Vorrei aprire un topic, diario personale, dove elenco col senno di poi ciò che ho appreso da chitarrista autodidatta, non sarebbe male se elencaste anche voi, anche nel tempo, ogni volta che sentite di aver appreso qualcosa o qualche errore, i vostri punti. Ciò potrebbe rimanere come documento per chi si trova nella nostra stessa condizione, sta iniziando con la chitarra e brancola nel buio.
Durante il mio percorso con la chitarra ho imparato i seguenti aspetti. Avviso che scrivo un messaggio lungo, so che ciò da leggere possa essere un peso quindi non è obbligatorio addentrarsi nella lettura, è un mio resoconto che volevo condividere:
1. La voglia di arrivare a una meta non deve escluderne un'altra se fondamentale. Spieghiamoci meglio, io, anzichè iniziare come tutti con gli accordi, il primo anno ebbi solo ed esclusivamente la voglia di imparare a fare assoli ed improvvisarli, scale, pentatoniche, licks, etc etc col risultato che, dopo le prime gioie l'impacciatezza e la monotonia sono arrivate più o meno in fretta. Non mi interessavano gli accordi, solo pentatoniche e improvvisazione su backing track varie. Al punto che non avevo più alcun progresso iniziai a intraprendere quelle branche che avevo tralasciato e mi si aprì un mondo anche assai gratificante. Tornando tempo dopo all'improvvisazione, mi scoprii assai più competente del primo anno, seppur non mi fossi quasi più esercitato su quell'aspetto, questo perchè le branche tralasciate mi avevano istruito e migliorato su tutti gli aspetti, anche legati alla destrezza generale perchè la riuscita degli accordi impone per forza di cose anche di imparare a dosare bene la forza impressa delle dita, il movimento del polso, della mano, porta ad attuare stratagemmi al fine di arrivare a una diteggiatura nel modo più sciolto possibile, a migliorare la tecnica con le singole dita come ad esempio negli abbellimenti degli accordi, tutti aspetti assolutamente fondamentali poi anche per altre branche, come appunto l'improvvisazione solistica.
Insomma, ci sta che uno abbia un traguardo personale ma non ci si può arrivare senza affrontare e impratichirsi sulle altre branche fondamentali dello strumento perchè sono tutte concatenate, senza destrezza e competenza sugli accordi sara gravemente penalizzata anche quella legata all'improvvisazione solistica, mancheranno delle basi fondamentali. E' come pensare di imparare a guidare bene focalizzandosi solo su come funziona il volante.
2. Apprezzare i piccoli passi, prendere consigli da chi ne sa di più ed è più avanti ma che ciò non diventi un ostacolo. Ho visto parecchie persone e un periodo ci sono cascato pure io, perdere di mordente per via della tendenza a confrontarsi con gente molto più avanzata con lo strumento, non riuscendo poi ad apprezzare i piccoli passi del proprio percorso, proprio perchè il metro di giudizio era gente assai più avanzata. Apprezza ciò che sei tu prima di tutto, apprendi dagli altri più avanti ma mantieni la lucidità di apprezzare le tue piccole migliorie, ridicole forse per chi è tanto avanti ma fondamentali per te e impara ad apprezzare ciò che fai, anche se semplice e didattico, perchè è il percorso che ti porterà ad arrivare alle mete che ti sei prefissato.
3. Comprensione dell'importanza della gavetta, la gavetta non è una cosa degli inizi del percorso ma sarà un aspetto a cui ci dovremo confrontare spesso nel nostro percorso perchè apprendere un brano porta a gavetta, apprendere e migliorarsi su qualsiasi aspetto porta a gavetta, la gavetta è quella condizione dove le cose si fanno male e in maniera impacciata, se fai vincere la paura di essere incompetente e di sbagliare, pensando che la gavetta sia indignitosa, ti troverai a non crescere mai. Sii disposto ad accettare che hai bisogno di fare gavetta, sappi che impari sbagliando e migliorando i tuoi errori. Ho un amico che dopo 6 mesi non riesce a fare nemmeno un giro di DO, questo perchè non è disposto a fare gavetta, a suonare piano, a isolare ciò che non gli riesce bene, a provare e riprovare perchè parte già mentalmente sconfitto, della serie "quella cosa non mi esce bene quindi nemmeno ci provo a migliorarla", oppure si sente annoiato dal fare cose semplici al punto che proprio le tralascia, col risultato poi che non migliora di una virgola.
Così non si va da nessuna parte secondo me.
Da autodidatta apprezzo il topic,letto a sprazzi perché stò andando al lavoro,ma ci tornerò su appena possibile.
Credo che la chitarra sia uno strumento talmente iconico ed al tempo stesso così facile da trovare in casa che il percorso di apprendimento slegato da qualsiasi metodo sia un'esperienza che condividiamo in tanti.
Molti hanno continuato questo tipo di "approfondimento" dopo essere naufragati dal viaggio attraverso lezioni di maestri veri o presunti che tanta confusione e frustrazione hanno aggiunto alla nostra ambizione di riuscire a suonare almeno decorosamente.
Naturalmente in molti hanno fatto in modo che la passione superasse l'ostacolo del metodo classico ed i risultati si sentono ma in tantissimi di più ci siamo un po' arenati qua e la.
Umiltà e dedizione si possono pero' imparare e mettere a frutto. :sisi:
Credo di condividere alcuni aspetti del tuo resoconto soprattutto per la parte iniziale del percorso sebbene io, iniziai quasi sin da subito con un maestro seppur per pochi mesi e via skype.
Io ho iniziato tardi a suonare (45 anni) ed alle ovvie difficoltà anagrafiche (testa impegnata con i pensieri, poco tempo, manualità da costruire etc...) ho la consapevolezza su cosa voglio e dove posso arrivare: abbozzare un brano e divertirmi.
Questo, non esclude lo studio ma, mi ha liberato di un dovere. Dovere che noto essere sfociato in ossessione per molti al punto che questi, arrivano a criticare chi invece di studiare..."perde tempo a giocare con i suoni, effetti e pedali". Insomma, ho voluto scongiurare di scivolare nel decadimento e la follia. :fool:
Dunque, il mio resoconto con il senno di poi, si riepiloga in pochi puntib
- C'è gente che dopo 4 anni suona infinitamente meglio di me, ne sono consapevole e so di essere indietro. Ma non mi crea ansie e non mi fa sentire in colpa...quando mi diverto.
- Ho scelto il percorso libero, con obiettivi chiari ma con tempi e modi assolutamente non vincolanti.
- Ho lasciato alle spalle gli obblighi, il dovere e le ossessioni ed ho privilegiato l'appagamento. Con buona pace di chi si preoccupa del modo in cui "spreco" il tempo invece che studiare.
Il risultato? Credo di esser cresciuto più in questo ultimo anno rispetto a quando il dovere mi imponeva di farlo.
- Unico diktat: comprendere sempre, sempre, sempre ciò che sto suonando ed evitare di replicare 1:1 a memoria. Se so variare in corso d'opera...vuol dire che ho capito.
Conclusione: se hai un obiettivo in testa fallo seguendo un percorso assolutamente coerente con l'obiettivo. Per dire, se il tuo obiettivo è quello di divertirsi...perchè annoiarsi per anni per raggiungerlo? :sarcastic:
Citazione di: Elliott il 08 Dicembre, 2020, 10:07 AM
Credo di condividere alcuni aspetti del tuo resoconto soprattutto per la parte iniziale del percorso sebbene io, iniziai quasi sin da subito con un maestro seppur per pochi mesi e via skype.
Io ho iniziato tardi a suonare (45 anni) ed alle ovvie difficoltà anagrafiche (testa impegnata con i pensieri, poco tempo, manualità da costruire etc...) ho la consapevolezza su cosa voglio e dove posso arrivare: abbozzare un brano e divertirmi.
Questo, non esclude lo studio ma, mi ha liberato di un dovere. Dovere che noto essere sfociato in ossessione per molti al punto che questi, arrivano a criticare chi invece di studiare..."perde tempo a giocare con i suoni, effetti e pedali". Insomma, ho voluto scongiurare di scivolare nel decadimento e la follia. :fool:
Dunque, il mio resoconto con il senno di poi, si riepiloga in pochi puntib
- C'è gente che dopo 4 anni suona infinitamente meglio di me, ne sono consapevole e so di essere indietro. Ma non mi crea ansie e non mi fa sentire in colpa...quando mi diverto.
- Ho scelto il percorso libero, con obiettivi chiari ma con tempi e modi assolutamente non vincolanti.
- Ho lasciato alle spalle gli obblighi, il dovere e le ossessioni ed ho privilegiato l'appagamento. Con buona pace di chi si preoccupa del modo in cui "spreco" il tempo invece che studiare.
Il risultato? Credo di esser cresciuto più in questo ultimo anno rispetto a quando il dovere mi imponeva di farlo.
- Unico diktat: comprendere sempre, sempre, sempre ciò che sto suonando ed evitare di replicare 1:1 a memoria. Se so variare in corso d'opera...vuol dire che ho capito.
Conclusione: se hai un obiettivo in testa fallo seguendo un percorso assolutamente coerente con l'obiettivo. Per dire, se il tuo obiettivo è quello di divertirsi...perchè annoiarsi per anni per raggiungerlo? :sarcastic:
Concordo, anch'io ho lasciato gli obblighi alle spalle e infatti, conscio, mi sono dato all'improvvisazione al primo anno che è folle, però mi dava emozioni, fino a che, come ho scritto più su, non mi sono trovato in stallo e ho dovuto intraprendere quelle strade che ho tralasciato, che poi si sono rivelate essenziali per la crescita.
Io suono per piacere personale e il traguardo a cui volevo arrivare sin da subito era quello di comprendere a fondo lo strumento, i tasti e tutto ciò che concerne il manico, percepirla come una mappa a me familiare, cosa che penso di aver raggiunto, inoltre volevo una padronanza tale da poter riuscire a districarmi ottenere una certa scioltezza complessiva e quando ti accorgi che ormai molti accordi li suoni bene anche se ti approcci la prima volta ad un brano, perchè ormai hai memoria muscolare e comprensione, penso sia un buon punto per trarre giovamento dallo strumento.
Poi si, mi sono sempre trovato esaltato dall'improvvisazione nel blues, ma tanto proprio e quella è una cosa che vorrei tanto imparare ma qui mi sa che bisogna far pace col cervello perchè a volte credo che le aspirazioni siano troppo più in là con la realtà, quindi mi vien difficile trarne per ora giovamento, penso sempre che si possa fare di più e che ancora non vado bene.. poi suono davanti a qualche altro chitarrista e vedo che si esalta mentre improvviso, solo che io ho ancora da far pace col cervello e non mi sento soddisfatto ancora.
Concordo in tutto e per tutto. Aggiungo una considerazione: a prescindere dal livello tecnico, chi si diverte suonando è sulla giusta strada, chi non si diverte suonando è su quella sbagliata.
Citazione di: CrisCris il 08 Dicembre, 2020, 10:52 PM
Concordo in tutto e per tutto. Aggiungo una considerazione: a prescindere dal livello tecnico, chi si diverte suonando è sulla giusta strada, chi non si diverte suonando è su quella sbagliata.
Più che altro è tortuosa la strada per arrivare a divertirsi suonando, è un percorso tortuoso quanto anche però soddisfacente. Almeno parlando per me, perchè per divertirmi devo poter suonare in maniera decente secondo i miei canoni, suonare in maniera decente porta a qualche annetto buono di esercitazione. Però devo dire che l'esercitazione stessa mi diverte, dev'essere una deformazione che mi ha lasciato il pianoforte, isolare una parte, mettermi al metronomo, pensare e ragionare mentre lo faccio, sono cose che non mi annoiano.
Una cosa che mi ha annoiato tremendamente è il CAGED, che leggo qua e là che è fondamentale, io l'ho sempre tralasciato per noia nell'apprenderlo, per trovare le note mi sono creato uno schema mentale ricordando a memoria l'ubicazione delle toniche delle varie box delle pentatoniche minori e maggiori che mi va benissimo uguale.
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 08:31 AM
Una cosa che mi ha annoiato tremendamente è il CAGED, ...
Pari pari a quel che o fatto io, poi alla prima lezione che ho preso un mese fa circa, nel tentativo di migliorare, il maestro mi ha chiesto se o conoscevo e mi ha suggerito di impararlo, giusto per automatizzare certi gesti.
Conoscendo già le scale e le posizioni delle note non ci o messo molto e devo dire che da una parte aiuta (forse specie chi è agli inizi) dall'altra parte "lega" un po' a schemi e posizioni.
Nel mio percorso personale da autodidatta sono arrivato alla conclusione che ad un certo punto l'orecchio è essenziale. Io, avendone poco, ho cercato di sviluppare la tecnica, la l'orecchio è essenziale.
Sapere trovare gli accordi al volo, suonare le note giuste d'istinto, sentire i cambi di accordi e sapere sempre in che punto del giro ci si trova... dop magari sai fare due note in croce, ma saranno quelle giuste e al momento giusto.
io purtroppo l'orecchio non l'ho. HO cercato per anni di svilupparlo, ma niente: non ce l'ho proprio! :'(
Citazione di: Runner il 09 Dicembre, 2020, 09:52 AM
Nel mio percorso personale da autodidatta sono arrivato alla conclusione che ad un certo punto l'orecchio è essenziale. Io, avendone poco, ho cercato di sviluppare la tecnica, la l'orecchio è essenziale.
Sapere trovare gli accordi al volo, suonare le note giuste d'istinto, sentire i cambi di accordi e sapere sempre in che punto del giro ci si trova... dop magari sai fare due note in croce, ma saranno quelle giuste e al momento giusto.
io purtroppo l'orecchio non l'ho. HO cercato per anni di svilupparlo, ma niente: non ce l'ho proprio! :'(
L'orecchio è importante, molto ma è anche una virtù a volte dell'individuo, ci si può lavorare certo ma c'è chi parte che ce l'ha già di suo come attitudine.
L'orecchio aiuta anche capire velocemente come approcciarsi a un brano, a seguirne i tempi giusti anche senza esercitarvisi miratamente, viene spontaneo.
Io, con la chitarra, gli esercizi sui tempi proprio li ho saltati in quanto già fatti e rifatti in 10 anni col piano, su questo devo dire che il venire da altro strumento mi ha aiutato molto a saltare degli step poi con la chitarra, perlomeno quelle cose legate alla teoria musicale generica.
In quanto all'orecchio nel mio caso non saprei, riesco molto bene già al primo colpo a suonare il brano nei tempi giusti, alcuni li ho imparati a suonare nel modo giusto in pochi minuti, imparati gli accordi, proprio perchè li avevo impressi nella mente, inoltre mi viene facile cantare mentre suono, mi viene facile, relativamente, capire quand'è il cambio di accordi in base al canto, solitamente in poche prove capisco, dall'altra parte fatico a riconoscere al volo la tonalità, qualche volta ci ho azzeccato ma il più delle volte va a tentoni, se voglio provare a suonare un brano appena sentito, senza che vado a cercarmi gli accordi e le tonalità, tocca andarci a tentoni finchè non ci prendo quella giusta ma qui si parlerebbe di orecchio assoluto, che è una rarissima virtù per pochi fortunati.. pochissimi.
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 08:31 AM
Più che altro è tortuosa la strada per arrivare a divertirsi suonando, è un percorso tortuoso quanto anche però soddisfacente. Almeno parlando per me, perchè per divertirmi devo poter suonare in maniera decente secondo i miei canoni, suonare in maniera decente porta a qualche annetto buono di esercitazione. Però devo dire che l'esercitazione stessa mi diverte.
"Più che altro è tortuosa la strada per arrivare a divertirsi suonando".Ti isolo questa frase perché secondo me è un concetto chiave, del topic e non solo, su cui riflettere.
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 08:31 AM
Una cosa che mi ha annoiato tremendamente è il CAGED, che leggo qua e là che è fondamentale, io l'ho sempre tralasciato per noia nell'apprenderlo, per trovare le note mi sono creato uno schema mentale ricordando a memoria l'ubicazione delle toniche delle varie box delle pentatoniche minori e maggiori che mi va benissimo uguale.
Io mi sono fatto l'idea, non so se giusta o sbagliata, che più cose si
capiscono sulla tastiera della chitarra e meglio è.
Tempo fa ho insegnato note, accordi, pentatonica e scala blues a un amico che iniziava con la chitarra e mi aveva chiesto una mano. A un certo punto mi ha fatto presente che aveva imparato tutto e se potevo passare da lui a vedere. Abbiamo preso la chitarra e gli ho chiesto: nel primo box della pentatonica dov'è la terza minore della nota fondamentale?
E ovviamente nessuna risposta.
Seconda domanda: mi fai vedere un box della scala blues? Nessun problema. Ma quando gli ho chiesto: nella scala blues la blue note è quella nota che sta tra quali note? Niente.
Ovvio che non lo sapesse, del resto fino all'anno prima non lo sapevo neanche io.
Mi ha chiesto: ma tu quando hai fatto tutte le serate live le sapevi ste cose?
Risposta negativa: manco per idea.
"Però ti sei divertito o no?".
Risposta mia: tantissimo! Ma a sapere ste cose ci si diverte ancora di più!
Citazione di: robland il 09 Dicembre, 2020, 01:07 PM
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 08:31 AM
Una cosa che mi ha annoiato tremendamente è il CAGED, che leggo qua e là che è fondamentale, io l'ho sempre tralasciato per noia nell'apprenderlo, per trovare le note mi sono creato uno schema mentale ricordando a memoria l'ubicazione delle toniche delle varie box delle pentatoniche minori e maggiori che mi va benissimo uguale.
Io mi sono fatto l'idea, non so se giusta o sbagliata, che più cose si capiscono sulla tastiera della chitarra e meglio è.
Tempo fa ho insegnato note, accordi, pentatonica e scala blues a un amico che iniziava con la chitarra e mi aveva chiesto una mano. A un certo punto mi ha fatto presente che aveva imparato tutto e se potevo passare da lui a vedere. Abbiamo preso la chitarra e gli ho chiesto: nel primo box della pentatonica dov'è la terza minore della nota fondamentale?
E ovviamente nessuna risposta.
Seconda domanda: mi fai vedere un box della scala blues? Nessun problema. Ma quando gli ho chiesto: nella scala blues la blue note è quella nota che sta tra quali note? Niente.
Ovvio che non lo sapesse, del resto fino all'anno prima non lo sapevo neanche io.
Mi ha chiesto: ma tu quando hai fatto tutte le serate live le sapevi ste cose?
Risposta negativa: manco per idea.
"Però ti sei divertito o no?".
Risposta mia: tantissimo! Ma a sapere ste cose ci si diverte ancora di più!
Beh, step dopo step ci arriva il tuo amico, soprattutto con un buon maestro ad istruirlo! Io inizialmente le blue note le usavo in maniera sistematica e meccanica, nel senso che sapevo dove stavano nelle varie box ma senza la parte teorica dietro, ovvero il sapere tra quali note stanno, mi divertivo alla grande uguale però devo dire una cosa, che l'espandere la propria conoscenza è piacevole e può essere un aiuto ad affinarsi, non obbligatoria ma può aiutare.
Anche il circolo delle quinte, che ho imparato casualmente mentre seguivo un metodo e che può essere una buona alternativa al CAGED, quando lo imparai (e poi dimenticai, sarebbe da ripassare qualche volta) mi sentii contento perchè apprendere mi fa sentire bene. Nei limiti del possibile perchè nella vita ho scelto altre vie, altrimenti da pischello mi sarei iscritto al conservatorio, nonostante ciò la possibilità di espandere il bagaglio è sempre ben accetta.
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 01:21 PM
mi sentii contento perchè apprendere mi fa sentire bene. Nei limiti del possibile perchè nella vita ho scelto altre vie, altrimenti da pischello mi sarei iscritto al conservatorio, nonostante ciò la possibilità di espandere il bagaglio è sempre ben accetta.
Sottoscrivo, dal notaio se vuoi, ogni parola della citazione. La vedo esattamente così.
Espandere la conoscenza è sempre appagante. Imparare e capire ciò che faccio, come detto sopra, è primario.
Ma difficilmente troveremo qualcuno che non concordi in ciò. Il difficile, è saperlo collocare correttamente nella scala dei valori e delle priorità ma, soprattutto, ruuscire a capire e quindi discernere ciò che realmente è utile da ciò che è superfluo e ridondante.
Sapere e fare, richiedono equilibrio
Citazione di: Elliott il 09 Dicembre, 2020, 02:32 PM
Il difficile, è saperlo collocare correttamente nella scala dei valori e delle priorità ma, soprattutto, ruuscire a capire e quindi discernere ciò che realmente è utile da ciò che è superfluo e ridondante.
Io la vedo così: la priorità per un musicista amatoriale è sempre divertirsi. Perché non ci sono mica scadenze o roba del genere: questo è appannaggio del mondo professionale.
Una volta che si conoscono tre accordi si può già iniziare a divertirsi, anche con un rottame di chitarra e un miniamp.
Il problema può venire poi da quello che si diceva su: man mano, la strada per imparare a divertirsi suonando può diventare tortuosa e ci si può annoiare o sentire insoddisfatti.
Lì tocca trovare il rimedio giusto: per alcuni sarà più teoria, per altri più pratica di musica suonata e manualità, oppure suonare altri generi, o trovare una band o imparare un altro strumento, comprarsi qualche effetto o imparare a utilizzare meglio quelli che si hanno ecc. (O imparare a registrare :lol:).
Oggi però esistono mille stimoli, anche online, quindi dovrebbe essere possibile trovare una via per mantenere vivo il divertimento.
I forum sono anche un modo per tenere accesa la passione e superare le diverse fasi, ed imparare un sacco rilassandosi.
Invece sul superfluo e il ridondante al momento non mi viene in mente niente. Esempi?
Condivido molte delle cose dette sopra. Per quanto riguarda il lato divertimento, trovo che aiuti molto iniziare a suonare abbastanza giovani. Quando a 12 anni ho cominciato a suonare la chitarra, suonavo robe da schifo, ma non mi accorgevo. Abbiamo fatto concerti a 15 anni che non oso pensare che obbrobrio fossero, ma per noi erano bellissimi. La stessa cosa da adulti, a meno di mancare del tutto di autocritica, è molto più difficile ::)
Robland, ridondante è tutto ciò che non mi è necessario per il raggiungimento del mio obiettivo.
Se la mia ambizione è quella di padroneggiare lo strumento e la teoria per accompagnare un brano rock, improvvisarci qualche solo, a che mi serve imparare il setticlavio?
Ho estremizzato ma, posso tranquillamente ridimensionare l'esempio e durubricarlo alla pentatonica che, diventa ridondante se il mio obiettivo è imparare a suonare un canzoniere
Citazione di: robland il 09 Dicembre, 2020, 05:03 PM
Il problema può venire poi da quello che si diceva su: man mano, la strada per imparare a divertirsi suonando può diventare tortuosa e ci si può annoiare o sentire insoddisfatti.
E questo purtroppo è inevitabile, perchè all'inizio si gode da matti anche a fare un powerchord o un singolo accordo con gain dell'amplificatore a palla, è tutto nuovo e tutto dà bellissime emozioni. La prima volta che ho fatto un bending oppure ho improvvisato un assolo su una backing track mi sono sentito alle stelle, il problema è che prima o poi l'orecchio si affina e quel powerchord con gain a palla o quel bending che ti mandava alle stelle inizia a sembrarti tremendamente banale, perchè, prima o poi, a improvvisare su una singola box di una pentatonica, con le stesse identiche diteggiature ascendenti o discendenti, inizia ad annoiarti da morire.
Questa sensazione, inoltre, si ripresenta più e più volte col passare del tempo perchè dopo che ci si abitua alle migliorie che prima ci davano emozioni e divertimento, inizia a salire monotonia e bisogno di ampliare le proprie capacità ulteriormente.. il problema è che ho paura che questa cosa, se non domata il possibile, possa sfociare in un perenne senso di insoddisfazione e di questo me ne accorgo sulla mia pelle, perchè le mie improvvisazioni, che a me appaiono monotone, esaltano altri amici chitarristi quando suono davanti a loro, cosa che per altro mi imbarazza perchè sono abituato a suonare da solo.
Citazione di: AlbertoDP il 09 Dicembre, 2020, 05:28 PM
Condivido molte delle cose dette sopra. Per quanto riguarda il lato divertimento, trovo che aiuti molto iniziare a suonare abbastanza giovani. Quando a 12 anni ho cominciato a suonare la chitarra, suonavo robe da schifo, ma non mi accorgevo. Abbiamo fatto concerti a 15 anni che non oso pensare che obbrobrio fossero, ma per noi erano bellissimi. La stessa cosa da adulti, a meno di mancare del tutto di autocritica, è molto più difficile ::)
Diciamo che quando si è giovani si è più esplosivi e creativi, con tanta voglia di fare, quando si è adulti è un pò più difficile, però è una cosa che ho cercato di limare perchè io a 18 anni ero esplosivo e creativo da sperimentare molto, col tempo con gli strumenti ho cercato un pò di demolire certi timori di esagerare che ho acquisito col passare degli anni e questo mi ha aiutato molto. Lasciarsi andare e sciogliersi in musica non trovo sia un male, anzi..
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 06:10 PM
Questa sensazione, inoltre, si ripresenta più e più volte col passare del tempo perchè dopo che ci si abitua alle migliorie che prima ci davano emozioni e divertimento, inizia a salire monotonia e bisogno di ampliare le proprie capacità ulteriormente.. il problema è che ho paura che questa cosa, se non domata il possibile, possa sfociare in un perenne senso di insoddisfazione
Eccomi [emoji23] sono forse l'esempio vivente.
Io sono proprio in questa situazione, il rapporto tra soddisfazione ed insoddisfazione col tempo è gradualmente sceso.
Inizialmente lo imputavo al fatto di fare solo esercizi senza svago e suonare pezzi, soli o qualsiasi cosa. Anche la strada delle band e delle lezioni ha avuto la sua parabola.
Così mi sono detto basta e mi sono dedicato ad imparare e suonare canzoni intere o parti di queste.
Però nonostante questo cambio di direzione più passa il tempo e più aumentano i giorni di distacco fisico dallo strumento....sono in uno stallo sempre più profondo forse proprio per quello che hai scritto.
Però è strano perché la mente sta sempre allo strumento. Per quello ho scritto fisico.
Però se poi devo prendere effettivamente lo strumento, che sia per fare qualsiasi cosa, non ci riesco.... ho sempre come la sensazione che stia per andare a fare la cosa più noiosa che si possa fare con la chitarra.
Cmq tralasciando me e tornando al discorso generale, credo s? che paradossalmente più si migliora più il percorso diventa tortuoso
Secondo me, Fab, ti devi porre degli obbiettivi arrivabili ma che comprendano un certo sforzo, una certa "salita" e impegno.
Mentre vivi il disagio di "non riuscire", ti senti un po' frustrato. Ma se NON demordi, quando riesci, ti accorgi che il vero divertimento era studiare e parti per un lido ancora più alto del precedente.
Da quello che ho sentito in tante interviste, è così anche per i grandissimi.
Citazione di: futech il 09 Dicembre, 2020, 06:48 PM
Così mi sono detto basta e mi sono dedicato ad imparare e suonare canzoni intere o parti di queste.
Sto nella stessa, identica, situazione. Moltissimi brani interi, cosa che inizialmente mi interessava poco, solo che con le improvvisazioni mi sento insoddisfatto per adesso, quindi ho cercato qualcosa che mi desse nuove soddisfazioni, come appunto riprendere ciò che tralasciai in passato! Ed anche io mi trovo ad avere la testa sempre sulla chitarra! Addirittura dopo un pò mi sembrano monotoni anche brani che ho imparato e che mi hanno dato emozioni, sarà che, dopo che li suoni duecento volte ti stufano e ti sembrano più "vuoti", cosa che mi successe anche col piano a sua volta, tra suonarlo 3000 volte per suonarlo bene si arriva al punto che poi il brano, che magari amavi alla follia, non riesci più a sentirlo e a trarne giovamento. In questi momenti preferisco prendere delle pause, anche di una settimana senza toccare lo strumento, quando ci torno ho notato che mi torna il divertimento!
E aggiungo, non capisco perchè queste cose che mi sembrano monotone, quando sono suonate dagli altri, le vedo su Youtube o le ascolto dagli artisti originali, mi esaltano tantissimo! Hey Joe ormai quando la suono io mi annoia, l'ho suonata troppo e la trovo semplice, quando l'ascolto da chiunque altro, che sia suonata meglio o peggio, mi esalta! Ma qui credo che il problema venga da me..
Citazione di: Vu-meter il 09 Dicembre, 2020, 06:56 PM
Secondo me, Fab, ti devi porre degli obbiettivi arrivabili ma che comprendano un certo sforzo, una certa "salita" e impegno.
Mentre vivi il disagio di "non riuscire", ti senti un po' frustrato. Ma se NON demordi, quando riesci, ti accorgi che il vero divertimento era studiare e parti per un lido ancora più alto del precedente.
Da quello che ho sentito in tante interviste, è così anche per i grandissimi.
Guarda penso di averlo fatto e anche con obiettivi neppure troppo sfidanti dove lo sforzo non doveva essere immane, proprio per evitare quella sensazione di dover fare uno sforzo troppo grande che ti demotiva in partenza.
Te ne potrei elencare tanti.
Ti racconto l'ultimo, provare ad apprendere un po' la tecnica ritmica in stile Hendrix. Sia chiaro, non suonare come lui eh....ma alternare accordi con riff fatti di double stops e note delle penta.
Ho utilizzato come base alcuni brevi video di uno youtuber per prendere dimestichezza con lo stile per poi provare l'intro di Little Wing o the Wind cries Mary. Ci stavo anche riuscendo, con soddisfazione, ma come tante altre cose dopo le prime sere di entusiasmo passandoci anche non poco tempo, poi il tutto è scemato. Ed ho messo da parte l'ennesimo obiettivo a metà. Fino alla prossima "fissa".
Poi magari ritorno pure su cose già fatte, ma causa le lunghe pause devo ricominciare da capo.
Stiamo parlando di qualche sera prima della registrazione della mia parte della autumn jam.
Mo è da quella sera che non riesco a sedermi con la chitarra....e non voglio contare i giorni.
Quello che non riesco a fissare è "l'abitudine" a prendere la chitarra ogni giorno, anche per fare cose a caso, forse sta lì il problema.
Il fatto è che, se prendo la chitarra per fare cose a caso, non faccio nulla e la poso subito.
Però non voglio inquinare la discussione generale con quella mia personale, magari tagliamo e spostiamo nella discussione "mostratemi la via" che aprii apposta per me.
Citazione di: futech il 09 Dicembre, 2020, 07:27 PM
Citazione di: Vu-meter il 09 Dicembre, 2020, 06:56 PM
Secondo me, Fab, ti devi porre degli obbiettivi arrivabili ma che comprendano un certo sforzo, una certa "salita" e impegno.
Mentre vivi il disagio di "non riuscire", ti senti un po' frustrato. Ma se NON demordi, quando riesci, ti accorgi che il vero divertimento era studiare e parti per un lido ancora più alto del precedente.
Da quello che ho sentito in tante interviste, è così anche per i grandissimi.
Guarda penso di averlo fatto e anche con obiettivi neppure troppo sfidanti dove lo sforzo non doveva essere immane, proprio per evitare quella sensazione di dover fare uno sforzo troppo grande che ti demotiva in partenza.
Te ne potrei elencare tanti.
Ti racconto l'ultimo, provare ad apprendere un po' la tecnica ritmica in stile Hendrix. Sia chiaro, non suonare come lui eh....ma alternare accordi con riff fatti di double stops e note delle penta.
Ho utilizzato come base alcuni brevi video di uno youtuber per prendere dimestichezza con lo stile per poi provare l'intro di Little Wing o the Wind cries Mary. Ci stavo anche riuscendo, con soddisfazione, ma come tante altre cose dopo le prime sere di entusiasmo passandoci anche non poco tempo, poi il tutto è scemato. Ed ho messo da parte l'ennesimo obiettivo a metà. Fino alla prossima "fissa".
Poi magari ritorno pure su cose già fatte, ma causa le lunghe pause devo ricominciare da capo.
Stiamo parlando di qualche sera prima della registrazione della mia parte della autumn jam.
Mo è da quella sera che non riesco a sedermi con la chitarra....e non voglio contare i giorni.
Quello che non riesco a fissare è "l'abitudine" a prendere la chitarra ogni giorno, anche per fare cose a caso, forse sta lì il problema.
Il fatto è che, se prendo la chitarra per fare cose a caso, non faccio nulla e la poso subito.
Però non voglio inquinare la discussione generale con quella mia personale, magari tagliamo e spostiamo nella discussione "mostratemi la via" che aprii apposta per me.
Mi sembra di specchiarmi nel leggere questo post! :acci:
Il raggiungimento di un obiettivo non è un punto di arrivo ma, solo una stazione intermedia.
Nel fissare un obiettivo bisogna essere siceri (con se stessi) e coraggiosi (nell'essere sinceri).
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 07:08 PM
Sto nella stessa, identica, situazione. Moltissimi brani interi, cosa che inizialmente mi interessava poco, solo che con le improvvisazioni mi sento insoddisfatto per adesso, quindi ho cercato qualcosa che mi desse nuove soddisfazioni, come appunto riprendere ciò che tralasciai in passato! Ed anche io mi trovo ad avere la testa sempre sulla chitarra! Addirittura dopo un pò mi sembrano monotoni anche brani che ho imparato e che mi hanno dato emozioni, sarà che, dopo che li suoni duecento volte ti stufano e ti sembrano più "vuoti", cosa che mi successe anche col piano a sua volta, tra suonarlo 3000 volte per suonarlo bene si arriva al punto che poi il brano, che magari amavi alla follia, non riesci più a sentirlo e a trarne giovamento. In questi momenti preferisco prendere delle pause, anche di una settimana senza toccare lo strumento, quando ci torno ho notato che mi torna il divertimento!
E aggiungo, non capisco perchè queste cose che mi sembrano monotone, quando sono suonate dagli altri, le vedo su Youtube o le ascolto dagli artisti originali, mi esaltano tantissimo! Hey Joe ormai quando la suono io mi annoia, l'ho suonata troppo e la trovo semplice, quando l'ascolto da chiunque altro, che sia suonata meglio o peggio, mi esalta!
Non è che per caso ti trovi nella situazione di ridondanza di cui parlava Elliott? Se quei pezzi non ti emozionano non sarà perché forse la semplice esecuzione pedissequa non è quel di cui hai bisogno adesso? Non è che lo dico perché lo penso. Chiedo e basta, non ne ho idea.
Altra domanda: ma l'improvvisazione a cui ti stavi dedicando su che strumenti si poggia? Perché magari hai bisogno di arricchire l'arsenale tecnico-teorico a disposizione per improvvisare qualcosa di più elaborato e che ti risulti più soddisfacente.
P.s. curiosità: mai suonato in una band?
P.p.s. hai un riferimento musicale più o meno specifico? Una maniera in cui vorresti arrivare a suonare?
Citazione di: robland il 09 Dicembre, 2020, 08:59 PM
Citazione di: Ombra/luce il 09 Dicembre, 2020, 07:08 PM
Sto nella stessa, identica, situazione. Moltissimi brani interi, cosa che inizialmente mi interessava poco, solo che con le improvvisazioni mi sento insoddisfatto per adesso, quindi ho cercato qualcosa che mi desse nuove soddisfazioni, come appunto riprendere ciò che tralasciai in passato! Ed anche io mi trovo ad avere la testa sempre sulla chitarra! Addirittura dopo un pò mi sembrano monotoni anche brani che ho imparato e che mi hanno dato emozioni, sarà che, dopo che li suoni duecento volte ti stufano e ti sembrano più "vuoti", cosa che mi successe anche col piano a sua volta, tra suonarlo 3000 volte per suonarlo bene si arriva al punto che poi il brano, che magari amavi alla follia, non riesci più a sentirlo e a trarne giovamento. In questi momenti preferisco prendere delle pause, anche di una settimana senza toccare lo strumento, quando ci torno ho notato che mi torna il divertimento!
E aggiungo, non capisco perchè queste cose che mi sembrano monotone, quando sono suonate dagli altri, le vedo su Youtube o le ascolto dagli artisti originali, mi esaltano tantissimo! Hey Joe ormai quando la suono io mi annoia, l'ho suonata troppo e la trovo semplice, quando l'ascolto da chiunque altro, che sia suonata meglio o peggio, mi esalta!
Non è che per caso ti trovi nella situazione di ridondanza di cui parlava Elliott? Se quei pezzi non ti emozionano non sarà perché forse la semplice esecuzione pedissequa non è quel di cui hai bisogno adesso? Non è che lo dico perché lo penso. Chiedo e basta, non ne ho idea.
Altra domanda: ma l'improvvisazione a cui ti stavi dedicando su che strumenti si poggia? Perché magari hai bisogno di arricchire l'arsenale tecnico-teorico a disposizione per improvvisare qualcosa di più elaborato e che ti risulti più soddisfacente.
P.s. curiosità: mai suonato in una band?
P.p.s. hai un riferimento musicale più o meno specifico? Una maniera in cui vorresti arrivare a suonare?
Sicuramente c'è il bisogno di arricchire l'arsenale perchè da quando ho comprato la loop station il piacere è già aumentato a dismisura in quanto mi sono trovato con maggior spazio, molto di più che dipendendo da delle backing track reperite sul web. Infatti, come ho anche già scritto in altri topic, ho una mezza idea di prendermi una tastierina midi a 2 ottave così da ampliare ancora di più le possibilità! La possibilità di crearmeli io i pezzi, come meglio credo, sicuramente mi dà nuova vita! E sicuramente c'è da arricchire anche l'arsenale tecnico-teorico, però qui permane il problema perchè, nonostante lo arricchisca col tempo, poi mi abituo e non mi basta più! :laughing:
Sul discorso "metro di giudizio", già arrivare a improvvisare come questo qui che ti posto, che lo conoscerai immagino, è un bel traguardo. Nota bene che c'è differenza tra improvvisare e imparare un brano esercitandosi meticolosamente. Ho visto certe sue live dove improvvisa davvero bene. Mi piace l'improvvisazione blues.
Clapton Style Blues Shuffle Backing Track (A) - Quist - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=y1ueWz4-Hkk&list=PLTpndmd3lKbjbqm8tvngG7wDhQZZ46QJM&ab_channel=Quist)
Io le cose le faccio quando improvviso, licks, domande e risposte, pentablues anche in orizzontale sul manico, spazio tra box, baso i fraseggi sugli accordi e non li faccio a caso, nonostante ciò dopo un pò non mi basta più quel che ho imparato, quando infili più o meno gli stessi licks e le stesse tecniche su tutte le improvvisazioni che fai ti inizi a stufare e vorresti qualcosa di nuovo.
Non ho mai suonato in nessuna band, i miei amici storici non hanno mai suonato nessuno strumento e, anche musicalmente parlando, si andava per vie differenti. Gli strumenti sono sempre stati un arricchimento della mia passione per la musica, ma ahimè condivisa a livelli così profondi con poca gente a dire il vero. Forse avrei dovuto cercare qualcuno io stesso ma non mi sentivo pronto al periodo, oggi men che meno con tutti gli impegni che ho, quindi è una passione che coltivo nel mio privato o, di tanto in tanto, mi sparo qualche suonata con qualche amico musicista, ma cose tra noi per piacere.
Citazione di: futech il 09 Dicembre, 2020, 07:27 PM
Guarda penso di averlo fatto e anche con obiettivi neppure troppo sfidanti dove lo sforzo non doveva essere immane, proprio per evitare quella sensazione di dover fare uno sforzo troppo grande che ti demotiva in partenza.
Te ne potrei elencare tanti.
Ti racconto l'ultimo, provare ad apprendere un po' la tecnica ritmica in stile Hendrix. Sia chiaro, non suonare come lui eh....ma alternare accordi con riff fatti di double stops e note delle penta.
Ho utilizzato come base alcuni brevi video di uno youtuber per prendere dimestichezza con lo stile per poi provare l'intro di Little Wing o the Wind cries Mary. Ci stavo anche riuscendo, con soddisfazione, ma come tante altre cose dopo le prime sere di entusiasmo passandoci anche non poco tempo, poi il tutto è scemato. Ed ho messo da parte l'ennesimo obiettivo a metà. Fino alla prossima "fissa".
Poi magari ritorno pure su cose già fatte, ma causa le lunghe pause devo ricominciare da capo.
Stiamo parlando di qualche sera prima della registrazione della mia parte della autumn jam.
Mo è da quella sera che non riesco a sedermi con la chitarra....e non voglio contare i giorni.
Quello che non riesco a fissare è "l'abitudine" a prendere la chitarra ogni giorno, anche per fare cose a caso, forse sta lì il problema.
Il fatto è che, se prendo la chitarra per fare cose a caso, non faccio nulla e la poso subito.
Però non voglio inquinare la discussione generale con quella mia personale, magari tagliamo e spostiamo nella discussione "mostratemi la via" che aprii apposta per me.
Fabrizio, è quello che per oltre due anni ha caratterizzato il mio studio quindi, comprendo perfettamente ciò che intendi.
Io ho risolto e, con il senno di poi, ho capito che il problema fosse uno: l'obiettivo! Di fatto, non era un obiettivo ma un pastrocchio di tanti obiettivi. Insomma, volevo imparare tante, troppe cose. Contemporaneamente, senza logica cronologica.
L'ho già detto (tante) altre volte ma, lo ripeto ben volentieri e, scusandomi in anticipo per la lungaggine, lo faccio con un aneddoto.
Un giorno ricevo un invito ad unirmi ad una band in formazione ed il messaggio recita circa "stiamo cercando una seconda chitarra, se ti va di proporti, inviaci 3/4 frammenti di parti ritmiche che sai far bene, così valutiamo". In quel momento, realizzo che...non avevo nulla di pronto. Mi sono reso conto che non avevo, negli oltre due annizquasi_tre di studio, portato avanti nulla di concreto. Non sapevo fare 2/3 brani interi...solo pentatoniche, qualche solo "imparato" qualche riff o frammento di brano...nulla di semplice ma fatto bene, insomma.
Allora mi sono chiesto: mi darebbe piaciuto avere quel ruolo? Mi piacerebbe essere il chitarrista ritmico di una band che suoni ciò che amo? La risposta è stata SI così, ho azzerato tutto e mi sono concentrato su quello. Voglio diventare il chitarrista ritmico di una band...un obiettivo chiaro, sfidante ma, alla portata. Ma, soprattutto, a lungo termine e con ampi spazi all'evoluzione.
Dovrei trovare imbarazzo a raccontarlo ma, con tanto di faccia tosta, ne vado persino fiero. Ho creato una scaletta iniziale di 16 brani (non sto a spiegare perchè proprio 16) e mi sono detto...questa è la scaletta della mia band, adesso, non ho più scuse...devo farmi trovare pronto fra un anno perchè "comincia il tour". Questo è diventato il mio obiettivo ed ho cominciato a perseguirlo quotidianamente. Ho messo in cantina tutti i metodi, ed ho tenuto solo un semplice libro di esercizi ritmici per ampliare la conoscenza di pattern e stili di accompagnamento.
Oggi i brani sono 23 perché in circa 8 mesi, avevo completato tutti e 16 i brani; ne ho sostituiti alcuni, e ne ho aggiunti altri di difficoltà maggiore. Dove sta l'esercizio? Che una volta imparato un brano, non lo lascio indietro (e beh...dovrò portarlo in tour); in parallelo, durante lo studio del brano successivo, ci ritorno e provo a personalizzarne il pattern, cambiare posizione e tipo di accordo...comincio ad improvvidarci su...
Quando ho tempo, tipicamente nel week end, faccio partire le basi e suono tutti i brani sin li imparati...in sequenza. Abbozzando ritmiche alternative, improvvisando parti di solo etc...
Questo, da un annova questa parte.
Ho ristretto il campo, non le difficoltà ed ho entusiasmo.
Il prossimo passo, acquistare una loop station strutturata e sostituire con lui le basi che sto usando.
Sarà un caso ma, sono pure soddisfatto dei suoni che uso e li trovo più facilmente.
Ps
A differenza tua, io sono ancora ad un livello basic ma, percepisco lo stacco con il passato.
Pps
Silvio, se ritieni si OT, sposto questo mio ultimo intervento sul topic di Fabrizio
Citazione di: Elliott il 10 Dicembre, 2020, 07:16 AM
Pps
Silvio, se ritieni si OT, sposto questo mio ultimo intervento sul topic di Fabrizio
No tranquillo, è un topic che volutamente ho messo in questa sezione, sapendo che avrebbe portato a spunti di discussione diramati. Il messaggio lo trovo IT, comunque si affaccia su nostre considerazioni personali.
Sarebbe OT se mettessi un video dove fai apprezzamenti a una chitarra, parlare invece di cose che fan parte del proprio percorso trovo sia inerente al topic!
Citazione di: Elliott il 10 Dicembre, 2020, 07:16 AM
Ho creato una scaletta iniziale di 16 brani (non sto a spiegare perchè proprio 16) e mi sono detto...questa è la scaletta della mia band, adesso, non ho più scuse...devo farmi trovare pronto fra un anno perchè "comincia il tour". Questo è diventato il mio obiettivo ed ho cominciato a perseguirlo quotidianamente. Ho messo in cantina tutti i metodi, ed ho tenuto solo un semplice libro di esercizi ritmici per ampliare la conoscenza di pattern e stili di accompagnamento.
Oggi i brani sono 23
Comunque io voglio conoscere i brani della scaletta!
Sennò non vengo a vederti in tour. :P
si Elliott ho ben presente la tua svolta ed è stato lo spunto anche per me.
Purtroppo neppure questo "metodo" ha avuto il risultato sperato.
Qualsiasi cosa inizi la abbandono in corsa e mi succede quanto già descritto, così capita sistematicamente che quando riesco a rompere il muro, per 2-3 giorni mi dedico al brano, poi abbandono totalmente per giorni. e Così ciclicamente.
Scusate, mi sa che più di consigli un forum forse ho bisogno di uno psicologo per scovare cos'è che mi blocca :facepalm:
Cmq complimenti per quello che stai facendo, è un grosso obiettivo, molto più grande di tanti altri
Citazione di: robland il 10 Dicembre, 2020, 09:17 AM
Comunque io voglio conoscere i brani della scaletta!
(https://funkyimg.com/i/39g5e.jpg)
Citazione di: futech il 10 Dicembre, 2020, 09:49 AM
si Elliott ho ben presente la tua svolta ed è stato lo spunto anche per me.
Purtroppo neppure questo "metodo" ha avuto il risultato sperato.
Qualsiasi cosa inizi la abbandono in corsa e mi succede quanto già descritto, così capita sistematicamente che quando riesco a rompere il muro, per 2-3 giorni mi dedico al brano, poi abbandono totalmente per giorni. e Così ciclicamente.
Scusate, mi sa che più di consigli un forum forse ho bisogno di uno psicologo per scovare cos'è che mi blocca :facepalm:
Cmq complimenti per quello che stai facendo, è un grosso obiettivo, molto più grande di tanti altri
Ma sai cosa? Forse il problema è che desiderare di imparare qualcosa, sognare ciò che non si ha, è più forte della sensazione di aver ottenuto quei sogni. Non a caso, quando ti viene la GAS per un pedale, prima di comprarlo non fai altro che pensarci e desiderarlo, quando ce l'hai lo sfrutti ovviamente ma, superata l'esaltazione dell'inizio, inizi a desiderare qualcos'altro. Ma forse è umano, il desiderio ed il percorso che ne consegue è più forte ed emozionante del suo raggiungimento, che prima o poi diventa routine e per alcuni ciò è più marcato, me compreso su certi aspetti. Insomma, può essere che per alcuni il motore è il desiderio e non il conseguimento di quest'ultimo.
io non vedo l'immagine di Elliott....
Citazione di: futech il 10 Dicembre, 2020, 02:27 PM
io non vedo l'immagine di Elliott....
Adesso dovrebbe essere ok
confermo
Ragazzi... Un consiglio riguardo l'assenza di motivazioni... Mettete voi su una band per suonare il genere musicale che piace a voi. Chiarezza verso voi stessi e verso chi aderisce al progetto. Lì arriveranno talmente tanti ostacoli da affrontare (tecnici, caratteriali, organizzativi... Ecc) che non avrete più tempo per queste solitarie insoddisfazioni... Sarete chitarristi migliori? (forse, non si può sapere) ma sicuramente vi divertirete molto. P. S. Non so se si capisce ma parlo per esperienza diretta... 😄
Citazione di: CrisCris il 11 Dicembre, 2020, 07:22 AM
Ragazzi... Un consiglio riguardo l'assenza di motivazioni... Mettete voi su una band per suonare il genere musicale che piace a voi. Chiarezza verso voi stessi e verso chi aderisce al progetto. Lì arriveranno talmente tanti ostacoli da affrontare (tecnici, caratteriali, organizzativi... Ecc) che non avrete più tempo per queste solitarie insoddisfazioni... Sarete chitarristi migliori? (forse, non si può sapere) ma sicuramente vi divertirete molto. P. S. Non so se si capisce ma parlo per esperienza diretta... 😄
Cris, sono vecchio e non gliela fo più. :laughing:
Credo che pian piano comprerò tutta l'attrezzatura per registrare bene (pc, loadbox, scheda audio, casse monitor ecc.) e mi siederò tranquillamente e lentamente a suonare e registrare.
So anche da dove mi viene la motivazione: ascoltare musica mi piace proprio tanto. E voglio poter suonare quei brani che ascolto, perché mi piacciono troppo. Sapessi suonarli, li suonerei anche con un piano, un violoncello, una tromba, un moog.
Non sapendolo fare, ci provo con una chitarra o un basso.
Ma so di cosa parli e un gruppetto ancora ce l'ho, in effetti.
Citazione di: robland il 11 Dicembre, 2020, 09:41 AM
Citazione di: CrisCris il 11 Dicembre, 2020, 07:22 AM
Ragazzi... Un consiglio riguardo l'assenza di motivazioni... Mettete voi su una band per suonare il genere musicale che piace a voi. Chiarezza verso voi stessi e verso chi aderisce al progetto. Lì arriveranno talmente tanti ostacoli da affrontare (tecnici, caratteriali, organizzativi... Ecc) che non avrete più tempo per queste solitarie insoddisfazioni... Sarete chitarristi migliori? (forse, non si può sapere) ma sicuramente vi divertirete molto. P. S. Non so se si capisce ma parlo per esperienza diretta... 😄
Cris, sono vecchio e non gliela fo più. :laughing:
Credo che pian piano comprerò tutta l'attrezzatura per registrare bene (pc, loadbox, scheda audio, casse monitor ecc.) e mi siederò tranquillamente e lentamente a suonare e registrare.
So anche da dove mi viene la motivazione: ascoltare musica mi piace proprio tanto. E voglio poter suonare quei brani che ascolto, perché mi piacciono troppo. Sapessi suonarli, li suonerei anche con un piano, un violoncello, una tromba, un moog.
Non sapendolo fare, ci provo con una chitarra o un basso.
Ma so di cosa parli e un gruppetto ancora ce l'ho, in effetti.
Per me suonare in gruppo (pur con tutte le complicazioni che ne derivano) è davvero fondamentale... Amo ascoltare la musica che mi piace e amo strimpellare la chitarra da solo, ma è solo quando suono con un gruppo che riesco a sentirmi soddisfatto. E' la dinamica di interazione tra gli strumenti che mi affascina... Tuttavia una cosa che non sono mai riuscito a fare è suonare in un gruppo facendo musica che non mi entusiasma (il classico progetto del tipo facciamo la musica che piace un pò a tutti) invece, per mia fortuna, sono sempre riuscito a riunire persone che volessero suonare esattamente i generi che amo. In questo modo, per me, pur tra 1000 limitazioni tecniche del sottoscritto o di altri membri della band, suonare insieme è sempre un piacere, anche quando i pezzi non vengono e li devi riprovare 100 volte... ::)
Citazione di: CrisCris il 11 Dicembre, 2020, 11:04 AM
Per me suonare in gruppo (pur con tutte le complicazioni che ne derivano) è davvero fondamentale... Amo ascoltare la musica che mi piace e amo strimpellare la chitarra da solo, ma è solo quando suono con un gruppo che riesco a sentirmi soddisfatto. E' la dinamica di interazione tra gli strumenti che mi affascina... Tuttavia una cosa che non sono mai riuscito a fare è suonare in un gruppo facendo musica che non mi entusiasma (il classico progetto del tipo facciamo la musica che piace un pò a tutti) invece, per mia fortuna, sono sempre riuscito a riunire persone che volessero suonare esattamente i generi che amo. In questo modo, per me, pur tra 1000 limitazioni tecniche del sottoscritto o di altri membri della band, suonare insieme è sempre un piacere, anche quando i pezzi non vengono e li devi riprovare 100 volte... ::)
Credo di capire quel che dici. È stato così anche per me. Ho sempre evitato le band dove non si facevano i brani che mi piacevano e con i locali ho sempre messo in chiaro che non avrei portato nessun pubblico di amici, fidanzate e parenti, perché suonavo appunto per avere un pubblico diverso e sconosciuto ogni volta. Niente applausi in automatico. L'interazione tra gli strumenti e dei musicisti in grado di ascoltarsi (cosa rarissima) sono le cose che mi hanno sempre esaltato.
Che dire? Mi ritrovo pienamente in tutti questi discorsi di fatica, soddisfazioni fugaci e insoddisfazioni.
Mal comune mezzo gaudio...
io sono arrivato a coniare il mio motto personale: "Odio fare le cose che amo fare", proprio perché vorrei arrivare a livelli a cui non arriverò mai (o magari, anche se ci arrivassi, non ne sarei comunque soddisfatto).
Trascendendo direi che l'uomo è fatto per l'Infinito, ogni cosa o attività su questa terra è comunque finita e limitata e vorremmo sempre di più.
Però devo dire che tra le tante passioni che ho e ho avuto, la chitarra rimane sempre il punto fermo e costante: fatico, ho tendiniti, ma continuo a studiare... ancora di più ora che i figli ormai grandi vanno per i fatti loro e il papà sembra servire solo per i soldini... :cry2:
E confermo che avere una band (tutta di vecchietti come me) è un grande stimolo, ma so che non è facile trovarne.
Grazie per questa discussione: mi confortate molto! :thanks: :goodpost:
Citazione di: Elliott il 10 Dicembre, 2020, 10:28 AM
Citazione di: robland il 10 Dicembre, 2020, 09:17 AM
Comunque io voglio conoscere i brani della scaletta!
(https://funkyimg.com/i/39g5e.jpg)
Bel programma. Pure impegnativo.
Visto che il topic affronta il tema del passato guardato dall'oggi, non ti sei mai imbattuto nella possibilità di suonare uno strumento musicale prima di quattro anni fa?
No, mai :maio:
Questo topic lo riutilizzerò quando avrò voglia di esternare pensieri e riflessioni, così da condividerle..
Personalmente, quanto vi ritrovate nella frase "al chitarrista non piace starsene con le mani in mano"? :firuli:
Nel senso della smania di dover per forza suonare sopra qualcosa, dall'inizio alla fine, non riuscendo a starsene fermi un pò e dar spazio e dovuta importanza agli altri strumenti, portando la chitarra ad essere ridondante e d'eccesso in un brano.. è un bisogno impellente difficile da domare, che però è anche un grosso limite e un grosso scoglio quando si cerca di stendere un brano, infatti non si cava un ragno dal buco con questo mood tossico..
Sarebbe da imparare a contenerlo, a sentire il brano nella sua interezza, invece che un mero mezzo per suonarci sopra la chitarra..
E' un pò come se uno scrittore, per smania, non si fermasse mai e si impuntasse a finire SEMPRE tutte le righe di ogni pagina scadendo alla prolissità, badando più alla smania che al concept e al significato di ciò che sta scrivendo.. quasi fosse un atteggiamento compulsivo.
Infatti è per questo che nel mondo dell'editoria hanno inventato la figura dell'editor. ;D Altrimenti lo scrittore diventa incontenibile nella sua volontà di infilare nella sua opera tutti gli spunti, le note, le sensazioni e gli input che durante la stesura necessariamente ha accumulato. Se un editor avesse messo le mani su Guerra e pace, almeno cento, centocinquanta pagine, sarebbero scomparse o messe in appendice.
Stessa cosa per la musica. I grandi album che hanno fatto la storia si sono avvalsi spesso non solo dei musicisti ma di produttore, ingegneri del suono, arrangiatori, autori esterni, collaboratori vari.
Sul piano nostro, cioè amatoriale, mi avvalgo della mia esperienza di bassista per accettare il fatto che il chitarrista ogni tanto debba stare zitto, ma proprio nel suo stesso interesse, oltre che di quello del brano.
Ma dipende: un Van Halen straripante è una cosa assolutamente gradevole e pure cercata, poiché sono brani "chitarracentrici". Un brano dei Coldplay, dei Tears for fears, dei Simple Minds, viceversa, può anche subire un taglio totale delle chitarre preferendo un un arrangiamento basato su altro: archi, pianoforte, tastiere varie.
Si potrebbe iniziare a comporre partendo da uno schema classico, tanto per prendere la mano. Ma l'ispirazione e l'arte sono difficilmente prefabbricabili (se però li si inserisce nel filone della musica commerciale è vero il contrario). Qualche tempo fa, Elliott ha suggerito il brano Sign of the times dei/della Blindeside blues band, dove la chitarra è straripante e sciolta dalle briglie. Prova a sentire.
Citazione di: robland il 12 Marzo, 2021, 01:55 PM
Infatti è per questo che nel mondo dell'editoria hanno inventato la figura dell'editor. ;D Altrimenti lo scrittore diventa incontenibile nella sua volontà di infilare nella sua opera tutti gli spunti, le note, le sensazioni e gli input che durante la stesura necessariamente ha accumulato. Se un editor avesse messo le mani su Guerra e pace, almeno cento, centocinquanta pagine, sarebbero scomparse o messe in appendice.
Stessa cosa per la musica. I grandi album che hanno fatto la storia si sono avvalsi spesso non solo dei musicisti ma di produttore, ingegneri del suono, arrangiatori, autori esterni, collaboratori vari.
Sul piano nostro, cioè amatoriale, mi avvalgo della mia esperienza di bassista per accettare il fatto che il chitarrista ogni tanto debba stare zitto, ma proprio nel suo stesso interesse, oltre che di quello del brano.
Ma dipende: un Van Halen straripante è una cosa assolutamente gradevole e pure cercata, poiché sono brani "chitarracentrici". Un brano dei Coldplay, dei Tears for fears, dei Simple Minds, viceversa, può anche subire un taglio totale delle chitarre preferendo un un arrangiamento basato su altro: archi, pianoforte, tastiere varie.
Si potrebbe iniziare a comporre partendo da uno schema classico, tanto per prendere la mano. Ma l'ispirazione e l'arte sono difficilmente prefabbricabili (se però li si inserisce nel filone della musica commerciale è vero il contrario). Qualche tempo fa, Elliott ha suggerito il brano Sign of the times dei/della Blindeside blues band, dove la chitarra è straripante e sciolta dalle briglie. Prova a sentire.
Beh, ci sono brani interamente concepiti per reggersi sulla chitarra come protagonista, questo si, io però parlavo priprio del chitarrista che prende in mano la chitarra per... voglia di suonare la chitarra, il chè si traduce che magari in un'improvvisazione su una backing track o nella stesura di un brano auto prodotto, quindi senza altri componenti della band a contenere la sua furia menar le mani, parte e non si ferma più dal suonare, dovendoci inserire di tutto e di più, a volte anche superflo o addirittura ridondante.
Ti è mai successo di iniziare a suonare su una base di un brano esistente e iniziare a storpiarlo ampliando all'eccesso fraseggi non richiesti, per via che magari c'erano dei punti senza chitarra che ti avrebbero portato a non poter "menar le mani" sullo strumento o anche perchè li trovavi un pò troppo semplici, con conseguente egocentrismo di rendere più complesso il fraseggio? :laughing:
Beh, non sempre. Però se prendo in mano la chitarra per suonare su qualcosa, è matematico che produrrò più note di quante ne sarebbero opportune (anche al netto di tutte quelle sbagliate). ;D
Ma se per esempio suono su una base blues, mi sforzo di limitare il numero di note e di concentrarmi su quelle giuste.
Se mi creo una base jazz per esercitarmi su arpeggi e scale, beh, so che sto camminando su un campo minato per cui il numero delle note sarà ancora più basso e calibrato, altrimenti è un macello.
Su una base free, invece accade un po' quello che dici: proprio tutto quello che posso, magari provando a suonare tutto che ho imparato (o che credo di...). Finisce sempre in disastro, comunque. :laughing:
Riprendo questo topic, dove ci metto un pò i miei ragionamenti, condivisibili o non spero che aprano comunque una discussione. Quel che dico non mi aspetto appunto sia condiviso da tutti, sono mie elucubrazioni che comprendo man mano avanzo con il mio percorso con la chitarra.
Da quando ho l'acustica mi sto rendendo conto che forse non sarebbe stata una cattiva idea ricominciare il mio percorso con la chitarra, dopo 10 anni di pianoforte, proprio con una acustica, arrivando all'elettrica solo dopo, nonostante sia un animo un pò più rockettaro.
Questo non perchè la acustica abbia qualcosa di più, bensì il contrario, l'acustica (o la classica) porta a concentrarsi senza troppi fronzoli e distrazioni ai fondamentali della chitarra. L'elettrica invece apre molte più porte, dalle GAS legate all'effettistica e amplificazione, agli assoli in senso stretto alle chitarre elettriche che sono motivo di anni di profondo studio anche quelli.. insomma, con l'elettrica ammetto di aver perso tempo tra GAS, regolazioni e problematiche di effetti e dispositivi e troppi concetti che forse mi hanno fatto perdere del tempo, tempo che potevo bruciare con uno strumento che appunto non apre tutte queste porte, che, senza un metodo ben preciso, possono essere motivo di dispersione, tra lick, tecniche varie per i fraseggi, GAS di effetti e amplificazione e tutte cose che avrei potuto vedere dal momento che decidevo di intraprendere quella strada, dopo aver raggiunto un buon livello nei fondamentali formativi.
Ma va beh, questi sono pensieri col senno di poi, quel che fatto è fatto ormai ed anche le GAS e gli allungamenti eccessivi su certi aspetti sono comunque bagaglio di esperienza.
Sembra un discorso molto logico. :reallygood:
Citazione di: Ombra/luce il 28 Giugno, 2021, 09:42 PM
Riprendo questo topic, dove ci metto un pò i miei ragionamenti, condivisibili o non spero che aprano comunque una discussione. Quel che dico non mi aspetto appunto sia condiviso da tutti, sono mie elucubrazioni che comprendo man mano avanzo con il mio percorso con la chitarra.
Da quando ho l'acustica mi sto rendendo conto che forse non sarebbe stata una cattiva idea ricominciare il mio percorso con la chitarra, dopo 10 anni di pianoforte, proprio con una acustica, arrivando all'elettrica solo dopo, nonostante sia un animo un pò più rockettaro.
Questo non perchè la acustica abbia qualcosa di più, bensì il contrario, l'acustica (o la classica) porta a concentrarsi senza troppi fronzoli e distrazioni ai fondamentali della chitarra. L'elettrica invece apre molte più porte, dalle GAS legate all'effettistica e amplificazione, agli assoli in senso stretto alle chitarre elettriche che sono motivo di anni di profondo studio anche quelli.. insomma, con l'elettrica ammetto di aver perso tempo tra GAS, regolazioni e problematiche di effetti e dispositivi e troppi concetti che forse mi hanno fatto perdere del tempo, tempo che potevo bruciare con uno strumento che appunto non apre tutte queste porte, che, senza un metodo ben preciso, possono essere motivo di dispersione, tra lick, tecniche varie per i fraseggi, GAS di effetti e amplificazione e tutte cose che avrei potuto vedere dal momento che decidevo di intraprendere quella strada, dopo aver raggiunto un buon livello nei fondamentali formativi.
Ma va beh, questi sono pensieri col senno di poi, quel che fatto è fatto ormai ed anche le GAS e gli allungamenti eccessivi su certi aspetti sono comunque bagaglio di esperienza.
Non è che dici cose sbagliate però per me alcune tecniche tipiche dell'elettrica erano assolutamente prioritarie, e soprattutto il bending che richiede pratica e ancora pratica, a lungo. Anche i double stop con bending. E poi il legato, il tapping, la leva, lo sweep (preciso che sono tecniche di cui ho solo rudimenti grezzi, ma non avrei saputo aspettare! Ho voluto subito capire di cosa si trattasse a livello meccanico e di difficoltà). Ma anche il suono distorto per me è stato irrinunciabile averlo sperimentato subito.
La teoria e la conoscenza della tastiera sono uguali. Il resto è esercizio da fare per non dico padroneggiare ma almeno raggiungere un certo livello sulle tecniche tipiche della chitarra acustica. Non vedo l'ora di provare a suonare l'acustica e di approcciare queste tecniche però non posso negare che la spinta a imbracciare la chitarra è venuto dalla elettrica.
Citazione di: robland il 28 Giugno, 2021, 11:15 PM
Non è che dici cose sbagliate però per me alcune tecniche tipiche dell'elettrica erano assolutamente prioritarie, e soprattutto il bending che richiede pratica e ancora pratica, a lungo. Anche i double stop con bending. E poi il legato, il tapping, la leva, lo sweep (preciso che sono tecniche di cui ho solo rudimenti grezzi, ma non avrei saputo aspettare! Ho voluto subito capire di cosa si trattasse a livello meccanico e di difficoltà). Ma anche il suono distorto per me è stato irrinunciabile averlo sperimentato subito.
La teoria e la conoscenza della tastiera sono uguali. Il resto è esercizio da fare sull'acustica per non dico padroneggiare ma almeno raggiungere un certo livello sulle tecniche tipiche della chitarra acustica. Non vedo l'ora di provare a suonare l'acustica e di approcciare queste tecniche però non posso negare che la spinta a imbracciare la chitarra è venuto dalla chitarra elettrica.
Anche per me lo erano in quei precisi momenti, mi interessava solo ed esclusivamente la chitarra elettrica solista, l'improvvisazione e tutto ciò che ne aveva a che fare. Mi capitava, però, di trovarmi a vedere esaltati i miei amici chitarristi quando facevo qualche improvvisazione e poi però a mostrare lacune quando dovevo andare a fare altro, cose anche magari banali, vedendo nelle loro espressioni un non so chè di deluso che trovavo mortificante, sai, al chitarrista piace far bella figura :D. Insomma, loro sfoggiavano brani completi con accordi complessi e io ero abbastanza competente solo quando c'era da improvvisare su qualche backing track, per il resto una schiappa, mi colpì molto l'orgoglio e decisi che non poteva continuare così! Questo fu il campanello che mi fece poi decidere di mandare in pausa un pò la chitarra solistica ed affinarmi con le altre fondamenta, poi io sono uno cocciuto che ci mette anima e corpo pur di togliersi una lacuna, da lì in poi è iniziato il mio percorso atto ad affinare anche gli altri aspetti legati comunque a questo mondo, appassionandomene sempre di più!
Ultimamente ho più l'acustica in mano, vuoi anche perchè è una novità, però ho deciso di cercare di arrivare a padroneggiare bene cose che voglio facciano parte del mio bagaglio e che oggi ritengo siano ancora lacunose, come appunto il fingerstyle, che si sta rivelando molto ma molto bello perchè come fai tue le tecniche poi non ti frena più niente legato a quelle tecniche, impari in velocità qualsiasi brano che le sfrutta!
Citazione di: Ombra/luce il 28 Giugno, 2021, 11:32 PM
Anche per me lo erano in quei precisi momenti, mi interessava solo ed esclusivamente la chitarra elettrica solista, l'improvvisazione e tutto ciò che ne aveva a che fare. Mi capitava, però, di trovarmi a vedere esaltati i miei amici chitarristi quando facevo qualche improvvisazione e poi però a mostrare lacune quando dovevo andare a fare altro, cose anche magari banali, vedendo nelle loro espressioni un non so chè di deluso che trovavo mortificante, sai, al chitarrista piace far bella figura :D. Insomma, loro sfoggiavano brani completi con accordi complessi e io ero abbastanza competente solo quando c'era da improvvisare su qualche backing track, per il resto una schiappa, mi colpì molto l'orgoglio e decisi che non poteva continuare così! Questo fu il campanello che mi fece poi decidere di mandare in pausa un pò la chitarra solistica ed affinarmi con le altre fondamenta, poi io sono uno cocciuto che ci mette anima e corpo pur di togliersi una lacuna, da lì in poi è iniziato il mio percorso atto ad affinare anche gli altri aspetti legati comunque a questo mondo, appassionandomene sempre di più!
Ultimamente ho più l'acustica in mano, vuoi anche perchè è una novità, però ho deciso di cercare di arrivare a padroneggiare bene cose che voglio facciano parte del mio bagaglio e che oggi ritengo siano ancora lacunose, come appunto il fingerstyle, che si sta rivelando molto ma molto bello perchè come fai tue le tecniche poi non ti frena più niente legato a quelle tecniche, impari in velocità qualsiasi brano che le sfrutta!
Ti ho già detto che hai degli amici strani sì? ;D
Prima quello che si vergogna se sfoggia lo strumento economico, ora quelli delusi nel non vederti fare fingerpicking fatto bene... dove sei al GIT di Los Angeles? :D
(Ora mi sa che si chiama MI).
Scherzi a parte, anche se io non ero fissato con la solista (meglio i riffettoni che suonare una noticina alla volta in una parte angusta del manico), anch'io ho tuttora un livello molto più basso su cose tipo gli arpeggi. Infatti quando vedo i chitarristi classici o acustici arpeggiare usando bene tutte le dita della mano destra piazzate su tutte le corde, resto sempre impressionato! Pure quando fanno cose considerate semplici. E infatti sono un po' impacciato ogni volta che si tratta di arpeggiare. Ma sto cercando di recuperare!
Citazione di: robland il 29 Giugno, 2021, 10:43 AM
Ti ho già detto che hai degli amici strani sì? ;D
Prima quello che si vergogna se sfoggia lo strumento economico, ora quelli delusi nel non vederti fare fingerpicking fatto bene... dove sei al GIT di Los Angeles? :D
(Ora mi sa che si chiama MI).
Scherzi a parte, anche se io non ero fissato con la solista (meglio i riffettoni che suonare una noticina alla volta in una parte angusta del manico), anch'io ho tuttora un livello molto più basso su cose tipo gli arpeggi. Infatti quando vedo i chitarristi classici o acustici arpeggiare usando bene tutte le dita della mano destra piazzate su tutte le corde, resto sempre impressionato! Pure quando fanno cose considerate semplici. E infatti sono un po' impacciato ogni volta che si tratta di arpeggiare. Ma sto cercando di recuperare!
No ma parlo in generale del primo anno e mezzo a cui mi riavvicinai alla chitarra, praticamente partii a bomba con gli assoli senza intraprendere i fondamentali, che siano gli accordi, strumming o il fingerstyle, quasi ero fermo agli accordi aperti, non feci null'altro che imparare tecniche legate ai soli e l'improvvisazione, male poi, perchè non basare le improvvisazioni sugli accordi oggi lo trovo un errore, praticamente riuscivo a farti dei bei soli e poi ti suonavo male brani come The House of the Rising sun, che obbiettivamente è semplicissima da suonare, 5 accordi semplicissimi e un mini barrè, però devo dire che tutt'oggi, arpeggiare quella canzone a plettro non è proprio immediato, può portare a facili errori di distrazione :laughing:.
Al chè arrivai ad un momento che dissi ora basta con gli assolii, cerchiamo di impratichirci con il resto e da lì iniziai a mettermici veramente d'impegno, anche se rallentato da GAS varie! Ecco, se quel primo anno e mezzo avessi avuto l'acustica, penso che sarei stato molto più competente, proprio per via che non avrei dato di matto con gli assoli e avrei intrapreso anche altre cose!
Il discorso del fingerstyle è un discorso a parte, ormai bene o male le lacune che ebbi la prima annata le ho colmate, il fingerstyle no perchè ho sempre preferito il plettro alle sole dita, poi ho scoperto un canale youtube di una ragazza spagnola con master vari di flamenco in conservatorio, mi sono completamente appassionato da come suona in fingerstyle che mi è venuta voglia di colmare quella lacuna!
Citazione di: Ombra/luce il 29 Giugno, 2021, 06:41 PM
Citazione di: robland il 29 Giugno, 2021, 10:43 AM
Ti ho già detto che hai degli amici strani sì? ;D
Prima quello che si vergogna se sfoggia lo strumento economico, ora quelli delusi nel non vederti fare fingerpicking fatto bene... dove sei al GIT di Los Angeles? :D
(Ora mi sa che si chiama MI).
Scherzi a parte, anche se io non ero fissato con la solista (meglio i riffettoni che suonare una noticina alla volta in una parte angusta del manico), anch'io ho tuttora un livello molto più basso su cose tipo gli arpeggi. Infatti quando vedo i chitarristi classici o acustici arpeggiare usando bene tutte le dita della mano destra piazzate su tutte le corde, resto sempre impressionato! Pure quando fanno cose considerate semplici. E infatti sono un po' impacciato ogni volta che si tratta di arpeggiare. Ma sto cercando di recuperare!
No ma parlo in generale del primo anno e mezzo a cui mi riavvicinai alla chitarra, praticamente partii a bomba con gli assoli senza intraprendere i fondamentali, che siano gli accordi, strumming o il fingerstyle, quasi ero fermo agli accordi aperti, non feci null'altro che imparare tecniche legate ai soli e l'improvvisazione, male poi, perchè non basare le improvvisazioni sugli accordi oggi lo trovo un errore, praticamente riuscivo a farti dei bei soli e poi ti suonavo male brani come The House of the Rising sun, che obbiettivamente è semplicissima da suonare, 5 accordi semplicissimi e un mini barrè, però devo dire che tutt'oggi, arpeggiare quella canzone a plettro non è proprio immediato, può portare a facili errori di distrazione :laughing:.
Al chè arrivai ad un momento che dissi ora basta con gli assolii, cerchiamo di impratichirci con il resto e da lì iniziai a mettermici veramente d'impegno, anche se rallentato da GAS varie! Ecco, se quel primo anno e mezzo avessi avuto l'acustica, penso che sarei stato molto più competente, proprio per via che non avrei dato di matto con gli assoli e avrei intrapreso anche altre cose!
Ma infatti é un errore che in tanti commettiamo....si dovrebbe iniziare con un corso base...e poi studiare la chitarra ritmica(che poi é predominante...anche se poi il nome é un po svagliato perché anche un assolo é ritmica)
Citazione di: Donatello Nahi il 29 Giugno, 2021, 08:42 PM
Ma infatti é un errore che in tanti commettiamo....si dovrebbe iniziare con un corso base...e poi studiare la chitarra ritmica(che poi é predominante...anche se poi il nome é un po svagliato perché anche un assolo é ritmica)
Esattamente! Infatti se mi troverò mai a dover consigliare a qualcuno che vuole iniziare gli racconterò questa mia storia, anche se probabilmente gli entrerà da un orecchio e uscirà da un altro, perchè si sa, all'inizio si è in piena e a smuovere sono i sogni ad occhi aperti, chiaro che uno sogna di suonare gli assoli o cose strettamente legate alle elettriche quando inizia, se è appassionato di rock. Ma l'elettrica va benissimo anch'essa per cominciare, l'importante però è avere un metodo e non trovarsi allo sbando proprio per via delle innumerevoli porte che l'elettrica apre, quindi il rischio di trovarsi a fare tutto un pò con una marea di lacune c'è.
Poi ovvio, anche con l'acustica e la classica si fanno gli assoli, però il rockettaro appassionato ovviamente accomuna l'assolo nel termine più stretto all'elettrica più che alla classica o l'acustica, quindi queste ultime risultano strumenti che non aprono tutte queste possibili porte e che possono aiutare a concentrarsi miratamente su altri fondamentali senza trovarsi ad andare a zonzo da un concetto a un altro di continuo!
Ombra, io non ho il coraggio, provaci tu con l'acustica e poi mi dici com'è.
Salta i primi 30 secondi:
https://youtu.be/NTxBy_y5sxk (https://youtu.be/NTxBy_y5sxk)
Citazione di: robland il 30 Giugno, 2021, 03:21 PM
Ombra, io non ho il coraggio, provaci tu con l'acustica e poi mi dici com'è.
Salta i primi 30 secondi:
http://youtu.be/NTxBy_y5sxk (http://youtu.be/NTxBy_y5sxk)
Bellissima! Con grande piacere, appena ho un attimo mi ci metto! Ma non mi sembra complesso il fingerstyle, anzi, così a guardarlo mi sembra che pizzichi, oltre alla corda di basso, altre due corde assieme, che è la stessa cosa che fai nella versione fingerstyle di Stairway to Heaven sul SOL e LAm alla fine del giro. Perlomeno così mi sembra, non è affatto complesso, nemmeno gli accordi! Oddio, riguardando non riesco a capire se usi il dito 1 e 2 insieme per pizzicare due corde o meno.. devo studiarmi per bene il video, stasera come torno a casa lo vedo per bene! La dritta del fingerstyle è che come fai tua una tecnica poi la ritrovi in tante altre canzoni e quindi le gestisci immediatamente, praticamente ti curi solo degli accordi, perchè quella specifica tecnica con la mano destra la padroneggi già da altri brani! Col plettro invece è un pò diverso, per gestire certe plettrate devi esercitarti molto di più, soprattutto nei salti di corda.
No, non pizzicava due corde insieme, comunque lo stesso, non è complicato da fare alla fine, è da prenderci solo mano un pò la prima volta, come tutte le tecniche di fingerstyle trovate fino ad ora, ovvero che, dal momento che ti entrano in testa e acquisisci memoria muscolare ti vengono sciolte ogni qual volta che te le ritrovi in qualsiasi altro brano. Ti faccio un esempio, ti ricordi il fingerstyle dell'Ave Maria semplificato che ti feci vedere come esercizio nell'altro topic? Ci sono una caterva di brani che sfruttano l'arpeggio in quella maniera, quindi dal momento che ti viene a occhi chiusi tu padroneggerai subito quei brani sotto il lato mano destra, La Canzone dell'amore perduto di De Andrè è arpeggiata alla stessa identica maniera, esempio su tanti. Questa è la dritta del fingerstyle a mio parere!
Prova a imparare questa che è semplice semplice e anche piacevole da suonare, per quanto una versione basica, quella tecnica la ritrovi in tantissime altre canzoni.
https://www.youtube.com/watch?v=gwLVjRkOvuA&t=182s (https://www.youtube.com/watch?v=gwLVjRkOvuA&t=182s)
Citazione di: Ombra/luce il 30 Giugno, 2021, 07:13 PM
No, non pizzicava due corde insieme, comunque lo stesso, non è complicato da fare alla fine, è da prenderci solo mano un pò la prima volta, come tutte le tecniche di fingerstyle trovate fino ad ora, ovvero che, dal momento che ti entrano in testa e acquisisci memoria muscolare ti vengono sciolte ogni qual volta che te le ritrovi in qualsiasi altro brano. Ti faccio un esempio, ti ricordi il fingerstyle dell'Ave Maria semplificato che ti feci vedere come esercizio nell'altro topic? Ci sono una caterva di brani che sfruttano l'arpeggio in quella maniera, quindi dal momento che ti viene a occhi chiusi tu padroneggerai subito quei brani sotto il lato mano destra, La Canzone dell'amore perduto di De Andrè è arpeggiata alla stessa identica maniera, esempio su tanti. Questa è la dritta del fingerstyle a mio parere!
Prova a imparare questa che è semplice semplice e anche piacevole da suonare, per quanto una versione basica, quella tecnica la ritrovi in tantissime altre canzoni.
http://www.youtube.com/watch?v=gwLVjRkOvuA&t=182s (http://www.youtube.com/watch?v=gwLVjRkOvuA&t=182s)
In quel video che ti ho linkato la tecnica è ben spiegata, ma non mi sembra per niente di agevole esecuzione. Oggi ci provo!
Citazione di: robland il 02 Luglio, 2021, 11:36 AM
In quel video che ti ho linkato la tecnica è ben spiegata, ma non mi sembra per niente di agevole esecuzione. Oggi ci provo!
Beh naturalmente ci si deve un pò esercitare per prendere il ritmo e ci si deve un pò sbloccare con il fingerstyle in generale però ti assicuro che non è così difficile, secondo me la impari in poco, quella di Knoplfler intendo! Più ostico quel che fai con la sinistra che con la destra!
A proposito, penso che si stia avvicinando il momento di imparare l'assolo di Sultan of Swing, l'ho sempre evitato per via appunto del fingerstyle e non mi sentivo capace di poterlo intraprendere..
Mammamia, mi sono rifatto una suonata con la Stratocaster dopo venti giorni di sola acustica, mi è sembrato di passare a un giocattolo in quanto a comodità (la strato), l'abitudine a far suonare bene l'acustica, scandendo bene, mi ha reso una passeggiata fare lo stesso con la strato, che ha un radius e uno shape assai più contenuto. E' una sensazione stranissima! Quest'acustica è un toccasana fantastico, è uno strumento che non perdona e che costringe a fare le cose al meglio possibile per poter suonare bene, chiaro che poi, andando su uno strumento con corde più morbide, tasti meno larghi e lunghi e un radius più contenuti è come passare a un giocattolo rispetto la tortuosità e la ruvidità dell'acustica!
Citazione di: Ombra/luce il 10 Luglio, 2021, 11:07 PM
Mammamia, mi sono rifatto una suonata con la Stratocaster dopo venti giorni di sola acustica, mi è sembrato di passare a un giocattolo in quanto a comodità (la strato), l'abitudine a far suonare bene l'acustica, scandendo bene, mi ha reso una passeggiata fare lo stesso con la strato, che ha un radius e uno shape assai più contenuto. E' una sensazione stranissima! Quest'acustica è un toccasana fantastico, è uno strumento che non perdona e che costringe a fare le cose al meglio possibile per poter suonare bene, chiaro che poi, andando su uno strumento con corde più morbide, tasti meno larghi e lunghi e un radius più contenuti è come passare a un giocattolo rispetto la tortuosità e la ruvidità dell'acustica!
Esattamente il motivo per cui ho sempre consigliato a chi vuole cominciare e/o migliorarsi con la chitarra elettrica di passare prima per l'acustica
Citazione di: Santano il 11 Luglio, 2021, 09:20 AM
Esattamente il motivo per cui ho sempre consigliato a chi vuole cominciare e/o migliorarsi con la chitarra elettrica di passare prima per l'acustica
Non basta. La mia prima chitarra era un'acustica ma ci ho fatto "solo" strumming per due anni. :D
Poi vabbè, sono tornato al basso perché mi mancava tutto del basso elettrico. Continuavo a suonare la chitarra sentendo la linea di basso nella mia testa.
Solo da qualche annetto ho separato davvero i due mondi e riesco a suonare la chitarra senza soffrire la mancanza del basso.
Citazione di: robland il 11 Luglio, 2021, 01:34 PM
Poi vabbè, sono tornato al basso perché mancava tutto del basso elettrico. Continuavo a suonare la chitarra sentendo la linea di basso nella mia testa.
Solo da qualche annetto ho separato davvero i due mondi e riesco a suonare la chitarra senza soffrire la mancanza del basso.
Pensa che io, per giorni e giorni dall'acquisto del basso, l'ho suonato a mo' di chitarra elettrica con plettro e ragionando da abituato alla chitarra, con il trauma delle due corde in meno :laughing:, però, essendo un basso mini ha il manico di una stratocaster praticamente, cosa che me l'ha reso meno traumatico di un basso normale! E' una questione di abitudini mi sa! Ma lo stesso vale per il piano, la metodicità ferrea con cui mi esercito, con cui isolo, che a volte mi ci porta via giorni e giorni, viene dritta dalle esperienze con quello strumento!