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Topic Recenti

W la chitarra ritmica! Riflessioni e una domanda

Aperto da Caligarock, 27 Dicembre, 2015, 11:52 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Caligarock

Caligarock :guitar:


Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



erase_c

Ciao Caliga

Mi permetto di intervenire in questo tuo topic in quanto ad un certo punto del mio percorso di chitarrista mi sono trovato ad affrontare il tuo stesso dilemma, ovvero perchè dare così importanza alla parte solista quando nel 99% del tempo in una band si eseguono delle parti ritmiche?
Ebbene a tal punto mi sono reso conto che la ritmica (quasi sempre sottovalutata dai chitarristi amatoriali come il sottoscritto) non è affatto più semplice o più banale della parte solista, anzi...

Ti riporto alcuni metodi che secondo me sono molto molto validi per lo sviluppo della parte ritmica:

Ross Bolton  Funk guitar the essential guide:  un must, questo sicuramente è uno dei metodi che maggiormente mi ha fatto progredire nella ritmica, anche se non suoni funk te lo consiglio vivamente.
Joachim Vogel Masters of rhythm guitar: Anche questo è un ottimo metodo anche se abbastanza tosto sopratutto nei capitoli avanzati.
I 2 metodi dedicati alla chitarra ritmica di Varini, molto bello sopratutto il secondo, puoi visionare dei video sample sul suo canale youtube

Spero possa esserti utile

Ciao

maestro ciminiera

In ritardo intervengo. Innanzitutto hai ragione, la parte ritmica per un chitarrista è fondamentale e sottovalutata. Io purtroppo sono totalmente ignorante in teoria e quindi non so suggerirti un buon metodo se non, come è già stato detto di suonare le parti ritmiche più interessanti e provare a riprodurle. Distinguerei, come ha fatto già Rob, le diversi situazioni in cui la ritmica ha importanza; io suono in acustico con un trio voce, basso e chitarra e il tempo è portato soprattutto suonando  accordi. Nel quartetto di blues elettrico (due chitarre, basso e batteria) si suonano soprattutto riff. Per non annoiare, e non annoiarti, è fondamentale l'interplay con gli altri strumenti e il giocare con pause e controtempi.

Peppe

Buongiorno giovani!!!

Rispolvero questo topic appena scoperto per dire la mia su una questione a me molto cara, sperando di dar nel mio piccolo delle dritte a chi cerca una "via" da seguire nel meraviglioso mondo della chitarra ritmica ahahahah!!!
Sono un chitarrista quasi prettamente ritmico, un po' per gusto,  un po' per indole (preferisco restare un po'in ombra ma curare ogni dettaglio spingendo il solista e il cantante... diciamo che, per far un esempio mi rivedo più in Malcom che in Angus Young).

Ecco...dopo questa piccola ma doverosa premessa, aggiungo che  amo  cercare sempre di scrivere miei riff e proporli alla band. Mi piace il lavoro di creazione, quella magia che si viene a creare PIANO PIANO nelle tue mani. Ecco, il mio approccio alla ritmica sicuramente non è ortodosso, ma mi muovo così: appena presa la chitarra, tiro giù un po di accordi o di note singole.

Appena una di queste solletica e stuzzica la mia mente, la scelgo e la suono...la suono all'infinito, girandola e rivoltandola nella ritmica. Appena trovato il groove giusto, ci aggiungo un'altra nota o un altro accordo, e così adesso suono e risuono questi due accordi per molto tempo, senza mai fermarmi, come un Mantra, cercando di trovare il giusto groove ed equilibrio ritmico.
Rare ma non poche sono le volte che aggiungo una o due note ancora, e su questi quattro elementi continuo a giocare e rigiocare, suonandoli solo ed esclusivamente pensando alla ritmica.

Quando questo mantra è entrato bene nella testa, e scorre bene nel sangue e nelle orecchie,  può accadere che vengono inserite piccolissimi accenni di pentatonica tra un accordo e l'alto, quasi delle legature....anzi....dei legacci, delle corde che tengono tutto più 'insieme" e piu compatto.

Questo metodo, alla fine porta veramente ottimi risultati, e soprattutto fa conoscere a noi stessi il chitarrista, o comunque quel groove che ci appartiene e che poi contraddistingue ognuno di noi.

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Peppe

Spero di esservi stato di aiuto con la mia esperienza!!!  :guitar:


Caligarock

Sono felice che è ritornato fuori questo topic e soprattutto sono felice degli interventi che ci sono stati nel frattempo.
Grazie boyz! :thanks:

Sono curioso dei metodi indicati da erase_c, mi andrò a guardare qualcosa, in particolare quelli di Varini, che mi piace e mi ispira molto.

Dai vari interventi mi sembra di percepire però che, diversamente dalla chitarra solista dove esiste una abbondante metodologia ben precisa (scale armonia e quant'altro) lo sviluppo della tecnica chitarristica ritmica sia improntata su uno studio maggiormente basato sull'estro, sull'inventiva, sulla fantasia dell'esecutore. E questo pone secondo me una maggiore difficoltà.
Caligarock :guitar:


Peppe

Maggior difficoltà senza dubbio, ma posso assicurarti che affina anche l'estro e l'inventiva nei soli, la capacità di inserire del nostro in soli già famosi, fraseggi e altro, o anche nell'improvvisazione, proprio perche (parlo del mio modo di approcciarsi alla ritmica) la ricerca interiore del ritmo porta a una più forte consapevolezza di cosa ci piace e cosa non ci piace, di come ci piace suonare e come non ci piace suonare, di quello che ci piace inserire e di quello che togliamo e rimettiamo in base al nostro umore, senza "schemi" o moduli ritmici e solistici prestabiliti (lo so che sono poco ortodosso e questa mancanza di tecnica nella ritmica a qualcuno può far storcere il naso).

zap

Citazione di: Peppe il 13 Settembre, 2016, 10:24 AM
Buongiorno giovani!!!

Rispolvero questo topic appena scoperto per dire la mia su una questione a me molto cara, sperando di dar nel mio piccolo delle dritte a chi cerca una "via" da seguire nel meraviglioso mondo della chitarra ritmica ahahahah!!!
Sono un chitarrista quasi prettamente ritmico, un po' per gusto,  un po' per indole (preferisco restare un po'in ombra ma curare ogni dettaglio spingendo il solista e il cantante... diciamo che, per far un esempio mi rivedo più in Malcom che in Angus Young).

Ecco...dopo questa piccola ma doverosa premessa, aggiungo che  amo  cercare sempre di scrivere miei riff e proporli alla band. Mi piace il lavoro di creazione, quella magia che si viene a creare PIANO PIANO nelle tue mani. Ecco, il mio approccio alla ritmica sicuramente non è ortodosso, ma mi muovo così: appena presa la chitarra, tiro giù un po di accordi o di note singole.

Appena una di queste solletica e stuzzica la mia mente, la scelgo e la suono...la suono all'infinito, girandola e rivoltandola nella ritmica. Appena trovato il groove giusto, ci aggiungo un'altra nota o un altro accordo, e così adesso suono e risuono questi due accordi per molto tempo, senza mai fermarmi, come un Mantra, cercando di trovare il giusto groove ed equilibrio ritmico.
Rare ma non poche sono le volte che aggiungo una o due note ancora, e su questi quattro elementi continuo a giocare e rigiocare, suonandoli solo ed esclusivamente pensando alla ritmica.

Quando questo mantra è entrato bene nella testa, e scorre bene nel sangue e nelle orecchie,  può accadere che vengono inserite piccolissimi accenni di pentatonica tra un accordo e l'alto, quasi delle legature....anzi....dei legacci, delle corde che tengono tutto più 'insieme" e piu compatto.

Questo metodo, alla fine porta veramente ottimi risultati, e soprattutto fa conoscere a noi stessi il chitarrista, o comunque quel groove che ci appartiene e che poi contraddistingue ognuno di noi.
In linea di massima concordo praticamente su tutto ed anche io ho un approccio molto 'poco ortodosso' allo studio sia della ritmica che solistica e sinceramente non mi ci trovo male,ho i miei tempi e metodi per capire le cose e credo che la consapevolezza su cosa si stia facendo,abbia una marcia in più.

futech

a me la chitarra ritmica, soprattutto funky, mi ha da sempre affascinato molto più della solista  :firuli: :firuli:


Qual

Peppe

Mi rincuora non essere solo!!!  :D Comunque più che prendersi il proprio tempo per capire cosa si stia facendo e soprattutto cosa e come si deve fare, direi che ognuno si prende il proprio tempo per perdersi nella ricerca di quello che si ha dentro, e non solo nella ricerca della nota perduta nello spartito/tabulato di chissà quale assolo

Moreno Viola

Citazione di: Peppe il 13 Settembre, 2016, 01:51 PM
... direi che ognuno si prende il proprio tempo per perdersi nella ricerca di quello che si ha dentro, e non solo nella ricerca della nota perduta nello spartito/tabulato di chissà quale assolo

Relativamente all'oggetto del topic, questo è più o meno quello che intendevo parlando di "danza interiore".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



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Peppe

Ahahah grazie grazie!!! Mi fa piacere che La mia piccola esperienza è condivisa da molti di voi!!!  :thanks:  :guitar:

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