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Ci lascia Eddie Van Halen

Aperto da robland, 06 Ottobre, 2020, 10:02 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Runner

Le notizie sulla sua salute da tempo erano sempre più pessimistiche (non so perché mi arrivavano le notizie su Google) e me l'aspettavo.
Tuttavia quando poi arriva, la tristezza ci coglie sempre.
Anche a me rimane il suo sorriso e come si muoveva sul palco, in un genere dove i musicisti sembrano sempre arrabbiati e fanno facce da duri mentre suonano, lui sorridendo saltava, mentre suonava cose che tutti sognavano!
È stato un gran bel dono per tutti noi, non c'è che dire!  :thanks:

luvi

Uno dei pochi funamboli chitarristici che abbia mai amato (forse proprio perché non era soltanto un funambolo, ma un musicista a tutto tondo)!
Sono cresciuto con i primi dischi del Van Halen poi non li ho più seguiti, ma l'impatto sonoro era pazzesco e lo stile di Eddie innovativo come quello di pochi altri, sia pure sempre intriso di tanto blues.

Le sue collaborazioni come solista sono destinate a restare nella storia!

Una vera pietra miliare della chitarra rock.
Tristissimo che se ne sia andato così presto anche se da tempo, tra eccessi e malanni, non era certo più quello che amiamo ricordare tutti.  :'(
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


Santano

Citazione di: Daniele1969 il 07 Ottobre, 2020, 08:59 AM
Sono devastato e non ho chiuso praticamente occhio tutta la notte.
Quando ho spento la luce sperando di dormire mi sono reso lucidamente reso conto di quanto i Van Halen ma soprattutto Eddie abbiano rappresentato per me negli ultimi 30+ anni di passione musicale.
Se suono la chitarra non è grazie a lui, i miei idoli erano i Kiss e gli Iron Maiden, ma una volta acquistato uno dei suoi dischi, non ce n'è stato più per nessuno, e così è stato fino ad oggi.

Mentre mi rigiravo nel letto, pensavo a tutti quei momenti in cui Eddie mi accompagnava durante la giornata; tutte le riviste italiane e internazionali con le sue interviste, che centellinavo per non finirle in fretta.
La gara con me stesso a riconoscere una canzone qualunque ascoltando 1 o 2 secondi in mezzo al pezzo.
Ma soprattutto le ore insonni passate a spostare avanti e indietro la puntina del giradischi per imparare uno straccio di lick.
Cito solo una cosa che mi ricordo bene: stavo impazzendo per imparare l'intro di I'm the one, senza capirci nulla ovviamente (non c'erano spartiti, internet, nulla di nulla, solo pazienza e orecchio) quando in edicola apparve un numero di Guitar Club: copertina giallo limone e foto di Steve Morse; nelle trascrizioni c'era proprio l'intro con quel lick a corde vuote che solo lui poteva inventare: paradiso totale!
Per una settimana sono andato avanti a fare solo quello finché mia madre mi disse "Allora hai finito con quel latrato...?".

Mi permetto solo due consigli: se volete rendervi conto della sua grandezza (se ce ne fosse bisogno), guardate l'assolo citato prima, in particolare la parte estesa dell'intro di Mean Street : tecnica mostruosa unita sempre ad un gran gusto musicale e rtimico.
E poi l'intro di Take your whiskey home, con l'acustica: bellissimo, groove mostruoso, note e spazi nella giusta misura; meglio di così non poteva essere.

Ed è vero, non ho mai visto un chitarrista così sorridente come lui.
Mi mancherà un sacco.

Mi hai commosso
:goodpost:

zap

CitazioneSono cresciuto con i primi dischi del Van Halen poi non li ho più seguiti
Idem,finchè c'è stato quel tamarro di DL Roth,da Hagar in poi completamente dimenticati,sembrava (a me) che avessero perso quella magia.

luvi

Citazione di: zap il 07 Ottobre, 2020, 12:50 PM
CitazioneSono cresciuto con i primi dischi del Van Halen poi non li ho più seguiti
Idem,finchè c'è stato quel tamarro di DL Roth,da Hagar in poi completamente dimenticati,sembrava (a me) che avessero perso quella magia.

Esatto. Stessa sensazione...
Roth era assolutamente insostituibile in quel gruppo, sia per presenza scenica che per timbrica vocale!  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Elliott

Mi unisco al plebiscito per la macchina perfetta VH con Le Roth.
La presenza di Le Roth, spingeva Eddie a "lottare" per il ruolo di "frontman"...a riva leggiare con le parti vocali. Ci ha guadagnato anche lui a mio avviso.

robland

Personalmente, non mi è mai interessato chi fosse il cantante. Completamente in subordine rispetto alle sensazioni che ricavavo ascoltando tutta quella magia, quel modo di unico di suonare persino una parte ritmica, che raramente aveva qualcosa in comune con la maniera ordinaria di fare le cose. I riff raramente sono stati riff fatti di tre passaggi, ma spesso riff articolati, in cui a una prima parte ne seguiva una seconda che si sviluppava in una terza. E ognuna di esse ti stendeva con una cascata di note, armonici, rumori. Ci sono tantissimi esempi, nessuno dei quali influenzati da un cantante invece che da un altro.

Il cantante era solo colui che parlava con quella parte della folla che aveva bisogno di ascoltare una voce umana, mentre a me è sempre bastata la voce delle sei corde come da lui suonate. Quella fluidità con cui lavorava la complessità era la sostanza di tutto. E nessuno ci è mai più riuscito. Anche i più fantasiosi e dotati hanno impostato le loro parti in modo canonico. Riff, ritmica, assolo. Con EVH la chitarra era dominante e originale dall'inizio alla fine, stimolando spesso gli altri membri della band a essere sensazionali per stare al passo.

Cherone, Hagar, Lee Roth, tutti ottimi showman e niente altro (non che sia poco). Come testi sicuramente Cherone. Ma... è come parlare del contorno in un lauto pranzo in cui i piatti forti sono ben altri.


Daniele1969

 :quotonegalattico:

Totalmente d'accordo, non avrei saputo dirlo meglio.
La fluidità con cui lavorava la complessità è proprio il fulcro del personaggio a mio modesto parere.
Un sacco di volte, anche vedendo i live, dicevo, vabbé, e che sarà mai, adesso lo faccio anche io....seee buonanotte.

Elliott

Per me ridurre i VH alla sola chitarra di Eddie è molto "mortificante" . Talvolta se non spessissimo, il genio emerge grazie ad un contesto che lo ha supportato, spinto e valorizzato. Me ne vergogno in mente un po' di casistiche.

Io, per dire, trovo noiosissimi i dischi  5150 ed OU812 sebbene, il primo dei due viene da molti considerata la punta di EVH e forse, a ragione ma mi pare che manchi proprio l'elemento "band" dei 5 dischi precedenti.

robland

Citazione di: Daniele1969 il 07 Ottobre, 2020, 03:27 PM
:quotonegalattico:

Totalmente d'accordo, non avrei saputo dirlo meglio.
La fluidità con cui lavorava la complessità è proprio il fulcro del personaggio a mio modesto parere.
Un sacco di volte, anche vedendo i live, dicevo, vabbé, e che sarà mai, adesso lo faccio anche io....seee buonanotte.

Il fatto da cui scaturisce questa fluidità di cose complesse è che non c'è mai stato uno studio canonico, ma era tutto estremamente spontaneo. Si sarà fatto ore e ore (e così via per anni) di pratica, ma non col metodo che seguono tutti. Cioè: ora studio la tecnica del tapping e studio tot ore al giorno per fare pratica. E poi faccio due ore di sweep ecc. No. Questo è il metodo dei comuni mortali, che Steve Vai ha portato all'eccesso.
Il metodo Van Halen è: faccio quello che voglio fare, senza altro riferimento che quello che voglio. Smonto questa chitarra perché cerco qualcosa che non esiste. Lo stesso con gli ampli. Lo stesso con le tecniche chitarristiche.
Era tutto un vero e proprio "piacere della scoperta". E lo si vedeva dal modo in cui suonava: sorridente e pienamente nel suo elemento.

Solo Hendrix è stato così come EVH: duro esercizio sì, ma per suonare cose diverse che già avevano dentro.
Erano diversi e talentuosi. L'innovazione di quel tipo, così prorompente, nell'arte non nasce a tavolino, ma quando l'immenso talento convive con il sentire le cose diversamente.

Consiglio vivamente di vedere l'intera intervista per conoscere meglio il soggetto, per capire cosa c'è dietro. Racconta tantissime cose che aiutano a comprendere il suo modo di suonare.
Al massimo saltate i primi dieci minuti. Io l'ho vista tutta e avrei gradito durasse altre sedici ore.

Interview with Eddie Van Halen: Is Rock 'n' Roll All About Reinvention? - YouTube

Cold_Nose

Grazie del video Robland.

Io ho sempre saputo che la pratica di Eddie fosse questa :

"I used to sit on the edge of my bed with a six-pack of Schlitz Malt talls. My brother would go out at 7 p.m. to party and get laid, and when he'd come back at 3 a.m., I would still be sitting in the same place, playing guitar. I did that for years – I still do that."

If you make the same mistake 3 times, that becomes 'your arrangement'

robland

Citazione di: Cold_Nose il 07 Ottobre, 2020, 06:53 PM
"I used to sit on the edge of my bed with a six-pack of Schlitz Malt talls. My brother would go out at 7 p.m. to party and get laid, and when he'd come back at 3 a.m., I would still be sitting in the same place, playing guitar. I did that for years – I still do that."

Ce lo vedo perfettamente. Così come lo vedo a passare tutta la giornata nella sala prove di casa una volta diventato professionista.
Incredibile il fatto che non avesse nemmeno scelto la chitarra, ma la batteria. E che sia passato alla chitarra solo perché la batteria voleva suonarla anche il fratello.

zap

CitazioneEsatto. Stessa sensazione...
Roth era assolutamente insostituibile in quel gruppo, sia per presenza scenica che per timbrica vocale!  ::)

:laughing: Difficilmente ho letto di giudizi lusinghieri sul Roth cantante,eppure senza quel 'ceffo' erano altra cosa IMHO.

@ Elliott,vero quel gruppo è stato tostissimo proprio nel complesso,tutti elementi giusti,nel posto giusto e che facevano solo cose giuste.
;D


Santano

Van Halen - Van Halen II - Spanish Fly - YouTube

Che non si dica sapesse farci solo con la chitarra elettrica!
Mancherà, mancherà moltissimo..

"Perché una parte essenziale dell'eredità di Eddie Van Halen è il suo sorriso, largo, sempre divertito e complice, il sorriso di chi si sta divertendo un mondo e sa che sta divertendo il mondo."

robland

Citazione di: Santano il 07 Ottobre, 2020, 10:13 PM
Van Halen - Van Halen II - Spanish Fly - YouTube

Che non si dica sapesse farci solo con la chitarra elettrica!

Van Halen II è stato, insieme a OU812, l'album che più ho consumato. Quel brano acustico mi lasciava sempre a bocca aperta. Non avevo la più pallida idea di cosa stesse facendo perché non suonavo ancora e comunque non l'avrei capito lo stesso. Ma mi divertiva sentire il brivido della velocità e la fluidità di quelle note.

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