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Quanto conta la qualità dal vivo per una band?

Aperto da Stevie J, 19 Febbraio, 2016, 12:23 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Stevie J

M'è venuto in mente di aprire questo topic mentre stavo postando la mia risposta riguardo ai Kasabian.

In termini di fama, prestigio e carriera, secondo voi quanto conta la qualità di una band nel suonare live? Quanto rispetto al proporre album in studio di qualità elevata, a lavori di marketing grandiosi, alla promozione (od auto-promozione)?

Analizzando la storia della musica, abbiamo avuto i Deep Purple che con il loro Made in Japan, sono considerati ancora oggi la miglior band dal vivo di sempre. Ci sono i Kasabian, così come i Muse, che secondo me dal vivo sono tra le band assolutamente migliori.
Poi ci sono state voci fuori dal coro, come il nostro Battisti, che deve il 99% della sua carriera a produzioni in studio, e che produzioni! Per arrivare ai tempi contemporanei, dove bravissimi artisti come i 2Cellos sono stati bravi ad autopromuoversi con quello che internet offriva.

Al di là di tutte queste considerazioni, è importante per una band (di qualsiasi livello, ma che proponga inediti) riuscire a suonare bene dal vivo?

Personalmente ritengo che la qualità dal vivo sia inversamente proporzionale alla propria fama: meno sei famoso, più è importante riuscire a spaccare nei live, questo, ovviamente non significa che non ci siano tantissime band super famose che anche dal vivo propongono spettacoli incredibilmente belli.

Il punto è che secondo me la maggior parte della gente ascolta quello che passa la radio o quello che viene condiviso di più sui social network. Non cerca cose come autenticità, qualità, potrebbe tranquillamente ascoltare pessime canzoni sdoganate dalle radio, prescindendo dall'effettivo valore dell'artista, facendosi così di conseguenza, una cultura musicale molto limitata, e limitarsi ad andare a quei concerti di quei pochi artisti che conosce perchè sdoganatigli dalle radio.

Fidelcaster

Citazione di: Stevie J il 19 Febbraio, 2016, 12:23 PM
Analizzando la storia della musica, abbiamo avuto i Deep Purple che con il loro Made in Japan, sono considerati ancora oggi la miglior band dal vivo di sempre.

Ah sì?

Probabilmente oggi è più importante che mai: dato il ridimensionamento dell'industria discografica, le band guadagnano soprattutto con i live.
:ditanaso:


Piero_93

Citazione di: Stevie J il 19 Febbraio, 2016, 12:23 PM
Personalmente ritengo che la qualità dal vivo sia inversamente proporzionale alla propria fama: meno sei famoso, più è importante riuscire a spaccare nei live, questo, ovviamente non significa che non ci siano tantissime band super famose che anche dal vivo propongono spettacoli incredibilmente belli.
Come non quotare!!!  :reallygood:
Se sei già famoso hai sempre uno stuolo di fan che ti viene a sentire. Basta pensare a tutti i gruppi che fanno reunion o comunque che suonano da tanti anni non essendo più particolarmente giovani o comunque in forma: i loro biglietti vanno sempre a ruba nonostante il cantante non riesca più a prendere le note alte oppure il batterista dimezzi la velocità perchè non ci sta più dietro, ecc.
Al contrario penso che a pochi salterebbe in testa di andare ad ascoltare il concerto di un gruppo emergente che dal vivo fa "schifo", no?

Personalmente reputo molto importante come un gruppo suona dal vivo. Nonostante non sia un gran frequentatore di concerti, mi piace ascoltare versioni live delle canzoni che ascolto (sia che mi piacciano, sia che non mi piacciano) e più di una volta mi è capitato di rimanere deluso sentendo una bassa qualità (stonature, fuori tempo, ...) in live oppure, al contrario, di rimanere sorpreso da come la canzone prenda un'altra piega dal vivo oppure dalla somiglianza estrema rispetto alla versione registrata.
Ex nome: LewsTherin
Powered By:
Guitar: Charvel San Dimas ('09), Martin DCPA4 Siris, Eko S-350
Amps & Effects: Geloso G213 & 2x12 G12T75 (Marshall 1936 Clone), Hughes & Kettner Edition Blue 15-r, Headrush Pedalboard + Vari DIY

Vu-meter

Citazione di: Stevie J il 19 Febbraio, 2016, 12:23 PM

Analizzando la storia della musica, abbiamo avuto i Deep Purple che con il loro Made in Japan, sono considerati ancora oggi la miglior band dal vivo di sempre.



Vi prego, non aprite un dibattito su questo .. i motivi sono più che ovvi .





Citazione di: Stevie J il 19 Febbraio, 2016, 12:23 PM

In termini di fama, prestigio e carriera, secondo voi quanto conta la qualità di una band nel suonare live? Quanto rispetto al proporre album in studio di qualità elevata, a lavori di marketing grandiosi, alla promozione (od auto-promozione)?


Bisogna vedere cosa intendi :

- per me

- per il pubblico, visti i dati oggettivi che raccogliamo



1 ) per me la resa live ha un enorme valore, forse è il VERO ED UNICO valore per apprezzare davvero un artista o una band

2 ) per il pubblico ( secondo me ) vale zero. Marketing giusto e STOP. Non c'entra più nemmeno la qualità in studio, la questione è solo di avere un 'prodotto ben confezionato'.

Ho lavorato per anni nel settore e ciò che funziona a livello commerciale è proprio il proporre già agli editori il prodotto finito. Occorre uno staff di lavoro a monte, che permetta di arrivare all'editore già completo e finito e presentato alla stregua di un piano marketing. Tanto per citare dei nomi : le Tatu , oppure Sia ( che poi si è rivelata una discreta cantante, ma questo è un surplus ) .



Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Max Maz

Citazione di: Vu-meter il 19 Febbraio, 2016, 01:17 PM
....
per me la resa live ha un enorme valore, forse è il VERO ED UNICO valore per apprezzare davvero un artista o una band
.....
Vu :)

:quotonegalattico: :quotonegalattico: :quotonegalattico:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

Per me è fondamentale che un gruppo o un musicista facciano esibizioni o dischi live, dove veramente si riesce ad apprezzare il valore reale dei musicisti  ::)

Road2k

Il valore di una band si vede live, senza trucchi e senza inganni.... anche se non si sa mai cosa c'è dietro!!!!
"....c'è una ragione per aprire gli occhi sin dal primo mattino. Nella vita ci vogliono onestà, coerenza, professionalità, gentilezza, compassione, onore, decoro, riguardo, senso comune, orgoglio, responsabilità. Amore, fede e lealtà alla famiglia. Mettete più gioia e dedizione in ciò che fate. Ballate, ballate, ballate!"

The Heart Stoppin', Pants Droppin', Earth Shockin', Hard Rockin', Booty Shakin', Love Makin', Viagra Takin', History Makin', LEGENDARY E STREET BAND!

Well, I got this guitar and I learned how to make it talk

"Il distorsore è un RAT mentre l'ov


Moreno Viola

Faccio un po' la parte della voce fuori dal coro, però probabilmente mi vedo più nel ruolo del "topo da studio" che non in quella dell'animale da palcoscenico e ho grande ammirazione per chi ha fatto dello studio un ulteriore "strumento" al servizio della propria arte.
Due esempi eclatanti? Beatles e Pink Floyd.
Questo non significa che non ritenga fondamentale l'esame della prestazione dal vivo, che è certamente una piattaforma di comunicazione più efficace oltre che necessaria a creare una forte empatia tra artista e pubblico.
Da ascoltatore prevalentemente indirizzato al rock, anche se con confini molto ampi e non sempre condivisi, non riesco a scindere la musica da altre componenti che partecipano allo spettacolo dal vivo e quindi i requisiti che ritengo necessari a giudicare uno show, non sono sempre legati alla cura delle esecuzioni dei brani che compongono la performance o comunque ad aspetti prettamente tecnici e anzi preferisco esibizioni più passionali e piuttosto infedeli.
Mi infastidisce un po' quando ci si propone come artisti a 360°, infarcendo le proprie esibizioni di balletti, cambi di costume, scenografie e poi la musica finisce per fare le spese di tutta questa creatività, ma se invece si è in grado di tenere il piede un due o più scarpe, mantenendo una qualità artistica elevata allora da parte mia è tutto ben venuto.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


mimmo

A me il live piace perché sento di poter interagire con la musica.
Cantare, ballare le canzoni che amiamo genera felicità e questa si trasmette agli artisti e di nuovo a noi come un vero feedback.
Certamente facendone un discorso commerciale e di promozione OGGI sono altri i tasti da premere per ottenere il massimo.
Specie in certi generi più strumentali che di canzone cantata, però il discorso live non è preponderante

PaoloF

Sarà per il fatto che non ne ho le qualità, ma difficilmente mi va giù la "pretesa" di perfezione che c'è nei confronti dei musicisti.
Ed è una cosa che dico prima di tutto a me stesso...

In altri ambiti, per esempio sportivo, è meno sentito questo aspetto: se un attaccante sbaglia uno-due-tre gol, ma ne realizza uno nella stessa partita, in pochi farebbero risaltare i gol mancati; mentre se un chitarrista si impappina in un assolo in tutta la serata, per esempio, in tanti, probabilmente me compreso (  :facepalm2: ) sarebbero lì a dire: "si bravi, però il chitarrista in quel punto"...  :laughing:
Trovate anche voi?

Il live, se visto non come mera "performance" ma come momento per trasmettersi vicendevolmente emozioni, è un'esperienza più forte, secondo me, dell'ascolto di un album (non che con questo voglia sminuire questo aspetto, assolutamente).
Il live dovrebbe arrivare più diretto alla pancia, e dovrebbe cercare di creare empatia tra chi è sopra e chi è sotto, facendo sentire tutti come i protagonisti di un'esperienza.

Per quanto riguarda quale sia il grado di importanza tra gli aspetti che determinano il successo o meno di una band, io vago ancora nell'oscurità, e l'importanza del live rientra ovviamente tra questi.
Il saperci fare live, a livello di band emergenti, aiuta sicuramente, ma non sempre è sinonimo di "successo".
Nella mia testa il tutto è un grosso punto di domanda...  :D

Moreno Viola

Citazione di: PaoloF il 21 Febbraio, 2016, 12:43 PM
Sarà per il fatto che non ne ho le qualità, ma difficilmente mi va giù la "pretesa" di perfezione che c'è nei confronti dei musicisti.
Ed è una cosa che dico prima di tutto a me stesso...

In altri ambiti, per esempio sportivo, è meno sentito questo aspetto: se un attaccante sbaglia uno-due-tre gol, ma ne realizza uno nella stessa partita, in pochi farebbero risaltare i gol mancati; mentre se un chitarrista si impappina in un assolo in tutta la serata, per esempio, in tanti, probabilmente me compreso (  :facepalm2: ) sarebbero lì a dire: "si bravi, però il chitarrista in quel punto"...  :laughing:
Trovate anche voi?

Il live, se visto non come mera "performance" ma come momento per trasmettersi vicendevolmente emozioni, è un'esperienza più forte, secondo me, dell'ascolto di un album (non che con questo voglia sminuire questo aspetto, assolutamente).
Il live dovrebbe arrivare più diretto alla pancia, e dovrebbe cercare di creare empatia tra chi è sopra e chi è sotto, facendo sentire tutti come i protagonisti di un'esperienza.

Per quanto riguarda quale sia il grado di importanza tra gli aspetti che determinano il successo o meno di una band, io vago ancora nell'oscurità, e l'importanza del live rientra ovviamente tra questi.
Il saperci fare live, a livello di band emergenti, aiuta sicuramente, ma non sempre è sinonimo di "successo".
Nella mia testa il tutto è un grosso punto di domanda...  :D

Condivido la tua impressione, ma personalmente la perfezione esecutiva non è un requisito che chiedo a un concerto, mentre uno cosa che non deve mancare è il "groove".
Ho messo il termine tra virgolette perchè non trovo una parola in Italiano che descriva cosa intendo, ma diciamo che la capacità di far ballare è un aspetto irrinunciabile.
Per ballare intendo anche il semplice tamburellare con le dita, o battere il piede, ma comunque qualsiasi genere di manifestazione di coinvolgimento.
Si potrebbe pensare che stia tirando acqua al mio mulino, ma se c'è una cosa che apprezzo e in senso buono invidio in chitarristi come (giusto per fare un nome) Malcolm Young, è la loro capacità di creare movimento.
Per rientrare in topic, credo che Stevie Ray Vaughan, quando suonava nei club di Austin avesse lo stesso "tiro" di qualche anno dopo e a lui qualche imprecisione la si sarebbe perdonata, proprio perchè quell'empatia che deve esserci fra artista e pubblico, era la base per tutto il resto.
Forse il problema delle band emergenti è che concentrano maggiormente l'attenzione sulla fedeltà esecutiva (e probabilmente i talent show tutti imbellettati hanno contribuito a questa virata) e molto meno sulla vera "comunicazione".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Max Maz

Non c'è musico incapace di trasmettere emozioni tra quelli che considero tali.   ::)
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Moreno Viola

Citazione di: Max Maz il 21 Febbraio, 2016, 05:49 PM
Non c'è musico incapace di trasmettere emozioni tra quelli che considero tali.   ::)

Questo è sicuro, però se un gruppo di ragazzini ha come riferimento artistico un "prodotto finito" è probabile che si trovi inconsciamente a riprodurre gli aspetti più superficiali e non la sostanza.
Se in più ci aggiungiamo che spesso la sostanza può anche non esserci, sono guai.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 21 Febbraio, 2016, 05:47 PM
Citazione di: PaoloF il 21 Febbraio, 2016, 12:43 PM
Sarà per il fatto che non ne ho le qualità, ma difficilmente mi va giù la "pretesa" di perfezione che c'è nei confronti dei musicisti.
Ed è una cosa che dico prima di tutto a me stesso...

In altri ambiti, per esempio sportivo, è meno sentito questo aspetto: se un attaccante sbaglia uno-due-tre gol, ma ne realizza uno nella stessa partita, in pochi farebbero risaltare i gol mancati; mentre se un chitarrista si impappina in un assolo in tutta la serata, per esempio, in tanti, probabilmente me compreso (  :facepalm2: ) sarebbero lì a dire: "si bravi, però il chitarrista in quel punto"...  :laughing:
Trovate anche voi?

Il live, se visto non come mera "performance" ma come momento per trasmettersi vicendevolmente emozioni, è un'esperienza più forte, secondo me, dell'ascolto di un album (non che con questo voglia sminuire questo aspetto, assolutamente).
Il live dovrebbe arrivare più diretto alla pancia, e dovrebbe cercare di creare empatia tra chi è sopra e chi è sotto, facendo sentire tutti come i protagonisti di un'esperienza.

Per quanto riguarda quale sia il grado di importanza tra gli aspetti che determinano il successo o meno di una band, io vago ancora nell'oscurità, e l'importanza del live rientra ovviamente tra questi.
Il saperci fare live, a livello di band emergenti, aiuta sicuramente, ma non sempre è sinonimo di "successo".
Nella mia testa il tutto è un grosso punto di domanda...  :D

Condivido la tua impressione, ma personalmente la perfezione esecutiva non è un requisito che chiedo a un concerto, mentre uno cosa che non deve mancare è il "groove".
Ho messo il termine tra virgolette perchè non trovo una parola in Italiano che descriva cosa intendo, ma diciamo che la capacità di far ballare è un aspetto irrinunciabile.
Per ballare intendo anche il semplice tamburellare con le dita, o battere il piede, ma comunque qualsiasi genere di manifestazione di coinvolgimento.
Si potrebbe pensare che stia tirando acqua al mio mulino, ma se c'è una cosa che apprezzo e in senso buono invidio in chitarristi come (giusto per fare un nome) Malcolm Young, è la loro capacità di creare movimento.
Per rientrare in topic, credo che Stevie Ray Vaughan, quando suonava nei club di Austin avesse lo stesso "tiro" di qualche anno dopo e a lui qualche imprecisione la si sarebbe perdonata, proprio perchè quell'empatia che deve esserci fra artista e pubblico, era la base per tutto il resto.
Forse il problema delle band emergenti è che concentrano maggiormente l'attenzione sulla fedeltà esecutiva (e probabilmente i talent show tutti imbellettati hanno contribuito a questa virata) e molto meno sulla vera "comunicazione".
:quotonemegagalattico:

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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zap

CitazioneCondivido la tua impressione, ma personalmente la perfezione esecutiva non è un requisito che chiedo a un concerto, mentre uno cosa che non deve mancare è il "groove".
Ho messo il termine tra virgolette perchè non trovo una parola in Italiano che descriva cosa intendo, ma diciamo che la capacità di far ballare è un aspetto irrinunciabile.
Per ballare intendo anche il semplice tamburellare con le dita, o battere il piede, ma comunque qualsiasi genere di manifestazione di coinvolgimento.
Si potrebbe pensare che stia tirando acqua al mio mulino, ma se c'è una cosa che apprezzo e in senso buono invidio in chitarristi come (giusto per fare un nome) Malcolm Young, è la loro capacità di creare movimento.
Per rientrare in topic, credo che Stevie Ray Vaughan, quando suonava nei club di Austin avesse lo stesso "tiro" di qualche anno dopo e a lui qualche imprecisione la si sarebbe perdonata, proprio perchè quell'empatia che deve esserci fra artista e pubblico, era la base per tutto il resto.
Forse il problema delle band emergenti è che concentrano maggiormente l'attenzione sulla fedeltà esecutiva (e probabilmente i talent show tutti imbellettati hanno contribuito a questa virata) e molto meno sulla vera "comunicazione".
Concordo in pieno con il mio 'portavoce'  :D Moreno.

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