Replicare un suono o ricreare un sogno ?

[Vu-meter]

Io devo proprio essere messo male perché cerco di replicare un suono che SO essere fatto con il Rat ( Scofield e Stern) , con qualsiasi cosa non sia il Rat.
Ho avuto il Rat, ma non mi ha convinto; troppo cupo... forse dentro ad un Ac30...
Mi sa tanto che più che replicare un suono, cerco di ricreare "l'idea" che quel suono ha formato in me...

È così anche per voi? Che ne pensate?

[Max Maz]

Ecco questo è interessante,  alla fine cerchiamo il nostro suono costantemente attraverso centinaia di oggetti variopinti e squadrati.

[Max Maz]

Ma il suono in realtà è una ricerca continua,  forse il connubio ampli,  pedale,  chitarra,  mano definitivo è soltanto una chimera.   

[Bone.Surgeon]

Alla fine il suono viene al 90% dalla testa e dalle mani del musicista. E poi è improbabile che i due sommi da te citati abbiano un Proco Rat originale. Io poi mi approccio in modo differente. Mi piace spiare i setup dei chitarristi per capire quali soluzioni adattano, in modo da vedere se posso utilizzarle anche io con il mio suono...

[AlbertoDP]

Devo confessare che non sono mai stato interessato a quali effetti o amplificatori usassero i chitarristi, sono piuttosto convinto che si possa replicare quasi tutto con quello che si ha, senza duplicare perfettamente il setup usato. Quando (tanto tempo fa) suonavo in una cover band, replicavo i soli di Gilmour con una Les Paul Special, l'ampli che mi capitava e un overdrive Washburn SX:3 (non perché fosse speciale, ma era l'unico che avevo e ancora ho). Sono sicuro che John Scofield lo rifai benissimo con un leggero cruch (anche dell'ampli) e un leggero chorus (uno qualsiasi). Lo stile con cui suoni fa la differenza. O almeno, questa è la mia opinione da non feticista del setup 

[zap]

Lo stile con cui suoni fa la differenza

Secondo me questo è fondamentale.

[Vu-meter]

Devo confessare che non sono mai stato interessato a quali effetti o amplificatori usassero i chitarristi, sono piuttosto convinto che si possa replicare quasi tutto con quello che si ha, senza duplicare perfettamente il setup usato. Quando (tanto tempo fa) suonavo in una cover band, replicavo i soli di Gilmour con una Les Paul Special, l'ampli che mi capitava e un overdrive Washburn SX:3 (non perché fosse speciale, ma era l'unico che avevo e ancora ho). Sono sicuro che John Scofield lo rifai benissimo con un leggero cruch (anche dell'ampli) e un leggero chorus (uno qualsiasi). Lo stile con cui suoni fa la differenza. O almeno, questa è la mia opinione da non feticista del setup 

Questo è indiscutibile . 

Il topic puntava a una sfumatura particolare alla quale tu hai dato risposta .. In realtà non era tanto una questione : "con cosa si produce il suono X ? " ma più una domanda introspettiva : "Quando valuto un certo suono ( parliamo spesso di "sound", di ampli, perfino di pickup ), mi accorgo che in realtà sto ascoltando e fondendo insieme anche il mood , l'ambiente, le emozioni e le sensazioni che mi procura ? "

La tua risposta dimostra che per te e Zap la risposta è : Sì .

Passo alla domanda B : ma quando valutiamo un suono, questa cosa, ce la ricordiamo davvero ?


Vu

[zap]

Ma forse perchè tu Vu,vuoi riprodurre quel determinato suono e che assomigli il più possibile al suono di quel chitarrista.Io ad esempio,mi baso essenzialmente sulla mia soddisfazione personale,giro manopole finchè non mi dà un suono accattivante,senza pormi il problema se somigli o meno al sound...di quella canzone famosa,uso magari solo gli accordi o scimmiotto un pò anche gli stessi lick,ma neanche ci provo ad accostarmi allo stesso tono di quel pezzo,l'importante è che piaccia a me.

[Max Maz]

Io non credo che suonando ed ascoltando quotidianamente la ricerca del proprio suono possa definirsi imperituro, almeno nel mio caso si modella di giorno in giorno senza sosta. 
E come siè già detto più volte spesso sono piu' le intenzioni dei pedali a fare la differenza.

[Bone.Surgeon]

Io non credo che suonando ed ascoltando quotidianamente la ricerca del proprio suono possa definirsi imperituro, almeno nel mio caso si modella di giorno in giorno senza sosta. 
E come siè già detto più volte spesso sono piu' le intenzioni dei pedali a fare la differenza.

Io il mio suono ce l'ho, per il resto amo giocare con effetti e quant'altro, che sono solo un dippiù al mio suono.

[AlbertoDP]

Passo alla domanda B : ma quando valutiamo un suono, questa cosa, ce la ricordiamo davvero ?

Vu

Rispondo per me: credo di si. Nel senso che per me la chitarra è sempre una parte di un arrangiamento e di una composizione, mai una cosa fine a sé stessa. Quindi, per forza valuto "il mood , l'ambiente, le emozioni e le sensazioni che mi procura". Che poi ci riesca è un'altra cosa 

Aggiungo alla discussione una considerazione: nella valutazione del suono del tal chitarrista con la tal chitarra e setup, spesso dimentichiamo che quello che sentiamo è una registrazione, non il suono "reale". Già chi registra sa che il suono che sentiamo "dal vivo" e quello che si registra sono molto differenti. E' una delle principali frustrazioni di chi registra le prime volte, fino a che non realizza che dovrà tenersi la frustrazione, perché la registrazione sarà sempre differente...  L'altra è che l'epoca in cui un suono è stato registrato, perlomeno fino a metà anni '70, incide tantissimo nel risultato. Chi ha l'orecchio un po' allenato per queste cose, riconosce benissimo una registrazione del '62, da una del 65' da una del '69, e così via, hanno delle equalizzazioni totalmente diverse. Se le apparecchiature (microfoni, tipo di microfonaggio, console, mastering...) utilizzate influiscono così tanto da rendere l'epoca di una registrazione così riconoscibile, proviamo ad immaginare che significato possa avere confrontare il nostro suono con uno registrato 40 anni prima...

[mimmo]

Rispondo alla tua domanda Vu, non credi che il bassman possa incidere troppo sul timbro finale?

Riguardo alle altre questioni, io mi aggancio a un tuo vecchio post dove parlavi di come a volte ci sembra di avere un suono stupendo ma lo stesso il giorno dopo non  ci convince più, o il contrario.
Ecco io cerco  di suonare chitarra e ampli e ricercare le sfumature solo con i toni, la saturazione e la chitarra, ma inserisco anche il brano che mi piace nello stesso mixer, con le stesse casse e lo stesso send ambientale, magari più leggero.
È solo la mia opinione ma spero aiuti un pochino

[Moreno Viola]

Anche io rispondo ovviamente a titolo strettamente personale e per quello che sono i "miei" suoni di riferimento.
Non dando particolare importanza al singolo elemento, ma considerando ogni strumento come parte dell'insieme, mi accorgo che spesso quei suoni se strappati al loro contesto, sono tutt'altro che belli, ma funzionano proprio perchè concepiti per uno scopo preciso.
Per questo se parliamo di "nostro" suono credo che dovremmo ascoltare più noi stessi e le nostre esigenze e meno quello che sentiamo sui dischi e che, anche per i limiti giustamente esposti da Alberto, non saremo in grado di replicare, concentrandoci maggiormente su quelle caratteristiche che magari valorizzano il nostro modo di suonare e senza preoccuparci troppo di quali effetti, quali ampli, quali strumenti utilizzano i nostri beniamini.
Per rispondere più specificatamente alla tua domanda, a mio parere si, ma credo che proprio perchè in realtà è il mood quello che cerchiamo di ricreare, l'unica cosa che realmente conta sono le nostre intenzioni e come le traduciamo in movimenti sullo strumento.

[Max Maz]

Sono daccordo Moreno, i nostri musicisti di riferimento ci hanno insegnato un suono, quel suono che li caratterizza.
Noi dobbiamo cercare quello che ci rappresenta, non di emulare quello altrui.
Non ci riusciremo mai ... ci sono testa, cuore e mani che non sono accessori acquistabili o realizzabili personalmente.

Lo dico sempre agli autori che mi presentano la propria opera fotografica, c'è un accessorio gratuito, unico e irripetibile ... la nostra sensibilità.