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JAMBLE Cafè => Artisti : Gruppi e Musicisti => Discussione aperta da: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 05:56 PM

Titolo: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 05:56 PM
Ultimamente sto dedicando la naggior parte del mio tempo "chitarristico" al blues... e prova, leggi, ascolta... mi saltano fuori tanti artisti che non conoscevo, anche se sono ovviamente noti agli esperti. Allora ho pensato di aprire un topic qui ( non mi pare ce ne siano) circoscrivendo appunto il discorso agli slbori della nascita del blues elettrico... sennó ci sarebbe da andare troppo   indietro.

Inizio con Jimmy Reed, lo conoscete?


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 09 Maggio, 2024, 06:03 PM
Stavo per aprire anch'io un topic sul blues e la chitarra blues.  :D

Comunque, sì, Jimmy Reed è uno dei padri musicali di Billy Gibbons dei ZZ Top. Se gli chiedono delle sue influenze, primo nome: Jimmy Reed.


Ne ho comunque una conoscenza scarsa, quindi ben venga ogni approfondimento.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: filbellins il 09 Maggio, 2024, 06:22 PM
t-bone walker è stato uno dei primi grandi esponenti del blues elettrio, ha fatto scuola anche a bb king

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 06:38 PM
Citazione di: filbellins il 09 Maggio, 2024, 06:22 PMt-bone walker è stato uno dei primi grandi esponenti del blues elettrio, ha fatto scuola anche a bb king


Di nome lo conoscevo... anche se non ho ascoltato nulla di suo ancora. Comunque in effetti si sente qualche somiglianza con B.B King
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 06:40 PM
Citazione di: robland il 09 Maggio, 2024, 06:03 PMStavo per aprire anch'io un topic sul blues e la chitarra blues.  :D

Comunque, sì, Jimmy Reed è uno dei padri musicali di Billy Gibbons dei ZZ Top. Se gli chiedono delle sue influenze, primo nome: Jimmy Reed.


Ne ho comunque una conoscenza scarsa, quindi ben venga ogni approfondimento.

Ma infatti vedi, anche questo è uno dei motivi della mia curiositá, perchè i grandi della musica rock e blues che conosciamo tutti, sono cresciuti ascoltando dischi che magari noi non abbiamo mai ascoltato
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 09 Maggio, 2024, 06:52 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 06:40 PMMa infatti vedi, anche questo è uno dei motivi della mia curiositá, perchè i grandi della musica rock e blues che conosciamo tutti, sono cresciuti ascoltando dischi che magari noi non abbiamo mai ascoltato

Assolutamente così. Io alla fine leggo/ascolto le loro interviste, biografie ecc. anche perché spesso mi hanno tramandato cose che altrimenti non avrei ascoltato e conosciuto. 35 anni fa lessi un'intervista al chitarrista dei Metallica, lui poneva Hendrix sopra tutti (come poi ho scoperto che pensano quasi tutti i chitarristi rock) e da lì mi sono andato a cercare questo a me sconosciuto Hendrix.

Alla ennesima volta che i chitarristi che ascolto nominavano Freddie King, mi sono detto: ascoltiamo e vediamo com'è. E così via.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: filbellins il 09 Maggio, 2024, 07:20 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 09 Maggio, 2024, 06:38 PMDi nome lo conoscevo... anche se non ho ascoltato nulla di suo ancora. Comunque in effetti si sente qualche somiglianza con B.B King

bb king ha ripreso un po sta tecnica perfezionandola con un suona piu caldo, (gibson 335) un  vibrato eccezionale (trasversale e non lungitudinale) e un utilizzo delle scale ottmizzato, vedi bb king box scale tutt'ora insegnato nelle scuole di blues (un mix di pentatomica maggiore, minore e blues in una unica posizione)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 11 Maggio, 2024, 05:07 PM
Citazione di: filbellins il 09 Maggio, 2024, 07:20 PMbb king ha ripreso un po sta tecnica perfezionandola con un suona piu caldo, (gibson 335) un  vibrato eccezionale (trasversale e non lungitudinale) e un utilizzo delle scale ottmizzato, vedi bb king box scale tutt'ora insegnato nelle scuole di blues (un mix di pentatomica maggiore, minore e blues in una unica posizione)

In effetti leggevo che tra i pionieri del blues elettrico, il nome senza dubbio di maggior rilievo è proprio quello di Aaron Thibeaux Walker, detto appunto T-Bone Walker. Citazione dal libro "Blues Guitar for dummies" di Jon Chappel : " He bridged the gap from acoustic country blues into the urbanized, electric sound of Memphis, Kansas City, and Chicago.... influenced countless electric players, including Muddy waters, Eric Clapton, Otis Rush, Magic Sam, Buddy Guy, Albert King, Albert Collins, Freddie King, and most significantly, B.B.King."

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 13 Maggio, 2024, 06:57 PM
A proposito, di radici, non si può non conoscere questo superclassico:

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 13 Maggio, 2024, 08:37 PM
Citazione di: robland il 13 Maggio, 2024, 06:57 PMA proposito, di radici, non si può non conoscere questo superclassico:


Eh vabbé, ma qui ti piace vincer facile... il blues minore per eccellenza... tra l'altro ci sono sul tubo delle versioni bellissime, eseguite durante una delle edizioni del festival crossroads... 2009 mi pare... con sul palco, oltre a B.B.King... John Mayer, Eric Clapton, Robert Cray... ed un altro con Lapsteel... fenomenali
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: filbellins il 14 Maggio, 2024, 08:23 AM
Citazione di: robland il 13 Maggio, 2024, 06:57 PMA proposito, di radici, non si può non conoscere questo superclassico:


è uno dei pilastri del blues elettrico, dove bb king esprime tutta la sua maestria nel vibrato e bend con un tocco difficile da riprodurre....spesso mi diverto sulla ritmica del pezzo, oppure improvvisare sulla pentatonica blues in Bm
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 14 Maggio, 2024, 11:42 PM
Citazione di: filbellins il 14 Maggio, 2024, 08:23 AMè uno dei pilastri del blues elettrico, dove bb king esprime tutta la sua maestria nel vibrato e bend con un tocco difficile da riprodurre....spesso mi diverto sulla ritmica del pezzo, oppure improvvisare sulla pentatonica blues in Bm


Postate quelli che ritenete i classici più famosi, sempre in tema radici dal blues elettrico (poi magari potete accompagnarli con qualche esempio di cover tra le più riuscite, secondo voi). Non date per scontato che siano noti e stranoti.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Maggio, 2024, 01:21 AM
Citazione di: robland il 14 Maggio, 2024, 11:42 PMPostate quelli che ritenete i classici più famosi, sempre in tema radici dal blues elettrico (poi magari potete accompagnarli con qualche esempio di cover tra le più riuscite, secondo voi). Non date per scontato che siano noti e stranoti.

Dunque abbiamo detto di T Bone... tanto per capirci lui nasce nel 1910 in Texas... è importante capire le date ed anche le aree geografiche... tanto per dire anche Freddie King e Stevie Ray Vaughan sono Texani, come pure l'attuale Gary Clark jr.

Mentre il blues acustico cresce e si sviluppa in aree quali Mississìpi ed Arkansas (Delta Blues... su tutti Robert Johnson), oppure in aree piú orientali quali Virginia,Atlanta,Georgia( Piedmont Blues, detto anche country ragtime),
il blues elettrico trova terreno fertile a Chicago, sia durante la seconda guerra mondiale, che, soprattutto dopo. E qui, di nomi, ce ne sarebbero tanti. Il primo da citare, in ordine cronologico, è Muddy Waters. Lui in realtá nasce nel Mississipi, nella culla del Delta blues, ma si trasferisce a Chicago.Per cui l'influenza del Delta blues, nella suo stile, è dominante. Tra l'altro l'acustica fu la sua palestra, bravissimo a suonarla, e bravissimo anche nello slide.

Una delle sue canzoni, pietra miliare del blues, rifatta da tutti i bluesmen, è I'm your Hoochie Coochie man


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Ombra/luce il 15 Maggio, 2024, 12:15 PM
Albert King (ed anche altri nomi che avete citato), è stato una delle mie muse ispiratrici per il blues con la chitarra. Amo alla follia l'electric blues.

Mi sa che posterò un sacco di roba interessante qui, topic che apprezzo particolarmente
https://www.youtube.com/watch?v=xROsOj2Ysr4
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Maggio, 2024, 12:38 PM
Citazione di: Ombra/luce il 15 Maggio, 2024, 12:15 PMAlbert King (ed anche altri nomi che avete citato), è stato una delle mie muse ispiratrici per il blues con la chitarra. Amo alla follia l'electric blues.

Mi sa che posterò un sacco di roba interessante qui, topic che apprezzo particolarmente
https://www.youtube.com/watch?v=xROsOj2Ysr4

Bé, di Albert King dobbiamo parlare approfonditamente, insieme a Freddie King,  B.B King, ed Albert Collins. Piú avanti...

Mentre Luther Johnson, quello che hai postato tu( che poi di Johnson e Luther ce ne sono diversi, facile confondersi  :laughing: ), appartiene sempre al "filone" del Chicago Blues, anche se pure lui nasce in Georgia...
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Maggio, 2024, 01:13 PM
Per aggiungere una nota interessante, visto che si parlava di Chicago Blues...
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c'entra va Chicago con il blues, visto che la culla di questo tipo di musica, come abbiam detto, sono gli stati come la Louisiana,Mississipi, Arkansas, Georgia, Carolina.... tutti stati che si trovano molto piú a sud di Chicago.

La risposta è molto semplice. I soldi.
Il boom industriale e conseguentemente demografico di Chicago, che diventó presto una metropoli, trasformó la cittá in un enorme teatro per eventi di musica... gli artisti erano ricercati e ben pagati, le persone avevano soldi e lavoro e voglia di divertirsi, e la cittá divenne la meta di tutyi quegli artisti che vivevano negli stati piú a sud, meno "moderni" e piú "poveri".
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 17 Maggio, 2024, 09:12 AM
Abbiam parlato dk Hoochie Coochie Man, di Muddy Waters... ecco Slash che ha rilasciato il suo album blues. Ospite, Billy Gibbons

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 17 Maggio, 2024, 10:10 AM
Citazione di: Donatello Nahi il 17 Maggio, 2024, 09:12 AMAbbiam parlato dk Hoochie Coochie Man, di Muddy Waters... ecco Slash che ha rilasciato il suo album blues. Ospite, Billy Gibbons

Bravo Slash, che con la sua visibilità contribuisce a tramandare i classici a chi magari non li ha mai ascoltati (tra cui il sottoscritto che sicuramente ne ignora tanti).
Saranno troppi quattro assoli?  :D Due di Gibbons con lo slide e due di Slash.

Diciamo che in questo periodo molti lamentano l'assenza delle chitarre, ma qui non ci si fa mancare nulla.  ;D
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 17 Maggio, 2024, 01:26 PM
Citazione di: robland il 17 Maggio, 2024, 10:10 AMBravo Slash, che con la sua visibilità contribuisce a tramandare i classici a chi magari non li ha mai ascoltati (tra cui il sottoscritto che sicuramente ne ignora tanti).
Saranno troppi quattro assoli?  :D Due di Gibbons con lo slide e due di Slash.

Diciamo che in questo periodo molti lamentano l'assenza delle chitarre, ma qui non ci si fa mancare nulla.  ;D

Guarda, io non sono un fan sfegatato di Slash, anche se mi piace... ma ho ascoltato quasi tutti i suoi brani di quest'album... devo dire, bravo davvero, perchè ha riproposto questi classiconi della tradizione blues, in chiave un pó piú moderna, ma restando fedele alla tradizione. Sicuramente entreranno nella mia playlist.... e per tanti, giovani o meno, che non conoscono questi brani, sará sicuramente una buona occasione.
Abbiam parlato di T-Bone... ecco per esempio il suo Stormy Monday

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 17 Maggio, 2024, 05:13 PM
Questo non l'avevate postato, mi sa. Davvero monotono, per cui funziona solo se chi lo propone ha un certo carisma e una certa credibilità.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Maggio, 2024, 04:34 PM
Citazione di: robland il 17 Maggio, 2024, 05:13 PMQuesto non l'avevate postato, mi sa. Davvero monotono, per cui funziona solo se chi lo propone ha un certo carisma e una certa credibilità.


Mannish boy è l'altro brano iconico di Muddy Waters... anche chi non ha mai ascoltato il blues, questo lo conosce comunque... è incredibile.

Riprendendo il tema, Muddy Waters nasce nel 1915. Negli stessi anni, sempre a Chicago, imperversa Howlin Wolf, quello della canzone dell'album di Slash, cantata da Brian Johnson, Killing Floor.

Sempre negli stessi anni ( nasce nel 1918), altro personaggio di spicco del blues elettrico a Chicago è Elmore James. Si Rifá al Delta Blues, ed era conosciuto per il suo slide, che portó a livelli di eccellenza. Famosissima la sua Dust My Broom.( in realtá scritta da Robert Johnson, ma poi rielaborata e portata al successo da James)
Eccola qui, eseguita dagli ZZ top

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 29 Maggio, 2024, 10:34 PM
Abbiam parlato dei primissimi,piú rappresentativi bluesmen con la chitarra elettrica. Ora, spostandoci avanti di qualche decennio, non si puó non citare il grabde Otis Rush. Diciamo che siamo alla seconda generazione del Chicago blues. Otis nasce a Philadelphia, nello stato del Mississipi nel 1934, mancino, suonava la chitarra alla Hendrix, tanto per intenderci... influenzato da Muddy Waters e Howlin wolf, ma anche B.B King e Albert King per quanto riguarda la chitarra lead. Una delle sue specialitá era il vibrato, il suo primo singolo fu giá un grande successo "I can't quit you baby" (canzone scritta da Willie Dixon) eseguito magistralmente nel seguente video, nientemeno che dai Led Zeppelin



Altri singoli famosi : "all your love", "double trouble", "My love will never die"

Otis Rush fu una della grandi influenze di tre grandi mostri sacri del "futuro" :  Clapton, Vaughan, Peter Green. Ho detto tutto
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 29 Maggio, 2024, 10:42 PM
Eccolo qui con Clapton che lo accompagna nella sua "All your love"

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 30 Maggio, 2024, 08:49 AM
Citazione di: Donatello Nahi il 29 Maggio, 2024, 10:42 PMEccolo qui con Clapton che lo accompagna nella sua "All your love"


Ecco, bravo. Ti volevo giusto chiedere di postare proprio qualcosa in cui è lui che suona. Grazie.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Maggio, 2024, 10:38 AM
Citazione di: robland il 30 Maggio, 2024, 08:49 AMEcco, bravo. Ti volevo giusto chiedere di postare proprio qualcosa in cui è lui che suona. Grazie.
Allora non posso fare a meno di postare anche Double-Trouble .. blues minore bellissimo.... mi fa ridere un po quando all'inizio chiede a Clapton se posson eseguire la canzone e, quasi sorpreso della risposta positiva, lo annuncia al pubblico... siamo al Montreaux Jazz Festival del 1986... poi Otis vivrá a lungo... è mancato recentemente, nel 2018, nella ormai "sua" Chicago... uno dei bluesmen piú longevi, visto che spesso, per le vite che avevano condotto, morivan prima...anche se poi parleró di un altro suo compare ancora piú longevo e prolifico

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 30 Maggio, 2024, 11:51 AM
Comunque io di All your love conoscevo solo questa versione:

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Maggio, 2024, 01:50 PM
Citazione di: robland il 30 Maggio, 2024, 11:51 AMComunque io di All your love conoscevo solo questa versione:


Bellissima questa versione.... certo che Gary Moore pure... che storia la sua.... poi la cooertina di quell'album, con il poster di Hendrix nella sua cameretta mentre suonicchiava.. Stupenda
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 30 Maggio, 2024, 02:18 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 30 Maggio, 2024, 01:50 PMBellissima questa versione.... certo che Gary Moore pure... che storia la sua.... poi la cooertina di quell'album, con il poster di Hendrix nella sua cameretta mentre suonicchiava.. Stupenda

Gary Moore non l'ho mai capito bene.
Per me rimane soprattutto due cose: un grande chitarrista blues e il miglior chitarrista al mondo per i tributi a Hendrix. Questa parte della sua esperienza artistica la conosco bene e la apprezzo moltissimo. Blues e Hendrix.

Ma tutto quello che ha fatto prima non riesco a inquadrarlo e lo conosco poco. A volte ho come l'idea che abbia vagato tra una cosa e l'altra prima di trovare la via a lui più congeniale: il blues.
Ma è una mia impressione.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Maggio, 2024, 03:29 PM
Citazione di: robland il 30 Maggio, 2024, 02:18 PMGary Moore non l'ho mai capito bene.
Per me rimane soprattutto due cose: un grande chitarrista blues e il miglior chitarrista al mondo per i tributi a Hendrix. Questa parte della sua esperienza artistica la conosco bene e la apprezzo moltissimo. Blues e Hendrix.

Ma tutto quello che ha fatto prima non riesco a inquadrarlo e lo conosco poco. A volte ho come l'idea che abbia vagato tea una cosa e l'altra prima di trovare la via a lui più congeniale: il blues.
Ma è una mia impressione.

Io devo approfondire... però anche io ho la tua stessa idea.... lui al blues ed a quel disco ci è tornato in etá matura... dopo aver fatto le sue esperienze che evidentemente non lo avevano soddisfatto
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Moreno Viola il 30 Maggio, 2024, 10:32 PM
Citazione di: robland il 30 Maggio, 2024, 02:18 PMGary Moore non l'ho mai capito bene.
Per me rimane soprattutto due cose: un grande chitarrista blues e il miglior chitarrista al mondo per i tributi a Hendrix. Questa parte della sua esperienza artistica la conosco bene e la apprezzo moltissimo. Blues e Hendrix.

Ma tutto quello che ha fatto prima non riesco a inquadrarlo e lo conosco poco. A volte ho come l'idea che abbia vagato tra una cosa e l'altra prima di trovare la via a lui più congeniale: il blues.
Ma è una mia impressione.

Citazione di: Donatello Nahi il 30 Maggio, 2024, 03:29 PMIo devo approfondire... però anche io ho la tua stessa idea.... lui al blues ed a quel disco ci è tornato in etá matura... dopo aver fatto le sue esperienze che evidentemente non lo avevano soddisfatto

Aaahhh!!! Blasfemia!!!

A parte gli scherzi; "After The War" fu il primo album (in cassetta registrata) di Gary Moore che ascoltai. Era la fine degli anni ottanta ma quel disco mi folgorò già dalle primissime note con la chitarra di Gary che richiama immediatamente (ribadendo quanto già fatto nel precedente "Wild Frontier" anche se ancora non lo sapevo) sonorità riconducibili alla sua madrepatria.
Recuperai abbastanza velocemente tutto quello che aveva fatto prima grazie allo stesso compagno (anzi per l'esattezza a suo fratello) che mi aveva prestato "After The War".
Tutto questo per dire che per me fu esattamente il contrario e quando, pochi mesi dopo la mia scoperta, Gary Moore pubblicò "Still Got The Blues", che in preda all'entusiasmo comprai appena uscì, la mia delusione fu enorme e per molto tempo rimase in attesa di un secondo ascolto.
Per non "inquinare" il topic che ha come tema il Blues, posto la sua interpretazione da pelle d'oca di "The Messiah Will Come Again", brano iconico di Roy Buchanan.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 31 Maggio, 2024, 10:36 AM
Tornando in tema, per "completare" il discorso sul Chicago blues, non resta che parlare del piú grande di tutti.... vabbé, io lo dico, sono di parte... peró mi sa che sia abbastanza riconosciuto.... George "Buddy" Guy.... nato nel 36 in Louisiana e trasferitosi a Chicago poco piú che ventenne... lui a differenza degli altri, giá professionista della chitarra... non aveva avuto una vita travagliata come gli altri, non era stato in prigione...

Inizia a pubblicare i primi album nella metá dei 60, insieme al Junior Well, che suonava divinamente l'armonica, e cantava. É ancora vivo e vegeto e l'ultimo album lo ha pubblicato nel 2022. È riconosciuto come il padre del blues rock, quello che riuscí a traghettare il chicago blues verso la "modernitá"... uno dei primi ad inserire nel suo modo di suonare, la barra del tremolo, le distorsioni ed effetti vari... influenza per gli artisti blues rock britannici... Clapton, Jeff Beck, Rolling Stones...giá a metá dei 60 era in tour in Inghilterra suonando con gli Yardbird, per esempio...

Vaughan disse di lui:" Senza Buddy Guy non ci sarebbe stato SRV".... Clapton lo definí "my favorites blues axe man".

Stravagante, eccentrico, "virtuoso", egocentrico... con le sue camicie a pois e pure le chitarre a pois, che poi la fender produsse una sua signature

Ad un giovane che non avesse mai ascoltato il blues, consiglierei di iniziare da lui, magari con una raccolta pubblicata recentemente... e qui faccio fatica a consigliare un brano.. vediamo.... qui insieme ad un giovane Mayer


Ma tanti altri, ad esempio

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Santano il 31 Maggio, 2024, 10:54 AM
Buddy ha carisma e un modo genuino di trasmettere emozioni. Ho visto proprio di recente una piccola esibizione con Kingfish, quasi fosse un passaggio di consegne
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 02 Giugno, 2024, 01:51 PM
 Un pezzo che secondo me racchiude un pó tutte le peculiaritá di Buddy Guy è questo, dall'album Stone Crazy, del 1979


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 03 Giugno, 2024, 10:06 AM
Questo video è una rarità... siamo nel 1968, Buddy Guy sta suonando Stormy Monday, di cui abbiam giá parlato, in un piccolo locale... ad un certo punto, al minuto 0.54 appare nel pubblico Hendrix, che si gode lo spettacolo... a 6.20 è sul palco a suonare insieme a Buddy... la ripresa e l'audio è scadente, ma va visto ;)

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2024, 11:16 AM
Mi hai ricordato questo video, in cui i Rolling Stones vanno a guardare l'esibizione di Muddy Waters e poi si uniscono a lui.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 03 Giugno, 2024, 12:59 PM
Citazione di: robland il 03 Giugno, 2024, 11:16 AMMi hai ricordato questo video, in cui i Rolling Stones vanno a guardare l'esibizione di Muddy Waters e poi si uniscono a lui.


Bel video... certo che rrano altri tempi... oggi con tutte le misure di sicurezza non sarebbe possibile
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 03 Giugno, 2024, 01:28 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 03 Giugno, 2024, 12:59 PMBel video... certo che rrano altri tempi... oggi con tutte le misure di sicurezza non sarebbe possibile

Beh, se guardi Jeff Beck live al Ronnie Scott (locale minuscolo), vedrai Robert Plant seduto al tavolino come chiunque. A due metri dal palchetto, come tutti. Così come al Baked Potato trovi ad esempio Landau & company che suonano e fior di artisti seduti al tavolino, praticamente a ridosso, a cinque centimetri dal pubblico "normale".
Diciamo che un Justin Bieber non potrebbe, forse neanche un John Mayer.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 12:10 AM
Dunque, con Buddy Guy direi che si puó concludere il discorso sul Chicago Blues... poi chiaramente ce ne sarebbero altri di grandi nomi... tanto per citar qualcuno... Big Bill Broonzy, Tampa Red, Robert Nighthawk, Earl Hooker e Magic Sam, quest'ultimo nato nel Mississipi, bravissimo con il fingerpicking ed il tremolo, grande voce... purtroppo morí di infarto a soli 32 anni.

Il Chicago Blues è stato cosí importante, perchè è stato un pó la naturale evoluzione del blues verso la "modernitá".

Un altro stato molto importante nell'evoluzione del blues fu il Texas, il cui "accento" blues si distingueva da quello del Delta, da cui si sviluppó il Chicago Blues. I grandi centri di sviluppo furono le grandi cittá come Austin, Houston e Dallas. Il texas blues è caratterizzato da una sezione ritmica bella tosta che indirizza ed influenza pesantemente poi gli assoli. Il texas shuffle è molto caratteristico e presente in modo preponderante, diciamo che ha piú "swing" rispetto al blues tipico di altre regioni. Ed infine, la ricchezza armonica del Texas Blues, con una grande varietá di note e l'uso frequente della terza maggiore, la sesta maggiore ed i cromatismi... mentre , per dire, il Delta Blues rimaneva piú confinato all'interno della pentatonica minore o la scala blues.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 04 Giugno, 2024, 07:43 AM
Di Buddy Guy mi piacerebbe conoscere gli album più rappresentativi.
Io ho dei cd, ma li ho comprati a caso e comunque sono di album recenti.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 12:12 PM
Citazione di: robland il 04 Giugno, 2024, 07:43 AMDi Buddy Guy mi piacerebbe conoscere gli album più rappresentativi.
Io ho dei cd, ma li ho comprati a caso e comunque sono di album recenti.

Star dietro alla discografia di Buddy Guy è un casino.... ha pubblicato piú di 70 (!) album, anche se alcuni sono dei live... io ne ho ascoltati alcuni, ma sto continuando.
Per me, quando si parla di blues, a differenza di altri generi, gli album piú belli sono i piú recenti... per svariati motivi... qualitá delle registrazioni, effetti... etc...

Nel 2018 ha pubblicato The blues is alive and well... fantastico, con le partecipazioni di Keith Richard, Mick Jagger, Jeff Beck, James Bay


Nel 2022 Blues Don't Lie... altra perla.


Per andare piú indietro, l'album del 1981 Stone Crazy, di cui ho giá parlato, che contiene I smell a rat... quello è Buddy Guy nudo e crudo


Per andare agli esordi, 1967, Left my blues in San Francisco.



Tu invece cosa hai ascoltato/proponi?


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 04 Giugno, 2024, 02:21 PM
Quel video con John Mayer l'ho visto, ma io se non ascolto album interi psicologicamente è come se un artista non lo conoscessi affatto, quindi devo selezionare qualcosa.

Ho questi due (uno dei due è doppio).

(https://i.ibb.co/6PSNSYB/20240604-142006.jpg)

Ho inserito anche R Johnson perché cercando i cd di Guy ho scoperto di avere anche quel cd che avevo completamente dimenticato. Ho anche Muddy Waters ma è tutta roba in cassetta di decenni fa, quindi come se non l'avessi.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 03:55 PM
Citazione di: robland il 04 Giugno, 2024, 02:21 PMQuel video con John Mayer l'ho visto, ma io se non ascolto album interi psicologicamente è come se un artista non lo conoscessi affatto, quindi devo selezionare qualcosa.

Ho questi due (uno dei due è doppio).

(https://i.ibb.co/6PSNSYB/20240604-142006.jpg)

Ho inserito anche R Johnson perché cercando i cd di Guy ho scoperto di avere anche quel cd che avevo completamente dimenticato. Ho anche Muddy Waters ma è tutta roba in cassetta di decenni fa, quindi come se non l'avessi.

Ecco vedi, quindi roba recente... in generale, il problema degli album blues datati, è che i Bluesmen, mentre per esempio imperversava la psichedelia nella seconda metá dei 60.... loro andarono avanti per un pezzo con i soliti suoni... insomma si prebdeva una chitarra qualunque, quello che capitava, e magari si facevano standard blues del 1800
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 04 Giugno, 2024, 04:04 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 03:55 PMEcco vedi, quindi roba recente... in generale, il problema degli album blues datati, è che i Bluesmen, mentre per esempio imperversava la psichedelia nella seconda metá dei 60.... loro andarono avanti per un pezzo con i soliti suoni... insomma si prebdeva una chitarra qualunque, quello che capitava, e magari si facevano standard blues del 1800

Già.
Però con Freddie King (che d'altra parte non ha superato gli anni settanta) vado avanti senza problemi con questi ascolti arcaici degli anni sessanta. Alla fine anche se i suoni sono molto anacronistici, un buon brano riesco ad apprezzarlo. L'importante è preparare l'orecchio e non aspettarsi troppo dal punto di vista audio.
Però devi avere il brano.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 04:19 PM
Citazione di: robland il 04 Giugno, 2024, 04:04 PMGià.
Però con Freddie King (che d'altra parte non ha superato gli anni settanta) vado avanti senza problemi con questi ascolti arcaici degli anni sessanta. Alla fine anche se i suoni sono molto anacronistici, un buon brano riesco ad apprezzarlo. L'importante è preparare l'orecchio e non aspettarsi troppo dal punto di vista audio.
Però devi avere il brano.

Ottimo... perché ovviamente di Freddie King dobbiam parlare
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Giugno, 2024, 10:56 PM
Tornando al Texas blues... abbiamo giá accennato a T-bone Walker... ecco lui è stato uno dei primi texani del blues elettrico... altri nomi, tra i pionieri... Blind Lemon Jefferson, Lightin' Hopkins, Clarence "Gatemouth" Brown e..... Albert Collins, di cui appunto voglio parlare.

Il Texas Blues sará importante nella storia del blues elettrico perchè, successivamente ai giorni di gloria del Chicago Blues, porterá due tra i piú grandi bluesmen della storia della musica... vale a dire Johnny Winter e Stevie Ray Vaughan, senza dimenticarci del grande e "contemporaneo" Billy Gibbons.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 10 Giugno, 2024, 06:20 AM
Dunque finora abbiam parlato di come il blues, con i suoi diversi accenti, si sia sviluppato in aree geografiche ben precise.... il Delta blues, il piedmont blues (da cui nascerá il rockabilly), il Chicago blues, il Texas Blues... indipendentemente dalle aree geografiche, a parte Buddy Guy, sono 4 i giganti, i pilastri del blues che un pó tutti conoscono: B.B.King, Freddie King, Albert King, Albert Collins.

Albert King nasce nel Mississipi ma si trasferisce e cresce in Arkansas, mancino, suonava la sua gibson flying V al contrario, con le corde gravi rivolte verso il pavimento, e questo certamente rendeva inusuale il suo suono. Negli anni 50 visse prima a Saint Louise e poi a Memphis, e fu quello il periodo in cui spopoló, con un modo di suonare intenso ed i suoi arrangiamenti R&B. Albert King fu, manco a dirlo, una grandissima influenza per Stevie Ray Vaughan.

Un suo pezzo che lo rappresenta pienamente è Crosscut saw

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 12 Giugno, 2024, 12:43 AM
Ed a proposito di Albert King e Stevie Ray Vaughan, imperdibile è questa live del 1983, realizzata negli studi della Tv canadese, per la trasmissione in Session... live che poi diventó un album pubblicato nel 1999.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 13 Giugno, 2024, 02:39 PM
Continuando a parlare dei 4 grandi pilastri del Blues, è venuto il momento di parlare di quello che è universalmente riconosciuto come il re dei Re... B.B.King.

Grande professionista, gran lavoratore, una vita dedicata alla musica... giá da giovane ha calcato i palcoscenici di tutti i club del sud degli Stati Uniti dove si faceva musica dal vivo.

Il suo vero nome era Riley B. King, nacque nel 1925 nel Mississipi, si trasferisce a Memphis, dove arriva al successo giá quando era poco piú che ventenne. Si faceva chiamare "The Beale street blues boy"da cui nacque l'acronimo B.B. A differenza degli altri, lui sembrava essere un predestinato, iniziò presto a registrare i suoi pezzi, giá nel 49, come Muddy Waters, che peró era 10 anni piú vecchio.

Giá nel 51 registró una delle sue hit piú famose :" Three o'clock blues"


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 19 Giugno, 2024, 12:59 AM
... continuando il discorso su B.B. King, c'é tanto da dire... lui era davvero un chitarrista blues completo, non gli mancava nulla... aveva un vastissimo vocabolario di frasi blues, e capacitá espressive senza uguali... un pó tutti sono concordi nel considerarlo il re indiscusso del vibrato... oltre alla stima ed alla considerazione di tutti, sono proprio i numeri a renderlo il re del blues... commercialmente, in termini di vendite dei suoi dischi, è il bluesman che ha riscosso piú successo. La sua hit di maggior successo fu senz'altro quella giá citata da Robland : "The thrill is gone" del 1969. Il suo stile fu la perfetta fusione delle sue influenze musicali : il delta blues ( lui nasce nello stato del Mississipi), il jazz ( su tutti Charlie Christian), ed il R&B. Il suo modo di cantare è profondamente emozionale, prendendo spunto dai cantanti di Gospel( da giovane partecipa ai cori in Chiesa durante le celebrazioni religiose)... Rispetto al Chicago blues, lo stile di B.B.King è piú ricco di arrangiamenti sofisticati, avvicinandosi un pó al jazz.
Un'altra hit, dopo quella che ho citato nel post precedente, è " Everyday day I have the blues" dei primi anni 50.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Vu-meter il 19 Giugno, 2024, 04:51 AM
Questo topic è enciclopedico!  :yeepy: :101010:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 19 Giugno, 2024, 11:05 AM
Citazione di: Vu-meter il 19 Giugno, 2024, 04:51 AMQuesto topic è enciclopedico!  :yeepy: :101010:

Io ,personalmente, son partito dal fatto che sul blues sentivo tante cose senza capirne il significato fino in fondo.
Le cose che scrivo sono spunti presi qua e lá, da ricerche mie .... e poi cito due libri, per chi avesse voglia:

"Blues guitar" Jon Chappel, un pó da leggere ed un pó da suonare;

"Storia del blues" di Francesco Piccolo.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 20 Giugno, 2024, 01:57 PM
Sempre parlando di B.B. king... infila un successo dieyro l'altro... nell'agosto del 54 registra " You upset me baby"

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 21 Giugno, 2024, 01:31 PM
Un aneddoto curioso su B.B. King... comunque noto ai piú, è l'origine del nome Lucille con cui chiamava le sue chitarre.

Mentre suonava in un locale in Arkansas, due uomini iniziarono a litigare a causa di una donna di nome Lucille... del kerosene cadde accidentalmente sul pavimento, scoppiò un incendio ed il locale venne evacuato... King dimenticó peró la sua chitarra da 30 dollari, tornó dentro e la salvó... da lí inizió a denominare Lucille le sue chitarre.

Tornando a discorsi piú seri, se dovessi citare un album per quelli che non conoscono per nulla B.B. King, direi "Why I sing the blues" pubblicato nel 1983 e che contiene la raccolta dei principali successi degli anni 60 e 70

Ecco il brano che da il titolo all'album

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 21 Giugno, 2024, 07:12 PM
É arrivato il momento di parlare del terzo dei 4 pilastri del blues... Freddie King. Texano di nascita, trasferitosi a Chicago a 16 anni. Aveva sviluppato una tecnica di fingerpicking a due dita, dove indossava un plettro di plastica al pollice, e di metallo per l'indice. L'aveva imparata da Jimmy Rogers, sideman di Muddy Waters, e da Eddie Taylor, sideman di Jimmy Reed.Negli anni 50 inizió a lavorare anche lui come sideman,... ma non era il suo lavoro principale... per guadagnarsi da vivere lavorava in un mulino.

Nel 1961 registró il suo successo principale, "Hide Away", successivamente coverizzato da tutti( Stevie Ray Vaughan... Clapton... )


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 22 Giugno, 2024, 11:34 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 21 Giugno, 2024, 07:12 PMÉ arrivato il momento di parlare del terzo dei 4 pilastri del blues... Freddie King. Texano di nascita, trasferitosi a Chicago a 16 anni. Aveva sviluppato una tecnica di fingerpicking a due dita, dove indossava un plettro di plastica al pollice, e di metallo per l'indice. L'aveva imparata da Jimmy Rogers, sideman di Muddy Waters, e da Eddie Taylor, sideman di Jimmy Reed.Negli anni 50 inizió a lavorare anche lui come sideman,... ma non era il suo lavoro principale... per guadagnarsi da vivere lavorava in un mulino.

Nel 1961 registró il suo successo principale, "Hide Away", successivamente coverizzato da tutti( Stevie Ray Vaughan... Clapton... )




Freddie King, dopo Buddy Guy, è il bluesman di quegli anni che mi piace di piú... tutyo l'album del 1961 " Let's Hide Away and dance away with Freddy King", lo consiglio vivamente... è una perla.


Tra l'altro, se avete visto il video nell'altro post... avevano giá inventato le cubiste  :laughing:

Un'altra hit che ebbe grande successo fu " Ain't no sunshine"


Invito @robland , che ha detto di aver ascoltato molto Freddie King, di proporre un suo disco preferito

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 24 Giugno, 2024, 12:03 AM
L'album di Freddie King che mi piace segnalare è Burglar, del 1974. Credo sia il suo ultimo album o comunque uno degki ultimi album. Ne consiglio l'ascolto perché dentro c'è, più che blues, rhythm'n'blues e tanto funk. È un ascolto un po' diverso dal solito e secondo me anche molto apprezzabile da chi vorrebbe ascoltare qualcosa che oggi suoni un po' meno arcaico.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 24 Giugno, 2024, 01:46 PM
Citazione di: robland il 24 Giugno, 2024, 12:03 AML'album di Freddie King che mi piace segnalare è Burglar, del 1974. Credo sia il suo ultimo album o comunque uno degki ultimi album. Ne consiglio l'ascolto perché dentro c'è, più che blues, rhythm'n'blues e tanto funk. È un ascolto un po' diverso dal solito e secondo me anche molto apprezzabile da chi vorrebbe ascoltare qualcosa che oggi suoni un po' meno arcaico.

Ecco, in effetti è uno di quelli ché conosco meno... è il penultimo, perchè poi morirá nel 1976 a soli 42 anni.

Comunque chiaramente quello che hai detto tu, si ritrova , in misura minore, secondo me, anche nei primi album. Cioè lui si discosta un pó dal blues dei 50.... poi ne parleró, ma negli anni 60 il blues era giá considerato "vecchio" dalle nuove generazioni... che infatti spingeranno avanti altri generi... il blues ad un certo punto era morto e sepolto, finché non c'é stata una rinascita negli 80, con i vari Johnny Winter... Vaughan... il film The blues brothers( anch'esso importante in questo senso)... un'altra cosa di cui voglio parlare è poi delle contaminazioni blues in Gran Bretagna...altro capitolo fondamentale
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 24 Giugno, 2024, 01:55 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 24 Giugno, 2024, 01:46 PMEcco, in effetti è uno di quelli ché conosco meno... è il penultimo, perchè poi morirá nel 1976 a soli 42 anni.

Comunque chiaramente quello che hai detto tu, si ritrova , in misura minore, secondo me, anche nei primi album. Cioè lui si discosta un pó dal blues dei 50.... poi ne parleró, ma negli anni 60 il blues era giá considerato "vecchio" dalle nuove generazioni... che infatti spingeranno avanti altri generi... il blues ad un certo punto era morto e sepolto, finché non c'é stata una rinascita negli 80, con i vari Johnny Winter... Vaughan... il film The blues brothers( anch'esso importante in questo senso)... un'altra cosa di cui voglio parlare è poi delle contaminazioni blues in Gran Bretagna...altro capitolo fondamentale

Devo assolutamente cercare un brano di Freddie King perché non ne conosco il titolo (ultimamente ho preso il vizio di non memorizzare più i titoli, in controtendenza con quanto facevo in passato quando sapevo tutti i titoli e tutti i musicisti) ma è importante perché ho visto che contiene un lick che poi hanno citato vari musicisti blues tra cui Bonamassa.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 24 Giugno, 2024, 02:10 PM
Citazione di: robland il 24 Giugno, 2024, 01:55 PMDevo assolutamente cercare un brano di Freddie King perché non ne conosco il titolo (ultimamente ho preso il vizio di non memorizzare più i titoli, in controtendenza con quanto facevo in passato quando sapevo tutti i titoli e tutti i musicisti) ma è importante perché ho visto che contiene un lick che poi hanno citato vari musicisti blues tra cui Bonamassa.

Ma comunque, i licks di Freddie King (e non solo) è incredibile come si ritrovino in tanta musica piú moderna, ed anche che apoarentemente c'entra poco.... stavo ascoltando alcune cose dei deep purple... e... tac... ci mettono dei licks blues classici
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Giugno, 2024, 02:44 PM
Volendo consigliare un secondo ascolto di Freddie King, propongo " Gives you a Bonanza of instrumentals" del 65.

Il primo che avevo consigliato è totalmente strumentale. Per gli amanti di Vaughan, ascoltate questi 2 album e ci troverete tante cose che Stevie ha copiato da Freddie.


Infatti lo stilr di Freddie é a metá strada tra texas blues e chicago blues.
Inizió a suonare la chitarra a soli 6 anni. Inizialmente suonava nello stile rurale di Lightin'Hopkins, ma poi a Chicago scoprí i Muddy Waters, Jimmy Rogers, Little Walter.

L'album che ha citato Robland, Burglar, è il penultimo, e vi parteciperá Clapton. Poi pubblicherá "Larger than Life" nel 75.... purtroppo scomparse nel 76, troppo presto per una complicazione da ulcera ed una pancreatite



Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 26 Giugno, 2024, 02:05 PM
Dopo i 3 King, l'ultimo dei grandi pilastri del blues è Albert Collins, detto Master of telecaster. Nasce nel 1932 in Texas ( come vedete siam sempre lí) inizialmente suona le tastiere, e solo a 18 anni passa alla chitarra. Da ragazzo frequenta i club di Houston, dove la famiglia si era trasferita.
Lí si forma, ascoltando John Lee hooker, T-bone Walker e suo cugino Lightin'Hopkins, grande influenza su di lui. Alla fine dei 40 inizió ad esibirsi con il suo gruppo "The rhythm rockers", nei 50 lavoró come turnista
Suonava una tele blonde con tastiera in acero ed humbucker al manico, accordata in Fam e con il capo al nono tasto per suonare un Rem. Utilizzava pollice ed indice per suonare, utilizzando un fraseggio essenziale, con note graffianti distorte. Parte da uno stile Urban Blues, contaminato dal Funk... per poi trasformarsi in un Rock blues aggressivo. Una delle cose che gli piaceva fare durantevi suoi concerti, era di utilizzare un cavo molto lungo per poter passeggiare suonando tra il pubblico.
Nel 1962 registra il suo primo successo Frosty.


Come vedete non è piú il Blues di Muddy Waters... ma è tutto, come dire... piú movimentato, moderno...
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 27 Giugno, 2024, 11:25 AM
Nel video che ho proposto di Frosty ci sono tutte le cose di cui ho parlato... la tele blonde... quella è del 66 e diventerá la sua principale... il capotasto al nono tasto.... poi dopo gli assoli dei fiati, prendece va per il pubblico... stringe le mani a molti spettatori mentre suona... riceve dei regali... poi un'altra cosa che si vede chiaramente è che lui canta quello che suona
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 27 Giugno, 2024, 03:54 PM
Nonostante Collins vendette piú di un milione di copie del suo singolo Frosty... per tutti i 60 faceva altri lavori per campare, e poi nei fine settimana suonava... ma nel 68 conobbe il cantante dei Canned heat, Bob Hite, che gli propose un contratto con la propria casa discografica, la Imperial Records.... e qui la vita di Collins prende tutta un'altra piega, si trasferisce in California... infila una serie di successi discografici e nel 1986 vince un grammy award con l'album Cold snap.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 29 Giugno, 2024, 12:08 AM
Qui invece al jazz festival di Fuji nel 92... alla fine si scatena tanto che rompe le corde della sua tele... fu una delle sue ultime esibizioni, perchè morirá di cancro nel 93 a soli 61 anni

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 29 Giugno, 2024, 01:17 PM
Adesso che abbiam parlato piú o meno dei big, merita la pena di riprendere il discorso dall'inizio.. e magari inserire delle chicche, aneddoti, info interessanti... ed invito ovviamente chiunque ne abbia, a scrivere, visto che io comunque ho una conoscenza limitata.

Merita forse la pena, a questo punto accennare a come e quando è nato il blues in Usa. Tutto ha origine con la deportazione degli schiavi africani verso le piantagioni degli stati americani del sud, Louisiana, Mississipi,Carolina,Virginia,Georgia....
I neri, per sopportare le fatiche del duro lavoro, avevano l'abitudine di accompagnarsi con dei canti collettivi, caratterizzati dalla tradizionale struttura africana della chiamata e risposta... ecco, ci siam giá capiti... la base di tutta l'improvvisazione blues e rock blues che conosciamo... ai canti collettivi si contrapponevano i gridi solitari... detti Holler o shout... vere e proprie creazioni vocali, anche senza parole o significati... poteva essere un semplice lamento.... parallelamente ai work song si svilupparono canti religiosi utilizzati nelle cerimonie... gli spirituals...

Una curiositá... la prima canzone blues registrata si considera questa, del 1920... "Crazy Blues" della cantante Mamie Smith... una raritá


 



Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Giugno, 2024, 10:47 AM
Una tappa fondamentale per la diffusione del blues in Usa fu la fine della guerra di secessione, nella seconda metá del 1800, con la vittoria degli stati nordisti e l'abolizione della schiavitú. I neri ebbero l'opportunitá di cercarsi un lavoro, ed alcuni scelsero di diventare dei nomadi, cantanti girovaghi, i cosidetti songster. Qui la chitarra inizia a diventare importante, perchè è lo strumento perfetto da portare in giro per accompagnare la voce e l'armonica a bocca. È cosí che nasce il country blues.

Una ulteriore evoluzione fu poi l'aggregazione di musicisti che portavano in giro spettacoli itineranti.
Gli stati in cui si sviluppo questo fenomeno, sono principalmente gli stati del sud ," la regione del delta(del fiume mississipi)"
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 01 Luglio, 2024, 01:20 PM
Tra tutti i songster che girovagavano per le regioni del delta, ce ne fu uno che spiccó su tutti, e che puó essere definito la prima vera stella del blues: Charlie Patton.

Un pó di sangue pellirossa, un pó nero, nasce nel 1891. Si dice avesse una voce cosí potente da poter essere ascoltata anche a 500 metri da un palco. Divenne cosí famoso da essere il primo a suonare in eventi prestabiliti e promozionati, e facendo il pienone di pubblico. Fu il primo ad introdurre tutta una serie di movenze spettacolari e stravaganti che poi verranno riprese da altri, in ordine cronologico, T-bone Walker, Chuck Berry e Jimy Hendrix...

Patton registró circa 60 brani negli anni 20 e 30... si trovano sul tubo, ma la qualità è scadente.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 03 Luglio, 2024, 12:55 PM
 Un altro personaggio degli stessi anni di Patton, amico, e che suonava in uno stile simile, è Son House.Originario del Mississipi, Ai suoi spettacoli assistevano i giovani Muddy Waters, il lupo ululante Howlin'Wolf, e Robert Johnson. Stiam parlando delle primissime decadi del 1900. Poi, come ho giá accennato, per il blues vennero anni bui ( che si sono ripetuti ciclicamente) e questi personaggi sparirono dalle scene, fino a che negli anni 60 ci fu un movimento di recupero delle tradizioni ed il Blues è diventato quello che conosciamo. Alcuni di questi personaggi scomparvero nell'oblio e vennero successivamente recuperati.
Son House è proprio uno di questi... per molti anni non si esibí e disimparó le sue canzoni. Finchè un certo Alan Wilson, del gruppo Canned heat, suo estimatore, e che rifaceva le sue canzoni alla perfezione, reinsegnó a suonarle a Son House.

In questo video raro.... io trovo affascinante il suo modo di suonare.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Luglio, 2024, 02:40 PM
Dopo Patton e Son House, non si puó non parlare di Robert Johnson, sicuramente il piú leggendario dei bluesmen della sua epoca, anche a causa dei misteri che avvolgono la sua vita. Incerta è la sua data di nascita, forse nel 1911, sempre nel Mississipi... da una relazione extraconiugale della madre... si sposa e la moglie muore dopo un anno... lui era un mediocre chitarrista, scompare per un anno, e torna mostrando uno stile nuovo, perfetto affascinante, coinvolgente... una tecnica sorprendente, per il periodo in cui era...
Incise solo 29 brani, in due sessioni differenti, ma tutti sono diventati delle pietre miliari del delta blues, e sono stati rifatti da tutti... Muddy Watwrs, Elmore James, Bob Dylan, Johnny Winter, Led Zeppelin,i Rolling Stones ( Love in a vain)... Eric Clapton gli dedicó un intero album :" Me and mr Johnson"... e poi " Sweet home Chicago" nel film cult i Blues Brother... chi non la conosce.. secondo la leggenda, che poi ha alimentato lui stesso nei testi delle sue canzoni, vendette l'anima al diavolo, che incontró ad un incrocio ( Crossroad blues) in cambio di diventare un superchitarrista.


Anche la sua morte è avvolta nel mistero, e nel cimitero dove è sepolto ci sono tre tombe che riportano il suo nome
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Luglio, 2024, 03:12 PM
Altro personaggio interessante: Blind Willie Johnson... esponente del texas blues, nasce alla fine del 1800... blind perchè a sette anni la matrigna, durante un litigio con il padre di Johnson, gli lancia dell'acido che va a finire negli occhi del bambino. Johnson diventa un gran chitarrisra, maestro del bottleneck che esegue peró utilizzando un coltello da tasca... ascoltate per esempio questo brano


Certo la qualitá della registrazione non è buona... ma ascoltate la cover dei Led Zeppelin... bella bella


Ma la sua canzone piú famosa è "Dark was the night, cold was the ground" che fu inclusa come espressione umana della solitudine, tra i 27 campioni di musica del Voyager golden record lanciato nello spazio con la sonda spaziale Voyager 1.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 07 Luglio, 2024, 09:09 PM
Stormy monday, di T-Bone Walker di cui abbiam parlato ben spiegato in dettaglio....

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 08 Luglio, 2024, 01:00 AM
Questa invece è la canzone di Muddy Waters che nel 1962 ispiró il nome di una delle band piú importanti della storia della musica.. come anche il nome della nota rivista americana

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Luglio, 2024, 05:12 PM
Volevo parlare di un album mokto speciale di Muddy Waters : Electric Mud.
Rilasciato nel 1968, prodotto dalla Chess record.... si parlava in altro topic delle case discografiche, e per quello mi è venuto in mente.

Waters è forse l'esponente piú importante del Chicago blues... ma, per me, oggi, nel 2024 i suoi album sono quasi inascoltabili... troppo "lenti" i suoi brani... suoni non attuali... questa armonica troppo presente, che io personalmente non sopporto...

Uno dei pochi album che fa eccezione è proprio electric mud. La Chess Record, che come dice @robland , decise di investire nel blues e lo rilanció a Chicago negli anni 60, nella seconda metá dei 60 decise che era arrivato il momento di svecchiare il blues, di modernizzarlo... apportando quei suoni che erano venuti fuori grazie a Hendrix... scelse dei nuovi musicisti per Waters, si usó il wah ed il Fuzz... e nacque Electric Mud... durante le prime settimane le vendite andarono alla grande, ma poi la critica americana lo stroncarono... e pare che i fedeli fans di Waters non fossero contenti dei nuovi sviluppi della musica del loro beniamino...

Per me è un album bello... ed anche la critica inglese lo consideró un gran album... i Led Zeppelin lo presero come ispirazione nella realizzazione di Black Dog...

Lo stesso Waters comunque ripudió quell'album, dichiarando che gli era stato imposto e che lui non lo consideravs Blues, ma spazzatura.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Luglio, 2024, 05:23 PM
Ho ascoltato tutti gli album studio di Albert Collins... ed anche alcuni live.
Tra tutti i bluesmen classici, Collins è quello che ha il suono piú convincente, per me... forse per il suo modo di suonare... o forse perché usa la tele... ma i suoi fraseggi sono come un pugno nello stomaco... una lama di rasoio... arrivano all'improvviso, cambiano di intensitá rapidamente... davvero un maestro
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 27 Luglio, 2024, 03:54 PM
Mi sono imbattuto nella storia di questo personaggio, chiamato Leadbelly, pancia di piombo... una storia tragica, controversa e affascinante. Nasce in Louisiana alla fine del 1800, in una piantagione. Povrrtá e difgicoltá economiche ne scandiscono il ritmo di vita, finisce in carcere piú volte a causa del suo carattere violento... proprio in carcere, nel 33 incontra una persona che lo aiuta a registrare i suoi primi brani... inizia a dare dei concerti e nel 35 incide Goodnight Irene. Arriva ad esibirsi in Europa, ma si ammala di sclerosi e muore nel 49. 

Nel 1950 i weavers incidono la sua Goodnight Irene e vendono 2 milioni di copie. I Led Zeppelin, Clapton,Kurt Cobain... tanti suoneranno le sue canzoni

Ecco un video che è come un reperto storico

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Luglio, 2024, 10:07 PM
Molti pensano che il blues abbia avuto anni di grande splendore e poi un declino... in realtá, non è quasi mai stato cosí, ma ci sono stati un pó di alti e molti bassi.Abbiam giá detto delle origini... la deportazione degli schiavi africani verso gli Stati uniti..., la guerra tra nordisti e sudisti, la vittoria degli stati del nord e l'abolizione della schiavitú alla fine del 1800... i musicisti girovaghi... le prime star, come Charlie Patton...

Di fatto, nei primi decenni del 1900, il blues sembra ormai quasi dimenticato. Senonchè succede qualcosa di simile a quello che è successo con la pizzica dalle mie parti. Cioè degli appassionati studiosi che iniziano a fare delle ricerche con il fine di recuperare tradizioni che si stan perdendo. Uno dei principali fautori di questo movimento è l'etnomusicologo Lomax, che nel 1933, aiutato dal figlio, inizia a girare le zone agricole degli stati del sud, con un vecchio fonografo a cilindri di cera... con lo scopo di documentare tramite registrazioni sul campo, la cultura musicale delle popolazioni locali.

Qui c'è un video che parla di queste cose.


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Vu-meter il 31 Luglio, 2024, 08:23 AM
L'angolo wikipedia del forum! :thanks:  :yeepy:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 31 Luglio, 2024, 11:45 PM
Insomma questo Lomax è stato fondamentale per il recupero della musica Folk americana ( non solo lui ovviamente, ma tutto il movimento che si è creato..). Ha pubblicato dei libri, lui e poi il figlio... ha creato un archivio con le registrazioni :  "Archive of american folk song"

Nel 1941 incontra in una piantagione di cotone, Muddy Waters... inizialmente Muddy si nascose, perchè aveva paura che lo stessero cercando per i suoi traffici di whisky....

Realizza la prima registrazione della vita di Muddy, il quale risentendo la sua voce, rimane affascinato dalla possibilitá di potersi registrare. Ecco la registrazione.. ah per la cronaca, a Lomax il fonografo lo aveva dato, niente di meno che la vedova di Edison...

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 03 Agosto, 2024, 06:35 PM
Una delle cause della crisi del blues negli anni 30, oltre che il sostanziale disinteresse dei "bianchi" verso la musica "dei neri", fu anche la crisi economica del 1929 con il crollo della borsa di New York... molti bluesmen smisero di suonare e si dedicarono ad altre attivitá per campare... avevo giá raccontato della storia di Son House, che smise di suonare e dimenticó completamente le sue canzoni. Ma tanti altri... Bukka White per esempio, cugino di B.B King, e grande ispirazione per il giovane King, che fu felicissimo di ricevere in dono una chitarra di Bukka e la mostrava in giro come un trofeo.
Anche Bukka aveva smesso di suonare... oltre alla crisi economica, si era messa di mezzo pure la seconda guerra mondiale...senonchè, agli inizi degli anni 60, Bob Dylan pubblica il suo primo album, ed inserisce una canzone di Bukka, che era stata registrata in uno di quegli archivi fatti per salvaguardare le tradizioni folkloriche americane di cui parlavo prima. Un chitarrista, John Fahey, si interessa alla storia di Bukka, e si mette a cercarlo, inviando una lettera senza indirizzo preciso, ma generico alla cittá di Aberdeen nello stato del Mississipi, visto che c'era una canzone di Bukka intitolata proprio Aberdeen... Fatto sta che questa lettera la riceve un parente di Bukka White che poi la consegna al diretto interessato... cosí viene, diciamo, "riscoperto"... lui intanto aveva avuto una storia travagliata ed era stato perfino in carcere per aver sparato ad un uomo...

Insomma alla luce di questo rinnovato interesse verso le canzoni folk, nel 1959 gli organizzatori del Newport Jazz Festival decidono di organizzare anche il Newport folk festival... l'evento ebbe un successo quasi inaspettato ed ebbe un ruolo fondamentale nel lanciare il folk revival degli anni 60.

Nel 1962 venne organizzato un tour europeo: "American folk blues festival", vi presero parte i giá citati Bukka White e Son House, ma anche Muddy Waters Howlin' Wolf, T-Bone Walker, Buddy Guy.... fu un successone, tanto che venne ripetuto ogni anno... Questi eventi generarono un gran seguito tra le nuove generazioni di britannici la cui conseguenza fu la nascita del "British Blues" di cui dobbiam parlare prossimamente.... vedete ragazzi, c'è un filo conduttore evidentissimo in tutto ció ;)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Agosto, 2024, 06:27 PM
Molto interessante questo Short... in cui Albert King afferma che Hendrix non è in grado di suonare il blues

https://youtube.com/embed/ojcApnzlWJo?si=-9P1B2xjk5VBqOnw (https://youtube.com/embed/ojcApnzlWJo?si=-9P1B2xjk5VBqOnw)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 02:23 PM
Muddy Waters ed Howlin' Wolf... i due grandi dominatori delle scene dei primi anni del Chicago Blues... una grande rivalitá tra i due, ma anche rispetto, comunque tutt'altro che nemici... a guardare la storia, la discografia, e quello che alla fine pensava la gente all'epoca.. da questa rivalitá la spuntó Muddy... ma riascoltando i loro lavori oggi... da una prospettiva piú moderna... per me... io preferisco e non di poco Howlin... sempre al centro della scena, con autoritá ed imponenza.... una voce piú acuta... ed una band in cui la chitarra aveva piú spazio, come poi sará nel futuro della musica...

Muddy invece aveva una band di prim'ordine... i migliori strumentisti in circolazione, ed avevano iniziato tutti insieme, per cui Muddy lasciava grande spazio per esempio all' armonicista, una vera star... e come ho giá detto, questa armonica troppo invadente, come peraltro era tradizione, non piace

E voi lo conoscete Howlin wolf?
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Vu-meter il 06 Agosto, 2024, 03:04 PM
Ehm... No.  :maio:  :sorry:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 03:43 PM
Citazione di: Vu-meter il 06 Agosto, 2024, 03:04 PMEhm... No.  :maio:  :sorry:

Bè il suo cavallo di battaglia era killing floor, poi ripresa da tanti grandi... ne cito solo 2: Hendrix( strepitosa la sua versione), e Slash( nel suo ultimo album Killing floor è stato il primo video uscito, con Brian Johnson)

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: LawHunter il 06 Agosto, 2024, 05:35 PM
Quella di Hendrix a Monterey insuperabile, e poi gli Zeo ... Slash non lo considero ....  :sorry:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 05:57 PM
Citazione di: LawHunter il 06 Agosto, 2024, 05:35 PMQuella di Hendrix a Monterey insuperabile, e poi gli Zeo ... Slash non lo considero ....  :sorry:

Vero vero... quella... in quanto a Slash... guarda, io non sono mai stato un fan.. nel senso che da adolescente conoscevo i Guns, ma non ascoltavo se non in radio... peró se guardiamo la sua carriera... si è sempre reinventato, in gruppi o da solista... apprezzo il suo ultimo album... è un chitarrista che sa fare tante cose... adesso sto cercando di fare mie alcune cose che fa in anastasia
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: LawHunter il 06 Agosto, 2024, 06:02 PM
Neanche io mai un suo fan per quanto gli riconosca l'indubbio talento ed anche capacità di sintetizzare molte ere chitarristiche negli assoli .... solo che è proprio una questione istintiva non mi fa esaltare.
La ragione mi fa vedere le ottime cose che sa fare .... ma il cuore non si scalda più di un tepore ...
Poi c'è il passaggio, il cambio melodico ... che ti fa dire ... "eh bene ... bravo" ... però ... appunto è un tepore .... e nulla più ....

P.S.
Zeo = Zep = Led Zeppelin
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: elzeviro il 06 Agosto, 2024, 06:03 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 05:57 PMalcune cose che fa in anastasia
ecco sì, suona sotto anestesia: non sente e non trasmette niente...
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 06:33 PM
Citazione di: LawHunter il 06 Agosto, 2024, 06:02 PMNeanche io mai un suo fan per quanto gli riconosca l'indubbio talento ed anche capacità di sintetizzare molte ere chitarristiche negli assoli .... solo che è proprio una questione istintiva non mi fa esaltare.
La ragione mi fa vedere le ottime cose che sa fare .... ma il cuore non si scalda più di un tepore ...
Poi c'è il passaggio, il cambio melodico ... che ti fa dire ... "eh bene ... bravo" ... però ... appunto è un tepore .... e nulla più ....

P.S.
Zeo = Zep = Led Zeppelin

A me non piaceva piú che altro il personaggio... questo qui che non sapevi neanche che faccia avesse od il colore degli occhi... ma solo il cappello...  :laughing: vabbè, fesserie, ma di chitarra non ne capivo molto
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Agosto, 2024, 10:19 PM
Ritornando a Howlin... giusto per suggerire un'altro brano... three hundred pounds of joy, dall'album del 66 The real folk blues.


Quello che mi piace di Wolf è che il suo blues si è evoluto nel tempo... lui non si è ripetuto.. alla fine dei 60, con la psichedelia che imperversava, pur rimanendo nei confini del blues, ha inserito i nuovi suoni... per dire ha iniziato ad usare il wha
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 08 Agosto, 2024, 09:39 PM
Citazione di: LawHunter il 06 Agosto, 2024, 05:35 PMQuella di Hendrix a Monterey insuperabile, e poi gli Zeo ... Slash non lo considero ....  :sorry:

Comunque... visto che si era parlato di questo argomento.. ecco le versioni di Hendrix e di Slash... è chiaro che la differenza di livello... insomma... mi pare sia evidente( tra l'altro Hendrix aumenta i bpm, tanto per complicarsi la vita ;)   )... Slash fa una cosa piú basica nella ritmica, e tra l'altro, tanto per non sbagliare, ci sono proprio 2 chitarre.... peró comunque nel solo ci mette del suo... io per esempio non saprei farlo


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 09 Agosto, 2024, 11:54 PM
Per concludere il discorso su Howlin Wolf... per me, il suo album migliore è quello del 1971 Message to the young, in cui fa suoi i suoni piú moderni che si stavano imponendo. Ecco la playlist da youtube... io ascolto questo album sempre con gran piacere. Ovviamente è opinione personale, qui ci allontaniamo dal Chicago Blues....

https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mv9yIba43vlTlElHwjtrGvJmyDvwWeQQs&si=ywpD2_i1zn2BAhqj (https://youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_mv9yIba43vlTlElHwjtrGvJmyDvwWeQQs&si=ywpD2_i1zn2BAhqj)

Purtroppo Howlin morí nel 76, a 66 anni... si era ammalato di tumore ed aveva avuto diversi infarti. Pur avendo guadagnato nella sua vita piú di altri bluesmen, s'era speso tutto, e dovettero aiutarlo gli amici piú cari. Anche Clapton lo aiutó.
L'album che ho proposto rappresenta proprio il cambio radicale nella vita di Howlin, perchè era giá stato colpito da infarto, e la sua salute peggioró in modo drastico, tanto che i medici hli proibirono di fare concerti... lui non ascoltó nessuno... ma ovviamente poi ne pagó le conseguenze
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 10 Agosto, 2024, 02:54 PM
Trovo questo video molto interessante... riassume un pó di cose di cui ho parlato qui, e devo dire che condivido molte cose che dice.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 11 Agosto, 2024, 05:29 PM
Si era capito che mi sono appassionato alla musica di Howlin Wolf... ma anche alla vita... personaggio incredibile, con una storia tragica... nasce povero... quasi subito orfano del padre, la madre lo ripudia e non ne vorrá sapere piú nulla di lui... lui cresce con uno zio crudele che lo sfrutta come forza lavoro... non andrá mai a scuola( poi si iscriverá da grande)... ragazzo difficile... in una zuffa con un tipo, questo tira fuori un coltello, Howlin, alto 2 metri e grosso, gli gira il braccio e lo accoltella con la sua stessa arma... non gli regala niente nessuno, ma arriva la salvezza ed il successo con la musica... vive intensamente i suoi anni... il lavoro di queste persone non era di registrare i dischi, non c'era tanto quell'idea... o almeno non come poi è andato il mondo della musica... per loro il lavoro erano le serate, i concerti.... è chiaro che è un lavoro usurante... fumo, alcol.. mangiavano male ed in modo sregolato... i locali erano degli ambienti malsani... tutti ci fumavano dentro... gli artisti, spesso in giacca e cravatta, finivano sudati e stremati, non c'era aria condizionata... pensate Freddie King , che faceva 300 serate all'anno, morí di infarto a 42 anni... molti sono morti giovani, B.B King era obeso... intorno ai 60 la salute di Howlin divenne cagionevole.. il primo infarto... poi muore a 66 anni. Per chi fosse interessato, ecco un video fatto bene su Howlin

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 12 Agosto, 2024, 02:29 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 11 Agosto, 2024, 05:29 PMSi era capito che mi sono appassionato alla musica di Howlin Wolf...

Lo conosco solo di nome in quanto lo citano tanto come influenza musicale.
Siccome io ascolto la musica per album, ce n'è qualcuno che consigli in particolare?
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 12 Agosto, 2024, 02:52 PM
Citazione di: robland il 12 Agosto, 2024, 02:29 PMLo conosco solo di nome in quanto lo citano tanto come influenza musicale.
Siccome io ascolto la musica per album, ce n'è qualcuno che consigli in particolare?

Ti capisco, ma anche io faccio cosí... ascolto gli album in ordine cronologico, e solo dopo mi faccio un idea...

Dunque, personalmente, in tutti i suoi album c'è sempre qualcosa che mi tiene incollato ad ascoltarli, perchè trovo sempre una certa "modernitá" in Howlin', il prototipo della rockstar... tenendo presente che stiam parlando di robe che vanno dalla fine degli anni 50 alla metá dei settanta, giusto per proporre 2 cose diverse...

The real folk blues, quarto album, del 1966... la tradizione del Chicago Blues

Message to the young, del 1971, verso la fine della sua carriera e vita, contaminato di psichedelia
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 14 Agosto, 2024, 01:52 PM
Finora abbiam parlato solo di America... ma, in Europa?.... eh niente, il blues era praticamente sconosciuto ai piú... dobbiamo andare alla fine della seconda guerra mondiale, dove, in Gran Bretagna, anche a causa della lingua, il blues conosce un inizio di diffusione. I soldati americani, di ritorno a casa, lasciarono dietro di se, in Europa, alcuni dischi blues, che furono quindi "scoperti" dagli europei. Poi negli anni 60, gli eventi "American folk blues festival" di cui ho giá parlato, scatenarono una vera e propria moda, quando i Muddy Waters, Howlin' Wolf, Buddy Guy e tutti gli altri calcarono i palcoscenici europei, influenzando gli artisti locali, quali i Blues incorporated, i Rolling stones, John Mayall, gli Yardbirds.... e proprio dei Blues incorporated ( probabilmente sconosciuti ai piú) e dei loro fondatori, voglio parlare, perchè furono questi personaggi che crearono le condizioni per la nascita del " British blues"
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 15 Agosto, 2024, 09:00 AM
Nella bellissima autobiografia di Andy Summers ho letto pagine davvero interessanti sul blues a Londra in quegli anni e su Clapton. Ovviamente non era possibile riportare tutto su un forum perché è troppo lungo e devo pure tradurre. Però avevo riportato questo stralcio, che ricopio nel tuo thread perché mi sembra in tema:

"Mentre la febbre del blues contagia Londra e tutti si mettono a scimmiottare Eric Clapton, io continuo a suonarlo come lo sento, ignorando la mentalità ottusa che si diffonde come un'epidemia tra i chitarristi londinesi. Oltre al jazz, sono attratto da altri sound più esoterici. Con un gesto efficacemente pubblicizzato, Eric Clapton lascia gli Yardbirds ed entra nei Bluesbreakers di John Mayall. Anche Mayall è ospite fisso al Flamingo, spesso condividiamo gli all-nighters con lui. In quanto chitarristi delle  band, Eric e io ci scambiamo cenni del capo, come cavalieri medievali. Clapton trasmette una profonda seriosità che incarna esattamente il blues come alcuni di noi lo intendono: che il bluesman più autentico sia lui è un fatto assodato. E tuttavia, a sostenere quella sua espressione seducente e intensa, c'è una tecnica sopraffina. Associando al volume alto un poetico phrasing blueseggiante, Eric si ritaglia una fetta di ammiratori: senza alcun dubbio, la star del gruppo di John Mayall è lui. Le canzoni non sono che una piattaforma dalla quale spicca il volo, travolgendo il locale con i suoi assoli. Quanto meno tra i bianchi londinesi, Eric è il primo a suonare così alto e distorto, a fare degli assoli il nucleo dei concerti, a trasformare la chitarra in uno strumento imprevedibile.
Grosso modo nei giorni in cui condividiamo il palco del Flamingo, compro una Gibson nuova in un negozio di Charing Cross Road. Quando la vede - è una '59 Les Paul sunburst - Eric mi chiede dove l'ho presa. Candidamente io gli rispondo, aggiungendo che ne hanno un'altra in vendita per 80 sterline. Queste chitarre non hanno ancora un mercato, perciò non mi passa per la testa di tornare di corsa al negozio ad acquistare la seconda. E così l'altra Gibson va a Eric, che finirà per cambiare definitivamente il sound della chitarra rock".
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Agosto, 2024, 11:25 AM
Molto interessante, @robland ... infatti è proprio da quelle storie che voglio iniziare... hai citato il Flamingo, e ci saranno una serie di locali, fondamentali per la diffusione del blues.... dunque, i Blues incorporated di Alexis Korner. Insieme all'amico armonicista Davies, aprono il primo locale blues inglese, il London blues and barrelhouse club, a Soho, in cui, dal 61, inizió a suonare appunto il loro gruppo. I Blues incorporated, la coi composizione, a parte i fondatori, variava, fu una una vera scuola per i musicisti blues inglesi: Mick Jagger, Charlie Watts, Brian Jones, Keith Richards, Jimmy Page... ed altri. I loro 2 album piú noti furono " R&B from the Marquee" e " Blues incorporated".

In questo breve video, ecco Keith Richards che parla di Alexis Korner

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Grand Funk il 16 Agosto, 2024, 10:07 AM
Bello questo topic, purtroppo sono stato assente dal forum per parecchio tempo, così sono rimasto molto indietro nella discussione, ho dato una " sfogliata " alle pagine precedenti, e spero di aver interpretato bene il topic.
Metto un video di un chitarrista che a me piaceva molto, non è proprio un pioniere del blues elettrico, ma sicuramente uno che ha contribuito con la sua " grinta " a portare qualcosa di " suo " a questo genere musicale.
Era un chitarrista autodidatta, nel '54 inizia a frequentare le sale dove si suona blues, con la speranza di essere invitato a suonare sul palco, Howlin' Wolf e James Cotton lo fanno così muove i primi passi come musicista, ma la grande occsione glie la da Muddy Waters nel '57 così entra nel " circuito " a tempo pieno, forma una sua band ed ottiene un discreto successo, tant'è vero che incide i suoi album cna la casa discografica " Alligator Records ".
Purtroppo muore nel 1997 a causa di un tumore ai polmoni, ma suo figlio Bernard porta avanti la passione del padre, bravo chitarrista ( ho avuto modo di ascoltarlo dal vivo a Roma ) ha una sua band, addirittura eredita dalla Blade la signature della casa.

 
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Grand Funk il 16 Agosto, 2024, 10:09 AM

Scusate ho sbagliato tasto...... :facepalm2:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 16 Agosto, 2024, 12:42 PM
Citazione di: Grand Funk il 16 Agosto, 2024, 10:09 AM

Scusate ho sbagliato tasto...... :facepalm2:

Bello... bè questo mi era sfuggito... ma guarda, in effetti, a differenza di ció che si pensa, il blues è un genere sottovalutato, perchè ci sono tanti bravi artisti che per qualche motivo non sono "arrivati" al grande pubblico, soprattutto di oggi...

Hai citato la Alligator... ed allora mi dai lo spunto per parlare della casa discografica numero 1, a Chicago, responsabile del rilancio del Blues... la Chess Records.

Phil e Leonard Chess, ebrei polacchi, durante la seconda guerra mondiale, sfuggono alle deportazioni naziste e si rifanno una vita a Chicago. Credono nelle potenzialitá del blues, investono e permettono ad artisti quali Waters, Howlin Wolf e gli altri, di uscire dai locali cittadini dove suonavano, e di arrivare a tutti... ma soprattutto di definire l'estetica dell'electric blues... perchè non si trattava solo di suonare il delta blues con l'elettrica, ma proprio di ridefinirne lo stile, per renderlo adatto al nuovo contesto.

C'è un film, molto bello, che parla di queste cose... Cadillac Record, del 2008. Vi propongo un clip dove canta "Howlin' Wolf", con tutta la sua irriverenza e sfrontatezza

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 16 Agosto, 2024, 03:25 PM
Questo è il film completo. Guardatelo perchè è davvero interessante. Per chi volesse, si puó noleggiare o acquistare su youtube per pochi euro, con i sottotitoli

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 18 Agosto, 2024, 01:57 PM
Ritornando a parlare di British Blues... a proseguire e completare il lavoro di Alexis Korner, ci pensó il grande John Mayall, venuto a mancare pochi giorni fa. Formó il gruppo i Bluesbreakers, incorporó un giovanotto di belle speranze, che si chiamava Eric Clapton, fuoriuscito dagli Yardbirds, e publicano l'album " Bluesbreakers with Eric Clapton" nel 1965. Per gli album successivi, perso Clapton, incorpora un altro giovanotto che si chiamava Peter Green(diciamo che se li sceglieva bene), e Mick Taylor ( poi rolling stones).
L'affermazione del blues britannico diede nuova linfa e vigore al movimento blues americano... America dove i giovani si erano orientati verso altri lidi... come il grande Chuck Berry che sbancó connil suo passo dell'anatra, poi copiato da Angus Young( Maybellene, ma sempre per la Chess Records), ed Elvis Presley.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 21 Agosto, 2024, 04:27 PM
Continuando il discorso sul Blues britannico, i Bluesbreakers di Mayall, sdoganarono il blues in Europa, che divenne di casa, anche perchè da noi mancava la componente della discriminazione razziale.....  ma non ne fecero proprio una copia esatta,ci misero del loro, sia nei testi, nel modo di cantare, ed anche nei suoni, che divennero piú, diciamo Rock... andate ad ascoltare l'album "A hard road"  con Peter Green... o "Crusade" con Mick Taylor... poi Green fonderá i Fleetwood mac, e Taylor andrá nei Rolling Stones... altri musicisti della scena britannica furono gli animals di Eric Burdon, gli Who e gli Yardbirds, in cui militeranno Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page... poi i primi Led Zeppelin,i Ten years After di Alvin Lee( rimasto nella storia con l'assolo I'm going home nel 69 a Woodstock)ed infine, ultimi ma non ultimi, i Rolling Stones
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 21 Agosto, 2024, 11:22 PM
I Rolling Stones, unendo le cover di brani di Muddy Waters, Chuck Berry, Jimmy Reed.... a brani di loro composizione, raggiunsero il successo planetario. Avevano esordito nel 1962 nel famoso locale Marquee, a Londra. Nel 64 pubblicarono il loro primo album, seguito da un tour negli Stati uniti... e durante questo tour si recheranno nei mitici studi della Chess Record a Chicago, di cui abbiamo giá parlato, ed incideranno alcuni brani del loro seguente album. Il successo dei Rolling Stones, e di tutto il Blues britannico allungó e ridiede slancio alle carriere dei bluesmen d'oltreoceano
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 22 Agosto, 2024, 12:17 PM
La diffusione ed il successo del blues britannico ebbe delle conseguenze anche oltreoceano. Tutti i bluesmen americani di cui abbiam parlato finora, erano afroamericani... e dove sono i Ray Vaughan ed i Bonamassa?.. eh.. devono ancora arrivare... ma dopo il successo in Europa, iniziano alcuni musicisti bianchi americani ad avvicinarsi al Blues. Su tutti cito Mike Bloomfield. Nasce a Chicago nel 43, e si unisce alla band dell'armonicista Butterfield, incidendo nel 1965 l'album "Paul Butterfield Blues Band" che definirá lo stile del blues bianco di Chicago.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 24 Agosto, 2024, 11:52 PM
Parlando di Blues britannico, il chitarrista piú famoso di tutti è sicuramente Eric Clapton. Nasce nel 1945 e nei primi anni della sua vita ptofessionale, cambia diversi gruppi della scena anglosassone. Nel 63 entra negli Yardbirds ed incide l'album "Sonny Boy Williamson and the Yardbirds" ( Sonny Boy è un grande bluesman americano, di cui magari parleró...).

Poi va nei Bluesbreakers di Mayall, di cui ho giá parlato...

Poi fonda i Cream e sbancano gli Stati uniti, affermando il concetto del Power Trio, che poi verrá ripreso da Hendrix...

Dopo i Cream un altro gruppo, i Blind Faith...

Nel 1970 incide il suo primo disco solista "Eric Clapton" quindi forma i Derek and the dominos ed incidono il disco "Layla and other assorted love songs"

Dopo varie vicissitudini e problemi di droga, nel 1977 incide "Slowhand" che raccoglie alcuni dei suoi grandi successi, Cocaine,Wonderful tonight, Lay down Sally...

Nel 94 incide un album di cover Blues " From the Cradle"... bellissimo... seguito da " From the Cradle to the Fillmore west"... poi " Riding with the King" con B.B.King.. ed infine " Me and Mr Johnson" (imperdibile) ed ancora " Session for Robert J"

Ragazzi, che dire... non ci saranno piú chitarristi come Clapton.A partire dagli anni 60 è stato uno dei piú influenti nel panorama blues. Punto di riferimento e modello per moltissimi chitarristi... consiglio la lettura della sua autobiografia : " Clapton: the autobiography", del 2007
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 25 Agosto, 2024, 10:23 AM
Citazione di: Donatello Nahi il 24 Agosto, 2024, 11:52 PMRagazzi, che dire... non ci saranno piú chitarristi come Clapton.A partire dagli anni 60 è stato uno dei piú influenti nel panorama blues. Punto di riferimento e modello per moltissimi chitarristi... consiglio la lettura della sua autobiografia : " Clapton: the autobiography", del 2007

Dai, hai letto l'autobio di Clapton?  :ookk:
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 25 Agosto, 2024, 11:41 AM
Citazione di: robland il 25 Agosto, 2024, 10:23 AMDai, hai letto l'autobio di Clapton?  :ookk:

Si... cioé non ho ancora finito, ma è interessante perchè attraversa tutte le epoche storiche della musica moderna... tu l'hai letta?
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 25 Agosto, 2024, 11:59 AM
Citazione di: Donatello Nahi il 25 Agosto, 2024, 11:41 AMSi... cioé non ho ancora finito, ma è interessante perchè attraversa tutte le epoche storiche della musica moderna... tu l'hai letta?

L'ho letta con grande emozione.
È stata una delle letture che poi mi hanno fatto seguire questo filone delle autobiografie. All'inizio, quando non avevo esperienza di questo genere di libri, ero scettico: pensavo che gli autori si autoincesassero e falsassero la realtà. Invece Clapton ha quasi esagerato al contrario: spesso si è quasi descritto come un imbecille che ha fatto ogni genere di errori e che aveva giusto il pregio di apprezzare la musica.
Terribile anche la discesa agli inferi e la risalita dal vizio (proprio come raccontano anche Duff McKagan dei Guns e John Taylor dei Duran Duran).
È sicuramente un personaggio più tormentato di quanto si veda in superficie. L'opposto di Lukather, che ha scritto un'autobiografia che lo rappresenta molto bene: un vero spasso (come pure ha fatto Sammy Hagar, altro ottimista e allegrone). Il libro di Slash è a metà strada.
Adesso aspetto con ansia ottobre e l'uscita del libro di Alex Van Halen.

Clapton non si sofferma moltissimo sulla musica nel libro, ma è comunque un ottimo compendio per una migliore comprensione di quello che ha fatto anche in musica.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: elzeviro il 29 Agosto, 2024, 06:22 PM
@Donatello Nahi
Se nelle piantagioni di cotone avessero avuto le chitarre elettriche, le cose sarebbero cambiate molto più alla svelta.
(Jimi Hendrix)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 29 Agosto, 2024, 08:43 PM
Citazione di: elzeviro il 29 Agosto, 2024, 06:22 PM@Donatello Nahi
Se nelle piantagioni di cotone avessero avuto le chitarre elettriche, le cose sarebbero cambiate molto più alla svelta.
(Jimi Hendrix)

Bè, mi fai venire in mente che un post su Hendrix dovrei farlo.... qualcuno potrebbe pensare che sia un pó forzato, ma non tanti conoscono i primi anni di formazione di Hendrix, che affondano totalmente le radici nel blues
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 01 Settembre, 2024, 04:38 PM
James Marshall Hendrix nasce a Seattle nel 1942. Una delle sue prime passioni fu il blues di Muddy Waters, Elmore James, B.b. King... a 17 anni entra nell'esercito dove incontra il bassista Billy Cox con cui formerá il suo primo gruppo, i King Kasuals, che faranno Rhythm 'n' blues. Dopo il militare, inizia a lavorare come turnista, avendo modo di suonare per artisti del Rhythm'n' blues quali Sam Cooke, Jackie Wilson,Solomon Burke,Slim Harpo. Per quasi tutto il 1964 è all'Apollo Theatre di New York con gli Isley Brothers... quindi suonó con Little Richard entrando infine nei Curtis Knight & The squires. A metá degli anni 60 si costruí una reputazione suonando nei locali del Greenwitch Village formando la sua prima band Jimmy James and the blue flames. In questo periodo inizió a fondere le sue radici blues, la folk music,il rhythm'n'blues ed il rock , nello stile che poi esplose negli Jimi Hendrix Experience. Quest'ultima fu una band che gli fu costruita attorno, a Londra, dopo che Hendrix conobbe Chas Chandler, del gruppo The Animals.
Tornando al Blues, Hendrix, in vita, ha registrato un bel pó di materiale.... nel 1994 esce un album di Hendrix intitolato "Blues". In esso spiccano "Hear my train a comin' "... ecco un video per me bellissimo, e che credo sia l'unico esistente in cui Hendrix suona un acustica.


In "Blues" ci sono poi le cover di classici quali Born under a bad sign di Albert King, Mannish Boy e Catfish blues di Muddy Waters,... e poi Voodo Child blues, Once I Had a Woman, Red House.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 04 Settembre, 2024, 12:03 PM
Bello questo passaggio, direttamente dall'autobiografia di Clapton... lo riporto cosí com'è :

"....It's very difficult to explain the effect the first blues record I heard had on me, except to say that I recognised it immediately. It was as if I was being reintroduced to something that I already knew, maybe from another, earlier life. For me there is something primitively soothing about this music, and it went straight to my nervous system, making me feel ten feet tall. This was the feeling I had when I first heard the Sonny Terry and Brownie McGhee song ..... and the same thing happened when I first heard Big Bill Broonzy... "

È veramente interessante leggere la maniera in cui Clapton inizió a suonare, ad imparare le sue cose direttamente ascoltando dai dischi, senza neanche aver a disposizione dei video... e la passione e la costanza che ci metteva...e le chitarre improponibili che aveva a disposizione... e gli inizi con il primo gruppo... le sensazioni che gli diede ascoltare uno sconosciuto Freddie King...
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 07 Settembre, 2024, 06:04 PM
Sempre dalla biografia di Clapton, un passaggio interessante in cui parla di Buddy Guy... Clapton sta per uscire dai Bluesbreakers di Mayall, per formare i Cream.

"Though I was happy with the Bluesbreakers, I was also beginning to get restless, nurturing somewhere inside me thoughts of being a frontman, an idea that had been evolving ever since I had first seen Buddy Guy playing at the Marquee. Even though he was accompanied by only a bass player and a drummer, he created a huge, powerful sound, and it blew me away. It was almost as if he didn't need anyone else. He could have played the whole set on his own. Visually he was like a dancer with his guitar, playing with his feet, his tongue, and throwing it around the room. He made it look so easy, and as I was watching, I was thinking, 'I can do that,' and now that my confidence was high, I began to really believe that I could make that leap."
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Settembre, 2024, 12:41 AM
Giá che ci sono aggiungo qualche altro nome... Bukka White.
Stiam parlando di Delta Blues, prima del Chicago Blues. Nasce a Houston, Mississipi, nel 1906 e fu allievo di Charlie Patton, il mezzo indiano. Cugino di B.b.king e grande ispirazione per lui, come anche per Muddy Waters e Howlin Wolf... durante la seconda guerra mondiale smette di suonare e finisce nel dimenticatoio, riscoperto grazie a Bob Dylan che nel suo primo disco incide una canzone di Bukka: " Fixin' to Die".



Io quando ascolto questi vecchi bluesmen, rimango sempre stupito dello show che riescono a fare con in mano solo una chitarra acustica.



Questo invece è Fixin to die dal disco di Dylan


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 17 Settembre, 2024, 04:56 PM
Bel video appena uscito, su Howlin' Wolf

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 20 Settembre, 2024, 03:21 PM
Vedere questi video su Hendrix, ti fa capire la semplicitá e genuinitá di un ragazzo, che con la chitarra, senza saper leggere la musica, ha fatto in pochi anni delle cose fuori dal comune

https://youtube.com/embed/fARN1Vd31C0?si=nP4eERzbe0QtYjav (https://youtube.com/embed/fARN1Vd31C0?si=nP4eERzbe0QtYjav)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 21 Settembre, 2024, 05:02 PM
Altra citazione, Skip James, nasce nel Mississippi nel 1902, autore di successi quali " Devil got my woman", e "I'm so glad" poi riproposta dai Cream di Clapton. Ebbe un gran successo al Newport folk festival del 1964. Grande esponente del Delta Blues.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 22 Settembre, 2024, 04:21 PM
Volevo parlare un pó di Blind Lemon Jefferson, caposcuola del Texas blues.
Nato in Texas nel 1893, visse la sua breve vita girovagando tra gli stati americani e guadagnandosi la vita suonando la chitarra, un cosidetto Songster. A metá degli anni 20 riesce a registrare alcune delle canzoni del suo vasto repertorio... si trovano sul tubo, ma sono di scarsa qualitá, allora preferisco mostrarvi delle cover ( anche queste si trovano) ...
Muore prematuramente nel 1929, ma sará fortissima ispirazione per blues texani come T-Bone Walker, Lighthin' Hopkins, Lonnie Johnson( a cui Robben Ford ha dedicato "Blues for Lonnie Johnson") e Texas Alexander.




Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 24 Settembre, 2024, 02:33 PM
Altro texano eccellente fu Lightnin' Hopkins... inizió a suonare come allievo di Blind Lemon Jefferson, anche lui, come tanti altri, riscoperto con il Blues revival degli anni 60

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 26 Settembre, 2024, 04:45 PM
Altro texano di quegli anni, nato nel 1895, è Mance Lipscomb, inizialmente famoso solo nella sua cittá e dintorni, ma poi anche lui riscoperto negli anni 60 e partecipato ai vari festival di blues

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 27 Settembre, 2024, 10:53 AM
Mance Lipscomb era veramente forte... ecco un breve video di miglior qualitá rispetto a quello proposto ieri... questa era gente che non ha vissuto la musica da professionista... ma aveva delle abilitá che molti prof di oggi non hanno

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 28 Settembre, 2024, 12:48 PM
Non solo Delta Blues, Texas Blues e Chicago Blues.... Parliamo un pó di Ragtime Blues.

Verso sud-est, ad Atlanta, nelle regioni pedemontane della Georgia, Nord e sud Carolina, e della Virginia... musica dei bianchi e degli afroamericani trovava un mix, diventando una specie di Blues... meno sofferto... diciamo piú elegante, meno energico... fingerpicking, imitando la struttura pianistica del ragtime. Si parlerá di Piedimont style o blues.

Il primo e priú importante esponente fu Blind Blake... nato alla fine del 1800 in Virginia... utilizzava una combinazione di basso alternato con tempo raddoppiato, ottenendo un sound sincopato e ballabile. Riuscí a registrare una 80ina di canzoni negli anni 20 per la Paramount Records... non sono di gran qualitá, sul tubo... allora propongo una cover mi sembra ben fatta

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 30 Settembre, 2024, 12:32 PM
Altro esponente di spicco del Piedmont Style è il reverendo Gary Davis, nato nel 1896 in Carolina del sud. Divenne reverendo nel 1933, e produsse un repertorio basato su testi di musica sacra, dando origine a quello che venne poi chiamato Holy Blues. Venne recuperato grazie al lavoro dei Lomax, e prese parte ai vari festival di musica Folk degli anni 60. Memorabile la sua esibizione al festival di Newport. Il suo stile era basato su un fingerpicking molto raffinato, con complesse linee che si muovono su piú voci, realizzate con l'uso di pollice ed indice, dotati di pick.


https://youtube.com/playlist?list=PL_JTA6jBfEiE1Gr7Aw705vQ6sej7hG8ub&si=iXWklw_gQEcF8Jvs (https://youtube.com/playlist?list=PL_JTA6jBfEiE1Gr7Aw705vQ6sej7hG8ub&si=iXWklw_gQEcF8Jvs)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 06 Ottobre, 2024, 04:39 PM
Sempre appartenente al filone del piedimont blues, eseguito rigorosamente con il fingerstyle, è il georgiano Blind Willie McTell, che amava particolarmente l'utilizzo di chitarre a 12 corde... uno dei suoi pezzi piú noti è Statesboro Blues, poi ripresa nel 71 dagli Allman Brothers


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 08 Ottobre, 2024, 11:54 PM
Pink Floyd ed il blues...

Ebbene si, anche loro si sono cimentati con il blues, soprattutto agli inizi della loro carriera, quando non c'era ancora Gilmour


Bè, diciamo peró che il pezzo in questione non l'hanno scritto loro, ma Slim Harpo, un bluesman nato in Luisiana nel 1924


Perfino i Rolling Stones ne fecero una cover


Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 13 Ottobre, 2024, 05:38 PM
Aldilá dell'esempio di Slim Harpo, della cui canzone gli Stones hanno realizzato la cover che vi ho proposto in precedenza, tutta la musica dei Rolling Stones è influenzata e permeata di Blues.

In particolare Keith Richards ha ampiamente utilizzato quelli che venivano chiamati quick-four riff. Per spiegarmi meglio, ecco un esempio


Sostanzialmente sono riff, generalmente realizzati con double stop, in cui si suona l'accordo che si deve suonare,per esempio Mi, ma si introduce temporaneamenre un accordo di La, ritornando poi rapidamente a Mi.

Richards utilizza questa tecnica in brani come "Brown Sugar", "Honky tonk woman", " Start me up"... e l'utilizzo di questi riffs è il motivo principale per cui usa spesso tuning in open G, che rende l'esecuzione di questi riffs piú semplice. Open Tunings in G,A,D, ed E, erano ampiamente usati dai bluesmen anteguerra di cui ho giá parlato (Charlie Patton,Son House,Robert Johnson)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Vu-meter il 13 Ottobre, 2024, 05:42 PM
Non avevo mai pensato a questi come "double stops" ..  :-\ Forse a motivo di quel "double" che mi porta sempre a pensare ad un bicordo più che un accordo e intesi in questo modo, Hendrix ne fece un abuso vero e proprio ..  :laughing: Quelle di Richards le identificherei come triadi, invece ..
Ma stiamo parlando di "etichette", per cui ..
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 18 Novembre, 2024, 02:54 PM
Per la serie anche i Pink Floyd facevano blues... seconda puntata... 1971, album Meddle... forse il piú sottovalutato dei PF ma uno dei piú belli ( inizia con One of these days e finisce con Echoes... ho detto tutto)

Penultimo brano del disco... Seamus, un country blues, con la chitarra slide ed il cane che canta... erano anni di grande sperimentazione per i Pink Floyd, che si allontanano definitivamente dall'era Barrett, e preparano il terreno per The dark side of the moon.

Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 15 Dicembre, 2024, 03:11 PM
@Donatello Nahi
Ma segui anche il modern blues o solo le origini?
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 03:30 PM
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2024, 03:11 PM@Donatello Nahi
Ma segui anche il modern blues o solo le origini?

Ho ascoltato e ascolto molta musica degli anni 50 e 60 (e 70), con chitarre acustiche o elettriche che sia... ma solo per una questione 'didattica' se cosí si puó dire... per cose piú moderne/complicate, ancora poca roba... ma sono in agenda ( vabbè st'agenda non ha piú spazio per scrivere  :laughing: )

Hai un nome da suggerire? ;)
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 15 Dicembre, 2024, 03:46 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 03:30 PMHai un nome da suggerire? ;)


In realtà chiedevo a te per suggerirmi qualcosa da coverizzare.
Anzi, sarebbe interessante buttare giù una lista di brani blues (in tutte le sfaccettature) da coverizzare, anche e soprattutto a scopo didattico.
Quindi non backing track su cui improvvisare ma brani già esistenti, nella versione più bella a proprio gusto (visto che già loro si sono coverizzati a vicenda  :D).
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 04:12 PM
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2024, 03:46 PMIn realtà chiedevo a te per suggerirmi qualcosa da coverizzare.
Anzi, sarebbe interessante buttare giù una lista di brani blues (in tutte le sfaccettature) da coverizzare, anche e soprattutto a scopo didattico.
Quindi non backing track su cui improvvisare ma brani già esistenti, nella versione più bella a proprio gusto (visto che già loro si sono coverizzati a vicenda  :D).

Ma parli sempre di modern blues o anche classic?
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: robland il 15 Dicembre, 2024, 04:31 PM
Citazione di: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 04:12 PMMa parli sempre di modern blues o anche classic?

Tutto. Non starei a fare distinzioni, sennò non se ne viene fuori.
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 05:12 PM
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2024, 04:31 PMTutto. Non starei a fare distinzioni, sennò non se ne viene fuori.

Mmm.. interessante... ci penso un attimo e faccio una prima lista
Titolo: Re: Le radici del blues elettrico
Inserito da: Donatello Nahi il 15 Dicembre, 2024, 09:04 PM
Citazione di: robland il 15 Dicembre, 2024, 03:46 PMIn realtà chiedevo a te per suggerirmi qualcosa da coverizzare.
Anzi, sarebbe interessante buttare giù una lista di brani blues (in tutte le sfaccettature) da coverizzare, anche e soprattutto a scopo didattico.
Quindi non backing track su cui improvvisare ma brani già esistenti, nella versione più bella a proprio gusto (visto che già loro si sono coverizzati a vicenda  :D).

Dunque... ho pensato ad una prima lista, cercando di mettere canzoni non troppo conosciute ( a parte 2), e soprattutto interessanti didatticamente e che si prestano sia ad un principiante che vuole approcciare il blues , suonandole in modo basico... sia a chi principiante non è, arricchendole in vario modo
Sweet little angel b.b.king ( un bel 12/8 con accordi di nona e slide)

1) Checkin'up on my baby, Sonny Boy
   Williamson ( blues maggiore)

2) Help me, Sonny Boy Williamson (
   Blues minore in G)

3) Baby What you want me to do, Jimmy
   Reed( shuffle, in cui esegue il
   classico riff Boogie Woogie basato
   sui power chord, peró lo esegue a
   note singole, come se fosse un
   arpeggio in cui ribatte la tonica)

4) Crossroads, versione Cream(
 straight blues)

5) Damn right I've got the blues,
   Buddy Guy( ci si puó divertire con
   la chitarra ritmica, eseguendo temi
   a note singole... e i soli di Buddy
   sono il top assoluto)

6) What kind of woman is this, Buddy
   Guy( stesso discorso di prima)

7) Killing Floor, Howlin' Wolf( Blues
   in La, caratteristico riff in
   ottave
   Tonica,terza,quarta,quinta....)
   tipo questo


8) You don't have to go, Jimmy Reed

9) Coming home to you baby, Sonny boy
   Williamson

10) Slow Down, Alexis Korner( qui
    andiamo in Inghilterra.... chicca
    ;) )

11) Night Time is the right time,
    Mance Lipscomb

12) That's messed up, Stray cats( giusto per
        aggiungere qualcosa di moderno ;)  )

Ma liste se ne possono fare lunghissime, stiam parlando del genere musicale piú importante... altro che trapp