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Cosa avrebbe potuto regalarci, oggi ?

Aperto da Vu-meter, 05 Agosto, 2019, 06:21 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Avete mai letto o sentito questa espressione riguardo ad un artista morto prematuramente ?
"Se non ci avesse lasciato prematuramente, chissà cosa avrebbe potuto regalarci, oggi ?"
Si sente dire abbastanza spesso, diciamocelo.


Voi lo avete mai pensato di qualche artista ?


La domanda mi nasce perchè temo che, secondo me, in realtà la risposta spesso e volentieri sia : "Niente di più di quello che faceva quando era in vita." Faccio un esempio concreto, nella speranza di riuscire a spiegarmi al meglio possibile: Hendrix. E' stato un grande caposcuola ed ha influenzato come pochi altri l'uso della chitarra, ma ... ad oggi, con l'evoluzione delle tecniche, dei generi, dei suoni, ecc.. siamo sicuri che ci regalerebbe qualcosa di diverso da ciò che faceva quando calcava le scene ? Io temo di no, perchè secondo me, i grandi capiscuola come lui erano/sono (ma ce ne sono ancora?) dei talenti naturali e ciò che hanno realizzato era proprio a motivo del loro talento. Credo QUASI impossibile che uno come Hendrix sarebbe potuto andato oltre al suo modo di suonare, così caratteristico e non credo si sarebbe mai messo a studiare un modo diverso per fare comunicazione musicale. Arrivo a pensare che NON potesse proprio, a motivo di una così forte impronta stilistica.

E quindi penso, che forse avrebbe suonato tutta la sua esistenza con il suo stile e forse persino i suoi suoni, non regalandoci niente di più (se non in termini numerici) di quanto ha fatto in quei purtroppo pochi anni di vita.


Voi che ne pensate ?
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Mariano

In realtà Hendrix mi sembra l'esempio meno calzante: poco prima di morire aveva in preparazione un disco con la Gil Evans Orchestra di arrangiamenti jazz dei suoi pezzi dove avrebbe dovuto suonare. Disco che poi scelsero di pubblicare senza l'intervento di alcun chitarrista, quando Hendrix morì. Inoltre aveva iniziato a frequentare jam con musicisti come Roland Kirk e Miles Davis (che più volte ha affermato che avrebbe voluto farci dischi assieme insieme), jam da cui poi nacquero il jazz-rock, poi fusion. Segno che stava allargando i suoi orizzonti.

Non dimentichiamoci che era anche molto all'avanguardia a livello tecnologico: è stato uno dei musicisti più coinvolti nello sviluppo dei primi effetti per chitarra, un ambiente allora ricco di idee che ci portiamo dietro anche oggi. Insomma aveva dato l'idea di essere vicino all'avanguardia tecnologica nella sua epoca, di non essere particolarmente legato a strumentazione tradizionale (la strato è tradizionale oggi, ma ai suoi tempi no), e di avere frequentazioni musicali trasversali

Io lo avrei visto benissimo insieme a Jaco Pastoriuos negli Weather Report


Vu-meter

"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Mariano

no certo, in generale il tuo discorso lo condivido. La maggior parte dei musicisti acquisisce uno stile abbastanza presto e resta fedele a quello, a meno di non essere particolarmente interessato e coinvolto con gli sviluppi di volta il volta più recenti, e dal circondarsi di musicisti giovani. Queste sono eccezioni, in effetti la maggior parte suona le stesse cose tutta la vita

Di quelli che non lo hanno fatto mi viene in mente sicuramente Miles Davis, sempre proiettato in avanti, Pat Metheny, o David Crosby. Senz'altro Thom Yorke e i Radiohead.

Sarebbe interessante fare una lista dei musicisti che più hanno saputo rinnovarsi

Santano

Tra gli italiani metto Rino Gaetano, Lucio Dalla, Pino Daniele, Fabrizio De André.

Elliott

Domanda che mi sono podto tante volte anche io m a, la risposta non è mai univoca.

Io penso che un innovatore (Hendrix) lo è per indole per cui, cercherà sempre qualcosa di nuovo. Un caposcuola (Clapton), non necessariamente.

Penso che Hendrix, Doors e Joplin avrebbero saputo portare qualcosa di nuovo che non scopriremo mai. Di   italiani direi Area.


dr_balfa

Non lo so, non mi sono mai posto la domanda.

Ma riflettendoci direi che dipende, ci sono artisti che sono rimasti fedeli al "loro modo di fare musica"  per tutta la carriera, altri no si sono evoluti, sono cambiati (non per forza in meglio), hanno costantemente esplorato nuovi territori. Nella seconda categoria viene in mente Miles Davis, è impressionante quanto sia diverso il Davis degli inizii con quello finale passando per vari step.
Nella prima categoria penso a Winton Marsalis... oddio devo essere onesto non mi fa impazzire forse per questo lo metto nella prima categoria, non lo trovo innovativo nemmeno negli esordi :D

Fondamentalmente sposo la linea di Elliott ovvero che un innovatore resta un innovatore sempre, un caposcuola potrebbe rimanere  sempre "uguale a se stesso".
Prima o poi imparerò a suonare....


Max Maz

Come ha detto anche Sarnano io credo che personaggi come Daniele, De André, Dalla non si sarebbero sicuramente fermati nel loro continuo percorso di ricerca, così come credo che anche tanti grandi artisti, pur rimanendo nel  loro ambito magari  meno ricco di ricerca avrebbero comunque potuto regalarci perle indimenticabili.
Basta pensare a Stevie Ray.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


m4ssi

Citazione di: Mariano il 05 Agosto, 2019, 06:35 PM
In realtà Hendrix mi sembra l'esempio meno calzante: poco prima di morire aveva in preparazione un disco con la Gil Evans Orchestra di arrangiamenti jazz dei suoi pezzi dove avrebbe dovuto suonare. Disco che poi scelsero di pubblicare senza l'intervento di alcun chitarrista, quando Hendrix morì. Inoltre aveva iniziato a frequentare jam con musicisti come Roland Kirk e Miles Davis (che più volte ha affermato che avrebbe voluto farci dischi assieme insieme), jam da cui poi nacquero il jazz-rock, poi fusion. Segno che stava allargando i suoi orizzonti.

Non dimentichiamoci che era anche molto all'avanguardia a livello tecnologico: è stato uno dei musicisti più coinvolti nello sviluppo dei primi effetti per chitarra, un ambiente allora ricco di idee che ci portiamo dietro anche oggi. Insomma aveva dato l'idea di essere vicino all'avanguardia tecnologica nella sua epoca, di non essere particolarmente legato a strumentazione tradizionale (la strato è tradizionale oggi, ma ai suoi tempi no), e di avere frequentazioni musicali trasversali

Io lo avrei visto benissimo insieme a Jaco Pastoriuos negli Weather Report
:quotonegalattico:
a mio avviso già nel disco "band of gypsys" aveva già cambiato tantissimo
Music Man Addicted

Moreno Viola

Secondo me è una domanda che andrebbe completata con un secondo quesito. Cosa avrebbero fatto se fossero stati liberi da condizionamenti esterni?
Parlo non solo delle pressioni delle case discografiche ma anche della difficoltà che molti hanno o avrebbero incontrato di fronte alla scelta tra successo in termini di fama e percorso artistico.
Nei generi popolari molti musicisti non sono stati capaci di coltivare il loro talento, vuoi per avidità, vuoi per debolezza caratteriale o per altri infiniti motivi, perché le pressioni esterne erano gigantesche.
Infatti Hendrix a mio parere stava avviando un processo di allontanamento dal mondo che lo aveva celebrato fino a quel momento, cercando nuove strade principalmente nel Jazz ma anche nelle avanguardie votate all'elettronica, scelta che ovviamente a lungo andare (perché il nome avrebbe retto ancora per qualche uscita) avrebbe "pagato" in termini di vendite.
Sono piuttosto convinto che molti artisti finiscano per essere prigionieri della loro stessa fama e Hendrix stesse cercando di evadere.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


AlbertoDP

Citazione di: Moreno Viola il 06 Agosto, 2019, 11:50 AM
Sono piuttosto convinto che molti artisti finiscano per essere prigionieri della loro stessa fama e Hendrix stesse cercando di evadere.

Si lo penso anch'io  :quotone:

De André, già citato da Max, ma anche Battisti, sono a mio avviso degli esempi di musicisti che hanno saputo mantenere viva la voglia di fare musica e innovare, anche quando farlo poteva significare fare un disco ogni dieci anni (De André), oppure avviarsi verso un inesorabile calo delle vendite (Battisti).


Runner

Credo che Hendrix avrebbe più o meno fatto quello che sta facendo Jeff Beck: esplorare campi, generi e sonorità nuove e sempre diverse.

Ma credo anche che parte della sua aurea sarebbe sbiadita se fosse ancora vivo: "muore giovane chi è caro agli dei"
Molti grandi entrano nel mito perché morti giovani in piena grandezza, mentre i grandi che invecchiano si trovano spesso soli e dimenticati...

Elliott

Citazione di: Runner il 07 Agosto, 2019, 11:31 AM
i grandi che invecchiano si trovano spesso soli e dimenticati...

"Fa sempre i soliti accordi e lick"



Grom68

Citazione di: Santano il 06 Agosto, 2019, 07:01 AM
Tra gli italiani metto Rino Gaetano, Lucio Dalla, Pino Daniele, Fabrizio De André.
Anche Bennato e De Gregori hanno detto la loro

Mimmolo

Tre nomi
Tommy Bolin
Jason Becker
Jeff Healey

Sono convinto avrebbero regalato molto alla musica.
Per tacer di Syd Barrett

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