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Il compressore: questo sconosciuto!

Aperto da Vigilius, 20 Maggio, 2011, 08:13 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Vigilius

Premessa
Sono solo considerazioni sparse mie, una specie di autocritica per tentare di capire me stesso e le mie esigenze; prendetele pure per elucubrazioni di un pazzo, ma secondo me qualche spunto interessante su cui disquisire ci potrebbe anche essere.
Poi non è mai troppo tardi per imparare: dai propri errori e dagli altri   :mypleasure:

La teoria
Da Wikipedia:

"Il compressore per chitarra è un effetto tra i più usati in svariati generi, tra cui il metal e il rock, ma soprattutto il blues e il funky.
Questo effetto comprime il segnale sonoro in una banda più stretta (regolabile attraverso un potenziometro). Il risultato che si ottiene è un segnale in uscita tutto allo stesso volume, particolarmente adatto per i riff puliti del funky. Il compressore ha anche la funzione di rendere più intelligibili i soli senza aumentare troppo la distorsione, ma questo causa spesso fastidiosi rumori di fondo.
A causa del fatto che la compressione si traduce in una perdita di guadagno, il compressore consente di aggiungere una quota fissa di volume al segnale di uscita in modo tale da poter sopperire alla riduzione del livello sonoro del segnale. È importante notare che la compressione ha l'effetto di potenziare i passaggi più leggeri (che hanno volume più basso) all'interno di un brano, in modo tale che alla fine l'estensione dinamica verrà schiacciata; In altre parole, se si guarda all'effetto netto i suoni forti risulteranno indeboliti, mentre quelli deboli potenziati."


La pratica
Perfetto, questo è quello che sapevo anch'io per quanto riguarda il compressore. Come sapete ne ho preso uno anche di discreta qualità: per chi non lo sapesse questo qua sotto.



Oggi l'ho potuto testare un'altra oretta e faccio le mie considerazioni che partono dalla mia esperienza con questo pedale, ma penso che in buona sostanza vada bene per tutta la categoria.

Considerazione 1
Prima di tutto comincio con il dire che è silenziosissimo e questo è sicuramente un pregio dato che una certa rumorosità è insita nella concezione stessa della compressione: se alza i segnali deboli è chiaro che qualsiasi fruscio tenderà ad essere evidenziato in modo esponenziale. Naturalmente mi riferisco al suono pulito, ma anche aggiungendo gain il pedale rimane silenzioso, il fruscio che casomai evidenzia viene da altre fonti e non da lui.
L'ho scelto dopo attenta ricerca perché lo volevo trasparente e se settato in modo corretto è assolutamente inudibile la differenza tra pedale acceso e pedale spento: altro pregio.
Ma non voglio fare la recensione di questo pedale bensì entrare nello specifico di cosa fa un compressore: comprime! Bella scoperta: ma che vuol dire?
Vuol dire che quando faccio un arpeggio pulito tende a livellare il volume di tutte le note da me plettrate: bello! Già, ma, credeteci o no, già lo so fare io con il plettro e le mie mani; 30 anni di esperienza mi hanno portato a 'comprimermi' naturalmente al punto che se le note non escono più o meno allo stesso volume lo considero un errore mio. Certo è comodo specie nelle posizioni intermedie della strato anche perché fare così è nella sua natura. Il compressore da me utilizzato, ma praticamente tutti, ha anche un volume perché all'aumentare della compressione aumenta il volume e viceversa - di per sé non è così, ma la percezione 'elementare' è proprio questa e sarebbe lungo spiegare cosa veramente succede -  e quindi bisogna far interagire le due cose. Alla fine sapete quale è l'impostazione che mi piace? Compressione a ore 9, praticamente inesistente, e recupero del volume perso tramite la manopola corrispondente: in pratica lo uso come leggerissimo boost aumentando leggermente il volume negli arpeggi e compensando così la possibile perdita di intelligibilità quando provengo da una ritmica (naturalmente parlo sempre di suoni puliti).
Ma allora usato in questo modo a che mi serve un pedale così? Praticamente a nulla!

Considerazione 2
Ok, adesso provo ad usarlo, sempre sui puliti, facendo un'accompagnamento ad accordi, praticamente facendo 'strumming'. Qui, dopo l'inserimento, tutto viene appiattito sullo stesso volume: sarà comodissimo in fase di registrazione, ma da ascoltare è odioso, fastidioso. Non sopporto la totale mancanza di dinamica alla mia plettrata: a me piace molto dare gli accenti mentre suono la ritmica e passare dai piani ai fortissimi. I piani ci sono, ma i fortissimi vengono... compressi - ma va! - e la musica mi sembra diventare improvvisamente piatta, senz'anima. Ho provato anche semplicemente a fare un Do aperto ed un Sol facendo scivolare il plettro corda per corda: senza il pedale inserito trovo che il suono sia bellissimo, arioso, vibrante con spazio... appena inserisco il compressore e rifaccio la stessa cosa di colpo si perde 'l'ariosità', il respiro tra una corda e l'altra, lo spazio, tutto viene perfettamente inscatolato in una griglia perfetta dove ogni nota è uguale alla precedente ed alla successiva: noioso insomma!
Che senso ha che abbia preso un amplificatore valvolare che dovrebbe esaltare la dinamica di chi suona se poi inserendo questo effetto la stessa dinamica viene uccisa?

Considerazione 3
Ho provato, sempre sul pulito, un pseudo attacco simile all'assolo di Another brick in the wall di Gilmour e qualche piccolo lick alla Knopfler per testare il compressore sui soli. In questo caso ho volutamente girato di più la manopola della stessa, ma non riesco ad andare oltre la posizione di ore 9 perché già lì siamo al limite per i miei gusti, e l'effetto di schiacciamento della nota nel suo attacco iniziale è evidentissimo. La compressione qui 'limita' il picco e costringe il picco della mia plettrata risultandone quello 'schiacciamento' tipico della compressione sulle note singole; la percezione è netta e trasforma il tutto con un attacco che a me ricorda, neanche tanto vagamente, la musica country dove le note sono spesso tutte molto intelligibili e dall'attacco netto e preciso.
Anche qui potete crederci o no, ma un effetto simile lo riesco ad ottenere grazie ai miei plettri durissimi ed allo stoppaggio immediato della note dopo la plettrata; certo, non è la stessa cosa, ma non è che sia poi lontano anni luce da tutto ciò. Che sia un altro caso di 'compressione' esecutiva? Cioè in pratica ho imparato a suonare in modo 'compresso' senza far uso del compressore? Una cosa però ve la devo proprio dire: odio quando plettro sempre più forte ed esce sempre lo stesso volume, mi sento frustrato  :x L'aiuto che la compressione mi dà su note deboli o sui pianissimi lo posso anche accettare di buon grado, anche se nella mia testa lo interpreto sempre come un mio deficit esecutivo, ma l'odio profondo che mi viene quando picchiando sempre più forte su quella corda non riesco a non ottenere nulla di più di quel limite che io ho impostato sul pedale... beh, è assolutamente frustrante, come già detto.
Mi sento limitatissimo dal punto di vista esecutivo a poche sfumature.

Considerazione 4
Proviamo ad inserire l'altro canale dell'amplificatore e ad alzare il gain: qui proprio non ho capito a cosa possa servire. L'ampli distorto a valvole tende già a comprimere di suo e quindi l'utilizzo di un compressore, per quel poco che ho capito, lo trovo se non inutile quantomeno ridondante. Sui soli dovrebbe livellare le note ed aumentare il sustain: la prima cosa forse la fa, ma non ne ho mai sentita la reale esigenza, in fondo basta saper controllare bene la pennata; la seconda la ottengo con un buon vibrato della mano sinistra. Sapete dove aiuta? Sugli armonici artificiali, ma anche qui se fossi abile come Jeff Beck probabilmente potrei farne a meno.
Ritorna la domanda: mi serve davvero?

Considerazioni finali
Onestamente non lo so. Sono contento di averne finalmente capito l'utilizzo, anche grazie alla frequentazione di questo forum, ma ho come l'impressione di trovarmi in una situazione alquanto contraddittoria. Da una parte ho voluto l'amplificatore valvolare per avere il gusto del tocco dinamico e dall'altra mi ritrovo ad avere un pedale che limita questa cosa; da una parte voglio un'ampli che sia in grado di far risaltare le mille possibilità delle mie mani e della mia plettrata e dall'altra ho questo pedale che riduce queste possibilità. Insomma mi pare che il compressore lavori un po' sullo stesso principio dei file ZIP o degli MP3: in origine ho un insieme di dati notevole che viene ridotto, compresso appunto, ai soli elementi essenziali, parte dell'informazione mi pare che vada persa come se avessi una fotografia sfocata dell'originale. Checché mi si dica io ritengo che un MP3 non suonerà mai come un file Wave originale perché parte dell'informazione è andata persa: ok, forse non ho un orecchio fine al punto da capirlo, ma nel caso della chitarra forse sì e sapete perché? Perché nella chitarra non ho un solo senso che funziona, se non altro ho anche il tatto e lì non c'è santo che tenga: se picchio più forte e non suona più forte ci rimango malissimo, è come se ci fosse uno scollamento tra quello che voglio e faccio e quello che sento. Attenzione: non sto dicendo che non serva a nulla, sugli arpeggi aiuta e non poco, ma ha senso saltare sul pedale solo ogni volta che devo fare 2 arpeggini? Insomma devo concentrarmi più sui piedi che sulle mani? (la battuta che suono con i piedi è troppo scontata e quindi evitatela  ;D) Io pensavo di poterlo sempre inserire e dimenticarmene ed invece? Invece o lo setto praticamente al minimo al punto che lo neutralizzo oppure mi ritrovo nella situazione che ogni pennata mancante di dinamica, praticamente tutte le mie, mi ritrovo a ricordarmi che c'è una specie di palla al piede che mi impedisce di esprimermi al massimo.

Considerazioni filosofiche
Cosa ho imparato per ora? Che nonostante mi consideri un rockettaro privo di gusto e di finezze evidentemente un certo gusto per il tocco devo averlo sviluppato anche se a mia insaputa altrimenti non si spiegherebbe il mio imbarazzo e la mia frustrazione quando non sento uscire dall'ampli esattamente quello che le mie dita vogliono esprimere (sarebbe forse più giusto dire che 'provano' ad esprimere).

Insomma è come se mi trovassi a dipingere la realtà con una tavolozza di colori molto limitata, due soli colori: il bianco e il nero. Ma la realtà è molto più ricca e sfaccettata; mi sembra di essere nella situazione di Hegel quando criticava la filosofia di Schelling: "è come la notte in cui tutte le vacche sono nere".
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Ciao Vigilius,

ti capisco . Il compressore non è un effetto immediato e per capirlo appieno occorre un pò di tempo.

Non è neanche detto che poi ti piacerà.


Io il compressore lo uso da decenni e sono stato un pò "obbligato" ad utilizzarlo e sopratutto ad imparare come usarlo perchè i generi che ascoltavo quando iniziai a suonare lo prevedevano alla grandissima ( Pink Floyd su tutti ) . Nel tempo poi mi sono innamorato di blues e jazz, contesti in cui il compressore è una bestemmia e logicamente ho smesso di "abusarne" ( l'ho messo da parte e lo attivo solo quando si parte con i "remember"? ) , perchè sono generi dove la dinamica e il tocco sono fondamentali.

Ma lascia che ti dica che alcune sonortià sono assolutamente inarrivabili senza il compressore, e talvolta regolato molto duro.
Pensa ad esempio all'uso del compressore nel Funky. Lì quello che ti serve è poter dare pennate con una forza micidiale miste ad altre decisamente più tenui senza che il volume subisca contrasti troppo forti e SOPRATTUTTO , quello che ti serve è che mi venga lasciata disponibilità di forzare talmente tanto da far sbattere le corde contro i tasti, creando il classico "frustino"; cosa che senza un compressore sarebbe impossibile. Infatti se provassi a spegnere il compressore e lanciarmi in ritmiche funky non riuscirei a garantire alla pennata quella forza che mi serve per quel suono.
Altro esempio tipico : se devo suonare in una cover band dei Pink Floyd ( cosa che facevo da ragazzo ) , mi è impossibile senza compressore. Questo infatti mi offrirà e garantirà tutto il sustain che mi serve, ma SOPRATTUTTO mi garantirà una diminuzione dell' attacco della nota ed un livello generale più piatto di esecuzione, tipico di Zio David.

Chi non ha mai messo mano al comp pensa che l' abbattimento della dinamica sia un aspetto negativo del compressore e quindi non riesce a capire bene questo effetto. In realtà il compressore nasce proprio per quello e dunque l' abbattimento della modulazione non è un difetto, è proprio voluto, è una ricerca. E' esattamente ciò che serve in taluni contesti . Quando si riesce a passare quel periodo in cui comprendi che il comprimere non comporta una rassegnazione ad un difetto, ma è una vera e propria ricerca sul sound, allora si riesce ad apprezzare e capire fino in fondo.

Resta il fatto che non serve ed anzi è controproducente in moltissimi contesti .

Il compessore idale infine, è quello che ti permette di regolare ogni parte dell' effetto : attacco, sustain, guadagno, rilascio .

Non metto in dubbio la qualità costruttiva di alcuni compressori con pochi controlli, ma la vera utilità sì. E' come avere un distorsore con il solo controllo del volume : che me ne faccio ? o mi piace esattamente come regolato dalla casa madre oppure è inutile o addirittura frustrante.

Ti posso assicurare che se avrai la possibilità di provare un compressore "vero" ( tra tutti io amo moltissimo il Black Finger ), cioè una macchina che ti lascia agire su tutti ii controlli di cui l' effetto è fornito, la soddisfazione sarà MOLTO ( ripeto: MOLTO ) diversa .





un caro saluto


Vu :)
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Vigilius

Grazie VU, in effetti non ho ancora capito se mi piace o no e se mi serve o no: di certo mi ha fatto capire che suono molto più dinamico di quanto pensassi. Sul fatto di avere tanti controlli mi spiace, ma non è la mia filosofia: già impazzisco così. Io ho suonato per anni i Pink Floyd e non è che ne abbia mai sentito la necessità o che mi abbiano detto: "Oddio non hai il compressore!"  ???
Forse una volta si badava più all'insieme che alle parti. Comunque del mio modello c'è una prova comparativa su PGS con il Keeley che è considerato uno dei migliori e ne usciva talmente bene che quasi non si distinguevano; certo è che lo volevo trasparente e trasparente lo è, eccome.

Per la cronaca il distorsore con una manopola sarebbe il mio ideale, anzi senza neppure quella: infatti io uso il gain dell'ampli  :laughing:

Evidentemente faccio parte di un'altra epoca e di un altro modo di suonare, ma... ma le prove continuano!

Non è che suoni male, ma è la sensazione fisica che quello che fai con le dita non corrisponda più a quello che sentivo prima che è completamente disorientante per me.
Chitarre: Stratocaster (troppe!)
Amplificatori: un paio e tutti 'casinisti'!
Pedali ed effetti: troppi e spesso inutili!

Citazione di: luvi il 16 Ottobre, 2009, 06:35 PMIl problema è eleggere la strumentazione a "fine", anziché a "mezzo": questo è poco sano, perché l'unico elemento che si finisce per non migliorare siamo noi stessi.


Vu-meter

Citazione di: Vigilius il 20 Maggio, 2011, 09:08 AM
Non è che suoni male, ma è la sensazione fisica che quello che fai con le dita non corrisponda più a quello che sentivo prima che è completamente disorientante per me.

Consideralo un pò come il wha ... devi riuscire ad anticipare mentalmente quello che stai per suonare cantandotelo dentro... devi sentire la nota già compressa qualche attimo prima di suonarla, in modo da gestirla . Con il wha ( anche se l' effetto è palesemente diverso ) fai lo stesso, intervieni al volo ( cosa che il comp fa in automatico )su di una nota. Se immagini di avere un wha automatico magari basato sulla dinamica ( come quello del guitar rig, ad esempio ) potrai comiciare a pensare diversamente e gestire la compressione.


Ciao e buona sperimentazione !  :Hlaugh:

Vu :)
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Raffus

Una cosa è certa: il compressore va preso di buona qualità, senò  fa solo danni.

Io non riesco a farne a meno con i suoni clean e prima di un muff; con overdrive e distorsioni di solito evito di attaccarlo, tranne il caso in cui mi serve sustain per i soli.

In tutti i casi, è un pedale troppo utile in determinate situazioni.


Citazione di: Vigilius il 30 Aprile, 2011, 09:17 PM

C'è il Raffus!!!!!!!!!!!

Ora inizierà il delirio pedali  :D




Vu-meter

Citazione di: Raffus il 20 Maggio, 2011, 10:50 AM
Una cosa è certa: il compressore va preso di buona qualità, senò  fa solo danni.

D'accordissimo.  :mypleasure: Questo vale ovviamente per tutti gli effetti, ma diciamo che il compressore è tra i più sensibili a questa cosa.
Citazione di: Raffus il 20 Maggio, 2011, 10:50 AM
In tutti i casi, è un pedale troppo utile in determinate situazioni.

D'accordissimo.  :mypleasure: Arriverei a dire "indispensabile" .  :vittoria:

Vu :)
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Grix

Non ho mai dato molta importanza al compressore, ieri sera stavo studiando ''Remarkably Human'' di Nick Johnston, all'inizio usavo un suono clean sporco con un leggero delay, poi ho notato che avevo pochissimo sustain allora per pure caso ho provato ad inserire un compressore e ho acquisito il sustain che cercavo, suono più definito e un pochino più corposo.

Il risultato mi soddisfa e sono riuscito a avvicinarmi al suono suono, io ora ho usato il Boss Katana quindi non so manco come è posizionato, di solito per ottenere risultati del genere dove si mette in pedaliera?

Mi chiedo se con un Booster raggiungevo lo stesso risultato [emoji848]

Forse un bel compressore mi è utile in pedaliera [emoji1787]

Ecco il suono di Nick Johnston:

Nick Johnston - Remarkably Human - YouTube


luvi

Citazione di: Grix il 22 Dicembre, 2018, 09:37 AM
Forse un bel compressore mi è utile in pedaliera [emoji1787]

Nel brano che hai esemplificato c'è sicuramente... il compressore usato come booster è proprio quel che serve per allungare il suono dando allo stesso tempo un attacco più incisivo. I compressori di qualità, se usati con criterio, possono essere tenuti anche sempre attivi, lasciando loro il compito di "tornire" il sound senza rovinarlo.

Citazione di: Grix il 22 Dicembre, 2018, 09:37 AM
Ecco il suono di Nick Johnston:

Uno dei pochi "virtuosi" dei quali mi piace quasi tutto: fraseggio, uso della tecnica (una volta tanto non del tutto fine a sè stessa), il gusto per le armonie non scontate e non da ultimo, l'ottimo sound...  :bravo2:
Non sempre la realtà dei fatti è affascinante, ma cercare di ignorarla è poco saggio.

Grix

Quoto tutto quello che hai detto su Nick Johnston! Giusto ieri ha annunciato che sta lavorando sul nuovo album.

Davvero molto interessante il compressore usato in questo modo.


Max Maz

Ancora oggi non capisco cosa siano esattamente la virtù e l'errore (FdA)


Santano

Boh, ascoltato più volte con le cuffie, per me I primi tre sono identici. Già che c'ero ho allungato il brodo e oltre al Dyna, tra gli MXR quello che preferisco (ma ci metto pure MXR m291 mini, quello col pulsantino Attack) metto in lista:

Xotic Sp compressor
Wampler Ego
Keeley Compressor Plus
Way Huge Saffron Squeeze

Elliott

Il keeley compressor plus è trasparentissimo, ha il blend ed ha il selettore per scegliere il livello di compressione tra single coil ed HB. In poche parole, bellissimo perchè si propone a always on e lo fa benissimo.

Il Dyna è l'esatto opposto.


Pasquino

pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra. (Amico Fragile - F. De Andrè)

Mariano

Io ho due compressori in pedaliera.

-Uno usato molto leggero e trasparente che serve giusto a troncare un attimo i picchi e ad alzare le note basse, come lieve boot. Potrei anche lasciarlo acceso sempre (e a volte capita)

-uno settato aggressivo per avere il tipico "squish", che uso prevalentemente con le chitarre con humbucker a scala corta per imitare posizione 2 e 4 della strato. Compressore usato come effetto sonoro vero e proprio

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