Si diceva con qualche utente che di Lukather si parla troppo poco. Bene, ci penso io! :laughing:
Vi terrò costantemente aggiornati riportando qualche simpatico o interessante aneddoto estratto dall'autobiografia di Steve.
Ho letto un centinaio di pagine e me la sto spassando alla grande. Sì, il libro è davvero ben scritto, scorrevole e ricco ricco di racconti interessanti per chi è appassionato di musica.
Se leggete fluentemente in inglese oppure se, come me, non leggete fluentemente in inglese ma questo non vi scoraggia, procuratevi una copia. Ne vale la pena.
E' questo:
http://www.amazon.it/Gospel-According-Luke-Steve-Lukather/dp/1472126424 (http://www.amazon.it/Gospel-According-Luke-Steve-Lukather/dp/1472126424)
Non sono mai nostalgico del passato, ma certo immaginarsi un ragazzino che s'innamora della chitarra dopo aver visto i Beatles in tv all'Ed Sullivan show, che si ritrova un vicino di casa come Mike Landau, e a cui viene detto: sai, c'è un altro ragazzo scatenato che andrebbe visto e si chiama Eddie Van Halen...
Beh, che dire? Un minimo mi fa pensare che non era proprio un periodaccio!
Comunque Steve affronta la sua prima tournee mondiale come chitarrista (non dei Toto) a 19 anni... Niente male, no?
Nelle prime cento pagine si racconta anche della nascita dei Toto e del loro primo album, nonché della loro prima esibizione live per uno show della casa discografica Columbia, suonando la sera successiva all'esibizione dei ... udite udite... Weather Report, e subito prima di Meat Loaf, entrambi all'apice della loro fama.
E la cosa comica è che nella prima esibizione dei Toto non gliene va bene una, per una serie di buffi incidenti.
Nei successivi post riporterò qualche stralcio dal libro.
:yeepy:
Bella storia, attendo ulteriori racconti ::)
"s'innamora della chitarra dopo aver visto i Beatles in tv all'Ed Sullivan show", la lista di chitarristi e musicisti americani che riporta questo aneddoto è impressionante ::)
(https://i.postimg.cc/HxL1vnZ7/IMG-20190515-214209.jpg)
Una delle mille pedaliere di Luke :sbavv:
Ecco un primo stralcio, con particolare dedica a Santano (vedrete perché). :lol:
Si parla del fatto che l'uscita del primo album, benché poi avrebbe avuto numeri di vendita da contare in milioni, fu accolto da molta critica con scetticismo, in particolare per via del fatto di essere stato realizzato da turnisti, considerati una sorta di mercenari pronti a suonare di tutto. Questo ovviamente generava una certa amarezza in Lukather, per lo svilimento del ruolo di questo genere di musicisti.
A tal proposito Lukather evoca un incontro con Jimmy Page [ciao santano, preparati! :sarcastic:]. La traduzione è mia e spero rifletta lo spirito se non la lettera del paragrafo in inglese.
"Una volta, insieme a Eddie Van Halen e a un sacco di gente, partecipai a un evento in onore di Jimmy Page. Tutti i chitarristi famosi di Los Angeles erano presenti. Quando arrivammo ed entrammo, Jimmy Page era lì ad accoglierci. Accidenti, mi venne in mente quante ore avevo speso a studiare le sue parti e i suoi brani. Fece segno di raggiungerlo e io pensai ce l'avesse con Eddie. No, indicava me. Mi prese da parte e disse: 'Tu hai qualcosa che questi ragazzi non hanno: they don't have the studio-musican thing. Io ero un musicista da studio, così come John Paul Jones. Dovresti essere fiero di questo'. Lo abbracciai e gli dissi: 'per te va bene se questa cosa la dico in giro?' Rise e mi disse: yeah. Il ruolo del session man da studio non è mai stato veramente compreso dal pubblico - e dai critici rock - ma qui c'era una leggenda vivente che mi stava dicendo che lui sa cosa significa. E' stato molto gentile e la sua musica significa così tanto per me."
ho un ex-collega, musicista, che va matto per i Toto e da decenni quando vengono in Italia non solo li va a vedere, ma prende un biglietto "Gold/Premium/Guest" o non so che cosa (non sapevo neanche che esistessero) per cui va a cena con loro dopo (o prima? certo non durante) i concerti. Per cui, dopo tutti questi anni è entrato in confidenza con Steve che è il suo idolo e mi raccontava della sua disponibilità, simpatia e modestia... in pratica non snobba nessuno e non si da aria da Star (pur essendolo)
Davanti a Jimmy Page, muuuuti devono stare. Altro che umiltà (non gli ha manco baciato le mani) :(
Mille grazie, ho gradito moltissimo la dedica. Lukather qui su Jamble è stato finora un po' bistrattato, quindi benvenga una bella discussione su questo meraviglioso artista.
Su Page non metto becco :hey_hey:
Bistrattato proprio non direi
:nolistening:
Beh, se mi segnalassi una discussione in cui viene bistrattato, magari ne può nascere una discussione :etvoila:
Bistrattato vuol dire "trattato due volte" :D quindi santano intendeva dire che Lukather è stato considerato il doppio degli altri! Non era una critica quindi. Comunque sarebbe meglio parlare di Lukather che di come il forum ha parlato di Lukather in passato. :guitar:
Citazione di: Elliott il 17 Maggio, 2019, 01:08 PM
Beh, se mi segnalassi una discussione in cui viene bistrattato, magari ne può nascere una discussione :etvoila:
Ahh ok, temevo volessi indurmi a parlare di quello là che attacca gli specchi sui taglieri :D
Quello la che attacca gli specchi sul tagliere, sai perché lo ha fatto vero? ;D
Ma se qualcuno non lo sa, ne parliamo nel topic a lui dedicato. Qua si parla di Stevano
"Sono un chitarrista operaio e orgoglioso di esserlo"
Basterebbe questa dichiarazione per inquadrare il carisma di Lukather, considerato soprattutto dai musicisti uno dei più grandi chitarristi al mondo. Anche se poi è lui stesso ad abbassare i toni perché, da vent'anni a questa parte se c'è da mettere a posto, a disincagliare dischi, a risolvere problemi e soprattutto a risolvere nel giro di pochissimo tempo, arriva Luke a sistemare. Con tonnellate di mestiere sulle spalle e un foglio pentagrammato davanti ti registra i pezzi in giornata. C'è un problema per una traccia particolarmente ostica e il chitarrista del gruppo fatica a registrarla? Chiamate Luke, entro sera sarà tutto sistemato!
Grande tecnica, musicalità, Steve ha un suono tuttora in continua evoluzione, il famoso Luke Sound. Un suono pastoso, grosso, aggressivo ma raffinato allo stesso tempo. Fondamentali due effetti che usa sempre, vibrato e crybaby.
Ed è in grado di spaziare tra rock, jazz, pop, non importa, l'operaio suona tutto. E per l'approccio solistico è probabilmente il chitarrista più versatile di sempre.
Inutile menzionare chitarre e sistemi di amplificazione perchè sono centinaia ed in continua evoluzione.
Di Lukather parlo solo di pregi? No, ha anche difetti, il più evidente risiede nelle orribili camicie a fiori con le quali si ostina ad esibirsi :laughing:
Domanda Santano: da quanto tempo hai "scoperto" Lukather?
Ps
E comunque, la frase "What is it like to be the greatest guitarist on earth? Go ask Steve Lukather" è una versione riciclata di Hendrix su Gallagher ;D
Ricordo vagamente che Daryl Hall & John Oates piazzavano in top ten i loro singoli quando emersero i Toto. Io che seguivo con attenzione il duo cominciai a interessarmi del supergruppo, ma sulle prime mi colpirono i due fratelli Porcaro. All'epoca infatti suonavo le tastiere, solo verso gli anni 90 ho cominciato con la chitarra
Questo libro è una miniera. Ora parla dei due album realizzati con Elton John nel mezzo della registrazione del secondo controverso album dei Toto.
Ma il bello sta nel fatto che si inoltra nel raccontare il processo compositivo di Elton, e questo per me è oro perché è quello che ho sempre cercato sulle riviste di musica, ma che non ho mai trovato mai. Si parla sempre di vari aspetti legati a un artista ma mai del processo compositivo. Qui invece Steve Lukather racconta com'è andata la registrazione, com'erano gli altri musicisti, come ha contribuito ecc.
E teniamo sempre conto che in quel momento Steve aveva 21 anni...
Appena ho tempo riporto qualche stralcio.
Osservazione a latere: nello studio in cui ha registrato con Elton c'erano appena stati i Pink Floyd per registrare le tracce base di The Wall, e più tardi a Los Angeles in uno studio si ritrovano per coincidenza Elton John, Steve Lukather e i Van Halen. Cioè, che anni!
Poi in un altro studio registri le tue parti di chitarra e a suonare le parti complementari arriva un chitarrista, Ray Parker Jr, che poi avrebbe composto il tema di Ghostbusters. Secondo Steve anche se quel tema sarebbe diventato una macchina da soldi per Ray, le sue capacità erano ancora, se possibile, più elevate. Tanto che lo definisce: The king of parts.
Per la cronaca, Steve e Ray stavano registrando insieme l'album Middle Man di Boz Scaggs, l'artista per il quale Steve ha fatto la sua prima tournée mondiale a 19 anni.
Una potenza Steve, un misto tra Yoda, Obi Wankenobi e Luke Skywalker :laughing:
Citazione di: Santano il 18 Maggio, 2019, 11:34 AM
Una potenza Steve, un misto tra Yoda, Obi Wankenobi e Luke Skywalker :laughing:
La cosa grandiosa è che sto leggendo di musicisti, non di star. Ci sono nomi che non avevo mai sentito e non vedo l'ora di andarmeli a cercare.
Per esempio il bassista Reggie McBride chi era? Boh. Se però Steve mi dice: "Reggie was a killer bass player" la curiosità mi viene!
E quando poi vado su Wikipedia a scavare e trovo una lista così... !
Reggie McBride - Wikipedia (https://en.m.wikipedia.org/wiki/Reggie_McBride)
Cioè, ma quanti album sono?!? E che album...
La nascita di Rosanna.
Dopo le registrazioni con Aretha Franklin e una sessione di registrazione per un album in cui Steve si trova a suonare con Stevie Wonder, Lukather si riunisce ai Toto per entrare in studio a registrare il quarto album, definito da Steve come "a do-or-die record for us".
"Lo studio scelto era il Sunset: "Eravamo nello Studio 2. I Van Halen erano nella sala di fronte a lavorare sul loro album Diver Down.
La prima cosa che facemmo fu iniziare a lavorare su una melodia che Paich aveva portato con sè. Ci disse che la concepiva come una sorta di groove a la Bo Diddley, ma Jeff ebbe immediatamente altre idee. In quel periodo c'erano due canzoni che ascoltavamo parecchio, ed erano Babylon Sisters dall'album Gaucho degli Steely Dan e Fool in the rain dall'album In through the out door dei Led Zeppelin. Entrambe avevano un tipo sinuoso* di shuffle. Jeff iniziò a suonare qualcosa che era molto simile, ma solo lui, e sopra la parte che Paich stava suonando. Questa cosa cambiò l'intero feel** della canzone in un colpo, ed è così che iniziò Rosanna.
Jeff e io avevamo appena terminato di lavorare con Louis Johnson e in quel periodo era sul genere di basso thumb&slap. Una volta stabilito il groove, Jeff accennò lo stile di Louis ad Hungate, che poteva suonare praticamente qualunque cosa, e così entrò anche lui nel quadro. Tutto questo successe al momento e venne fuori da una jam che continuò per un minuto, non di più.
L'altro elemento che avremmo dovuto decidere era chi avrebbe cantato ogni brano. Bobby iniziò a cantare la parte principale di Rosanna, ma la tonalità era troppo bassa per lui, così mi feci avanti io. Paich allora propose di farci cantare entrambi: io presi la parte bassa dei versi e Paich tirò fuori una modulazione più alta per Bobby.
Hungate preparò velocemente un foglio con gli accordi e incise direttamente la traccia. La prima take ci sembrò molto buona, ma ci stavamo ancora suonando intorno con tutti i vari elementi e l'arrangiamento. La cosa successiva che facemmo è la take incisa sull'album. (...). [Poi racconta che le sovraincisioni e l'assolo centrale sono stati registrati con una Les Paul '59]
Per quanto mi riguarda, le otto battute che Steve Porcaro eseguì (con un po' di aiuto di Paich) rappresenta uno delle più grandi parti di sintetizzatore nella storia della musica registrata: era perfettamente composta. Come amico e come musicista, ero veramente fiero per lui di quella parte. E' stato un momento di registrazione leggendario che pochi possono replicare. Secondo me quella traccia definisce davvero chi sono i Toto dal punto di vista musicale. Quando mi viene chiesto: 'quale brano pensi che meglio rappresenti la band?' la mia risposta è sempre Rosanna perché ha tutto e tutti brilliamo in quel brano.
I Toto sono una band e quando ne suono i brani con altri musicisti, e molti l'hanno fatto, non suonano mai allo stesso modo. E' proprio il modo in cui suoniamo assieme. E' sempre stato così. E' chimica."
Spero la traduzione mia sia accurata
*avevo scritto "suonoso" battendo al PC, m è stato un errore di battitura :laughing:.
Ovviamente la parola giusta era "sinuoso" ed ho apportato la modifica.
** altro errore di battitura: era "feel", non "fell".
È interessante vedere come il punto di vista di Steve Lukather riguardo a "Rosanna", certifichi la distanza tra l'opinione che i musicisti hanno del loro repertorio e quella che hanno invece i loro ammiratori più appassionati.
Con le sicure eccezioni che confermano la regola, credo che non siano molti i loro fans (intendo quelli che conoscono la loro carriere in maniera approfondita) che considerano quella canzone come il loro brano più rappresentativo.
Intanto ho apportato un paio di correzioni dovute ad errori di battitura, debitamente segnalati. :facepalm2:
THRILLER!
[e direi io: L'umiltà di Michael Jackson Questa parte è veramente spassosa!]
"Credo che iniziammo a lavorare su Thriller lo stesso mese che Toto IV venne pubblicato. Tutto iniziò con una telefonata alle otto del mattino. (...) Il telefono accanto al letto suonò che era ancora molto presto. Lo afferrai subito e una voce molto acuta disse: 'Ciao'. Io risposi: 'Fuck you' e attaccai subito. Immaginai fosse uno dei miei amici che era ancora in piedi e volesse fare lo scemo.
Il telefono suonò di nuovo e la stessa voce disse: 'Sono Michael Jackson". E io dissi: 'Fuck you, Michael Jackson' e riagganciai. Ma squillò una terza volta. E questa volta chiesi: Quale dei miei amici idioti sei?' e lui rispose: No, no, sono io'. La voce mi sembrava familiare e mi fermai. Ma non gli avevo mai parlato quindi non potevo essere sicuro. In precedenza, era l'ufficio di Quincy che mi aveva sempre chiamato per prenotare delle sessioni con me.
La soluzione che trovai fu torchiarlo, che significava chiedergli una successione di domande "trivia" sulla musica di Michael jackson, i musicisti con cui lavorava, e a tutte rispose correttamente mentre sembrava divertito dal fatto che lo stessi interrogando. Allora gli chiesi quale genere di idiota chiamarebbe un musicista a un orario così assurdo e lo informai che se veramente lui era Michael Jackson allora avrebbe dovuto richiamarmi a un orario del giorno più decente. E riattaccai ancora una volta.
Tre ore dopo ricevetti una telefonata da Quincy, il quale mi spiegò che prima al telefono era davvero Michael e che avrei fatto meglio a richiamarlo.
Feci il numero che Quincy mi aveva dato e Michael mi rispose. Mi scusai più volte per essermi comportato da stupido ma lui replicò: 'Oh, tranquillo, mi succede tutte le volte. Nessuno si aspetta che lo chiami io in persona'."
Da qui in poi spiegà come si articolò il lavoro per i vari brani. Se trovo il modo di fare una sintesi o di estrarre almeno una parte interessante, la riporto qui.
Citazione di: JourneyMan il 31 Maggio, 2019, 03:26 PM
THRILLER!
[e direi io: L'umiltà di Michael Jackson Questa parte è veramente spassosa!]
"Credo che iniziammo a lavorare su Thriller lo stesso mese che Toto IV venne pubblicato. Tutto iniziò con una telefonata alle otto del mattino. (...) Il telefono accanto al letto suonò che era ancora molto presto. Lo afferrai subito e una voce molto acuta disse: 'Ciao'. Io risposi: 'Fuck you' e attaccai subito. Immaginai fosse uno dei miei amici che era ancora in piedi e volesse fare lo scemo.
Il telefono suonò di nuovo e la stessa voce disse: 'Sono Michael Jackson". E io dissi: 'Fuck you, Michael Jackson' e riagganciai. Ma squillò una terza volta. E questa volta chiesi: Quale dei miei amici idioti sei?' e lui rispose: No, no, sono io'. La voce mi sembrava familiare e mi fermai. Ma non gli avevo mai parlato quindi non potevo essere sicuro. In precedenza, era l'ufficio di Quincy che mi aveva sempre chiamato per prenotare delle sessioni con me.
La soluzione che trovai fu torchiarlo, che significava chiedergli una successione di domande "trivia" sulla musica di Michael jackson, i musicisti con cui lavorava, e a tutte rispose correttamente mentre sembrava divertito dal fatto che lo stessi interrogando. Allora gli chiedi quale genere di idiota chiamarebbe un musicista a un orario così assurdo e lo informai che se veramente lui era Michael Jackson allora avrebbe dovuto richiamarmi a un orario del giorno più decente. E riattaccai ancora una volta.
Tre ore dopo ricevetti una telefonata da Quincy, il quale mi spiegò che prima al telefono era davvero Michael e che avrei fatto meglio a richiamarlo.
Feci il numero che Quincy mi aveva dato e Michael mi rispose. Mi scusai più volte per essermi comportato da stupido ma lui replicò: 'Oh, tranquillo, mi succede tutte le volte. Nessuno si aspetta che lo chiami io in persona'."
Da qui in poi spiegà come si articolò il lavoro per i vari brani. Se trovo il modo di fare una sintesi o di estrarre almeno una parte interessante, la riporto qui.
:laughing: :laughing: spettacolari questi aneddoti ::)