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Come il jazz può cambiarti la vita - Winton Marsalis

Aperto da robemazzoli, 30 Novembre, 2015, 02:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Fidelcaster

Che ne dice?

Marsalis ha anche inciso roba modale chiaramente debitrice di quello che suonava Miles negli anni '60.
:ditanaso:

Moreno Viola

Sia chiaro che tutto fa parte di un intero paragrafo dove Wynton Marsalis si inchina letteralmente di fronte alla grandezza di quello che nonostante tutto considera un maestro senza nessun dubbio, ma parlando di alcune scelte di Davis ci va giù in maniera decisa ma a mio parere anche condivisibile.

Qualche estratto:

"Il secondo capitolo, dalla fine degli anni sessanta alla morte è storia di adulazione e mercantilismo"

"...possiamo tranquillamente riconoscere che non uno dei migliori jazzisti dell'era pre-rock riuscì mai a mettere insieme una band pop della bravura di Led Zeppelin, Parliament Funkadelic, Bruce Springsteen con la E Street Band, Commodores, U2 o nomi del genere."

"... la svendita di Miles Davis non avvenne nei confronti della musica funk nera. Non cercò di competere con Stevie Wonder o con Marvin Gaye. Si vendette al rock. Cercava di accaparrarsi i soldi e il grande pubblico del rock"
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Fidelcaster

Che un puro calcolo sia stato una delle, se non la principale ragione delle passaggio alla fusion di Miles e tanti suoi allievi sul finire degli anni '60, secondo me è abbastanza evidente. Chiaramente ci saranno state anche altre motivazioni come il desiderio portare la propria musica in luoghi meno familiari degli standard degli anni '40 (ma questo del resto era già successo nel decennio precedente), ma è difficile non credere che quando Charles Lloyd suonava con i Jefferson Airplane, o Sonny Rollins incideva con i Rolling Stones o appunto Miles compiva la sua svolta elettrica, non fossero spinti dal desiderio di accedere al quel nuovo pubblico che affollava i concerti rock in masse umane mai viste prima (e certo in nessun jazz club).
:ditanaso:

Moreno Viola

Certamente, ma credo che quello che Marsalis intende condannare, sia la tendenza di Miles Davis a interpretare il personaggio della rockstar e non sia una critica alle scelte musicali in se.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Buc

Citazione di: Moreno Viola il 27 Agosto, 2017, 05:53 PM
Certamente, ma credo che quello che Marsalis intende condannare, sia la tendenza di Miles Davis a interpretare il personaggio della rockstar e non sia una critica alle scelte musicali in se.
Leggendo il libro anche io tendo verso questa tua interpretazione Moreno.
Va detto che i due ( almeno da quello che si legge in giro) hanno caratteri molto differenti infatti Marsalis non e' mai stato uno showman.
Think jazzy, love bluesy and live rock !



luvi

Quale che sia stato l'insieme di motivazioni artistiche ed economiche che abbiano spinto Miles verso la commistione tra Jazz e Rock, fatto sta però che ha compiuto una vera e propria svolta stilistica, una rivoluzione che ha fuso linguaggi ritmici e di improvvisazione diversi in un modo nuovo ed ha introdotto un concetto struttura aperta del brano e della gestione delle dinamiche (sia pure di piglio molto... "autoritario") che è poi diventato un suo marchio di fabbrica negli anni a seguire. Per non parlare di quanti grandi talenti ha fatto emergere nella spasmodica ricerca di musicisti che potessero rivelarsi funzionali a tale progetto: Chick Corea, Keith Jarrett, Joe Zawinul, John McLaughlin, Mike Stern, Scott Henderson, Miroslav Vitous, Dave Holland, Marcus Miller, Bill Evans (il saxofonista, naturalmente...) Jack DeJohnette, per citarne soltanto alcuni...  :sconvolto:
Alla fine dei conti, questo basta per me per ignorare gran parte delle critiche dei colleghi "puristi" spesso invidiosi dei grandi numeri di pubblico e di vendite di Miles con i quali dovettero confrontarsi.
E' la stessa critica che la stessa "lobby" dei puristi muove da sempre a musicisti come Pat Metheny, del resto... e per gli stessi motivi, in fondo...  :etvoila:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Fidelcaster

:ditanaso:

Moreno Viola

Forse la mia interpretazione è influenzata dalla simpatia che provo nei confronti di Marsalis (dopo la lettura di un libro che mi ha sorpreso parecchio), ma non ho percepito dell'invidia nella sua critica.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


luvi

Citazione di: Fidelcaster il 03 Settembre, 2017, 01:15 PM
:thanks:

Anche Scott Henderson ha suonato con Miles?

Urca, hai ragione... svarione mio!!!
Mi è venuto in mente Henderson solo perché ascoltai proprio da lui stesso, durante un corso, la storia del suo scontro con Davis, quando Miles gli propose un ingaggio negli anni '90... doveva sostituire Robben Ford in uscita dalla band, ma preferì unirsi al gruppo di Joe Zawinul (che proponeva musica abbastanza simile, tra l'altro...) perché non poteva soffrire Davis e non ci voleva lavorare : in effetti, a detta di chiunque l'abbia conosciuto, Miles non era decisamente una persona "amabile" caratterialmente parlando...

Il suo rifiuto ebbe anche delle motivazioni artistiche che successivamente egli scrisse di suo pugno su un noto forum americano e che riporto qui virgolettate...

"I was offered the Miles gig in the 90's after Robben Ford quit, but I turned it down because I wanted to play with Zawinul. At that time, Miles was performing Cyndi Lauper tunes, playing all night with his back to the audience, and pouring beer on his musicians on stage. He also had a front man who was running around like David Lee Roth - no thanks. At least I got to talk with Miles on the phone, but he told me he wanted to play some of my music from the Spears album - I guess that's where he heard me play. I thought if he wants to play my music, he must be really desperate for tunes.... Zawinul hadn't entered his one chord vamp period yet and was writing some brilliant compositions, so my decision was a no-brainer."
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Fidelcaster

 :thanks:

Il paradosso del jazzista che vuole suonare rock e del rockettaro che vuole suonare jazz!  :laughing:

Forse i maggiori problemi di natura personale furono quelli che ebbe con Chick Corea, che lo portarono ad abbandonare la neonata Elektric Band. Al di là delle scelte artistiche e dell'atteggiamento verso il pubblico di Miles, che evidentemente a Henderson non andavano giù, ho letto che Miles era anche molto generoso con i suoi musicisti.
:ditanaso:

Vu-meter

CREDO  che più che altro, Davis avesse dei problemi di atteggiamento. Ho visto interviste in cui dimostrava molta umiltà, ma non con le espressioni facciali. Non so se fosse finta umiltà o se avesse ( da sempre, anche da giovane ) problemi con il linguaggio del corpo, che risultava sempre arrogante ed altezzoso.
Però a me la persona non sembrava così...

Chissà... forse qualcuno può illuminarmi.
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"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Moreno Viola

Siamo sulla via dell'off topic...

Considerando l'ideale che Wynton Marsalis ha del Jazz, credo che per lui l'egocentrismo di Davis fosse inaccettabile.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Fidelcaster

E, sempre a proposito di jazzisti col dente avvelenato, Keith Jarrett su Marsalis: JazzOasis.com - Keith Jarrett on Wynton Marsalis
:ditanaso:

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