luce il 24 Ottobre, 2023, 08:38 PM
E' una questione di percorsi, valutazioni, decisioni personali, arrivi, scelte di percorso, ognuno può avere la sua personale visione e aspettativa da una certa in poi, sottolineato perchè chiaro, dal momento che uno strumento abbia le fattezze per essere chiamato tale, poi è una scelta personale dove spingersi. E' vero, è indubbio, che uno strumento (o qualsiasi altra cosa) più curato e quindi più costoso, rilascia maggior piacere e anche magari maggior comodità, però penso anch'io che non sia una scelta scontata per tutti, dipenda molto da come ragiona l'individuo, da cosa cerca, dal percorso che vuole avere, dalle aspettative, percorso che poi cambia ed evolve con il suo incedere, quindi per un lasso di anni uno non ha interesse in strumenti a tre zeri, poi decide per un salto di qualità magari.  Ma lo stesso vale per lo studio e la teoria, in ambito amatoriale sono in tanti che scappano a gambe levate al solo sentirla nominare, magari gli stessi che fuggivano a gambe legate, crescendo nel percorso, ricercheranno da soli quelle cose noiose dei periodi di sola voglia di menar le mani con lo strumento. E' questa una disciplina dove accresce man mano l'esperienza e la ricerca più mirata su certi aspetti e c'è gente che a una certa si ferma, sia a livello di setup, sia a livello di nozioni, perchè non ha interesse nell'andare oltre e gli va bene così, chi invece non gli va bene e vuol continuare a salire di gradino. Sono percorsi insomma. Non è che ci si prende la patente per arrivare a diventare per forza dei pro racers su supersportive, per fare una metafora, se vuoi arrivare a diventarlo beh, lì allora servirà fare delle scelte, c'è però chi sceglie le utilitarie e ci va avanti finchè campano e sta bene così.

E' una questione di scelte individuali, conosco persone con la stessa chitarra di media qualità da 20 anni che cantano e suonano felici e contente e persone che hanno puntato moltissimo sul setup aprendoci il portafogli, alla fine ognuno trova la propria personale isola, si spera almeno, c'è chi sta bene a fare il chitarrista da camera senza fare investimenti monetari sul setup, che non ha a mio avviso nulla di criticabile e di sminuente in quanto scelte individuali, chi invece, secondo i suoi canoni di gusto e ricerca, oltre che di percorso, ritiene il caso di passare a qualcosa di più professionale, che comporta ovviamente una certa spesa.

Nessuna di queste categorie è a mio avviso criticabile, se si è contenti, anche perchè se dovessi iniziare ad avere dei dogmatismi su cosa è meglio in termini assoluti, per coerenza dovrei dire anche che per suonare in maniera degna 1. devi andare al conservatorio, accademia o da insegnante per lungo percorso 2. devi saper leggere e scrivere la musica, 3. devi studiare teoria, 4 devi comprare uno strumento di livello... penso che mi prenderei degli insulti se arrivassi così sparato, soprattutto in ambienti amatoriali dove c'è chi vuole godersela in maniera non obbligata e professionale, in maniera più easy e giocosa. Nell'ambiente amatoriale ho capito negli anni che non ci devono essere dogmi, che sono cose relative al percorso individuale e che non sono scontate per tutti, c'è gente che del sound sopraffino non glie ne frega nulla, che vuol distendersi a fine turno di lavoro sul divano a suonare e cantare le canzoni di De Gregori o quei quattro o cinque riff che si è imparato, chi invece ha ricerca del meglio a livello di setup, per la band o per sue ricerche, l'ambiente amatoriale è un calderone di punti di vista e percorsi.

Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Davids il 24 Ottobre, 2023, 09:21 PM
Un bel topic per animare il forum! Olè!  :yeepy:

Quando si parla delle proprie esperienze, chi ascolta tende spesso a interpretarle come "legge universale", come se chi parlasse fosse il detentore unico della verità. Non volevo far passare il messaggio che una coreana pagata 600€ è buona solo per affettarci le zucchine. Non sono certo di quelli che predicano che qualunque strumento prodotto dopo il 1965, o con price tag <5000€, merita di andare al macero.

Stavo dicendo un'altra cosa, ovvero che se cerchi lo strumento per fare il salto di qualità, difficilmente troverai questo salto di qualità in un prodotto della stessa fascia di prezzo. Partivo da una situazione ipotetica, che poi credo sia quella in cui (quasi) tutti ci ritroviamo prima o poi, ovvero:
"ho una bella chitarra tra le mani, ma sento che le manca qualcosa"

ecco, se ti trovi in questa fase, continuare a insistere su coreane, indonesiane, cinesi, non ripaga e rischi di sperperare un capitale in mille chitarre che ti lasciano sempre un retrogusto amaro.
Ti finisce come me, che un bel giorno mi sono guardato intorno e ho realizzato che avevo l'equivalente di una Telecaster buona suddiviso in 3 Telecaster proletarie (che odiavo tutte cordialmente!).
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Davids il 24 Ottobre, 2023, 09:36 PM
Citazione di: Vu-meter il 24 Ottobre, 2023, 04:34 PMOvviamente c'è anche una sfumatura psicologica, secondo me, per cui acquistare un ottimo strumento e sapere di aver speso una cifra alta, ti mette in una condizione mentale diversa ogni volta che lo prendi tra le mani e/o lo accendi. Inoltre, e forse è la parte preponderante, dipende anche dal carattere della persona. C'è chi ha un bisogno maggiore di sapere di avere uno strumento di pregio rispetto ad altri, chi sente il bisogno di saperne di più di teoria o di essere più tecnico di altri e c'è chi se la sguazza con una Harley Benton e la conoscenza di 4 accordi. Ho degli amici assolutamente così, che suonano cose che non suonerei mai con strumenti che non vorrei in alcun modo. Ma sono più felici di me, per certi versi.

Credo di essere tra i pochi a non subire eccessivamente il fascino del brand o del cartellino del prezzo. Non mi sono fatto scrupoli a dire, dopo averle suonate con le mie mani, che certe Fender USA (sia Strat che Tele) facevano pena e non avevano nulla di diverso rispetto a una mexico o una Classic Vibe, e che molte Gibson recenti sono un incubo infatti prima di trovare la mia ne ho dovuti fare di Km.
Come non mi sono tirato indietro quando dovevo dire che certi overdrive boutique erano una barzelletta e il mio Boss OD-3 gli faceva le scarpe! Parlo di marchi come JHS, Empress, Fulltone, Free The Tone. Ancora ho i brividi se ripenso al Fulltone Fulldrive, una delle parentesi più horror della mia vita.
O che gli MXR sono dei pedaloni che se venissero reimboxati con una grafica cool e un nome a effetto, andrebbero sul mercato almeno a 300€.

Per il resto concordo, conta assolutamente il percorso del singolo, le esperienze, i gusti, gli obiettivi.
Oggi vedo migliaia di chitarristi felicissimi con la loro Harley Benton e le incensano come fossero delle Custom.
Ma se non impatti nessun limite e se ti senti a tuo agio con quel suono e quello strumento, va bene così!
Io partivo da un prospettiva di insoddisfazione della propria strumentazione, con conseguenti, inevitabili, interrogativi su come procedere.


Citazione di: Santano il 24 Ottobre, 2023, 04:29 PMQuando nei giorni scorsi hai scritto che avresti aperto un post sugli strumenti economici mi son detto "ti aspetto al varco" e mi ero preparato una risposta preconfezionata. Invece ammetto che hai centrato un ragionamento che segue la logica del "se non ci passi non puoi capire" e tutto il discorso rivela una sensibilità tale che vale la pena di soffermarsi a riflettere. Da parte mia devo dire che sull'ampli sono andato sul sicuro: innamorato del Fender Blues Deluxe una volta provato in negozio non ho tentennato per portarlo a casa di corsa. È pur vero che adesso, a distanza di 4 anni, i suoi 22 Kg assorbono la stessa quantità di improperi casa-auto-saletta-auto-casa ma insomma...
Per i pedali non amo quelli economici solo per un discorso di rumori, il famoso hum per cui è più facile che si inneschi in una produzione di basso costo.

A proposito del "se non ci passi non puoi capire", ti racconto un aneddoto.
In una delle mie fasi, avevo un H&K Tubemeister di cui ero soddisfattissimo, ci facevo dal pop al metal e mi piaceva un botto.
Dopo essere stato a 1 metro di distanza da un Brunetti Mercury e da un Vox AC30 vintage, ho capito perchè quegli ampli costavano 10 volte il mio. Mi hanno messo la pulce nell'orecchio, infatti lo H&K è volato via dopo circa 1 anno.
Quindi si, contano le esperienze e i gusti come dicevo sopra, ma anche il tipo di ambiente che frequenti. Se frequenti un ambiente fatto di principianti come te o se, ancora peggio, non frequenti alcun ambiente di chitarristi in carne e ossa perchè il tuo playing è limitato alla cameretta e alla cover da mettere su youtube, non saprai mai cosa c'è dietro l'angolo.

E' un po' quello che è successo di recente al nostro amico Fanton, che dopo aver passato un lustro a dire che tra una Squier e una Custom non passa nessuna differenza, appena ha avuto in prova delle USA/Custom da Strumentimusicali.net, ha cambiato completamente registro durante i suoi video, e nel giro di pochi mesi si è comprato Les Paul Murphy Lab, SG Custom di colore blu con ponte Vibrola, Fender Strat CS Coma (replica della Landau).
https://www.centrochitarre.com/fender-michael-landau-coma-stratocaster-rosewood-fingerboard-coma-red-s-n-ml00454.html

PS: sempre parlando di mia esperienza personale, posso dire di aver sentito molto meno come limite gli ampli orientali che non le chitarre orientali.
Che se dovessi scegliere tra tornare suonare su un H&K fatto in Cina e tornare a suonare su una Cort o una Tele Classic Vibe, preferirei di gran lunga tornare a suonare sullo H&K e tenermi le mie Gibson e G&L.
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 24 Ottobre, 2023, 09:56 PM
Citazione di: Davids il 24 Ottobre, 2023, 09:21 PMStavo dicendo un'altra cosa, ovvero che se cerchi lo strumento per fare il salto di qualità, difficilmente troverai questo salto di qualità in un prodotto della stessa fascia di prezzo.



In linea generale è senz'altro vero, salvo alcuni casi in cui quello che fa la differenza, per qualcuno, sono le specifiche di manico, radius, tasti, forma del body, meccaniche, ecc.. in quel caso può esistere, più che un salto di qualità, un salto ( in alcuni casi notevole) di apprezzamento anche nella stessa fascia di prezzo.


Citazione di: Davids il 24 Ottobre, 2023, 09:36 PMPS: sempre parlando di mia esperienza personale, posso dire di aver sentito molto meno come limite gli ampli orientali che non le chitarre orientali.
Che se dovessi scegliere tra tornare suonare su un H&K fatto in Cina e tornare a suonare su una Cort o una Tele Classic Vibe, preferirei di gran lunga tornare a suonare sullo H&K e tenermi le mie Gibson e G&L.


Per me è il contrario, ma è solo una mia opinione. Io preferisco avere l'ampli che mi soddisfa come punto fermo piuttosto che la chitarra. Ma ovviamente, come tutti, ottengono la quadratura del cerchio solo quando entrambi mi danno soddisfazione.

Alla fine, FORSE, la ricerca è la vera parte divertente. Almeno per me è così. Mi diverto come un matto a spulciare centinaia di overdrive, ma poi quando li ho, mi interessano assai poco e rivolgo subito lo sguardo altrove. Come si dice: l'attesa del piacere è essa stessa il piacere.  ;D
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 24 Ottobre, 2023, 10:02 PM
PS: grazie @Davids per aver aperto un bel topic.  :thanks:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: b3st1a il 24 Ottobre, 2023, 10:45 PM
"Sono perfettamente d'accordo a metà" (cit.) con Davids. Non sono uno da Custom Shop, più che altro perché mi piace avere più chitarre con caratteristiche differenti e, avendo famiglia, mutuo e una vagonata di spese varie, non potrei mai permettermi più strumenti di pregio senza fare rate (cosa che fino ad ora per gli strumenti musicali non ho mai fatto), perciò mi accontento di averne un paio discrete (ma di certo non "top"), un paio "economiche" ma fatte bene ed una "fuori categoria" (la mia Tele autocostruita, che mi è costata 1000euro di materiali ma che ha caratteristiche da custom shop). Riconosco, però, che sia gli strumenti economici che quelli di fascia "media" (diciamo dai 5/600 ai 1000/1200euro) hanno immancabilmente qualche compromesso, mentre alcuni strumenti di fascia più alta che ho provato (Tom Anderson, Tyler, Strato Cruz, Prs Core, Ibanez PIA, Music Man Majesty etc.), pur essendo molto differenti tra loro come caratteristiche, avevano tutti quella strana sensazione di facilità, morbidezza, consistenza, precisione e...mi sembrava suonassero da sole!  Non c'è quella differenza netta, non è che una chitarra da 4000euro suoni il triplo di una da 1300, spesso si tratta di sfumature ma...le differenze ci sono e si avvertono. Ciò non toglie che una chitarra da mille euro "riuscita bene", magari con un buon setup e qualche "ritocchino", possa dare del filo da torcere a qualsiasi strumento, ad esempio la mia Strato MJT, dopo che le ho fatto rifare l'elettronica da Fabio Gobbi e dopo essermela settata secondo i miei gusti, è una chitarra pressoché "perfetta" nonostante l'abbia pagata "solo" mille euro.
Riguardo gli ampli, sono molto più "free" perché, per il mio modo di suonare, devo dire che mi trovo bene praticamente con tutto, analogico e digitale, transistor e valvolare, pedali boutique e cinesi da venti euro...in un modo o nell'altro il mio suono lo trovo! Il mio suono ideale viene fuori da un valvolare di basso vattaggio con EL34 ed uno o più coni da 12", ma ho trovato ottime basi per il mio suono sia con un economico Laney VC30 che con un Peavey Classic30 ed un Vox AC30, e gli ampli "boutique" che ho provato non mi hanno fatto provare quelle "sensazioni magiche" delle chitarre di pregio, ed oggi sono felice col mio proletarissimo Blackheart (che suono giusto quelle 2-3 volte al mese che voglio sentire il cono che mi urla dietro la schiena) con i plugin (che uso in casa il 90% delle volte) e con la Helix (che uso col gruppo).
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Piero_93 il 25 Ottobre, 2023, 08:46 AM
Citazione di: Davids il 24 Ottobre, 2023, 02:19 PMSenza contare che riempirsi di chitarre economiche è anche controproducente, non si ha il tempo materiale di suonare 6 o 7 chitarre diverse, nè di dar loro una adeguata manutenzione tra cambio corde e setup stagionali. A volte mi capitava di riprendere in mano una chitarra a distanza di 6-8 mesi, e trovarla tutta scordata e coi tasti che friggevano.
Quanto ti capisco... è l'unica cosa che mi fa desistere dal prendere un'altra chitarra, spesso  :sarcastic:

Sono tendenzialmente d'accordo anche con tutto il resto del discorso, specialmente nella "declinazione" di Vu, specialmente quando parla del giudicare le opinioni altrui.
Personalmente l'esigenza di una chitarra da 2k€ non la sento, ma sento chiaramente che se dovessi comprare uno strumento "economico" lo farei più per avere un giocattolo da provare (e magari appassionarmi al genere) e per avere quel senso di novità sotto le mani che ogni tanto non guasta.
Penso inoltre che, a me, il valore economico esagerato mi frenerebbe molto: alla fine mi troverei a suonare di più con il muletto economico per paura di rovinare o consummare "l'ammiraglia" (già successo  :D ).

Insomma, detto questo... per mi accontento della mia Charvel USA, un muletto da strapazzare (anche con sperimentazioni varie elettroniche). Magari affiancherò il tutto con una Stratocaster AmStd o un qualcosa di analogo (sì, so che non è il non plus ultra, ma è più una questione affettiva del tipo di chitarra).
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 25 Ottobre, 2023, 12:36 PM
Ecco, c'è pure la questione affettiva, cosa che mi ha sempre preso parecchio. Non riesco a comprare, rivendere, mi attacco agli strumenti, in casa ho nel cassetto la prima multieffetto Zoom, pedali, addirittura due tastiere, un ampli transistor che ha la metà dei miei anni, la Yamaha elettroacustica.. Quando mi sono liberato di alcune cose è stato perché non mi hanno trasmesso emozioni, oppure perché li ho tenuti talmente poco che non ho fatto in tempo ad affezionarmi.
Sono un caso patologico  :D
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Ottobre, 2023, 02:45 PM
Quindi riassumendo....  Davids dice che se si cerca una chitarra per fare un salto di qualitá ( suono e tuttonil resto), è inutile cercarlo in chirarre piú o meno della stessa categoria, ma piú si sale di categoria, piú si riesce a rimanere soddisfatti( almeno momentaneamente aggiungo  :laughing: )

Mentre c'è chi dice che comunque si può essere soddisfatti ( sempre momentaneamemte, aggiungo) dell'acquisto di una chitarra economica ( o quasi... insomma poi anche l'aggettivo economica è soggettivo)

Per quanto mi riguarda, io sono soddisfatto della mia PRS.... per i distorti e crunch... ma per i puliti vorrei una chitarra con i single... chissá poi cosa comprerò e quando... sono confuso  :laughing:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Piero_93 il 25 Ottobre, 2023, 02:58 PM
Citazione di: Santano il 25 Ottobre, 2023, 12:36 PMSono un caso patologico  :D
Non ti preoccupare... siamo in due!
Ho venduto una sola chitarra, una Epiphone Les Paul (perché avevo ricevuto in "prestito a vita" una la Fender Stratocaster Am.Std nera di cui sopra). Oggi... se ci ripenso, mi rimangio le mani (e non solo perchè la Strato l'ho dovuta restituire un paio di anni dopo, ma proprio perchè mi dispiace di aver venduto quella).
Ho venduto il mio primo ampli valvolare, Hughes & Kettner Edition Tube 20th: non sai quante volte mi ritrovo a pensare "chissà se adesso che ne so un po' di più riuscirei a farlo suonare come voglio".
L'unica cosa che non mi pento di aver venduto è la Boss GT-10... ma il suo successore POD HD500 non sono riuscito a venderlo e ce l'ho ancora nonostante ora usi solo la Headrush  :laughing:

Citazione di: Donatello Nahi il 25 Ottobre, 2023, 02:45 PMQuindi riassumendo....  Davids dice che se si cerca una chitarra per fare un salto di qualitá ( suono e tuttonil resto), è inutile cercarlo in chirarre piú o meno della stessa categoria, ma piú si sale di categoria, piú si riesce a rimanere soddisfatti( almeno momentaneamente aggiungo  :laughing: )

Mentre c'è chi dice che comunque si può essere soddisfatti ( sempre momentaneamemte, aggiungo) dell'acquisto di una chitarra economica ( o quasi... insomma poi anche l'aggettivo economica è soggettivo)
A mio parere salto di qualità e soddisfazione non sono necessariamente la stessa cosa.
Per il salto di qualità, sono tendenzialmente d'accordo con Davids. Se prendi un'altra chitarra dello stesso tipo (es. da una Squier di fascia alta passi a una Sire, non so), difficilmente sentirai il salto. Magari suonerà più come ti piace a te, ma non è detto che sia "migliore", di fatto.
Se invece non sei soddisfatto, che ne so, dagli humbucker e preferiresti una chitarra con single coil o quello che preferisci, allora sì che potresti essere molto soddisfatto semplicemente cambiando chitarra nella stessa fascia.
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 25 Ottobre, 2023, 04:35 PM
Da tempo sto provando varie chitarre, tutte Stratocaster, per vedere se si accende la scintilla (ma anche se fosse avrei problemi di pecunia), e noto subito differenze con la mia Telecaster indonesiana: in termini di suono ma soprattutto di feeling sul manico. Le americane sono morbide e quasi suonano da sole, qualsiasi tasto prendi non cambia la resa, se accenni un vibrato si apre un altro mondo. Per tacere di manopole e selettore pick up finalmente funzionali
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 25 Ottobre, 2023, 05:38 PM
Disgraziato, che fai, tradisci la causa telecasterista?  :cry2:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 25 Ottobre, 2023, 06:07 PM
Citazione di: Vu-meter il 25 Ottobre, 2023, 05:38 PMDisgraziato, che fai, tradisci la causa telecasterista?  :cry2:

Giammai, hasta Telecaster siempre  :giudice:
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Davids il 25 Ottobre, 2023, 07:45 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 25 Ottobre, 2023, 02:45 PMQuindi riassumendo....  Davids dice che se si cerca una chitarra per fare un salto di qualitá ( suono e tuttonil resto), è inutile cercarlo in chirarre piú o meno della stessa categoria, ma piú si sale di categoria, piú si riesce a rimanere soddisfatti( almeno momentaneamente aggiungo  :laughing: )

Mentre c'è chi dice che comunque si può essere soddisfatti ( sempre momentaneamemte, aggiungo) dell'acquisto di una chitarra economica ( o quasi... insomma poi anche l'aggettivo economica è soggettivo)


Ed è sempre Davids a dirlo  :D

Citazione di: Davids il 24 Ottobre, 2023, 09:36 PMPer il resto concordo, conta assolutamente il percorso del singolo, le esperienze, i gusti, gli obiettivi.
Oggi vedo migliaia di chitarristi felicissimi con la loro Harley Benton e le incensano come fossero delle Custom.
Ma se non impatti nessun limite e se ti senti a tuo agio con quel suono e quello strumento, va bene così!
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: robland il 26 Ottobre, 2023, 05:23 PM
Se è vero che la prima volta che ho letto un post di Davids pensavo di averlo scritto io, tanto era simile il mio pensiero a quello che aveva scritto lui su un particolare argomento (che purtroppo ora ho pure dimenticato, ma mi è rimasta la sensazione di stupore), è anche vero che sulla questione attrezzatura penso che ci si possa divertire davvero con poco. A seconda di cosa si debba fare, ovviamente. Suonare live? Suonare in sala prove con la band? Suonare in camera da letto? Suonare un paio di canzoni e via?

Io ormai suono principalmente in casa ed ho accumulato pedali, testate su testate e chitarre custom shop di ogni sorta. Però, se pure mi commuovo quando ho il tempo di tirarne fuori una di quelle che considero speciali e da cui sento venir fuori sfumature di suono incantevoli, nonostante credessi di aver ormai sentito quasi tutte le sfumature possibili (figuriamoci cosa si può fare avendo anche un gran tocco, cosa che non ho), è anche vero che se devo studiare, se devo fare esercizi, se devo farmi una serena suonata, beh, mi sarebbe andata bene anche una mia ex chitarra coreana o cinese, con cui comunque mi sono anche tanto divertito. Comunque ho sempre sentito venir fuori da ogni chitarra avuta, per quanto economica, quello che mi serviva per passare una bella oretta. Se ho ampliato il parco strumenti è stato solo perché ne ho avuto l'opportunità. L'insoddisfazione non ce l'ho mai avuta.
Io la vera insoddisfazione l'ho avuta solo quando magari la scaletta era quasi completa e il gruppo si scioglieva proprio poco prima di inaugurare le serate live o quando cascava il gruppo per qualche stupida lite o incomprensione. O quando mi fa male la schiena perché ho lavorato troppo e non posso suonare. Insoddisfazione dagli strumenti mai avuta, anche perché mi divertiva pure sfidarmi nel tirar fuori il meglio dal poco.

Per cui in questo topic credo di assumere un po' un po' una posizione mediana tra le varie che ho letto, tutte comunque condivisibili.
Quello che caso mai mi sento di dire (ma vale quel che vale, perché può essere vero per me ma non per forza per altri) è che spesso vale la pena resistere alla tentazione di impiegare immediatamente i risparmi nella prima tentazione che passa avanti, per tenerli e comprare qualcosa di migliore avendo un po' di pazienza. Anche perché avere qualcosa di bello che ci circonda fa sempre bene ogni tanto.
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Santano il 03 Novembre, 2023, 01:04 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 25 Ottobre, 2023, 02:45 PMPer quanto mi riguarda, io sono soddisfatto della mia PRS.... per i distorti e crunch... ma per i puliti vorrei una chitarra con i single... chissá poi cosa comprerò e quando... sono confuso  :laughing:

Ma non è una diceria questa che una chitarra coi single coil renda di più coi puliti?
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: Vu-meter il 03 Novembre, 2023, 02:17 PM
Citazione di: Santano il 03 Novembre, 2023, 01:04 PMMa non è una diceria questa che una chitarra coi single coil renda di più coi puliti?

Secondo me, sì. Dipende da cosa si cerca..
Titolo: Re: Cicli e fasi nella vita di un chitarrista
Inserito da: robland il 03 Novembre, 2023, 03:39 PM
Ma magari uno cerca i single coil per il tipo di clean che ha in testa e non perché in generale i single coil rendano di più nei suoni puliti.
Anche perché in sé le PRS hanno dei clean magnifici. Ma possono benissimo non rispondere o non esaurire la tipologia di gusti personali.