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L'importanza di essere su youtube per il musicista odierno

Aperto da Donatello Nahi, 13 Agosto, 2024, 05:24 PM

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Donatello Nahi

Comunque Youtube, piaccia o no... oggi per chi fa musica è indispensabile... anche per chi ha una band... non è piú il tempo di sbattersi per andare a suonare nei locali... pub... etc... non funziona piú... devi avere un canale Youtube che funzioni... Youtube è fenomenale... perfino io, che ho un canale... cosí per caricare i miei video e mostrarli qui... o ad amici che suonano... o riguardarmeli io, ovunque sia, per tenere a mente cosa ho fatto, per vedere quanto ero piú scarso prima... ultimamente Youtube mi sta "lanciando"...  :lol:
Gli ultimi video fanno inspiegabilmente centinaia di visualizzazioni... quello sugli Ac/dc va per le 600!
Vabbé, io ci gioco, ma per tanti è diventato un lavoro, ma un lavoto precario peró... A Roby Rocks per dire, che fa dei contenuti pregevoli secondo me... tipo le recensioni, non essendo quasi mai sponsorizzato... bé, youtube gli ha bloccato per un tempo la monetizzazione dei video, senza spiegargli esattamente perché... infatti lamentava il fatto che sia tutto automatizzato, attraverso algoritmi ed Ai, e non si riesce ad avere risposte da persone vere.... insomma, davvero un lavoro precario... senza contare che, pur essendo improbabile, Youtube puó pure chiudere. Voi che ne pensate?

robland

Gli youtuber professionisti della musica li critichiamo sempre, per una cosa o per un'altra, ma a me fanno tenerezza.
Mi spiego.
Vedo canali in cui personaggi davvero improbabili non fanno altro che chiacchierare (spesso da incompetenti puri) eppure ricevono centinaia di migliaia di visualizzazioni. Esempio? Un ragazzotto che magari ha un canale sul calcio e il lunedì "commenta" l'inaccettabile sconfitta della propria squadra.
Non stiamo parlando di Fabio Caressa, un professionista delle telecronaca e grande conoscitore del mondo del calcio, che propone contenuti anche interessanti e di intrattenimento. Stiamo parlando di qualche youtuber che al massimo avrà fatto esperienza col fantacalcio.
Due polemiche urlate e ottengono una montagna di visualizzazioni.
Poi ci sono i tuttologi della politica, attualità, giornalismo, guerra ecc. sulla cui formazione pure avrei qualche dubbio.

Nella musica invece c'è un Luca Milieri che ha studiato con vari pro della didattica, continua a studiare, conosce bene la teoria, compra la sua attrezzatura (luci, telecamere, chitarre), lavora sui contenuti, magari butta giù anche un testo ponderato. Il tutto per qualche decina di migliaia di visualizzazioni e nemmeno 40.000 iscritti.

Quando penso a questo, mi viene difficile criticarli. Gli youtuber della musica ho l'impressione che fatichino parecchio, a prescindere se troviamo i contenuti condivisibili. Quelli che si danno da fare altrettanto in altri settori mi sembra siano ricambiati da numeri ben maggiori rispetto a chi si dedica alla musica.

Dopodiché c'è il problema opposto: gli youtuber della musica che si lamentano perché quando vanno nei negozi o hanno a che fare con altri operatori del campo musicale ritengono di non avere uno status adeguato e vorrebbero essere più coccolati. Questa lamentela mi convince molto poco, ma non sono nei loro panni quindi mi astengo.


Donatello Nahi

Citazione di: robland il 13 Agosto, 2024, 08:09 PMNella musica invece c'è un Luca Milieri che ha studiato con vari pro della didattica, continua a studiare, conosce bene la teoria, compra la sua attrezzatura (luci, telecamere, chitarre), lavora sui contenuti, magari butta giù anche un testo ponderato. Il tutto per qualche decina di migliaia di visualizzazioni e nemmeno 40.000 iscritti.



Bè sono d'accordo.. ma qui ci sono anche altre riflessioni... da una parte, Milieri strizza l'occhio piú al chitarrista intermedio che al principiante... come invece fa un Barbetti, per dire... e poì è proprio un discorso italiano, limitato... voglio dire, io guardo dei canali spagnoli... tipo guitarra viva... questo ha piú di 4 milioni di iscritti.. è chiaro che il bacino di utenza è vasto proprio a causa della lingua... in Italia, i piú quotati superano di poco i 100000

Donatello Nahi

Tra l'altro, visto che si parlava di Milieri, forse non tutti sanno ( visto che non lo cura molto) che ha pure un canale in inglese, si chiama the guitalian ed ha sui 7000 iscritti

Davids

Per un musicista Youtube è sia mezzo pubblicitario per farsi conoscere, sia palco virtuale dove esibirsi visto che i palchi veri sono sempre meno.
Per chi come noi è cresciuto con la musica fatta nei locali e nei festival, è un po' triste, ma c'è poco da farci, il futuro della musica è questo e non vedo segnali di cambiamento all'orizzonte.
Penso in futuro con le reti in fibra ottica sempre più veloci, non solo si potrà caricare online la propria performance come si fa già adesso, ma si potrà anche suonare in tempo reale insieme ad altri, ognuno collegato da casa propria. Questo bisogno emerse durante il lockdown, ma coi tempi di latenza delle comuni reti internet era impossibile avere una buona sincronia tra 2 o più musicisti al punto da permettergli di suonare insieme in diretta. La risposta arrivò dall'Italia. Purtroppo non trovo più la notizia completa, ma vi lascio un paio di link utili.
https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/supercomputer-e-ricerca-la-rete-lightnet-di-trieste-modello-da-seguire-ecco-perche/
https://www.units.it/notizie/lightnet/





Citazione di: Donatello Nahi il 13 Agosto, 2024, 05:24 PMlamentava il fatto che sia tutto automatizzato, attraverso algoritmi ed Ai, e non si riesce ad avere risposte da persone vere....

Non è limitato a youtube, ma un problema esteso a tutti i social. Ci sono talmente tanti iscritti in queste piattaforme, che controllare ogni singolo video, commento, canale, profilo, pagina, è impossibile, per cui si aiutano con gli algoritmi e i programmi di AI. Purtroppo essendo strumenti sono imperfetti e commettono errori, e la cosa tremenda è proprio che non riesci a parlare con qualcuno in carne e ossa.
Anni fa un buontempone procedendo per tentativi è riuscito a rubarmi il profilo e cambiare l'email di login: nonostante svariate email all'assistenza, nessuno mi ha mai risposto e non sono più riuscito ad averlo indietro. Sarei dovuto andare alla polizia a denunciare, ma a parte che non avevo pubblicato nulla di sensibile o troppo personale, vallo a trovare Amhed che si collega dalla Thailandia protetto da 50 VPN su un portatile rubato.
:kingot:

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