Carl Martin "Panama"

[Prosit]

Ho preso questo pedale sul mercatino dell'usato e vi sottopongo le mie prime impressioni.
Provato ieri sera in saletta con gruppo formato da due chitarre elettriche, basso, batteria e voce. Messo in pedaliera davanti all'Iridium. L'Iridium in diretta mono al banco mixer, e da li alle due casse audio condivise con la voce. Iridium regolato appositamente con gain a ore 9-11 sul modello "Chime" (simulazione Vox AC30) per mantenere una piattaforma quanto più clean possibile, così da ottenere i suoni drive unicamente dal Panama.
Il pedale ci dà di brutto! Non ho mai suonato una vero Marshall hot modded ma ho sentito parecchie registrazioni e ci siamo, la grana è quella, il suono alla Eddie Van Halen è vicino. Non è un classico pedale Plexi in a box per intenderci: qui il gain parte subito più forte, la distorsione è meno "secca" e più compressa rispetto a quella ottenibile, per esempio, da un Carl Martin Plexi drive single channel. Il suono distorto non si ripulisce in maniera efficace come altri pedali MIAB abbassando il controllo volume della chitarra.
Il pedale è made in China e, in effetti, il costo non è equiparabile alle produzioni nostrane o a quelle americane.
Ma andiamo per punti.
- Costruzione: il pedale è molto solido e stabile, a discapito delle sue ridotte dimensioni rispetto agli standard MXR, EHX, Boss. Gli ingressi jack in alto sono comodi e fanno risparmiare spazio in pedaliera (la tendenza oggi sembra questa). No true bypass. Analogico, si.
- Estetica: diverso da tutti gli altri pedali. Molto minimalista come design. Può piacere o meno. A me non fa impazzire, ma non dispiace neanche.
- "Gain": la manopola del gain è il cuore di ogni pedale overdrive o distortion; si parte da un overdrive già ben presente a regolazione antioraria, sino a una distorsione sgranata in direzione della regolazione massima. Dimenticatevi le distorsioni secche e compatte di ampli e pedali modern oriented, questo è un pedale che vuole emulare un certo tipo di sonorità anni '80 ottenute con modifiche nei circuiti Marshall Plexi e JCM800. Peccato per i primissimi gradi di rotazione della manopola, che risultano poco precisi e traballano nella selezione del livello di clipping (materiali troppo economici, o difettuccio dell'esemplare?). Poco male però, perché il Panama credo non lo si acquisti per livelli minimi di gain, non è lì che dà il meglio.
- "Level": ne ha veramente tanto, ieri sera non ho superato le ore 9-10 di regolazione, e già il volume superava quello a pedale spento, sia pur con gain non superiore a ore 12. Mi piacerebbe provare gli effetti di boosting del comando volume di fronte al preamp di un vero valvolare, magari regolato sull'orlo del breakup. Il pedale è alimentato a 9V, ma all'interno la tensione viene commutata a 12V per una maggiore headroom.
- "Damping": la chicca del Panama. Simile al comando "resonance", è qualcosa di più efficace e caratterizzante il suono dell'effetto. Ruotando in senso antiorario "gonfia" le armoniche più basse; in senso orario taglia le armoniche basse aprendo, invece, lo spettro di quelle medio alte e facendo uscire nel mix qualsiasi regolazione di tono dell'ampli. Una magia, sembra davvero una magia.
- "Tone": un classico controllo di tono per posizionare il pedale nel proprio rig. Comando molto potente (e forse non precisissimo): a piccoli spostamenti corrispondono grandi modifiche del tono, soprattutto ruotando la manopola in senso antiorario verso toni più scuri.
Per adesso mi fermo qui. Seguiranno, forse, altre considerazioni con l'uso prolungato.

[Santano]

Disamina più che esauriente, direi 

[Vu-meter]

Bellissima recensione ! 

Sarei curioso di sentirlo .. 

[Prosit]

Sarei curioso di sentirlo .. 

Eheh ....  non ci credo: tu non useresti un pedale drive tra chitarra e ampli neanche se ti ci obbligasse il medico! 

[Prosit]

Comunque qui c'è una demo che offre una resa del pedale certamente più dignitosa di quella che potrei offrire io.