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I modi - cosa significa suonare modale

Aperto da Vu-meter, 02 Aprile, 2013, 12:00 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Ho pensato di fare due nuovi video sui modi che integrano le cose già dette nell'ultimo video con alcune cose che mi erano sfuggite e/o avevo date per scontate o conosciute.

Nel primo video parliamo della della storicità dei modi , li identifichiamo e collochiamo e li conosciamo meglio .




Nel secondo video parliamo di applicazioni pratiche dei modi : ne vediamo essenzialmente 3 .




Ho pensato di aprire un nuovo topic ed eventualmente in seguito integrerò gli altri due video rimasti nell'altro topic, in modo da averli tutti insieme. In questo modo se ci sono domande inerenti i nuovi video possiamo svilupparle qui senza "sporcare" l'altro topic ..


Olè, fatemi sapere se sono riuscito a migliorare il "vecchio" video ..

Reintegro anche gli allegati con lo schema dei box delle scale modali ..


Ps: chiedo venia per la tastiera indecorosa e non  dignitosa, ma a me diventa così dopo 20 minuti che l'ho pulita e ho montato corde nuove ..  :cry2:


Vu :)
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Vu-meter

Chiedo scusa a Vigilius, ma per una serie di disguidi tecnici ( e in larga parte a causa della mia stanchezza è andato perso il suo post ( e l'intero topic che avevo aperto ) .

Lo riporto in quote, perchè di più non posso fare :


Citazione di: Vigilius il 01 Aprile, 2013, 10:42 PM
Adesso il web è lento, ma domani non me lo perdo!


Grazie Vigi !!!


Tu che sei il re :king: dei video, di prego, fammi sapere sinceramente come posso migliorarli ..

:thanks: :thanks: :thanks:


:abbraccio: :abbraccio: :abbraccio:


Vu :)
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enox

Ciao Vu
Incredibile ma  sono sicuro che te ne rendi conto, sei riuscito tra un video e l'atro a condensare e rendere immediatamente fruibile una  quantità di informazioni veramente significativa per lo studio dei modi,io in passato ci ho messo veramente un bel pò di tempo per riuscire a venirne fuori è comunque i tuoi video sono o meglio tu sei di una chiarezza espositiva veramente notevole considerando che fai SENTIRE quello che intendi dire (molti di noi quando studiano o espongono dimenticano che il nostro primo senso come "musicisti" è l'udito).
P.s. stavo per dire qualcosa sulle penta,e sul loro uso nel modale,perchè l'approccio a scala intera è per forza di cose realmente molto jazzistico però forse è meglio aspettare un pò.

Vigilius

Premessa: odio il Do maggiore, ma in genere tutte le tonalità maggiori quindi già dire che il Do maggiore è il punto di riferimento per me non vuol dire nulla, ma questo vale solo per me (il fatto che sia quello che insegnavano alle medie al flauto è dovuto al fatto che è l'unica scala maggiore fattibile in modo semplice sul flauto dolce). Il Do maggiore io non l'ho assolutamente nelle orecchie ed infatti lo trovo quasi fastidioso, ma anche qui è questione di abitudine.
Poi ci sono alcune incongruenze che non sono tanto colpa tua, ma della ambivalenza modale-tonale che si è creata nella nostra cultura: dici sempre che le note sono dodici, ma poi i modi sono sette ed allora qualcosa non torna. I famosi rapporti di terza, quinta, ottava li ha scoperti e tematizzati un certo Pitagora, quello del teorema che probabilmente non è suo, che sicuramente non era tonale :firuli: Che poi il tonale sia una 'limitazione' lo trovo quanto meno curioso ed era la stessa critica fatta ad un certo J.S: Bach che infatti scrisse le due opere del Clavicembalo ben temperato per mostrare al mondo che si poteva comporre in tutte e 12 le tonalità senza prediligerne alcuna; lo stesso fece Chopin, ma si andrebbe ancora più lontano.
La storia della nota bordone e dei modi è arrivata sino al 1500 compreso ed era come componevano, ad esempio, i madrigali i 'cantastorie' del tempo ed è forse dove l'uso dei modi è più evidente; ecco perché usare i modi fa un po' 'jazz': perché si suona su 'bordoni' per scelta stilistica e per far risaltare la matrice 'modale' di certe improvvisazioni o, come si diceva una volta, 'svisate'. Infatti è quello che fai nel secondo video sul lam7 :ookk:
Anche quando parli di 'ambiente arabo' riguardo i modi fa storicamente sorridere visto che gli arabi arrivano 1000 anni dopo ed in fondo siamo noi ad associare certi suoni all'Arabia poi va là e scopri che suonano per noi 'stonati' in quanto non hanno la scala 'temperata' come noi.
Io comunque continuo a pensare al tonale come qualcosa che amplia le possibilità e non le chiude; trovo la pentatonica molto più limitante ed infatti io non la penso mai a 5 note, ma ci aggiungo sempre qualcosa ed infatti è per questo che non so suonare blues: metto troppe note. Un mi minore pentatonico per me non esiste senza, ad esempio, il fa# come minimo! :acci:
Anche se la mia impostazione è rigidamente tonale alla fine il 'suono come mi pare' deve essere la parte modale che è in me.

All of me l'hai suonata molto bene e non avrei mai sospettato che fosse 'semplicemente' in do maggiore e l'impro è molto jazzy; anche la versione modale è fatta bene, ma viene fuori l'incredibile importanza che nel jazz ha la sezione ritmica che sta sotto che permette a chi suona 'sopra' di fare tutto quello che vuole.


Il secondo video non ha l'incorporamento attivato e, giusto per parlare di cose tecniche, nel primo video la base era un pelo alta o la chitarra solista bassa: si sente poco l'improvvisazione; nel secondo video invece si sente molto bene. Video di 20 minuti, più di 30 unendo i 2 video, inquadrando solo il manico della chitarra (ora i tasti si vedono meglio) è al limite del suicidio mediatico: stanca! Riconosco che è più semplice e veloce, ma mentre parli sarebbe meglio vederti e così ti rivolgi direttamente a qualcuno. Guardare un manico ed ascoltare uno che parla non è il massimo del coinvolgimento anche se so che è molto più semplice per il montaggio.

Ma la tastiera della chitarra tu la mangi? Si vede che è già bella rovinata: la mia neanche dopo 30 anni è così!
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Citazione di: enox il 02 Aprile, 2013, 01:14 AM
Ciao Vu
Incredibile ma  sono sicuro che te ne rendi conto, sei riuscito tra un video e l'atro a condensare e rendere immediatamente fruibile una  quantità di informazioni veramente significativa per lo studio dei modi,io in passato ci ho messo veramente un bel pò di tempo per riuscire a venirne fuori è comunque i tuoi video sono o meglio tu sei di una chiarezza espositiva veramente notevole considerando che fai SENTIRE quello che intendi dire (molti di noi quando studiano o espongono dimenticano che il nostro primo senso come "musicisti" è l'udito).



Grazie Enox, più che altro sei tu che sei sempre estremamente gentile . Grazie di cuore , sei una carezza . :thanks: :thanks: :thanks:

:abbraccio: :abbraccio:



Citazione di: enox il 02 Aprile, 2013, 01:14 AM
Ciao Vu
Incredibile ma  sono sicuro che te ne rendi conto, sei riuscito tra un video e l'atro a condensare e rendere immediatamente fruibile una  quantità di informazioni veramente significativa per lo studio dei modi,io in passato ci ho messo veramente un bel pò di tempo per riuscire a venirne fuori è comunque i tuoi video sono o meglio tu sei di una chiarezza espositiva veramente notevole considerando che fai SENTIRE quello che intendi dire (molti di noi quando studiano o espongono dimenticano che il nostro primo senso come "musicisti" è l'udito).
P.s. stavo per dire qualcosa sulle penta,e sul loro uso nel modale,perchè l'approccio a scala intera è per forza di cose realmente molto jazzistico però forse è meglio aspettare un pò.

Ti prego Enox, partecipa attivamente senza timore, anzi , ci fai davvero piacere ! :sisi:

Un abbraccio ! :abbraccio:

Vu :)
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Vu-meter

Orpole che commento fantastico !! Grazie Vigi !!!!  :thanks: :thanks: :thanks:

Provo a rispondere a blocchi :

Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

Premessa: odio il Do maggiore, ma in genere tutte le tonalità maggiori quindi già dire che il Do maggiore è il punto di riferimento per me non vuol dire nulla, ma questo vale solo per me (il fatto che sia quello che insegnavano alle medie al flauto è dovuto al fatto che è l'unica scala maggiore fattibile in modo semplice sul flauto dolce). Il Do maggiore io non l'ho assolutamente nelle orecchie ed infatti lo trovo quasi fastidioso, ma anche qui è questione di abitudine.



Ehehe  :sarcastic: .. Il nostro Vigi è sempre un passo avanti . Tieni presente comunque che riferirsi al Do maggiore o al La minore è sostanzialmente ( da un puro punto di vista di analisi logica ) la stessa cosa . Se sei abituato a brani rock è probabile che il senso della minore naturale tu l'abbia oramai indissolubilmente legato alla tua persona . Per quanto riguarda la pura analisi logica ( le note sono le medesime ) è la stessa cosa .. ricordi che dico che mi rifaccio sempre alla maggiore per paragonare quando invece sarebbe giusto paragonare i modi minori alla scala minore naturale come giustamente fa Power ?



Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

Poi ci sono alcune incongruenze che non sono tanto colpa tua, ma della ambivalenza modale-tonale che si è creata nella nostra cultura: dici sempre che le note sono dodici, ma poi i modi sono sette ed allora qualcosa non torna.


E' vero che i modi sono solo 7 ma toccano tutte e dodici le note , mettendomi a disposizione tutte e 12 le note all'interno di una stessa tonalità. Sono solo 7 colori diversi .. non se ne potrebbero avere 12 perchè a quel punto sarebbe solo ed esclusivamente una scala con un colore ed entreremmo nella visione "filosofica" della musica dodecafonica ..



Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

I famosi rapporti di terza, quinta, ottava li ha scoperti e tematizzati un certo Pitagora, quello del teorema che probabilmente non è suo, che sicuramente non era tonale :firuli: Che poi il tonale sia una 'limitazione' lo trovo quanto meno curioso ed era la stessa critica fatta ad un certo J.S: Bach che infatti scrisse le due opere del Clavicembalo ben temperato per mostrare al mondo che si poteva comporre in tutte e 12 le tonalità senza prediligerne alcuna; lo stesso fece Chopin, ma si andrebbe ancora più lontano.


Ho usato una parola forte quando dico "limitazione" in effetti, era solo per esporre il fatto che in tonale mi manca la possibilità di dare ulteriori colori . Posso spostarmi di tonalità ma avrò i medesimi colori di prima .. col modale sia che resti in tonalità, sia che la rompa mi si aprono nuove prospettive . Certo che questo non significa che siano tutte belle e/o che tutto stia bene su tutto. A moltissimi addirittura i modi non servono proprio , perchè non piacciono nemmeno ! Da qualche parte ho letto che occorrono almeno 6 mesi per poter educare l'orecchio al sistema modale.. non so chi abbia fatto questi calcoli che mi sembrano un po' strani.. comunque in effetti non li abbiamo dalla nascita perchè dalle ninna nanne in avanti ciò che ascoltiamo è fortemente tonale , spesso è addirittura un tonale imbavagliato . :eheheh:
Nella musica così detta classica il tonale è sfruttato alla perfezione e si raggiungono vette compositive incredibili, senza per questo sentire la mancanza dei modi, anzi !! :nono:
Ma perfino nel jazz o nel rock non è che se ne senta la mancanza . Il tonale è qualcosa di perfetto che ha trovato degli equilibri perfetti e chi si approccia al modale dovrebbe farlo proprio perchè da birbante, vuole romperli. Non si può pensare che ognuno abbia bisogno dei modi prevaricando i propri gusti . E' per questo che tendo sempre a spiegare che si vive anche senza modi, ma che però sono questi .. non sono nomi diversi della stessa scala .. Come diceva il topic : " qualcuno suona modale e non lo sa .. e qualcuno crede di suonare modale, ma non lo fa "  .. :eheheh:







Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

La storia della nota bordone e dei modi è arrivata sino al 1500 compreso ed era come componevano, ad esempio, i madrigali i 'cantastorie' del tempo ed è forse dove l'uso dei modi è più evidente; ecco perché usare i modi fa un po' 'jazz': perché si suona su 'bordoni' per scelta stilistica e per far risaltare la matrice 'modale' di certe improvvisazioni o, come si diceva una volta, 'svisate'. Infatti è quello che fai nel secondo video sul lam7 :ookk:
Anche quando parli di 'ambiente arabo' riguardo i modi fa storicamente sorridere visto che gli arabi arrivano 1000 anni dopo ed in fondo siamo noi ad associare certi suoni all'Arabia poi va là e scopri che suonano per noi 'stonati' in quanto non hanno la scala 'temperata' come noi.



Hai ragione , loro utilizzano sopratutto le minori armoniche e la loro musica è piuttosto diversa .. era solo un richiamo mentale per far capire che comunque anche modi impossibili sulla carta , possono suonare creativamente dando un senso esotico ..



Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

Io comunque continuo a pensare al tonale come qualcosa che amplia le possibilità e non le chiude; trovo la pentatonica molto più limitante ed infatti io non la penso mai a 5 note, ma ci aggiungo sempre qualcosa ed infatti è per questo che non so suonare blues: metto troppe note. Un mi minore pentatonico per me non esiste senza, ad esempio, il fa# come minimo! :acci:
Anche se la mia impostazione è rigidamente tonale alla fine il 'suono come mi pare' deve essere la parte modale che è in me.


Te l'ho detto che sei un passo avanti, nolente o volente . :eheheh: Sei impostato verso la minore naturale, come è normale che sia per chi è cresciuto a pane e rock . Tu non hai alcun bisogno dei modi, a meno che non voglia giocare  o sperimentare per arricchire il tuo fraseggio .. ma sei di quelli che può  vivere anche senza .. Sul web però spesso leggiamo della loro fondamentale importanza e così, ho voluto controbattere ..



Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

All of me l'hai suonata molto bene e non avrei mai sospettato che fosse 'semplicemente' in do maggiore e l'impro è molto jazzy; anche la versione modale è fatta bene, ma viene fuori l'incredibile importanza che nel jazz ha la sezione ritmica che sta sotto che permette a chi suona 'sopra' di fare tutto quello che vuole.



Grazie ! :thanks:


Verissimo , il "walking bass" permette cose che il bassista degli u2 non permetterebbe ..  :sarcastic: Continuando a puntare sulla tonica qualche difficoltà in più si avrebbe eccome ..




Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

Il secondo video non ha l'incorporamento attivato e, giusto per parlare di cose tecniche, nel primo video la base era un pelo alta o la chitarra solista bassa: si sente poco l'improvvisazione; nel secondo video invece si sente molto bene. Video di 20 minuti, più di 30 unendo i 2 video, inquadrando solo il manico della chitarra (ora i tasti si vedono meglio) è al limite del suicidio mediatico: stanca! Riconosco che è più semplice e veloce, ma mentre parli sarebbe meglio vederti e così ti rivolgi direttamente a qualcuno. Guardare un manico ed ascoltare uno che parla non è il massimo del coinvolgimento anche se so che è molto più semplice per il montaggio.


Grazie per la segnalazione dell'incorporamento !! :thanks:


Hai ragione ... non è tanto una questione di montaggio .. mia moglie mi aveva chiesto se non fosse meglio una figura intera, ma il fatto è che mi vergogno .. :shy: .. sono brutto come la peste bubbonica e non mi pareva giusto esporvi la mia bruttura ..



Citazione di: Vigilius il 02 Aprile, 2013, 08:21 AM

Ma la tastiera della chitarra tu la mangi? Si vede che è già bella rovinata: la mia neanche dopo 30 anni è così!


Ho le mani che mi sudano i molto !  :acci: Sporco le tastiere come niente ..  :'(  Infatti mi trovo meglio ( ma non ne ho più ) sulle chitarre che nella parte del manico non hanno la verniciatura .. le trovo fantastiche perchè non mi "incollo" ..


Grazie Vigi per l'ottimo post ! :goodpost: :thanks: .. Tanti spunti di riflessione e tanti consigli concentrati !!!  Grazie ancora !


Un abbraccio ! :abbraccio:

Vu :)
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marcellom

Wow.. oggi durante una pausa ho iniziato a guardare i video...
Sono spiegati con una semplicità disarmante e anche io riesco a capire quasi tutto...
Non sono riuscito a seguire con attenzione ed a un certo punto mi sono perso...
Ma prima di "rompere"  per poi scoprire che bastava seguire meglio o leggere i post successivi aspetterò di poter seguire con più attenzione questo topic che mi interessa tanto.
Poi magari posterò i miei dubbi...
Che dire.. in rete non ho mai trovato i modi spiegati cosi... Vu,  ha fatto un lavoro splendido (per me) e suonato magnificamente...
Il mio orecchio infatti non solo digerisce le tue dissonanze... ma le gradisce pure!! ^-^
Bene,  bravo bis.. e ora (o meglio domani)  affronterò il topic del grande Power... chissà se dopo le lezioni di questi maestri... potrò dire ai nipoti "... e cosi... capii i modi"  ^-^


nihao65

Veramente bravo Vu, in effetti penso che il tuo approccio per spiegare il sistema modale sia il più corretto, nel senso così si possono comprendere quali e quante sono le possibili sonorità che si possono ottenere.
:goodpost:
Nihao   

Moreno Viola

Innanzitutto complimenti per come hai impostato i due video, in modo molto pratico.
Sono molto affascinato dalle infinite opportunità che il travalicare i confini della tonalità può dare, ma ho un pensiero piuttosto preciso sulla modalità ed anzi mi spingo a dire che non trovo un vero e proprio conflitto tra i due pensieri, o comunque sono dell'opinione che non dovrebbe esserci.
Semplificando penso che sia verissimo che siamo limitati dalle nostre convenzioni e non ci rendiamo conto che spesso siamo propensi ad accettare ad esempio nelle colonne sonore dei film "de paura", le dissonanze che in un contesto melodico rock/pop non tollereremmo.
Oppure che quando ascoltiamo jazz o musica di etnie diverse dalle nostre troviamo gradevoli sequenze di note che normalmente rifiutiamo.
Ma ancora, esistono musicisti, che hanno compensato le proprie lacune tecniche con una creatività che sconfinava al di fuori delle convenzioni della tonalità senza preoccuparsi se suonavano o meno modale.
Questa apertura mentale è alla base della sopravvivenza della musica stessa, che si rimodella continuamente assorbendo linguaggi diversi.
E' un esercizio che dovremmo fare, quello di accettare che ci sono mondi lontani dove le persone si esprimono in modo diverso.
Detto questo però penso che affrontare la modalità debba essere un obbiettivo di crescita da affrontare a tempo debito, altrimenti si rischia di riempire il proprio vocabolario di parole (note) ma aver poca padronanza di linguaggio o peggio ancora non avere niente da dire.
Per questo motivo, seguo i vostri topic sull'argomento con molto interesse e mi sto divertendo molto a provarci, ma rimando a quando sarò un po' più "grande" una vera e propria immersione in questo affascinantissimo mondo.
In ogni caso continuate così perchè state facendo veramente un bel lavoro.

P.S. mi ha fatto piacere sentirti citare Paul Gilbert, che è l'unico tra i cosiddetti shredder che mi piace molto e al quale riesco a perdonare qualche tirata iperveloce.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vu-meter

Citazione di: marcellom il 02 Aprile, 2013, 07:27 PM
Wow.. oggi durante una pausa ho iniziato a guardare i video...
Sono spiegati con una semplicità disarmante e anche io riesco a capire quasi tutto...
Non sono riuscito a seguire con attenzione ed a un certo punto mi sono perso...
Ma prima di "rompere"  per poi scoprire che bastava seguire meglio o leggere i post successivi aspetterò di poter seguire con più attenzione questo topic che mi interessa tanto.
Poi magari posterò i miei dubbi...
Che dire.. in rete non ho mai trovato i modi spiegati cosi... Vu,  ha fatto un lavoro splendido (per me) e suonato magnificamente...
Il mio orecchio infatti non solo digerisce le tue dissonanze... ma le gradisce pure!! ^-^
Bene,  bravo bis.. e ora (o meglio domani)  affronterò il topic del grande Power... chissà se dopo le lezioni di questi maestri... potrò dire ai nipoti "... e cosi... capii i modi"  ^-^

Grazie Marcello !!!!  :thanks: :thanks: :thanks:

:kiss: :kiss: :kiss:


Se hai dubbi, chiedi senza remore ( ammesso che sappia rispondere ) ..  :eheheh:

Un occhio anche al topic di Power che sta andando alla grandissima ed è anche più chiaro di me ! Beato lui che ha questa capacità .  :ookk:




Citazione di: nihao65 il 02 Aprile, 2013, 10:40 PM
Veramente bravo Vu, in effetti penso che il tuo approccio per spiegare il sistema modale sia il più corretto, nel senso così si possono comprendere quali e quante sono le possibili sonorità che si possono ottenere.
:goodpost:
Nihao


Grazie Nihao ! :thanks:

Sempre gentilissimo !  :abbraccio:




Citazione di: Moreno Viola il 02 Aprile, 2013, 11:33 PM
Innanzitutto complimenti per come hai impostato i due video, in modo molto pratico.
Sono molto affascinato dalle infinite opportunità che il travalicare i confini della tonalità può dare, ma ho un pensiero piuttosto preciso sulla modalità ed anzi mi spingo a dire che non trovo un vero e proprio conflitto tra i due pensieri, o comunque sono dell'opinione che non dovrebbe esserci.
Semplificando penso che sia verissimo che siamo limitati dalle nostre convenzioni e non ci rendiamo conto che spesso siamo propensi ad accettare ad esempio nelle colonne sonore dei film "de paura", le dissonanze che in un contesto melodico rock/pop non tollereremmo.
Oppure che quando ascoltiamo jazz o musica di etnie diverse dalle nostre troviamo gradevoli sequenze di note che normalmente rifiutiamo.
Ma ancora, esistono musicisti, che hanno compensato le proprie lacune tecniche con una creatività che sconfinava al di fuori delle convenzioni della tonalità senza preoccuparsi se suonavano o meno modale.
Questa apertura mentale è alla base della sopravvivenza della musica stessa, che si rimodella continuamente assorbendo linguaggi diversi.
E' un esercizio che dovremmo fare, quello di accettare che ci sono mondi lontani dove le persone si esprimono in modo diverso.
Detto questo però penso che affrontare la modalità debba essere un obbiettivo di crescita da affrontare a tempo debito, altrimenti si rischia di riempire il proprio vocabolario di parole (note) ma aver poca padronanza di linguaggio o peggio ancora non avere niente da dire.
Per questo motivo, seguo i vostri topic sull'argomento con molto interesse e mi sto divertendo molto a provarci, ma rimando a quando sarò un po' più "grande" una vera e propria immersione in questo affascinantissimo mondo.
In ogni caso continuate così perchè state facendo veramente un bel lavoro.

P.S. mi ha fatto piacere sentirti citare Paul Gilbert, che è l'unico tra i cosiddetti shredder che mi piace molto e al quale riesco a perdonare qualche tirata iperveloce.


Grazie Moreno ! :thanks:

Ti quoto al 1000% ! C'è gente a new orleans che neanche sa cosa siano i modi e li suona fantasticamente ! :eheheh:

La musica va oltre i nostri limiti ed è limitata soltanto dal folclore in cui nasciamo e cresciamo , purtroppo.


Grazie davvero di cuore a tutti !!!

:grouphug:


Vu :)
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Bioca63

Grazie Vu! Post come questi, quelli di Power e di Vigi, e le discussioni che ne nascono, danno a questo forum una qualita' che lo rende veramente unico!  :goodpost: :thanks:

L'argomento e' tosto...ma confido che con il tempo anche io riesca a trarre qualche sounto da tutto cio'.vper il momento sono un po'  :smiley-shocked031:

Vu-meter

Citazione di: Bioca63 il 07 Aprile, 2013, 06:48 PM
Grazie Vu! Post come questi, quelli di Power e di Vigi, e le discussioni che ne nascono, danno a questo forum una qualita' che lo rende veramente unico!  :goodpost: :thanks:

L'argomento e' tosto...ma confido che con il tempo anche io riesca a trarre qualche sounto da tutto cio'.vper il momento sono un po'  :smiley-shocked031:

Figurati Bioca, per noi è un piacere !!

Tieni presente che, se hai domande, ed ammesso che abbiamo le risposte, siamo qua .

Un abbraccio !  :abbraccio:

Vu :)
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enox

Vu scusa l' off topic ma ho dei miei video da postare mi dai qualche indicazione?


Vu-meter

Citazione di: enox il 10 Aprile, 2013, 09:39 PM
Vu scusa l' off topic ma ho dei miei video da postare mi dai qualche indicazione?

Ciao Enox !!  :hi:

I video tocca metterli sul tubo e poi postarli qui utilizzando semplicemente l' indirizzo della pagina tipo :



http://www.youtube.com/watch?v=k6CPTN9MBIw





Il sistema poi fa tutto in automatico ..


Vu :)
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enox

Ok grazie Vu !

Posto uno stralcio di un articolo di Mimmo Langella recuperato da AXE, la seconda parte dell'articolo dopo l'escursus storico è quella che più ci interessa:

da "Ma che modi sono questi!" pubblicato su Axe N.93, novembre 2004

I modi della scala maggiore traggono origine dal sistema musicale usato dai greci nell'antichità, poi adottato e trasformato nel corso dei secc. VIII-IX dai cristiani per i loro canti gregoriani dando luogo ai modi ecclesiastici o, appunto, gregoriani, più vicini a come li conosciamo noi oggi. Sono tornati attuali con l'avvento del jazz modale, vale a dire dopo il 1959, anno in cui furono pubblicati Kind of Blue di Miles Davis, opera-manifesto in cui sono rivisitate le forme classiche della canzone e del blues attraverso la tecnica dell'improvvisazione modale e sono tentate nuove forme che detta tecnica permette, e il testo The Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization for Improvisation di George Russell, che propone un uso di tipo tonale della modalità lidia.
Le scale modali sono utilizzate sia su progressioni armoniche tonali sia modali; sì, direte voi, ma qual è la differenza? Beh, una sequenza armonica tonale impiega accordi costruiti (per terze) sui diversi gradi della scala diatonica maggiore o minore, tra questi vi è una gerarchia: sul quinto grado è costruito l'accordo di settima di dominante, molto instabile a causa della presenza al suo interno del tritono (intervallo di b5 tra terza e settima dell'accordo), che risolve sull'accordo di tonica.
Inserire es. 1
Questo movimento tra i due accordi principali della tonalità, cioè della dissonanza (tensione) verso la consonanza (risoluzione) è la caratteristica principale della musica tonale. Un'armonia modale si manifesta semplicemente evitando il rapporto dominante-tonica all'interno di una scala; si possono dunque usare anche armonizzazioni ad intervalli di terza che delineino l'ambiente modale, anche se nel jazz sono prevalse quelle ad intervalli di quarta in cui gli accordi sono considerati equivalenti.
Ma, ridirete voi, perché complicarsi la vita utilizzando i modi su una progressione armonica tonale? È vero, infatti, è più facile pensare semplicemente alla scala del centro tonale e improvvisare creando melodie a orecchio (improvvisazione orizzontale), però si corre anche il rischio di non centrare il suono dei diversi accordi della progressione; facciamo un esempio. Siamo in tonalità di DO maggiore e a un certo punto nell'armonia c'è Rem, l'accordo costruito sul II grado; se continuassimo a pensare esclusivamente alla scala del centro tonale saremmo portati a enfatizzare le note dell'accordo di Do (do, mi, sol) piuttosto che quelle di Rem (re, fa, la) perdendo il collegamento armonico col Rem. Se invece il centro tonale è spostato a RE lasciando invariate le note della scala di DO maggiore, otteniamo una scala che combacia perfettamente con il suono del Rem, mantenendo tuttavia la sua relazione col centro tonale originale; in pratica abbiamo creato un modo della scala maggiore: RE dorico. Ogni grado dunque, nel concetto modale della tonalità, diviene tonica secondaria del proprio modo; tonica poiché è il I grado della sua scala modale, secondaria perché per quanto faccia capo a un proprio modo e quindi sia indipendente, fa riferimento a una tonica principale rappresentata dal I grado della scala generatrice (master).

Antonio

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