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Come fanno a non piacerti?

Aperto da Elliott, 07 Aprile, 2016, 11:00 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

AlbertoDP

Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 10:57 AM
Vuoi dire artisti? Musicista non mi pare che lo sia più di tanto. Si limita ad accompagnare la voce.


Cito solo questa frase perché il resto lo capisco. Anche io sono di matrice molto anglosassone, quindi quello che dici non mi suona alieno, anche se apprezzo De André.
Però, De André era un musicista, suonava piuttosto bene la chitarra classica, scriveva canzoni, le cantava. Fra i lavori che ha fatto, spesso avvalendosi di collaboratori illustri, ci sono cose che vanno ben oltre il semplice accompagnare la voce. Giusto per citarne due: Non al denaro non all'amore né al cielo o Crêuza de mä. Il che non significa che debbano piacerti, mi limito all'affermazione sul fatto che non sia un musicista  ::)

Santano

Citazione di: AlbertoDP il 04 Giugno, 2019, 10:29 AM
Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 10:27 AM

Secondo me di De André dovrebbero fare solo libri.


Adesso veniamo io e Moreno (chi vuole si aggiunga) e ti facciamo un trattamento alla Arancia Meccanica  :laughing:

Eccomi!!!  :aspettofuori:


guest2683

Citazione di: AlbertoDP il 04 Giugno, 2019, 11:08 AM
Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 10:57 AM
Vuoi dire artisti? Musicista non mi pare che lo sia più di tanto. Si limita ad accompagnare la voce.


Cito solo questa frase perché il resto lo capisco. Anche io sono di matrice molto anglosassone, quindi quello che dici non mi suona alieno, anche se apprezzo De André.
Però, De André era un musicista, suonava piuttosto bene la chitarra classica, scriveva canzoni, le cantava. Fra i lavori che ha fatto, spesso avvalendosi di collaboratori illustri, ci sono cose che vanno ben oltre il semplice accompagnare la voce. Giusto per citarne due: Non al denaro non all'amore né al cielo o Crêuza de mä. Il che non significa che debbano piacerti, mi limito all'affermazione sul fatto che non sia un musicista  ::)

Pensavo facesse solo accompagnamento e che il grosso del suo talento fosse solo compositivo. Grazie.

Comunque è un mio limite e spero di superarlo. Il mio obiettivo è avvicinarmi e apprezzare sempre più e approfondire tutti i nomi a cui riconosco grande spessore culturale musicale (anche pop come i Queen).

Mentre invece non penso riuscirò mai a interessarmi a Guccini. Tutti i miei amici che seguono la politica lo hanno amato, quanto meno in fase giovanile. Io lo trovo di un vecchiume insopportabile, per niente interessante e la musica politicizzata mi sembra patetica
(a parte Bella ciao, che non ho mai cantato e mai lo farò per una questione di rispetto verso chi davvero la cantava prima di mettere in gioco la propria vita. Che la si canti in piazza allegramente e la si sput...i in qualsiasi manifestazione è una cosa che mi mette una certa tristezza,  ma posso capire che ci sia gente che non si pone tante domande e che si faccia pochi scrupoli nella vita, quindi ok, pazienza, sopravviveremo lo stesso.)

AlbertoDP

Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 11:17 AM

Pensavo facesse solo accompagnamento e che il grosso del suo talento fosse solo compositivo. Grazie.


Be'h, il suo principale talento rimangono comunque la composizione e il canto  ::)

Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 11:17 AM

Mentre invece non penso riuscirò mai a interessarmi a Guccini

Nemmeno io  :firuli:

luvi

Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 11:17 AM
Mentre invece non penso riuscirò mai a interessarmi a Guccini. Tutti i miei amici che seguono la politica lo hanno amato, quanto meno in fase giovanile. Io lo trovo di un vecchiume insopportabile, per niente interessante e la musica politicizzata mi sembra patetica

Temo che l'argomento sia fortemente OT, ma dico brevemente quel che penso...

La musica, quando non è strumentale, inevitabilmente si carica di contenuti extra-musicali: oltre ai proverbiali sole/cuore/amore può servire ad esprimere concetti ed a veicolarli ad un grande numero di persone in una forma agevole da diffondere.
Gli esempi sono innumerevoli: dal blues (che non dimentichiamoci è nato come espressione della condizione di sofferenza degli afroamericani, non come musica di intrattenimento) alle worksongs, dai canti delle mondine (dei quali fanno parte "Bella Ciao", così come "Se otto ore vi sembran poche"), uniche espressioni non censurate della loro condizione di sfruttamento, agli Inti-illimani che cantavano (meravigliosamente sia dal punto di vista canoro che strumentale, tra l'altro) nel mondo la lotta del popolo cileno contro la dittatura militare, dal primo Dylan o Joan Baez che cantavano contro la guerra e le ingiustizie fino al rap che mette in piazza il disagio giovanile delle periferie urbane.

Personalmente anch'io prediligo la musica che nasce per essere soltanto tale, se non altro per la subalternità e la bassa qualità che affligge spesso la composizione cantautorale quando viene usata come solo pretesto per accompagnare un testo,  ma non posso negare la potenza ed efficacia (a volte perfino rivoluzionaria) del mezzo, all'occorrenza, nel veicolare concetti... non per nulla i Talebani la vietano!   :etvoila:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

guest2683

Citazione di: luvi il 04 Giugno, 2019, 01:29 PM
Citazione di: JourneyMan il 04 Giugno, 2019, 11:17 AM
Mentre invece non penso riuscirò mai a interessarmi a Guccini. Tutti i miei amici che seguono la politica lo hanno amato, quanto meno in fase giovanile. Io lo trovo di un vecchiume insopportabile, per niente interessante e la musica politicizzata mi sembra patetica

Temo che l'argomento sia fortemente OT, ma dico brevemente quel che penso...

La musica, quando non è strumentale, inevitabilmente si carica di contenuti extra-musicali: oltre ai proverbiali sole/cuore/amore può servire ad esprimere concetti ed a veicolarli ad un grande numero di persone in una forma agevole da diffondere.
Gli esempi sono innumerevoli: dal blues (che non dimentichiamoci è nato come espressione della condizione di sofferenza degli afroamericani, non come musica di intrattenimento) alle worksongs, dai canti delle mondine (dei quali fanno parte "Bella Ciao", così come "Se otto ore vi sembran poche"), uniche espressioni non censurate della loro condizione di sfruttamento, agli Inti-illimani che cantavano (meravigliosamente sia dal punto di vista canoro che strumentale, tra l'altro) nel mondo la lotta del popolo cileno contro la dittatura militare, dal primo Dylan o Joan Baez che cantavano contro la guerra e le ingiustizie fino al rap che mette in piazza il disagio giovanile delle periferie urbane.

Personalmente anch'io prediligo la musica che nasce per essere soltanto tale, se non altro per la subalternità e la bassa qualità che affligge spesso la composizione cantautorale quando viene usata come solo pretesto per accompagnare un testo,  ma non posso negare la potenza ed efficacia (a volte perfino rivoluzionaria) del mezzo, all'occorrenza, nel veicolare concetti... non per nulla i Talebani la vietano!   :etvoila:

Bella argomentazione e bella discussione (ok, è OT ma io dico: dove ci sono i contenuti, qualche variazione sul tema arricchisce).
Premesso che io faccio il tifo per la musica strumentale, quindi spero sempre che l'uomo riesca ad esprimere ciò che prova anche senza parlare, tramite linguaggi alternativi (pittura, scultura, musica ecc. ma anche linguaggio dei segni), nulla ho in contrario - anzi!!! - a che alla musica si aggiunga il testo.
Solo che 1- ci sono canzoni (e autori) in cui l'equilibrio musica-testo è troppo sbilanciato a favore del secondo. E 2- ci sono anche concetti che qualcuno riesce a veicolare meglio e qualcuno peggio, soggettivamente parlando.
Un testo politicizzato per me è decisamente più potente se allusivo e accennato. Sennò viene fuori un inno nazionale (nel migliore dei casi), una roba patetica (nel peggiore). Una poesia mi colpisce di più quando suggestiona con accenni, senza caricare eccessivamente il testo di riferimenti espliciti, altrimenti viene fuori un saggio/relazione.
Di più, la retorica in politica, per me, come gravità è seconda solo al fanatismo e all'utopia (utopia bella solo su carta come incitazione ad immaginare società migliori e non come programma) e i testi politici di certi cantautori nostrani di fine anni sessanta e settanta sono zeppi di retorica fino ad essere patetici. Non per niente, erano apprezzati principalmente da adolescenti in cerca di ideali politici, che avevano bisogno di un misto di slogan ammantati di cultura. Per carità, meglio così che una gioventù che vive appresso a Instagram, però c'è di meglio ancora: Bob Dylan appunto.

Un ultimo pensiero: secondo me per far sollevare le masse e spingerle a desiderare una società migliore non c'era bisogno di menzionare una bandiera rossa (o di qualsiasi altro colore) e dire che il popolo si deve sollevare: basta dell'arte creata con dignità e indipendenza (dal padrone) ad educare alla bellezza e all'indipendenza.

Tanto più che oggi molti di questi autori cosiddetti politicizzati li ritrovi al primo maggio a cantare su un palco stracolmo di pubblicità di multinazionali (e reso possibile solo grazie a questi sponsor) con buona pace del messaggio politico e dell'indipendenza artistica.

Ci dovremmo fare un topic apposito!

p.s. se nelle mie parole si dovesse cogliere un accenno eccessivamente critico verso certi testi e artisti, colpa mia: non è quello che volevo dire. Il mio intento è solo ridimensionarne l'importanza, non stroncarli. Sono bravi e meritano di essere ascoltati e apprezzati.

p.p.s. il blues e il rock hanno un vantaggio sul sottoscritto: sono basati su giri musicali che io riconosco come più vicini a me, istintivamente. Quindi possono anche cantare delle donne californiane sulla spiaggia (Van Halen) o della propria Cadillac e della propria donna che li fa soffrire(diversi autori blues) e mi va bene uguale, perché in quel caso il messaggio musicale mi arriva comunque forte e chiaro.

AlbertoDP

Sono stranamente d'accordo con entrambi  :laughing: E comunque, grandi Inti-illimani  ::)


guest2683

Citazione di: AlbertoDP il 04 Giugno, 2019, 01:53 PM
Sono stranamente d'accordo con entrambi  :laughing: E comunque, grandi Inti-illimani  ::)

Io sono d'accordo con luvi pure quando non sono d'accordo con luvi!  :laughing:

Nel senso che coglie sempre qualcosa che soddisfa un aspetto della mia personalità e che posso anche in parte capire e condividere. E poi discutere ed approfondire non vuol dire essere in disaccordo, ma illuminare degli aspetti magari ragionando ad alta voce ed arrivare a nuove conclusioni che incidono sulle proprie convinzioni.

zap

Citazioneagli Inti-illimani che cantavano (meravigliosamente sia dal punto di vista canoro che strumentale, tra l'altro)

Ero piccolo,li ascoltava mio zio insieme agli amici,quando venivano a banchettare dalla nonna,io stavo sempre in mezzo e sentivo queste musiche piacevoli,mi sono rimasti impressi.

Mimmolo

Tra gli autori italiani che mi hanno lasciato un'impronta forse meno noti di questi metto Finardi e Bennato. Io che non c'è la faccio proprio eppure ne riconosco la grandezza è Battiato.
Mentre tra i musicisti mostri sacri, per me, senz'altro la PFM e le Orme di Concerto Grosso.
Ma credo di essere fuori strada parecchio rispetto al tema, a parte Battiato.
Tra i maestri, difficili ma potenti, Gaber e Ciampi e naturalmente Stratos

luvi

Citazione di: zap il 04 Giugno, 2019, 06:50 PM
Ero piccolo,li ascoltava mio zio insieme agli amici,quando venivano a banchettare dalla nonna,io stavo sempre in mezzo e sentivo queste musiche piacevoli,mi sono rimasti impressi. 

;D
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

robland

Ditemi qualcosa per farmi piacere Townshend in questa performance. È buffissimo!  :laughing:
Vedetela tutta.

The Who - Won't Get Fooled Again (Shepperton Studios / 1978) - YouTube

In realtà li trovo tutti strani, tranne il batterista. Eppure nel 78 uscivano i Van Halen che per quanto colorati ed eccentrici non mi sono mai sembrati buffi. Nel 79 Highway to hell degli AC DC, ed erano al passo con i tempi. Ancora più avanti i Maiden nel 1980 (eppure erano ancora spiantati e acerbi). Ma pure i navigati Rainbow erano rocker con un'immagine al pari della musica. Questi invece sono veramente bizzarri.

Ombra/luce

Con questo post so già che mi avvicinerò l'ostilità di qualcuno  :D
Di grupponi vicini ai miei gusti ma che però mai mi sono riusciti a piacere o coinvolgere... non me ne vogliate, sempre approfondito poco coi Queen, il personaggio di Mercury non mi ha mai prodotto ispirazione e musicalmente li apprezzo a canzoni, non ho mai comprato nemmeno un album.
I Tool non fanno per me, io e le sonorità comunque tendenti al metal non andiamo sulla stessa strada, sono più da rock classico, hard rock, qualcosa di progressive rock,  blues/ rock blues, folk e un pò di punk dei tempi che furono ('77 e ispirazioni nel decennio precedente).
Altro gruppo che non mi ha mai convolto ma che gode di ottima critica sono i Porcupine tree, non mi ritrovo con la voce del cantante.
Stesso per i Pearl Jam, proprio mi viene difficile ascoltarli.
Ut queant laxis


Elliott

Hanno cominciato a fare "tratro" 15 anni prima di quel video, quando il rock si presentava in doppio petto. Gli Who, con my generation, sono a mio avviso da considerarsi i precursori del Punk...per testi, atteggiamenti ed irriverenza. In quel video, sono una parodia di loro stessi ossia, il nuovo movimento punk emergente e gran parte del rock dalla metà dei 70s in avanti.


Citazione di: robland il 13 Ottobre, 2020, 04:30 PM
Ditemi qualcosa per farmi piacere Townshend in questa performance.
Ci sono riuscito?




Ps
Preferisco questo Townsend all'Eddie o al Freddie con la tutina da trapezista ;D

Ombra/luce

Citazione di: Elliott il 13 Ottobre, 2020, 04:56 PM
Hanno cominciato a fare "tratro" 15 anni prima di quel video, quando il rock si presentava in doppio petto. Gli Who, con my generation, sono a mio avviso da considerarsi i precursori del Punk...per testi, atteggiamenti ed irriverenza. In quel video, sono una parodia di loro stessi ossia, il nuovo movimento punk emergente e gran parte del rock dalla metà dei 70s in avanti.




Concordo, Who, Velvet Underground, Iggy & The Stooges, MC5, The sonics ed altri che già nel decennio precedente, per un motivo e per l'altro, furono precursori appunto del punk, un decennio successivo. Questi gruppi oggi sono annoverati sotto un "macro genere" chiamto proto-punk, ovvero gli involontari precursori del punk, che ne misero le basi.
Ut queant laxis

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