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Improvvisazione: come vi comportate?

Aperto da kappajolly, 09 Ottobre, 2013, 11:32 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

kappajolly

Voi come vi approcciate all'improvvisazione? Cioè ok vi cantate e create durante l'esecuzione la melodia in testa, però quando mettete le note in serie per forza o entrate in una pentatonica o in un modo, tranne se prendete delle blu notes, ma sempre come ponte  per un'altra nota che farà parte di una pentatonica o modo... non so se mi sono saputo spiegare... ovvio non suono solo con questa visione, lo so che ci sono altri approcci, per il jazz, per ottenere una nota più spagnoleggiante ecc, però suonando mi sono reso conto che conoscendo bene i modi che si allacciano nelle varie pentatoniche a seconda se il brano è minore o maggiore, è come se sulla tastiera vedessi i tasti illuminati... e non c'è remissione di peccati, se cadi fuori da quelle note (no le blu notes) stoni... voi che fate invece? Ps sia chiaro anche io ci vado ad orecchio, mica sono meccanico che mi muovo su e giu senza senso ahhahhaha solo che creo la melodia sapendo che li non stonerà

Vu-meter

Ciao Kappa e scusa se ho diviso la discussione, ma in questo modo resta tutto più pulito anche per chi leggerà e cercherà informazioni in seguito.

Ti incoraggio a leggere anche questa discussione : CLICCA.

Dobbiamo secondo me separare l'atto di studiare ( e provare ) l'arte dell'improvvisazione da quello della performance dell'improvvisazione .

Io paragono sempre il suonare al parlare ( ma non è una mia invenzione, sia chiaro, in ambito jazzistico è assolutamente riconosciuta come cosa ) e come nel parlare, c'è differenza tra lo studiare la grammatica, le regole che la permeano e il parlare fluentemente.
La parte dello studio della grammatica, dei verbi, aggettivi, ecc.. mi dà la possibilità in seguito di far fluire i pensieri senza pensare a quale sia il soggetto, quale il complemento, quale posizione devono assumere nella frase,  come devo collegarli, ecc.., mentre nella prima fase, quello dello studio, mi concentro proprio su queste cose .
L'obbiettivo dovrebbe essere quello di improvvisare DAVVERO, ossia di poter far cantare al mio strumento ciò che io voglio e che la mia mente partorisce, NON le mie mani.

Così, devo avere :

1) una ottima cognizione dell'armonia ( quali scale su quali accordi e SOPRATTUTTO PERCHE' )
2) una ottima conoscenza della tastiera della chitarra ( posizione delle scale, smanicamenti, come collegare una scala all'altra sia in modo ascendente che discendente, e SOPRATTUTTO conoscenza di cosa rappresenti quella particolare nota prima ancora di usarla in quel contesto
3) una certa dose di creatività nel creare frasi musicali

Tutte e tre le caratteristiche si possono sviluppare ed approfondire, perfino la 3, che sembra quella più legata alla pura fortuna di avercela come nascita oppure no. Ci sono esercizi specifici per ampliare la creatività, magari ne parleremo in un altro topic.
Per fare un esempio che chiarisca il punto 2 : se io ti dico la parola "palese", tu sai a priori cosa significa presa da sola . Se ti chiedo di costruire una frase utilizzando questa parola, il tuo cervello concepirà una frase lavorando "in background" e la piazzerà nella corretta posizione e con il giusto senso, proprio perchè fin da bambino hai imparato l'arte del linguaggio, prima da solo, grazie ai genitori, ai nonni, ecc.. e al fatto che loro ti parlassero e ti insegnassero, poi sei andato a scuola ed hai imparato regole grammaticali e logiche, alle quali non pensi più, ma usi. Quando forgerai la frase contente "palese", non sarai troppo conscio di ciò che è accaduto a livello celebrale, ma di fatto ci sono stati dei processi oramai automatici e resi tali dallo studio e dall'applicazione del linguaggio.
Hai mai provato a tradurre letteralmente dall'italiano all' inglese o viceversa ? Non funziona, vero ?
Questo perchè sia gli schemi del linguaggio, che gli schemi mentali con cui si formulano le frasi, i significati delle parole, ecc.. non sono gli stessi. La lingua stessa forgia la mente e persone che hanno un linguaggio poco ricco, sviluppano anche pensieri poco ricchi.

Quindi ? Se lo applico alla musica e alla chitarra tutto questo cosa comporta ?

Comporta che mi serva colmare le lacune che ho nei tre punti sopra descritti. Il n.1 rappresenta lo studio della la grammatica, il n. 2 lo studio delle parole, il n.3 la messa in pratica di ciò che ho appreso.

Esempio: devo recarmi in Inghilterra per un po' di tempo , che faccio ?

1) Mi ripasso parole, significati, frasi, modi di dire,ecc.. soprattutto ragiono sui perchè la frase è articolata a quel modo, in modo da poter poi applicare la regola in altri contesti

2) Ripasso bene pronuncia e dizione : come si pronuncia "acrimonious" ? Come lo userei nelle frasi ? Mi serve davvero ? Quando ?

3) Provo con mia moglie, gli amici, o altri a parlare inglese, per far si che tutto diventi fluido.


In musica è la stessa cosa .

STUDIA le scale , ma quando vuoi improvvisare, DIMENTICA i box, le posizioni, quale sia la nota che non stona e quella che stona. In quel momento NON devono essere questi i pensieri che fluiscono nella mente, ma frasi musicali già formate, con la consapevolezza che se userò quella nota ( come nel parlato: se userò quella parola ) sarà in quel contesto, perchè voglio dire esattamente questa cosa che ho in mente e so, che se uso quella nota prima di averla dovutamente introdotta, la sua efficacia sarà minore o deleteria, mentre se prima la introduco nel discorso, ecco che avrà il suo scopo e la mia frase proporrà all'ascoltatore, il giusto significato . Mentre leggi queste righe, pensa sempre al parallelismo con il linguagigo, le parole, ecc...

Finito di improvvisare ? Adesso vai a fare analisi logica e grammaticale di ciò che hai suonato .. c'è da divertirsi  !



Spero di essere riuscito ad essere chiaro senza risultare borioso.. :(

Vu :)


"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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kappajolly

Ma che borioso :D anzi cavolo l'hai spiegato in maniera perfetta, da manuale quasi quasi! Cmq quello che dici lo concepisco anche io quando suono, anzi io, anche se mi vergogno a volte, quando improvviso canto la melodia con la bocca... quello che volevo chiarire è che quando improvviso anche io mi creo la melodia ma non rimanendo confinato al box in cui suono o successivo se no sarebbe una cosa meccanica e risentita... semplicemente che nella messa in pratica della melodia, se devo fare una nota più acuta o grave, cmq so dove posso toccare o meno, anche se prendo una nota della modale opposta... non so se mi sono saputo spiegare... non c'è tutta questa meccanica o vincoli creativi

Vu-meter

Citazione di: kappajolly il 10 Ottobre, 2013, 04:08 PM
Ma che borioso :D anzi cavolo l'hai spiegato in maniera perfetta, da manuale quasi quasi! Cmq quello che dici lo concepisco anche io quando suono, anzi io, anche se mi vergogno a volte, quando improvviso canto la melodia con la bocca... quello che volevo chiarire è che quando improvviso anche io mi creo la melodia ma non rimanendo confinato al box in cui suono o successivo se no sarebbe una cosa meccanica e risentita... semplicemente che nella messa in pratica della melodia, se devo fare una nota più acuta o grave, cmq so dove posso toccare o meno, anche se prendo una nota della modale opposta... non so se mi sono saputo spiegare... non c'è tutta questa meccanica o vincoli creativi

Grazie, carissimo !   :abbraccio:

E' un argomento difficile da esprimere in poche parole, almeno per me e quindi chiedo scusa per la lungaggine.

Sono contento di sapere che la sostanza sia la stessa : facciamo cantare questi ciocchi di legno !   :guitar:

:laughing: :laughing: :laughing: :laughing:
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kappajolly

Citazione di: Vu-meter il 10 Ottobre, 2013, 04:23 PM
Citazione di: kappajolly il 10 Ottobre, 2013, 04:08 PM
Ma che borioso :D anzi cavolo l'hai spiegato in maniera perfetta, da manuale quasi quasi! Cmq quello che dici lo concepisco anche io quando suono, anzi io, anche se mi vergogno a volte, quando improvviso canto la melodia con la bocca... quello che volevo chiarire è che quando improvviso anche io mi creo la melodia ma non rimanendo confinato al box in cui suono o successivo se no sarebbe una cosa meccanica e risentita... semplicemente che nella messa in pratica della melodia, se devo fare una nota più acuta o grave, cmq so dove posso toccare o meno, anche se prendo una nota della modale opposta... non so se mi sono saputo spiegare... non c'è tutta questa meccanica o vincoli creativi

Grazie, carissimo !   :abbraccio:

E' un argomento difficile da esprimere in poche parole, almeno per me e quindi chiedo scusa per la lungaggine.

Sono contento di sapere che la sostanza sia la stessa : facciamo cantare questi ciocchi di legno !   :guitar:

:laughing: :laughing: :laughing: :laughing:


Ahahhhaha :D

Moreno Viola

Lester Polfus said "Let's Make Sing This Log!"

Vu sei il nostro Les Paul altro che Telecaster... :lol:

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 10 Ottobre, 2013, 05:16 PM
Lester Polfus said "Let's Make Sing This Log!"

Vu sei il nostro Les Paul altro che Telecaster... :lol:


:laughing: :laughing: :laughing:

Magari !!  Quell'uomo era un chitarrista fenomenale .  :shocking: Inarrivabile, per me ..  :'(

Vu :)
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Moreno Viola

Io condivido in pieno il parallelismo tra parole e note. Farei soltanto una distinzione tra il Jazz che richiede una padronanza pressochè perfetta della grammatica per raggiungere quella fluidità di linguaggio che lo rende gradevole (e che è anche il suo limite la dove la cura della forma prevarica la sostanza) e invece il rock che essendo più "volgare" alle volte appare meno soggetto alle regole grammaticali a favore di un messaggio più basico e alla portata di tutti compreso chi è privo di qualsiasi conoscenza di teoria, armonia, ecc.
I tentativi di "noblitare" il rock curando troppo la forma, raramente riescono ad essere efficaci e spesso appaiono secondo me fuori contesto.
Detto questo però mi contraddico in parte da solo, visto che una delle mie ambizioni che finora ha prodotto pochissimi risultati, è prorio quella di applicare concetti di linguaggi espressivi diversi a un contesto rock. Vorrei riuscire a inserire con  successo, per tornare al parallelismo con il linguaggio parlato, un termine in inglese in un discorso che apparentemente non lo prevede.
E di lavoro ne ho ancora tantissimo.

Citazione di: Vu-meter il 10 Ottobre, 2013, 09:32 PM
Citazione di: Moreno Viola il 10 Ottobre, 2013, 05:16 PM
Lester Polfus said "Let's Make Sing This Log!"

Vu sei il nostro Les Paul altro che Telecaster... :lol:


:laughing: :laughing: :laughing:

Magari !!  Quell'uomo era un chitarrista fenomenale .  :shocking: Inarrivabile, per me ..  :'(

Vu :)

:quotonemegagalattico:
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


kappajolly

Concordo, il jazz è una cascata di note ben precise  :)))))

Vu-meter

Il discorso è molto vasto . L'idea che si ha del jazz come musica di nicchia ed un po' snob è colpa del mercato discografico che l'ha voluta dipingere come tale, ma in realtà è una musica di strada, povera. Se si va a New Orleans per le strade si ascoltano musicisti incredibili, ma che se vi fermate a chiedergli cosa hanno suonato, quali scale, ecc., nemmeno lo sanno !
Il rock non è più povero o grezzo, è solo diverso. Ogni genere è una specie di dialetto e naturalmente può essere piò o meno piacevole all'ascoltatore, non tanto in base ad un ideale di bellezza, ma da un canone che si forma proprio sulla base del background di chi ascolta e che troverà più piacevole probabilmente un dialetto affine al suo, oppure all' opposto dove non capisce i termini e lo troverà divertente.

Chi nasce in un casa in cui si ascolta jazz comprenderà il jazz, anche se non suona alcuno strumento e non conosce la differenza tra Do e Sol. Se chiedessi a quella persona di creare una melodia , probabilmente ne uscirebbe una cosa jazzistica. Se nasco in italia, mi esce naturalmente l'italiano dalla bocca, se nasco altrove, un'altra lingua.
L' italiano è "meglio" di un altra lingua ? No, è solo diversa.
Se però io inizio ad inserire nell'italiano sempre più termini anglofoni ( cosa che sta accadendo realmente ), ecco che le mie frasi si sposteranno in direzione anglofona:
"Vi prego, non andiamo in overlapping, altrimenti nascono dei misunderstanding. E' pronto il brief informativo del customer ? E' stata organizzata la reunion della security con i dirigenti del marketing del brand ? Dici che è l'occasione per fare del brand awarness ? "

Insomma, che succede ? Che mi sposto verso qualcos'altro ( bello o brutto che sia ) .

Stessa cosa in musica, se prendo parti del linguaggio e le fondo ( inserisco una parte modale lidia in un brano rock ( Satriani docet, ma anche Henderson, Gambale e moltissimi altri ) ), ottengo un mix di culture e linguaggi, che possono poi piacere o meno.

Se insito ed aumento la quantità di parole anglofone, alla fine parlerò inglese. Stessa cosa in musica: se insisto ad inserire parti di altri linguaggio, andrò necessariamente verso o totalmente dentro quel linguaggio, abbandonando il mio.
E' ovvio che se insisto nel modale, ad esempio, andrò in direzione Jazz, che lo voglia oppure no.


Resta il fatto che comunque tutto è un linguaggio. Il "merito" del Jazz è di non pensare in termini commerciali ( non interessa che un brano sia immediatamente fruibile emotivamente dalla massa ) , cosa che invece nel rock ( mai quanto nel pop, ovviamente ) è mentalità piuttosto diffusa, al punto che se sforo da una pentatonica, già suona "brutto" ..
In Italia le case discografiche hanno diseducato l'orecchio per decenni, che pretendiamo ora, che gli italiani abbiano confidenza con un modo Frigio?

Impossibile .. ma a New Orleans, al contrario, è proprio così. Quindi il jazz in Italia è di nicchia e solo per chi ha avuto la voglia di "andare oltre" la musica radiofonica, mentre in altri posti è un linguaggio barbaro e degli uomini di strada ..

Tutto questo per dire cosa ? Che il Jazz non è una cascata di note ben precise, ma solo un linguaggio che si è spinto oltre le ferree regole grammaticali che il mercato ha imposto per imporre la mentalità del "deve piacere subito, al primo ascolto" .
Non dimentichiamo che tutto nasce dalla Cromatica e tutto è giustificabile, TUTTO... se ti piace, lo fai ..

Siccome a scrivere ci metto una vita, proverò a fare un video magari a riguardo per spiegare meglio alcuni pensieri personali ...


Vu :)
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