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Alex Britti e la teoria musicale

Aperto da Santano, 19 Giugno, 2024, 01:18 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Santano

Cosa ne pensate della polemica innescata dell'intervista fatta ad Alex Britti che in buona sostanza afferma di non aver studiato musica per non perdere l'istinto del bluesman?
Ho visto l'intervista su Instagram, purtroppo su YouTube ci sono parti tagliate e non rendono giustizia al ragionamento del cantautore

elzeviro

non perderà l'istinto del bluesman ma si è perso e si perderà tante altre bellissime e importantissime cose dell'universo chitarra. Più sta e più mi sta antipatico..., come è successo con Vasco, anche lui sempre più antipatico 


Donatello Nahi

Io Britti non lo conosco bene, per ora... sembra bravo...

Quanto al tema, non è che abbia detto nulla di nuovo... se parliamo di blues, tanti grandi hanno imparato, diciamo, per strada... Robert Johnson mica ha studiato a scuola... che poi bisognerebbe pure mettersi d'accordo su cosa significhi studiare musica... saper leggere o scrivere una partitura... bè allora tanti musicisti non sono in grado...

Detto questo, mi sembra pure una stupidaggine che se uno studia troppo, perde l'istinto... ma dai, la musica nasce nel nostro cervello, e lo studio non puó far altro che aprirti nuove strade, in piú

Vu-meter

Ho pensato di dedicare un topic apposito all' argomento, per questo ho diviso.

Al momento non posso partecipare, ma più tardi ripasserò...
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Andy_Azz

ho letto , visto video , tutto quanto riguardante l'argomento
è stato montato su un polverone
Britti , che è un gran manico con un sacco di gavetta con la G maiuscola , è stato fatto passare per gradasso o arrogante
invece è tutt'altro , tant'è che lui chiude dicendo .... " di essere non il chitarrista più bravo, ma il più bravo a suonare come Alex Britti "

tanto di cappello
Andy "Petru"
= = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = = 



" non c'è niente al mondo di difficile o impossibile ... "

" i limiti esistono solo nella nostra testa "

Santano

Citazione di: Andy_Azz il 19 Giugno, 2024, 03:07 PMho letto , visto video , tutto quanto riguardante l'argomento
è stato montato su un polverone
Britti , che è un gran manico con un sacco di gavetta con la G maiuscola , è stato fatto passare per gradasso o arrogante
invece è tutt'altro , tant'è che lui chiude dicendo .... " di essere non il chitarrista più bravo, ma il più bravo a suonare come Alex Britti "

tanto di cappello

Polverone è il termine esatto ma forse oggi come oggi è l'unico modo per finire sui giornali! Spiace che non abbiano pubblicato l'intervista integrale, perché lì capisci l'intenzione di Alex. Il quale infatti alla fine chiosa: i 100 metri saremmo tutti in grado di correrli col tempone. Ma a me non interessa il risultato, mi interessa il modo di scegliere come arrivare al traguardo.

Alla fine ricordo che, perlomeno per quanto riguarda il blues, quasi tutti i grandi non hanno studiato. Persino nomi che non sospettereste..

robland

Il vero problema non è tanto Britti ma è lo scopo per cui si usano le sue parole.

Quanti chitarristi avete incontrato che vi abbiano confessato "mannaggia, ho proprio sbagliato a studiare"? Quanti a cui invece avete sentito dire "mannaggia, se solo avessi studiato un po' di più"?

Perché lo dico? Perché molti usano questi discorsi per sostenere che tutti si possa suonare essendo ignoranti totali e tutti si possa, nonostante ciò, avere ottimi risultati, magari nello stesso arco di tempo.

Ora, se io dicessi a un gruppo di bluesmen "sapete cosa sono i chord tones?", magari ne beccherei qualcuno che, pur non sapendo cosa siano, suona finendo ogni frase su determinate note che compongono l'accordo. Non ha studiato ma ha dedotto da solo una regola che aiuta molto. Purtroppo non tutti sono in grado di dedurla, quindi lo studio serve a garantire che più persone possibile arrivino a capire un concetto che potrebbero non saper dedurre mai o forse dopo anni "sprecati". Quando invece potrebbero acquisirlo in una settimana.

Per molti usare un Mi7 significa aver studiato e se tu menzioni questo accordo ti guardano come se volessero dirti: così perdo la mia spontaneità. Ma spontaneità significa davvero buttare le dita a caso sulla tastiera?

Mi sfugge poi come si possano praticare tecniche come il tapping senza avere ben chiari determinati presupposti teorici.

Per un soggetto che vuole conoscere più generi e più tecniche studiare, in qualunque modo lo si faccia, è d'obbligo. Ma se uno vuole solo divertirsi con poco, come ho fatto io per tanti anni con la chitarra, basta anche solo conoscere gli accordi maggiori e minori col barrè.


b3st1a

1) Non è vero che Britti non ha studiato. Ha studiato in maniera non convenzionale ma, a modo suo, ha passato ore e ore al giorno per decenni a cercare di decifrare cosa suonavamo i suoi idoli nei dischi.
2) Nel blues intenzione, tocco, suono e "cazzimma" contano tanto quanto le note che si suonano.
3) Britti parla di se, delle sue esigenze (é un artista solista, non un turnista) e delle sue aspirazioni, in nessun punto del podcast (su YouTube c'è la versione integrale) si ha l'impressione che voglia mandare il messaggio che il suo metodo sia giusto anche per altri.
4) Ciò premesso, io capisco bene il discorso di Britti, ma sono tra quelli che dicono "mannaggia al piffero, perché non ho studiato?", rendendomi conto che quelle pochissime volte che ho provato a comprendere qualcosa di teoria o di tecnica in maniera più convenzionale mi sono ritrovato arricchito e di certo non penalizzato.

Vu-meter

Non posso che quotare chi mi ha preceduto, è stato detto tutto, secondo me.

Trovo buffo che lui pensi di essere rimasto spontaneo, creativo e "libero" quando tutto ciò che sa è stato copiato da altri. Lui ha compiuto sforzi per cercare di tirar giù ad orecchio e rifare le frasi dei big e cercare poi di produrne delle personali e questo, fa certamente parte di un percorso di studi, ma non è certo quello che ti rende libero e creativo, anzi! Di norma, è un'attitudine, la creatività. Se avesse studiato teoria musicale sarebbe esattamente identico e anzi, più probabilmente potrebbe essere stato rivoluzionario e creativo.
Di norma, è l'esatto contrario: se conosco le regole posso romperle. Penso a Davis, Coltrane, Parker e compagnia. Erano musicisti fatti e finiti e proprio per quello si sono chiesti cose tipo: ma sei io limito il numero degli accordi anziché aumentarli di continuo, cosa succederà? E se io modulo verso tonalità distantissime tra loro, cosa succederà? E se io applico i modi a questa mia composizione creando un percorso in cui tocco vari dorici, cosa succederà? Se prendo una scala minore melodica e la faccio a partire dal quarto grado di una dominante, che effetto fa? E se immagino un accordo che in realtà non c'è, ma lo uso come se ci fosse per introdurre scale, arpeggi o un fraseggio a questi consono, cosa succederà all'accordo che suona realmente sotto? e molto, molto altro...
Come faccio a sperimentare cose del genere senza un'adeguata teoria musicale? Personalmente lo trovo impossibile.
Certo, potrei mettermi lì e sperimentare senza sapere ciò che sto facendo, ma mi ci vorrebbe molto più tempo e sforzi sinceramente, stento a credere che uno che non ha "perso tempo" (dal suo punto di vista) a studiare una scala maggiore, faccia poi uno sforzo del genere senza avere alcun tipo di guida.

Il suo timore di perdere spontaneità conoscendo la teoria musicale è certamente infondato. La creatività prescinde queste cose, se lo sei, lo sei tanto da ignorante che da dotto. Lui è un bravissimo chitarrista con una tecnica invidiabile, ma non ha inventato niente di nuovo. Uno come Van Halen non ho idea di che cultura musicale teorica avesse, ma si è concentrato in special modo su una tecnica e l'ha portata all'eccellenza, pur non inventando niente, l'ha sviluppata e contestualizzata. Britti non ha fatto niente di tutto questo. Ha copiato questo e quello. Bravissimo e da parte mia lo ammiro, ma lungi dall'essere stato creativo.
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elzeviro


Santano

Fermo restando che tutto il discorso si riferisce al solo blues, sono proprio tanti i chitarristi che non hanno studiato in maniera canonica. Il primo che mi viene in mente è BB King il quale più volte ha candidamente ammesso che non sa un accidente di teoria musicale

Vu-meter

Nel blues sostanzialmente non serve alcuna conoscenza teorica. È un genere istintivo e sulla carta, semplice. Le cose fondamentali sono la sensibilità musicale, il tocco, il coinvolgimento emotivo; cose in cui conoscere una scala lidia di dominante non ti serve, a meno che tu non voglia iniziare a sperimentare cose nuove e diverse, e c'è chi lo ha fatto, trasformando il blues in altri mille generi come il rhythm and blues, il rock blues, il jazz, ecc..

Ma lo sappiamo, chiunque può fare musica e/o scrivere una canzone senza neanche conoscere una nota. In un certo senso, il bello della musica è anche quello.
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elzeviro

Citazione di: Santano il 20 Giugno, 2024, 09:24 AMFermo restando che tutto il discorso si riferisce al solo blues, 
delle hit milionarie di Britti non ce ne è una che sia blues


b3st1a

Citazione di: elzeviro il 20 Giugno, 2024, 12:33 PMdelle hit milionarie di Britti non ce ne è una che sia blues
Ok, ma il discorso di Britti era sul suo stile chitarristico, non sulla scrittura dei suoi brani. Le sue hit (almeno quelle più note) sono squisitamente pop, seppure anche in quei brani l' arrangiamento delle chitarre é di stampo blues.

robland

Io non conosco niente di Britti se non due o tre brani di musica leggera. Ma non ha mai registrato neanche mezzo brano blues?

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