Welcome to Jamble Forum. Please login or sign up.

08 Luglio, 2024, 09:55 PM

Login with username, password and session length

SUPPORTA JAMBLE

Attraverso il nostro store puoi supportare il forum e nel contempo, ottieni un simpatico gadget da poter utilizzare!




CLICCA QUI

utilizza il codice jb20
e ottieni subito uno
sconto del 20%
su tutti gli articoli!

Donazioni

Supporta Jamble!

Ti piace Jamble? Potresti aiutarci a rimanere online?

Donate with PayPal!
Obiettivo Anno 2024: €300.00
Data di scadenza: dic 31
Totale ricevute: €65.00
Tasse PayPal: €3.96
Saldo netto: €61.04
Manca all'obiettivo: €238.96
Valuta del sito: EUR
20% 

Un grandissimo grazie a chi ha donato in questo periodo.
giu-13 shezlacroi... EUR10.00
mag-22 marko61 EUR30.00
mar-20 Anonimo EUR10.00
mar-8 Anonimo EUR5.00
mar-2 Anonimo EUR10.00

PROMO

Topic Recenti

Quanto jazz c'è?

Aperto da Elliott, 07 Luglio, 2019, 01:05 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Mariano

Citazione di: BlackStrat il 16 Luglio, 2019, 01:32 PM
Ribellione? Le ribellioni si fanno in piazza.
Il compito dell'artista è sempre stato quelli di sensibilizzare, emozionare, comunicare, denunciare. La rivolta è terreno d'elezione per la politica.
Quando Andy Warhol nel 1962 ha realizzato questo, mica se ne è andato di fronte ai cancelli di una multinazionale, o è sceso in piazza a gridare contro il consumismo. Il messaggio tuttavia era chiarissimo.



Comunque Mariano, non era uno scontro con te, nè voglio convincerti delle mie idee, figurati. Stavo solo rispondendo a Journeyman che mi chiedeva spiegazioni sui miei ultimi post.
Io sarò sempre quello che fa spallucce al tuo concerto e va sentire altro, ma pazienza. Siamo due mondi che non comunicano.
Dove tu vedi finto anticonformismo, io vedo emozioni, ricordi, vita vissuta.
Dove tu vedi pathos, io vedo un accademico rimescolare teorie e concetti mutuati dai libri.

L'importante è che ognuno trovi la dimensione e gli spazi per esprimersi.
Credo che tu abbia espresso alla perfezione la cosa. E' proprio così

Non mi fido dei contenuti extramusicali, così come non mi fido dei bagni di folla da stadio. Sono in odore di demagogia e populismo, e sopratutto, marketing mirato. Li rinnego totalmente? Ovviamente no, anzi, sono probabilmente un vorace divoratore di cultura pop più di quanto sia tu (parlo proprio delle peggio cose da nerd...). Ma non nella musica, o meglio, nella mia passione più vera, al di la dell'intrattenimento, non mi interessano

Politica, cultura, male di vivere, amore, tutte le cose che hai citato sono temi che possono essere bellissimi di cui parlare. Ma non mi dicono niente della musica: se la musica è solo un mezzo per veicolare questi significati extra-musicali, può tranquillamente essere musica brutta, banale e mal suonata. Molto rap impegnato è così, anche italiano. Sono un grandissimo ammiratore di Rancore, rapper romano che considero un vero poeta moderno, che ha dei testi impegnatissimi e veri, e non parla mai per slogan. Le musiche dei suoi dischi sono tuttalpiù accettabili: beat ben costruiti, pad di tastiera. Niente di brutto, niente di bello, la norma diciamo. Funziona, ed ha sicuramente più successo commerciale del jazzista medio. Anzi se ne meriterebbe molta di più visto quanto belle sono le sue parole. Ma è un problema del jazz questo?

La musica classica, il jazz, un certo tipo di rock, il prog, la fusion, sono musiche sostanzialmente "pure". Tutto quello che esprimono, lo cercano di fare attraverso la musica. Attraverso le sue soluzioni grammaticali e le tantissime possibilità sonore che esistono, anche solo limitandosi alla musica occidentale, e anche solo limitandosi ulteriormente alla musica temperata. Che è quella che alla fine facciamo noi. "Male di vivere", "cuore spezzato", "lotta al razzismo" non significano niente dal punto di vista musicale, e io, e credo molti di quelli che ascoltano e fanno questi tipi di musica, non giudichiamo un pezzo in base a questi messaggi, semplicemente perché hanno una declinazione troppo soggettiva. Come nel nostro caso, molti degli artisti che tu trovi veicolo di emozioni, ricordi e vita vissuta io li trovo scatole vuote musicalmente e prodotti del marketing di una certa epoca.

Ma la musica non mente. Se sei su un palco o se presenti la tua musica a qualcuno che ha un minimo di competenza, non prendi in giro nessuno. O sai suonare o no, o vai o tempo o no, o conosci l'armonia o no. Per questo mi fido della musica e non dei messaggi extra-musicali. Quando Bach afferma un accordo come il Gmaj7#5, armonizzazione di una scala i cui accordi sono diventati d'uso comune 200 anni dopo la sua morte, o scrive accordi come quelli dell'inizio della passione secondo Giovanni, ha sentito nella sua testa ed ha saputo concretizzare suoni che essere umani come lui sono stati capaci di capire e utilizzare solo nel XX secolo. Non li hanno usati Mozart, né Bethoveen, né Chopin. Questo non ha niente a che vedere con la comunicazione di massa, ma solo con le idee e la loro validità. Ed è per questo che Bach è ancora musicalmente rilevante 300 anni dopo.

Chi fa jazz e ci dedica sul serio, tende ad avere questo tipo di forma mentis, quello che vuole, lo dice con la musica. Quando Mehldau mi presenta un pezzo come questo


non ho bisogno di pormi la domanda: cosa vuole davvero? Sta usando uno slogan come "Just Do It" perché vuole i miei soldi? Sta cercando di usare a suo vantaggio le mie emozioni o il mio impegno sociale per garantirsi il suo stile di vita privilegiato? Vuole fama, approvazione? Mi basta ascoltare la musica per capirlo. quando ascolto questo:


Lo capisco subito che ha scritto questo brano per consolare, probabilmente se stesso, in un giorno di pioggia in cui sperava di vedere il sole magari. Me lo dice solo con la musica. Il fatto che potrei usare questo brano durante una lezione per rispondere a svariate domande tecniche quali: come si scrive una bella melodia? come si fa un assolo efficace? E' solo un valore aggiunto

AlbertoDP

Sinceramente, credo che i punti di vista di Mariano e BlackStrat siano ormai ben chiari (e inconciliabili  :laughing:). Almeno, a me pare di averli compresi, così come ho compreso di non essere d'accordo con nessuno dei due. Quindi saremmo in tre, ognuno col suo punto di vista. O meglio, ognuno col suo bagaglio di esperienze e sensibilità irripetibili, che ci rende gioco forza diversi. Se aggiungessi altri utenti, probabilmente aumenterebbero i punti di vista.
Quindi, non replicherò aggiungendo ciò che a me piace o meno, o quale ritengo debba essere, o possa essere, il metro per distinguere cosa in musica sia "puro", oppure no. Mi limito ad affermare che la maggior parte dei generi musicali che conosciamo affonda le proprie radici in secoli di musica passata. La stessa musica rock, che tradizionalmente si fa risalire agli anni '50, in realtà si è subito mescolata con la tradizione folk e tante altre. Tradizioni prevalentemente orali, che non per questo sono meno cultura (ed hanno meno sfumature!) di altre. Forse, al pari del jazz, necessitano a volte dei giusti strumenti per essere comprese. Oppure, a volte, semplicemente non ci piacciono  ::)

Detto ciò, ritengo che la differenza la facciano i musicisti, non il genere che suonano  ::)


Mimmolo

Però aspettate un attimo:
Metti una sera di uscire con la compagna e i bambini ed imbatterti in un concerto di jazz con artististindi casa al blue note di Milano.
-Che bello, c'è musica
-Dai dai sediamoci ad ascoltare
Dopo 10 minuti di paraparapa pa paaa
-ma che noia andiamo via che nell'altro paese fanno Ligabue
Nel frattempo il Mimmo si dispiace per l'interessante spettacolo che però andava perso per mantenere felice la comunità
A questo punto, colpo di scena, ed appare Nick the night fly Di RMC ed incomincia un coinvolgente spettacolo a base di cori e battimani con il pubblico e degli ottimi brani dixie.
Risultato
- Bi ba bap, bi ba bap
Il coro dell'allegra combriccola con battimani, sulla via del ritorno.

Morale: la musica può essere intrattenimento, coinvolgere, emozionare, oppure può essere fonte per nutrire i nostri sogni.
Quello che conta è dare a ognuno ciò che cerca
A prescindere che sia jazz o altro.
Certo io sono un convinto fautore dei bei testi nelle canzoni perché rendono il processo di immedesimazione più semplice

Fidelcaster

Citazione di: BlackStrat il 16 Luglio, 2019, 03:15 PM

Così come Bach (Aria sulla Quarta corda ad esempio)


Se vuoi, nel modo in cui Bach scrive tantissime sue melodie che "cantano" la struttura armonica dei brani puoi trovare una "chiave" per avvicinarti al jazz e rivedere il tuo giudizio sul suo presunto "accademismo".  :reallygood:
:ditanaso:

Elliott

Vorrei condividere una riflessione che ho fatto, dopo aver (ri)letto l'intero topic (leggerlo tutto insieme, invece che a puntate man mano venivano pubblicati i vari interventi, questo topic si rivela incredibile, nonostante alcuni momenti noiosi e ripetitivi).

Ho capito (nel senso che mi avete convinto) che il Jazz, per un popolo cui tale genere non è caratteristico della cultura popolare, richiede una certa conoscenza musicale. Più questa è ricca, e più ne viene facilitata la fruizione.

Io, che a cultura musicale sono ai minimi termini, appartengo a quella categoria che percepisce il jazz come un esercizio accademico. Non tanto differente in fondo, dai vari guitar hero del metal. Ciò però, non mi succede ad esempio con Kind of blue. Perchè?



AlbertoDP

Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 07:02 AM

Io, che a cultura musicale sono ai minimi termini, appartengo a quella categoria che percepisce il jazz come un esercizio accademico. Non tanto differente in fondo, dai vari guitar hero del metal. Ciò però, non mi succede ad esempio con Kind of blue. Perchè?

Forse perché entrano in gioco anche la sensibilità ed i gusti personali? Io stesso preferisco Mingus e Monk alla contaminazione "fusion" scaturita dai primi anni '70 in poi. Sotto certi aspetti, gli preferisco anche alcune escursioni free. Eppure non sono meno "complessi". Fusion ne ho ascoltata tanta, in passato, anche per la presenza di grandi chitarristi, ma nonostante ciò mi lascia freddino. Alla fine, ognuno ha i suoi gusti e razionalmente ci si può fare poco, no?  ::)

Vu-meter

Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 07:02 AM
Vorrei condividere una riflessione che ho fatto, dopo aver (ri)letto l'intero topic (leggerlo tutto insieme, invece che a puntate man mano venivano pubblicati i vari interventi, questo topic si rivela incredibile, nonostante alcuni momenti noiosi e ripetitivi).

Ho capito (nel senso che mi avete convinto) che il Jazz, per un popolo cui tale genere non è caratteristico della cultura popolare, richiede una certa conoscenza musicale. Più questa è ricca, e più ne viene facilitata la fruizione.

Io, che a cultura musicale sono ai minimi termini, appartengo a quella categoria che percepisce il jazz come un esercizio accademico. Non tanto differente in fondo, dai vari guitar hero del metal. Ciò però, non mi succede ad esempio con Kind of blue. Perchè?


Momento però.

Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 07:02 AM

Ho capito (nel senso che mi avete convinto) che il Jazz, per un popolo cui tale genere non è caratteristico della cultura popolare, richiede una certa conoscenza musicale. Più questa è ricca, e più ne viene facilitata la fruizione.


Questo non è sempre vero. E' tutta una questione culturale. Se nasci in una casa dove si ascolta jazz a da mattina a sera, anche senza sapere proprio niente di musica, è probabile che apprezzerai il genere ( a meno di non vederlo come la musica dei genitori, per cui, la musica "dei vecchi" ). Diciamo comunque che se ne fruisci fin da giovane, diventa semplicemente musica.
In un panorama come quello italiano "normale" dove l'ascolto è : poco poco la scuola, ma tanto le radio, i contest televisivi, la tv e poco più, la tua affermazione trova invece valore. Perchè ? perchè non ti suona come musica. Ti suona come qualcosa di diverso, strano...

Questo perchè "la ricerca del bello" è diversa. Per noi che siamo cresciuti in scuole e in contesti dove il bello è un'aria di verdi, un notturno di Chopin , ecc.. ( ed è assolutamente vero che siano belli, chiariamo ) sentire una nota 'fuori posto' è storpiare la musica.
Il primo step invece è capire che tutto ciò che sai di musica e ciò che provi nei suoi confronti è stato dettato da un canone, un protocollo, che stabiliva cosa fosse il bello e cosa no. Se riparti pensando di fare tabula rasa di cosa sia la musica e di ripartire dalle 12 note ( 12 e non 7 ) come strumento utile per dialogare e formare frasi complesse e "trasversali" (oblique), allora potrai goderti il jazz.


Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 07:02 AM

Io, che a cultura musicale sono ai minimi termini, appartengo a quella categoria che percepisce il jazz come un esercizio accademico. Non tanto differente in fondo, dai vari guitar hero del metal. Ciò però, non mi succede ad esempio con Kind of blue. Perchè?


E' probabile che ti ricordi qualcosa di piacevole. Forse l'hai sentita in un contesto favorevole e ti è rimasta, oppure ti porta immagini alla mente che per qualche motivo ti attraggono. Può essere qualsiasi cosa : da un amore estivo all'immagine di un grattacielo newyorkese o che so ..
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



REGOLAMENTO | CONTATTI | MEDAGLIERE | BLOG




luvi

Citazione di: Vu-meter il 17 Luglio, 2019, 09:27 AM
Questo non è sempre vero. E' tutta una questione culturale. Se nasci in una casa dove si ascolta jazz a da mattina a sera, anche senza sapere proprio niente di musica, è probabile che apprezzerai il genere ( a meno di non vederlo come la musica dei genitori, per cui, la musica "dei vecchi" ). Diciamo comunque che se ne fruisci fin da giovane, diventa semplicemente musica.
In un panorama come quello italiano "normale" dove l'ascolto è : poco poco la scuola, ma tanto le radio, i contest televisivi, la tv e poco più, la tua affermazione trova invece valore. Perchè ? perchè non ti suona come musica. Ti suona come qualcosa di diverso, strano...

Questo perchè "la ricerca del bello" è diversa. Per noi che siamo cresciuti in scuole e in contesti dove il bello è un'aria di verdi, un notturno di Chopin , ecc.. ( ed è assolutamente vero che siano belli, chiariamo ) sentire una nota 'fuori posto' è storpiare la musica.
Il primo step invece è capire che tutto ciò che sai di musica e ciò che provi nei suoi confronti è stato dettato da un canone, un protocollo, che stabiliva cosa fosse il bello e cosa no. Se riparti pensando di fare tabula rasa di cosa sia la musica e di ripartire dalle 12 note ( 12 e non 7 ) come strumento utile per dialogare e formare frasi complesse e "trasversali" (oblique), allora potrai goderti il jazz.

:quotonegalattico: :goodpost:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Elliott

Si, avrei dovuto usare il termine contesto inve e che popolo ma, il succo della mia riflessione non cambia.

luvi

Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 10:04 AM
Si, avrei dovuto usare il termine contesto inve e che popolo ma, il succo della mia riflessione non cambia.

Ho sottolineato più volte come il Jazz sia un linguaggio, più che un "genere" musicale.
Il fatto che si tratti di un modo di fare musica frutto di una lunga evoluzione e di interazioni continue con mondi musicali ed artistici diversi attraverso un periodo di tempo lungo più di un secolo fa sì che anche la musica che ne fa parte sia tanta e diversa.

L'album che hai citato è forse il più venduto di tutta la storia del Jazz e contiene brani oggi estremamente conosciuti, alcuni dei quali (So What in particolare) sono eseguiti anche in chiave meno "ortodossa", in stile funk o smooth...
E' cosa nota che questo album abbia avvicinato al Jazz persone che non ne sapevano nulla prima, così come è noto il fatto che piaccia spesso anche a chi di jazz ne ascolta poco.

Per molti Kind of Blue è "il Jazz" nella sua essenza più pura.

Io non so se questo sia vero, faccio molta fatica a definire ciò che rappresenti meglio o peggio il Jazz e non mi interessa nemmeno stabilirlo: di fatto c'è che tutto l'album è caratterizzato da suoni molto morbidi (lo è perfino la tromba con la sordina di Davis, che in altre occasioni sarà quasi una lama di rasoio) e da atmosfere raffinate e rilassate, pervaso dal bellissimo suono del piano di Bill Evans, il cui fraseggio lucidissimo pare rendere naturale e semplice da seguire qualsiasi passaggio armonico, anche il più ostico e meno prevedibile.

Probabilmente tale equilibrio di fattori incontra il tuo gusto e la tua sensibilità musicale (come incontra la mia e quella di tanti altri), al netto di altri elementi e non c'è nulla di strano o di negativo in questo: la musica è fatta per creare emozioni e questa meraviglia, pietra miliare del "jazz modale", nata come una session in studio di registrazione e concretizzata in due soli giorni grazie all'alchimia strepitosa creatasi tra i componenti, ne è un esempio altissimo!  :reallygood:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

BlackStrat

Citazione di: Mariano il 16 Luglio, 2019, 03:51 PM
Credo che tu abbia espresso alla perfezione la cosa. E' proprio così

Non mi fido dei contenuti extramusicali, così come non mi fido dei bagni di folla da stadio. Sono in odore di demagogia e populismo, e sopratutto, marketing mirato. Li rinnego totalmente? Ovviamente no, anzi, sono probabilmente un vorace divoratore di cultura pop più di quanto sia tu (parlo proprio delle peggio cose da nerd...). Ma non nella musica, o meglio, nella mia passione più vera, al di la dell'intrattenimento, non mi interessano

Politica, cultura, male di vivere, amore, tutte le cose che hai citato sono temi che possono essere bellissimi di cui parlare. Ma non mi dicono niente della musica: se la musica è solo un mezzo per veicolare questi significati extra-musicali, può tranquillamente essere musica brutta, banale e mal suonata. Molto rap impegnato è così, anche italiano. Sono un grandissimo ammiratore di Rancore, rapper romano che considero un vero poeta moderno, che ha dei testi impegnatissimi e veri, e non parla mai per slogan. Le musiche dei suoi dischi sono tuttalpiù accettabili: beat ben costruiti, pad di tastiera. Niente di brutto, niente di bello, la norma diciamo. Funziona, ed ha sicuramente più successo commerciale del jazzista medio. Anzi se ne meriterebbe molta di più visto quanto belle sono le sue parole. Ma è un problema del jazz questo?

La musica classica, il jazz, un certo tipo di rock, il prog, la fusion, sono musiche sostanzialmente "pure". Tutto quello che esprimono, lo cercano di fare attraverso la musica. Attraverso le sue soluzioni grammaticali e le tantissime possibilità sonore che esistono, anche solo limitandosi alla musica occidentale, e anche solo limitandosi ulteriormente alla musica temperata. Che è quella che alla fine facciamo noi. "Male di vivere", "cuore spezzato", "lotta al razzismo" non significano niente dal punto di vista musicale, e io, e credo molti di quelli che ascoltano e fanno questi tipi di musica, non giudichiamo un pezzo in base a questi messaggi, semplicemente perché hanno una declinazione troppo soggettiva. Come nel nostro caso, molti degli artisti che tu trovi veicolo di emozioni, ricordi e vita vissuta io li trovo scatole vuote musicalmente e prodotti del marketing di una certa epoca.

Ma la musica non mente. Se sei su un palco o se presenti la tua musica a qualcuno che ha un minimo di competenza, non prendi in giro nessuno. O sai suonare o no, o vai o tempo o no, o conosci l'armonia o no. Per questo mi fido della musica e non dei messaggi extra-musicali. Quando Bach afferma un accordo come il Gmaj7#5, armonizzazione di una scala i cui accordi sono diventati d'uso comune 200 anni dopo la sua morte, o scrive accordi come quelli dell'inizio della passione secondo Giovanni, ha sentito nella sua testa ed ha saputo concretizzare suoni che essere umani come lui sono stati capaci di capire e utilizzare solo nel XX secolo. Non li hanno usati Mozart, né Bethoveen, né Chopin. Questo non ha niente a che vedere con la comunicazione di massa, ma solo con le idee e la loro validità. Ed è per questo che Bach è ancora musicalmente rilevante 300 anni dopo.

Chi fa jazz e ci dedica sul serio, tende ad avere questo tipo di forma mentis, quello che vuole, lo dice con la musica. Quando Mehldau mi presenta un pezzo come questo

non ho bisogno di pormi la domanda: cosa vuole davvero? Sta usando uno slogan come "Just Do It" perché vuole i miei soldi? Sta cercando di usare a suo vantaggio le mie emozioni o il mio impegno sociale per garantirsi il suo stile di vita privilegiato? Vuole fama, approvazione? Mi basta ascoltare la musica per capirlo. quando ascolto questo:

Lo capisco subito che ha scritto questo brano per consolare, probabilmente se stesso, in un giorno di pioggia in cui sperava di vedere il sole magari. Me lo dice solo con la musica. Il fatto che potrei usare questo brano durante una lezione per rispondere a svariate domande tecniche quali: come si scrive una bella melodia? come si fa un assolo efficace? E' solo un valore aggiunto

Demagogia, populismo, marketing mirato?
Tra te che vedi ovunque i signori del marketing pronti a sfilarti di tasca 10euro, e certi siti web che vedono satanassi infernali in ogni strofa, in ogni video, in ogni copertina, non so chi sta messo peggio!! Dico davvero!
Questo clima da caccia alle streghe mi fa sorridere. E non di un sorriso spontaneo e solare come i film di Totò. Di un sorriso amaro.
E' fuor di dubbio che una buona fetta della musica moderna sia fatta solo per vendere. Un prodotto, un biglietto di un concerto, un CD, un piccolo file MP3, volendo guardare oltre, un intero lifestyle. Mi riferisco sia alle icone pop straniere (Ryhanna, Beyoncè, Justin Bieber, Lady Gaga), sia alle peggiori derive musicali thrash italiane rivolte ai giovanissimi (Rovazzi, J-Ax, DPG, Baby K).
Ma gli artisti da me citati non "populizzano" proprio nessuno. Chi vuole fare i big money, raggiungere fama e gloria, si dedica al pop commerciale. Non al metal, e nemmeno al prog. Nessuno di loro è milioniario, nessuno di loro ha lo yacht come CR7, nessuno di loro gira in limousine.
Sono artisti assolutamente  genuini.
Freddie Mercury era egocentrico ed esibizionista di carattere, fin dai primissimi anni '70 quando coi Queen si esibiva nei piccoli locali di Londra. Non era certo un esibizionismo costruito a tavolino dai suoi produttori.
Brian May, pur essendo Brian May, è l'icona della spontaneità e dell'umilità. Prova a seguirlo sul profilo Instagram, prova a vedere le sue interviste vecchie e nuove: vedi boria, spocchia?
Prova a sentire un'intervista di Hetfield.
Prova a vedere David Gilmour al di fuori del palco.

Che poi tu parli di marketing, demagogia....quando poi il primo a essere vittima inconsapevole di tutto questo, magari sei tu.
Non so cosa hai di preciso sulla scrivania o in tasca, ma magari la tua musica la produci su computer Apple, navighi su internet con un iPad e rispondi a chiamate e messaggi su un iPhone, ovvero tutto ciò che è l'icona del peggiore marketing, dello sfruttamento dei lavoratori, della lobotomizzazzione delle masse. Di chi compra un prodotto venduto al triplo del suo prezzo, ed è ben lieta di spendere tanto per sentirsi parte di una èlite.
Tra i video che ha postato nelle pagine precedenti, ricordo un tastierista che aveva accanto un Mac. :-\

Io non lo so se è più manipolato dal marketing chi naviga da Android, produce su Windows e ascolta musica contenente messaggi personali, sociali, politici, o chi naviga da Mac perchè tutti usano Mac, risponde da iPhone perchè è il migliore telefono del mondo, e ascolta solo musica strumentale perchè "non si fida"




Oggi credo di aver fatto un passo in avanti. Di aver compreso meglio, grazie a questo messaggio, le intenzioni che ti animano.
Tu forse hai una visione estetista di ciò che fai, della musica, forse dell'arte in generale. Ti interessa solo il segno, il simbolo sul pentagramma scevro di qualunque contenuto extra-artistico.
Arte come fuga dalla realtà e ricerca del bello.
Di fatti, l'interesse principale dell'arte estetista è quello di trasformare la fruizione di un'opera in una vera e propria esperienza estetica, una fonte di piacere puro che non abbia riferimenti a tematiche sociali, politiche o di altro genere.

Mi fai tornare in mente il D'Annunzio quando diceva "Il verso è tutto". La parola del poeta modulata in un verso privo di ogni significato logico e che diventa pura musica evocativa.
Le impalcature sintattiche della lingua, cosi come i significati delle parole, che non hanno più come fine la comunicazione, ma l'evocazione.

Quello che tu e altri cercate di fare con la musica forse è la stessa cosa. Creare una complessa impalcatura fatta di note e pause che non ha come fine la veicolazione di un messaggio, ma l'evocazione di atmosfere e immagini per similitudini e analogie.

Tuttavia ti ricordo che l'estetismo va a braccetto col decadentismo.
Gli apici più alti dell'arte mondiale sono arrivati da quegli artisti socialmente e politicamente impegnati: Dante Alighieri, Manzoni, Delacroix (La Libertà che guida il Popolo), Vittorio Aliferi, Pelizza da Volpeda (Il Quarto Stato), Andy Warhol.
Cosa sarebbe stata la Divina Commedia, se Dante non fosse stato soggetto attivamente impegnato nella lotta tra guelfi e ghibellini nella Firenze del '200? Un racconto fantasy ambietanto in mezzo a fiumi di lava, mostri, demoni e angeli?
E cosa sarebbe rimasto de I Promessi Sposi, privati della collocazione storica all'interno della dominazione spagnola? Un romanzetto rosa da due soldi che ha come protagonisti un bracciante di nome Renzo e una giovane contadina di nome Lucia?

Tu dici che la musica non mente.
E la letteratura allora? E la pittura? Davvero ti sentiresti di dire che artisti come quelli citati sopra (ne potrei aggiungere altri 100) "mentono" perchè hanno inserito dei messaggi chiari e precisi nella loro arte? Che non sanno dipingere o scrivere? Che sono delle capre?
L'arte, eccezion fatta per la parentesi estetista e decadentista, è sempre stata veicolatrice di messaggi forti. L'arte è sempre stata impegno, analisi della realtà e sua interpretazione e trasfigurazione.

Sempre che, ripeto, questi messaggi ci siano. Che ci sia qualcosa che gli frulla nella testa. Perchè a tratti ho come l'impressione che tutti quei musicisti da te postati siano ottimi strumentisti privi di contenuto. Forma, senza sostanza.
Artisti che non comunicano, che non sensibilizzano, che non destano le coscienze.
Artisti decadenti, nel senso più letterale e poetico del termine.


BlackStrat

Citazione di: Elliott il 17 Luglio, 2019, 07:02 AM
Io, che a cultura musicale sono ai minimi termini, appartengo a quella categoria che percepisce il jazz come un esercizio accademico. Non tanto differente in fondo, dai vari guitar hero del metal. Ciò però, non mi succede ad esempio con Kind of blue. Perchè?

Lieto di vedere che non sono l'unico che, al di là del differente linguaggio utilizzato, vede una forte analogia nelle intenzioni di certi jazzisti moderni e dei più famosi shredder del metal.

A me ad esempio non succede con pezzi come The Entertainer, Desafinado, The Girl from Ipanema, Moonlight Serenade di Glenn Miller, molti pezzi di Armstrong.
Non so se per via di un linguaggio musicale meno costruito, meno complesso, di un filo conduttore che si riesce ad individuare più facilmente, o se per via della enorme diffusione che hanno avuto questi pezzi che oggi te li fanno suonare tutti come familiari.


Mariano

CitazioneTu dici che la musica non mente.
E la letteratura allora? E la pittura? Davvero ti sentiresti di dire che artisti come quelli citati sopra (ne potrei aggiungere altri 100) "mentono" perchè hanno inserito dei messaggi chiari e precisi nella loro arte? Che non sanno dipingere o scrivere? Che sono delle capre?
No, penso che molta musica "popular", che è stata famosa nel corso delle epoche, lo sia stata non per il valore della musica in se, ma per l'abile appiccicare sopra alla musica, usata come veicolo, di messaggi di facile presa in quel contesto, mascherando la pochezza musicale di chi l'haa fatta. E che se tolgo l'iconografia, tolgo gli aspetti extra-musicali e ascolto solo la musica, in molti di questi esempi ci vedo semplicemente musica scritta e/o suonata male, con scelte banali (secondo la mia definizione di banale) e di cattivo gusto (secondo la mia definizione di cattivo gusto). Posso anche condividere il messaggio extra-musicale in sé, ma la musica mi risulta assolutamente sgradevole all'orecchio.

La stessa cosa vale anche in ambiti meno popular ovviamente: molto free-jazz o musica classica contemporanea (non tutta la produzione) è musica assolutamente orrenda, che ha avuto e in certi casi continua ad avere il suo spazio per un motivo squisitamente extra-musicale: la politica

CitazioneTu forse hai una visione estetista di ciò che fai, della musica, forse dell'arte in generale. Ti interessa solo il segno, il simbolo sul pentagramma scevro di qualunque contenuto extra-artistico.
Arte come fuga dalla realtà e ricerca del bello.
Di fatti, l'interesse principale dell'arte estetista è quello di trasformare la fruizione di un'opera in una vera e propria esperienza estetica, una fonte di piacere puro che non abbia riferimenti a tematiche sociali, politiche o di altro genere.
No, io penso che la musica possa (non debba!!) esprimere qualsiasi cosa senza l'ausilio di nient'altro che il suono. Non servono immagini, né testo. Proprio come a Picasso, per esprimere gli orrori della guerra, non è servito in Guernica né il testo, né il suono. E ricollegandomi a quando detto prima, trovo che il testo e l'iconografia abbiano portato a sopravvalutare dal punto di vista strettamente musicale fenomeni anche notevoli nella loro portata storica, ma la cui rilevanza va più ricercata negli elementi extra-musicali e nel marketing che nella musica stessa, perché se mi concentro su quella, trovo ben poco. Un pò come avviene ai tifosi nello sport: non si tifa la propria squadra per quanto è brava in campo, ma per le emozioni che suscita, e la si segue con il cuore anche se fa un pessimo campionato, e quindi mostra brutto gioco, scarsa  etica del lavoro e sportività (nella nostra analogia, gli elementi musicali) perché siamo legati a essa per altro come storia familiare, città, ricordi (elementi extra-musicali)

PS: se uso attualmente Apple dopo aver usato Windows e anche Linux per tantissimo tempo è per una mera questione lavorativa, non ho nessun problema a cambiare. Mi piace usare alcuni programmi che ora si trovano su Mac, nessun particolare legame col marchio


Il forum di Jamble esiste ANCHE grazie alla visualizzazione delle pubblicità.


Ti preghiamo pertanto di disattivare il tuo ad blocker.