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Deep Purple senza Blackmore

Aperto da robland, 08 Dicembre, 2019, 10:33 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

LawHunter

Citazione di: robland il 21 Ottobre, 2024, 12:52 PMDiciamo che, se ho capito bene, ora mi conviene ascoltare Purpendicular.

Sicuramente, il migliore da quando Blackmore lasciò definitivamente.
Originale, e con un grande sforzo anche compositivo di Jon Lord.

CitazioneVedo che grosso modo su Come taste the band vi trovate! Album molto particolare.
Gran bel disco, compositivamente molto buono. Il pezzo più debole è I Need Love per me ma per il resto, signor disco con i vertici in pezzi come Comin'Home, Drifter, lo splendido Hendrix Style Hard Blues di Dealer e la bellissima finale You Keep On Movin'.

CitazioneP.s. Mi ha colpito quanto indietro hai messo Shades of DP.

Shades ha contro una qualità sonora non buona.
E' dietro a Book Of Talyesyn per quello sostanzialmente.
Entrambi hanno una immatura confusione stilistica che indica l'incertezza della direzione e in qualche modo il metodo del provarle tutte per poi capire cosa funziona: infatti il terzo disco è più compatto e focalizzato e composto meglio.
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

elzeviro

ringrazio veramente tanto il grande @LawHunter per la sua competenza messa a nostra disposizione:
sto ascoltando Perfect Strangers (che ho subito scaricato in buona qualità), non l'avevo mai ascoltato.
ci ritrovo cose pazzescamente belle successivamente fatte proprie da altri: Iron, VH, ovviamente Malmsteen, etc., a dimostrazione di come abbia notevolmente influenzato TANTI grandi. (Il riff di The Seventh Seal dei VH sembra proprio ripreso dalla parte strumentale centrale di Perfect Strangers che anche è quasi identica alla fantastica parte strumentale centrale di Sign of the Cross dei Maiden.)
Un album con una perfetta armonia tra voce organo hammond etc. molto molto rara anche nei grandi gruppi e negli stessi DP successivi, infatti Purpendicular è sì un grande album (soprattutto per Loosen My Strings e Somebody Stole My Guitar) ma non è a quel livello perfetto di armonia tra le parti.
Wasted Subsets sembra un pezzo di Gary Moore ma meglio suonato e con una splendida voce non nasale molto più bella.
inoltre apprezzo molto la competenza di @LawHunter in fatto di suoni e registrazioni;
volevo chiedergli quali sono se ci sono altri album dei DP al livello (anche in fatto appunto di qualità di registrazione) di Perfect Strangers.
Perfetta questa osservazione:
Citazione di: LawHunter il 21 Ottobre, 2024, 12:15 PMP.S. - Burn davanti a Machine Head, perchè registrato bene e con qualità sonora superiore a quella pessima di MH che nessun remix riesce a risolvere.


LawHunter

Citazione di: elzeviro il 22 Ottobre, 2024, 09:51 AMvolevo chiedergli quali sono se ci sono altri album dei DP al livello (anche in fatto appunto di qualità di registrazione) di Perfect Strangers.
Perfetta questa osservazione:

Ti ringrazio per le belle parole ... quando si parla di DP ... si va nell'hardcore della mia anima e storia musicale.

Se il profilo su cui mi chiedi di intervenire è quello della qualità di registrazione, al netto del fatto che PS ha un difetto che è proprio di tutti gli album prodotti da Roger Glover (ma talvolta anche in quelli prodotti da Martin Birch) e cioè che la chitarra è sempre leggermente (sottolineo l'avverbio, leggermente perchè va inteso nel suo pieno significato letterale) troppo indietro nelle ritmiche e talvolta pure nei soli.

A livello di registrazione non so farti una classifica me ti faccio alcune mie impressioni/osservazioni:
- In Rock ha una qualità di registrazione per essere il 1970 fenomenale per me.
- Machine Head: sappiamo le condizioni di estrema difficoltà in cui fu registrato MH ma la cosa che balza più di tutti è la sproporzione tra l'organo Hammond passato attraverso una cassa Marshall (ma dalle foto potrebbe essere passato anche per un Marshall Bluesbreaker combo) e la sua grinta distorta e la Stratocaster, costretta a passare attraverso solo il Vox AC30. Questo è evidentemente condizionato dalla registrazione nei corridoi del Grand Hotel di Montreaux perchè se guardiamo bene, l'unico pezzo che suona meglio e con un impatto/timbrica abbastanza vicino a quello che sarà l'album successivo è proprio Smoke On The Water, primo ed unico pezzo ad essere registrato (solamente privo dei vocalizzi) al Casinò di Montreaux e quindi in un contesto acustico diverso.
- Who Do we Think We Are è - per essere stato registrato nell'Autunno 1972 - ottimo ed ha il suono che avrebbe dovuto/potuto avere Machine Head; la chitarra suona attraverso le testate Marshall e l'organo stesso ritorna ad essere come su In Rock e l'effetto "Beast" (passato attraverso una cassa/ampli Marshall) è più moderato e meglio equalizzato ed armonico ocn la chitarra. Tuttavia penso che non si possa escludere che Woman From Tokyo, registrata nel giugno  o luglio 1972 in una Roma afosissima ed in condizioni simili a quelle di Machine Head (Villa), sia stata suonata da Blackmore con il VoxAC30, che in questo caso emerge benissimo ed è ben mixato da Martin Birch.
- Burn è registrato bene ma ha un timbro variabile per la chitarra; Blackmore registra con le testate Marshall ma sperimenta e sicuramente Sail Away ed A200 sono passati attraverso un ampli a transistor e forse con una applicazione synth.
- Purpendicular è molto ben registrato come pure Abandon e Now What
- Bananas e Rapture of the Deep con la produzione di Michael Bradford hanno lacune produttive enormi, in alcuni casi sembra che la band si fermi, mancano le ritmiche ed il suono dei pezzi perde incisività e forza ...... infatti è arrivato dopo il grande Bob Ezrin.

Al momento non mi viene altro in mente.  :sorry:
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

robland

Citazione di: LawHunter il 22 Ottobre, 2024, 11:29 AMPS ha un difetto che è proprio di tutti gli album prodotti da Roger Glover (ma talvolta anche in quelli prodotti da Martin Birch) e cioè che la chitarra è sempre leggermente (sottolineo l'avverbio, leggermente perchè va inteso nel suo pieno significato letterale) troppo indietro nelle ritmiche e talvolta pure nei soli.

Condivido al cento per cento. E la cosa buffa è che, pur essendo Glover il produttore, negli album su cui ha messo le mani anche il basso è indietro!
Rimangono delle buone produzioni, ma chitarra e basso avrebbero meritato un pochino di risalto in più.
Come qualità di registrazione a me piacciono in particolare Come taste the band, Burn e Who do we think we are. Li ho in vinile e sono una goduria.

elzeviro

Citazione di: LawHunter il 22 Ottobre, 2024, 11:29 AMla chitarra è sempre leggermente (sottolineo l'avverbio, leggermente perchè va inteso nel suo pieno significato letterale) troppo indietro nelle ritmiche e talvolta pure nei soli.
intendi proprio nel timing? è leggermente fuoritempo?

LawHunter

Citazione di: elzeviro il 22 Ottobre, 2024, 01:09 PMintendi proprio nel timing? è leggermente fuoritempo?

No nel mix sonoro. La senti poco spesso nelle ritmiche rispetto alle tastiere, batteria e basso. .. e talvolta anche nei soli ....
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

elzeviro

ah ok, non ci avevo fatto caso, forse perché nell' equalizzare il mio stereo preferisco proprio comunque sempre far risaltare il resto piuttosto che chitarra e voce. Ecco allora perché PS è per me rispetto a tutti gli altri un album pazzesco: non riesco a smettere di ascoltarlo!!! una scoperta formidabile per me! grazie a te ieri per la tua classifica  :thanks:


LawHunter

 :yyeess:  :vittoria:

.... it's come to this ... A Gypsy's Kiss .....
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

elzeviro

Citazione di: robland il 22 Ottobre, 2024, 11:45 AMWho do we think we are
Lo sto ascoltando, in effetti ottima qualità di registrazione.
secondo me st'album visto che è del '73 ha strainfluenzato nientemeno che i Motörhead

elzeviro

dell'insensato fascio di muscoli Steve Morse si potrebbe dire quel che diceva Pelé di Neymar: se perdesse meno tempo a curarsi/scolpirsi i capelli potrebbe anche essere un fuoriclasse.
idem per Steve Morse: perdesse meno tempo in palestra a fare i pesi e riflettesse più su Hendrix...
Morse, uno che fa ribaltare l'eco del delay da destra a sinistra!... :wall: sì la prima volta ti stupisce e dici cavolo! ma poi alla lunga stanca e non ne puoi più; i pezzi DP con Morse sono usa e getta.

LawHunter

Citazione di: elzeviro il 23 Ottobre, 2024, 08:13 AMdell'insensato fascio di muscoli Steve Morse si potrebbe dire quel che diceva Pelé di Neymar: se perdesse meno tempo a curarsi/scolpirsi i capelli potrebbe anche essere un fuoriclasse.
idem per Steve Morse: perdesse meno tempo in palestra a fare i pesi e riflettesse più su Hendrix...
Morse, uno che fa ribaltare l'eco del delay da destra a sinistra!... :wall: sì la prima volta ti stupisce e dici cavolo! ma poi alla lunga stanca e non ne puoi più; i pezzi DP con Morse sono usa e getta.

Perdonami, ma - nel pieno rispetto delal tua opinione - trovo il tuo giudizio su Steve Morse troppo trancheant e riduttivo di chi sia Steve Morse, come musicista ed anche come uomo che è musicista.
Sotto questo profilo ti invito a guardare la lunga, ma proprio per questo ocmpleta e bella, intervista fatta a lui da rick Beato, di qualche mese fa.
Morse era da almeno 10 anni prima di entrare nei DP considerato dalle riviste specializzate (non dalle classifiche di Ondarock) uno dei 10 migliori chitarristi al mondo e coi DP ha scritto e fatto cose molto belle.
Poi stilisticamente può avere mostrato la corda e questo probabilmente perchè le sue radici americane e nel profondo degli USA, se all'inizio sono state la geniale intuizione di rottura dei DP dopo Blackmore, sul lungo termine hanno in qualche modo cambiato troppo la natura dei DP, complici pure, lo devo dire, lo spazio lasciato a Don Airey che ha fatto riemergere il suo storico gusto Prog.
I suoi solismi ad un certo punto hanno perso scintilla e creatività ..... e però .. ridurlo ad uno che gioca con i delay stereo come fa The Edge ... mi sembra  molto ingeneroso nei suoi confronti.

Ripeto, sempre col massimo rispetto per la tua opinione personale.
Umile Accolito del culto di Ritchie Blackmore.
Zappator Cortese ma Maldestro delle 6 corde donateci dal Maestro Leo Fender.

elzeviro

ma sì ho voluto trollare un po',
cè un suo pezzo di chitarra classica PICTURE THIS ultrafantastico,
una micidiale chitarra classica stereofonica con le 6 corde alternate a destra e sinistra!

elzeviro



Moreno Viola

Citazione di: LawHunter il 21 Ottobre, 2024, 04:05 PMRainbow

01. Rising
[il capolavoro, essenziale, fondamentale per l'estetica del Metal ma ancora profondamente Hard Rock, registrato bene, composizioni tutte ad altissimi livelli a partire dalla iniziale immensa torre di tastiere che introduce la grandissima Tarot Woman fino al finale della meravigliosa Stargazer; unico difetto, troppo breve e forse Do You Close Your Eyes, banalotta, nel riff, ma trascinante grazie anche, se non soprattutto, alla massa di impatto che la voce di Dio e Powell ci donano]
02. Ritchie Blackmore's Rainbow
[seconda più che altro per le composizioni tutte di altissimo livello ed in cui si vede Blackmore che cerca ossigeno rispetto alla svolta Funk dei Deep Purple; la qualità - molto 1974/1975 - della registrazione ed anche lo stile del solismo lo mette molto vicino a Stormbringer come atmosfere di forma sonora; notare vi è anche una varietà e diversificazione molto piacevole dei pezzi]
03. On Stage
[è al terzo posto perchè a tratti è troppo lungo ed anche datato per alcune improvvisazioni (Mistreated) e perchè la scaletta poteva essere fatta meglio ed anche lui soffre di un taglia ed incolla da diverse fonti nei pezzi oltre che ad una qualità delle registrazioni non al top, però la qualità dell'allora inedita Kill The King e delle esecuzioni degli altri pezzi è tale che nei primi 3 ci deve stare; certo che se trovate i bootleg di quei mesi fate un affare ancora più grande]
04. Down To Earth
[è il disco della prima svolta, in cui Blackmore tenta di essere più straight ed anche più "sympathetic" con il mercato USA senza però del tutto negare la prima impostazione con Dio, che lascia ritenendolo un compromesso troppo grande; Blackmore ha però già in mente i Deep Purple Mk. II e tenta di restaurare il trio Blackmore-Gillan-Glover, ma ottiene il rifiuto di Ian Gillan; compositivamente ottimo, pur con qualche scelta sonora nelle chitarre discutibile; è più accesibile, All Night Long è chiaramente un tentativo di fare una nuova Smoke On The Water per FM, ma la qualità compositiva rimane altissima, con una Eyes Of The World che viene direttamente dall'Era Dio, una Lost in Hollywood che ispirerà Malmsteen ed altri grandi pezzi; Graham Bonnett durerà poco ma in studio esprime una voce potente e capace di grandi cose, anche se live farà troppo lo gradasso; è un disco con un suo equilibrio ed una sua completezza e Blackmore ci dona grandi momenti]
05. Stranger in Us All
[lo metto qua perchè come Down To Earth ha una sua completezza e riesce a trovare la quadra stilistica tra le suggestioni epiche dell'Era Dio e la melodicità degli anni '90, figlia anche della melodicità degli anni'80, ma non del tutto, perchè è al passo con i tempi ed ha superato l'AOR del decennio precedente (come in generale era accaduto); compositivamente è buono con i vertici nella iniziale Wolf Of The Moon (molto Power Metal Germanico), nella sognante Ariel (che riprende atmosfere proprie degli ultimi due dischi dei DP cui Blackmore ha partecipato) e soprattutto per me nella splendida Black Masquerade, versione anni '90 dello stile compositivo anni '70 dell'Era Dio; Blackmore suona molto bene ed emerge molto più coinvolgimento e convinzione ed incisività rispetto ai preindicati ultimi 2 dischi con i DP]
06. Long Live Rock'n Roll
[osannatissimo da molti, è per me deludente anche perchè molto sofferente della lughissima gestazione e dei continui cambi di bassista e tastierista durante la lunga registrazione; la montagna partorisce un topolino o almeno solo un topo: la title track è abbastanza banale e la salva la forza della voce di Dio; Kill The King è sempre buona ma sfigura rispetto alla versione Live; pezzi come Sensitive to Light, The Shed ed L.A Connection presntano spunti ma lasciano la bocca amara per come vengono risolti; tengono su la baracca, oltre alle prestazioni di Dio e Cozy Powell, la sognante Lady Of The Lake e soprattutto la immensa e bellissima Gates Of Babylon, pezzo totale che ha solo il difetto di essere stato registrato per ultimo e lascia il sospetto che Blackmore avesse sentito e sia stato in parte ispirato da Sales Of Charon degli Scorpions (a sua volta debitrice/ispirata da Stargazer), uscito mesi prima mentre le registrazioni del disco erano ancora in corso; Rainbow Eyes molto bella, anticipa il discorso che Ritchie farà con i Blackmore's Night, ma anche essa dà la sensazione di incompiuta]
06. Bent Out Of Shape
[i dischi dell'era Turner hanno tutti una costante, cioè presentare brani molto rock e di qualità ed altri profondamente aor e commerciali e perfettamente costruiti per piacere alle stazioni FM americane; la differenza è soprattutto nei termini delle proporzioni tra queste differenze; per questo ho messo più in alto Bent perchè è quello che già prelude al ritorno dei Deep Purple; il suono a livello chitarristico è quello di Perfect Strangers ed anche molti pezzi fanno sentire la voglia di Blackmore di tornare a suonare più classicamente British Hard Rock, anche con un solismo molto nervoso e funambolico; anche laddove AOR i brani hanno una loro qualità compositiva indiscutibile; forse l'unico pezzo di bassa qualità è Fool for the Night]
07. Straight Between The Eyes
[è stato il primo disco dei Rainbow che ascoltai ed è il perfetto esempio di quella dicotomia; inizia con l'eccellente Death Alley Driver, molto reminiscente dei Deep Purple e prosegue con l'ottimo FM hit Stone Cold; poi però affianca brani commerciali e abbastanza banali e mediocri; il disco non affonda con l'ottima Miss Mistreated e la finale Eyes Of Fire che rinnova il mai interrotto legame con l'epica della Dio Era]
08. Difficult To Cure
[per molti il migliore della Turner Era non è mai riuscito a convincermi del tutto; il calo di qualità rispetto a Down to Earth è chiaro come è chiara la scelta di Blackmore di andare direttamente verso il mercato FM; la stessa voce di Turner ricorda quella di un Lou Gramm dei Foreigner più gentile e non è un caso; I Surrender vuola bisdsareil successo di Since You've Been Gone ma è stucchevole soprattutto nel suo sfiorare I Will Survive di Gloria Gaynor; Spotlight Kid è un fast tempo che diventerà la opener perfetta dei Rainbow ma che renderà molto più live che in studio con un assolo (nella sua parte rock e non classica) assolutamente privo di sapore; No Release ha una sua dinamica ma decade col coro in stile gospel, perfetto per la radio; Magic e Freedom Fighter sono due pezzi tanto commerciali quanto lasciano senza parole per chi ha conosciuto ed amato i precedenti dischi ed i relativi vertici: la stessa Nona di Beethoven pur piacevole ed amata da Blackmore non sfugge al carattere da pacchianata; degno di nota è invece per mel'ottimo Hard-Blues Hendrixiano di Midtown Tunnel Vision; un disco che è ultimo per me in classifica anche per una mancanza di incisività sonora oltre che per la pacchianità di troppe soluzioni da FM che assumono il carattere della svendita, per fare soldi]



Disanima veramente apprezzabile.  :101010:

Mi piacciono particolarmente questo genere di analisi dove si esprimono punti di vista che sono però sostenuti da solide argomentazioni.

Condivido quasi totalmente la tua "classifica", con l'unica eccezione di "Stranger in Us All" che credo di non aver ascoltato più di una volta e del quale non ricordo praticamente nulla.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


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