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Prosit's basic gear

Aperto da Prosit, 16 Febbraio, 2021, 07:58 PM

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Vu-meter

Uhm... Io l'Iridium l'ho sempre inteso di più come un oggetto utile per registrare, più che per come amp simulator.

Nel mio immaginario, ma potrei sbagliare, credo che un Amp in a box abbia funzioni in più, in tal senso.

A prescindere, evidentemente, o non hai ancora trovato la tua regolazione perfetta, oppure temo sia lui il pezzo debole della catena.

Mi piacerebbe che potessi provare altro e vedere come va, ma mi rendo conto che è estremamente difficile.



PS: io comunque gli Strymon, proprio come i T-rex, li vorrei tutti...  :D
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Santano

Citazione di: Prosit il 01 Gennaio, 2022, 09:07 PM
Citazione di: Vu-meter il 01 Gennaio, 2022, 08:07 PM
Io non ho capito... percepisci che ti manca qualcosa? Domando perché pur mancandoti 100.000 effetti, potresti non sentire il bisogno di nulla.
È possibile che tu debba scegliere anche in base al repertorio..
Quel che mi manca ancora è un buon suono in saletta, in assenza dei miei amplificatori. Son proprio alla ricerca di un buon suono di base, non so come spiegarmi meglio ... di una "voce" della chitarra che mi gratifichi a prescindere dal numero e dal tipo di effetti a pedale. Per me in questo momento l'iridium è un altro esperimento in questa direzione di ricerca ....

Beh, diciamo che ognuno di noi è in cerca del suo suono, quindi è naturale continuare la ricerca di vari modi per ottenere la "pietra filosofale". A forza di mettere, togliere, spostare, hai un mare di combinazioni possibili per arrivare alla meta


robland

Citazione di: Prosit il 01 Gennaio, 2022, 04:34 PM


Sempre interessante guardare le scelte altrui. Se dovessi configurare una pedaliera light da trasporto veloce con Iridium obbligato, forse rinuncerei al compressore a favore di un OD: l'interazione tra un OD versatile e un ampli è per me quasi irrinunciabile.
Come sta andando con l'Iridium in sala prove?

Prosit

Si certo non è affatto escluso che un dì il compressore ceda il posto a un OD!  :quotone: Per adesso sto provando a far fare il lavoro dell'overdrive allo switch "FAV" dell'Iridium, settando il gain al massimo nelle modalità di amplificatori "Chime" (Vox) e "Punch" (Plexi), e vediamo come va. Non è la stessa cosa di avere un pedale specifico OD davanti all'ampli, certo, ma ... dovesse funzionare allo scopo il Comp potrebbe restare dov'è adesso.

Più in generale sull'Iridium in sala prove: come ho scritto ieri nell'altro topic sulla ricerca di un Delay per la smart pedalboard, sono in fase sperimentale. Il primo appuntamento in sala prove non è andato benissimo. Ma non tanto perché l'Iridium suoni male (anzi!!!), quanto piuttosto perché l'ascolto del digitale sul solo impianto audio a due casse attive della saletta non riesce ad appagarmi: mi manca la botta, la risposta prossimale e il feeling diretto dell'ampli. Suonare attraverso il digitale e ascoltarsi dal solo impianto di sala è come suonare "dentro un disco" piuttosto che "dentro una stanza", e io non sono abituato a questo e, forse, non ho alcuna intenzione di abituarmici. Il problema l'avevo riscontrato anche con il Pod Go qualche mese fa: ottima flessibilità, grandi suoni .... ma troppo lontani dalle mie mani e dalle mie orecchie. Con l'Iridium si pone la stessa questione.
Inoltre, e non ho ancora capito se il problema sta nella qualità dell'impianto audio della saletta o piuttosto nella mia ignoranza, nel mix dell'impianto la chitarra viene letteralmente coperta dalla voce microfonata, e questo indipendentemente dal volume di uscita impostato nel canale dedicato alla chitarra: con sola chitarra nell'impianto audio, basso con proprio ampli fisico e batteria in acustico (entrambi non si risparmiano in volume) la chitarra esce bene e resta ben presente sia in accompagnamento che in lead. Non appena entra la voce .... è come se il segnale della chitarra si riducesse di colpo fin quasi a sparire. Boh. Potrebbe trattarsi di un problema legato alle frequenze della voce che tendono a coprire quelle della chitarra ... sto cercando di approfondire. Certo è che con un ampli fisico tutto questo non mi è mai successo; in quei casi in cui la voce tende a coprire le frequenze della chitarra, corre almeno in aiuto l'indipendenza della fonte sonora data dal cono e dalla cassa dell'amplificatore. In un impianto audio è tutto più difficile perché la sorgente sonora è unica. E non oso immaginare dovesse aggiungersi una tastiera!  :facepalm2:
Le soluzioni che per adesso intravedo sono due o tre:
1 Collegare la pedalboard con l'Iridium a una cassa attiva dedicata e specifica, tipo FRFR Headrush e affini per intenderci. Non ho ancora provato questa soluzione ma leggo da più parti che i risultati sono buoni. In questo caso potrei anche mandare un'uscita alla FRFR e l'altra al mixer. Però la sala prove non ha nulla di tutto ciò. Dovessi portarmela io (cmq da acquistare), verrebbe però meno la comodità di lasciare a casa il proprio amplificatore, e sarei punto e a capo.
2 Collegarsi al return dell'ampli di saletta disattivando il CabSim dell'Iridium.
3 Collegarsi al return dell'ampli di saletta con una delle due uscite (Null IR) dell'Iridium, e con l'altra (IR) andare in diretta al mixer/PA.
La prima delle soluzioni non credo potrò sperimentarla, quantomeno in tempi brevi.
La seconda e la terza, che sono le uniche soluzioni oggi possibili, vorrei cominciare a sperimentarle a partire da stasera.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

robland

Citazione di: Prosit il 03 Gennaio, 2022, 01:02 PM
Suonare attraverso il digitale e ascoltarsi dal solo impianto di sala è come suonare "dentro un disco" piuttosto che "dentro una stanza", e io non sono abituato a questo e, forse, non ho alcuna intenzione di abituarmici. Il problema l'avevo riscontrato anche con il Pod Go qualche mese fa: ottima flessibilità, grandi suoni .... ma troppo lontani dalle mie mani e dalle mie orecchie. Con l'Iridium si pone la stessa questione.

È pari pari quello che ho sempre pensato. Tutt'altra cosa è farlo a casa uscendo dalle casse monitor e suonando per conto proprio.
Ma magari è anche questione di abitudine e di settare meglio, chissà.

Citazione di: Prosit il 03 Gennaio, 2022, 01:02 PM
1 Collegare la pedalboard con l'Iridium a una cassa attiva dedicata e specifica, tipo FRFR Headrush e affini per intenderci. Non ho ancora provato questa soluzione ma leggo da più parti che i risultati sono buoni. In questo caso potrei anche mandare un'uscita alla FRFR e l'altra al mixer. Però la sala prove non ha nulla di tutto ciò. Dovessi portarmela io (cmq da acquistare), verrebbe però meno la comodità di lasciare a casa il proprio amplificatore, e sarei punto e a capo.

Questa è sicuramente la soluzione più efficace e semplice per chi ha la pedalboard digitale, ma nel caso dell'Iridium... farebbe davvero strano, o meglio eliminerebbe la logica che ne sta alla base e il vantaggio che cercavi.

Vu-meter

Io darei una chance alla 2. Oppure, soluzione 4: un bel Toner Master.  :hey_hey:
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b3st1a

Il problema dell'ascolto dei sistemi digitali (o ibridi) ce l'abbiamo avuto tutti, è normale, è un totale stravolgimento del "punto di vista", o meglio, del "punto di ascolto", e non si può pretendere che sia rapido e indolore, soprattutto per un chitarrista amatoriale. I professionisti sono abituati, sia live che in studio, a non ascoltare il suono che viene fuori dal cono e a sentire direttamente il suono microfonato attraverso casse attive o ear monitor, quindi il passaggio in digitale che molti hanno fatto negli ultimi anni è stato molto più naturale. Per me all'inizio è stato straniante ma, una volta fatta l'abitudine, mi sono reso conto che il suono nel mix è molto più a fuoco, e tutti (i membri del gruppo e l'eventuale pubblico) ascoltano lo stesso (bel) suono, mentre usando l'ampli si sentirà anche la "botta", ma gli altri del gruppo non sentono un tubo, mentre chi è davanti all'ampli diventa sordo.
Comunque per un po' anche io collegavo un'uscita della Headrush (prima) o dell'Helix (poi) ad una cassa messa davanti a me o ad un ampli dietro di me per avere un ascolto personale tipo spia, ma è da un po' che oramai non ne ho più bisogno e mi sono abituato a sentirmi solo dalle casse del PA. Ho provato anche l'ascolto con IEM, usandone solo uno per non isolarmi troppo, e devo dire che la resa audio è ottima ma, non avendo un sistema per sentire in cuffia anche gli altri strumenti, mi isola troppo e quindi ho abbandonato questa strada.


Prosit

Citazione di: Vu-meter il 03 Gennaio, 2022, 03:54 PM
(...) Oppure, soluzione 4: un bel Toner Master.  :hey_hey:
:sarcastic:
La smetti per piacere di mettere il dito nella piaga? Grazie.  :abbraccio:  ;D
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Prosit

Citazione di: b3st1a il 03 Gennaio, 2022, 05:15 PM
Il problema dell'ascolto dei sistemi digitali (o ibridi) ce l'abbiamo avuto tutti, è normale, è un totale stravolgimento del "punto di vista", o meglio, del "punto di ascolto", e non si può pretendere che sia rapido e indolore, soprattutto per un chitarrista amatoriale. I professionisti sono abituati, sia live che in studio, a non ascoltare il suono che viene fuori dal cono e a sentire direttamente il suono microfonato attraverso casse attive o ear monitor, quindi il passaggio in digitale che molti hanno fatto negli ultimi anni è stato molto più naturale. Per me all'inizio è stato straniante ma, una volta fatta l'abitudine, mi sono reso conto che il suono nel mix è molto più a fuoco, e tutti (i membri del gruppo e l'eventuale pubblico) ascoltano lo stesso (bel) suono, mentre usando l'ampli si sentirà anche la "botta", ma gli altri del gruppo non sentono un tubo, mentre chi è davanti all'ampli diventa sordo.
Comunque per un po' anche io collegavo un'uscita della Headrush (prima) o dell'Helix (poi) ad una cassa messa davanti a me o ad un ampli dietro di me per avere un ascolto personale tipo spia, ma è da un po' che oramai non ne ho più bisogno e mi sono abituato a sentirmi solo dalle casse del PA. Ho provato anche l'ascolto con IEM, usandone solo uno per non isolarmi troppo, e devo dire che la resa audio è ottima ma, non avendo un sistema per sentire in cuffia anche gli altri strumenti, mi isola troppo e quindi ho abbandonato questa strada.
Mi auguro che anche per me possa essere una strada percorribile. Sto lavorando proprio in questa direzione e concordo con le tue osservazioni. Non sono però ancora riuscito ad abituarmi al solo ascolto del mio strumento dalle casse del PA e sto cercando di capire se il problema sta nella qualità dell'impianto, nelle errate regolazioni che ne facciamo noi, o se risiede nel mio corpo. Il fatto che altri si siano abituati è una realtà indiscutibile e promettente certo, ma non per questo è detto che possa valere anche per me: in fondo ognuno ha il proprio modo di suonare, ascoltare e relazionarsi al proprio strumento e a quello degli altri musicisti, perciò preferisco sperimentare in prima persona varie modalità (accettando i conseguenti possibili fallimenti), piuttosto che indirizzarmi alla cieca verso strade già tracciate e perciò apparentemente sicure. Ma tu stesso hai già fatto le tue esperienze dirette e perciò sai di cosa parlo  :reallygood:

A queste considerazioni, e approfittando del vostri stimolanti interventi sulle mie modestissime e forse anche desuete sperimentazioni, introdurrei anche un tema sul quale ragiono da un po' e che forse, però, richiederebbe un topic specifico: non avete come la sensazione che il digital amp modelling stia portando a una omologazione dei suoni? A un impoverimento della ricchezza timbrica propria della catena analogica classica chitarra - effetti - amplificatore - cassa - microfonazione - riproduzione? Non si tratta di discutere su cosa suona meglio o peggio, perché un suono digitale può essere molto più bello e centrato di un suono analogico, o anche il contrario. Piuttosto di capire se, e fino a che punto il "mezzo" digitale, per sua natura e flessibilità, stia assottigliando le diversità tra i mille suoni che la storia della chitarra elettrica ci ha regalato. Ma questo appunto è un altro tema e se ne potrebbe discutere anche altrove.
(P.S. Forse. Perché potrebbero anche essere mere paranoie inutili del sottoscritto  :D)
:thanks:
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Santano

Il fatto di sentirsi come "dentro un disco" con soluzioni digitali, da quando uso l'ampli digitale, io la vedo (e la sento) in maniera positiva. È un altro modo di godere del suono, certamente manca la botta, ma è la soluzione che chi ascolta, band compresa, ritiene più adatta. Il mio chitarrista per esempio ha sempre suonato attraverso l'impianto passando per una superatissima pedaliera digitale, che sia saletta o locale o palco. Il difetto qui è che qualunque chitarra o effetto usi, sembra che l'impianto (dal quale esce tastiera e due microfoni voce) annacqui tutto. Le casse non sono male, il mixer però, oltre che essere sotto dimensionato, è vetusto. Pertanto non saprei come risolvere il dilemma.
Però col tempo ho imparato ad apprezzare il suono digitale dell'ampli a casa. È vero, senti come dentro un disco, ma è un'altra musica, stereo tra l'altro.
Per la saletta insisto col valvolare e pedaliera, nel modo più ortodosso possibile

b3st1a

Citazione di: Prosit il 03 Gennaio, 2022, 07:43 PM

Mi auguro che anche per me possa essere una strada percorribile. Sto lavorando proprio in questa direzione e concordo con le tue osservazioni. Non sono però ancora riuscito ad abituarmi al solo ascolto del mio strumento dalle casse del PA e sto cercando di capire se il problema sta nella qualità dell'impianto, nelle errate regolazioni che ne facciamo noi, o se risiede nel mio corpo. Il fatto che altri si siano abituati è una realtà indiscutibile e promettente certo, ma non per questo è detto che possa valere anche per me: in fondo ognuno ha il proprio modo di suonare, ascoltare e relazionarsi al proprio strumento e a quello degli altri musicisti, perciò preferisco sperimentare in prima persona varie modalità (accettando i conseguenti possibili fallimenti), piuttosto che indirizzarmi alla cieca verso strade già tracciate e perciò apparentemente sicure. Ma tu stesso hai già fatto le tue esperienze dirette e perciò sai di cosa parlo  :reallygood:
Ma certo, il discorso è molto personale, e comunque tieni conto che io ci ho messo un anno a trovare il mio equilibrio! Alla fine, se si suona per passione, qualunque strada ci porti a divertirci e a star bene è quella giusta!



Citazione di: Prosit il 03 Gennaio, 2022, 07:43 PM

A queste considerazioni, e approfittando del vostri stimolanti interventi sulle mie modestissime e forse anche desuete sperimentazioni, introdurrei anche un tema sul quale ragiono da un po' e che forse, però, richiederebbe un topic specifico: non avete come la sensazione che il digital amp modelling stia portando a una omologazione dei suoni? A un impoverimento della ricchezza timbrica propria della catena analogica classica chitarra - effetti - amplificatore - cassa - microfonazione - riproduzione? Non si tratta di discutere su cosa suona meglio o peggio, perché un suono digitale può essere molto più bello e centrato di un suono analogico, o anche il contrario. Piuttosto di capire se, e fino a che punto il "mezzo" digitale, per sua natura e flessibilità, stia assottigliando le diversità tra i mille suoni che la storia della chitarra elettrica ci ha regalato. Ma questo appunto è un altro tema e se ne potrebbe discutere anche altrove.
(P.S. Forse. Perché potrebbero anche essere mere paranoie inutili del sottoscritto  :D)
:thanks:
Sì e no... Sicuramente alcuni modeler/multieffetto, specie quelli non di ultimissima generazione, tendono un po' ad appiattire le differenze timbriche tra i vari strumenti e ad avere, in generale, una risposta dinamica un po' più piatta dell'ampli. Nei sistemi digitali più avanzati la dinamica c'è e le differenze timbriche sono rispettate, ma spesso si tende ad utilizzare sempre le stesse simulazioni (ad es. Plexi e Ts9) e, magari, ad utilizzare un po' troppi effetti (compressori e simili), col risultato che, in effetti, spesso i suoni tendano ad omologarsi, ma lo vedo più un problema di utilizzo che un difetto insito nelle macchine.

robland

Citazione di: Prosit il 03 Gennaio, 2022, 07:43 PM
non avete come la sensazione che il digital amp modelling stia portando a una omologazione dei suoni? A un impoverimento della ricchezza timbrica propria della catena analogica classica chitarra - effetti - amplificatore - cassa - microfonazione - riproduzione? Non si tratta di discutere su cosa suona meglio o peggio, perché un suono digitale può essere molto più bello e centrato di un suono analogico, o anche il contrario. Piuttosto di capire se, e fino a che punto il "mezzo" digitale, per sua natura e flessibilità, stia assottigliando le diversità tra i mille suoni che la storia della chitarra elettrica ci ha regalato. Ma questo appunto è un altro tema e se ne potrebbe discutere anche altrove.

Troppo presto per dirlo, siamo ancora in una fase di transizione (gli stessi sistemi vengono superati alla velocità della luce da altri nuovi sistemi che rendono rapidamente obsoleti i precedenti).
Ma posso essere sincero? Sono ragionamenti completamente insignificanti rispetto alla realtà del successo del digitale (nella maggior parte dei casi e con le dovute eccezioni) tra i musicisti amatoriali:
Economico
Compatto
Leggero
Ci registri
Questi i quattro elementi secondo me decisivi che rendono insignificanti tutti i discorsi su "meglio/peggio", "farà bene/farà male". Non importa. Qualunque cosa produca, è piuttosto inevitabile.

Sicuramente cambieranno attitudini e approcci. Non dobbiamo guardare a noi, ma alle nuove generazioni che nasceranno con altre esigenze e strumenti. Noi magari ci faremo un uso sbagliato (oppure no) ma non si può affermare con certezza che sarà lo stesso per chi verrà dopo, perché potrebbero cambiare anche gli obiettivi.
Faccio un esempio poco attinente ma per far capire come cambiano approcci e prospettive. Un utente del forum che scrive raramente mi ha raccontato di aver postato un suo video in un discord internazionale. Nel video lui suonava la chitarra in piedi. La reazione di un paio di giovanissimi a questo video è stata:
- ma come fai suonare in piedi?
- io non so suonare in piedi.

Lo dico perché per me suonare ha significato dal day one imparare qualcosa per farmi un gruppo e suonare live. E continuo a dare un po' per scontato, sbagliando, che sia così un po' per tutti. Probabile che lo stesso accadrà con la strumentazione digitale (e non) in nuove mani.

Prosit

Non l'avevo ancora fatto. Inserisco qualche foto della mia Gibson Les Paul Signature T se può essere di qualche interesse per chicchessia  ::)









Essendo foto fatte in fretta e furia e di scarsa qualità, metto anche due foto di identico modello tratte dal web, che forse rendono migliore giustizia alla bellezza dello strumento.



"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


Santano

Bel top, di che anno è? Paf?

Prosit

Citazione di: Santano il 07 Gennaio, 2022, 01:50 PM
Bel top, di che anno è? Paf?
2013
Gibson '57 Classic al manico e '57 Classic Plus al ponte
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