Slow Blues Jam

[Max Maz]

Ho sentito quasi in tutti del buon blues. 

[futech]

Che vergogna, non mi sono mai sentito così in nessuna jam [emoji856]

Bravissimi tutti

[zap]

Che vergogna, non mi sono mai sentito così in nessuna jam [emoji856]

Bravissimi tutti

Ma che dici?
L'unico che non ci ha raccapezzato niente sono io Fabrí.

P.s.
Conosco già molti errori miei,Ma se ne trovate altri che mi sono sfuggiti andateci giù pesante.

[Bedrock]

Tirati i dadi e mandata la lista 

Uno lo prendo  ... credo almeno 2

[Mimmolo]

Bellissima jam e Di nuovo Grazie a Luvi per l'ottimo lavoro che ci ha regalato e a Balfa per l'idea, questi sono i raduni che amo.
Non credo riuscirò a mandare la serie ma mi ascolterò sicuramente spesso la jam riuscitissima che ha dei contributi veramente di alto livello, belli tutti comunque, chiaramente ognuno con le proprie forze.
Credo però di aver riconosciuto Vu e sono molto curioso su AlbertoDP.

Molto belli anche i suoni di chitarra, vari al punto giusto.
Certo per Luvi trovare la scaletta sarà stato divertente ma impegnativo

[LoreM86]

Quanto tempo abbiamo per il toto? Vorrei sentirla a casa coi monitor o con le akg, dal cell mi perdo mezzaroba oltre a non sentir la base a volte, eheh

[Mimmolo]

Poi le liste per me andrebbero fatte in chiaro così ci divertiamo a dichiarare il chitarrista abbinato al pezzo e col master mind le azzecchiamo tutte [emoji23][emoji23][emoji23]

[luvi]

Al di là del toto-nomi... 
Avendo ascoltato attentamente ciscun contributo più volte, mi lancio in un'analisi critico-didattico-costruttiva del tutto generica, senza riferimenti precisi alle persone. 
In pratica, sono mie personali (e discutibilissime) considerazioni sulle principali linee di studio da intraprendere per migliorare.

Al di là dell'esperienza di ciascuno sul blues, sui soli o sulla tecnica chitarristica in generale, il problema nr. 01, quello che traspare più comunemente (molto diffuso tra noi chitarristi in genere, per cui niente di  nuovo...) è a mio parere la necessità di lavorare sul "timing".
Avendo sincronizzato le tracce, la cosa appare con particolare chiarezza.
Al di là dello stretto "andare a tempo", la cui importanza è a dir poco fondamentale, mi riferisco alla capacità di appoggiare l'improvvisazione agli accenti contenuti nella ritmica del brano, che fa una grande differenza in favore di chi ne ha maggior controllo: paradossalmente ancora più delle note che si suonano...
Può sembrare strano, ma di fatto una frase poco riuscita che si appoggia coerentemente sugli accenti del brano regge meglio all'ascolto di una frase migliore che non lo fa!

Al secondo posto metterei la costruzione melodica delle frasi: quando segue linee che non si appoggiano all'armonia, che come si dice in gergo non "risolvono sui cambi armonici" o ne tengono poco conto, l'improvvisazione appare distaccata dalla musica, non crea un rapporto con essa... in definitiva, non "canta".
Nei casi in cui invece le note sono suonate per motivazioni di natura melodica, sono "scelte" e non perché una certa diteggiatura le indichi "giuste", ma perché funzionano in quel dato istante, perché creano una relazione di senso compiuto con quel che le precede e quel che le segue, la differenza in termini di resa diventa evidente.

In terza battuta metterei un fattore strettamente legato a questa base, cioè l'uso delle "blue notes": linguaggio tipico, fondante e significante del blues, che alcuni utilizzano di più e meglio, mentre altri non sottolineano. Questo è un fattore molto legato all'ascolto ed all'esperienza pratica sul genere, non tanto al livello tecnico in senso stretto.

in ogni caso, queste iniziative sono sempre utilissime e gratificanti. Il confronto genera sempre buoni frutti e fa crescere le persone! Bravi tutti! 

[Vu-meter]

Se non fosse per uno specifico passaggio, non avrei riconosciuto neanche me stesso !! 


Bravi tutti !! 


Grazie mille volte a Luvi !!! 


Adesso la riascolto cercando di acchiappare l'elenco dei colpevoli .. 

[Elliott]

Io ne ho beccati quattro ma Luvi, non mi svela i nomi

[zap]

Ottimo Luca,la tua analisi ha offerto molti spunti di riflessione,ne farò tesoro.

[Vu-meter]

Lista inviata ..

[Bedrock]

Io ne ho beccati quattro ma Luvi, non mi svela i nomi

Mandami la tua lista così incrocio 

[Bedrock]

Al di là del toto-nomi... 
Avendo ascoltato attentamente ciscun contributo più volte, mi lancio in un'analisi critico-didattico-costruttiva del tutto generica, senza riferimenti precisi alle persone. 
In pratica, sono mie personali (e discutibilissime) considerazioni sulle principali linee di studio da intraprendere per migliorare.

Al di là dell'esperienza di ciascuno sul blues, sui soli o sulla tecnica chitarristica in generale, il problema nr. 01, quello che traspare più comunemente (molto diffuso tra noi chitarristi in genere, per cui niente di  nuovo...) è a mio parere la necessità di lavorare sul "timing".
Avendo sincronizzato le tracce, la cosa appare con particolare chiarezza.
Al di là dello stretto "andare a tempo", la cui importanza è a dir poco fondamentale, mi riferisco alla capacità di appoggiare l'improvvisazione agli accenti contenuti nella ritmica del brano, che fa una grande differenza in favore di chi ne ha maggior controllo: paradossalmente ancora più delle note che si suonano...
Può sembrare strano, ma di fatto una frase poco riuscita che si appoggia coerentemente sugli accenti del brano regge meglio all'ascolto di una frase migliore che non lo fa!

Al secondo posto metterei la costruzione melodica delle frasi: quando segue linee che non si appoggiano all'armonia, che come si dice in gergo non "risolvono sui cambi armonici" o ne tengono poco conto, l'improvvisazione appare distaccata dalla musica, non crea un rapporto con essa... in definitiva, non "canta".
Nei casi in cui invece le note sono suonate per motivazioni di natura melodica, sono "scelte" e non perché una certa diteggiatura le indichi "giuste", ma perché funzionano in quel dato istante, perché creano una relazione di senso compiuto con quel che le precede e quel che le segue, la differenza in termini di resa diventa evidente.

In terza battuta metterei un fattore strettamente legato a questa base, cioè l'uso delle "blue notes": linguaggio tipico, fondante e significante del blues, che alcuni utilizzano di più e meglio, mentre altri non sottolineano. Questo è un fattore molto legato all'ascolto ed all'esperienza pratica sul genere, non tanto al livello tecnico in senso stretto.

in ogni caso, queste iniziative sono sempre utilissime e gratificanti. Il confronto genera sempre buoni frutti e fa crescere le persone! Bravi tutti! 

Grandissimo 

[Mimmolo]

Bellissima analisi Luvi.
Adesso è metterla in pratica...