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Topic Recenti

Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi

Aperto da Vu-meter, 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Barbablues


Moreno Viola

Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
...perchè suonando in una cover band deve giustamente assimilare le sfumature del chitarrista da emulare.

Non sono tanto d'accordo con questa frase. Per me il concetto regge se si suona in una tribute band dove è giusto replicare perfettamente il gruppo che si omaggia, ma se il repertorio è ampio e spazia tra molti generi, secondo me ha più senso cercare di esprimere il più possibile la propria personalità, altrimenti si rischia l'effetto Juke Box (citare questo reperto del millennio scorso tradisce la mia veneranda età... ).
Nella seconda metà degli anni settanta al grido di "suona prima di saperlo fare", i ragazzi di allora hanno salvato la musica popolare.
Quella, forse discutibile, attitudine ha generato gli U2, i Cure, i Clash, persino i Metallica e pensando alle loro versioni decisamente molto personali di brani altrui, direi che non si preoccupavano molto di essere fedeli all'originale.
Detto questo sono consapevole che riuscire a fare realmente proprie, cose già dette da altri è forse la cosa più difficile.

Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
Il termine "improvvisazione" DOVREBBE prescindere da lick, tricks, frasi o parti di esse già assimilate, ecc.. "Improvvisare" DOVREBBE voler dire: su questa base adesso canto e po rifaccio ciò che ho cantato. O mi registro ( se posso) o devo imparare a tradurre al volo ciò che penso.
L'esercizio di cantare, registrarsi e poi rifare, è devastante per chi non lo hai mai fatto perchè apre strade che MAI avrebbe intrapreso se avesse suonato "alla vecchia" .
Il problema è che molti si limitano a suonare lasciandosi guidare dalle mani, ma la chitarra è uno strumento che si suona con la bocca  :shocking: .. CLICCA.

Questa parte la condivido in pieno e secondo me è esattamente la prima cosa che si fa quando si prende in mano uno strumento.
Cantiamo istintivamente da quando riusciamo ad emettere qualche suono, ancora prima di parlare correttamente, quindi cantare le melodie strumentali è naturale.
Appena ci troviamo con una chitarra, la prima cosa che facciamo è rifare le melodie che cantiamo sotto la doccia, che sia "Per Elisa", la sigla di Mork e Mindy o il tema dello spot della pasta.
Secondo me interviene un aspetto a rovinare questo comportamento naturale ed è il pensiero che suonare e cantare siano due cose distanti tra loro.

Citazione di: Vu-meter il 18 Giugno, 2013, 06:52 PM
Scherzosamente, vi prego nessuno si offenda, chiamo quel modo di suonare la "sindrome della scimmietta ammaestrata" .. non ho ancora trovato un'espressione meno offensiva che renda la stessa immagine ..

Non mi offendo, trasformerò tutte le Telecaster in taglieri per i salumi.  :laughing:

A parte gli scherzi, quello che descrivi è il trucchetto dei chitarrari analfabeti (categoria nella quale competo con ottimi risultati  ;D ), che ti permette di suonare sempre intonato ma in modo estremamente didascalico.
"Sindrome della Scimmietta" rende l'idea.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM

Non sono tanto d'accordo con questa frase. Per me il concetto regge se si suona in una tribute band ...


Perdonami, ho sbagliato a scrivere .. Nitro suona appunto in una Tribute Band.


Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM
Questa parte la condivido in pieno e secondo me è esattamente la prima cosa che si fa quando si prende in mano uno strumento.
Cantiamo istintivamente da quando riusciamo ad emettere qualche suono, ancora prima di parlare correttamente, quindi cantare le melodie strumentali è naturale.
Appena ci troviamo con una chitarra, la prima cosa che facciamo è rifare le melodie che cantiamo sotto la doccia, che sia "Per Elisa", la sigla di Mork e Mindy o il tema dello spot della pasta.
Secondo me interviene un aspetto a rovinare questo comportamento naturale ed è il pensiero che suonare e cantare siano due cose distanti tra loro.


:mypleasure: :abbraccio: :abbraccio:


Citazione di: Moreno Viola il 18 Giugno, 2013, 09:03 PM

Non mi offendo, trasformerò tutte le Telecaster in taglieri per i salumi.  :laughing:


:overreaction: :cry2:


:laughing: :lol: :lol:


Citazione di: Barbablues il 18 Giugno, 2013, 07:13 PM
Bisogna che impari a cantare allora!  :smiley-shocked031:
:quotone:

Ma no, tu sai già cantare .. non è che tu debba diventare Al Jarreau , si tratta solo di cantare ( cosa istintiva fin dalla nascita ) ciò che crei in quell'attimo, per per utilizzare la voce ( che è ben più abituata a far fluire i pensieri ) come strumento da copiare.

Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Corrado

Salve a tutti!
Leggendo il post iniziale mi sembra di aver capito che dovrebbero esserci delle "lezioni" pratiche e semplici su come improvvisare, ma non le ho trovate. Forse sono in un'altra sezione, ma comunque posto qui il mio problema dato che non saprei dove postare.
Premessa: come ho scritto nella presentazione, sono totalmente autodidatta e non conosco termini tecnici e regole varie, abbiate quindi pazienza con la mia ignoranza :)
Con alcuni colleghi (tutti autodidatti e ignoranti), abbiamo fatto una piccola band: io alla chitarra, un bassista e un cantante-batterista. Il cantante ha scritto una canzone su un giro di tre accordi: do-7, sol-7, sol#-7, sol-7, do-7. Se io volessi scriverci un assolo, o improvvisare, dovrei suonare la scala pentatonica minore di do? E quando la canzone è in sol dovrei seguire la pentatonica di sol? Cosa potete consigliarmi?
Ho scaricato e studiato le pentatoniche da questo forum, ma mi sento sempre un po' impedito quando provo ad esercitarmi alla chitarra, anche perché so che ci sono molte altre scale e non so quali sono le differenze tra di loro. Se avete consigli da darmi fate pure :)
Grazie!  :thanks:

Vu-meter

Ciao Corrado,

purtroppo le lezioni sull'improvvisazione si sono arenate causa mancanza di tempo ,ecco perchè non le trovi, per lo meno non specifiche. Ci sono molte altre piccole discussioni e lezioni che riguardano l'argomento e potremmo far subentrare nel discorso, ma una vera e propria scaletta di lezioni sull'improvvisazione ancora non c'è, sorry ..  :sorry: .. il tempo è sempre troppo poco !  :angry2: >:(


Venendo a noi, mi sento di darti alcuni consigli :

se ancora non hai confidenza con le pentatoniche maggiori e minori, al momento, concentra il tuo sforzo su quelle prima di passare ad altre scale più complesse. Se sei in ambito rock o rock-blues già con le pentatoniche puoi fare moltissimo!
Prendi confidenza sia con i movimenti che ti permettono di eseguire le scale, sia con i suoni che le compongono. Vai nella nostra sezione delle backing track e magari scegli una base semplice per iniziare a suonare le pentatoniche dapprima in maniera "scolastica" ossia scandendo bene ogni nota, senza bucare, con calma ed ascoltando il risultato cercando di memorizzare la sensazione che ti restituisce.
Poi, preso confidenza con ciò, inizia con semplici pattern di poche note 3 o 4 massimo, estratti dalle pentatoniche, a rendere la loro esecuzione in modo ritmico "distaccandoti" cioè, dal modo scolastico, che prevedeva una certa meccanicità e una eguaglianza sia ritmica che di accenti per tutte le note. Puoi prender espunto dal linguaggio parlato: crea brevi frasi di poche sillabe e poi apponi ad ogni sillaba una nota, cercando di riprodurre ciò che la tua voce ha naturalmente fatto copiando ritmica, accenti e quanto più possibile.
Non ho la pretesa di chiudere qui l'argomento, ma è una ottima base di partenza ..

Per risponderti correttamente e dovutamente poi riguardo al vostro brano, occorrerebbe una tua conoscenza maggiore di armonia, puoi partire dalle mini-lezioni nella sezione per approfondire argomenti legati a questo particolare aspetto.
Alla veloce e senza troppi approfondimenti,( peccato perchè è dai "perchè" che nasce la conoscenza) posso dirti che puoi suonarci la pentatonica minore di Sol e quella di Do , ponendo particolare attenzione però a quando si sposta in Sol#, in quanto lì avrai qualche difficoltà dovuta al cromatismo ( molto dipende da quanto dura, da quanto si avverta, ecc.. ) .

Buon viaggio !!! :boat: .. e facci sapere come va !


Vu :)
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Corrado

Grazie!
Ero proprio alla ricerca di "consigli di base" come quelli che mi hai appena dato, adesso metterò su un po' di backing track come mi hai suggerito e cerco di farci qualcosa di decente :)
Ti farò sapere come si evolve la situazione con la mia band, a presto!
Corrado

Moreno Viola

Mi permetto di aggiungere qualcosa ai consigli di Vu, che tra l'altro condivido pienamente.
Una delle cose che, non avendo mai avuto un maestro, mi è mancata e che probabilmente ha compromesso il mio percorso chitarristico, è stata la mancanza di qualcuno che sottolineasse più l'aspetto melodico di un esercizio rispetto a quello tecnico.
Come ti ha suggerito Vu, non eseguire le scale in modo meccanico, o meglio non solo perchè a livello tecnico serve anche quello, ma alternale utilizzando le basi per creare delle frasi melodiche, prima di poche note, addirittura potresti ascoltare come suona un'unica nota a seconda dell'accordo che l'accompagna e poi potresti creare delle tue frasi aggiungendo pian piano altre note.
In questo modo abituerai l'orecchio ad anticipare la nota successiva, esattamente come fai quando parli e metti insieme le parole per comporre una frase di senso compiuto.
Buon lavoro e tienici informati.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


nihao65

Quoto quanto detto da Vu e Moreno e aggiungo un consiglio che diedero anche a me anni fa proprio quando all'epoca conoscevo praticamente solo la scala pentatonica in una posizione: se ti è possibile registrati una base con il giro di accordi su cui devi sviluppare il solo e poi suonaci sopra registrando tutto; riascolta poi quello che hai fatto lasciando giudicare al tuo orecchio.

Nihao

Corrado

Grazie a tutti!
Devo dire che piano piano sto iniziando a capire un po' come potrei suonare per la canzone, e sto prendendo confidenza con la pentatonica minore.
Grazie ancora, e se avete un po' di tempo andate a vedere il mio post nella sezione "my gear", ho postato foto della mia strumentazione e anche un link di soundcloud dove anscoltare un paio di provini (e ho fatto anche una domanda sulla registrazione, dato che non riesco ad avere una qualità accettabile!  :sos: )
Grazie ancora, a presto!

Elliott

Ho una domanda che, causa le mie limitatissime conoscenze tecniche e dunque della relativa terminologia, faccio fatica a formulare. Cmq....ci provo.

Sto molto lavorando di improvvisazione; questo è esercizio che impegna praticamente l'80% del tempo del mio studio quotidiano.
Decido di eseguire delle scale pentatoniche; o ricorrendo a 2 mini posizioni di geometrie speculari,così da coprire verticalmente tutta una porzione di tastiera oppure, decido di spostarmi diagonalmente lungo tutta la tastiera. Per variare, finito un giro di improvvisazione, ricomincio spostando la tonica cambiando anche corda di partenza.
Devo dire che, trovo bene le note corrette sulla tastiera e....comincio ad avere il coraggio di "staccare" la mano destra per dei salti, in maniera da non dover fare sempre le stesse note in maniera consecutiva.

Però...e qui arriva la domanda:  per quanto mi impegni, per quanto cerchi di cambiare direzione o che salti addirittura da un "box" all'altro (questo quando eseguo la scala diagonalmente sulla tastiera), mi ritrovo sempre a fare sempre le stesse combinazioni di note e suoni. Devo però dire che è veramente raro che mi ritrovi a suonare note per così dire....fuori posto. E questo è confortante. Ma andando alla ripetitività delle combinazioni....è handicap determinato dal mio livello (cosa che accetto serenamente::) ) o è un limite fisiologico delle scale di cui sopra e che quindi, per poter avere varietà di suoni più ampie, è necessario che le stesse siaano ampliate ed integrate con altre scale?
Spero di essere riuscito a farmi capire

zap

Tranquillo Elliot,il limite è solo la fantasia e la pratica,le note della scala quelle sono...puoi aggiungere dei cromatismi,ma la scala non cambia.
Una pentatonica è uguale per tutti,da Clapton a...me,poi ci si mettono i lick,i cromatismi,le terzine e chi più ne ha...più ne metta.

Moreno Viola

Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 08 Luglio, 2016, 10:19 AM
Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.

:quotonemegagalattico:

Tieni inoltre presente che alla fine dei giochi, una scala è formata da x note che si ripetono. prendile un po' dove vuoi, sono sempre le stesse ..
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Elliott

Certo Moreno mi è chiaro e, come dichiarato vivo serenamente la Cosa. Anzi....sono molto soddiafatto e lo ritengo un grosso risultato il riuscire a nonn suonare mai "out" se non deliberatamente (piccoli traguardi che percepisco come immensi).

Quello che mi intetessa(va) capire da quale lato si trova il "limite". Ma qualunque sia la risposta....sono sereno::)

Max Maz

Il limite di una scale è il suo stesso pregio.
E' caratteristica e peculiare quindi se da un lato regala una tinta all'improvvisazione dall'altro potrebbe far venir voglia, ogni tanto, di cambiare colore. :occhiolino:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


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