Basso. Testata o Pedaliera?

[robland]

Comunque in questo mondo gira gente davvero appassionata al lavoro che fa. È la seconda telefonata che mi faccio col proprietario della GR (testate e cabinet per basso) e parlerebbe davvero all'infinito se non lo stoppassi io per non approfittarmene troppo.

Tra l'altro, ragazzi, siamo arrivati a cabinet con cono da 12', 450w, da 6,5 kg in fibra di carbonio. Cioè ne metti insieme due e hai potenzialmente 450+450w in 16 kg. E comunque le trasporti una alla volta, quindi sollevandole con due dita. Più una testata digitale da 800w che pesa niente.
Per i bassisti questa cosa è rivoluzionaria.

È verissimo che nulla del genere suonerà mai come 200w dei vecchi e pesanti Ampeg o Bassman, però almeno non sei obbligato a seguire la strada del o tutto o niente.

[Davids]

Ho fatto una scorpacciata di video per capire anche che forma avessero i prodotti con tutti questi nomi e sigle. Anche se i video su questi prodotti sono pochissimi e sfigati.
Ho scoperto che:
- dominano le testate digitali in classe D dal peso che va più o meno da 5 a 2 kg.
- da quando il neodimio per i coni lo usava solo la italiana Markbass, oggi lo usano quasi tutti su alcune linee di prodotti e così ho riscontrato una grande diffusione di cabinet che vanno dai 10 ai 20 kg in media.
- le pedalboard digitali, tipo Helix, sono adottate dall'1 per cento delle centinaia di persone che hanno risposto. I bassisti sono i più tradizionalisti?
- gli irriducibili (quelli con le testate-macigno più cabinet-macigno) sono circa il 5 per cento.
- i prodotti italiani hanno una grande diffusione, diversamente dal mondo della chitarra. Sentir nominare non solo Markbass ma anche la pugliese GR da tanti americani è stato strano.

Le pedalboard digitali nel campo nella chitarra rispondono a una duplice esigenza:
- alleggerire il setup del chitarrista
- permettergli di avere suoni che richiederebbero l'uso di volumi spesso impossibili da raggiungere in casa.

I bassisti da questo punto di vista sono ultrafacilitati perchè usano già da tempo le superleggere testate a transistor. Per vedere una testata valvolare per basso, devi tornare indietro ai tempi dei Beatles, quando Paul Mc Cartney suonava live col suo testata-cassa Vox. Se già una testata da 50-100W pesa 20 o 30Kg, immagina quanto dovrebbe pesare una testata valvolare da 300-400W. Ti servirebbe la gru per spostarla.

Secondo, il basso suona quasi sempre clean. Devo sforzarmi davvero per trovare una traccia di basso distorta, forse qualche pezzo dei primi Metallica, ma per il resto nulla. Essendo clean, non c'è il problema di alzare il volume dell'ampli per ottenere la distorsione e poi alzarlo ulteriormente affinchè la distorsione sia piacevole e non una zanzara.

Terzo punto che si riallaccia al primo, la sezione effetti di un bassista o è inesistente, o è limitata a compressore, chorus, envelope filter. Non vedrai mai un bassista con una pedalboard gargantuesca come quella di un chitarrista. Per questo motivo, l'esigenza di una pedaliera digitale compatta che offre mille tipi di effetti, non è avvertita.

Credo che qualsiasi chitarrista se avesse una testata da 2Kg e zero pedali al seguito, non passerebbe mai al digitale.
Alla fine è un po' come chi suona jazz o blues vecchia maniera entrando direttamente nell'ampli. Hai mai visto un jazzista suonare con Fractal, o uno che fa texas blues suonare con Helix?