Non per un Dio ma nemmeno per gioco
"Vita di Fabrizio de Andrè"
di Luigi Viva
Edizioni Feltrinelli 2009
(https://forum.jamble.it/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.marchefotografia.it%2Fjamble%2Flibrodeandre.jpg&hash=78d809444029d86cfa5a5989d0b43c7847875dc7)
Dalla quarta di copertina:
" L'educazione sentimentale di un "pettirosso da combattimento", di un poeta sempre pronto a pagare di persona. Una storia commossa e sincere, lontana dall'ufficialità come dall'apologia.
Gli anni dell'infanzia, con Fabrizio "Bicio", sfollato in una cascina di Revignano d'Asti; lo zio Francesco reduce dai campi di concentramento, prototipo di tante figure dolenti che popoleranno le sue canzoni.
L'adolescenza e la giovinezza a Genova, tra i primi tentativi musicali, la ribellione contro la famiglia borghese e la scoperta del sesso - il "peccaminoso" amplesso in una chiesa e lo scandalo subito messo a tacere, l'appassionata relazione con una prostituta di Via del Campo-, l'alcol, la bohème cittadina.
E poi l'amicizia con Luigi Tenco, i primi timidi successi, il processo per oscenità a Carlo Martello.
Gli anni della maturità e dei trionfi, il figlio Cristiano e la Sardegna, il sequestro, la malattia.
Un testo ricchissimo, documentato e avvincente, che dà voce ai racconti di Fabrizio (interviste, colloqui personali, telefonata) e alle testimonianze di prima mano di amici famosi e no, da Paolo Villaggio, complice inseparabile degli anni genovesi, a Ivano Fossati collaboratore dell'ultimo album, ai genitori di Fabrizio, ai compagni di scuola e di strada. "
Ogni volta che mi trovo a leggere una biografia o comunque dei cenni storici riguardanti personaggi che ho conosciuto ed amato attraverso la loro espressione artistica provo sempre una sensazione di malessere leggero, come se stessi invadendo una privacy che non mi compete.
Poi pian piano, mentre la lettura si fa più intensa e partecipata mi sembra di capire meglio l'opera stessa dell'autore in questione.
Anche in questo caso ho vissuto la stessa emozione.
L'ho letto anche io.
Citazione di: Max Maz il 29 Dicembre, 2015, 10:45 AM
Ogni volta che mi trovo a leggere una biografia o comunque dei cenni storici riguardanti personaggi che ho conosciuto ed amato attraverso la loro espressione artistica provo sempre una sensazione di malessere leggero, come se stessi invadendo una privacy che non mi compete.
Poi pian piano, mentre la lettura si fa più intensa e partecipata mi sembra di capire meglio l'opera stessa dell'autore in questione.
Anche in questo caso ho vissuto la stessa emozione.
Io invece ho quasi sempre la sensazione di trovare conferme alle impressioni che mi ero fatto durante l'ascolto dei dischi.
Nel caso di Faber, forse in genere le sue biografie lo idealizzano un po', ma non mi stupisce per nulla che la sua necessità di dar voce a un certo tipo di umanità, quella che normalmente si ascolta poco e sulla quale ci si fanno idee preconcette, abbia ad esempio reso complicati i rapporti con le persone vicine.
Parlo delle sfumature Moreno, quei tenui colpi di colore che poi alla fine fanno la differenza. :sisi:
Molto bene e grazie.
Se però mi invitate a comprare tutti questi libri dove lì prendo i soldi per l ampli e quando trovo il tempo di suonare.
Scherzi a parte lo metto in lista .
Citazione di: Max Maz il 29 Dicembre, 2015, 12:54 PM
Parlo delle sfumature Moreno, quei tenui colpi di colore che poi alla fine fanno la differenza. :sisi:
Avevo capito ed è una cosa che capita anche a me, ma volevo solo sottolineare un'altro dei grandi poteri che la musica si porta appresso.
Forse conosciamo più profondamente gli artisti che suonano nei nostri dischi preferiti, che molte delle persone che incontriamo tutti i giorni.
Credo sia una peculiarità di ogni forma di espressione quando, attraverso un mezzo creativo, raccontiamo qualcosa di noi che è aderente alle nostre emozioni.
Citazione di: Max Maz il 29 Dicembre, 2015, 02:21 PM
Credo sia una peculiarità di ogni forma di espressione quando, attraverso un mezzo creativo, raccontiamo qualcosa di noi che è aderente alle nostre emozioni.
:quotonegalattico:
Una delle cose belle di Jamble e che qualsiasi discussione non e mai banale e la più leggera si può trasformare in un discorso sulla filosofia della vita.
Auto-applauditevi
Citazione di: Guido_59 il 29 Dicembre, 2015, 07:55 PM
Una delle cose belle di Jamble e che qualsiasi discussione non e mai banale e la più leggera si può trasformare in un discorso sulla filosofia della vita.
Auto-applauditevi
Guido hai scritto un intero post pigiando tutti i tasti giusti .... auto applauditi :yeepy:
:abbraccio:
E tutto fatto dallo smart mignon!
Citazione di: Guido_59 il 29 Dicembre, 2015, 08:06 PM
E tutto fatto dallo smart mignon!
Appunto per questo e buona lettura di questo libro di Fabrizio de Andrè
::)
Citazione di: Guido_59 il 29 Dicembre, 2015, 07:55 PM
Una delle cose belle di Jamble e che qualsiasi discussione non e mai banale e la più leggera si può trasformare in un discorso sulla filosofia della vita.
Auto-applauditevi
Forse tirare in ballo la filosofia è un po' troppo, ma di certo ci piace allergare le nostre discussioni su più piani di lettura.
Citazione di: Max Maz il 29 Dicembre, 2015, 07:58 PM
Guido hai scritto un intero post pigiando tutti i tasti giusti .... auto applauditi :yeepy:
:abbraccio:
:laughing:
Per filosofia intendevo quella di ciascuno di noi non quella dei libri.
Torino. Luglio 1934, a una festa in casa di Nidia Roveda.
"Signorina, permette che le legga la mano? Non abbia timore, so leggere nel futuro. Non ci crede?
Dunque... vedo chiaramente che lei sposerà... un professore e avrà due figli.
Uno somiglierà a lei e l'altro... a me!" (Giuseppe de Andrè)