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Che senso hanno ormai i negozi di strumenti

Aperto da guest2683, 30 Aprile, 2019, 11:33 AM

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robland

Citazione di: Elliott il 11 Aprile, 2025, 01:51 PMA dispetto di quanto sostenevo alcuni anni fa, oggi rispondo "nessun senso".
Professionalità dei commessi totalmente azzerata, passione totalmente nulla (lo dimostra il fatto che non sono informati circa novità, best seller, trend a livello globale, non conoscono spesso nemmeno i prodotti di riferimento...) zero curiosità, zerovoglia ed interesse a scoprire il mondo in cui lavorano.

Assortimento ai minimi storici; per competere con i colossi on line, hanno affollato le pareti di una miscellanea di marchi e modelli che finiscono per non essere forniti in nulla di interessante. Fa eccezione, a Milano, Gino guitar che gestisce solo pochi marchi ma dei quali ha disponibile non dico tutto il catalogo ma, almeno un assortimento in grado di non farti uscire a mani vuote (se sei realmente entrato per comprare) o quanto meno, sgasato.


Provare a permutare un prodotto (che su internet avresti potuto rendere senza problemi) acquistato nello stesso negozio 20 gg prima, con l'impegno di prendere un altro prodotto ancora più costoso, e sebtirsi rispo dere che "una volta uscito, ilprodotto, lo riprendiamo dentro ad 1/3 del nuovo...ti allontana, si. È uno dei malus precedentemente citato da @Davids.

Mamma mia, che quadro devastante.  :acci:
Ma non faccio fatica a crederci. Siamo un paese in generale stanco e demotivato? Se fossi uno youtuber farei un'indagine facendo un po' di domande in giro (non ai clienti, ma a commessi e gestori) e poi ci farei qualche video per raccontare la situazione.
Nel campo della motogp c'è uno Youtuber, The Talking Helmet, che sta facendo un lavoro egregio, non solo per commentare le gare e i risultati, ma anche per raccontare più in profondità. Sarebbe bello se uno youtuber facesse qualcosa del genere per la musica.
 

P.s. Gino è un negozio molto ben fornito e forse il migliore anche sulla fascia alta, ma la rigidità che li contraddistingue (uguale a Tomassone) mi ha impedito di comprarci molto di più di quanto avrei preso lì. Peccato, perché io "investo" molto sulla musica e oggi se non ti metti d'accordo con qualcuno puoi trovare tranquillamente altrove a diecimila chilometri di distanza.

Mariano

Boh per me il commercio al dettaglio ha sempre meno senso in generale, in tutti i campi. Che si consorzino o che chiudano, che di micro imprese ce ne sono fin troppe

robland

Citazione di: Mariano il 11 Aprile, 2025, 10:08 PMBoh per me il commercio al dettaglio ha sempre meno senso in generale, in tutti i campi. Che si consorzino o che chiudano, che di micro imprese ce ne sono fin troppe

Dipende cosa devi servire e che cosa vendi.
In molti posti piccoli di provincia il negozio al dettaglio è fondamentale per molti che non avrebbero alcuna chance di vedere e toccare cose che vedono solo su internet, e reggono bene anche se una parte di acquisti si fanno su internet.

In città vedo che da Tomassone e Yourmusic, a Roma, quelle che volte ci vado la gente non manca mai. Evidentemente sono un punto di riferimento per tantissimi, oltre a internet.

Poi ovviamente dipende anche dalla situazione economica. È chiaro che il commercio entra più in difficoltà nei periodi di crisi. In Germania hanno avuto la stessa inflazione nostra ma hanno adeguato buona parte degli stipendi quindi sono in molti ad essere rimasti benestanti. Lì seguo quattro negozi di alta e altissima fascia (nonché vintage di alto livello) e vedo che vendono alla grande, tra negozio e sito internet. Chitarre costosissime che scompaiono molto rapidamente appena arrivano. Evidentemente hanno clientela di nicchia ma facoltosa.
Ho comprato una chitarra in un negozio olandese a conduzione familiare che vende in genere roba costosissima. Se la passano proprio bene.
Evidentemente la domanda c'è.
Sono le aree più depresse, le aree con eccesso di offerta e le attività mal condotte ad avere problemi. Le altre non se la passano mica male.

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