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Stile personale: come lo costruite ?

Aperto da Vu-meter, 09 Giugno, 2014, 07:05 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vu-meter

Cercate uno stile personale o rincorrete il sogno di suonare come ... ?

Stavo facendo una analisi della mia vita chitarristica e mi sono accorto come io sia del tutto privo di uno stile personale. Alla fine ho sempre cercato di emulare qualcuno o qualcosa. Onestamente non saprei nemmeno che tipo di ricerca fare per creare uno stile riconoscibile.

Ricordo una unica volta che con il mio insegnante dell'epoca ( l'idea era sua ) si tentò di creare uno stile utilizzando a piene mani degli accordi cluster. Facemmo qualcosa, poi l'idea morì lì .

Come abbiamo detto oramai un'infinità di volte : ci sono chitarristi che hanno fatto ricerca e sperimentazione sul suono, altri sul fraseggio, ecc.., fino a creare un qualcosa di personale, riconoscibile.

Voi avete uno stile riconoscibile ? Se sì, come lo avete ottenuto ? Per caso o progettato a tavolino ?
Se lo avete progettato, su cosa lo avete fondato ? Che consigli dareste ad uno che voglia migliorare o personalizzare il proprio modo di suonare ?


Vu :)
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NitroDrift

direi che è un po un'insieme del tutto, nel senso: negli anni ho avuto i miei chitarristi di riferimento a cui cercavo di ispirarmi ( per esempio steve vai, satriani, gilmour ecc ) ora direi che il mio " stile " ( parolona grossa  :eheheh: ) è un miscuglio delle influenze che ho avuto da quei chitarristi


marcellom

Sono piatto come una tavola... non ho uno stile mio ma alcuni chitarristi mi ispirano...
Purtroppo sono cosi bravi che non riesco a farmi influenzare perr mancanza di tecnica.
Ogni tanto funziono da riproduttore ... ma cosi è facile...
La sparo grossissima.. imitare non è un problema... avere un mio stile riconoscibile... si!

Vu-meter

Citazione di: marcellom il 09 Giugno, 2014, 07:51 PM
Sono piatto come una tavola... non ho uno stile mio ma alcuni chitarristi mi ispirano...
Purtroppo sono cosi bravi che non riesco a farmi influenzare perr mancanza di tecnica.
Ogni tanto funziono da riproduttore ... ma cosi è facile...
La sparo grossissima.. imitare non è un problema... avere un mio stile riconoscibile... si!

Pensa che io ho problemi in entrambe le cose !  :eheheh:

Come fai Gilmour tu ...  :sbavv: :'(
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Moreno Viola

Io credo che l'obbiettivo di chiunque imbracci uno strumento sia parlare con le proprie "parole" e riprendendo il solito parallelismo con il linguaggio, tutti impariamo a parlare ascoltando gli altri fino a quando finalmente possiamo usare le parole per formulare frasi nostre.
E sarà un caso ma tutti i chitarristi che hanno realmente lasciato un segno sono quelli che il loro stile se lo sono conquistati ascoltando e riproducendo i brani dai dischi, ma abbandonando presto le frasi degli altri per cominciare a formulare le proprie.
Da quando la "grammatica" è diventato il requisito più importante ci sono sempre più interpreti bravissimi ma pochissimi chitarristi con uno stile riconoscibile.
Per rispondere alla domanda del topic, io vorrei tanto avere il mio stile ma non ho neanche una tecnica sufficiente ad essere un buon imitatore.
Un disastro.  ;D
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


mimmo

Ognuno di noi ha il proprio stile e se si vuole, la propria cifra che cambia nel tempo con gusti, impegno e risultati.

Però l'immediata riconoscibilità di un artista è un arma a doppio taglio, per me diventa quasi un'etichetta, e non amo le etichette, sono scatole dalle pareti alte nelle quali ti mettono e dalle quali è difficile uscire, chiuso in cima a uno scaffale.

Quindi per me lo stile è un concetto da rifuggire, al limite anche quello della pura timbrica chitarristica (es. Santana) ingabbia.

Come è già stato scritto, più che di stile proprio sarebbe bello intendere di capacità di  trasmissione delle proprie idee in musica e condivisibilità delle stesse, è questo per me che crea affinità e desiderio di emulazione.

Scusate i paroloni :-)


Vu-meter

Citazione di: Moreno Viola il 09 Giugno, 2014, 10:45 PM
Io credo che l'obbiettivo di chiunque imbracci uno strumento sia parlare con le proprie "parole" e riprendendo il solito parallelismo con il linguaggio, tutti impariamo a parlare ascoltando gli altri fino a quando finalmente possiamo usare le parole per formulare frasi nostre.
E sarà un caso ma tutti i chitarristi che hanno realmente lasciato un segno sono quelli che il loro stile se lo sono conquistati ascoltando e riproducendo i brani dai dischi, ma abbandonando presto le frasi degli altri per cominciare a formulare le proprie.
Da quando la "grammatica" è diventato il requisito più importante ci sono sempre più interpreti bravissimi ma pochissimi chitarristi con uno stile riconoscibile.
Per rispondere alla domanda del topic, io vorrei tanto avere il mio stile ma non ho neanche una tecnica sufficiente ad essere un buon imitatore.
Un disastro.  ;D


Condivido perfettamente il discorso, ed anche l'accezione del linguaggio parlato. Devo dire che è quella che ho sempre cercato di fare, cioè ho sempre cercato di esprimermi di mio. In realtà mi sono accorto poi che non è che abbia poi questa creatività personale.. non è che mi si riconosca lo stile in mezzo ad altri ( se non forse per l'alta percentuale di errori  :eheheh: ) perchè alla fine tendo a "dire" le cose che direbbero molti.
Sempre per usare il parallelo al linguaggio: ci sono scrittori che in poche righe individui, mentre per altri se non ci fosse il nome in copertina, non sapresti minimamente chi lo ha scritto.
Mi sento parte del secondo gruppo, quello indefinibile, NON riconoscibile. Malgrado usi parole mie, sono le parole un po' di tutti, quelle che senti in strada o nei discorsi informali ... Non so se riesco a spiegarmi bene ..


Vu :)



Citazione di: mimmo il 09 Giugno, 2014, 11:22 PM
Ognuno di noi ha il proprio stile e se si vuole, la propria cifra che cambia nel tempo con gusti, impegno e risultati.

Però l'immediata riconoscibilità di un artista è un arma a doppio taglio, per me diventa quasi un'etichetta, e non amo le etichette, sono scatole dalle pareti alte nelle quali ti mettono e dalle quali è difficile uscire, chiuso in cima a uno scaffale.

Quindi per me lo stile è un concetto da rifuggire, al limite anche quello della pura timbrica chitarristica (es. Santana) ingabbia.

Come è già stato scritto, più che di stile proprio sarebbe bello intendere di capacità di  trasmissione delle proprie idee in musica e condivisibilità delle stesse, è questo per me che crea affinità e desiderio di emulazione.

Scusate i paroloni :-)




Pensiero particolare il tuo, sicuramente affascinante. Mi hai messo in moto la voglia di rifletterci . :-\

:bravo2:
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Moreno Viola

Citazione di: mimmo il 09 Giugno, 2014, 11:22 PM
Ognuno di noi ha il proprio stile e se si vuole, la propria cifra che cambia nel tempo con gusti, impegno e risultati.

Però l'immediata riconoscibilità di un artista è un arma a doppio taglio, per me diventa quasi un'etichetta, e non amo le etichette, sono scatole dalle pareti alte nelle quali ti mettono e dalle quali è difficile uscire, chiuso in cima a uno scaffale.

Quindi per me lo stile è un concetto da rifuggire, al limite anche quello della pura timbrica chitarristica (es. Santana) ingabbia.

Come è già stato scritto, più che di stile proprio sarebbe bello intendere di capacità di  trasmissione delle proprie idee in musica e condivisibilità delle stesse, è questo per me che crea affinità e desiderio di emulazione.

Scusate i paroloni :-)



Devo dire che comprendo e in parte condivido quello che dici. Però personalmente mi accorgo che i chitarristi che prediligo hanno stili riconoscibili e spesso peculiarità che li rendono unici.
E' vero che la troppa riconoscibilità rischia di diventare il rifugio sicuro dentro il quale ci si accomoda in "canottiera e ciabatte", ma è anche vero che la creatività è qualcosa che non ha una durata infinita e quindi i musicisti più intelligenti, preferiscono alimentarla esplorarando linguaggi diversi, riportandoli poi a "casa" per farli propri.
Sarò banale ma Jeff Beck nel 1970 suonava cose diverse da quelle che suonava dieci, venti, trent'anni dopo, ma il suo stile rimane sempre riconoscibile.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


maestro ciminiera

Avere uno stile personale è il punto che distingue un grande chitarrista da un buon chitarrista, almeno per me.
Voglio dire Bloomfield, uno dei grandi e sottovalutati, lo riconosci dopo tre note, lo stesso vale per Peter Green, per non parlare della slide di Muddy Waters o della chitarra di John Lee Hooker.
Avere uno stile proprio è spesso confuso con l'avere grande tecnica, ma gli ultimi due esempi smentiscono questa tesi; grandi chitarristi ma non certo dei monstre.
Poi forse conta anche avere un proprio suono.
Se io ho un mio stile? Forse si ottenuto in tanti anni cercando di superare i miei limiti tecnici, diciamo che sono soprattutto un buon chitarrista slide

Vu-meter

Citazione di: maestro ciminiera il 10 Giugno, 2014, 11:37 AM
Avere uno stile personale è il punto che distingue un grande chitarrista da un buon chitarrista, almeno per me.
Voglio dire Bloomfield, uno dei grandi e sottovalutati, lo riconosci dopo tre note, lo stesso vale per Peter Green, per non parlare della slide di Muddy Waters o della chitarra di John Lee Hooker.
Avere uno stile proprio è spesso confuso con l'avere grande tecnica, ma gli ultimi due esempi smentiscono questa tesi; grandi chitarristi ma non certo dei monstre.
Poi forse conta anche avere un proprio suono.
Se io ho un mio stile? Forse si ottenuto in tanti anni cercando di superare i miei limiti tecnici, diciamo che sono soprattutto un buon chitarrista slide

Io invece alla slide sono pessimo !!  :vomit:

:cry2: :cry2: :cry2: :cry2: :cry2:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Moreno Viola

Citazione di: maestro ciminiera il 10 Giugno, 2014, 11:37 AM
Avere uno stile personale è il punto che distingue un grande chitarrista da un buon chitarrista, almeno per me.
Voglio dire Bloomfield, uno dei grandi e sottovalutati, lo riconosci dopo tre note, lo stesso vale per Peter Green, per non parlare della slide di Muddy Waters o della chitarra di John Lee Hooker.
Avere uno stile proprio è spesso confuso con l'avere grande tecnica, ma gli ultimi due esempi smentiscono questa tesi; grandi chitarristi ma non certo dei monstre.
Poi forse conta anche avere un proprio suono.
Se io ho un mio stile? Forse si ottenuto in tanti anni cercando di superare i miei limiti tecnici, diciamo che sono soprattutto un buon chitarrista slide

Secondo me non è vero che si confondono stile e tecnica, più che altro penso che negli ultimi decenni sia diventato più importante fare a gara a chi va più veloce, chi esegue l'accordo più intricato, ecc, piuttosto che dire qualcosa di personale.
La maggior parte dei chitarristi che citiamo come riferimenti avevano capacità tecniche limitate, al punto che difficilmente uno saprebbe rifare esattamente le cose di un altro.
Eric Clapton saprebbe rifare l'assolo di "Highway Star"? Io dubito molto, ma sono anche convinto che ne darebbe una sua interpretazione senza preoccuparsi di rispettare lo stile di Ritchie Blackmore.

Nel tuo post hai citato Peter Green. Perdonami ma non posso non segnalarti un articolo su Greeny che ho scritto qualche mese fa per il portale.

Chi semina vento, raccoglie tempesta.


maestro ciminiera

L'articolo l'ho letto, molto interessante e ben fatto.
Per quanto riguarda il discorso stile e tecnica stiamo dicendo la stessa cosa?

mimmo

Citazione di: Moreno Viola il 10 Giugno, 2014, 10:43 AM
Citazione di: mimmo il 09 Giugno, 2014, 11:22 PM
Ognuno di noi ha il proprio stile e se si vuole, la propria cifra che cambia nel tempo con gusti, impegno e risultati.

Però l'immediata riconoscibilità di un artista è un arma a doppio taglio, per me diventa quasi un'etichetta, e non amo le etichette, sono scatole dalle pareti alte nelle quali ti mettono e dalle quali è difficile uscire, chiuso in cima a uno scaffale.

Quindi per me lo stile è un concetto da rifuggire, al limite anche quello della pura timbrica chitarristica (es. Santana) ingabbia.

Come è già stato scritto, più che di stile proprio sarebbe bello intendere di capacità di  trasmissione delle proprie idee in musica e condivisibilità delle stesse, è questo per me che crea affinità e desiderio di emulazione.

Scusate i paroloni :-)



Devo dire che comprendo e in parte condivido quello che dici. Però personalmente mi accorgo che i chitarristi che prediligo hanno stili riconoscibili e spesso peculiarità che li rendono unici.
E' vero che la troppa riconoscibilità rischia di diventare il rifugio sicuro dentro il quale ci si accomoda in "canottiera e ciabatte", ma è anche vero che la creatività è qualcosa che non ha una durata infinita e quindi i musicisti più intelligenti, preferiscono alimentarla esplorarando linguaggi diversi, riportandoli poi a "casa" per farli propri.
Sarò banale ma Jeff Beck nel 1970 suonava cose diverse da quelle che suonava dieci, venti, trent'anni dopo, ma il suo stile rimane sempre riconoscibile.
Il mio pensiero era volutamente contrastante, così come lo sono io.
Condivido senz'altro il vostro punto di vista, meno Vu quando si denigra sulle sue capacità.
Ho sentito i suoi pezzi e si poteva chiaramente scorgere un suo stile (la definizione del quale va fatta però da persone più competenti di me)

ma il "suona anche tu nello stile di .... " e ancor peggio l'autocelebrarsi nelle proprie qualità, per me sporca la propria creatività e ingombra la mente, che invece, va lasciata libera di captare le onde cosmiche.

Quando, alla fine, ci siederemo sulla riva del fiume, solo allora, come spettatori di noi stessi, penseremo al nostro stile, a chi dire grazie e a chi avremo trasmesso che cosa.

Tutto qui, agire in armonia e infine contemplare i risultati,
non agire sotto costante  condizionamento.

Forse sono ot, e forse sporco una bella discussione, ma mi premeva condividere questo concetto che è alla base della mia esistenza e che ho maturato negli anni e cioè che:

è fondamentale vivere in sintonia con l'universo senza badare a chi siamo e dove andiamo.
Il tempo ce lo svelerà.


Vu-meter

Citazione di: mimmo il 10 Giugno, 2014, 08:28 PM

Il mio pensiero era volutamente contrastante, così come lo sono io.
Condivido senz'altro il vostro punto di vista, meno Vu quando si denigra sulle sue capacità.
Ho sentito i suoi pezzi e si poteva chiaramente scorgere un suo stile (la definizione del quale va fatta però da persone più competenti di me)


Ti ringrazio Mimmo , sei molto carino ( come sempre ) .  :-*

Non nego di aver notato uno stile nel comporre canzoni ( anche se ammetto che non ne sono troppo felice perchè poi all'atto pratico sento gente molto più brava di me e parlo di ragazzi qualunque, amici o amici di amici ) , ma è chitarristicamente che mi sento un po' "anonimo".

Ultimamente devo dire che sto cercando di fissare un po' di cose e questo forse creerà uno stile, volutamente o no... chissà .
E' un po' quello che ho sempre chiamato "l'analisi grammaticale" ... questo mi porterà a fissare dei paletti e forse, di conseguenza, a creare un modo di suonare. Vorrei diventare meno istintivo e gestire meglio le proprietà del linguaggio, ma è davvero impegnativo !  :gonfia:
E' un esercizio interessante che sto facendo da qualche anno anche a livello linguistico e lo sto importando sulla chitarra.

Insomma, alla fine non si ha mai finito di studiare !  :reading:

:laughing: :laughing: :laughing: :laughing:
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Grix

io non so se ho un mio stile.. ma noto che tocco e suono in modo diverso rispetto i miei amici che sembrano privi di stile. Alla fine bisogna mischiare tutti gli stili degli artisti che ci piacciono e farne uno nostro. Io devo lavorarci ancora molto.. ultimamente sto prendendo molto da Hendrix un pò di SRV e Jonny Lang.. di quest'ultimo mi piace tutto!


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