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Bluesmen rozzi e ignoranti qui. Tutti gli strumenti.

Aperto da bananas, 13 Giugno, 2014, 06:15 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vigilius

Citazione di: Son of Aleric il 14 Giugno, 2014, 01:51 PM
Beh, si sa sa, sono di parte......Ma questo, bellissimo (IMHO) blusesETTONE è "ignorato" dai più.....




:guitar: anzi :oldguitar:

Quando entra Lord, dopo il solo da manuale chitarristico dell'Uomo-Nero, mi vengono i lacrimoni agli occhi perché lui non c'è più!

Per il resto, parafrasando la firma di qualcuno, 'io ho un buco nell'anima': non reggo il blues a parte 'Brush with the blues' di Jeff Beck che non a caso non è fatto sulle solite 12 battute. Adoro Rory Gallagher, scoperta tardiva per me, ma non perché fa blues e ho idolatrato Gary Moore fino alla svolta blues poi non l'ho più seguito.

Il blues non mi emoziona per niente, anzi: mi annoia proprio nel 90% dei casi.
Un pezzo di SRV non riesco ad ascoltarlo per intero per lo stesso motivo.

Naturalmente non mi permetto di criticare i 'grandi nomi', ci mancherebbe, ma li sento anni luce distanti dal mio modo di sentire: le mie radici sono europee e non americane e quindi non ci trovo nulla di 'mio' nel blues, motivo per cui ho sempre preferito i musicisti inglesi che hanno venature blues, ma non sono mai 'blues' al 100%!

:sorry:
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Guido_59

MI riconosco senz'altro nella categoria anche se la tecnica è quella che è !
Alla lista dei video presentati non ne aggiungo qualcuno in particolare, ma qualunque cosa di Muddy Waters su tutto le registrazioni fatte con Johnny Winter , già segnalato.
Però assieme al suono rozzo ,yagliente delle Telecaster di Muddy Waters a me piace affiancare anche il granda B B King che ha un suono non rozzo, ma.................. che suono !

Guido
Epiphone Elitist Les Paul Custom+Squire vintage modified jazz bass fretless;  Line6 Helix LT;BABYFACE PRO ;AKG K702+DOCET CUFFIA AMP


  ; ; ;


bananas

Citazione di: Vigilius il 14 Giugno, 2014, 04:21 PM
Quando entra Lord, dopo il solo da manuale chitarristico dell'Uomo-Nero, mi vengono i lacrimoni agli occhi perché lui non c'è più!

Per il resto, parafrasando la firma di qualcuno, 'io ho un buco nell'anima': non reggo il blues a parte 'Brush with the blues' di Jeff Beck che non a caso non è fatto sulle solite 12 battute. Adoro Rory Gallagher, scoperta tardiva per me, ma non perché fa blues e ho idolatrato Gary Moore fino alla svolta blues poi non l'ho più seguito.

Il blues non mi emoziona per niente, anzi: mi annoia proprio nel 90% dei casi.
Un pezzo di SRV non riesco ad ascoltarlo per intero per lo stesso motivo.

Questo è proprio il bello del mondo a mio parere. Ciascuno lo vede a modo suo.
Premetto che a me la musica piace tutta. Apprezzo i generi più diversi, distinguo solo tra quella che mi dà qualcosa e quella che no.
Il Blues rimane comunque il fondamento della mia sensibilità musicale - e non solo di quella - sin da quand'ero un poppante. Certi suoni son sempre stati i miei. Non saprei perché. Ma è così. E sto contento. Molto contento.
Non concordo particolarmente sul ragionamento relativo alla sensibilità musicale (radici) europea: sia per il blues come poi per il jazz e molto altro, l'America è "solo" il posto dove le cose sono successe. Gli afroamericani hanno messo la spiritualità Africana, il soul,  in una musica nuova - legata a una nascente nazione nuova - che si è fusa sul nascere con strumenti, sonorità e tradizioni europee. Non sono mancate neppure consistenti influenze asiatiche. Il jazz tradizionale delle origini poi l'hanno fatto i neri insieme con gli italiani e i francesi.
Per non parlare degli inglesi: Dagli Yardbirds, ai Deep Purple passando per i Led Zeppelin, gli Stones e i Cream. Se non ci fosse stato Chas Chandler degli Animals a portare Jimi Hendrix a Londra e ad aiutarlo a mettere insieme la Experience, chissà come darebbe andata. Senza dimenticarci dei Beatles e dell'enorme George Martin.

@Guido: BB King? Che te lo dico a fare :-)
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Vigilius

Per 'radici' europee intendo la musica tonale, banalmente il maggiore e minore, dove non esiste la blue note che per me è sempre 'stonata'; più precisamente a me piace ascoltare musica tonale con influssi blues e non il blues puro.

Che poi se si studiassero bene le radici del blues se ne scoprirebbero delle belle tipo le famose 12 battute che non sono mai esistite o, meglio, hanno iniziato ad esistere quando hanno iniziato ad incidere i dischi che avevano una durata limitata. Il vero blues di fine 800 e inizio 800 non aveva battute, ritornelli, strofe ed altre cose del genere che poi sono diventati stereotipi.
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


bananas

Maggiore e minore? Tonale? Modale? 78 Giri? Oh mama, già mi scoppia la capoccia.
:sbava:
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Vu-meter

Citazione di: bananas il 14 Giugno, 2014, 07:52 PM
Maggiore e minore? Tonale? Modale? 78 Giri? Oh mama, già mi scoppia la capoccia.
:sbava:

Addirittura !?  :eheheh:

Credo di aver capito cosa intende dire Vigi. Io non bollo mai un genere perchè ci sono brani che mi piacciono in purissimo blues americano ed altri in blues inglese, così come anche blues-jazzy, ecc.. però certo che se ti suona strana la blue note, un certo numero di artisti li scarti a priori, anche poveracci come me, che la metto tipo premmezolo ovunque !  :laughing: :laughing:
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Vigilius

La 'blue note' è sempre esistita anche nella musica classica anche se con altro nome; non butto via tutto il blues, sia chiaro, ma un influenza 'solo' blues in un artista non mi aggrada proprio per niente, preferisco quando il linguaggio 'classico' si 'sporca' di venature blues.
Tutto qua!
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
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Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.



Guido_59

Caro Viglius dici sempre cose interessanti ed è un piacere ascoltarti !
Anche se non si è d'accordo non si può non apprezzare la competenza e la pacatezza degli interventi .
Se ti va potremmo pararne da altra parte del blues e delle sue origini ?
Quando lessi anni fa della storia del  blues u diversi libri lessi anche una seria di testi di canzoni che ancora non era blues , ma altre cose anche canti dei campi di cotone
Anche lì però la struttura tipica mi pare trasparisse , per questo mi piacerebbe riparlarne !
Per il discorso della "blue note" nella classica ti riferisci forse alle dissonanze, che più o meno ci sono sempre state, o a cose più moderne stile Schonberg ?
Però sarai d'accordo che quasi tutti gli artisti che ti piacciono sono stati molto influenzati dalla musica americana in genere e dal blues in particolare quindi per la proprietà transitiva è come se ti piacesse il blues anche se in forme diverse.
Che poi il blues di forme ne ha tante .

Guido
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Moreno Viola

Come già detto non posso definirmi appassionato di blues e come Vigi ho una netta preferenza per il rock in un senso molto ampio, in particolare quello britannico.

Riconosco però che il blues è l'ingrediente principale della musica che amo e che la pentatonica e la blue note ne sono il sale e il pepe.
Alla fine però mi rendo conto che i miei musicisti preferiti, pur rimanendo debitori nei confronti del blues, hanno esplorato altri percorsi e potrei citare i Led Zeppelin, il Jeff Beck Group e tutta la sua carriera successiva allo scioglimento, Peter Green del quale amo in particolare il periodo '69/'70, quando il blues era ormai ridotto a un "sentimento" ma musicalmente era passato ad altro.

Mi trovo però d'accordo sul fatto che se blues deve essere, allora che sia grezzo e ignorante, che non significa non poterlo condire con scale diverse o armonie più complesse, ma semplicemente che non lo si faccia diventare una musica troppo ruffiana.

E ancora una volta (e ormai non sorprende più nessuno) concordo con Vigi. La svolta di Gary Moore, per quanto validissima da un punto di vista artistico e sicuramente sentita da quello umano, l'ho sempre trovata molto "intelligente".
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Vigilius

Ancora una volta concordo con Moreno: ormai dire blues è una moda che ha perso molte delle sue 'vere' caratteristiche storiche. Quando Clapton poi vine considerato il miglior bluesman mi si accappona la pelle: se non è 'ruffiano' lui... che poi non vuol dire che non sia bravo o altro, ma già dire blues per me vuol dire avere il colore della pelle per lo meno diverso e non è una questione di razzismo, ma di storia.
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
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Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Guido_59

Non posso non concordare con sia con Moreno che con Vigilius , il significato di blues si è oggi fin troppo allargato.
Già tanto tempo fa pero si scontravo tanto per fare un esempio 2 grandi :
da un lato Muddy Waters col suo blues grezzo e graffiante e dall'altra B B King con il suo blues più melodico quasi per nulla arrabbiato . Già qui qualcuno potrebbe osservare che tra i 2 il più vero è quelllo di Muddy Waters mentre potrebbe considerare quello di B B KIng più "ruffiano" essendosi allontanato da certe radici .
Sono d'accordo sull'opinione verso Clapton : per essere il miglior bluesman devia un po' troppo dal percorso e quando lo fa mi piace molto meno , come nell'ultimo album con tutte le divagazioni reggae.

Guido
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bananas

Citazione di: Vigilius il 15 Giugno, 2014, 07:28 AM
Ancora una volta concordo con Moreno: ormai dire blues è una moda che ha perso molte delle sue 'vere' caratteristiche storiche. Quando Clapton poi vine considerato il miglior bluesman mi si accappona la pelle: se non è 'ruffiano' lui... che poi non vuol dire che non sia bravo o altro, ma già dire blues per me vuol dire avere il colore della pelle per lo meno diverso e non è una questione di razzismo, ma di storia.

Apro citando scherzosamente Clint Eastwood: "Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue."
Confidando nell'indulgenza di Virgilius, anche questa volta mi permetto di non concordare. Che il blues non gli piaccia ci sta tutto. E su questo fatto c'è poco da aggiungere. Io per esempio non sono mai riuscito ad arrivare in fondo a un brano di Malmsteen. Non per questo dico che è un pistola. Moltissimi altri invece van giù di testa per come suona.
Tuttavia il blues non mi pare una moda. Conserva al contrario uno zoccolo duro, una nicchia, di appassionati duri e puri come me e, seguendo l'andamento di una sinusoide, a volte torna per un po' e poi se ne va di nuovo ciclicamente. In particolare succede quando i generi più nuovi esauriscono la loro carica innovativa e cominciano a dare i primi segni di stanchezza. Lo si vede bene nella storia del rock. Prima che emergessero cose nuove si è sempre ripartiti dal blues. Accade ancora oggi, dove cose nuove e autenticamente originali difficilmente fanno capolino nell'appiattimento generale causato dalla sovrabbondanza di informazioni che evaporano nella rete ancor prima di esserci messe dentro.
Clapton non è affatto un ruffiano a mio parere. Direi più un filologo appassionato. Il suo contributo, insieme a quello di John Mayall e di altri, è stato di vitale importanza per restituire agli americani (e agli altri) la loro musica che andavano dimenticando. Inoltre col suo lavoro ci ha permesso di conoscere musicisti e stili, vecchi e nuovi, che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di arrivare al grande pubblico. JJ Cale su tutti, ma anche quei neri dimenticati che grazie a lui hanno trovato nuova visibilità. Con le 4 edizioni del Crossroads guitar festival poi, suonandoci insieme appositamente, ha portato alla ribalta giovani musicisti che potessero garantire il ricambio generazionale: John Mayer, Doyle Bramhall II, Gary Clark Jr., Derek Trucks e così via... Che poi si tratti di musica che non piace a moltissimi è tutta un'altra questione.
Il lavoro filogico di Clapton sul blues è fruibile, per coloro a cui piace, in questo vecchio cd doppio di cui consiglio caldamente l'acquisto:



Rimango convinto che Clapton vada rispettato di più: nei primi anni sessanta ha aperto la strada praticamente a tutti. Da Hendrix agli Stones, dagli Zeppelin fino ai Floyd.
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Guido_59

@ bananas
Hai ragione , ma talune deviazioni reggae o in classici di ogni tempo sono una deviazione un po' troppo grossa o no ?

Guido
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bananas

Direi che semplicemente, mantenendo il suo legame indissolubile col blues ha fatto anche altro. Sempre a mio parere, è anche un ottimo cantante e un buon compositore pop (Tears in heaven). Chiaramente bisogna conoscere la sua produzione in profondità e non limitarsi a giudicarlo sommariamente per i soliti 4 brani che hanno avuto un maggiore successo commerciale.
La cosa che ho sempre apprezzato di lui è che chiarissticamente è rimasto fedele al suo stile essenziale pentatonico lento cantato, anche quando avrebbe potuto partecipare alla gara dei velocisti esatonali. Basta avere il tempo, e la voglia, di far ginnastica. Invece si è preso i suoi momenti di buio rimanendo sostanzialmente fedele a sé stesso.
Opinioni. Tutto qua.
Occhio perché se mi parte lo shuffle grattugiato te lo tengo sotto anche una mezz'oretta intanto che ci fai sopra il tuo stupendo assolo di pause. E comunque tre Strato sono proprio il minimo sindacale.

Guido_59

Anche se non sembra ho detto le stesse cose .
Avevo fatto quelle osservazioni partendo dalla considerazioni che per alcuni + considerato il miglior bluesman , mentre è vero quello che tu dici che è sempre rimasto fedele al suo stile.
Quelle che non apprezzo sono certe sue divagazioni, ma questo naturalmente è una mia opinione personale, non la verità assoluta .

Guido
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