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"L'ingombro" del Produttore

Aperto da Moreno Viola, 30 Marzo, 2014, 09:43 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Moreno Viola

L'altra sera con i ragazzi del gruppo, non ricordo per quale motivo essendo distanti dai gusti di tutti i componenti, si è finiti a parlare dei Nirvana.
Io non ho mai amato particolarmente il loro best seller "Nevermind" ma non posso non riconoscere che sia un grandissimo album che ha segnato la sua epoca influenzando buona parte della cultura pop degli anni immediatamente successivi.
L'obiezione che mi è stata fatta è che in realtà l'incidenza del lavoro del produttore è talmente rilevante da renderlo quasi un album del quale sono semplicemente esecutori.
Destino vuole che ho da poco comprato la ristampa di "Revolver" dei Beatles e il parallelo tra i due gruppi mi ha spinto a riflettere su quanto sia stato determinante il contributo di George Martin per la svolta "colta" dei Fab Four, però non ho mai sentito nessuno (e ci mancherebbe) che sostenesse che "Sgt. Pepper's..." fosse un disco di Martin.
Quindi mi sono domandato se sono esistiti produttori, particolarmente ingombranti nel processo creativo e che abbiano effettivamente plasmato la personalità di una band o di un artista tanto da determinare una svolta che altrimenti non sarebbe avvenuta.
Escludo nella maniera più assoluta che sia il caso di George Martin con i Beatles, ma ad esempio il salto da "War" a "Unforgettable Fire" che fecero gli U2 fu enorme ed indubbiamente il suono di Brian Eno è immediatamente riconoscibile.
Avrebbe però senso dire che "Unforgettable Fire" è un album di Brian Eno o forse in alcuni casi si tende a concedere un po' troppo al ruolo del produttore?
Voi avete una vostra opinioni in merito?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


NitroDrift

dipende da quanto " snaturano " l'anima del gruppo ... basta vedere molti dei gruppi che ahimè si sono fatti abbindolare per andare a sanremo snaturando se stessi.. si avranno fatto " successo " .. ma è evidente che è successo dovuto al scendere a compromessi per suonare a sanremo ( esempio che mi viene in mente ora " Le vibrazioni " che nascevano prima come gruppo stile led zeppelin per poi fare del becero pop all'italiana per andare a sanremo.. )


Vu-meter

Secondo me è un'alchimia . Il produttore "era" parte fondamentale in alcuni processi creativi, processi che partono a volte dall'arrangiamento o poco più, ma possono spingersi fino alla composizione dei brani.
Ho scritto "era" perchè penso che sempre più spesso questa figura rimanga quella del produttore esecutivo, ossia colui che rischia i soldi. Nel passato credo che la figura del produttore artistico ( che spesso non coincideva con quella del produttore esecutivo ) avesse una valenza maggiore, mentre nel panorama odierno i produttori e gli uffici AM non sono più a caccia di artisti da plasmare, ma di "pacchetti pronti" per il consumo per cui, anche in campo musicale, sono subentrate delle figure diverse: una sorta di direttore della comunicazione e del marketing.
Prima del processo creativo, questi si occupano di realizzare il pacchetto perfetto per il discografico, che diventa un cliente .

Insomma, ogni cosa si è "evoluta", ma non necessariamente nell'accezione positiva.


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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mimmo

Penso che la chiave del discorso sia nel tempo.
Tempo come denaro e quindi canzoni da 3,5 minuti, quindi poco tempo in studio per abbattere i costi, successi effimeri e ascoltatori moderni che si distraggono facilmente per cui musica e artisti da sfruttare come stelle cadenti.

Poi il tempo che passa e ci cambia opinione e così oggi amiamo ciò che domani odieremo, inclusi i gusti e le scelte musicali.

E poi, infine, il tempo per esprimerci. In un assolo, in un testo, in una nota tenuta o un silenzio.
Sono lussi che la società frenetica odierna non vuole e che concede solo ai grandi.

Sono uscito un pò dal tema, ma penso con tristezza che capolavori come "in a gadda da vida" non verranno scritti più per tanto tempo e per chi ha ancora l'ardore e la speranza di diventare qualcuno nel mondo della musica è su questi temi:
tempo-denaro, tempo-velocità, tempo-messaggio, che dovrà scontrarsi con il produttore di turno.

Moreno Viola

Per quanto condivida buona parte delle cose che avete scritto, soprattutto il fatto che la figura del produttore esecutivo e quella del produttore artistico spesso coincidono con tutte le conseguenze del caso, in realtà il mio discorso voleva essere meno impegnativo e limitato all'aspetto artistico.
Fermo restando che io non demonizzo la figura del produttore, che in alcuni casi è stato determinante per trarre il meglio dagli artisti con i quali lavorava e i due citati in precedenza sono esempi indiscutibili, il fulcro della mia domanda è se quello che una band chiede a un produttore è un ruolo marginale oppure se al contrario l'attiva partecipazione è spesso talmente utile ai fini del risultato da essere fortemente incentivata.
Esempio piuttosto lampante è il contributo di "Mutt" Lange a "Hysteria" dei Def Leppard, dove l'iperproduzione strabordante di "orpelli" ha un peso determinante sull'appeal del rock altrimenti piuttosto essenziale della band e si potrebbe fare un discorso simile anche per i già citati Nirvana.
Quindi in questo caso secondo voi, il produttore è responsabile della riuscita dell'album e del conseguente successo oppure è colpevole di aver condotto la band sulla strada del compromesso?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


mimmo

Non ho conoscenze così dettagliate, così non aggiungo altro.
Ciao

Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 31 Marzo, 2014, 12:35 AM

... il fulcro della mia domanda è se quello che una band chiede a un produttore è un ruolo marginale oppure se al contrario l'attiva partecipazione è spesso talmente utile ai fini del risultato da essere fortemente incentivata.


Credo che la band non vorrebbe sentirsi defraudata e penso che nessuno chieda al produttore di più che il mero intervento economico. La maggioranza penso si sentano perfino più artisti di quanto non siano in realtà e quindi presumo possano pensare : "Non toccare la mia musica. Tu caccia il grano e andremo d'accordo" . In realtà poi in molti casi si trovano legati da contratti e documenti legali per cui, come nel caso dei Guns and Roses, furono costretti a stare "in garage" un bel po' di più di quanto avrebbero voluto, visto che il produttore ci lavorò moltissimo e li sgrossò parecchio per prepararli alla grande ruota del business del rock.
Alcuni di loro devono moltissimo o tutto al produttore, in termini di successo economico e notorietà. Non so se sentano però di dovergli qualcosa sul piano artistico, ma forse non gli interessa neanche più, visto il raggiungimento degli obbiettivi in alcuni settori dell loro vita.



Citazione di: Moreno Viola il 31 Marzo, 2014, 12:35 AM

Esempio piuttosto lampante è il contributo di "Mutt" Lange a "Hysteria" dei Def Leppard, dove l'iperproduzione strabordante di "orpelli" ha un peso determinante sull'appeal del rock altrimenti piuttosto essenziale della band e si potrebbe fare un discorso simile anche per i già citati Nirvana.
Quindi in questo caso secondo voi, il produttore è responsabile della riuscita dell'album e del conseguente successo oppure è colpevole di aver condotto la band sulla strada del compromesso?


Non conosco il caso e non so davvero dire, secondo le mie malsane teorie (  :roll eyes: ) sopra esposte, è entrambe le cose. Gli artisti hanno la loro "vena", che però spesso non è nè commerciale, nè commerciabile. AL produttore artistico, l'amaro compito di correggere le cose e rendere "il prodotto" un prodotto di massa. Come diceva Mimmo, il tempo è parte preponderante del bilancio di una azienda e la produzione discografica è un'azienda che vive di introiti che devono essere sfruttati velocemente. Poco importa quanto durerà, tanto nel tempo ci sono due possibilità: o la gente dimenticherà in fretta e chiederà altre novità da "divorare", oppure, nella migliore dele ipotesi, l'artista diventarà qualcuno anche sul piano economico ed allora mostrerà il dito medio a chi lo ha "lanciato" per amministrarsi da solo il patrimonio economico ed artistico.
In un vortice del genere, chi ha più tempo da perdere dietro ai capricci di artistoidi che fanno più danno che altro, se lasciati a sè stessi ? Ecco perchè ad oggi gli uffici AM ( quei pochissimi rimasti ) non se ne vanno in giro a caccia di pacchetti da sgrossare, ma di prodotti finiti ..



Vu :)
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mimmo

Vu sono contento che appoggi la visione legata al tempo come variabile imprescindibile, anche se chiaramente il thread è legato a concetti più raffinati e per i quali è necessario possedere una cultura musicale che io purtoppo non ho.

NitroDrift

diciamo che la bravura del produttore secondo me sta nel saper indirizzare il gruppo mantenendone " l'anima " , ora non so se si possa definire produttore ma ad esempio alan parson collaborò molto su alcuni album dei pink floyd e secondo me più che dirgli di cambiare gli ha dato un arricchimento, concedetemi il termine, quindi appunto ha apportato un arricchimento al gruppo senza " snaturarlo " , invece i produttori che vogliono far fare i vestiti bianchi a chi li ha sempre fatti neri sono la rovina dei gruppi e della musica, dal mio punto di vista.. e si se in questo caso il prodotto ha un successo ( daltronde è a questo che puntano in primis quest'ultimi ) è dovuto praticamente solo da lui, il gruppo in questo caso è solo " esecutore "

Vu-meter

Citazione di: NitroDrift il 31 Marzo, 2014, 05:10 PM
diciamo che la bravura del produttore secondo me sta nel saper indirizzare il gruppo mantenendone " l'anima " , ora non so se si possa definire produttore ma ad esempio alan parson collaborò molto su alcuni album dei pink floyd e secondo me più che dirgli di cambiare gli ha dato un arricchimento, concedetemi il termine, quindi appunto ha apportato un arricchimento al gruppo senza " snaturarlo " , invece i produttori che vogliono far fare i vestiti bianchi a chi li ha sempre fatti neri sono la rovina dei gruppi e della musica, dal mio punto di vista.. e si se in questo caso il prodotto ha un successo ( daltronde è a questo che puntano in primis quest'ultimi ) è dovuto praticamente solo da lui, il gruppo in questo caso è solo " esecutore "

Come non quotare ?
Secondo me però Parson partecipò davvero in maniera importante alla linea intrapresa poi dal gruppo. Lui lo fece nel suo settore di azione, il suono; ma per i pink Floyd si può dire che non fosse proprio una parte secondaria.. L'esempio PF probabilmente è il miglior connubio tra band e produttore che ricordi ..


Vu :)
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NitroDrift

ma appunto ha apportato arricchimento ai prodotti , non li ha stravolti sviando la strada presa dal gruppo

Vu-meter

Citazione di: NitroDrift il 31 Marzo, 2014, 05:18 PM
ma appunto ha apportato arricchimento ai prodotti , non li ha stravolti sviando la strada presa dal gruppo

Assolutamente .  :reallygood:
Il suo impatto devo dire che non è stato secondario ed ha una certa percentuale su tutto quello che il gruppo ha sviluppato in seguito.
In un certo senso ha partecipato alla formazione del PF "moderni" , quasi quanto un componente del gruppo e visti i risultati, direi : ottimo lavoro !  :bravo2:

:eheheh:
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NitroDrift

poi è fisiologico che ad un certo punto non si riesca a buttar giu nulla di valido, e sta nel produttore indirizzare nel meglio il gruppo, ma appunto le opzioni prinicipali restano 2 : continuare la strada del gruppo o stravolgerlo completamente..


Moreno Viola

La collaborazione tra Alan Parson e i Pink Floyd è un esempio perfetto di interscambio di "competenze", tenuto conto che il gruppo ha ricevuto molto in fatto di suoni ma è altrettanto vero che Parson ha avuto l'opportunità di lavorare con una band in una fase particolarmente creativa che deve averlo stimolato e fatto crescere parecchio.
Nell'economia di un disco come "The Dark Side Of The Moon" i suoni hanno avuto un ruolo determinante sia per la riuscita artistica che per il suo successo puramente commerciale.
Se nella percezione dei più Alan Parson è colui che ha concorso a creare il suono dei Pink Floyd e tutto quello che ne è derivato, probabilmente è facile illudersi che il suo apporto formale possa fare miracoli anche quando in realtà c'è poca sostanza e credo che questo sia un po' il motivo per cui dapprima alcuni produttori hanno cominciato a vedersi riconoscere giustamente i loro meriti, ma poco a poco la figura del produttore è diventata non più il professionista che trasforma delle idee "grezze" in prodotti finiti, ma una sorta di mago che crea dal nulla un prodotto commerciale
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 31 Marzo, 2014, 11:43 PM

Se nella percezione dei più Alan Parson è colui che ha concorso a creare il suono dei Pink Floyd e tutto quello che ne è derivato, probabilmente è facile illudersi che il suo apporto formale possa fare miracoli anche quando in realtà c'è poca sostanza e credo che questo sia un po' il motivo per cui dapprima alcuni produttori hanno cominciato a vedersi riconoscere giustamente i loro meriti, ma poco a poco la figura del produttore è diventata non più il professionista che trasforma delle idee "grezze" in prodotti finiti, ma una sorta di mago che crea dal nulla un prodotto commerciale



:quotonemegagalattico:


:reallygood:


Vu :)
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