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Imparare nuovi brani

Aperto da Steel strings, 26 Maggio, 2020, 09:00 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Steel strings

Ciao a tutti, vorrei sapere come fanno dei chitarristi a imparare un brano ad orecchio ed a eseguirlo quasi identico in poco tempo ?
( è una questione di allenamento o conoscenze teoriche ?)

Elliott

Orecchio sviluppato  (frutto di esercizio e/o dono naturale) dedizione ed applicazione.

La conoscenza teorica poi, ti spiana la strada perché, individuando la tonalità risalire agli accordi è tutta strada in discesa.



robland

È fondamentalmente una questione di esperienza. Hanno macinato tonnellate di assoli e di brani.
E soprattutto, oltre che eseguire, sono portati a trarre sempre qualcosa di utile da ciò che fanno. Apprendono.

Buc

Condivido ciò che hanno scritto prima di me..piano piano conosci la tastiera e l'intervallo fra le note e la teoria ti permette di capire cosa sta facendo il chitarrista rendendo tutto molto più semplice.
Think jazzy, love bluesy and live rock !


b3st1a

Credo la faccenda sia molto personale perchè dipende da un mix di doti innate e acquisite che variano per ciascuno di noi, comunque gli elementi in gioco sono quelli che ti hanno già citato gli altri, quindi orecchio (che può essere una dote naturale ma si può anche acquisire/migliorare con lo studio), esperienza, conoscenze teoriche che aiutano a inquadrare negli schemi conosciuti ciò che si sta ascoltando.
Per quanto mi guarda mi baso quasi esclusivamente sull'orecchio (che ho avuto la fortuna di allenare fin da piccolo avendo avuto un padre melofilo e fratelli che studiavano pianoforte al conservatorio e macinavano ore di scale tutti i santi giorni), ma mi vengono in aiuto anche piccoli "trucchetti" dettati più dall'esperienza che dallo studio formale. Se parliamo di accordi, quando li ascolto li scompongo mentalmente nelle singole note che li formano, e li vado quindi a ricomporre sulla tastiera, andando quindi non semplicemente a riprodurre un generico accordo ma lo specifico rivolto utilizzato. Per le parti solistiche, invece, fermo restando che in genere il processo per me è automatico (ascolto e riproduco senza pensarci), si inquadra la tonalita, se siamo in maggiore o in minore, e si va nella scala giusta. Io, essendo un ignorantone autodidatta, uso molto i box e la memoria meccanica, mentre chi ha delle basi teoriche più solide ragiona più correttamente per note.

robland

Citazione di: Steel strings il 26 Maggio, 2020, 09:00 PM
Ciao a tutti, vorrei sapere come fanno dei chitarristi a imparare un brano ad orecchio ed a eseguirlo quasi identico in poco tempo ?
( è una questione di allenamento o conoscenze teoriche ?)

In realtà io ti ho risposto dando per scontato che il "poco tempo" di cui parli significhi davvero pochi minuti. Ma forse intendevi riferirti a chitarristi umani e normali? E magari per poco tempo intendi dire una giornata?

Nel primo caso vale, a mio parere, quello che ti ho scritto su. Ti porto ad esempio Tim Pierce e Mike Landau, che da sempre e ancor oggi sono dei session men ricercatissimi per esperienza, gusto e talento. Loro fanno così: in sala di registrazione ascoltano la bozza di brano portata dall'artista e in pochi minuti si scrivono da sé la partitura. Poi in max tre registrazioni eseguono tutto quello che viene richiesto. Di solito è buona la prima, ma per sicurezza se ne fanno tre. Ecco che l'artista ottiene in pochissimo tempo l'esecuzione migliore, col suono richiesto (che incredibilmente i due suddetti riescono a tirar fuori solo da quello che si portano dietro: un ampli, due chitarre e qualche pedale, tutto rigorosamente analogico) nel minor tempo possibile risparmiando un bel po' di soldi perché ogni giorno in più in quelle sale di registrazione prestigiose costa un botto.

Se invece ti riferisci a come fanno i chitarristi in generale a rifare gli assoli nell'arco di una giornata... fanno come penso facciano in molti qui sul forum. Sfruttano fondamentalmente l'orecchio e la conoscenza teorica. Ultimamente sto imparando un brano di Nick Johnston: sono 7 minuti di assolo. Trovo LE tonalità e un po' di accordi, poi con l'orecchio imparo tutte le frasi, una alla volta, associandole alle scale della tonalità.
Nei casi più difficili o di maggiore pigrizia (spesso), vado subito a cercarmi le tab! E mentre eseguo ricavo a posteriori la tonalità ecc. In una giornata il lavoro è fatto.

Steel strings

Grazie a tutti per le risposte


johnny

Come ha scritto B3st1a si tratta di un mix di doti innate e acquisite.
È risaputo che l'orecchio musicale si sviluppa in tenera età, qui si può parlare persino di orecchio assoluto, svilupparlo dopo diventa molto più impegnativo, a tratti quasi impossibile. Non lo dico io ma molti esperti del cervello.

Per esperienza personale ti posso affermare che una volta che si sviluppa l'orecchio bisogna poi allenarlo, anche imparando uno strumento, altrimenti non te ne fai niente rischiando purtroppo di perderlo (e quando si è piccoli è fondamentale che i genitori si accorgano in tempo che il figlio possiede questa dote facendogliela coltivare in qualsiasi modo); quindi se hai l'orecchio allenato e sai suonare uno strumento il gioco è fatto, vedrai che spontaneamente ripeterai il brano che avevi ascoltato un minuto prima.

Da piccolo, ascoltando e ripetendo più volte il brano sullo strumento finchè non mi suonava come lo avevo ascoltato, insieme alle lezioni che prendevo da un maestro, mi imparai a memoria tantissimi pezzi d'organo (allora non suonavo ancora la chitarra) che eseguivo esattamente come li ascoltavo su CD, imparari a memoria anche la Toccata e fuga di Bach :laughing:
Grazie a Dio è una dote che te la porti avanti per tutta la vita.

Da adulti non penso che si possa acquisire l'orecchio bensì si potrebbe parlare più di fare uno sforzo di memoria.
"Home is in here [toccando le tempie]. Where you live is just a geographical preference." Lemmy Kilmister.


AlbertoDP

Come detto sopra, oltre ad una certa predisposizione personale, c'entra molto l'esperienza e la pratica. Quando vedo dei ballerini, mi rendo conto che non riuscirei a ricordare nemmeno due passi in fila, mentre se devo tirare giù una parte di chitarra (che è entro i miei limiti tecnici), faccio poca fatica e la ricordo facilmente. La ragione credo che stia nel fatto che tutte quelle mosse incomprensibili dei ballerini, nei fatti sono spesso figure standard, che si ripetono uguali, ma in tempi e sequenze differenti. Stessa cosa con la chitarra, più "figure" riconosci, più facile sarà rifare un pezzo, perché non dovrai pensare ad ogni singola nota, ma ad una sequenza di cose che conosci già  ::)

robland

Citazione di: AlbertoDP il 27 Maggio, 2020, 04:04 PM
Come detto sopra, oltre ad una certa predisposizione personale, c'entra molto l'esperienza e la pratica. Quando vedo dei ballerini, mi rendo conto che non riuscirei a ricordare nemmeno due passi in fila

Ci penso anch'io ogni volta che vedo dei ballerini.  :laughing:
Non potrei mai.
Però se ritorno agli inizi, ricordo che anche con chitarra e basso mi sembrava un mistero come acchiappare le note. Ho avuto "fortuna", perché non avevo né spartiti né tab, quindi anni e anni di allenamento ad orecchio. Una faticaccia.

Elliott

Io quando vedo delle ballerine mi chiedo perché non le assumano più alte invece di farle stare sempre in punta di piedi

AlbertoDP

Citazione di: Elliott il 27 Maggio, 2020, 05:06 PM
Io quando vedo delle ballerine mi chiedo perché non le assumano più alte invece di farle stare sempre in punta di piedi

:lol:

Santi

Come avete detto, sicuramente chi ha una maggiore sensibilità parte avvantaggiato.
Però secondo me è una cosa che si può imparare. E' tutta questione di allenamento ed esperienza.

Imparare i brani a memoria è come imparare le poesie a scuola. All'inizio è difficile, poi pian piano iniziamo a comprendere le metriche, i meccanismi a sviluppare collegamenti neurali e viene sempre più facile.

Una cosa che aiuta molto è imparare a trascrivere bene le canzoni.
Per "bene" non intendo usare necessariamente il pentgramma e la semiotica classica. Si possono usare tranquillamente anche solo le sigle degli accordi e una sintetica trascrizione della struttura, magari evidenziando giusto gli obbligati. Va benissimo purchè sia fatto in modo chiaro, pulito e schematico.
Con l'esperienza e l'aiuto della memoria fotografica, questi schemi si trasferiranno pian piano anche nel cervello e sarà via via sempre più semplice imparare pezzi nuovi.

Inoltre, imparando a trascrivere e a leggere bene le parti che abbiamo trascritto, possiamo iniziare a costruire un "nostro" canzoniere.
Spesso mi capita di dover imparare dei piccoli repertori "una tantum" e di dover poi risuonarli a distanza di mesi. Aver trascritto i brani in modo chiaro mi permette di uscire dal vivo con un breve ripasso anche il giorno stesso.
Se la situazione lo consente (non sempre si può avere un leggio sul palco), saper trascrivere i brani ti consente di poter preparare dei concerti con molti brani in pochissimo tempo per poi leggerli a prima vista.
Ma avere un nostro canzoniere non ha solo un'utilità pratica. Ci consente di tenere traccia del nostro repertorio e di avere un supporto fisico in cui ci sono tutti i brani che abbiamo imparato. E' una cosa che dà soddisfazione  :D

Infine trascrivere un brano ci apre un'universo. Ci costringe ad analizzare i brani. Così si scoprono cose nuove su canzoni che magari pensavamo di conoscere e ci aiuta ad avere una comprensione molto più profonda della musica.



robland

Citazione di: Santi il 01 Giugno, 2020, 02:38 PM
Come avete detto, sicuramente chi ha una maggiore sensibilità parte avvantaggiato.
Però secondo me è una cosa che si può imparare. E' tutta questione di allenamento ed esperienza.

:quotonegalattico:

Runner

Citazione di: robland il 27 Maggio, 2020, 07:17 AM
Nei casi più difficili o di maggiore pigrizia (spesso), vado subito a cercarmi le tab! E mentre eseguo ricavo a posteriori la tonalità ecc. In una giornata il lavoro è fatto.

:sconvolto:
io ci metto giorni e giorni... e poi ricordarmi tutto...  :acci:
Sono un caso perso!  :maio: :cry2:

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