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Wiring sbagliato

Aperto da rggianfranco, 23 Maggio, 2016, 01:33 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Max Maz

Citazione di: Vu-meter il 22 Agosto, 2016, 06:58 PM
Io non sto capendo niente.  :cry2:

Nel file di registrato da Caliga però , io delle differenze le sento . Suggestione ?

A me sembra suonare leggerissimamente meglio prima ma forse un po' di suggestione c'è.

Di sicuro la differenza non è così palese come ci si auspicava. :etvoila:
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

Citazione di: coccoslash il 22 Agosto, 2016, 05:55 PM

Da come si sta sviluppando il discorso sembra più che i tuoi vecchi condensatori fossero difettosi.. non quelli di Caliga :etvoila:

Può darsi..... ma allora.... anche quelli di Sandro e Gianfranco erano difettosi...... :-\

Io sono ignorante in materia per carità, ma il ruolo del condensatore non è uguale sia sulla chitarra che sull' ampli ? la fuzione è quella ( credo.....) ci passa un segnale che viene dai magneti, perciò se il segnale varia nell' ampli non può variare anche sulla chitarra ? ( proprio terra, terra....)


Citazione di: Max Maz il 22 Agosto, 2016, 06:13 PM
Tre indizi fanno una prova lo diceva Agatha Christie e non Sherlock Holmes.  :sherlock:

A parte questo a me sembra stia venendo fuori da questa discussione il fatto che ogni situazione è valida per sé stessa e le varie combinazioni possono influire in maniera  più o meno periferica sul suono percepito.

Discussione estremamente interessante.   :-\

Scusa Max, ho sbagliato investigatore...... :-[  perdona la mia "ignoranza"  :figuraccia:

Max, il mio amico ( Sandro che hai conosciuto ) ha fatto molte prove, su varie chitarre ( sue e di altri amici ) con vari tipi di condensatori ecc. ( sulla sua Gibson Les Paul de luxe del '69 non li ha sostituiti..... :laughing: ) ed è giunto a questa conclusione : non tutte le chitarre rispondono alla stessa maniera e ci sono amplificatori che fanno sentire più o meno la variazione di suono.
Ti informo che Sandro non è un tecnico specialista, ma sull' argomento " Elettronica " è ben preparato, oltre a costruire ottimi pedali, si è costruito un' amplificatore valvolare Hi-Fi per il suo impianto.

:abbraccio:

P.S. a me ha "regalato"  :loveit: due booster uno per il basso e uno per la chitarra " sono sempre inseriti da quanto mi piacciono e abbelliscono il suono......adesso mi stà facendo un overdrive ( stile TBS ) è quasi pronto..... :yeepy:



Max Maz

Grande Maurone Funkeggiante io  non discuto competenze e sensazioni, ci mancherebbe.
Dico soltanto che l'esperimento di Stefano Caligarock, supportato delle opinioni competenti di Aleter e Coccoslash, dimostra che sulla Les Paul Traditional le differenze, se ci sono, sono minime.  :-\
Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Grand Funk

Questo non lo discuto neanche io, ho detto che la differenza è poca ( come dice anche Vu e tu....giusto ? )

Max, purtroppo è stato detto che la modifica non porta variazioni di suono ( Aleter dice ni....) in tre sentiamo nettamente delle variazioni di suono sulle nostre chitarre, permetti....Max.... forse siamo d' avvero "vecchietti"  :old:

Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Caligarock

Wow! mi sono distratto un'attimo e mi è toccato leggermi tre pagine... :sconvolto:
Cocco ha citato l'articolo di Villani che avevo citato io in maniera meno precisa, in base al qual ricordo avevo espresso i miei dubbi sull'esito della sostituzione dei condensatori. Se non ricordo male l'articolo era supportato da una serie di prove strumentali (diverse prove con analizzatore di spettro su diversi tipi di condensatore) che attestano quanto da lui asserito. Conosco Villani, so che tipo è e so che mi posso fidare.
Attenzione che altri potrebbero essere interessati a dire il contrario perchè su questi interventi ci speculano, chiedendo anche 50 eurozzi per un condensatore Bumblebee "miracoloso".

Tornando alla mia prova, visto che di condensatori ne ho sostituiti 2, uno per il pu al manico e l'altro per il pu al ponte, e visto che entrambi hanno dato lo stesso esito nullo, possibile che 2 su 2 condensatori sono difettosi? Penso proprio di no...

E comunque, visto che ormai ho acquistato anche il condensatore da sostituire sulla tele, lo cambierò anche su quella comunque, in modo da avere una prova ulteriore su una chitarra diversa.

Nel frattempo sulla LP credo che rimonterò le care vecchie ed economicissime lenticchie che fortunatamente non ho gettato.
Caligarock :guitar:


Grand Funk

Citazione di: Max Maz il 22 Agosto, 2016, 07:43 PM
Chissà?  :occhiolino:

:lol: :lol: :lol:

Grazie amico...... :laughing:

Ooooh, finalmente un avatar adeguato al tuo estro fotogarfico.....  :reallygood:


Citazione di: Caligarock il 22 Agosto, 2016, 08:15 PM

. Conosco Villani, so che tipo è e so che mi posso fidare.
Attenzione che altri potrebbero essere interessati a dire il contrario perchè su questi interventi ci speculano, chiedendo anche 50 eurozzi per un condensatore Bumblebee "miracoloso".

Stefano, io non ho mai parlato di miracoli, il mio amico mi ha fatto il lavoro gratis ( anche Gianfranco l'ha fatto da solo, io ho speso solo 4 euro.....) non ho nessun interesse ha dire che sento il suono diverso, e non posso speculare con nessuno.....  :etvoila: mi dispiace che non una registrazione precedente.... io ( su consiglio del mio amico ) invece li abbiamo proprio buttati nell' immondizia i lenticchia...... 


zap

Per fare una prova rapida ed ascoltare subito il risultato,sarebbe da montare diversi condensatori su una basetta,uno switch rotativo e con due fili e relativi coccodrilli,collegarla al circuito della chitarra,solo così si può fare un raffronto istantaneo.
Concordo comunque che le tolleranze più o meno alte di alcuni condensatori possano dare quella differenza illusoria sulla bontà o meno della modifica,quindi ci vorrebbe prima una scremata con il tester e scegliere per tipologia quelli con valori più in linea,ma bisogna averne tanti di condensatori.
Io,per pigrizia...mi sono astenuto dal cambio ed i suoni continuo a ricercarli con i potenziometri a disposizione...tra preamp a rack,preamp dell'ampli e del pedale OD ne ho a disposizione una bella paletta,gli unici che non tocco e tengo sempre al massimo sono proprio quelli della chitarra...a questo punto credo proprio che carta-olio o ceramico,avvertirei poco la 'sfumatura'.

Moreno Viola

Come già detto da Aleter quando parliamo di elettronica non parliamo di sensazioni ma di fisica che ha delle leggi precise e il condensatore non è una pietra magica ma un semplice componente costruito sulla base di concetti scentifici dimostrabili.
Quindi se parliamo di prove, allora la fisica e gli strumenti che ci permettono di misurarne le grandezze sono sicuramente più attendibili del nostro orecchio.
Ammettendo allora che possano esserci delle differenze tra condensatori di uguali valori e caratteristiche costruttive diverse, se questo fosse dovuto a questioni di tolleranza, allora paradossalmente quello che ci sembra suonare meglio e in realtà quello che dal punto di vista tecnico svolge peggio il proprio compito.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Grand Funk

Citazione di: zap il 22 Agosto, 2016, 09:01 PM
Per fare una prova rapida ed ascoltare subito il risultato,sarebbe da montare diversi condensatori su una basetta,uno switch rotativo e con due fili e relativi coccodrilli,collegarla al circuito della chitarra,solo così si può fare un raffronto istantaneo.


Infatti sulla mia chitarra abbiamo fatto proprio così....... quando ho sentito la diffarenza ho detto " WOW ! vai Sandro procedi......" la prima parola in maiuscolo è stata un' altra..... per me sono più di sfumature, niente di miracoloso..... ma neanche sfumature !


Citazione di: Moreno Viola il 22 Agosto, 2016, 09:45 PM
Come già detto da Aleter quando parliamo di elettronica non parliamo di sensazioni ma di fisica che ha delle leggi precise e il condensatore non è una pietra magica ma un semplice componente costruito sulla base di concetti scentifici dimostrabili.
Quindi se parliamo di prove, allora la fisica e gli strumenti che ci permettono di misurarne le grandezze sono sicuramente più attendibili del nostro orecchio.
Ammettendo allora che possano esserci delle differenze tra condensatori di uguali valori e caratteristiche costruttive diverse, se questo fosse dovuto a questioni di tolleranza, allora paradossalmente quello che ci sembra suonare meglio e in realtà quello che dal punto di vista tecnico svolge peggio il proprio compito.

E' giusto Moreno quello che dici, ma scusami, quando ascolti la musica, che l' ascolti con uno strumento di misura ho con l' udito, scusami..... io mi fido tanto del mio orecchio che mi trasmette tutte le emozioni fino al cuore, poi se il condensatore non esegue bane il suo lavoro tecnico..... me ne pò fregà di meno ! se il suono mi piace dove è il problema ?  quanti esempi ci sono di strumenti riusciti male, sbagliati ma suonavano alla grande ? e tutti lo volevano, al volo mi viene in mente la stratocaster di Jimi  Hendrix, perchè dice che girata tutta aveva un suono particolare...... fisica ? la tromba di Dizzy Gillespie, che gli era caduta e si è storta, da quel giorno l' ha voluta sempre così.....numeri ? fisica ? quelli che dicono che una chitarra sverniciata suona meglio..... numeri ? fisica ? e quanti esempi ci sarebbero..... non mi vengono in mente, il suono lo percepisco con l' udito, poi.... per gli altri può essere sbagliato per carità...... ma io ho queste due orecchie, sono loro il giudici.

rggianfranco

Allora....vediamo se facciamo luce  al sole....senza il ponte che si crea fra volume e tono con l uso di un condensatore....il suono della chitarra è quello....ci siamo....unendo con il condensatore volume e tono si ha la scelta di regolare quel suono.

Il condensatore ha la funzione di interagire con il potenziometro dei toni per creare un filtro che lascia passare le basse frequenze tagliando i toni alti man mano che la manopola viene chiusa.
Il valore di capacità del condensatore, misurato in microfarad (ovvero milionesimi di Farad, o uF), determina la soglia al di sopra della quale le frequenze vengono tagliate.
La regola pratica è che i condensatori con capacità maggiore hanno una soglia più bassa e tenderanno cioè a tagliare un maggior numero di frequenze alte creando un suono più cupo quando il potenziometro viene chiuso; al contrario i condensatori con un valore di capacità inferiore tagliano solo frequenze più alte e permettono di ottenere un suono più brillante anche con manopola dei toni quasi chiusa.
I condensatori usati nei circuiti del tono delle chitarre hanno valori solitamente compresi tra gli 0,02 ed i 0,05 uF: ad esempio le Gibson (Les Paul, 335 e derivati) montano condensatori del valore di 0,022 e le Fender sono dotate di condensatori di 0,047 uF.
Questo perché solitamente le chitarre Fender hanno acuti più taglienti rispetto alle Gibson e dunque quando si agisce sulla manopola dei toni necessitano di un taglio di frequenze più drastico.

I condensatori recano anche un valore espresso in Volt che indica la tensione che il componente è in grado di sopportare; questo valore però è trascurabile nel circuito dei toni di una chitarra elettrica, dove la tensione non supera i 0,3 V. Tuttavia le case costruttrici adottano comunque condensatori tarati dai 25V in su, anche perché il costo è pressoché identico e alcuni costruttori adoperano i medesimi componenti nei circuiti degli amplificatori, dove ovviamente il voltaggio è un fattore di estrema importanza.
Generalmente i condensatori tarati per sopportare un maggiore voltaggio hanno maggiori dimensioni ed hanno una più estesa superficie, garantendo una sonorità più morbida e ?naturale? rispetto ai più piccoli condensatori tarati per tensioni inferiori.
Le vecchie Les Paul avevano condensatori da 0,022 uF da 400 V, mentre in Telecaster e Stratocaster anni ?50 troviamo condensatori da 0,050 uF con un voltaggio di 630 V.
Questi valori nominali però sono soggetti ad un grado di approssimazione espresso con una percentuale di tolleranza; naturalmente i condensatori più economici sono soggetti a tolleranze più ampie e possono allontanarsi dal valore nominale anche in misura del 20% sia in difetto che in eccesso, mentre i condensatori ?hi end?, che solitamente vengono adottati nella componentistica hi-fi, rientrano generalmente in un 5% di tolleranza rispetto al valore nominale.
Ciò significa che se si paragonano due chitarre virtualmente identiche che montano entrambe un condensatore dal valore nominale di 0,02 uF con tolleranza di + o ? 20%, potrebbe capitare di riscontrare in una chitarra un valore effettivo di 0,024 e nell?altra un valore di 0,016.
Nella pratica questa discrepanza del 40% diviene apprezzabile ad orecchio; dunque alcune differenze che vengono talora percepite tra chitarre dello stesso modello e della stessa epoca, solitamente imputate ai pickup o ai legni, potrebbero in realtà dipendere, almeno in parte, proprio dal condensatore dei toni.
Un piccolo segreto che si nasconde dietro il magnifico suono delle chitarre vintage anni ?50 è che queste chitarre montavano condensatori di alta qualità realizzati in carta cerata e lamine metalliche o in polipropilene.
Naturalmente non bisogna illudersi che sostituendo il condensatore ad una chitarra coreana costruita con un patchwork di multistrato e pickup di bassa lega, si possano ottenere le sonorità di una Stratocaster ?slab board? del 1961 alla Rory Gallagher; stiamo parlando pur sempre di un condensatore e non di un fattore determinante come un pickup o un amplificatore.
E? altrettanto vero però che quasi sempre le chitarre attuali montano, anche nei più costosi modelli di punta, condensatori di scarsissima qualità: i piccoli dischi ceramici a forma di lenticchia che troviamo saldati ai potenziometri dei toni.
Anche il segnale di un?ottima chitarra con pickup di alta qualità viene indubbiamente penalizzato se passa attraverso componenti scadenti!
I condensatori generalmente usati in applicazioni audio sono i cosiddetti film/foil, costituiti da due lamine di un metallo conduttore che fungono da elettrodi, separati da un materiale isolante.
I più apprezzati dagli audiofili sono i condensatori con lamine metalliche (principalmente alluminio, latta, rame o argento) isolate da carta e olio, sebbene i condensatori al polipropilene e lamina di latta (polypropylene and tin foil caps) costituiscono un?ottima alternativa in quanto sono facilmente reperibili e più economici, sono più affidabili e godono di migliore stabilità alle differenti temperature, di una maggiore aderenza alle specifiche (minore tolleranza) ed hanno dimensioni più ridotte che ne semplificano l?impiego.

Le Gibson 335 e Les Paul vintage ad esempio, a partire dalla seconda metà degli anni ?50, montavano condensatori con isolanti al mylar, nome commerciale (brevettato dalla DuPont) di una pellicola di poliestere simile al cellophane ma particolarmente resistente e con straordinarie qualità di isolante e capacità di resistenza al calore.
Ma sorge il dubbio di quanto effettivamente questo piccolo componente possa influenzare nella pratica il suono della nostra chitarra al di là di preconcetti e teorie.
Per ?toccare con mano? (o meglio con orecchio!) quanto ci sia di vero in queste speculazioni, con i fidi ?guitar maniacs? Ernesto Noya e Gianni Bucci abbiamo organizzato un interessantissimo esperimento: un ?blind test? per confrontare la resa di differenti condensatori senza condizionamenti di pregiudizi o ?simpatie estetiche?.
L?ingegnosissimo Ernesto ha ideato e costruito una scatoletta munita di un selettore a 6 posizioni all?interno della quale erano nascosti altrettanti condensatori con differenti caratteristiche e di differenti epoche. La scatoletta è stata collegata al controllo dei toni di una Telecaster in maniera che ad ogni posizione del commutatore entrasse in azione un differente condensatore consentendo un confronto rapido e diretto.
Naturalmente la prova è stata organizzata in maniera tale che nessuno sapesse quale condensatore fosse selezionato in un determinato momento e mantenendo rigorosamente invariati regolazioni dell?ampli e fraseggi chitarristici. Dopo un primo giro di ?warm up? appaiono subito evidenti alcune rilevanti differenze.
In teoria la differenza di suono tra due condensatori può essere apprezzata solo quando si chiude la manopola dei toni, ma in realtà abbiamo potuto riscontrare che la differenza è assolutamente sensibile anche con potenziometri al massimo. Questo probabilmente accade perché nella pratica anche quando il potenziometro è ?a manetta? filtra sempre in minima parte il suono, interessando inevitabilmente il condensatore.
Ad ogni modo, per enfatizzare e percepire al meglio le differenze, la manopola del tono è poi stata chiusa di circa un terzo della corsa.
Ad ogni successiva rotazione del commutatore le differenze andavano delineandosi con maggiore chiarezza e, al di là di gusti soggettivi appariva unanimemente inequivocabile che i condensatori in posizione 1, 5 e 6 suonassero decisamente meglio degli altri tre e che il condensatore 3 in particolare fosse decisamente il peggiore di tutti.
In particolare il condensatore 1 vantava una gamma di frequenze più estesa, con acuti definiti; il 3 suonava ?schiacciato?, con una gamma di frequenze misera e scarsa definizione, il 5 (il mio preferito) pur mantenendo una ricca escursione di frequenze suonava più aggressivo e ?ruvido? con un tocco di calore dato da un piacevole arrotondamento delle frequenze alte e toni medi leggermente attenuati; il condensatore 6 era piuttosto simile al primo con ampia gamma di frequenze e risposta molto pulita, lineare e trasparente. Aprendo la scatoletta, con piacevole sorpresa, le nostre impressioni auditive hanno trovato il totale conforto della tecnica audiofila, a conferma della fondatezza delle teorie.
Alla prima posizione del commutatore della scatoletta era collegato un condensatore italiano al polipropilene di ottima fattura; il condensatore 3, ahinoi era proprio una famigerata lenticchia, il dischetto ceramico che si trova nella quasi totalità delle chitarre odierne; il 5 era un condensatore vintage al mylar, in tutto simile ai leggendari Sprague ?Bumblebee? e ?Black Beauty? montati nelle Gibson anni ?50; il 6 era un Hovland, blasonato condensatore americano al polipropilene con lamina metallica impiegato nell? Hi-Fi. Nella posizione 4, dal suono piuttosto anonimo, era collegato un famoso Sprague ?Orange Drop?, condensatore al polipropilene a buon mercato, di facile reperibilità, molto diffuso per la riparazione della componentistica Hi-Fi e degli amplificatori per chitarra.
Da questa esperienza si deduce che effettivamente il condensatore non è un elemento da trascurare: purtroppo i dischi ceramici a lenticchia adottati pressoché universalmente dalle case costruttrici per motivi economici sacrificano la qualità timbrica dello strumento e limitano drasticamente l?impiego della manopola dei toni.
I condensatori al polipropilene da Hi-Fi (Hovland, Axial, SCR) garantiscono decisamente una scelta ottimale quando pulizia, brillantezza, definizione ed ampiezza di frequenze sono la nostra priorità, ma potrebbero risultare un po? ?asettici? se ciò che cerchiamo è un tocco di calore ?vintage?. In questo caso i vecchi ?mylars? come gli Sprague Bumblebee, gli Sprague Black Beauty o i Cornell Doubilier Black Cat, rimangono una scelta insuperata in quanto aiutano a produrre quella timbrica pastosa e ricca che probabilmente non è il massimo della pulizia ma ?gioca in casa? nel circuito dei toni di una chitarra. Molto apprezzati sono anche i condensatori Jensen ?copper foil? a carta e olio con elettrodi in rame, ma le grandi dimensioni di questo componente non sempre consentono un agevole alloggiamento nello scasso dei potenziometri.

rggianfranco

In poche parola  quelli che ho scelto io....i più grossi cartaoil in commercio.



0,047 uf.   400v

Aleter

Mi prendo 10 minuti prima di andare a letto per provare a fare un po di chiarezza ma innanzitutto devo fare una premessa. La fisica non è vostra nemica  :acci: Ogni qual volta le leggi del mondo vanno contro quello che diamo per scontato automaticamente vedo partire una sorta di astio che mi dispiace vedere (@ GF non capisco proprio perchè hai dovuto citare tante volte la fisica come per sminuirla davanti ad alcuni esempi musicali che però non centrano nulla con quanto dicono le leggi dell'elettrotecnica). Entriamo nell'ottica che orecchio o non orecchio è la fisica a comandare, se non fosse così semplicemente la chitarra elettrica non esisterebbe. Questo fatto non sminuisce però la passione o il fascino dei nostri strumenti, a volte comprenderne meglio il funzionamento può portare ad una crescita personale, anche se magari il prezzo da pagare è quello di dover accettare cose che vanno contro le convizioni di una vita.
Detto ciò veniamo finalmente al condensatore e al suo funzionamento: senza capire che diavolo è non se ne può parlare. Il condensatore come dice il nome stesso è un componente in grado di condensare la carica elettrica, o in altre parole è in grado di accumulare la carica elettrica trattenendola al suo interno. La sua struttura base è quella di 2 piastre metalliche separate da un materiale isolante (comunemente detto dielettrico) e tra queste 2 piastre viene accumulata la carica. La misura della capacità del condensatore è il Farad (di cui il uF è soltanto un sottomultiplo come il pF o nF, sono utilizzati per comodità ma la misura di riferimento è il Farad nudo e crudo). Nei segnali in AC il condensatore ha una funzione particolare, è una sorta di interruttore. Abbiamo capito che il condensatore è di fatto un circuito aperto (se provate coi puntali del tester ai capi di un condensatore non passerà nulla), quando però il segnale sale di frequenza arriverà ad un punto in cui potrà attraversare il condensatore anche se quest'ultimo in teoria è un circuito aperto, tale frequenza di taglio dipende dal valore del condensatore, maggiore è tale valore minore è la frequenza di taglio (non a caso i filtri di alimentazione adoperano spesso condensatori di valore elevato, devono infatti filtrare anche disturbi a bassissima frequenza). Tornando invece alla realizazzazione pratica dei condensatori i problemi fondamentali sono 3 : gli effetti di bordo, le componenti parassite e le tolleranze e sono questi parametri ad agire sul segnale che attraversa il condensatore stesso.
Ora senza scomodare il campo elettrico e altre nozioni come il flusso immaginate di avere una terrazza quadrata senza ringhiere ai bordi: la gente al centro sarà tranquilla mentre quella ai bordi cercherà di spostarsi per paura di cadere, se immaginiamo che ogni persona sia un elettrone possiamo intuire che la disposizione non sarà la stessa al centro e sui bordi. Ecco spiegato quindi l'effetto che dicevo sopra, questa è una non idealità del condensatore che dipende dalla sua costruzione e che in alcune occasioni è rilevante, ma per la chitarra NON lo è assolutamente.
Il secondo effetto sono i componenti parassiti, ovvero il fatto che in un componente reale il condensatore non sia proprio perfetto ma come tutti ha i suoi difetti, ecco quindi che di fatto un condensatore reale sopra una certa frequenza cambia il proprio comportamento e questo modifica in maniera radicale la sua risposta in frequenza. Tuttavia tale comportamento si ha soltato a frequenze alte quindi anche questo fenomeno NON interessa il mondo della chitarra.
L'ultima non idealità che rimane è quindi la tolleranza, 2 condensatori costruiti diversamente hanno parassiti ed effetti di bordo diversi ma alle frequenze di lavoro della chitarra quello che rimane fondamentale è soltanto la tolleranza costruttiva, per questo ho risposto NI. La mia risposta rimane però no se parliamo soltanto di chitarra: 2 condensatori con il medesimo valore reale, anche se uno è fatto di rocce lunari e l'altro di semplice poliestere entrambi ad un blind test suoneranno identici.
Tutto questo ce lo dicono le leggi dell'elettronica ed è anche per questo che si tende a realizzare circuiti in SMD, i componenti miniaturizzati risentono infatti meno dei componenti errati visti sopra.
Se la vostra chitarra suona diversa i motivi potrebbero essere mille, anche una saldatura sporca, inoltre spesso i cap economici non è detto che non possano avere difetti di vario tipo per cui una sostituzione con componenti di buona qualità è sempre una scelta valida, ma vi assicuro che non c'è bisogno di comprare i bumblebee ultra NOS o chissà che residuato in carta olio basta un buon condensatore a fianco di buoni potenziometri e saldature pulite per ridare smalto alla vostra chitarra. Le variazioni avvertibili sono da attribuire più a variazioni nel valore che a fenomeni dovuti alla struttura del condensatore stesso.


Moreno Viola

Citazione di: Grand Funk il 22 Agosto, 2016, 10:44 PM
Citazione di: Moreno Viola il 22 Agosto, 2016, 09:45 PM
Come già detto da Aleter quando parliamo di elettronica non parliamo di sensazioni ma di fisica che ha delle leggi precise e il condensatore non è una pietra magica ma un semplice componente costruito sulla base di concetti scentifici dimostrabili.
Quindi se parliamo di prove, allora la fisica e gli strumenti che ci permettono di misurarne le grandezze sono sicuramente più attendibili del nostro orecchio.
Ammettendo allora che possano esserci delle differenze tra condensatori di uguali valori e caratteristiche costruttive diverse, se questo fosse dovuto a questioni di tolleranza, allora paradossalmente quello che ci sembra suonare meglio e in realtà quello che dal punto di vista tecnico svolge peggio il proprio compito.

E' giusto Moreno quello che dici, ma scusami, quando ascolti la musica, che l' ascolti con uno strumento di misura ho con l' udito, scusami..... io mi fido tanto del mio orecchio che mi trasmette tutte le emozioni fino al cuore, poi se il condensatore non esegue bane il suo lavoro tecnico..... me ne pò fregà di meno ! se il suono mi piace dove è il problema ?  quanti esempi ci sono di strumenti riusciti male, sbagliati ma suonavano alla grande ? e tutti lo volevano, al volo mi viene in mente la stratocaster di Jimi  Hendrix, perchè dice che girata tutta aveva un suono particolare...... fisica ? la tromba di Dizzy Gillespie, che gli era caduta e si è storta, da quel giorno l' ha voluta sempre così.....numeri ? fisica ? quelli che dicono che una chitarra sverniciata suona meglio..... numeri ? fisica ? e quanti esempi ci sarebbero..... non mi vengono in mente, il suono lo percepisco con l' udito, poi.... per gli altri può essere sbagliato per carità...... ma io ho queste due orecchie, sono loro il giudici.

Onestamente a questo punto mi sfugge di cosa parliamo.

Proprio tirando in ballo il concetto di emozione, di sentimento, stai già escludendo l'oggettività del dato di fatto.
E' ovvio che se parliamo di gusto, allora vale tutto, perché ognuno di noi ha una percezione diversa delle cose e il mio orecchio è diverso dal tuo.
Però non si può contrapporre alla prova empirica, la "superstizione".
Pensa se un alunno mettesse in discussione i concetti di elettrostatica che l'insegnante gli propone con ovvia cognizione di causa, sostenendo che due condensatori di materiali diversi e valori uguali montati nell'alloggio della sua chitarra elettrica suonano oggettivamente uno meglio dell'altro.

Gli esempi che citi, hanno in realtà la loro spiegazione scientifica.
La chitarra di Hendrix aveva il mi cantino corto e il mi grave più lungo ed è probabile che suonasse diversamente da una Stratocaster con le corde montate in maniera convenzionale, e anche una tromba danneggiata, storta come quella di Dizzy Gillespie (non conoscevo questa storia) probabilmente suonerà in maniera diversa rispetto ad una sana.
Nutro qualche dubbio (più di qualche) sulla questione della verniciatura, ma...

Anche io, come Aleter, ho l'impressione che ci sia una sorta di demonizzazione della fisica, dei numeri, come se riconoscere che uno strumento musicale è soggetto alla loro influenza rendesse meno nobile la musica che produce.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.


Caligarock

Citazione di: Moreno Viola il 23 Agosto, 2016, 12:27 AM
Proprio tirando in ballo il concetto di emozione, di sentimento, stai già escludendo l'oggettività del dato di fatto.
E' ovvio che se parliamo di gusto, allora vale tutto, perché ognuno di noi ha una percezione diversa delle cose e il mio orecchio è diverso dal tuo.
Però non si può contrapporre alla prova empirica, la "superstizione".
:quotonegalattico:

Per me ormai esiste un dato di fatto, la mia prova che ho condiviso e che, pur se vi ammazzerà di noia, ma tutti potete ascoltare, e che conferma le leggi della fisica (non potrebbe essere diversamente) così ben spiegate da Aleter
Caligarock :guitar:


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