Che riviste leggono i Jamblers ?

[Guido_59]

No Sound non la ricordo proprio ! 

[Grand Funk]

No Sound non la ricordo proprio ! 

Sono andato a vedere le pagine che ho e sono riuscito tramite gli articoli ha ricostruire qualcosa, poi ho pensato ma c'è internet  ho trvato questo che è abbastanza buono, se non si vede ( visto che sono imbranato ) vai sul sito " stampa musicale " e ti dice tutto a riguardo 
Nuovo sound e Super Sound

[Max Maz]

Il link  chiede l'autenticazione Grand Funk, puoi controllare ?

[Grand Funk]

Il link  chiede l'autenticazione Grand Funk, puoi controllare ?

Scusami Max, come diceva Enrico Montesano " E che vor dì " purtroppo mio figlio che può aiutarmi non c'è, per cortesia ve lo chiedo in ginocchio  sul motore di ricerca mettete " La stampa musicale e underground in Italia " poi andate su le riviste, poi anni '70, poi musicali, e lì trovate l' elenco con appunto Nuovo Sond / Super Sound, scusatemi di nuovo 

[Max Maz]

Nessuna scusa Grand Funk, ci mancherebbe:

Nuovo sound e Super Sound

Corretto anche il tuo post precedente. 

[Grand Funk]

Nessuna scusa Grand Funk, ci mancherebbe:

Nuovo sound e Super Sound

Corretto anche il tuo post precedente. 

Grazie Max, 

[Moreno Viola]

Perché hanno perso di interesse le analisi superficiali e commerciali che le hanno definitivamente invase.

Per quanto riguarda le riviste musicali è vero fino ad un certo punto, specialmente negli ultimi anni, perchè penso che l'ascoltatore medio di Rihanna (faccio un nome a caso) non sia tanto interessato ad approfondire e questo ha fatto si che le redazioni siano diventate più selettive riguardo agli "argomenti" da trattare.
Poi certo esistono anche casi di riviste che si presentano come messaggere di un presunto "Lifestyle" che è bene guardare con una certa diffidenza, anche se i contenuti sono validi essendo spesso traduzioni di articoli della rivista "madre".

Grazie Moreno per avermi fatto fare un viaggio nel tempo con Ciao 2001 e Gong le compravo sempre col mio misero budget che all' epoca si chiamava paghetta, bilanciando il tutto con acquisto di dischi e tutto il resto.

Nell'ottica di uno come me, che non c'era o era troppo piccolo quando queste riviste venivano pubblicate, sono una sorta di porta d'accesso ad un mondo da esplorare.

[Max Maz]

Quindi dici che l'ascolto oggi è così supèrficiale che non vale la pena approfondire?
Forse è vero ma è triste,  come dire che è stato già fatto tutto.

[Stevie J]

Non leggo riviste, il mio punto di vista è che ormai ci siano talmente tante risorse reperibili gratuitamente online che acquistare riviste mi sembra uno spreco di soldi. Piuttosto seguo alcune webzine, ma in modo del tutto casuale.

Ne ho la conferma ogni mattina quando mi capita di spulciare tra i titoli della gazzetta dello sport durante il caffé: leggo solo notizie che già ho appreso, o durante la colazione su sky sport 24, oppure la sera prima su "speciale calciomercato" durante i periodi di mercato, o ancora, lette sull'iphone tramite varie app di testate giornalistiche (ce ne sono di bellissime, quella di eurosport che ti permette di filtrare direttamente quali sono gli sport che ti interessano, quella di goal.com, ecc), o altri metodi simili. Insomma raramente mi capita di arrivare al caffè e leggere qualche notizia che non avessi già appreso.

[Moreno Viola]

Quindi dici che l'ascolto oggi è così supèrficiale che non vale la pena approfondire?
Forse è vero ma è triste,  come dire che è stato già fatto tutto.

A mio parere vale sempre la pena di approfondire, ancora di più adesso che tutto quello che arriva in superficie è raramente valido.
Quello dell'ascolto "usa e getta" è una cattiva abitudine che esiste da quando esiste l'industria musicale, ma la passione è la forza che spinge i giovani di oggi a prendere in mano uno strumento e a sognare di fare musica che lasci un segno.
Quello che intendevo è che l'ascoltatore medio del successone del momento non pretende nient'altro che tre minuti di sollazzo.

[Max Maz]

Ma chi trent'anni fa ascoltava Nick Kershaw sentiva il desiderio di andare più in profondità?

[Grand Funk]

Non leggo riviste, il mio punto di vista è che ormai ci siano talmente tante risorse reperibili gratuitamente online che acquistare riviste mi sembra uno spreco di soldi. Piuttosto seguo alcune webzine, ma in modo del tutto casuale.

Infatti per questo motivo il mercato della carta stampata è in crisi, tante testate giornalistiche chiudono i battenti, forse sarò nostalgico, ma preferisco un libro un quotidiano o una rivista al web, è una senzazione diversa....   

[Moreno Viola]

Ma chi trent'anni fa ascoltava Nick Kershaw sentiva il desiderio di andare più in profondità?

Infatti Max, stiamo dicendo la stessa cosa. Chi ascoltava Nick Kershaw probabilmente non era interessato a conoscerne la storia, ma magari chi scopriva gli U2 ci sentiva qualcosa che meritava di essere approfondito.
Esattamente come potrebbe succedere oggi magari a chi si appassiona ad un'artista a te cara come Beth Hart

Non leggo riviste, il mio punto di vista è che ormai ci siano talmente tante risorse reperibili gratuitamente online che acquistare riviste mi sembra uno spreco di soldi. Piuttosto seguo alcune webzine, ma in modo del tutto casuale.

Ne ho la conferma ogni mattina quando mi capita di spulciare tra i titoli della gazzetta dello sport durante il caffé: leggo solo notizie che già ho appreso, o durante la colazione su sky sport 24, oppure la sera prima su "speciale calciomercato" durante i periodi di mercato, o ancora, lette sull'iphone tramite varie app di testate giornalistiche (ce ne sono di bellissime, quella di eurosport che ti permette di filtrare direttamente quali sono gli sport che ti interessano, quella di goal.com, ecc), o altri metodi simili. Insomma raramente mi capita di arrivare al caffè e leggere qualche notizia che non avessi già appreso.

Forse per i notiziari può essere valido quello che dici, ma per quanto riguarda argomenti che richiedono un po' di ricerca, credo che la rivista tradizionale abbia ancora il suo motivo di esistere.
Ti faccio un esempio esprimendo quella che è certamente una semplice opinione.
"Classic Rock" (quello inglese) e "Mojo" hanno inquadrato la loro materia di competenza nella migliore musica partorita tra gli anni sessanta e grosso modo i primissimi anni novanta, spostando questo limite mano a mano che anche i periodi successivi vengono storicizzati e anche se è lecito pensare che non ci sia più nulla di nuovo da dire sui Led Zeppelin, su Hendrix o sui Rolling Stones, i loro articoli si leggono che è un piacere perchè non è tanto il cosa ma il come e in quelle riviste ci lavora gente che ci sa fare e racconta i fatti da dentro perchè spesso era sulla scena musicale all'epoca dei fatti narrati.

[Max Maz]

Sono totalmente d'accordo Moreno il web non è l'ideale per la lettura con i tempi giusti. 

[Vincent]

In effetti la carta stampata da anni sta perdendo il passo rispetto agli altri sistemi informativi. Qualche cambiamento c'è stato: sui quotidiani si dà più spazio agli approfondimenti, alle interviste. Purtroppo però sembra esserci un certo distacco tra chi scrive e chi legge: non sempre gli argomenti appaiono interessanti. Per quanto riguarda la musica e la chitarra, ho cercato e trovato qualche pubblicazione, ma non sono rimasto soddisfatto. Il modo di scrivere è appena sufficiente e, in alcuni casi, scarso. Le uniche che ancora sopravvivono sono in lingua inglese (Billboard e New Musical Express)