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Telecaster Jam

Aperto da luvi, 06 Luglio, 2017, 01:27 PM

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Vu-meter

Citazione di: Elliott il 07 Luglio, 2017, 08:53 AM

Mi piace come suona Luvi con qualsiasi chitarra in mano o mi piace come suona qualsiasi chitarra in mano a Luvi?



:-\ Uhm .. io propendo per la prima !  :guitar:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
"La lingua mite può rompere un osso." Proverbi 25:15



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Max Maz

Continuo a pensare al fraseggio consapevole. Bisogna lavorare e  tanto in quella direzione. :sisi:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



luvi

Citazione di: Max Maz il 07 Luglio, 2017, 09:26 AM
Continuo a pensare al fraseggio consapevole. Bisogna lavorare e  tanto in quella direzione. :sisi:

Assolutamente sì: è ciò che fa la più grande differenza in assoluto... 
Quando tanti anni fa ho cominciato a pensare per frasi (grazie, Randy... :abbraccio:) invece che per diteggiature mi si è aperto un mondo!! ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

zap

Citazionegrazie, Randy..
Randy...Roads?

Vu-meter

Citazione di: Max Maz il 07 Luglio, 2017, 09:26 AM
Continuo a pensare al fraseggio consapevole. Bisogna lavorare e  tanto in quella direzione. :sisi:


Parole Sante . Le diteggiature le studiamo solo per avere cognizioni di quali note e quali intervalli siano presenti in una certa fascia, ma poi, serve dimenticare questa parte dello studio e darsi al cantato.
Aggiungerei però una cosa : prima ancora viene lo studio dell'ascolto. Se non conosco una certa cosa, non saprò poi usarla. Serve confidenza con quei suoni, se voglio costruire frasi su quei suoni.

Esempio semplicissimo : Su un D9, suonate una Pentatonica minore di LA, cantatela , prendete confidenza e poi sviluppate il vostro fraseggio ..
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Elliott

Non voglio contraddire, figuriamoci ma, fare una riflessione: Ok il fraaseggio consapevole, ok il pensare alla frase piuttosto che alla diteggiatura ma, come è possibile pensare elle frasi non avendo assoluta padronanza delle diteggiature?

Fidelcaster

Citazione di: zap il 07 Luglio, 2017, 09:38 AM
Citazionegrazie, Randy..
Randy...Roads?

Beh, certo, Rhoads è il grande punto di riferimento di tutti gli shredder "neoclassici" come luvi!  ;D

A proposito, bravo anche luvi!  :D

:bravo2: :bravo2: :bravo2:
:ditanaso:


Moreno Viola

Citazione di: Elliott il 07 Luglio, 2017, 10:27 AM
Non voglio contraddire, figuriamoci ma, fare una riflessione: Ok il fraaseggio consapevole, ok il pensare alla frase piuttosto che alla diteggiatura ma, come è possibile pensare elle frasi non avendo assoluta padronanza delle diteggiature?

Secondo me il compromesso tra l'abitudine alle diteggiature e un approccio più "libero" dalla gabbia dei box, potrebbe essere quello di concentrarsi sugli intervalli e sugli arpeggi invece che sulle intere scale.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


luvi

Citazione di: Elliott il 07 Luglio, 2017, 10:27 AM
Non voglio contraddire, figuriamoci ma, fare una riflessione: Ok il fraaseggio consapevole, ok il pensare alla frase piuttosto che alla diteggiatura ma, come è possibile pensare elle frasi non avendo assoluta padronanza delle diteggiature?

L'idea è proprio quella di acquisire cognizione della scala per la sonorità che la contraddistingue, non per percorsi prestabiliti, senza geometrie che ingabbino le dita, praticandola a monte così come un pittore potrebbe allenarsi a pennellare con un dato colore sulla tela senza occuparsi di "cosa" dipinge", solo per vederne l'effetto visivo...
Meno legato sei alle diteggiature, più facile ti risulta assemblare frasi in senso melodico, cioè progettare il quadro!!

Per darti un'idea, non pratico diteggiature da decenni, ma ogni volta che posso scorazzo in lungo ed in largo sulla tastiera sforzandomi di costruire frasi utilizzando le sonorità tipiche di una scala o di un'accordo prescelto... a volte non so nemmeno in quale tonalità sto suonando e in quel momento non mi interessa nemmeno! :lol:

Diverso è il caso in cui debba studiarmi un brano articolato che non conosco: allora parto dall'armonia che ho a disposizione, la analizzo e vedo quali siano le sonorità più interessanti da usare, ne suono a lungo l'accompagnamento (per interiorizzare il suono degli a ccordi), ci canticchio sopra, poi ascolto il tema e da quello prendo spunto (l'essenza delle sonorità è quasi sempre contenuta lì...).
Lo scopo è far cantare in testa gli accordi del brano mentre ci improvviso sopra. Se non arrivo a questo punto non posso progettare le frasi, perché esse si devono appoggiare all'accordo che c'è, ma anche a quello che segue: se non so di che sonorità si tratta diventa dura farlo cantare in testa!  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

luvi

Citazione di: Moreno Viola il 07 Luglio, 2017, 10:47 AM
Secondo me il compromesso tra l'abitudine alle diteggiature e un approccio più "libero" dalla gabbia dei box, potrebbe essere quello di concentrarsi sugli intervalli e sugli arpeggi invece che sulle intere scale.

E' una via senz'altro percorribile, perché gli arpeggi contengono per loro natura elementi melodici, molto più delle scale e delle diteggiature, ma sono comunque delle gabbie geometriche per cui vanno studiati, ma anche rielaborati quanto prima in modo personale.  ::)
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Fidelcaster

Per capirci, ecco luvi (quando aveva i capelli lunghi) che fa un po' di riscaldamento:

:ditanaso:

Fidelcaster

Ci sono anche escamotage che vengono spesso suggeriti, tipo improvvisare su tutto un brano usando solo due corde, che forse possono facilitare la pratica dell'Improvvisazione Consapevole® neutralizzando la tendenza a "suonare le diteggiature"...
:ditanaso:

luvi

Citazione di: Fidelcaster il 07 Luglio, 2017, 11:21 AM
Per capirci, ecco luvi (quando aveva i capelli lunghi) che fa un po' di riscaldamento:

Ha, ha, ha,... non ci crederai, ma ero a tre metri da quella telecamera!!!  :acci:
Il video è tratto da un seminario di Metheny a Ravenna al quale ho partecipato!
Pat stava suonando nientepopodimeno che... con un Line6 VETTA II (tipico ampli Metheny-iano!!) che un chitarrista aveva messo a disposizione... ricordo che se lo programmò direttamente sul palco all'arrivo!

In quella circostanza spiegava come non sia mai riuscito a fare esercizi che non lo divertano almeno un po', altrimenti non avrebbe studiato affatto e mostrava come si eserciti costruendo creativamente degli arpeggi su varie progressioni classicheggianti (e non), ogni giorno diverse per sonorità e continuamente variate per schema o scansione ritmica a seconda del suo umore o di quel che gli va di suonare... uno dei segreti di un (talentuosissimo) autodidatta!  :abbraccio:

La sera suonava con il trio di Enrico Rava e dopo il seminario lo avvistammo da lontano, seduto per terra fuori dal muro del teatro(!), circondato da una cinquantina di fogli di musica che si studiava i pezzi del concerto!  :laughing: :laughing: :laughing:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.


Fidelcaster

:ditanaso:

luvi

Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

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