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Cold_Nose

Ma questi musicisti, trovano tempo nella loro vita per mangiare, bere o dormire ?
If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

robland

Citazione di: Cold_Nose il 01 Maggio, 2020, 07:36 PM
Ma questi musicisti, trovano tempo nella loro vita per mangiare, bere o dormire ?

Credo di sì. È il tempo che rimane che impiegano diversamente dal resto degli umani.


Moreno Viola

Citazione di: robland il 01 Maggio, 2020, 08:52 PM
Citazione di: Cold_Nose il 01 Maggio, 2020, 07:36 PM
Ma questi musicisti, trovano tempo nella loro vita per mangiare, bere o dormire ?

Credo di sì. È il tempo che rimane che impiegano diversamente dal resto degli umani.

Al netto dell'inclinazione naturale che a mio parere esiste, credo che effettivamente sia proprio così.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Cold_Nose

Citazione di: Moreno Viola il 01 Maggio, 2020, 09:54 PM
Citazione di: robland il 01 Maggio, 2020, 08:52 PM
Citazione di: Cold_Nose il 01 Maggio, 2020, 07:36 PM
Ma questi musicisti, trovano tempo nella loro vita per mangiare, bere o dormire ?

Credo di sì. È il tempo che rimane che impiegano diversamente dal resto degli umani.

Al netto dell'inclinazione naturale che a mio parere esiste, credo che effettivamente sia proprio così.

Mi domando sempre se sia più una predisposizione mentale (cioè è una materia che veramente ti rendi conto di non far fatica ad imparare ed impieghi la metà del tempo rispetto ad altri, per dire) o se ci siano dietro le mitiche 16 ore di pratica al giorno (ma non causerebbero danni ai tendini, muscoli o vattelappésca ?).
If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

Moreno Viola

Sono portato a pensare che siano entrambe le cose.

Credo che il talento naturale sia necessario per raggiungere determinati livelli, ma l'impegno e la dedizione possono fare miracoli.

Detto questo, sulle leggendarie sedici ore al giorno, sulle dita sanguinanti e sul martirio dell'apprendista chitarrista in genere sono sempre stato piuttosto scettico.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


robland

Il talento c'è ed è evidente. Mi sono trovato di fronte qualche volta di fronte a persone di talento in uno specifico settore. Una predisposizione naturale che consente di apprendere più facilmente qualcosa.

Qui però subentra un ulteriore step selettivo: forza di volontà. Coloro che sono portati arriveranno a un punto in cui dovranno comunque lavorare duro per raggiungere un livello superiore. Alcuni avranno la tenacia di insistere, altri no.

Secondo me c'è poi una sorta di ossessione. Alcuni non ne vorranno sapere dopo un po' e penseranno a tante altre cose divertenti/importanti/distraenti che ci sono nella vita. Magari avranno un limite emotivo o di maturità: penso ad un mio conoscente grande calciatore che però non ne voleva assolutamente sapere di lasciare il suo paesino d'origine.
Altri avranno il sacro fuoco e continueranno perché non vogliono proprio fare altro.

Quanto alle famose dieci, dodici o più ore: è ciò che consente a persone normodotate di superarsi e di raggiungere livelli che non avrebbero mai ritenuto possibili. Un mio amico chitarrista ha lavorato duro giorno per giorno sulla velocità, per anni, e infatti partendo dal niente è arrivato a suonare gli assoli di Petrucci.

Poi c'è il talento compositivo/creativo. Nella musica/nell'arte fa una gran differenza.

Vu-meter

Non dimentichiamo la salute (in particolare il sistema nervoso) che deve essere perfetto. Con il mio, ti assicuro che non ci arrivi a certi livelli.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Elliott

Secondo me, ridurre semplicemente ai due fattori è estremamente ottimistico.

Gli elementi per arrivare a certi livelli sono molteplici oltre i tre già citati talento, dedizione ed, in ultimo come fatto notare da Vu, struttura fisica. Ci aggiungerei il contesto familiare: di assoluta rilevanza a mio avviso. Il supporto, fiduciario evmotivazionale delle persone più vicine vale forse quanto o più di dedizione e talento.
C'è l'aspetto economico: nella società moderna, la situazione economica è un grosso spartiacque e, non sto parlando dell'accesso all'Università di Boston quanto, delle più ordinarie delle spese (che sono rilevanti).
C'è un aspetto culturale: senza entrare molto nel dettaglio, ci sono culture o situazioni al loro interno, che soffocano il talento.
Poi, e questo è primario: avere la fortuna di finire sempre nelle mani giuste

robland

Diciamo che le tre che ho evidenziato le ho individuate come ricorrenti. Poi ce ne sono altre che di volta in volta caratterizzano un soggetto talentuoso.
Ad esempio spesso è proprio il disastro familiare a spingere il ragazzo verso lo strumento e a non mollarlo, dedicandosi a tempo pieno. Altre volte è il contrario: il sostegno dà loro una sicurezza in più.

In genere però le persone che nascono con dentro il sacro fuoco sono ossessionate: devono fare quello. E per chi sta loro intorno può essere davvero insopportabile perché staccano raramente.
L'ho visto ad esempio nel motociclismo: un ragazzo "normale" se si rompe un dito o una spalla richiede riposo. Il campione nato è disposto a tutto pur di risalire in sella e non perdere la gara: anche di farsi attaccare viti che tengano insieme le ossa (che poi causeranno disastri in età avanzata perché non si è seguito un iter convalescenziale cautelativo) o a farsi tagliare una falange di dito pur di non dover portare la fasciatura che impedirebbe di indossare il guanto.

Elliott

In realtà Robland, gli elementi da me evidenziati, sono semplicemente meno visibili ed in taluni casi, più determinanti ma non meno ricorrenti.

Quando parlo di persone vicine, mica mi riferisco al "miii che fastidio, non smetti mai"  quanto alla mortificazione di ciò che si fa o addirittura al proibirlo perché distrattivo dalle cose importanti.

Non dimentichiamo che c'è tutta una fase della vita in cui non hai alcuna autorità ed è li, che nella stragrande maggioranza dei casi, si formano talento e vocazione


robland

Indubbiamente è così e tu ne sai qualcosa, immagino.
Credo sia il caso di Satriani quello che più rientra in quello che hai detto. Pochi soldi ma sostegno dei genitori e pieno appoggio della sorella.
Forse anche il caso di Blackmore, dove i genitori non hanno ostacolato la fissazione del figlio. Anche il caso di Jack White, credo.

Io per lo più sono documentato sull'ambito rock anglosassone, dove spesso la ribellione anche ai genitori o al proprio contesto sociale ha fatto emergere musicisti che hanno reagito agli impedimenti contro tutto e tutti. Spesso con strumenti scassati.
E ovviamente delle migliaia e migliaia che hanno seguito questo percorso, il talento era presente solo in una minoranza e solo la minoranza si è fatta strada. Il resto ha ripiegato su un lavoro normale.


Moreno Viola

Citazione di: Elliott il 02 Maggio, 2020, 08:42 AM
Secondo me, ridurre semplicemente ai due fattori è estremamente ottimistico.

Gli elementi per arrivare a certi livelli sono molteplici oltre i tre già citati talento, dedizione ed, in ultimo come fatto notare da Vu, struttura fisica. Ci aggiungerei il contesto familiare: di assoluta rilevanza a mio avviso. Il supporto, fiduciario evmotivazionale delle persone più vicine vale forse quanto o più di dedizione e talento.
C'è l'aspetto economico: nella società moderna, la situazione economica è un grosso spartiacque e, non sto parlando dell'accesso all'Università di Boston quanto, delle più ordinarie delle spese (che sono rilevanti).
C'è un aspetto culturale: senza entrare molto nel dettaglio, ci sono culture o situazioni al loro interno, che soffocano il talento.
Poi, e questo è primario: avere la fortuna di finire sempre nelle mani giuste

Citazione di: Elliott il 02 Maggio, 2020, 10:36 AM
In realtà Robland, gli elementi da me evidenziati, sono semplicemente meno visibili ed in taluni casi, più determinanti ma non meno ricorrenti.

Quando parlo di persone vicine, mica mi riferisco al "miii che fastidio, non smetti mai"  quanto alla mortificazione di ciò che si fa o addirittura al proibirlo perché distrattivo dalle cose importanti.

Non dimentichiamo che c'è tutta una fase della vita in cui non hai alcuna autorità ed è li, che nella stragrande maggioranza dei casi, si formano talento e vocazione



Il mio punto di vista era espresso esclusivamente dal lato del soggeto, ma concordo pienamente che il contesto sociale in cui manifesta la sua vocazione sia fondamentale.
Sono anche restio a credere al mito del musicista solo contro tutti, anche se le eccezioni esistono sempre.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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