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Gli Equalizzatori parte 3:Tipologie e controlli

Aperto da Cris Valk, 14 Aprile, 2017, 07:49 PM

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Cris Valk

Cari Jamblers continua la rubrica dedicata agli equalizzatori,soprattuto nel campo del mixing.Buona lettura.

Premessa

I Fader attenuano o boostano l'intero segnale,o messa in altri termini...l'intero spettro sonoro di frequenze è reso piu' debole o piu' forte.



Gli Equalizzatori (d'ora in poi abbreviati in EQ) invece attenuano o boostano solo uno specifico range di frequenze e quindi alterano il 'tono' del segnale.
I primi EQ in commercio erano passivi potevano solo attenuare le frequenze (quindi agivano solo da filtro),quelli successivi potevano anche boostarle.
Tutti gli EQ sono basati sul concetto di 'FILTRAGGIO',quindi i termini 'Equalizzatore' e 'Filtro' sono usati intercambiabilmente.
Qui invece ci riferimo aun 'Filtro' quando vorremo indicare un circuito atto a una singola frequenza come riferimento,ed 'Equalizzatore' quando ci si riferisce a uno dotato di piu' filtri.
Un filtro puo' essere limitato a un solo range specifico di frequenze,conosciuto come BANDA.
Un tipico eq su una console da studio analogica (quelle grosse e ingombranti),ha 4 bande.
Qui sotto è presa da un modulo '500' (dei piccoli rack da mettere in verticale,nelle cosiddette 'lunchbox')



LF=Low Freq./Bassi
LMF=Low-Mid Freq./Medio-bassi
HMF=Hi Mid Freq./Medio-alti
HF=Hi Freq./Alti

Di norma ci sarebbero anche un filtro HPF (HI Pass Filter/Passa-Alti) e uno LPF (Low Pass Filter/Passa-Bassi).

Molti plugin software ed eq digitali sono dotati di piu di 4 bande,alcuni ne offrono piu di 10 e cosi via...
Tali eq sono conosciuti come 'Paragrafici',e sono un ibrido tra eq grafici e parametrici(spiegati in seguito nell'articolo).



Potrebbe essere messo in discussione il fatto che raramente avremo bisogno di piu di quello che offre un EQ come quello di un banco analogico...quindi 2 pass filter (HPF/LPF) per rimuovere contenuti,2 filtri Shelving per cambiare la tonalità generale dei suoni e 2 eq parametrici per un trattamento piu 'mirato'.
Perchè essenzialmente,la maggior parte delle produzioni prima dell'avvento delle DAW,erano mixate con eq che non erano molto piu' elaborati di quello qui sopra.
I plugin sw con la loro smisurata quantità di bande a disposizione,potrebbero trarre in inganno che ci vogliano davvero tutte per un equalizzazione 'standard'.



E' vero che a volte alcune bande di quelle potrebbero essere utili,ma questo è piu' nel caso di registrazioni 'problematiche'.
Per uno shaping del tono generale,spesso sono gli ingegneri del suono navigati che hanno doti auditorie sufficienti che potrebbero trarre veramente un beneficio da questa moltitudine di bande;l'equalizzazione di sicuro non è l'aspetto piu' semplice del mixaggio,e introdurre piu' bande del necessario puo' renderlo piu' difficile.
E' meglio centrare il punto giusto con una sola banda che mancarla con 3.

Un altro potenziale problema con i plugin paragrafici è l'aspetto visivo della risposta in frequenza che generano.



Possono facilmente distrarre l'attenzione dal vero effetto che esso andrà a produrre sul mix,e condurre a un equalizzazione dettata solo dall'uso della vista.
Per esempio uno potrebbe sovraequalizzare solo perchè un boost di +6dB visivamente è molto piccolo.
Se hai mai equalizzato con un plugin paragrafico e non riesci a capire perchè l'effetto sia cosi estremo oppure nullo,pur guardando solo il gain applicato,probabilmente sei caduto in questa trappola.
I pro che lavorano sui banchi analogici in studio difficilmete useranno la vista per le loro scelte sull'equalizzazione,infatti su quei banchi non è nemmeno segnata la scalatura (ma solo l'escursione) della manopola del Gain.



Per fortuna esistono produttori di plugin (tipo McDSP) che lasciano decidere all'utente se visualizzare o meno le curve della risposta in frequenza che esse genereranno,promuovendo cosi l'eq basata sull'orecchio,il consiglio che posso darvi è di visualizzarlo solo per avere un riferimento su che tipo di trattamento si farà se non si è molto pratici coi termini,e poi una volta appresi disattivarli.

GRAFICI DI RISPOSTA IN FREQUENZA

Si usano per dimostrare come un dispositivo alteri le diverse frequenze del segnale che gli passa attraverso.



Su questi grafici Gain VS Freq,l'asse X copre l'intero range di frequenze udibile;dai 20 Hz ai 20KHz.
Il fatto che la nostra percezione di 'tonalità' non è lineare è evidente sulla scala delle frequenze,da cui è possibile notare che il range da 100 a 200 Hz è identica alla larghezza di quello da 1KHz a 2KHz.
Lo spazio tra linee della griglia corrisponde al loro range (step di 10 Hz per le decine,100 per le centinaia,ecc...)



Il filtro qua sopra è conosciuto come 'BRICKWALL',ed è un filtro che ha una 'Slope' (curva di risposta in frequenza,espressa in Decibel per ottava) molto ripida,quasi piatta che la fa assomigliare a un Muro e nell'insieme visivamente sembra un mattone,il quale divide lo spettro di frequenze in 2 bande distinte,dove tutte le frequenze da una parte sono rimosse e dall'altra conservate.

Un filtro come quello nella figura qua sopra è solamente IPOTETICO,perchè non puo' essere costruito,e anche se lo fosse causerebbe non pochi effetti collaterali,ma la risposta in frequenza è simile tuttavia.
Da notare che questo termine è usato spesso per indicare un filtro digitale con appunto uan Slope molto ripida ma MAI verticale.

Ci sono cosi tanti termini e design circuitali coinvolti nel filtraggio che potrebbe essere difficile tenerli a mente tutti.
Per generalizzare,diremo che nel mixaggio si usano spesso i seguenti tipi (che ora descriveremo):

PASS,SHELVING e PARAMETRICI.

Ma daremo anche uno scorcio ad altre tipologie (anche alcune usate in Mastering).

Ogni tipologia ha una forma riconoscibile quando rappresentata graficamente o su un grafico di risposta in frequenza.
Queste le icone usate per distinguerle,e bisogna immaginarle come se le parti superiori rappresentino un boost e le inferiori un taglio.In questo modo è piu' facile riconoscerle.




PASS FILTER[/color]

La circuiteria di un PASS FILTER puo' essere semplice come una mera combinazione tra una resistenza e un condensatore.
La frequenza di riferimento dei PF è chiamata Frequenza di CUT-OFF,ed è situata a -3dB dal punto di inizio del filtro.
I PF permettono da una parte della frequenza di CUT-OFF di passare,mentre dall'altra di essere man mano attenuate sempre di piu'.
un Hi Pass Filter (HPF) per esempio permette alle frequenze al di sopra della frequenza di CUT-OFF di passare,ma filtra le frequenze al dis otto di essa.
Mentre un Low Pass Filter (LPF),fa esattamente l'opposto;lascia passare le frequenze al di sotto della freq. di CUT-OFF,e filtra man mano quelle al di sopra.

N.B:un HPF è anche detto a volte 'Low-Cut Filter' o più semplicemente 'LO CUT',e un LPF come 'HI CUT' o 'Hi-Cut Filter'.non c'è nessuna differenza tra i termini,in quanto indicano tutti la stessa cosa,ma generalmente è piu' di uso comune usando i termini Pass Filter che Cut Filter.
Quindi non restate interdetti se al posto di HPF e LPF trovate LCF e HCF.



E' facile notare che i punti di Cut-Off non sono dove le curve iniziano a piegarsi (la frequenza di transizione).
Infatti come accennato piu su,il punto di Cut-Off è situato a -3dB di attenuazione dal punto di inizio della transizione.



Per esempio un HPF a 100Hz vuol dire che quella frequenza è GIA' attenuata di 3dB,e quindi anche quelle leggermente superiori lo sono,anche se di qualche dB.

Alcuni filtri hanno una freq. di Cut-Off fissa attivabile è disattivabile solo tramite tasti/switch.



In molti casi la freq di Cut-Off sarà attorno gli 80Hz,il quale è proprio appena sotto nota piu bassa della chitarra (Mi 6a corda=82Hz,standard tuning in 440Hz)e la seconda armonica della nota piu' bassa del Basso elettrico (E ,41Hz).
Tuttavia la maggior parte dei Pass Filter che si usano in mixing hanno la freq di Cut-Off Sweepabile,cioè che si puo' scegliere in avanti e indietro.

Un altra caratteristica fondamentale dei PF è la 'SLOPE',la curva di attenuazione (ma puo' essere anche di boost nel caso dei filtri Shelving).
La ripidità di tale curva è rappresentata in dB/Oct cioè Decibel per ottava,sempre in multipli di 6dB,ossia se c'è scritto 6db/oct Slope significa che dal punto di Cut-Off in poi la curva attenuera' di 6dB per ogni ottava,o per essere ancora piu' chiari che per esempio un HPF a 100Hz,nel range che va dai 100 ai 50 Hz (un ottava appunto) ci sarà un ulteriore attenuazione di 6dB,in quella da 50 a 25 una aggiuntiva attenuazione sempre da 6dB,cosi facendo in questo range si arriva già a -12dB,e cosi via...

Si puo' notare che per una curva aggressiva come 30dB per ottava,ci vorranno solo 2 ottave prima che le frequenze vengano attenuate piu di 60dB,il quale possono essere percepite come muting effettivo.
In generale,piu' la curva è ripida,piu' è probabile che il filtro produca artefatti e effetti collaterali/indesiderati.



Un PF analogico puo' avere una Slope fissa di 6dB,12dB o 18dB,(in ordine di popolarità),unsìa curva di 36dB/Oct è considerara molto ripida,ed è piu' facile nel dominio digitale trovare piu' possibilità di scelta delle Slopes,e alcune volte non sono relegate ai classici multipli di 6dB.
Dovrebbe essere menzionato anche il fatto che se non è disponibile la scelta della Slope,si puo' comunque simularne una combinando 2 filtri.
Ad esempio possiamo crearne una da 12dB/Oct combinando due PF entrambi da 6dB/Oct con lo stesso punto di Cut-Off.
Cosi facendo mentre il segnale attraversa il primo filtro,il la prima ottava raggiunge 6dB di attenuazione,e quando attraversa il secondo filtro subirà un ulteriore attenuazione di 6dB,facendo in modo che la somma di attenuazione sia 12dB/Oct.
Nel dominio analogico invece,bisognaìerebbe connettere 2 PF in serie,mentre con un plugin paragrafico si devono attivare 2 bande con la stessa risposta di Pass Filter.Ma in tutti i casi la freq di Cut-Off deve essere identica per entrambi.

N.B:Nonostante possa sembrare una banalità,alcune persone erroneamente credono che una volta che il segnale attraversa il primo filtro,un secondo passaggio attraverso il secondo medesimo filtro non avrà effetto.
I filtri attenuano sempre e non rimuovono mai completamente.Come dimostra l'esempio qui sopra sulla simulazione di un PF a 12dB/Oct combinando 2 PF da 6dB/Oct.

Alcuni di noi hanno familiarità con i PF sui Synth,che hanno sia la freq di Cut-Off che il controllo per la Resonance.



Quest'ultimo produce un boost intorno alla freq di Cut-Off,e dà un po' di edge sul range di transizione.



La 'risonanza' è altamente notabile quando la freq di Cut-Off è 'sweepata';ossia è spostata in avanti e in indietro,e la maggior parte dei mixer da DJ incorporano tali filtri.
Il controllo Resonance non è per niente una caratteristica comune negli eq da mixaggio,nonostante alcuni,tipo il PSP MasterQ lo forniscano.


E' possibile notare in questa immagine che i Pass Filter siano dotati del controllo 'Q' (Quality Factor,ossia la campanatura in gergo),ma in questo caso esso agisce da filtro 'Resonance,infatti si vede l'alzamento della curva sulla freq di Cut-Off dell' HPF.

Tuttavia potrebbe essere 'segretamente' incorporato in alcuni design,e spesso sono quelli che offrono pochi controlli e non rivelano il loro grafico di risposta in frequenza.
Un esempio potrebbe essere l'Universa Audio NEVE 1073 EQ (plugin che emula la controparte analogica)


Questo plugin emula il leggendario EQ Neve,di cui la caratteristica appunto è di essere molto colorato dato che le forme sono appunto tutt'altro che quelle che abbiamo visto nei grafici piu' su,inoltre per il controllo HPF sulla estrema destra,cambia pure la Resonance per ognuno dei 4 tagli disponibili,quindi non fa solo da HPF.

Generalmente parlando,eq di questo tipo hanno una risposta in frequenza molto lontana dalla perfezione,un fatto questo che spesso contribuisce al loro 'appealing sound'.
Anche se un eq non offre un controllo Resonance possiamo sempre simularne uno aggiungendo un filtro Parametrico a un PF intorno alla freq di Cut-Off.



Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

Cris Valk

SHELVING FILTER[/color]

la maggior parte delle persone ha usato dei filtri Shelving nella propria vita,poichè essi sono comunemente i controlli di alti e bassi che si trovano negli Hi-Fi domestici,conosciuti anche come 'controlli di tono'.
I filtri 'Shelving',(come sono conosciuti ora)sono stati concepiti da Peter Baxandall negli anni 40.
Sono chiamati cosi anche perchè possono ricordare (con mooolta fantasia) una mensola/scaffale.

N.B:nonostante siano concepiti dalla stessa persona,nel Mastering viene chiamato Baxandall la curva sottostante,la quale differisce dallo Shelving classico solo per via che la curva non tende ad appiattirsi ma continua nella sua scalata,e si dice che esso conferisca un suono piu gradevole e meno esposto ad artefatti,tuttavia è appunto usato di piu' nel Mastering.


Per simulare questa curva sulle frequenze acute,si puo' usare un filtro parametrico con Q a piu o meno 1 come valore,sul limite dei 20Khz ignorando la parte destra (l'altra metà) della campana.

ADDENDUM:per completezza di seguito altre 2 curve non molto comuni in mix,ma che si possono trovare in Mastering:

Filtro 'Butterworth':è sempre un filtro a campanatura come il parametrico,ma con la differenza che al centro puo' sembrare di tipo Shelving,dato che si appiattisce.E' utile quando per esempio una larga sezione delle frequenze medie ha bisogno di un bel boost.



Filtro 'TILT':Le curve Tilt sono molto utili in Mastering,e sono quelle che da una certa frequenze di partenza,da una parte boosta e dall'altra taglia...agendo su tutto lo spettro delle frequenze.
Per esempio se una registrazione è un po troppo boomy o brillante,usando un tilt potremo mettere a posto usando un singolo filtro.
Da usare con parsimoni pero',perchè va ad influire su quella che è definita 'Yin e Yang',quindi anche un guadagno di solo 0.1dB è chiaramente percepibile.
Il filtro TILT si puo' simulare con 2 filtri Shelving,uno Low e un High,uno che boosta e l'altro che taglia (o viceversa),che iniziano dalla stessa frequenza di 'incontro'.


Nell'immagine le 2 possibili curve tilt di un dispositivo,quella rossa e viceversa quella viola.

A differenza dei Pass Filter che possono solo tagliare,i filtri Shelving possono anche boostare.
La freq di riferimento dei filtri Shelving divide lo spettro in 2 bande.
Da una parte le frequenze sono indisturbate,e dall'altra possono essere attenuate o boostate da una quantità costante.
Un controllo di guadagno (gain) determina quella quantità.
Come discusso piu su,riguardo al fatto che non esistano Slope completamente verticali,c'è da dire che c'è sempre una banda di transizione tra le frequenze non coinvolte e quelle affette dal settaggio del gain.



Quando bisogna definire la frequenza a cui fa riferimento uno Shelving Filter,c'è molta ambiguità al riguardo.
Poichè i designer potrebbero scegliere una delle 3 possibilià principali,(come da figura qui sopra) quindi alcuni la definiscono nella via piu' tradizionale degli ingegneri del suono e cioè a piu oppure meno 3dB (la Cut-Off freq.a cui siamo abituati).
Tuttavia questo ci dice poco sul vero effetto del filtro,dato che come dato abbiamo solo che il Gain è stato raggiunto.
Quindi altri designer hanno messo come frequenza di riferimento quello che viene chiamata in gergo Corner Frequency.
Per esempio se abbiamo uno Shelving Filter con freq di riferimento a 500Hz ma che usa la Cut-Off frequency come riferimento,sapremo che a 500Hz avremo già +/-3dB,mentre con la Corner Freq. a 500Hz avremo 9dB poichè è la massima escursione che il gain ha raggiunto,e quindi il risultato è molto diverso.
Nell'immagine qui sotto uno Shelving Filter con la Corner freq.come riferimento (il pallino rosso),mentre la Cut-Off si troverebbe invece poco piu su di dove c'è il pallino verde.



Per aggiungere confusione,è inoltre possibile che i designer scelgano la cosiddetta Center frequency come riferimento,ovvero la frequenze che sta a metà esatta dal punto di transizione e la Center frequency.

Di tutte e le 3 opzioni,si potrebbe dire che quella della Corner Freq è la piu' intuitiva.

Tutti i filtri Shelving offrono controllo sull'ammontare del gain,spesso con un escursione da +/-12dB.
La maggior parte dei filtri nel mixing offrono controllo anche sulla frequenza dei filtri Shelving.
Alcuni addirittura anche il controllo delle Slope,il quale determina la ripidità della curva nella banda di transizione.
Proprio come coi Pass FIlter,la vera risposta dei filtri shelving potrebbe deviare dalle curve 'perfette' rappresentate nei grafici.Ed ineffetti è molto probabile che accada.Una risposta molto comune coinvolge una Resonance in contrasto atttorno alla freq di transizione;cioè una sezione della curva che si piega dalla parte opposta del filtro Shelving,e a volte si piega anche  aun certo punto dello Shelving stesso,come da figura qui sotto.



FILTRI PARAMETRICI[/color]

Nel 1972 alla AES (Audio Engineering Society),George Massenburg (famoso Mastering Engineer),svelo' l'eq parametrico,un circuito rivoluzionario che designo' con l'aiuto dei suoi colleghi.
Nonostante il concetto di filtri Band-Pass e Band-Reject (tipi primitivi di filtri parametrici) era già ben stabilito,gli eq parametrici diventarono e lo sono tutt'ora,degli attrezzi indispensabili in mixing.

I filitri parametrici possono tagliare o boostare.la loro risposta in freq ricorda quella di una campana.



A differenza di altri filtri,qui la frequenza di riferimento non è la Cut-Off,ma la Center Frequency,la quale si puo' 'Sweepare' avanti e indietro liberamente.
Quindi il gain determina il massimo ammontare di cut o boost alla Center Freq.
Mentre la Bandwidth (larghezza di banda) si misura dalla distanza tra le Cut-Off freq,ed è espressa in ottave.
Se avessimo espresso il Q in Hertz,l'effetto del filtro si altererà quando 'sweeperemo' la Center Freq,dove piu' alta è la frequenza minore è l'effetto.Conseguentemente,la campanatura si stringerà man mano che si sposta in avanti la Center Freq.
Ciò è dovuto alla NON-linearità della nostra percezione uditiva.Per dimostarlo un altra volta,diremo che 600Hz (Center Freq.) tra 200 e 800hz (freq di Cut-Off) equivale a 2 ottave (24 semitoni).gli stessi 600Hz contenuti tra 10000 e 10600Hz è di un solo semitono.
E non c'è assolutamente motivo di compararli.

Nonostante la Bandwidth in alcuni eq è espressa in ottave,è di uso piu' comune usare un parametro detto 'Q' (Quality Factor).
Il Q puo' essere calcolato dalla formula matematica Fc/(Fh - Fl) dove Fc è la Center Freq,e Fh Fl rappresentano le rispettive Cut-Off freq.
Piu' alto è il Q,piu' stretta sarà la forma della campana.
I valori di Q possono variare da 0.1 (molto larga) fino a 16 (molto stretta).


Tali filtri vengono chiamati Peaking o 'di picco'.

Inoltre esiste la differenza tra Q costante e proporzionale,dove quella costante all'aumentare del Gain mantiene inalterata la forma della campanatura,mentre la proporzionale restringe la larghezza di banda all'aumentare del Gain.



La forma della campana dà al filtro molte delle sue caratteristiche,e non è una sorpresa che ne esistano cosi tante varianti.
Un aspetto importante è quello di determinare se appunto il Q(come da figura sopra) è costante o proporzionale.
Nel caso del proporzionale,muovendo il gain potrebbe essere necessario riaggiustare il Q.
Eq di questo tipo tendono a suonare piu' prominenti poichè diventano piu' 'taglienti' con valori alti di gain.
Il Q costante invece offre un alternativa dove la Banmdwidth è (quasi) costante per tutti i settaggi di gain.
Producendo un effetto meno drammatico che spesso porta a risultati piu' musicali.

La maggior parte dei suoni che mixiamo ha un complesso e ricco contenuto di frequenze,le quali hanno un range compreso dalla freq fondamentale fino ai 20Khz e oltre...
La componente timbrica non esiste su una sola frequenza,ma si allarga attraverso una serie di Freq (vedi Parte 2).
Una idea di comune accettazione nel mixing è che i contenuti sonori che si concentrano su un range di frequenze molto stretta sono come gremlins che vorremo eliminare.
Proprio per questo motivo esistono design che integrano il Cut/Boost Asimmetrico,il quale è cresciuto in popolarità negli ultimi tempi.
In essenza,i filtri asimmetrici usano un Q largo per i boost e un Q piu' stretto per i Cut,ma noi 'utenti' non vediamo cambi nel valore di Q.



N.B:certi plugin integrano il Q asimmetrico come 'stile' di EQ,come il Sonnox Oxford Equalizers & Filters.


Una variazione di filtro parametrico è conosciuta anche come NOTCH FILTER.

Usiamo questo termine quando ci riferiamo a una risposta di Q molto stretta,ed è molto usata per rimuovere frequenze indesiderate,tipo rumore d'alimentazione,risonanze ecc...




SOMMARIO
[/color]

Ricapitolando:

PASS FILTER:Rimuovono continuamente frequenze da una parte della Cut-Off freq.
Normalmente avremo il controllo sulla Cut-Off Freq,e occasionalmente potremo anche controllare la Slope.

SHELVING FILTER:Boosta o attenua frequenze da una parte della Corneer freq.
Normalmente possiamo controllare la Corner Freq,(o un altra frequenza di riferimento in base al design del circuito/plugin) e il gain.
Occasionalmente si avrà il controllo anche sul 'Picco' e la 'Dip Resonance' (dove Peak è boost e Dip è Cut) e la Slope.

PARAMETRIC FILTER:Normalmente offre Gain,frequenza e Q.
Il gain è raggiunto alla center Freq,e il Q (Octave Bandwidth) determina la larghezza della campana tra i 2 punti di Cut-Off.
Un filtro che offre Gain,Freq e Q è conosciuto come EQ Parametrico (effettivo),mentre uno che sia sprovvisto di anche uno solo di quei controlli in gergo è detto 'Semi-Parametrico' o 'Sweep EQ'.

Le caratteristiche della risposta dei vari design di filtri è cio' che da ad ogni eq il proprio suono.
Le deviazioni dalle forme 'perfette' è cio' che ha dato agli EQ analogici le loro peculiarità,e quindi suoni distinti e ricercati dai piu'.
Per nostra fortuna oggi coi plugin possiamo avere a un costo molto minore,le controparti digitali che ne simulino la risposta,e con piu possibilità di manipolazione soprattutto.dove nel dominiop analogico cio' sarebbe molto costoso e ingombrante.

EQUALIZZATORI GRAFICI[/color]

Un Eq grafico consiste di molti mini fader adiacenti uno all'altro.



Ogni fader controlla il gain di un filtro a campana con frequenza fissa,agendo su una banda solitamente abbastanza stretta.
Il Q di ogni banda è fisso sulla maggior parte degli EQ grafici,anche se alcuni sono dotati di Q variabile.
Le frequenze sono comunemente spaziate di un ottava tra uno e l'altra,(es 200,400,800Hz ecc...)quindi con 10 fader si potrebbe coprire l'intero range di frequenze udibile,oppure a terzi di ottava (1/3 Oct) e in questo caso ce ne vorrebbero fino a 31 bande per coprire tutto lo spettro.
Gli EQ grafici sono chiamati cosi perchè il gruppo di fader da una vaga indicazione della risposta in frequenza applicata.

Essi sono un tipo di EQ molto in uso nei Live,dove spesso vengono usati per 'accordarsi' al luogo in cui si andrà a suonare e prevenire i feedback.Tuttavia,sono poco comuni nel mixing,dovuto piu che altro ai loro limiti di fronte agli eq parametrici.
La moltitudine di filtri coinvolti (fino a 31) significa che molti produttori di hardware compromettono sulla qualità per la riduzione dei costi,e quindi maggior probabilità di vendita.
Con l'avvento del digitale,i plugin possono facilmente offrire un eq grafico di maggior qualità rispetto la maggior parte di unità sul mercato analogico.
Ma non sono molte le situazioni dove un plugin del genere sarebbe preferito rispetto a un EQ parametrico.

Gli EQ grafici sono uno degli strumenti standard nell'Ear Training,(frequency training),dove l'ammontare di frequenze e fisse è invece un vantaggio.
Mentre il Pink Noise (rumore rosa,ossia un rumore che copre tutto il range di frequenze udibile) è immesso nell EQ,una persona boosta una banda a caso e l'altra persona prova a indovinare quale banda sia stata boostata.
La sfida piu' facile si fa col Pink Noise,concentrandosi su un numero limitato di bande (8 ad esempio) e boost generosi tipo 12dB.
Le cose diventano piu' difficili con boost piu esigui di gain,tagliare invece di boostare,aggiungere piu bande e far suonare veri dischi e registrazioni invece del rumore.
Se non avete persone che possano aiutarvi,vi consiglio l'ottimo programma di Ear training How To Listen della Harman (ora tristemente acquisita dalla Samsung),il quale veniva usato come test per i loro ingegneri.

Possiamo allenare le nostre orechie anche da soli comunque,per esempio,facciamo suonare un colpo di cassa attraverso un eq grafico,andando ottava per ottava,ascoltando attentamente come un boost o un cut influenzi il timbro della cassa.
Si potrebbe dire che si potrebbe fare lo stesso con un eq parametrico,ma quelli grafici si apprestano di piu a tale compito.

Gli ingegneri con l'orecchio altamente allenato possono riconoscere cambi di gain piccoli come 3dB in un terzo d'ottava,
Orecchie allenate rendono l'equalizzazione piu' facile,dato che possiamo immdiatamente riconoscere quali frequenza abbaino bisogno di un trattamento.
Ogni problema di Masking (suoni appena piu alti di volume che ne mascherano un altro,vedi tutorial Masking e battimenti) sono subito risolti,e c'è una naggior chance di creare uno spetto di frequenze ricco e ben bilanciato.

EQUALIZZATORI DINAMICI[/color]

Gli eq dinamici non sono attualmente molto popolari,e spesso sono associati con le applicazioni del Mastering.
Eppure la rivoluzione digitale dei plugin significa che dovremo aspettarci di vederli piu spesso nel futuro,e possono essere tanto benefici nel mixing quanto lo sono nel mastering.

In contrasto all equalizzatore 'standard' (statico)dove l'ammontare di taglio o boost su ogni banda è costante,lo stesso ammontare su un eq dinamico è determinato dall'intensita' di gain su ogni banda.
Messa in altra maniera,piu' forte o piu' debole una banda diventa,meno o piu' taglio o boost è applicato.
Gli eq dinamici si potrebbero definire una specie di incontro tra EQ Multibanda e Compressori Multibanda.
Per ogni banda spesso incontriamo i tanto familiari controlli dei compressori;Threshold,Ratio,Attack e Release.
A differenza dei compressori multibanda,questi non controllano il gain applicato alla banda di frequenza,ma l'ammontare di boost o cut  dell'eq su quella banda.

Un esempio di Eq dinamico potrebbe essere il TC Electronic Dynamic EQ.


Guardando la band 1 l arez in grigio scuro è statica ,mentre l'area bianca l'escursione dinamica,e la grigio chiara la risposta del filtro Passa-Banda. (N.B:i filtri PassaBanda possono essere simulati con 2 pass filters con le frequenze desiderate)

Gli Eq dinamici sono molto utili quando vogliamo correggere vari sbilanciamenti di frequenze,come quelle causate dall'effetto prossimità (effetto che si verifica nei microfoni direzionali,e cioè all'aumentare della vicinanza aumentano i bassi).
Possiamo settare questo eq per tagliare piu bassi quando questi aumentano di livello,
,possiamo inoltre ridurre il rumore degli scivoli delle dita sulla chitarra solo quando queste accadono.

EQUALIZZATORI A FASE LINEARE[/color]

L'operazione di un eq implica un meccanismo di ritardo.Questi ritardi sono estremamente corti (sotto 1 ms).
Group Delay è un termine spesso usato,che suggerisce che solo delle freq specifiche sono ritardate,mentre non è esattamente precisa come affermazione,è indubbio che alcune frequenze sono colpite piu' di altre.

Questo meccanismo di ritardo implica quindi un indesiderata interazione di Fase.proprio come 2 segnali identici sono in controfase producendo l'effetto di Comb-Filtering (spiegato nel forum),possiamo semplificare dicendo che un eq mette alcune frequenze controfase con altre frequenze,risultando in artefatti di fase.
Vediamo sempre i grafici di risposta in frequenza degli eq,ma raramente si vedono i grafici Frequenza VS Fase,che è un inseparabile parte dell'operazione di un EQ.


Qui possiamo vedere come la vera risposta di sotto,differisca molto rispetto alla curva disegnata di sopra.
N.B:tutti gli eq che non sono a Fase Linear (linear phase) sono comunemente detti Minimum Phase (fase minima).

Da notare che negli EQ minimum phase,piu' alto è il gain piu' forte è il phase shifting (spostamento della fase,ci se ne accorge perchè boostiamo parecchio il suono sembra quello di un phaser).
Inoltre le freq vicino la Center Freq sono quelle che subiscono piu' phase shifting di tutte.

Una domanda interessante è:Cosa accade alla fase quando tagliamo invece di boostare?
Ebbene succede la stessa cosa solo che viene specchiata,e quindi è una leggenda metropolitana che gli eq causano piu artefatti di fase solo quando boostiamo.Non c'è nessuna prova scientifica a riguardo.
Tuttavia è corretto dire che è l'artefatto è piu' evidente nei boost,per la semplice ragione che rendiamo questi artefatti 'piu' forti'.
Non è quindi sorprendente che molti mixing engineer preferiscano attenuare che boostare quando equalizzano,inoltre boostando si puo' riuschiare anche di clippare (distorcere).

Arrivando al dunque esiste un tipo di eq che hanno una risposta piatta sulla fase,e sono i cosidetti Linear Phase EQ,


Si puo' notare il bottone LP che sta per Linear Phase appunto,e lo si puo' attivare per sentire la differenza tra Minimum Phase e Linear Phase.

I filtri digitali sono basati su formule matematiche.Queste formule hanno degli stadi,e l'audio attraversa i differenti stadi.
Facendo la formula di un filtro simmetrico,mentre l'audio viaggia da una parte della formula la usa fase è spostata,ma una volta che è andata attraverso la parte specchiata la fase ritorna al suo posto.

Un problema deli EQ Linear Phase è che abbisognano di molta CPU,e un largo buffer audio (spesso piu grande di 1024 samples).Quindi sono affaticanti per i computer non proprio potenti e possono introdurre ritardo a cusa del plugin stesso.
Puo' essere fuorviante il concetto che gli eq Linear Phase siano quelli perfetti,dato che sia quelli 'standard' (minimum phase) hanno effetti indesiderati.
Un eq a fase lineare ne rettifica solo uno e non tutti.

Questi eq eccellono a mantenere i dettagli,la profondità e la concentrazione,e suonano generalmente meno acidi e un po piu' trasparenti.
Ma molti degli artefatti (spiegati pu su)che incontriamo con gli eq standard li producono anch'essi.
In aggiunta i transienti potrebbero non essere ben gestiti dal processo a fase lineare.
Infatti ci sono situazioni dove gli eq standard producono chiaramente risultati migliori.
Quindi gli Eq offrono solo un alternativa,non un sostituto superiore.

Questo è tutto.La parte 4 finale sarà pratica e si svolgerà con dei video solo e soltanto nella Recording School,in tempi non meglio precisati.

Alla prossima

Cris
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 


Max Maz

Quest'uomo sa cose che voi umani......    :sconvolto: :sconvolto: :sconvolto:

:crisvalk:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Cris Valk

Non dirmi che l'hai già letto tutto,perchè non ci credo! :lol:
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

Max Maz

Guarda Cris, ho disattivato la rotazione schermo, ho provato a ruotarlo in ogni modo.... ma...... come si legge?

:figuraccia: :figuraccia: :figuraccia:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Cris Valk

Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

futech

Citazione di: Max Maz il 14 Aprile, 2017, 08:21 PM
Guarda Cris, ho disattivato la rotazione schermo, ho provato a ruotarlo in ogni modo.... ma...... come si legge?

:figuraccia: :figuraccia: :figuraccia:

io guardo solo le figure  :sarcastic:


Qual


Cris Valk

Ma noooo...e io che le ho messe solo per far capire di cosa si parlava :lol: :laughing:
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

Moreno Viola

Caspita, grande Cris!  :crisvalk:

Devo rileggere anche la prima e la seconda parte per una questione di continuità e dedicargli l'attenzione che meritano.



Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Cris Valk

Ecco di te Moreno non faccio fatica a credere che l'hai letto davvero tutto :laughing:
Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

futech

Citazione di: Cris Valk il 14 Aprile, 2017, 08:41 PM
Ma noooo...e io che le ho messe solo per far capire di cosa si parlava [emoji38] :laughing:
Ma gli equalizzatori non sono pittori....come gli impressionisti o gli espressionisti? [emoji23]


Qual

Cris Valk

Sometimes I wish I'd never been born at all...

 

Cris Valk

Sometimes I wish I'd never been born at all...

 


Elliott

Io ciho provato a leggere ma, sono concetti che faccio fatica ad apprendere.

La lettura è interessante  (come anche la parte 1 e 2) ma, oggettivamente alla fine i concetti mi sfuggono via.  Io ti ringrazio perché questi contributi impreziosiscono il forum  e spero di vederne sempre dei nuovi  :thanks: :reallygood:

Max Maz

Confermo, secondo me questi interventi sono davvero preziosissimi.
Aggiungono valore al forum  e rappresentano l'infinita disponibilità del nostro grande Cris. 

:crisvalk:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


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