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Diteggiatura

Aperto da Santano, 30 Novembre, 2023, 12:47 PM

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Santano

Sulla diteggiatura vado a naso e spesso il chitarrista della band mi fa notare che tendo a complicarmi la vita. In realtà non ho proprio idea, mai letto un commento o un tutorial. Penso di essere abbastanza sul pezzo riguardo ritmica e accordi in generale, ma sugli assoli vado a caso. Generalmente mi trovo a mio agio se faccio un assolo e devo spostarmi un ottava sopra, mentre se devo muovermi in senso orizzontale o peggio, in diagonale, vado in crisi e non so dove mettere le dita, e quali...
Voi come vi muovete, usate un ragionamento logico?

Vu-meter

Nel mio caso, Inizialmente lo studio è stato fatto in tutte le direzioni: verticali, orizzontali, diagonali, legando e miscelando questa e quella.

Oggi come oggi, ho sviluppato un mio modo di approcciare alla tastiera e quindi quando devo fare o rifare un riff, un solo, una melodia, qualsiasi cosa, lo faccio "a modo mio" seguendo a volte, diteggiature poco convenzionali che siano più comode rispetto al mio modo di ragionare. A volte mi sposto quando non ci sarebbe alcun bisogno, ma mi viene più pratico, perché no ?

Di diteggiature si può parlare per mesi ..
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Santano

Quindi, diciamo così, non esiste una convenzione, ognuno sceglie di testa sua. Credo che l'anomalia, se tale si può definire, sia dovuta al fatto che tendo a ragionare per box?
Il mio amico consiglia di esercitarmi su brani dove si usa tutta la tastiera, ha citato The Loner come esempio

Vu-meter

Se sei abituato a pensare per box, il consiglio è cominciare a vedere come unirli, slittando da uno all'altro continuando a fare la melodia che già fai rimanendo all'interno di uno solo.
Prendi una melodia che conosci bene e prova, mentre la esegui a spostarti nel box adiacente, continuandola.
Piano piano, in questo modo cominci ad allargare gli orizzonti e capire come sono correlati l'uno all'altro.

Un altro esercizio che puoi fare è descritto nella sezione apposita. Si tratta di una cosa molto semplice: creare una scala partendo in alto nel manico per poi discendere in diagonale, cucendo vari box. Che poi è di nuovo simile all'altro, si tratta di legare i box e cominciare a "visualizzare" gli intervalli anziché i box.
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robland

Citazione di: Vu-meter il 30 Novembre, 2023, 03:31 PMNel mio caso, Inizialmente lo studio è stato fatto in tutte le direzioni: verticali, orizzontali, diagonali, legando e miscelando questa e quella.

Oggi come oggi, ho sviluppato un mio modo di approcciare alla tastiera e quindi quando devo fare o rifare un riff, un solo, una melodia, qualsiasi cosa, lo faccio "a modo mio" seguendo a volte, diteggiature poco convenzionali che siano più comode rispetto al mio modo di ragionare. A volte mi sposto quando non ci sarebbe alcun bisogno, ma mi viene più pratico, perché no ?

Di diteggiature si può parlare per mesi ..

Credo che però nel tuo caso, più che di geometrie, tu abbia prima dato un senso al tutto.
Spiego:
La maggior parte del mondo degli amatoriali non ha un'idea precisa di cosa sta facendo e soprattutto del suono che emetterà quel preciso tasto. Fa parte del box sì, ma:
1- è una quinta? Una terza? Una undicesima? Solitamente la risposta è boh.
2- che suono ci si dovrebbe aspettare dalla quinta, dalla nona, dalla terza minore? Stessa risposta: boh.

Allora mi chiedo e ti chiedo: anziché alle geometrie, una volta che uno il box già ce l'ha in testa, e (altro step) una volta che uno ha già assegnato un ruolo preciso nella scala a ogni nota del box, non sarebbe meglio allenarsi per sapere che suono produrrebbe quel determinato tasto già prima di suonarlo?

Non è che poi, abituandosi a spostarsi solo meccanicamente e geometricamente tra un box e l'altro, si ottiene solo una frazione del risultato che invece si voleva conseguire?

Me lo chiedo perché io improvviso pochissimo e quelle poche volte che ci dedico qualche minuto mi chiedo se abbia un senso badare alle diteggiature senza contemporaneamente (o prima) avere chiari dei presupposti.
Tanto più che nel rock non sarebbe complicato come nel jazz o fusion, dove le armonie sono complesse: praticamente la tonalità è quasi sempre la stessa dall'inizio alla fine e con la sola pentatonica si fa già parecchio.


Ombra/luce

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2023, 05:19 PMCredo che però nel tuo caso, più che di geometrie, penso che tu abbia prima dato un senso al tutto.
Spiego:
La maggior parte del mondo degli amatoriali non ha un'idea precisa di cosa sta facendo e soprattutto del suono che emetterà quel preciso tasto. Fa parte del box sì, ma:
1- è una quinta? Una terza? Una undicesima? Solitamente la risposta è boh.
2- che suono ci si dovrebbe aspettare dalla quinta, dalla nona, dalla terza minore? Stessa risposta: boh.

Allora mi chiedo e ti chiedo: anziché alle geometrie, una volta che uno il box già ce l'ha in testa, e (altro step) una volta che uno ha già assegnato un ruolo preciso nella scala a ogni nota del box, non sarebbe meglio allenarsi per sapere che suono produrrebbe quel determinato tasto già prima di suonarlo?

Non è che poi, abituandosi a spostare solo meccanicamente tra un box e l'altro, si ottiene solo una frazione del risultato che invece si voleva conseguire?

Me lo chiedo perché io improvviso pochissimo e quelle poche volte che ci dedico qualche minuto mi chiedo se abbia un senso badare alle diteggiature senza contemporaneamente (o prima) avere chiari dei presupposti.
Tanto più che nel rock non sarebbe complicato come nel jazz o fusion, dove le armonie sono complesse: praticamente la tonalità è quasi sempre la stessa dall'inizio alla fine e con la sola pentatonica si fa già parecchio.


Commento che quoto al 100% e ti faccio pure un applauso e aggiungo che ci sono esercizi che possono aiutare moltissimo. Quel che porta ad andare a casaccio è il non pensare in scale, gradi e note, ma soprattutto gradi più che note.

Intanto iniziare a pensare in scale, non più in box, le box sono delle aree per districarsi, per sapere dove andare, ma è importante imparare a capire la funzionalità delle scale, pensare in scale, non in box.

Non serve ficcarsi in lavoroni a imparare tutte le scale possibili, fai come te la senti, quel che è importante è che impari a pensare in gradi e funzionalità delle scale, perchè le box altro non sono che le scale su due ottave verticali sulla chitarra, non pensare più in box, pensa in scale, gradi e funzionalità. Anche le pentatoniche, altro non sono che scale a cui vengono tolti alcuni gradi, quindi pensare in scale porta poi mentalmente anche a sapere subito quando trasformarle in pentatoniche a funzione di cosa vai a suonare, quali gradi non vanno suonati, è una mappatura mentale che cambia l'approccio, anche delle mani, come il giorno e la notte.

Come esercizi puoi allenarti a suonare la prima, la terza e la quinta di una scala, che sono la tonica, la modale e la dominante. Non farlo una volta e poi basta, fallo spesso, nel tempo, quando hai un attimo libero fallo, impara a pensarlo anche quando suoni con la band, impara a riconoscere questi perni delle scale che poi portano molto più facilmente alle note vicine, pian piano ti accorgerai che non solo le riconosci al volo, ma con sempre più facilità saprai quali sono le altre note rimanenti, perchè vicino alla quinta ci può essere solo la quarta o la sesta. Questo ti permetterà anche di pensare più facilmente in note alterate, in bemolle e diesis, quel che serve è che tu abbia una mappatura chiara della scala che stai suonando, lì vedrai ti muoverai molto più sciolto di prima. Falla su una scala sola, di solito si fa con quella di DO perchè non ha alterazioni (non ha diesis), quindi sono tutte note naturali ed è molto più semplice, poi man mano, quando te la senti, cerca di imparare a riconoscere questi gradi anche su altre tonalità che ti preme sapere.

Ovviamente questo è un percorso, non forzarti, non stancarti per buttarti in studio serrato, fallo serenamente, inizia a fare questo esercizio, suona prima, terze e quinta, prima su un'ottava, poi su due in verticale, poi su più ottave sul manico. Poi inizia ad aggiungere anche la settima, quindi suoni prima, terza, quinta e settima, l'importante è che quando lo fai tu sappia quale grado stai andando a suonare, non è un esercizio ti tecnica ma di consapevolezza! Fallo 5 minuti al giorno, inizialmente come esercizio mirato, poi inizia a visualizzare quei gradi anche in quel che suoni regolarmente, anche per la band, suona magari anche su delle backing track, per rendertelo più piacevole magari, aiuta anche l'ear training, fai in modo che questo processo mentale diventi parte normale della tua consapevolezza musicale, ci vuole del tempo, però ci si arriva!

Anche perchè così facendo, col tempo ovviamente, perchè questo devi imparare a pensarlo mentre suoni qualsiasi cosa e ci vuole del tempo ma arriva se non demordi, pensando in gradi e in scale il tuo orecchio fa un'inevitabile ear training e inizi a percepire cosa succede, a livello sonoro, se passi da un grado ad un altro, cosa succede se passi da un intervallo ad un altro, questo porta la mente ad avere consapevolezza, di conseguenza le mani sanno dove andare ed è molto più semplice poi trovare delle diteggiature consone al fraseggio del momento in funzione di quello successivo.

Tra l'altro, scusa la lungaggine, già scrivo molto di mio ma qui è importante, questo tipo di consapevolezza migliora a dismisura anche la qualità nei fraseggi, perchè diventano funzionali, pensati, questa è la chiave anche per imparare a basare un fraseggio in funzione di un accordo, perchè diventa così chiaro, a livello di consapevolezza e mappatura mentale, com'è formato un accordo a livello di gradi, che poi anche nel fraseggio diventa semplicissimo basarlo in funzione di quell'accordo, chiaramente però è un percorso, non sarà domani, nè tra una settimana, l'importante è che però ti sforzi a pensare in gradi e scale non più in imperscrutabili box, a furia di fare e soprattutto di immagazzinare a livello mentale, arriverà il momento che ti sarà tutto chiaro e sarà un bagaglio che riconoscerai come preziosissimo, che ti cambierà totalmente l'approccio e anche il modo di ragionare in termini proprio musicali, oltre che il modo di muoverti.

Ah, ovviamente io non so il tuo percorso, magari ti ho detto cose che sai e fai già, in quel caso magari il problema viene da altrove, in caso questo percorso ti manchi, io penso che sia questo il motivo principale. Comunque sia, questo post è per chiunque, perchè racchiude un prezioso percorso che mi ha dato tanti frutti in termini di consapevolezza sonora e anche di mappatura dell'ottava, che fa una differenza abissale rispetto a suonare note a caso basandosi solo su una imperscrutabile box.
Ut queant laxis

Santano

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2023, 05:19 PMSpiego:
La maggior parte del mondo degli amatoriali non ha un'idea precisa di cosa sta facendo e soprattutto del suono che emetterà quel preciso tasto. Fa parte del box sì, ma:
1- è una quinta? Una terza? Una undicesima? Solitamente la risposta è boh.
2- che suono ci si dovrebbe aspettare dalla quinta, dalla nona, dalla terza minore? Stessa risposta: boh.



Mi ritrovo con quanto sopra. Finché ragiono a box so dove mettere le dita, tanto è vero che a improvvisare mi sento a mio agio.
Però non mi è ancora chiaro come economizzare la diteggiatura che è poi il senso del topic: perché fare tanta fatica quando esiste un modo più semplice per suonare lo stesso passaggio?


Ombra/luce

Altri esercizi che puoi fare:
Sempre in scala di DO, per iniziare, suona ogni nota ma dai degli accenti particolari alla terza e alla quinta, falli risaltare, dopo di che sbizzarrisciti in prove varie, puoi suonare la scala ascendente e discendente saltando dalla prima alla terza, dalla prima alla quinta, dalla quinta alla settima, dalla quinta alla prima, dalla terza alla prima, come vuoi, basta che però sai che stai andando sul grado che desideri. Improvvisa dei fraseggi, questa volta non pensando a muoverti a orecchio sulla box, ma scegliendo coscientemente i gradi della scala che desideri suonare (ovviamente devi prima di tutto esercitarti a ritrovare tutta la scala sull'ottava).

Poi pian piano passi ad altre scale, lì dovrai metterti un secondino a trovare i rispettivi gradi ma sono sempre gli stessi su ogni scala, cambia però ovviamente la nota di riferimento, se in scala di DO (1DO 2RE 3MI 4FA 5SOL 6LA 7SI) la quinta è il SOL, in scala di SOL ( 1SOL 2LA 3SI 4DO 5RE 6MI 7FA#) la quinta è il RE, il concetto però di 1a, 2a, 3a, 4a, 5a, 6a e 7a è sempre lo stesso, la stessa successione.
Io tendo ad avere dei gradi cardine su cui poi muovermi agevolmente, che sono appunto la prima, la terza, la quinta e la settima, per iniziare va benissimo, a furia di farlo poi non servirà più pechè troverai subito qualsiasi nota. Questo dà consapevolezza e di rimando anche le mani la acquistano perchè tutto viene controllato dalla mente, mani comprese. Questa è teoria assolutamente funzionale che si ripercuote in positivo poi sull'effettiva pratica, non è nulla di difficile perchè il concetto dei gradi fa più paura da pensare che da capire, perchè è semplicissimo e ti dà una consapevolezza che poi ti cambia l'approccio.

Fallo su una bella backing track così ti diverti pure e te la rendi piacevole, basta che pensi coscientemente al grado che vai a suonare.
Ut queant laxis

Vu-meter

Citazione di: robland il 01 Dicembre, 2023, 05:19 PMAllora mi chiedo e ti chiedo: anziché alle geometrie, una volta che uno il box già ce l'ha in testa, e (altro step) una volta che uno ha già assegnato un ruolo preciso nella scala a ogni nota del box, non sarebbe meglio allenarsi per sapere che suono produrrebbe quel determinato tasto già prima di suonarlo?


Assolutamente sì.
Ci sono tanti tipi di possibili studi e quello da te proposto è sicuramente molto utile.

La domanda di Santano però verteva su una sfumatura diversa: si parlava di diteggiature.

In teoria, l'obbiettivo massimo di tutti noi sarebbe:

1. conoscere le note sulla tastiera
2. conoscere gli intervalli sulla tastiera
3. conoscere i suoni delle note sulla tastiera prima di suonarli

Chiaramente questo è un percorso che prevede studi specifici e sforzi, c'è poco da dire. Come dice il buon Ombra, i box servono a divertirsi subito, ma non certo a capire.

Diamo per scontato che abbiamo assolto il punto n.1.
Per il punto n.2 esistono degli studi specifici che, se ben organizzati, possono anche essere divertenti.
Naturalmente anche questo è un percorso. Tempo fa, avevo pubblicato un video di un primissimo approccio agli intervalli, per cominciare a conoscerli sulla tastiera, basato sul blues ..


Certo non finisce qui, abbiamo solo intaccato la superficie.

Però il concetto di unire la conoscenza al divertimento e al suonare è alla base per imparare prima, meglio e con minor fatica perché mi diverto.


Il punto n.3 implica il cantare le note che suoni e suonare le note che fai e  a quest'ultimo, io unirei il discorso delle diteggiature, unito al punto n.2, ossia:

a) prendo una melodia che conosco benissimo e la cerco sulla tastiera non badando a che note sono, ma solo ai suoni. La canto e cerco dove sono le note.
b) verifico che note ho fatto e cerco di stabilire la tonalità (oppure trasporto tutto in una tonalità che conosco bene, ma solo come ultima chance)
c) ora verifico che intervalli ho fatto in due modi:
  • uno legato alla tonalità di riferimento
  • l'altro in funzione di uno step alla volta
d) ora che conosco gli intervalli, cerco nuove diteggiature e questo mi darà modo di vedere nuove disposizioni di intervalli

È evidente che cantando la melodia, posso cercare nuove diteggiature anche senza conoscere gli intervalli, però, in quel caso, mi perdo l'esercizio per memorizzare questi stessi ..
Spero di essere stato chiaro ..
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Ombra/luce

Purtorppo le box a lungo andare, soprattutto quando passano anni, tendono a creare dei vizi, vizi che poi è molto difficile correggere, però si può fare impostandosi mentalmente sul provare qualcosa di completamente nuovo, farlo lentamente e facendo uno studio consapevole.

Adesso, per fare prima, per Santano, allego un video dove è spiegata una scala di DO in prima poizione (che va benissimo, è per capire il concetto e basta e avanza la prima posizione, per quanto porti a suonare corde a vuoto rispetto ad altre posizioni, poi magari cerca tu stesso le diteggiature in altre posizioni, imparandone la diteggiatura di questa, intanto suonala dicendo ad alta voce, cantando, le note che vai a suonare, quindi DO RE MI FA SOL LA SI - DO RE MI FA SOL LA SI e fallo finchè non ti viene naturale, poi fallo anche suonando ascendente e discendente, quando scendi dici DO RE MI FA SOL LA SI  e quando sali dici DO SI LA SOL FA MI RE DO. Fallo finchè la scala non ti entra in mente, come anche le note, ma è semplice, ci riuscirai subito, anche perchè non sei un novizio e hai una grande e lunga esperienza con lo strumento, sicuramente anche molta più di me, in quanto ho tanti più anni sul pianoforte rispetto alla chitarra, sarà semplicissimo per te. Mi raccomando segui la diteggiatura che è spiegata nel video.

Dopo di che, attribuisci ad ogni nota della scala un numero, la prima nota della scala (DO) sarà UNO, la seconda nota (RE) sarà DUE, la terza (MI) sarà TRE e via dicendo, fino all'ultima nota (SI) che è il SETTE. Adesso, anzichè dire i numeri così, dillo in gradi, quindi:

Prima (DO), seconda (RE), terza (MI), quarta (FA), quinta (SOL), sesta (LA) e settima (SI).

Sono scale da sette note, scale eptatoniche, epta=sette, sette note, sette gradi, ovviamente mentre suoni le rispettive note sulla chitarra. Esercitati fino a che non ti viene naturale e il concetto lo assimili.

Da qui in poi, fai esercizi dove passi da un grado all'altro in maniera consapevole, prima/terza (DO MI), prima /quinta (DO SOL), prima/settima (DO SI), fai prove come desideri saltando da un grado all'altro individuandone le note, mantenendo la diteggiatura, che va impressa bene inizialmente. Quando assimili questo concetto, poi hai la possibilità di capire e far tue tantissime cose che ti erano nebulose, oltre che poter gestire esercizi che richiedono queste basi, come esercizi sugli intervalli e tanto altro, che per ora non trattiamo, per non riempirti di nozioni, va fatto un sorsetto alla volta, basati solo a capire com'è formata la scala, chitarra alla mano! Fammi questo piacere... provalo  ::) ti se ne vanno una ventina di minuti iniziali, poi ti eserciti 5 minuti al giorno. Poi ovviamente segui anche gli ottimi consigli di VU! Questo mio è un esercizio basico per iniziare a familiarizzare col concetto delle scale e dei gradi. Da questo semplice esercizio si apre un mondo meraviglioso, l'idoneità a comprendere l'armonia, diventa semplice da capire, si forma la mente, si acquisisce consapevolezza e le mani e le diteggiature vanno a giovarne moltissimo, è l'inizio di una cosa bellissima!

Ut queant laxis

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