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Le radici del blues elettrico

Aperto da Donatello Nahi, 09 Maggio, 2024, 05:56 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Donatello Nahi

Per concludere il discorso su Howlin Wolf... per me, il suo album migliore è quello del 1971 Message to the young, in cui fa suoi i suoni piú moderni che si stavano imponendo. Ecco la playlist da youtube... io ascolto questo album sempre con gran piacere. Ovviamente è opinione personale, qui ci allontaniamo dal Chicago Blues....

https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mv9yIba43vlTlElHwjtrGvJmyDvwWeQQs&si=ywpD2_i1zn2BAhqj

Purtroppo Howlin morí nel 76, a 66 anni... si era ammalato di tumore ed aveva avuto diversi infarti. Pur avendo guadagnato nella sua vita piú di altri bluesmen, s'era speso tutto, e dovettero aiutarlo gli amici piú cari. Anche Clapton lo aiutó.
L'album che ho proposto rappresenta proprio il cambio radicale nella vita di Howlin, perchè era giá stato colpito da infarto, e la sua salute peggioró in modo drastico, tanto che i medici hli proibirono di fare concerti... lui non ascoltó nessuno... ma ovviamente poi ne pagó le conseguenze

Donatello Nahi

Trovo questo video molto interessante... riassume un pó di cose di cui ho parlato qui, e devo dire che condivido molte cose che dice.



Donatello Nahi

Si era capito che mi sono appassionato alla musica di Howlin Wolf... ma anche alla vita... personaggio incredibile, con una storia tragica... nasce povero... quasi subito orfano del padre, la madre lo ripudia e non ne vorrá sapere piú nulla di lui... lui cresce con uno zio crudele che lo sfrutta come forza lavoro... non andrá mai a scuola( poi si iscriverá da grande)... ragazzo difficile... in una zuffa con un tipo, questo tira fuori un coltello, Howlin, alto 2 metri e grosso, gli gira il braccio e lo accoltella con la sua stessa arma... non gli regala niente nessuno, ma arriva la salvezza ed il successo con la musica... vive intensamente i suoi anni... il lavoro di queste persone non era di registrare i dischi, non c'era tanto quell'idea... o almeno non come poi è andato il mondo della musica... per loro il lavoro erano le serate, i concerti.... è chiaro che è un lavoro usurante... fumo, alcol.. mangiavano male ed in modo sregolato... i locali erano degli ambienti malsani... tutti ci fumavano dentro... gli artisti, spesso in giacca e cravatta, finivano sudati e stremati, non c'era aria condizionata... pensate Freddie King , che faceva 300 serate all'anno, morí di infarto a 42 anni... molti sono morti giovani, B.B King era obeso... intorno ai 60 la salute di Howlin divenne cagionevole.. il primo infarto... poi muore a 66 anni. Per chi fosse interessato, ecco un video fatto bene su Howlin


robland

Citazione di: Donatello Nahi il 11 Agosto, 2024, 05:29 PMSi era capito che mi sono appassionato alla musica di Howlin Wolf...

Lo conosco solo di nome in quanto lo citano tanto come influenza musicale.
Siccome io ascolto la musica per album, ce n'è qualcuno che consigli in particolare?

Donatello Nahi

Citazione di: robland il 12 Agosto, 2024, 02:29 PMLo conosco solo di nome in quanto lo citano tanto come influenza musicale.
Siccome io ascolto la musica per album, ce n'è qualcuno che consigli in particolare?

Ti capisco, ma anche io faccio cosí... ascolto gli album in ordine cronologico, e solo dopo mi faccio un idea...

Dunque, personalmente, in tutti i suoi album c'è sempre qualcosa che mi tiene incollato ad ascoltarli, perchè trovo sempre una certa "modernitá" in Howlin', il prototipo della rockstar... tenendo presente che stiam parlando di robe che vanno dalla fine degli anni 50 alla metá dei settanta, giusto per proporre 2 cose diverse...

The real folk blues, quarto album, del 1966... la tradizione del Chicago Blues

Message to the young, del 1971, verso la fine della sua carriera e vita, contaminato di psichedelia

Donatello Nahi

Finora abbiam parlato solo di America... ma, in Europa?.... eh niente, il blues era praticamente sconosciuto ai piú... dobbiamo andare alla fine della seconda guerra mondiale, dove, in Gran Bretagna, anche a causa della lingua, il blues conosce un inizio di diffusione. I soldati americani, di ritorno a casa, lasciarono dietro di se, in Europa, alcuni dischi blues, che furono quindi "scoperti" dagli europei. Poi negli anni 60, gli eventi "American folk blues festival" di cui ho giá parlato, scatenarono una vera e propria moda, quando i Muddy Waters, Howlin' Wolf, Buddy Guy e tutti gli altri calcarono i palcoscenici europei, influenzando gli artisti locali, quali i Blues incorporated, i Rolling stones, John Mayall, gli Yardbirds.... e proprio dei Blues incorporated ( probabilmente sconosciuti ai piú) e dei loro fondatori, voglio parlare, perchè furono questi personaggi che crearono le condizioni per la nascita del " British blues"

robland

Nella bellissima autobiografia di Andy Summers ho letto pagine davvero interessanti sul blues a Londra in quegli anni e su Clapton. Ovviamente non era possibile riportare tutto su un forum perché è troppo lungo e devo pure tradurre. Però avevo riportato questo stralcio, che ricopio nel tuo thread perché mi sembra in tema:

"Mentre la febbre del blues contagia Londra e tutti si mettono a scimmiottare Eric Clapton, io continuo a suonarlo come lo sento, ignorando la mentalità ottusa che si diffonde come un'epidemia tra i chitarristi londinesi. Oltre al jazz, sono attratto da altri sound più esoterici. Con un gesto efficacemente pubblicizzato, Eric Clapton lascia gli Yardbirds ed entra nei Bluesbreakers di John Mayall. Anche Mayall è ospite fisso al Flamingo, spesso condividiamo gli all-nighters con lui. In quanto chitarristi delle  band, Eric e io ci scambiamo cenni del capo, come cavalieri medievali. Clapton trasmette una profonda seriosità che incarna esattamente il blues come alcuni di noi lo intendono: che il bluesman più autentico sia lui è un fatto assodato. E tuttavia, a sostenere quella sua espressione seducente e intensa, c'è una tecnica sopraffina. Associando al volume alto un poetico phrasing blueseggiante, Eric si ritaglia una fetta di ammiratori: senza alcun dubbio, la star del gruppo di John Mayall è lui. Le canzoni non sono che una piattaforma dalla quale spicca il volo, travolgendo il locale con i suoi assoli. Quanto meno tra i bianchi londinesi, Eric è il primo a suonare così alto e distorto, a fare degli assoli il nucleo dei concerti, a trasformare la chitarra in uno strumento imprevedibile.
Grosso modo nei giorni in cui condividiamo il palco del Flamingo, compro una Gibson nuova in un negozio di Charing Cross Road. Quando la vede - è una '59 Les Paul sunburst - Eric mi chiede dove l'ho presa. Candidamente io gli rispondo, aggiungendo che ne hanno un'altra in vendita per 80 sterline. Queste chitarre non hanno ancora un mercato, perciò non mi passa per la testa di tornare di corsa al negozio ad acquistare la seconda. E così l'altra Gibson va a Eric, che finirà per cambiare definitivamente il sound della chitarra rock".


Donatello Nahi

Molto interessante, @robland ... infatti è proprio da quelle storie che voglio iniziare... hai citato il Flamingo, e ci saranno una serie di locali, fondamentali per la diffusione del blues.... dunque, i Blues incorporated di Alexis Korner. Insieme all'amico armonicista Davies, aprono il primo locale blues inglese, il London blues and barrelhouse club, a Soho, in cui, dal 61, inizió a suonare appunto il loro gruppo. I Blues incorporated, la coi composizione, a parte i fondatori, variava, fu una una vera scuola per i musicisti blues inglesi: Mick Jagger, Charlie Watts, Brian Jones, Keith Richards, Jimmy Page... ed altri. I loro 2 album piú noti furono " R&B from the Marquee" e " Blues incorporated".

In questo breve video, ecco Keith Richards che parla di Alexis Korner


Grand Funk

Bello questo topic, purtroppo sono stato assente dal forum per parecchio tempo, così sono rimasto molto indietro nella discussione, ho dato una " sfogliata " alle pagine precedenti, e spero di aver interpretato bene il topic.
Metto un video di un chitarrista che a me piaceva molto, non è proprio un pioniere del blues elettrico, ma sicuramente uno che ha contribuito con la sua " grinta " a portare qualcosa di " suo " a questo genere musicale.
Era un chitarrista autodidatta, nel '54 inizia a frequentare le sale dove si suona blues, con la speranza di essere invitato a suonare sul palco, Howlin' Wolf e James Cotton lo fanno così muove i primi passi come musicista, ma la grande occsione glie la da Muddy Waters nel '57 così entra nel " circuito " a tempo pieno, forma una sua band ed ottiene un discreto successo, tant'è vero che incide i suoi album cna la casa discografica " Alligator Records ".
Purtroppo muore nel 1997 a causa di un tumore ai polmoni, ma suo figlio Bernard porta avanti la passione del padre, bravo chitarrista ( ho avuto modo di ascoltarlo dal vivo a Roma ) ha una sua band, addirittura eredita dalla Blade la signature della casa.

 

Grand Funk


Scusate ho sbagliato tasto...... :facepalm2:

Donatello Nahi

Citazione di: Grand Funk il 16 Agosto, 2024, 10:09 AM

Scusate ho sbagliato tasto...... :facepalm2:

Bello... bè questo mi era sfuggito... ma guarda, in effetti, a differenza di ció che si pensa, il blues è un genere sottovalutato, perchè ci sono tanti bravi artisti che per qualche motivo non sono "arrivati" al grande pubblico, soprattutto di oggi...

Hai citato la Alligator... ed allora mi dai lo spunto per parlare della casa discografica numero 1, a Chicago, responsabile del rilancio del Blues... la Chess Records.

Phil e Leonard Chess, ebrei polacchi, durante la seconda guerra mondiale, sfuggono alle deportazioni naziste e si rifanno una vita a Chicago. Credono nelle potenzialitá del blues, investono e permettono ad artisti quali Waters, Howlin Wolf e gli altri, di uscire dai locali cittadini dove suonavano, e di arrivare a tutti... ma soprattutto di definire l'estetica dell'electric blues... perchè non si trattava solo di suonare il delta blues con l'elettrica, ma proprio di ridefinirne lo stile, per renderlo adatto al nuovo contesto.

C'è un film, molto bello, che parla di queste cose... Cadillac Record, del 2008. Vi propongo un clip dove canta "Howlin' Wolf", con tutta la sua irriverenza e sfrontatezza


Donatello Nahi

Questo è il film completo. Guardatelo perchè è davvero interessante. Per chi volesse, si puó noleggiare o acquistare su youtube per pochi euro, con i sottotitoli


Donatello Nahi

Ritornando a parlare di British Blues... a proseguire e completare il lavoro di Alexis Korner, ci pensó il grande John Mayall, venuto a mancare pochi giorni fa. Formó il gruppo i Bluesbreakers, incorporó un giovanotto di belle speranze, che si chiamava Eric Clapton, fuoriuscito dagli Yardbirds, e publicano l'album " Bluesbreakers with Eric Clapton" nel 1965. Per gli album successivi, perso Clapton, incorpora un altro giovanotto che si chiamava Peter Green(diciamo che se li sceglieva bene), e Mick Taylor ( poi rolling stones).
L'affermazione del blues britannico diede nuova linfa e vigore al movimento blues americano... America dove i giovani si erano orientati verso altri lidi... come il grande Chuck Berry che sbancó connil suo passo dell'anatra, poi copiato da Angus Young( Maybellene, ma sempre per la Chess Records), ed Elvis Presley.


Donatello Nahi

Continuando il discorso sul Blues britannico, i Bluesbreakers di Mayall, sdoganarono il blues in Europa, che divenne di casa, anche perchè da noi mancava la componente della discriminazione razziale.....  ma non ne fecero proprio una copia esatta,ci misero del loro, sia nei testi, nel modo di cantare, ed anche nei suoni, che divennero piú, diciamo Rock... andate ad ascoltare l'album "A hard road"  con Peter Green... o "Crusade" con Mick Taylor... poi Green fonderá i Fleetwood mac, e Taylor andrá nei Rolling Stones... altri musicisti della scena britannica furono gli animals di Eric Burdon, gli Who e gli Yardbirds, in cui militeranno Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page... poi i primi Led Zeppelin,i Ten years After di Alvin Lee( rimasto nella storia con l'assolo I'm going home nel 69 a Woodstock)ed infine, ultimi ma non ultimi, i Rolling Stones

Donatello Nahi

I Rolling Stones, unendo le cover di brani di Muddy Waters, Chuck Berry, Jimmy Reed.... a brani di loro composizione, raggiunsero il successo planetario. Avevano esordito nel 1962 nel famoso locale Marquee, a Londra. Nel 64 pubblicarono il loro primo album, seguito da un tour negli Stati uniti... e durante questo tour si recheranno nei mitici studi della Chess Record a Chicago, di cui abbiamo giá parlato, ed incideranno alcuni brani del loro seguente album. Il successo dei Rolling Stones, e di tutto il Blues britannico allungó e ridiede slancio alle carriere dei bluesmen d'oltreoceano

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