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Improvvisazione : un pò di "filosofia" e di punti fermi

Aperto da Vu-meter, 17 Ottobre, 2011, 05:10 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Corrado

Grazie!
Ero proprio alla ricerca di "consigli di base" come quelli che mi hai appena dato, adesso metterò su un po' di backing track come mi hai suggerito e cerco di farci qualcosa di decente :)
Ti farò sapere come si evolve la situazione con la mia band, a presto!
Corrado

Moreno Viola

Mi permetto di aggiungere qualcosa ai consigli di Vu, che tra l'altro condivido pienamente.
Una delle cose che, non avendo mai avuto un maestro, mi è mancata e che probabilmente ha compromesso il mio percorso chitarristico, è stata la mancanza di qualcuno che sottolineasse più l'aspetto melodico di un esercizio rispetto a quello tecnico.
Come ti ha suggerito Vu, non eseguire le scale in modo meccanico, o meglio non solo perchè a livello tecnico serve anche quello, ma alternale utilizzando le basi per creare delle frasi melodiche, prima di poche note, addirittura potresti ascoltare come suona un'unica nota a seconda dell'accordo che l'accompagna e poi potresti creare delle tue frasi aggiungendo pian piano altre note.
In questo modo abituerai l'orecchio ad anticipare la nota successiva, esattamente come fai quando parli e metti insieme le parole per comporre una frase di senso compiuto.
Buon lavoro e tienici informati.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



nihao65

Quoto quanto detto da Vu e Moreno e aggiungo un consiglio che diedero anche a me anni fa proprio quando all'epoca conoscevo praticamente solo la scala pentatonica in una posizione: se ti è possibile registrati una base con il giro di accordi su cui devi sviluppare il solo e poi suonaci sopra registrando tutto; riascolta poi quello che hai fatto lasciando giudicare al tuo orecchio.

Nihao

Corrado

Grazie a tutti!
Devo dire che piano piano sto iniziando a capire un po' come potrei suonare per la canzone, e sto prendendo confidenza con la pentatonica minore.
Grazie ancora, e se avete un po' di tempo andate a vedere il mio post nella sezione "my gear", ho postato foto della mia strumentazione e anche un link di soundcloud dove anscoltare un paio di provini (e ho fatto anche una domanda sulla registrazione, dato che non riesco ad avere una qualità accettabile!  :sos: )
Grazie ancora, a presto!

Elliott

Ho una domanda che, causa le mie limitatissime conoscenze tecniche e dunque della relativa terminologia, faccio fatica a formulare. Cmq....ci provo.

Sto molto lavorando di improvvisazione; questo è esercizio che impegna praticamente l'80% del tempo del mio studio quotidiano.
Decido di eseguire delle scale pentatoniche; o ricorrendo a 2 mini posizioni di geometrie speculari,così da coprire verticalmente tutta una porzione di tastiera oppure, decido di spostarmi diagonalmente lungo tutta la tastiera. Per variare, finito un giro di improvvisazione, ricomincio spostando la tonica cambiando anche corda di partenza.
Devo dire che, trovo bene le note corrette sulla tastiera e....comincio ad avere il coraggio di "staccare" la mano destra per dei salti, in maniera da non dover fare sempre le stesse note in maniera consecutiva.

Però...e qui arriva la domanda:  per quanto mi impegni, per quanto cerchi di cambiare direzione o che salti addirittura da un "box" all'altro (questo quando eseguo la scala diagonalmente sulla tastiera), mi ritrovo sempre a fare sempre le stesse combinazioni di note e suoni. Devo però dire che è veramente raro che mi ritrovi a suonare note per così dire....fuori posto. E questo è confortante. Ma andando alla ripetitività delle combinazioni....è handicap determinato dal mio livello (cosa che accetto serenamente::) ) o è un limite fisiologico delle scale di cui sopra e che quindi, per poter avere varietà di suoni più ampie, è necessario che le stesse siaano ampliate ed integrate con altre scale?
Spero di essere riuscito a farmi capire

zap

Tranquillo Elliot,il limite è solo la fantasia e la pratica,le note della scala quelle sono...puoi aggiungere dei cromatismi,ma la scala non cambia.
Una pentatonica è uguale per tutti,da Clapton a...me,poi ci si mettono i lick,i cromatismi,le terzine e chi più ne ha...più ne metta.

Moreno Viola

Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.



Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 08 Luglio, 2016, 10:19 AM
Facendo il consueto parallelo con il linguaggio parlato, potremmo riassumere dicendo che ci sono persone che riescono a esprimere dettagliatamente dei concetti con una manciata di parole ed altre che necessitano di un vocabolario più esteso.
La pentatonica è sufficiente a permetterci di dire qualcosa e lo dimostrano i tantissimi musicisti che non hanno usato altro.
Vedrai che con l'impegno e la determinazione che stai dimostrando e ovviamente con i tuoi tempi giusti, riuscirai a dire la tua anche con la pentatonica, anche se non è da escludere che tu possa avvertire la necessità di ampliare il vocabolario.

:quotonemegagalattico:

Tieni inoltre presente che alla fine dei giochi, una scala è formata da x note che si ripetono. prendile un po' dove vuoi, sono sempre le stesse ..
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Elliott

Certo Moreno mi è chiaro e, come dichiarato vivo serenamente la Cosa. Anzi....sono molto soddiafatto e lo ritengo un grosso risultato il riuscire a nonn suonare mai "out" se non deliberatamente (piccoli traguardi che percepisco come immensi).

Quello che mi intetessa(va) capire da quale lato si trova il "limite". Ma qualunque sia la risposta....sono sereno::)

Max Maz

Il limite di una scale è il suo stesso pregio.
E' caratteristica e peculiare quindi se da un lato regala una tinta all'improvvisazione dall'altro potrebbe far venir voglia, ogni tanto, di cambiare colore. :occhiolino:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Fidelcaster

Citazione di: Elliott il 08 Luglio, 2016, 09:26 AMPerò...e qui arriva la domanda:  per quanto mi impegni, per quanto cerchi di cambiare direzione o che salti addirittura da un "box" all'altro (questo quando eseguo la scala diagonalmente sulla tastiera), mi ritrovo sempre a fare sempre le stesse combinazioni di note e suoni. Devo però dire che è veramente raro che mi ritrovi a suonare note per così dire....fuori posto. E questo è confortante. Ma andando alla ripetitività delle combinazioni....è handicap determinato dal mio livello (cosa che accetto serenamente::) ) o è un limite fisiologico delle scale di cui sopra e che quindi, per poter avere varietà di suoni più ampie, è necessario che le stesse siaano ampliate ed integrate con altre scale?

:ditanaso:

Elliott

Ottimo esempio Fidel  :thanks: :thanks:


In pratica, la mia insicurezza mi ancora ai movimenti canonici e mi fa andare avanti ed indietro dallo stesso sentiero. Questo mi conforta poiché, cioò significa che, man mano approfondisco la conoscenza del territorio, proverò a battere io dei sentieri nuovi.

Almeno....questo è quanto deduco da quello che leggo e dal video (che ho veramente molto apprezzato) di Fidel

Fidelcaster

Soprattutto, l'indicazione di Oz (come di tanti altri) è che la varietà delle figurazioni ritmiche è più importante della varietà delle "collezioni" (scale, arpeggi) di note utilizzate.
:ditanaso:


Vu-meter

Ho appena visto un video in cui quello che credo essere Greg Allman (Allman Brothers band) raccontava un aneddoto su Miles Davis, il quale, come esercizio a stimolare un diverso approccio all'improvvisazione suggeriva un'operazione quasi "contraria" alla procedura canonica.

In genere, quando si improvvisa, di pensa ad una frase musicale e la si suona. Si continua cercando di creare un filo narrativo frase dopo frase, sempre suonando la musica che si pensa in anticipo. In base al tempo possono essere secondi prima oppure pochi decimi di secondo, centesimi o millisecondi.

Lui invece proponeva: pensa alla frase musicale ma NON suonarla, suona solo il proseguo. Fallo di nuovo e di nuovo e così via.

In questo modo, ciò che viene generato è una nuova musica che non hai mai pensato (perlomeno non a quel modo), ma che è nata spontaneamente da un altra. L'ho trovato straordinariamente innovativo e voglio davvero provare, per capire cosa salta fuori. Per avere il vero quadro della questione, credo tocchi registrarsi perché altrimenti, mentalmente sfugge quello che è il risultato, che in sostanza è solo un estratto di ciò che la tua mente ha suonato.

Sono davvero curioso e se avrò modo, posterò i risultati ..
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Donatello Nahi

Citazione di: Vu-meter il 03 Agosto, 2024, 07:38 AMSono davvero curioso e se avrò modo, posterò i risultati ..

Molto interessante.... dai dai Vu, facci sentire ;)

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