Volevo capire perchè Jimi Hendrix è ritenuto pressoché unanimemente uno dei maggiori chitarristi della storia. Non l'ho mai capito. Sebbene trovi gradevoli le sue canzoni,non riesco a trovarlo così eccezionale. Vorrei cercare di capire perché è una leggenda della chitarra.
Lo è per il suo essere compositore quindi per le canzoni e partiture chitarristiche che ha creato , oppure è diventato un mito per le sue performance lIve, oppure per la mera tecnica chitarristica e le eventuali innovazioni nel suonare che ha introdotto, oppure per quale motivo?
Grazie a chi risponderà 👍
Citazione di: emmebi il 05 Settembre, 2022, 12:27 PMVolevo capire perchè Jimi Hendrix è ritenuto pressoché unanimemente uno dei maggiori chitarristi della storia. Non l'ho mai capito. Sebbene trovi gradevoli le sue canzoni,non riesco a trovarlo così eccezionale. Vorrei cercare di capire perché è una leggenda della chitarra.
Lo è per il suo essere compositore quindi per le canzoni e partiture chitarristiche che ha creato , oppure è diventato un mito per le sue performance lIve, oppure per la mera tecnica chitarristica e le eventuali innovazioni nel suonare che ha introdotto, oppure per quale motivo?
Grazie a chi risponderà 👍
Mah...io non sono in grado di rispondere...peró penso che sia stato innovativo per il suo modo di "suonare sugli accordi" ( su youtube ci sono grandi quantitá di masterclass che spiegano questo) e per l'utilizzo innovativo della chitarra elettrica e dell'effettistica...poi per me cantava malissimo 😀...ma i suoi pezzi sono bellissimi
Bellissimo argomento e ti ringrazio perché mi riporti indietro di qualche decade, quando compravo tante riviste di musica e in ogni intervista a un chitarrista celebre spuntava il nome di Hendrix. Anche io mi chiedevo: ma perché?
Allora non c'era internet, youtube e o forum quindi io ci ho messo un po' per trovare la risposta.
Dunque, innanzitutto contestualizziamo. Cancella tutto ciò che è venuto dopo il '67, quindi resettiamo un attimo una cinquantina di anni di musica rock/hard rock/metal.
Cos'era la chitarra elettrica prima del 67? Uno strumento senza dubbio importante nell'economia di una band di musica popolare. Basti pensare a Chuck Berry, a Lennon-Harrison, Ray Davies e Dave Davies, a Hank Marvin ma anche a Clapton che aveva già militato negli Yarbirds, nei Bluesbreakers e a fine 66 pubblicava il primo album con i Cream. Non era certo uno strumento sconosciuto o secondario.
Ma è con Hendrix che nasce il prototipo del guitar hero, con la chitarra che diventa dominante e praticamente sinonimo di rock. Per molteplici ragioni.
L'album di debutto della band di Hendrix si apre con Purple haze, nell'edizione americana. Mettiti nei panni dell'ascoltatore di allora e senti com'è. Nell'edizione internazionale il brano di apertura è Foxy lady: di nuovo, dagli un ascolto.
Parliamo quindi dell'armamentario del nascente guitar hero: i riff, per cominciare. Riff distorti che ti stendono. Siamo nel 1967, ripeto.
Ma andiamo oltre: nei suoi brani c'è un accordo che è stato denominato Hendrix chord: di settima dominante con la 9ª diesis. Non che l'abbia inventato lui ma è come il tapping per Van Halen: ne ha fatto un marchio.
I guitar hero sono dei pionieri, dei "ricercatori": vanno oltre il convenzionale e d estendono i confini. È stato proprio Hendrix ad avere per primo o tra i primi questa impostazione. I bending ad esempio. Guarda che uso intenso e originale ne fa in un brano come Red house.
Ma soprattutto le ritmiche, un altro dei suoi punti di forza. Sempre nel 67 esce il loro secondo album. Ascolta la titletrack, Bold as love. Non si limita a fare un accompagnamento alle parti cantati, com'era stato fino ad allora ma inserisce una marea di abbellimenti che denotano una grande abilità ritmica, un'ottima conoscenza del blues trasposto in chiave rock, una non comune abilità sulla tastiera. Altro esempio di questa capacita di creare ritmiche intricate è Little wing.
Altro marchio di fabbrica del guitar hero è sfruttare tutto quello che si può: vedi l'uso della leva, le distorsioni, il feedback, l'effettistica (il wah così iconico di Voodoo Chile!).
Ora prendi tutto questo e mettilo in un solo brano: la mitica cover di All around the watchtower (brano originale di Dylan). Ascoltiamo e dalla differenza capiamo tutti la genesi e lo sviluppo di tutto quello che nel rock verrà). Slide, wah, ritmica, assolo lungo e sperimentale. Non è un brano ma un laboratorio di chitarra rock.
Se pensiamo comunque all'immaginario più che ai contenuti dobbiamo per forza menzionare l'impatto che ebbe il primo Woodstock e la chitarra date alle fiamme al Monterey pop festival del 67.
accidenti..che risposta completissima...complimenti
Citazione di: Donatello Nahi il 05 Settembre, 2022, 02:29 PMaccidenti..che risposta completissima...complimenti
Farei sicuramente più fatica ad esempio a raccogliere le idee per rispondere a un'eventuale domanda sul perché della grandezza dei Beatles, tema che pure fu oggetto di discussione su un altro forum alcuni anni fa. Non saprei da dove cominciare tanti sono gli spunti!
:D
Personalmente non sono d'accordo con Robland. Il concetto di guitar hero era già presente da anni, fin da Charlie Christian e forse anche prima. Clapton, Beck e molti altri erano già attivi e riconosciuti come guitar hero (o guitar gods, per qualcuno) da tempo. Non penso proprio che la figura del guitar hero sia nata con Hendrix.
L'accordo di 7/9# Hendrix lo ha imparato suonando jazz nei locali prima di diventare rocker, ma è stata la sua svolta rock blues a renderlo popolare.
Hendrix è stato un innovatore e su questo non ci piove, sia in ambito sonoro che tecnico/chitarristico. Per certi versi questo è innegabile, per altri è anche vero che a mio personalissimo parere è un filo sopravvalutato.
Niente nasce dal caso o all'improvviso. Quando un fenomeno di costume si scatena è perchè c'è il giusto habitat che non solo quell'artista ha creato, ma il terreno è già stato seminato, annaffiato e concimato da qualcun altro, speso una folla di persone. Per qualche motivo però (che nemmeno i sociologi sanno spiegare), arriva un certo momento e un certo individuo e sembra che si sia inventato tutto lui, cos', da zero. Non è mai così. C'è sempre un fiorire di idee e qualcuno che spicca. È stato innovativo ma proprio come i Maneskin, se poi ha voluto emergere, ha dovuto vestirsi e comportarsi in un certo modo 8edi ad esempio il bruciare la chitarra dal vivo e i suoi vari costumi e atteggiamenti), altrimenti ci avrebbe messo molto di più a saltar fuori da quel marasma di chitarristi che producevano gli anni '60 e '70.
Chiariamoci: Hendrix ha spiccato di diritto. Ha realmente apportato un nuovo approccio sia alla composizione di canzoni rock blues (miscelando spesso con cosine jazzose, come i cromatismi, anche di accordi) sia alla tecnica chitarristica, soprattutto nel prendere gli accordi in modo da poter suonare sia accordi che brevi frasi musicali senza aver bisogno del secondo chitarrista.
Insomma, un grande, immenso talento, senza dubbio. Ma se è vero il detto che dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna, è anche vero che dietro ad un grande artista, ci sono decine e decine di grandi artisti che hanno "aperto la porta" alle cose che poi lui renderà epiche.
Credo che sia stato colui che ha fatto breccia nell'immaginario mettendo la chitarra in primo piano definitivamente.
Vero che Clapton stava già iniziando insieme ad altri in tal senso, ma è nota la storia in cui Jimi fu chiamato a salire sul palco dopo Eric (già acclamato nei locali londinesi) e sfoderò una prestazione tale che per sua stessa ammissione Eric Clapton abbandò il locale sconsolato meditando se abbandonare le scene o se reiniziare a studiare (poi grazie a Dio ha deciso di continuare).
Ovvio è un'insieme di cose e di circostanze ora non più ripetibili..
Gli ampli Marshall spinti oltre i limiti conosciuti, diventati poi lo sfondo di ogni palco Rock.
La capacità di improvvisazione che lo rendeva in un certo senso affine a generi diversi da quello che era stato il rock fino a quel momento (perchè fino 2-3 anni prima, la rock band aveva un aspetto molto inquadrato, a partire dal vestiario condiviso)
Il crescente uso di droghe anche allucinegene che rendeva il panorama ancora più singolare.
La prematura morte lo ha consegnato alla storia definitivamente, come spesso succede se muori all'apice della tua parabola artistica lascerai sempre l'impressione che sarebbe stato così anche dopo, in realtà la storia della musica sa essere molto spietata con chi non si sa ripetere sempre al massimo livello.
Però in 4 anni o poco meno ha lasciato tanto materiale innovativo e tanti spunti.
Personalmente anch'io non riesco ad ascoltare la sua produzione con continuità ma, non si può rimanere estasiati da cose come l'intro di Little Wing.
Ci vuole tanta, tanta sensibilità artistica e tanta tanta conoscenza del manico per fare quella cosa e renderla così iconica.
Citazione di: Seventytwo il 05 Settembre, 2022, 04:30 PMPerò in 4 anni o poco meno ha lasciato tanto materiale innovativo e tanti spunti.
Personalmente anch'io non riesco ad ascoltare la sua produzione con continuità ma, non si può rimanere estasiati da cose come l'intro di Little Wing.
Ci vuole tanta, tanta sensibilità artistica e tanta tanta conoscenza del manico per fare quella cosa e renderla così iconica.
:quotonegalattico:
Citazione di: Vu-meter il 05 Settembre, 2022, 03:52 PMPersonalmente non sono d'accordo con Robland. Il concetto di guitar hero era già presente da anni, fin da Charlie Christian e forse anche prima. Clapton, Beck e molti altri erano già attivi e riconosciuti come guitar hero (o guitar gods, per qualcuno) da tempo. Non penso proprio che la figura del guitar hero sia nata con Hendrix.
L'accordo di 7/9# Hendrix lo ha imparato suonando jazz nei locali prima di diventare rocker, ma è stata la sua svolta rock blues a renderlo popolare.
Hendrix è stato un innovatore e su questo non ci piove, sia in ambito sonoro che tecnico/chitarristico. Per certi versi questo è innegabile, per altri è anche vero che a mio personalissimo parere è un filo sopravvalutato.
Niente nasce dal caso o all'improvviso. Quando un fenomeno di costume si scatena è perchè c'è il giusto habitat che non solo quell'artista ha creato, ma il terreno è già stato seminato, annaffiato e concimato da qualcun altro, speso una folla di persone. Per qualche motivo però (che nemmeno i sociologi sanno spiegare), arriva un certo momento e un certo individuo e sembra che si sia inventato tutto lui, cos', da zero. Non è mai così. C'è sempre un fiorire di idee e qualcuno che spicca. È stato innovativo ma proprio come i Maneskin, se poi ha voluto emergere, ha dovuto vestirsi e comportarsi in un certo modo 8edi ad esempio il bruciare la chitarra dal vivo e i suoi vari costumi e atteggiamenti), altrimenti ci avrebbe messo molto di più a saltar fuori da quel marasma di chitarristi che producevano gli anni '60 e '70.
Chiariamoci: Hendrix ha spiccato di diritto. Ha realmente apportato un nuovo approccio sia alla composizione di canzoni rock blues (miscelando spesso con cosine jazzose, come i cromatismi, anche di accordi) sia alla tecnica chitarristica, soprattutto nel prendere gli accordi in modo da poter suonare sia accordi che brevi frasi musicali senza aver bisogno del secondo chitarrista.
Insomma, un grande, immenso talento, senza dubbio. Ma se è vero il detto che dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna, è anche vero che dietro ad un grande artista, ci sono decine e decine di grandi artisti che hanno "aperto la porta" alle cose che poi lui renderà epiche.
Verissimo, anche se bisogna ricordare nella fine dei '60 era molto difficile "Vedere" il personaggio quindi il grosso credo l'abbia fatto con la musica.
Mi è rimasto impresso un piccolo aneddoto, eravamo nella fine degli anni '80, io ero un ragazzetto di circa sedici anni e il mio capo dell'epoca ( che è quello che mi ha fatto garbare il progressive dei vari Genesis, Van der Graf, Emerson e via dicendo) giovane all'epoca giusta, mi raccontò che entrando in un negozio di dischi sentì qualcora di veramente assurdo, diverso da qualunque cosa avesse sentito prima e quindi comprò subito il disco... ovviamente era Hendrix ma lui fino a quel momento non ne aveva mai sentito parlare.
Mai stato un fan di Hendrix ma secondo me, anche se il bagaglio viene sempre da quel che è successo prima, una marcia in più ce l'aveva!
A me qualcosa di simile è successo con i Metallica, ricordo che Master of puppets per me fu assolutamente scioccante ( non era neanche il primo ma in quel periodo ancora era difficile sentire qualcosa di diverso da quello che veniva passato in radio).
Adesso lo mettono pure nelle serie tv ma all'epoca veniva considerato inascoltabile dalla gente comune.
Oltre a tante risposte qua date, direi che una delle migliori risposte le possa dare questo video di 4 giorni fa
P.S.
La parte finale promozionale non deve considerarsi parte del mio suggerimento, nel trattare l'argomento Hendrix
Citazione di: LawHunter il 09 Settembre, 2022, 12:00 PMOltre a tante risposte qua date, direi che una delle migliori risposte le possa dare questo video di 4 giorni fa
P.S.
La parte finale promozionale non deve considerarsi parte del mio suggerimento, nel trattare l'argomento Hendrix
mi ritrovo nelle sue parole, pure io da ragazzo seguivo molto i velocisti ipertecnici e ignoravo i chitarristi anni 60-70, J Hendrix compreso. Deve essere una fase comune a molti ragazzi.
off-topic: ma che suoni brutti ha in questo video?! ??? secondo me ha usato il Captor sullo sfondo oppure un plugin. Brividi freddi sulla schiena!!
Citazione di: Donatello Nahi il 05 Settembre, 2022, 01:38 PMpoi per me cantava malissimo 😀...ma i suoi pezzi sono bellissimi
Lo pensavo anche io, poi mi sono reso conto di quanto cantasse bene realizzando che chi lo coverizzava (mi riferisco ai più celebri) non si discostava mai troppo dal modo in cui le aveva cantate Hendrix, segno che i suoi più famosi successi sono diventati classici proprio nel modo in cui li ha immortalati Hendrix anche vocalmente.
Prova ad ascoltare le versioni di chi invece ha cercato a discostarsi, perché magari ha una voce assai diversa (vedi ad esempio Sting che canta Foxy Lady). Io quando li ho ascoltati ho sentito che mi mancava paradossalmente la voce di Hendrix, che però fino a quel momento non mi era mai piaciuta... e allora ho capito quanto cantasse bene.
Tornando alla chitarra, su tutte le biografie e autobiografie di chitarristi che ho letto Hendrix viene riconosciuto come il più grande (ovviamente sono tutte biografie di personaggi del mondo del rock). Sono stati proprio loro a portarmi a riascoltarlo e a guidarmi nella comprensione di quello che Jimi faceva.
Approfitto per dire che Gary Moore ha realizzato un concerto di tributo a Hendrix e ne è nato anche un DVD, sicuramente sarà anche su YouTube. La chitarra l'ha suonata solo Moore in quel concerto. Lo segnalo perché credo sia il più grande tributo dedicato ad Hendrix per il modo in cui Moore restituisce al meglio lo stile tipico di Jimi. Lì si capiscono diverse cose: quanto era forte Gary Moore, quanto era grande l'amore di Moore per Hendrix e ancora una volta quanto fosse grande Hendrix per aver ispirato così tanti poi diventati poi a loro riferimenti per future generazioni.
Poiché non ho modo di linkare stralci di libri, linko un bell'articolo di Vai su Hendrix.
https://www.musicradar.com/news/guitars/steve-vai-what-jimi-hendrix-means-to-me-278147
Condivido buona parte dell'intervento di Vu dal quale escludo soltanto l'attribuzione di una sovra o sottovalutazione, che trovo sempre discutibile quando si parla di musica e di pop/rock in particolare.
Quindi partendo dal presupposto che in realtà Hendrix non è stato un iniziatore ma ha percorso una scia che lo aveva preceduto sia, a partire da Chuck Berry, a livello di spettacolarizzazione della figura del chitarrista, sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico esecutivo e il ruolo che la chitarra assunse in gruppi come i Cream o gli Yardbirds nel periodo post-Clapton (per fare degli esempi), le ragioni per cui viene citato praticamente da qualsiasi chitarrista delle generazione successive (ma anche dai colleghi contemporanei) credo che abbia anche a che fare con un buon supporto "promozionale" e con un riconoscimento che è stato praticamente immediato anche da mondi che manifestavano una certa ostilità nei confronti del rock.
Ad esempio non solo Myles Davis lo assunse tra i suoi riferimenti per l'ennesima innovazione nella sua lunghissima carriera alla fine degli anni sessanta, ma anche Gil Evans pubblicò nel 1974 un album intero dedicato alla musica di Hendrix, mossa sicuramente strategica ma che mostra anche un interesse da parte del mondo del Jazz per il suo repertorio.
Personalmente però credo che appartenga a quel genere di musicisti che hanno influenzato il linguaggio chitarristico più di altri e che da un punto di vista melodico e armonico siano fondamentali per un approccio "moderno" alla chitarra, indipendentemente dal fatto che i suoi dischi possano essere avvertiti come datati (in realtà a mio modesto parere "Electric Ladyland" in particolare risulta ancora oggi un disco che non presenta segni di invecchiamento) e quindi trovo sia giusto, se non obbligatorio, che Hendrix entri nel programma di qualsiasi insegnante.
Giusto per fare un esempio di un chitarrista che invece non mi ha mai entusiasmato ma considero fondamentale in un percorso didattico che punta a una formazione completa, potrei fare il nome di Mark Knopfler, ma andrei fuori tema e quindi non lo faccio... ;D
https://www.youtube.com/watch?v=kq9fWnRYjmc
Citazione di: robland il 05 Settembre, 2022, 02:13 PMBellissimo argomento e ti ringrazio perché mi riporti indietro di qualche decade, quando compravo tante riviste di musica e in ogni intervista a un chitarrista celebre spuntava il nome di Hendrix. Anche io mi chiedevo: ma perché?
Allora non c'era internet, youtube e o forum quindi io ci ho messo un po' per trovare la risposta.
Dunque, innanzitutto contestualizziamo. Cancella tutto ciò che è venuto dopo il '67, quindi resettiamo un attimo una cinquantina di anni di musica rock/hard rock/metal.
Cos'era la chitarra elettrica prima del 67? Uno strumento senza dubbio importante nell'economia di una band di musica popolare. Basti pensare a Chuck Berry, a Lennon-Harrison, Ray Davies e Dave Davies, a Hank Marvin ma anche a Clapton che aveva già militato negli Yarbirds, nei Bluesbreakers e a fine 66 pubblicava il primo album con i Cream. Non era certo uno strumento sconosciuto o secondario.
Ma è con Hendrix che nasce il prototipo del guitar hero, con la chitarra che diventa dominante e praticamente sinonimo di rock. Per molteplici ragioni.
L'album di debutto della band di Hendrix si apre con Purple haze, nell'edizione americana. Mettiti nei panni dell'ascoltatore di allora e senti com'è. Nell'edizione internazionale il brano di apertura è Foxy lady: di nuovo, dagli un ascolto.
Parliamo quindi dell'armamentario del nascente guitar hero: i riff, per cominciare. Riff distorti che ti stendono. Siamo nel 1967, ripeto.
Ma andiamo oltre: nei suoi brani c'è un accordo che è stato denominato Hendrix chord: di settima dominante con la 9ª diesis. Non che l'abbia inventato lui ma è come il tapping per Van Halen: ne ha fatto un marchio.
I guitar hero sono dei pionieri, dei "ricercatori": vanno oltre il convenzionale e d estendono i confini. È stato proprio Hendrix ad avere per primo o tra i primi questa impostazione. I bending ad esempio. Guarda che uso intenso e originale ne fa in un brano come Red house.
Ma soprattutto le ritmiche, un altro dei suoi punti di forza. Sempre nel 67 esce il loro secondo album. Ascolta la titletrack, Bold as love. Non si limita a fare un accompagnamento alle parti cantati, com'era stato fino ad allora ma inserisce una marea di abbellimenti che denotano una grande abilità ritmica, un'ottima conoscenza del blues trasposto in chiave rock, una non comune abilità sulla tastiera. Altro esempio di questa capacita di creare ritmiche intricate è Little wing.
Altro marchio di fabbrica del guitar hero è sfruttare tutto quello che si può: vedi l'uso della leva, le distorsioni, il feedback, l'effettistica (il wah così iconico di Voodoo Chile!).
Ora prendi tutto questo e mettilo in un solo brano: la mitica cover di All around the watchtower (brano originale di Dylan). Ascoltiamo e dalla differenza capiamo tutti la genesi e lo sviluppo di tutto quello che nel rock verrà). Slide, wah, ritmica, assolo lungo e sperimentale. Non è un brano ma un laboratorio di chitarra rock.
Se pensiamo comunque all'immaginario più che ai contenuti dobbiamo per forza menzionare l'impatto che ebbe il primo Woodstock e la chitarra date alle fiamme al Monterey pop festival del 67.
Bella questa risposta, mi ci trovo a pieno e penso che descriva bene l'enorme impatto di Hendrix a livello musicale. Solo gli atteggiamenti trovavo inutili e superflui, l'ancheggiare indiavolato, le mosse erotiche, la trovata del falò sul palco. Nulla di ciò è servito a ingrandirne il mito, solo una morte prematura che ha fermato un grande talento. Mi chiedo sempre cosa avrebbe tirato fuori se fosse campato altri dieci anni.
Citazione di: Santano il 20 Settembre, 2022, 10:13 PMBella questa risposta, mi ci trovo a pieno e penso che descriva bene l'enorme impatto di Hendrix a livello musicale. Solo gli atteggiamenti trovavo inutili e superflui, l'ancheggiare indiavolato, le mosse erotiche, la trovata del falò sul palco. Nulla di ciò è servito a ingrandirne il mito, solo una morte prematura che ha fermato un grande talento. Mi chiedo sempre cosa avrebbe tirato fuori se fosse campato altri dieci anni.
La cosa incredibile di Hendrix è che lo trovo ovunque nelle parole e nei riferimenti di chitarristi poi diventati a loro volta celebri e influenti nei loro generi, addirittura dal jazz al metal.
Ad esempio questo è quanto dice John Scofield su Hendrix:
"I remember first hearing Hendrix's music on the radio. It was on Murray the K's show in New York. It was the tune "Fire." I didn't know anything about him. The first album had just come out and I heard this on the radio and was instantly knocked out. It was coming out of a little transistor radio but it completely blew me away, so I went out and bought Are You Experienced? the next day. I wasn't a jazz guy yet; I was into Clapton and Jeff Beck. But Hendrix seemed to be on another level. I never heard anything that strong and I was just fascinated by it—the guitar playing and the beat and the whole thing."
Citazione di: robland il 23 Settembre, 2022, 02:36 PMLa cosa incredibile di Hendrix è che lo trovo ovunque nelle parole e nei riferimenti di chitarristi poi diventati a loro volta celebri e influenti nei loro generi, addirittura dal jazz al metal.
In realtà non credo sia particolarmente sorprendente.
La "sfortuna" delle grandi icone Pop è che le ragioni per cui sono celebri, hanno spesso poco a che fare con la loro attività artistica.
Hendrix viene citato dalla maggior parte dei chitarristi perché è fondamentale per affrontare la chitarra con un approccio moderno, così come alcuni dei suoi contemporanei, ma anche successivi come Eddie Van Halen o Mark Knopfler, artisti che hanno esteso il linguaggio e vanno studiati in un percorso didattico completo.
In un metodo che punti a formare un chitarrista finito non possono mancare, esattamente come Dante, Manzoni, Ariosto o Calvino nel programma di un aspirante laureando in Lettere.
... perchè ... perchè Hendrix fa fare questo .... e così ... :sbavv: :loveit: :sbavv: :loveit: :loveit:
Topic interessante, aggiungo i miei 2c.
Io credo che ogni generazione abbia i propri guitar hero: senti Wes Montgomery a proposito di Charilie Christian, oppure lo stesso Jimi a proposito di Buddy Guy ecc, ma al contempo credo che ogni periodo abbia un chitarrista che "spacca" il flusso della corrente.
Robert Johnson, Charlie Christian, Buddy Guy, Eric (GOD imho) Clapton, Jimi, Van Halen sono apparsi al momento giusto e al posto giusto, causando una frattura che, per chi viveva l'epoca era inascoltabile (la maggior parte della gente) oppure rivoluzionaria.
Per "spaccare il flusso" intendo introdurre qualcosa che di radicalmente diverso, pur essendo nella scia della musica del suo tempo. I Cream, quindi Eric Clapton, in qualche modo, inventano l'Hard Rock, suonando blues con un'aggressività che nessuno prima di loro aveva avuto. E' ovvio che noi, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere Led Zeppelin, ACDC, ecc. oggi li ascoltiamo come fossero musica classica (scusate il paragone), ma all'epoca era davvero diverso, erano completamente nuovi.
Jimi Hendrix, che era un nero in una società profondamente razzista, doveva suonare blues, o meglio NON poteva CHE suonare blues, ma lui prende una chitarra all'epoca considerata difficile e quasi insuonabile e suona Red House, un pugno nello stomaco a tutti quelli per il quale "nero=blues e stai buono li". Poi sentita con gli orecchi di oggi, dopo cinquant'anni, beh, è musica classica, è Mozart! (e lo dico con il senso di ammirazione per la musica di Mozart)
Personalmente penso che se un chitarrista moderno affermasse di non aver ricevuto qualcosa da ciascuno dei guitar hero che lo precedono, avrebbe la stessa credibilità del mago otelma
Hendrix a Stoccolma, nel 69, con il suo slow blues e un Gibson sg con 3 pick up
il primo guidar hero fu robert johonson ma nell'era moderna fu eric clapton, (gibson sg, ampli marshall o vox, wha wha ecc...) il quale era gia affermato almeno 2 anni prima di hendrix, mitiche furono le scritto sui muri di londra ai tempi in cui suonava coi bluesbraakers in cui recitavano "clapton is god" (capton è dio) comunque jimi ha avuto la fortuna di essere al momento giusto con la musica giusta al quale stava lavorando da tempo, mentre altri non facevo altro che scopiazzarsi a vicenda x non dire che facevano quasi solo cover, lui ho avuto il fegato di innovare e tirare fuori idee nuove (piu di clapton)...sempre grande