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E poi arriva Fanton....

Aperto da Max Maz, 22 Marzo, 2020, 09:22 AM

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Santano

Bel paragone Rob. Io ne ho uno simile per il ciclismo che ho praticato per dieci anni circa. Ho cominciato con la mountain bike nei boschi brianzoli, prima da solo poi in squadra. In teoria avrei dovuto sviluppare attitudini da scattista e garantire il massimo delle performance in 60 minuti, ossia il tempo necessario per finire una gara nelle prime posizioni. In pratica ci mettevo assai più di un'ora per tagliare il traguardo, e ben lontano dai migliori. Ma durante gli allenamenti, superate le due ore sui pedali, nel tornare a casa stracciavo letteralmente i miei compagni di squadra.
Una volta capito la mia predisposizione mi sono dedicato al fondo, perché sapevo che superate le due ore di corsa il mio fisico "diesel" carburava e distanziava gli avversari. Così ho approcciato le granfondo (gare da tre ore in su) prendendo piccole soddisfazioni che, nonostante i duri allenamenti 6 giorni su 7), non ero riuscito a trovare prima.
Con la chitarra siamo lì, ognuno deve capire i propri limiti e cercare di sfruttarli.

Max Maz

Insisto fino a che riesco a motivarmi. Poi si vedrà.
Intanto ho fatto contenti i negozianti.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



robland

Citazione di: Santano il 22 Marzo, 2020, 06:18 PM
Bel paragone Rob. Io ne ho uno simile per il ciclismo che ho praticato per dieci anni circa. Ho cominciato con la mountain bike nei boschi brianzoli, prima da solo poi in squadra. In teoria avrei dovuto sviluppare attitudini da scattista e garantire il massimo delle performance in 60 minuti, ossia il tempo necessario per finire una gara nelle prime posizioni. In pratica ci mettevo assai più di un'ora per tagliare il traguardo, e ben lontano dai migliori. Ma durante gli allenamenti, superate le due ore sui pedali, nel tornare a casa stracciavo letteralmente i miei compagni di squadra.
Una volta capito la mia predisposizione mi sono dedicato al fondo, perché sapevo che superate le due ore di corsa il mio fisico "diesel" carburava e distanziava gli avversari. Così ho approcciato le granfondo (gare da tre ore in su) prendendo piccole soddisfazioni che, nonostante i duri allenamenti 6 giorni su 7), non ero riuscito a trovare prima.
Con la chitarra siamo lì, ognuno deve capire i propri limiti e cercare di sfruttarli.

Esatto. Una cosa essenziale rimane la fase dell'individuazione dei propri difetti e sforzarsi di capire come lavorarci al meglio. Anche per questo ho aperto quel topic sui nostri difetti. Altrimenti sbatteremo inutilmente la testa sempre contro lo stesso muro. E indovina? Ci faremo sempre male.

Purtroppo quando ci si allena si fa sempre i furbetti: evitiamo di dedicarci davvero a capire dov'è il difetto e come migliorarlo. Oppure ci intestardiamo a fare qualcosa senza lavorare su ciò che viene prima.

Io ho ignorato volutamente per anni il mio principale enorme difetto e così ho perso solo tempo. Ora mi ci sto mettendo con impegno: metronomo lento, lavoro di precisione, ripetizioni dello stesso esercizio all'infinito. Poi aumento di cinque battiti. E magari torno pure indietro.

Vu-meter

Citazione di: robland il 22 Marzo, 2020, 02:00 PM
Citazione di: Vu-meter il 22 Marzo, 2020, 01:21 PM
Io concordo con Max : il talento è la cosa più importante.
I fondamenti sono :
1) avere una musicalità innata
2) fare cantare lo strumento.

Non a caso, il PRIMO esercizio della School è : canta ciò che suoni, suona ciò che canti.

Però... Però.. un caso ogni tanto, su miliardi di persone, non fa testo. Pochissimi al mondo possono vantarsi di avere le due qualità di cui sopra. TUTTI gli altri, anche i bug, devono studiare SODO per coltivare tali qualità.

Non ho capito, scusami.  :sorry:
Ti faccio un paio di domande come se pensassi ad alta voce così chiarisco meglio quello che non ho capito del tuo post.
Il talento è la cosa più importante... per fare cosa? Per essere musicisti di talento?

Ma la domanda iniziale era cosa ci vuole per essere musicisti di talento? Forse mi sono perso quello che Max si chiede e ci chiede.

Aggiungo terza domanda. Parli di studiare sodo e concordo al cento per cento. Ma per fare cosa? Per diventare musicisti di talento?

Quello che intendevo dire è che la fortuna di nascere predisposti è la cosa più importante per essere come l'artista che compare nel titolo del topic.
Per essere un "vero" musicista, perlomeno per come lo intendo io, avere le due qualità che ho citato innate, è un vantaggio abnorme e probabilmente possono bastare per suonare bene e sentirsi anche realizzati.

Gli altri, che amano la musica e vogliono esprimersi sullo strumento, a prescindere dal livello che poi raggiungeranno sia a livello tecnico, musicale, di notorietà e quant'altro, devono lavorare molto di più.

Ogni cosa si può migliorare : la musicalità, il senso del tempo, il senso del ritmo, la conoscenza teorica, la conoscenza della tastiera a qualsiasi livello (posizione delle note, posizione degli intervalli, sensazioni legate al rapporto intervallo/tonica o intervallo/accordo, ecc... ). Ogni cosa.

Però, tocca lavorare con molto impegno, serietà e metodo.
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robland

Citazione di: Vu-meter il 22 Marzo, 2020, 09:41 PM
Quello che intendevo dire è che la fortuna di nascere predisposti è la cosa più importante per essere come l'artista che compare nel titolo del topic.
Per essere un "vero" musicista, perlomeno per come lo intendo io, avere le due qualità che ho citato innate, è un vantaggio abnorme e probabilmente possono bastare per suonare bene e sentirsi anche realizzati.

Gli altri, che amano la musica e vogliono esprimersi sullo strumento, a prescindere dal livello che poi raggiungeranno sia a livello tecnico, musicale, di notorietà e quant'altro, devono lavorare molto di più.

Ogni cosa si può migliorare : la musicalità, il senso del tempo, il senso del ritmo, la conoscenza teorica, la conoscenza della tastiera a qualsiasi livello (posizione delle note, posizione degli intervalli, sensazioni legate al rapporto intervallo/tonica o intervallo/accordo, ecc... ). Ogni cosa.

Però, tocca lavorare con molto impegno, serietà e metodo.

Sottoscrivo ogni singola parola.
Allo stesso tempo non vorrei che uno trovasse un alibi del tipo: siccome per suonare ci vuole talento innato, allora lascio perdere, tanto io non ce l'ho.
Non è così.
Come dici tu stesso, ci vuole studio e impegno. E - aggiungo io - con metodo. Perché uno studio e un impegno sbagliati/poco efficienti sono solo una perdita di tempo. Come dice Coccoslash, in un anno di lezioni (evidentemente fatte bene) ne ha guadagnati dieci.

Per non parlare del fatto che non tutti i chitarristi amatoriali vogliono diventare chissà chi o arrivare a chissà quale stadio.  Magari vogliono solo poter suonare qualcosa e trarne benessere senza crucciarsi troppo.
Elliott fa giustamente notare che a volte le ambizioni possono essere una zavorra anziché un aiuto; si può anche suonare con spensieratezza divertendosi. E lo dice anche Coccoslash: "la musica è bella perché si cuce addosso ad ognuno di noi, senza guardare il prato del vicino".

Quindi, se si punta in alto: dedizione, impegno. Ma si può anche non puntare in alto e divertirsi con meno.

nihao65

Citazione di: robland il 23 Marzo, 2020, 07:38 AM
Citazione di: Vu-meter il 22 Marzo, 2020, 09:41 PM

Per non parlare del fatto che non tutti i chitarristi amatoriali vogliono diventare chissà chi o arrivare a chissà quale stadio.  Magari vogliono solo poter suonare qualcosa e trarne benessere senza crucciarsi troppo.

Io rientro a pieno titolo in questa categoria  :etvoila:

Elliott

Mi era sfuggito, questo passaggio di Robland. Mi posiziono anche io in quella categoria. A tutti gli effetti


Max Maz

È perché vorrei, almeno ogni tanto, provare a farmi ascoltare consapevole di avere un vocaboli e grammatica a sufficienza che mi cruccio.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


nihao65

Citazione di: Max Maz il 23 Marzo, 2020, 08:13 AM
È perché vorrei, almeno ogni tanto, provare a farmi ascoltare consapevole di avere un vocaboli e grammatica a sufficienza che mi cruccio.

ah beh..messa così allora siamo abbastanza simili; anche io sono ben consapevole che a livello di linguaggio musicale vorrei potermi esprimere diversamente, o perlomeno in maniera più articolata e varia, e per questo cerco ovviamente di porre rimedio con lo studio (poco..) e l'esercizio. Diciamo però che più che guardare a tutto ciò che mi manca, ed è tanto, guardo e gioisco di quel poco che imparo e uso e questo comunque mi rallegra

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Elliott

Voi, non vi rendete conto quanto abbiate davvero tanto, nei confronti di chi ha davvero poco.
Tutto guadagnato eh...tutto merito vostro ma, guardate anche dietro ogni tanto. Guardate la strada che avete percorso, le salite che avete affrontato, gli ostacoli che avete superato...
Fate così...alla fine della prossima salita, Quando sarete in cima alla collina, anziché guardare avanti per vedere quanto è ancora lunga la strada, fermatevi 5 minuti a guardare indietro e cercate il vs punto di partenza. Non riuscirete a vederlo...troppo lontano e troppe vette in mezzo, per poterlo vedere.

Lo dico con un pizzico di invidia verso chi ha deciso di partire molto prima di me e/o verso chi, ha um passo migliore del mio.

Suvvia...  :abbraccio:

nihao65

Si Elliott, questo va bene ma fino ad un certo punto, altrimenti non vai mai avanti; è giusto arrivare al traguardo e voltarsi indietro per gustare il risultato (è quello che mi succede anche durante le gare di ultratrail), ma il giorno dopo, ancora con i piedi doloranti e pieni di vesciche, sto già pensando alla prossima "salita".
Quello che non ti deve bloccare è paragonare il risultato/percorso tuo con quello di un altro perchè, sempre usando la metafora della corsa, quando sei in gara o in allenamento hai solo un avversario, te stesso, gli altri in quel momento non esistono

Max Maz

Il ciclista arrivato in cima pensa alla prossima salita Elliott e se non ha le caratteristiche dello scalatore ed il suo numero di pulsazioni minuto (talento) sa che dovrà faticare parecchio e magari perdersi alcuni aspetti del magnifico paesaggio che ha intorno.

Non è mancanza di rispetto per chi non riesce nemmeno a salire i cavalcavia ma necessità di fare i propri percorsi.
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)



Elliott

Io vi ho detto di fermarvi 5 minuti, non di montare le tende  :sarcastic:

Vedere quanta strada si è percorsa, almeno per me, è la motivazione più grande per arrivare alla prossima collina per guardare quella dove sono adesso, da un'altra prospettiva. E spesso capita, purtroppo, che la fretta di arrivare alla vetta successiva non mi ha permesso di vedere e godere delle bellezze che la collina precedente proponeva. Sapersi fermare, di tanto in tanto, fa apprezzare sforzi e viaggio. La vita non è fatta solo di traguardi ma, anche di tappe intermedie dove soggiornare.

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


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