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Come il jazz può cambiarti la vita - Winton Marsalis

Aperto da robemazzoli, 30 Novembre, 2015, 02:54 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

robemazzoli



Ciao Jamblers,

sono estremamente felice che sia stata attivata questa sezione bibliografica all'interno del sito, e che abbia già stimolato discussioni e proposte.

Io comincio con un testo che non parla di un chitarrista e non è stato scritto da un chitarrista, ma che parla della Musica e agli amanti della Musica, musicisti e non, strumentisti di qualsiasi genere, non esclusivamente di jazz.

Un libro in cui Winton si propone per ciò che negli anni è divenuto, oltre ad essere uno dei più preparati e pregevoli trombettisti contemporanei, è un vero e proprio divulgatore sociale della musica popolare americana, e per questa si intende principalmente la musica che nasce negli states e ne diviene il prodotto culturale di maggior pregio.

A mio avviso è un libro utilissimo, chiaro, onesto e aiuta a comprendere molte cose, è perfino divertente!
In poche parole se tutti noi musicisti utilizzassimo le categorie qui espresse il mondo della musica (e non solo sarebbe) un luogo migliore.

Vi lascio solo una citazione, tra le moltissime interessanti che mi porto con me:

"Uomini e donne di blues improvvisano le loro storie. Tristi o buffe, reali o immaginarie, arrapanti, maestose o perfino sdolcinate, il blues ci rassicura con l'imprevedibile inevitabilità della vita stessa. Per quanto le cose vadano male, potranno andare meglio; sarebbero comunque potute andare peggio, e i tempi non sono mai così duri da impedire di spassarcela. [...]  Quell'incrollabile ottimismo fa parte di ciò che rende i blues così tipicamente americano. Il trionfo è il nostro forte. L'arte americana non finisce mai con un cataclisma come "La caduta degli dei" di Wagner. Alla fine dei nostri film il ragazzo conquista la ragazza e tutti quelli che pensavamo morti sono invece miracolosamente vivi. Preferiamo l'happy end. Il blues promette che "tutto andrà bene stamattina"; forse questa visione del mondo a qualcuno è parsa ingenua, ma non c'è nulla di ingenuo o superficiale nel blues. Nossignore. Il blues, in tutte le sue incarnazioni, nasce dal dolore" (p.59)

Buona lettura!

p.s. per chi non lo conoscesse già consiglio vivamente questo ascolto:

roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

thebluesman

Caspita... non sapevo ci fosse una biografia italiana di Marsalis.

Questa mi incuriosisce. Musicalmente ho conosciuto Wynton tramite il live con Clapton. Sarei curioso di approfondire anche il suo dualismo con Miles Davis...

Grazie per la dritta !


robemazzoli

Citazione di: thebluesman il 30 Novembre, 2015, 03:00 PM
Caspita... non sapevo ci fosse una biografia italiana di Marsalis.

Questa mi incuriosisce. Musicalmente ho conosciuto Wynton tramite il live con Clapton. Sarei curioso di approfondire anche il suo dualismo con Miles Davis...

Grazie per la dritta !

Caro Bluesman,
in realtà non si tratta di una biografia, è un piccolo saggio sociologico/musicale con inevitabili accenni autobiografici.
:hi:
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

thebluesman

Citazione di: robemazzoli il 30 Novembre, 2015, 03:02 PM
Citazione di: thebluesman il 30 Novembre, 2015, 03:00 PM
Caspita... non sapevo ci fosse una biografia italiana di Marsalis.

Questa mi incuriosisce. Musicalmente ho conosciuto Wynton tramite il live con Clapton. Sarei curioso di approfondire anche il suo dualismo con Miles Davis...

Grazie per la dritta !

Caro Bluesman,
in realtà non si tratta di una biografia, è un piccolo saggio sociologico/musicale con inevitabili accenni autobiografici.
:hi:

Meglio ancora !  :occhiolino:

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Fidelcaster

La mia Autumn Leaves preferita:



Ho sentito Wynton tanti anni fa, impegnato a riproporre lo splendido repertorio ellingtoniano con l'orchestra del Lincoln Center. Gran concerto.
:ditanaso:

Moreno Viola

Mi hai incuriosito molto Rob, ancora di più per il fatto che la descrivi come un "saggio sociologico/musicale".

Citazione di: thebluesman il 30 Novembre, 2015, 03:00 PM
Sarei curioso di approfondire anche il suo dualismo con Miles Davis...

Infatti, ricordo che rimasi un po' perplesso riguardo alla sua visione un po' troppo "archivista" della musica e del Jazz in particolare contrapposta alla visione più aperta di Miles Davis, trovandola anche poco coerente con il fatto che poi abbia suonato con Sting, ma mi fermo qui perchè rischio di giungere a conclusioni affrettate su un argomento del quale non so quasi nulla.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



thebluesman

Citazione di: Moreno Viola il 01 Dicembre, 2015, 12:59 AM
Mi hai incuriosito molto Rob, ancora di più per il fatto che la descrivi come un "saggio sociologico/musicale".

Citazione di: thebluesman il 30 Novembre, 2015, 03:00 PM
Sarei curioso di approfondire anche il suo dualismo con Miles Davis...

Infatti, ricordo che rimasi un po' perplesso riguardo alla sua visione un po' troppo "archivista" della musica e del Jazz in particolare contrapposta alla visione più aperta di Miles Davis, trovandola anche poco coerente con il fatto che poi abbia suonato con Sting, ma mi fermo qui perchè rischio di giungere a conclusioni affrettate su un argomento del quale non so quasi nulla.

Sì, se non ricordo male dovrebbe aver criticato il "Miles Davis elettrico". Non ne sono certo...

Fidelcaster

Citazione di: Moreno Viola il 01 Dicembre, 2015, 12:59 AM

Infatti, ricordo che rimasi un po' perplesso riguardo alla sua visione un po' troppo "archivista" della musica e del Jazz in particolare contrapposta alla visione più aperta di Miles Davis, trovandola anche poco coerente con il fatto che poi abbia suonato con Sting, ma mi fermo qui perchè rischio di giungere a conclusioni affrettate su un argomento del quale non so quasi nulla.

Meglio così, Morè  ;D, che questa critica che gli viene rivolta in America secondo me è una boiata pazzesca, basta ascoltare la varia discografia di Marsalis per rendersene conto...
:ditanaso:

Max Maz

Se si divertisse anche a suonare la "Mazurca della nonna" chi potrebbe permettersi di criticare ?
Mondo di invidiosi.  :occhiolino:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Fidelcaster

Citazione di: Max Maz il 01 Dicembre, 2015, 09:11 AM
Se si divertisse anche a suonare la "Mazurca della nonna" chi potrebbe permettersi di criticare ?
Mondo di invidiosi.  :occhiolino:

Non è questione di invidia: Marsalis ha una visione "classicistica" del jazz, diciamo, e certi suoi critici (americani) sembrano non aver proprio alcuna nozione di cos'è un "classico". Chi lo critica (prevalentemente in quanto storico e teorico del jazz, penso) probabilmente criticherebbe anche Moreno perché dedica troppe righe a musicisti rock del passato (intesi meramente come "vecchi") a scapito dei contemporanei.
:ditanaso:

robemazzoli

Avete ragione su molti punti, ma, da una parte, Winton e' stato un enfant prodige ed ha avuto visibilita' e e fama sin da molto giovane ed ha commesso molti errori legati alla sua esuberanza giovanile, e nel libro fa anche una severa autocritica per certe cose.
Dall'altra e' stato da sempre impegnato nella lotta per l'affermazione della minoranza afroanericana, anche in maniera radicale. Ora, con la maturita', si e' dato un ruolo di difensore della tradizione in un modo che a me non pare conservatore in senso nostalgico, bensi' la sua battaglia e' ora in nome del valore storico e culturale che la musica afroamericana, a partire dal blues, ha e ha avuto nella definizione di tutta la cultura statunitense.
Poi rispetto a Miles non so dire, ma che possano scattare scintille tra due personaggi come questi non mi sorprende affatto.

Abbracci ro
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

Max Maz

Francamente le critiche nel mondo dell'arte le ritengo spesso fine a se stesse e mi lasciano sempre infastidito sia perchè sono quasi sempre frutto di frustrazione ed ignoranza sia , soprattutto, perchè non sono costruttive.

Poi ogni caso ha la sua specifica peculiarità ma alla fine la sensazione non cambia.

Io credo vada sempre preso quanto c'è di buono e stimolato e quanto c'è di "non buono" vada prima capito e poi discusso.

:etvoila:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



robemazzoli

Citazione di: Moreno Viola il 01 Dicembre, 2015, 12:59 AM
Mi hai incuriosito molto Rob, ancora di più per il fatto che la descrivi come un "saggio sociologico/musicale".


Caro Moreno, io credo che sia la definizione più appropriata poiché, seppur scritto senza eccessive pretese didattiche, si pone come la testimonianza di uno dei protagonisti principali della scena della seconda metà del 900 e tutt'ora in forma smagliante. Figlio d'arte, ha conosciuto bene la discriminazione razziale, ha frequentato i Maestri ed ora, come diceva di se il giovane e già grande Pino Daniele, sente il dovere di essere un "operatore sociale", intendendo l'arte come una forma di costruzione dell'identità e di apprendimento delle regole sociali. Io apprezzo enormemente questo intento, poiché esce dal tipico individualismo del musicista di successo, del maestro che regale perle di saggezza e di sapienza musicale standosene sempre, però, lontano e quasi intoccabile, come ad esempio si poneva Miles.

Dalla quarta di copertina:

"IL JAZZ TI RICORDA CHE DEVI FAR FUNZIONARE LE COSE INSIEME AD ALTRI. E' DIFFICILE, MA SI PUO' FARE"

A presto, ro

roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

robemazzoli

Citazione di: Fidelcaster il 30 Novembre, 2015, 08:51 PM
La mia Autumn Leaves preferita:



Ho sentito Wynton tanti anni fa, impegnato a riproporre lo splendido repertorio ellingtoniano con l'orchestra del Kennedy Center. Gran concerto.

Bellissima versione Fidel, super fast nei soli e con il tema tirato ad elastico!! :thanks:
roberto

"Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato"

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