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L'importanza dello studio by Julian Lage

Aperto da Vu-meter, 01 Gennaio, 2018, 09:01 AM

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Elliott

Io invece credo che sia stato proprio  il pensare "che basta essere studiati per sapere..."

Fidelcaster

Citazione di: Elliott il 01 Gennaio, 2018, 02:18 PM
Io invece credo che sia stato proprio  il pensare "che basta essere studiati per sapere..."

E cos'ha a che fare questo con lo studio?
:ditanaso:


Elliott

Citazione di: Fidelcaster il 01 Gennaio, 2018, 02:19 PM

E cos'ha a che fare questo con lo studio?


Citazione di: Elliott il 01 Gennaio, 2018, 11:29 AM
Non fraintendetemi perché ritengo lo studio la più alta forma di arricchimento di cui una persona possa privilegiarsi e, farò il possibile per garantire il più alto livello ai miei figli ma, quello che penso è che lo studio rende colti ma non talentuosi.

Non riesco ad esprimermi meglio di come ho fatto. Se tu ci vedi un paradosso, rispetto la tua interpretazione  :etvoila:

Fidelcaster

Elliott, stavo già rispondendo a tue parole testualmente citate. Che lo studio non renda talentuosi, poco male: cosa sia lo studio chiunque lo può capire, cosa sia il talento (predisposizione genetica? Influsso dell'ambiente familiare? Studio precoce?) non lo sa nessuno.
:ditanaso:

Vu-meter

Credo che anche Fidel sostenga che il talento prescinda dallo studio, in fondo, il talento è solo una qualità innata che non si sa da dove e perchè si sviluppi diversamente negli individui ( ogni peraltro ha almeno un talento, anche se a volte non sono facili da scovare perchè possono perfino riguardare settori ai quali una certa persona non si interessa ).

Lo studio NON PUO' far male, a nessuno. Eleva per forza di cose tutti, ma poi c'è chi si o per mancanza di talento o per comodità si siede sugli allori di ciò che ha imparato.
Quelli che escono dal conservatorio se fossero stati autodidatti avrebbero suonato MOLTO peggio o affatto. Il conservatorio sforna delle macchine "perfette" per quanto possibile, ma non necessariamente talentuose dal punto di vista creativo.

Il mito dietro al pensiero per cui "lo studio uccide la creatività", è solo la scusa di chi preferisce non studiare.
Hendrix ti assicuro che ha studiato. Non sapeva leggere la musica e questo è un altro discorso, ma suo padre ed altri lo hanno formato, assieme ad una discreta gavetta nel jazz club. Poi è nato, grazie alla sua creatività, l'Hendrix che conosciamo e che si è separato dagli studi e dalle esperienze fatte , ma senza quelle non sarebbe mai sorto.
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Elliott

Noncapisco perché date per assolute le mie considerazioni. Non ho detto che lo studio ucvide il talenti; ho detto che lo studio può può ingabbiare chi, evidentemente non ricchisdimo di talento, ritenga che le regole siano l'assoluto.

Io rimango della mia convenzione: lo studio è ingrediebte primario ma non basta

Vu-meter

Citazione di: Elliott il 01 Gennaio, 2018, 03:22 PM

Io rimango della mia convenzione: lo studio è ingrediebte primario ma non basta



Credo che su questo siamo tutti d'accordo.  :abbraccio:


Citazione di: Elliott il 01 Gennaio, 2018, 03:22 PM

Noncapisco perché date per assolute le mie considerazioni. Non ho detto che lo studio ucvide il talenti; ho detto che lo studio può può ingabbiare chi, evidentemente non ricchisdimo di talento, ritenga che le regole siano l'assoluto.



Se ingabbia, vuol dire che era l'unica cosa che potesse accadere, il che ci riporta alla mancanza di talento.
Guarda, lo dico anche pensando a me stesso per esperienza personale: io senza studio non suonerei proprio.

Poi per carità, ogni opinione è giusta e ben accetta.  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:
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Fidelcaster

Citazione di: Elliott il 01 Gennaio, 2018, 03:22 PM
Noncapisco perché date per assolute le mie considerazioni. Non ho detto che lo studio ucvide il talenti; ho detto che lo studio può può ingabbiare chi, evidentemente non ricchisdimo di talento, ritenga che le regole siano l'assoluto.

Io rimango della mia convenzione: lo studio è ingrediebte primario ma non basta

Semplicemente perché dici che è lo studio ad ingabbiare le persone, anziché delle credenze sbagliate che le persone possono avere a proposito dello studio. Lo studio di per sé giova, punto. Se poi uno non sa "far fruttare ciò che ha imparato", per disinteresse, superficialità, presunzione o altro, è un altro paio di maniche, e non dipende dal fatto che "ha studiato".

Detto questo, bisogna vedere COME si studia.

Il talento io lo bandirei da qualsiasi discorso, dato che nessuno sa cosa sia, se sia una predisposizione innata o un "essere portati" per attività a cui si è stati esposti e/o che si ha iniziato a praticare (e studiare) in giovane età. Finisce per essere quasi sinonimo di "fuffa".
:ditanaso:

zap

Secondo me rimane ingabbiato chi non ha il talento oppure passione,studiando si ottiene una 'bravura' base che ti permette di ottenere risultati dal buono al superbo,appunto a seconda del talento/passione o meno e credo che un appassionato autodidatta,potenzialmente può arrivare ed anche superare la bravura degli 'studiati' modaioli [emoji12]

Elliott

Citazione di: zap il 01 Gennaio, 2018, 04:12 PM
Secondo me rimane ingabbiato chi non ha il talento oppure passione,studiando si ottiene una 'bravura' base che ti permette di ottenere risultati dal buono al superbo,appunto a seconda del talento/passione o meno e credo che un appassionato autodidatta,potenzialmente può arrivare ed anche superare la bravura degli 'studiati' modaioli [emoji12]

:etvoila:

Moreno Viola

Non posso averne la certezza, ma credo di capire cosa intende Elliott.

Come sarebbe cambiata la storia della musica se Jimi Hendrix avesse avuto un maestro che gli dava bacchettate sulle mani ogni volta che vedeva spuntare il pollice da dietro il manico?
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Elliott

Citazione di: Vu-meter il 01 Gennaio, 2018, 03:31 PM


Poi per carità, ogni opinione è giusta e ben accetta.  :abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:

Questo è...Jamble  :etvoila:

Fidelcaster

Citazione di: Moreno Viola il 01 Gennaio, 2018, 05:17 PM
Non posso averne la certezza, ma credo di capire cosa intende Elliott.

Come sarebbe cambiata la storia della musica se Jimi Hendrix avesse avuto un maestro che gli dava bacchettate sulle mani ogni volta che vedeva spuntare il pollice da dietro il manico?

Qui c'è un tipico fraintendimento. Laddove esiste una tradizione (che vuol dire trasmissione della conoscenza e delle esperienze, non cieco arbitrio) pedagogica, questa è basata su nozioni relative alla fisiologia umana e al funzionamento degli strumenti. Nessun  maestro sano di mente ti direbbe di tenere il pollice avvolto attorno al manico per suonare un legato con stretch di cinque tasti - né ti direbbe di non spostare il pollice verso il bordo della tastiera per suonare un bending. Tanto la prima impostazione come la seconda sarebbero inefficaci e potenzialmente nocive.

Laddove esiste una tradizione pedagogica, questa è finalizzata innanzitutto alla trasmissione della consapevolezza di cosa si fa, come lo si fa, e perché lo si fa in un certo modo. Una volta che uno ha acquisito quella consapevolezza, è in grado di fare con consapevolezza le proprie scelte individuali.





Nessun maestro sano di mente ti dirà mai di suonare il pianoforte su una seggiolina come Glenn Gould. E nessuno andrebbe da Glenn Gould (se fosse ancora tra noi) a dirgli di suonare il pianoforte in un altro modo.
:ditanaso:


Moreno Viola

Quanto scrivi non è opinabile e non ci sono dubbi sul fatto che lo studio, dando per scontato che lo si pratichi nella maniera corretta, non possa avere connotazioni negative, ma è purtroppo diffusissima la figura del "maestro sulla carta" (figura che esiste in qualsiasi disciplina), ovvero una persona che ha studiato, magari ha anche un bel diploma/laurea che lo dimostra, ma lo ha fatto nella maniera sbagliata, assimilando concetti a memoria che diventano nella sua testa, dogmi intoccabli.
La frase "Hendrix non sapeva suonare granché" l'ho sentita con le mie orecchie.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Fidelcaster

È assolutamente come dici, Moreno, ma quanti professori con diploma di laurea ma privi peraltro di nozioni scientifiche e strumenti didattici aggiornati, nonché di una profonda comprensione e un'autentica capacità di trasmettere la propria materia, abbiamo conosciuto tutti nelle nostre carriere scolastiche?

Se uno intraprende e porta a termine un percorso accademico (università o conservatorio che sia) non spinto da interesse e passione autentici, il problema non sarà probabilmente che avrà studiato troppo, ma che non continuerà a farlo. Un diploma di laurea o di conservatorio non attesta altro che il possesso di un set di abilità necessarie per intraprendere una professione. Chiunque non sia stato spinto a studiare esclusivamente dal desiderio e dall'esigenza di farsi una posizione e provvedere al sostentamento proprio e dei propri cari, sa benissimo che il diploma non segna altro che il passaggio dalla condizione di "studente pagante" ad (auspicabilmente) quella di "studente pagato".
:ditanaso:

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