Li ho snobbati per una vita, per via dei testi spesso frivoli, della voce lamentosa di Facchinetti e per il loro aspetto così "pop". Poi, negli ultimi anni, ho iniziato a scoprire Dodi, e mi sono reso conto che è un signor musicista, pur non rientrando certo nei miei canoni del chitarrista ideale (è un pelo troppo "convenzionale", preferisco stili più personali). Poi...niente...qualche sera fa in tv c'era un loro live tratto dal tour del 50^ anniversario, ho iniziato a guardarlo distrattamente spinto da mia moglie, che li apprezzava più di me e...bam! Sono rimasto davvero colpito! Brani strumentali dal sapore prog, suoni DA PAURA, esecuzioni precisissime, arrangiamenti raffinati, Red Canzian e Stefano D'Orazio ottimi polistrumentisti, insomma, diamine, continuano a non essere certo il mio gruppo preferito per i motivi citati a inizio post ma...mi hanno colpito, ho visto un'esibizione di livello internazionale. Voi che ne pensate dei Pooh? C'è qui qualche fan che li conosce(va) meglio?
Stesso film più o meno. Sempre snobbato e non li vado a cercare. Ma oggettivamente hanno fatto dei pezzi musicalmente molto validi che rimarranno.
Dodi Battaglia era uno dei pochi chitarristi italiani noto all'estero, ha anche una fender signature dedicata. E nelle canzoni ci sono dei bei soli ogni tanto. Insomma, io ascolto altro, ma se mi capita la loro canzone 'giusta' non cambio canale. Tipo Pier, ad esempio.
Riconosco il gusto e gli ottimi suoni di Battaglia.
Per il resto davvero troppo pop per me. :etvoila:
Mai snobbati ma sempre mal digeriti soprattutto per il modo di cantare. Ho sempre apprezzato particolarmente Parsifal
Se posso, li evito. Ma se non sono a casa mia/sono al supermercato ecc. beh, non è che non riesca a trovare qualcosa di apprezzabile, anzi. Buoni musicisti, una formazione molto ben assortita (se non perfetta), una vena creativa invidiabile, una bella carriera, mi stanno anche simpatici.
Quanto a Battaglia, deve contenersi per via del contesto in cui è calato. Ad esempio, ho visto un suo concerto live in una piazza e ovviamente ha dovuto dare più spazio alle canzonette che alla parte chitarristica. La gente non era lì per sentirlo schitarrare. Un vero peccato, perché è un ottimo chitarrista. Se facesse qualche clinic (magari le fa, non ne ho idea), secondo me avrebbe tanto da insegnare e da stupire.
Mi dice un tizio che gli fornisce chitarre, che in privato e in contesti meno affollati Battaglia suona rock tosto come fosse un Blackmore.
Direi quindi: sprecato.
C'è da dire che spesso ascoltiamo roba, sopratutto Americana, ben più melensa. Solo che il testo, essendo in inglese, viene bellamente ignorato dai più. Complessivamente non rendiamo giustizia alla musica italiana, che viene a priori penalizzata rispetto a quella estera. Io per primo, beninteso, che non ascolto nulla...
Ultimamente stavo riascoltando Bennato... accidenti se è valido.
IMHO
Non ascolto i Pooh perchè non fanno un genere di musica che piace a me, ma come tutti ho ascoltato diverse loro canzoni, un po' in radio, un po' in TV e anche su internet.
Devo dire che se parliamo da un punto di visto prettamente musicale (non di genere musicale ma di musica intesa come note, composizione, melodia) devo ammettere che hanno saputo comporre tanta buona musica.
Purtroppo, però, il fatto che non riesco a mandar giù è che troppi concerti, troppe esibizioni dal vivo le facevano in playback, anche quando erano più giovani.
Per me questo è un punto a loro sfavore enorme quanto una casa.
Da bambino ricordo due album dei Pooh che passava Radio Mamma.
Uno era "Parsifal" e l'altro "Opera Prima" (onestamente sono andato a cercare quale disco conteneva "Pensiero" perché non lo ricordavo).
Devo andare a recuperarli perché non credo di averli mai riascoltati dai tempi della mia infanzia.
In realtà conosco solo i loro singoli più famosi che non sono certo la base migliore sulla quale formarsi un'opinione sul gruppo.
Citazione di: Grom68 il 12 Dicembre, 2020, 09:42 AM
C'è da dire che spesso ascoltiamo roba, sopratutto Americana, ben più melensa. Solo che il testo, essendo in inglese, viene bellamente ignorato dai più. Complessivamente non rendiamo giustizia alla musica italiana, che viene a priori penalizzata rispetto a quella estera. Io per primo, beninteso, che non ascolto nulla...
Ultimamente stavo riascoltando Bennato... accidenti se è valido.
IMHO
Bennato è un grandissimo autore, visto 2 volte live.
Ascoltati il suo disco pubblicato a nome di Joe Sarnataro.
Chiudo OT
Immaginavo di essere l'unico...
I Pooh? Li adoro!
Ho tutta la.loro discografia fino alla fine degli anni '90, spartiti, bootleg, dischi solisti di Dodi, Roby e Red.
Ho sempre dato molto spazio alla musica italiana e al pop, quindi chi lo ha fatto bene ha sempre avuto un posto speciale nei miei ascolti.
Come è nato l'amore?
A 10 anni compro una cassetta. Veniva al mercatino del mercoledì un furgone che vendeva solo audiocassette (la maggio parte copiate o quantomeno non originali). Era l'album di Chi fermerà la musica (uno dei meno apprezzati da me, in realtà), ma che mi fece scoprire dei suoni grintosi e una chitarra protagonista. Visto che avevo iniziato a studiarla...beh...fu amore.
Passano però alcuni anni prima di interessarmi ai Pooh con più convinzione. Un ragazzo più grande mi presta Palasport, magnificandomi il brano Parsifal. Quanto aveva ragione
Da lì fu tutto un recupero dell'intera discografia e lo studio a orecchio delle parti mai banali di Dodi Battaglia. Forse l'aver comprato la Stratocaster è ''colpa'' anche sua.
Se si va oltre i brani più orecchiabili e popolari si scoprono veri gioielli musicali, ad esempio nell'album Viva.
Non ho mai capito quell'atteggiamento da puzza sotto il naso dell'italiano medio che snobba il pop, ma..tant'è. Non mi sono mai vergognato di seguirli, anzi.
Come ha avuto modo di dire Dodi durante una delle dirette di Fanton: '' la.gente ci chiedeva le canzoncine''. Ogni tanto abbiamo voluto produrre qualche brano che facesse capire che eravamo anche bravi musicisti''.
Peccato non averlo fatto di più, purtroppo.
Li ho visti in concerto poche volte: tre o quattro. Mai sentiti in playback. Sarò stato fortunato.
Citazione di: johnny il 12 Dicembre, 2020, 11:58 AM
Purtroppo, però, il fatto che non riesco a mandar giù è che troppi concerti, troppe esibizioni dal vivo le facevano in playback, anche quando erano più giovani.
Per me questo è un punto a loro sfavore enorme quanto una casa.
Ma dai. Non lo sapevo.
@grom. Non è questione solo di canzoni melense. Voglio dire, i testi dei primi Beatles sono quelli...
Personalmente è più una questione di sonorità e arrangiamenti. Quando si è bambini si è davvero spontanei e spudorati. Io il primo amore, come il secondo, il terzo ecc. l'ho provato istintivamente per la musica anglosassone, già da piccolo. Non so se sono cose innate, nascoste nel DNA o dove.
Ma la stessa cosa era con la chitarra classica. Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Ho sentito l'acustica e ho avuto i brividi, quando ancora non distinguevo generi, nazioni, fama degli artisti ecc. E a proposito di generi, io la PFM, prima che essere una band italiana, australiana o altro, la sento vicina musicalmente.
Beh sono stati il mio primo concerto dal vivo a 17 anni. Ero in campeggio in Sicilia. Lo spettacolo ricordo era mega come luci ed effetti. Suonavano dal vivo. O perlomeno non mi sono accorto del contrario. Comunque grandi professionisti, già a 17 anni riuscivo a capirlo.
Secondo me Dodi era musicalmente parlando più preparato. E Facchinetti usava dal vivo le workstation collegate al pc con più loop arrangiate ad arte. Sicché davano l'impressione che sul palco ci fossero più musicisti. All'epoca i gruppi musicali non usavano strumentazioni sofisticate, il resto lo facevano le canzoni di facile presa, il lato estetico che cavalcava le mode e l'impianto luci mixato a tempo.
Aldilà di questo, quando iniziai a strimpellare spesso capitava di infilare in scaletta pezzi loro, per ruffianare il pubblico femminile :D
Io conosco solo i pezzi famosi che, tra l'altro, non ho mai ascoltato per davvero. Sono dell'idea che se avessero cantato in inglese avrebbero avuto molto più successo nel mondo ma, d'altro canto, molto meno in Italia. Guardate Elisa ad esempio, appena uscita era lanciatissima in una carriera internazionale, poi ha cantato in italiano per vincere Sanremo ed è sparita.
Alle scuole medie avevo una prof. di musica che non è che avesse tutta 'sta voglia di far lezione. Buona parte dei miei compagni di classe (allora tutta maschile) era fan dei Pooh. Io strimpellavo la chitarra. Così con la prof., la preside e un mio compagno, un pomeriggio andammo in un negozio di strumenti musicali e comprammo una chitarra acustica, qualche bonghetto e uno spartito dei Pooh (se non ricordo male era tipo "I Pooh '70-'80). Da allora per due anni (eravamo in seconda) tutte le lezioni di musica le abbiamo passate come se al centro dell'aula ci fosse un falò :guitar:
I Pooh sono collegati nella mia mente ad un immagine costante: mio zio Mimmo che torna dalla spiaggia a torso (panza) nudo strascicando gli zoccoli, con la sigaretta in bocca e l'asciugamano sulla spalla.
La camminata di mio zio somiglia a quella di Lemmy.
Ecco, forse per questo motivo con I Pooh ho lo stesso rapporto che ho con i Motorhead: nessuno
A me i Pooh piacciono, credo abbiano composto musiche veramente valide, Battaglia è un signor chitarrista e nella lunga carriera hanno saputo dimostrare di poter toccare molte corde ed in modo notevole.
Certo non mi piace tutto, Facchinetti ha un'estensione vocale paurosa... Tuttavia è vero che forse per noi il limite è il testo... nel senso che da madrelingua non riusciamo a non distrarci dal significato per assaporarne solo la musicalità, cosa che invece può venir molto facile con l'inglese, nonostante lo si conosca.
Citazione di: Grom68 il 12 Dicembre, 2020, 09:42 AM
C'è da dire che spesso ascoltiamo roba, sopratutto Americana, ben più melensa. Solo che il testo, essendo in inglese, viene bellamente ignorato dai più.
IMHO
Be', ad esempio prendi "Uomini soli", sarebbe una perfetta ballata in stile Scorpions! Klaus Meine ha anche quel tono un po' lamentoso che richiama Facchinetti. Metti una chitarra pulita che fa l'arpeggio e una distorta che entra nel ritornello, e hai il loro classico ballatone. Bello quanto un ballatone dei Pooh, ovviamente :laughing:
Ad ogni modo, nell'ambito italiano credo che il pubblico dei Pooh sia il più trasversale possibile. Hanno preso davvero pubblico dappertutto e fatto più di quanto ci si potesse attendere.
E poi la creatività è innegabile. Senza di quella si dura poco o, almeno, non si dura così tanto.
Anche parte del pubblico rock italiano li rispetta e spesso li ascolta.
Citazione di: LoreM86 il 16 Dicembre, 2020, 09:21 AM
A me i Pooh piacciono, credo abbiano composto musiche veramente valide, Battaglia è un signor chitarrista e nella lunga carriera hanno saputo dimostrare di poter toccare molte corde ed in modo notevole.
Certo non mi piace tutto, Facchinetti ha un'estensione vocale paurosa... Tuttavia è vero che forse per noi il limite è il testo... nel senso che da madrelingua non riusciamo a non distrarci dal significato per assaporarne solo la musicalità, cosa che invece può venir molto facile con l'inglese, nonostante lo si conosca.
Qusnt'è vero quello che dici.
L'inglese è musicale, c'è poco da fare. In effetti alcuni album sono stati tradotti anche in inglese e hanno avuto un discreto successo internazionale.
Certo, i Pooh hanno attraversato tanti decenni: hanno iniziato quando in Italia si faceva il contrario, traducendo brani celebri dall'inglese (uno dei più celebri: Keep on running, trasformato in Vieni fuori).
Sui testi: da quando è stato aperto il topic ho iniziato a riascoltare qualche album. Mi ha particolarmente colpito il testo di "Senza frontiere" del 1988 a proposito del tema dell'immigrazione. Forse non lo avevo capito all'epoca o non gli avevo dato peso. Risentendola dopo 30 anni mi ha sopreso per essere un easy listening.
Citazione di: Max Maz il 12 Dicembre, 2020, 12:02 AM
Riconosco il gusto e gli ottimi suoni di Battaglia.
Per il resto davvero troppo pop per me. :etvoila:
Idem.....
Aggiungo, come musicisti niente da dire, tecnicamente sono bravi, ma la loro musica in generale è troppo pop, troppo leggera per i miei gusti, " Parsifal " secondo me è il loro miglior album, lo considero un buon album progressivo, quando li ho ascoltati qualche volta dal vivo in televisione arrivo alla fine del concerto, ma dentro non mi lasciano niente, qualche anno fà sono venuti quì a Civitavecchia, hanno suonato in piazza alla marina ( ingresso gratis ) sono rimasto a casa...... :etvoila:
Beh anche Pier sul tema della omosessualità. Insomma ogni tanto ci provavano.
https://youtu.be/G0_Cl6Mq8r4
Citazione di: Grom68 il 17 Dicembre, 2020, 04:33 PM
https://youtu.be/G0_Cl6Mq8r4
Questa si che è in playback. Altro che chitarre[emoji1787]
Non ho resistito
Camera Cafe' Arrivano i Pooh - YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=CUEei9dfhtg)
:lol: :lol: :lol: :lol:
Citazione di: rinox il 16 Dicembre, 2020, 05:56 PM
Citazione di: LoreM86 il 16 Dicembre, 2020, 09:21 AM
A me i Pooh piacciono, credo abbiano composto musiche veramente valide, Battaglia è un signor chitarrista e nella lunga carriera hanno saputo dimostrare di poter toccare molte corde ed in modo notevole.
Certo non mi piace tutto, Facchinetti ha un'estensione vocale paurosa... Tuttavia è vero che forse per noi il limite è il testo... nel senso che da madrelingua non riusciamo a non distrarci dal significato per assaporarne solo la musicalità, cosa che invece può venir molto facile con l'inglese, nonostante lo si conosca.
Qusnt'è vero quello che dici.
L'inglese è musicale, c'è poco da fare. In effetti alcuni album sono stati tradotti anche in inglese e hanno avuto un discreto successo internazionale.
Certo, i Pooh hanno attraversato tanti decenni: hanno iniziato quando in Italia si faceva il contrario, traducendo brani celebri dall'inglese (uno dei più celebri: Keep on running, trasformato in Vieni fuori).
Sui testi: da quando è stato aperto il topic ho iniziato a riascoltare qualche album. Mi ha particolarmente colpito il testo di "Senza frontiere" del 1988 a proposito del tema dell'immigrazione. Forse non lo avevo capito all'epoca o non gli avevo dato peso. Risentendola dopo 30 anni mi ha sopreso per essere un easy listening.
Secondo me è sbagliato dire che l'Italiano non è una lingua musicale, ma certamente è difficile che si incastri con un genere fortemente anglofono come il Rock
Anche solo spostandosi sul Jazz, il cantato in Italiano non è assolutamente sgradevole.
Ricordo che i Rammstein hanno venduto più dischi dei Queen, cantando in tedesco
Infatti. Se l'Italiano non è musicale, cosa potremmo dire delle lingue scandinave?
Citazione di: AlbertoDP il 16 Dicembre, 2020, 09:49 AM
Be', ad esempio prendi "Uomini soli", sarebbe una perfetta ballata in stile Scorpions! Klaus Meine ha anche quel tono un po' lamentoso che richiama Facchinetti. Metti una chitarra pulita che fa l'arpeggio e una distorta che entra nel ritornello, e hai il loro classico ballatone. Bello quanto un ballatone dei Pooh, ovviamente :laughing:
Verissimo, ma forse sono le ballate degli Scorpions a essere dei perfetti brani neomelodici :laughing:
Spretzel, Wurstel e mandolino.
Io. Ome ha già scritto prima qualcuno, non penso che l'italiano non sia musicale. Non dimentichiamoci l'opera. Solo che mal si adatta alla metrica inglese sulla quale è basato il rock. Le nostre parole sono troppo lunghe rispetto a quelle inglesi ed hanno una cadenza diversa. Basta ascoltare qualcuno dei nostri cantautori, De André per dirne uno, e vedi subito come girano bene i pezzi. IMHO ovviamente.
Ripeto...
Doch jede Nacht für ein, zwei Stunden
Bin ich dieser Welt entschwunden
Jede Nacht ein bisschen froh
Mein Ohr ganz nah am Weltempfänger
Che la lingua inglese e la musica moderna vadano a braccetto si sa, ma se mettiamo da parte il discorso vendite internazionali, vediamo anche che il pubblico rock italiano va molto d'accordo anche con gli artisti che cantano in italiano, a iniziare da Vasco, passando per Litfiba, Negrita, Afterhours e un bel gruppone di altre band, che non fanno assolutamente rimpiangere la lingua inglese.
Invece non mi convince il ragionamento della ballata tedesca simile al brano dei Pooh. Manco per niente, secondo me. Gli arrangiamenti e lo spirito dei brani è diversissimo, e questo fa la differenza. Soprattutto, è diversissimo il resto dei brani, singola ballata a parte (che al massimo costituirebbe un'eccezione e non la regola).
Non sono rock perché non sono rock, non perché cantano in italiano.
Citazione di: robland il 17 Dicembre, 2020, 11:45 PM
Invece non mi convince il ragionamento della ballata tedesca simile al brano dei Pooh. Manco per niente, secondo me. Gli arrangiamenti e lo spirito dei brani è diversissimo, e questo fa la differenza. Soprattutto, è diversissimo il resto dei brani, singola ballata a parte (che al massimo costituirebbe un'eccezione e non la regola).
Ci mancherebbe altro che gli arrangiamenti fossero uguali, tanto più che Alberto ha specificato:
Citazione di: AlbertoDP il 16 Dicembre, 2020, 09:49 AM
Metti una chitarra pulita che fa l'arpeggio e una distorta che entra nel ritornello, e hai il loro classico ballatone.
Per lo spirito non ho idea ma secondo me anche gli Scorpions avevano un particolare riguardo per la salute del conto in banca.
Ma poi chi è che sostiene che i Pooh siano rock?
Attenzione però, io non ho detto che l'italiano non è musicale. Piuttosto che non riusciamo a soffermarci solo sul lato melodico senza considerare il testo a differenza di quello che può accadere con una lingua straniera.
Citazione di: LoreM86 il 18 Dicembre, 2020, 07:28 AM
Attenzione però, io non ho detto che l'italiano non è musicale. Piuttosto che non riusciamo a soffermarci solo sul lato melodico senza considerare il testo a differenza di quello che può accadere con una lingua straniera.
I Marlene Kuntz troncano frasi, parole e concetti per riuscirci. Grandi loro :D
Citazione di: Elliott il 18 Dicembre, 2020, 07:42 AM
Citazione di: LoreM86 il 18 Dicembre, 2020, 07:28 AM
Attenzione però, io non ho detto che l'italiano non è musicale. Piuttosto che non riusciamo a soffermarci solo sul lato melodico senza considerare il testo a differenza di quello che può accadere con una lingua straniera.
I Marlene Kuntz troncano frasi, parole e concetti per riuscirci. Grandi loro :D
A fior di pelle! Anche se lì l'italiano è praticamente corretto nell'esprimere il concetto, anzi!
Eheheh
Ricordiamoci che poi c'è prisencolinensinainciusol!
https://youtu.be/Y5up86JJD5s
Proprio a fior di pelle, ed all'intero disco Senza peso (il mio preferito della band) pensavo.
prisencolinensinainciusol :fan:
Per motivi... affettivi diciamo, il mio preferito è il primo, Catartica.
Però sulla questione testi-musiche mai avrei citato i Marlene Kuntz. Dal mio punto di vista sono proprio quelli in cui le parole meno scivolano lisci sulla musica. Godano usa spesso paroloni (e fa bene) frastagliati e incespicanti che, considerate pure le distorsioni e gli accordi taglienti, rendono tutto non proprio scorrevole.
Infatti sono uno dei pochi gruppi che ascolto solo se ho il libretto dei testi davanti.
Citazione di: robland il 18 Dicembre, 2020, 11:33 AM
Però sulla questione testi-musiche mai avrei citato i Marlene Kuntz. Dal mio punto di vista sono proprio quelli in cui le parole meno scivolano lisci sulla musica. Godano usa spesso paroloni (e fa bene) frastagliati e incespicanti che, considerate pure le distorsioni e gli accordi taglienti, rendono tutto non
Dicevamo proprio ciò
Citazione di: Elliott il 18 Dicembre, 2020, 11:38 AM
Citazione di: robland il 18 Dicembre, 2020, 11:33 AM
Però sulla questione testi-musiche mai avrei citato i Marlene Kuntz. Dal mio punto di vista sono proprio quelli in cui le parole meno scivolano lisci sulla musica. Godano usa spesso paroloni (e fa bene) frastagliati e incespicanti che, considerate pure le distorsioni e gli accordi taglienti, rendono tutto non
Dicevamo proprio ciò
Avevo inteso il contrario. :thanks:
Rock e parole in italiano possono andare d'accordo, ma è sicuramente più difficile far entrare le parole italiane nella metrica di quelle inglesi. Le ragioni sono svariate: parole lunghe, poche tronche... È difficile al punto tale che anche chi non fa rock, come De André, ha dichiarato di dover a volte sacrificare i contenuti alla metrica, cambiando contenuto se quello che ha in mente non riesce a renderlo in modo musicale. I Verdena hanno detto sostanzialmente lo stesso: una volta fatto un pezzo in "inglese maccheronico " arriva il difficile: traferirlo in lingua italiana.
Personalmente, posso dire che, quando scrivevo pezzi in italiano, l'esperienza era che il pezzo cambiasse completamente una volta fatto in italiano. Diventava prorio un'altra cosa. Questo soprattutto per versi corti e ritmati, dove l'italiano obbligava ad allungare e cambiare accenti ::)
Citazione di: Moreno Viola il 18 Dicembre, 2020, 12:19 AM
Citazione di: robland il 17 Dicembre, 2020, 11:45 PM
Invece non mi convince il ragionamento della ballata tedesca simile al brano dei Pooh. Manco per niente, secondo me. Gli arrangiamenti e lo spirito dei brani è diversissimo, e questo fa la differenza. Soprattutto, è diversissimo il resto dei brani, singola ballata a parte (che al massimo costituirebbe un'eccezione e non la regola).
Ci mancherebbe altro che gli arrangiamenti fossero uguali, tanto più che Alberto ha specificato:
Citazione di: AlbertoDP il 16 Dicembre, 2020, 09:49 AM
Metti una chitarra pulita che fa l'arpeggio e una distorta che entra nel ritornello, e hai il loro classico ballatone.
Per lo spirito non ho idea ma secondo me anche gli Scorpions avevano un particolare riguardo per la salute del conto in banca.
Ma poi chi è che sostiene che i Pooh siano rock?
Non l'avevo considerata girata al contrario così :laughing: :laughing:
Citazione di: AlbertoDP il 19 Dicembre, 2020, 07:12 PM
Rock e parole in italiano possono andare d'accordo, ma è sicuramente più difficile far entrare le parole italiane nella metrica di quelle inglesi. Le ragioni sono svariate: parole lunghe, poche tronche... È difficile al punto tale che anche chi non fa rock, come De André, ha dichiarato di dover a volte sacrificare i contenuti alla metrica, cambiando contenuto se quello che ha in mente non riesce a renderlo in modo musicale. I Verdena hanno detto sostanzialmente lo stesso: una volta fatto un pezzo in "inglese maccheronico " arriva il difficile: traferirlo in lingua italiana.
Personalmente, posso dire che, quando scrivevo pezzi in italiano, l'esperienza era che il pezzo cambiasse completamente una volta fatto in italiano. Diventava prorio un'altra cosa. Questo soprattutto per versi corti e ritmati, dove l'italiano obbligava ad allungare e cambiare accenti ::)
Possiamo, in tal senso, fare un elogio agli Afterhours che, hanno iniziato in inglese e, dopo 3 dischi, hanno virato sull'italiano con un binomio testi/musica che funziona.
Un esempio è l'album Ballate per piccole iere e la relativa edizione in inglese
Io penso che la lingua molto probabilmente influenza la metrica naturale delle canzoni. Una canzone che nasce in swahili probabilmente avrà un andamento diverso da una che nasce in inglese. Forse è una delle ragioni per cui le musiche popolari dei vari paesi sono, fortunatamente, così diverse. IMHO
Sicuramente influenza. Però l'abilità dell'artista sta anche lì. C'è chi vuol dire comunque un concetto complesso e se le parole debordano dalla musica chi se ne importa, tipo Fossati. C'è chi per far quadrare metrica e musica utilizzava anche la tecnica del cut up (una sorta di taglia e incolla di parole e frasi), tipo gli Afterhours.
Ma soprattutto c'è chi riesce a comporre raccontando di tutto e di più infilando storie sulla musica con una scioltezza da grande maestro, come Vasco.
Ok, mi rendo conto di essere andato parecchio sul soggettivo, però secondo me Vasco usa l'italiano in musica in modo magistrale. E tradotte in inglese le sue canzoni sarebbero terrificanti.
Citazione di: AlbertoDP il 19 Dicembre, 2020, 07:12 PM
Rock e parole in italiano possono andare d'accordo, ma è sicuramente più difficile far entrare le parole italiane nella metrica di quelle inglesi. Le ragioni sono svariate: parole lunghe, poche tronche... È difficile al punto tale che anche chi non fa rock, come De André, ha dichiarato di dover a volte sacrificare i contenuti alla metrica, cambiando contenuto se quello che ha in mente non riesce a renderlo in modo musicale. I Verdena hanno detto sostanzialmente lo stesso: una volta fatto un pezzo in "inglese maccheronico " arriva il difficile: traferirlo in lingua italiana.
Personalmente, posso dire che, quando scrivevo pezzi in italiano, l'esperienza era che il pezzo cambiasse completamente una volta fatto in italiano. Diventava prorio un'altra cosa. Questo soprattutto per versi corti e ritmati, dove l'italiano obbligava ad allungare e cambiare accenti ::)
Citazione di: Grom68 il 19 Dicembre, 2020, 08:59 PM
Io penso che la lingua molto probabilmente influenza la metrica naturale delle canzoni. Una canzone che nasce in swahili probabilmente avrà un andamento diverso da una che nasce in inglese. Forse è una delle ragioni per cui le musiche popolari dei vari paesi sono, fortunatamente, così diverse. IMHO
Concordo pienamente sul fatto che le caratteristiche della lingua locale influenzano "irrimediabilmente" il tipo di musica che da quel luogo ha origine.
Cantare rock in italiano costringe a modellare la lingua in modo da renderla conforme al genere.
Personalmente sono rarissimi i casi in cui ho trovato riuscito l'esperimento, ma da questo punto di vista potrebbe trattarsi più di una questione di gusto che di un effettivo fallimento.
Citazione di: Moreno Viola il 19 Dicembre, 2020, 10:38 PM
Citazione di: AlbertoDP il 19 Dicembre, 2020, 07:12 PM
Rock e parole in italiano possono andare d'accordo, ma è sicuramente più difficile far entrare le parole italiane nella metrica di quelle inglesi. Le ragioni sono svariate: parole lunghe, poche tronche... È difficile al punto tale che anche chi non fa rock, come De André, ha dichiarato di dover a volte sacrificare i contenuti alla metrica, cambiando contenuto se quello che ha in mente non riesce a renderlo in modo musicale. I Verdena hanno detto sostanzialmente lo stesso: una volta fatto un pezzo in "inglese maccheronico " arriva il difficile: traferirlo in lingua italiana.
Personalmente, posso dire che, quando scrivevo pezzi in italiano, l'esperienza era che il pezzo cambiasse completamente una volta fatto in italiano. Diventava prorio un'altra cosa. Questo soprattutto per versi corti e ritmati, dove l'italiano obbligava ad allungare e cambiare accenti ::)
Citazione di: Grom68 il 19 Dicembre, 2020, 08:59 PM
Io penso che la lingua molto probabilmente influenza la metrica naturale delle canzoni. Una canzone che nasce in swahili probabilmente avrà un andamento diverso da una che nasce in inglese. Forse è una delle ragioni per cui le musiche popolari dei vari paesi sono, fortunatamente, così diverse. IMHO
Concordo pienamente sul fatto che le caratteristiche della lingua locale influenzano "irrimediabilmente" il tipo di musica che da quel luogo ha origine.
Cantare rock in italiano costringe a modellare la lingua in modo da renderla conforme al genere.
Personalmente sono rarissimi i casi in cui ho trovato riuscito l'esperimento, ma da questo punto di vista potrebbe trattarsi più di una questione di gusto che di un effettivo fallimento.
Sinceramente, anche io trovo rarissimi i casi in cui l'esperimento sia riuscito. Alcuni pezzi di Ivan Graziani, ad esempio...
Capisco anche la questione del "gusto personale" che potrebbe influire in merito. Il fatto che io non ami l'alternative italiano, fa si che mi rimanga difficile concordare con Elliott sugli Afterhours, anche se comprendo la sua affermazione.
Quanto a Vasco, pur non essendone fan, anche io credo che usi benissimo l'italiano. Come pure De André, Battiato, Conte e altri, ma questo non significa che non trovino difficoltà a scriverli (difficoltà legate alla particolare musicalità della limgua italiana). Ovvio che più ti sposti verso canoni anglosassoni, più diventa difficile. Il bel canto, ad esempio, avrebbe esattamente le stesse limitazioni, ma al contrario.
Occhio, poi, quando si parla di rock a non confondere l'arrangiamento con la natura del pezzo. Non è che se suono il sitar faccio musica indiana, se uso i violini faccio musica classica e se ho le chitarre distorte faccio rock...
Citazione di: AlbertoDP il 20 Dicembre, 2020, 08:32 AM
Occhio, poi, quando si parla di rock a non confondere l'arrangiamento con la natura del pezzo. Non è che se suono il sitar faccio musica indiana, se uso i violini faccio musica classica e se ho le chitarre distorte faccio rock...
Altrimenti Ramazzotti live sarebbe un concerto rock. :D
E gli Afterhours e i Perturbazione (conoscete?) farebbero musica classica, i primi col violino, i secondi col violoncello.
Questo è secondo me un argomento molto interessante.
Io però per arrangiamento intendo anche qualcosa di più invasivo dell'uso di un suono particolare. Anche, ad esempio, legare due accordi in modo diverso. Anche il ritmo. Anche la produzione.
E in genere per definire il genere di un artista non basta nemmeno prendere in considerazione un solo brano, perché sono tanti coloro che in qualche brano strizzano l'occhio a un altro genere o viaggiano a cavallo di due generi. Poi guardi al resto dei brani e capisci di che stiamo parlando. Un po' come un menù al ristorante.
Citazione di: AlbertoDP il 20 Dicembre, 2020, 08:32 AM
...credo che usi benissimo l'italiano. Come pure De André, Battiato, Conte
Ecco, potresti specificare che ti riferisci a Paolo? Su gli altri due che di questi tempi appaiono spesso in tv, qualche riserva ce l'avrei :sarcastic:
Citazione di: AlbertoDP il 20 Dicembre, 2020, 08:32 AM
Come pure De André, Battiato, Conte e altri, ma questo non significa che non trovino difficoltà a scriverli (difficoltà legate alla particolare musicalità della limgua italiana).
:quotonegalattico:
De Andrè e Battiato non hanno mai fatto mistero del lavoro di ricerca sulle singole parole e il ricorso sistematico di
Paolo ( :laughing:) Conte alle onomatopee risponde alle identiche esigenze.
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2020, 08:54 AM
i Perturbazione (conoscete?)
Ho il disco Canzoni allo specchio.
Poi però c'è gente come i Quinrorigo che spariglia il mazzo:
https://youtu.be/wSP-y-etfCs
In realtà il brano dei Quintorigo non sarebbe sembrato per nulla fuori luogo in un disco dei Beatles post "Rubber Soul", ma forse ancora di più in quelllo di una quache band inglese della seconda metà degli anni sessanta, tipo Tomorrow o Blossom Toes, giusto per fare un paio di nomi.
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2020, 01:48 PM
Citazione di: robland il 20 Dicembre, 2020, 08:54 AM
i Perturbazione (conoscete?)
Ho il disco Canzoni allo specchio.
Se ti capita di ascoltare l'album In circolo, poi mi dai un'opinione.
Ho molta stima per Battaglia ma troppo troppo pop per i miei gusti. Ho una parente che li conosce personalmente molto bene per altro, anche quello scomparso di recente.
Citazione di: Elliott il 20 Dicembre, 2020, 10:28 AM
Citazione di: AlbertoDP il 20 Dicembre, 2020, 08:32 AM
...credo che usi benissimo l'italiano. Come pure De André, Battiato, Conte
Ecco, potresti specificare che ti riferisci a Paolo? Su gli altri due che di questi tempi appaiono spesso in tv, qualche riserva ce l'avrei :sarcastic:
:lol: