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Nuovi pedali "amp in a box" da Universal Audio

Aperto da Vu-meter, 25 Maggio, 2022, 08:40 AM

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Vu-meter

Nuovi pedali "amp in a box" da Universal Audio ! Stiamo parlando di digitale, naturalmente, con tanto di software e preset gestibile via telefonino/bluetooth.

Devo dire che sembrano molto belli..  :sbavv:


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Prosit

Vu tu stai cercando l'ampli perfetto! Non farti abbindolare da questi surrogati digitali è roba immonda per me semmai!  ;D
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


Vu-meter

Citazione di: Prosit il 25 Maggio, 2022, 10:51 AMVu tu stai cercando l'ampli perfetto! Non farti abbindolare da questi surrogati digitali è roba immonda per me semmai!  ;D

 :laughing:  :laughing:  :laughing:

No, in effetti non fanno per me (a me piace l'ampli, il cono, l'aria che si sposta, ecc..), però sembrano degli oggetti utili e con risultati interessanti.
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Davids

A me sembrano "diversamente belli" (posso essere politicamente corretto pure io quando voglio  :D ).
Sembrano i suoni di una multieffetto giapponese o cinese. Una Boss, una Ampero o una GE200 non suonano tanto diverse. Non capisco i commenti entusiasti sotto il video, evidentemente abbiamo ascoltato due demo diverse. Da una azienda come Universal Audio mi aspettavo molto di più.

:kingot:

Piero_93

A me non dispiacciono, specialmente le sonorità ottenute con la Telecaster (meno quelle con la Les Paul).
C'è da dire che hanno fatto una carrellata dei preset di fabbrica praticamente, forse smaneggiandoci anche solo un pochino si rimedia qualcosa di più interessante! Per fare un parallelismo, mi immagino che abbiano tirato fuori un Mark V (ampli notoriamente "difficile") dalla scatola, iniziato a suonare e registrato senza aver regolato niente se non il volume :laughing:

Invece, guardando l'altro lato: solo io non riesco ad apprezzare le cose che si comandano solo dal tablet/dallo smartphone, ma mi piace comunque avere dei controlli esaustivi sul dispositivo stesso? Sembra che ultimamente il mondo si muova tutto in questa direzione... dai mixer digitali senza banco agli ampli da camera senza ormai nemmeno il pomello del volume...

(ps. interessante quello che dice a circa 17:00).
Ex nome: LewsTherin
Powered By:
Guitar: Charvel San Dimas ('09), Martin DCPA4 Siris, Eko S-350
Amps & Effects: Geloso G213 & 2x12 G12T75 (Marshall 1936 Clone), Hughes & Kettner Edition Blue 15-r, Headrush Pedalboard + Vari DIY

Prosit

Citazione di: Vu-meter il 25 Maggio, 2022, 11:27 AM:laughing:  :laughing:  :laughing:

No, in effetti non fanno per me (a me piace l'ampli, il cono, l'aria che si sposta, ecc..), però sembrano degli oggetti utili e con risultati interessanti.

:D Infatti. Anche a me piace l'ampli, piacciono le valvole, i coni (minimo 2) e l'aria spostata dai coni che come il vento ti muovono la t-shirt sul power chord.
Il problema, semmai, è portarsi in giro i chili necessari a produrre quello spostamento d'aria unico e irripetibile. Purtroppo non mi ci vedo più a caricare e scaricare su per le scale un Matchless DC30 + pedaliera + chitarra due volte a settimana. Sic!  :maio:
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Prosit

Citazione di: Piero_93 il 25 Maggio, 2022, 11:56 AMInvece, guardando l'altro lato: solo io non riesco ad apprezzare le cose che si comandano solo dal tablet/dallo smartphone, ma mi piace comunque avere dei controlli esaustivi sul dispositivo stesso? Sembra che ultimamente il mondo si muova tutto in questa direzione... dai mixer digitali senza banco agli ampli da camera senza ormai nemmeno il pomello del volume...

(ps. interessante quello che dice a circa 17:00).

No non sei il solo. Anche io ho poca tolleranza con le "interfacce": già il termine in sé mi innervosisce  :D
Comunque nel caso in specie credo siano solo dei "presets" (solitamente utili a rendere più vendibile il prodotto); da quel che ho capito questi pedali funzionano anche senza smartphone.

Ma si guarda, te lo confermo anch'io da utilizzatore dell'Iridium: l'ascolto dalle casse monitor dell'impianto è un'altra cosa rispetto a quello dal cono. E il suono che ne vien fuori è meno diretto, più simile a quello registrato e post prodotto.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)


b3st1a

Citazione di: Prosit il 25 Maggio, 2022, 12:16 PMMa si guarda, te lo confermo anch'io da utilizzatore dell'Iridium: l'ascolto dalle casse monitor dell'impianto è un'altra cosa rispetto a quello dal cono. E il suono che ne vien fuori è meno diretto, più simile a quello registrato e post prodotto.
Ma infatti la questione è proprio quella: se si cerca in questi affari il suono dell'ampli si perde in partenza, il suono che viene dal cono non è emulabile, lo è solo il suono microfonato e mandato al banco, ed è con questo che va paragonato. Il piacere dello spostamento d'aria del cono non è (ancora?) riproducibile, anche se si tratta di un piacere per chi suona e non per chi ascolta, che live e nei dischi sente comunque un suono microfonato e processato oppure, se è di fronte all'ampli, si becca una marea di freauenze medio-alte indesiderate spaccatimpani! :D

Davids

Citazione di: b3st1a il 25 Maggio, 2022, 07:06 PMMa infatti la questione è proprio quella: se si cerca in questi affari il suono dell'ampli si perde in partenza, il suono che viene dal cono non è emulabile, lo è solo il suono microfonato e mandato al banco, ed è con questo che va paragonato. Il piacere dello spostamento d'aria del cono non è (ancora?) riproducibile, anche se si tratta di un piacere per chi suona e non per chi ascolta, che live e nei dischi sente comunque un suono microfonato e processato oppure, se è di fronte all'ampli, si becca una marea di freauenze medio-alte indesiderate spaccatimpani! :D

Esatto. Lo scopo per cui nascono Iridium e soci, è quello di fornire il suono microfonato senza avere cassa e microfono. Lo stesso vale per Kemper, Fractal, Helix e qualsiasi altro modeler e profiler del mercato. Se uno cerca l'esperienza del cono che muove l'aria quella gliela può fornire solo l'amplificatore e la cassa.
Che poi questi sistemi ci riescano effettivamente è un altro paio di maniche, un ampli a canna e microfonato bene suona sempre meglio della sua controparte digitale, è il motivo per cui sono rimasto con l'amaro in bocca dopo aver provato tutti questi trabiccoli digitali. Ma come disse John Mayer: uhm....it's not so bad.
:kingot:

elzeviro

Citazione di: Davids il 26 Maggio, 2022, 11:40 AMJohn Mayer
puoi consigliarci qualche brano o album di questo chitarrista cantautore?

Prosit

Io penso che oggi non possa più dirsi, in assoluto, che il suono di un ampli valvolare ben microfonato sia sempre meglio della sua controparte digitale. Il digitale ha fatto passi da gigante e il controllo financo schizofrenico dei parametri di un ampli simulato, delle frequenze di uscita, delle riprese microfoniche etc. è oggi talmente ampio da rendere equiparabili, all'ascolto post registrazione e post produzione, i due mondi.
Diverso è il discorso dell'ascolto dell'esecutore, durante l'esecuzione.
Sono ancora convinto, infatti, che il sistema analogico ampli valvolare + coni sia, per un chitarrista, il modo migliore di ascoltarsi mentre suona. Il che non è un fatto secondario, tutt'altro!
La musica è ritmo, armonia, melodia, silenzio e suoni tra intervalli di silenzio: tutti fattori udibili sì attraverso la percezione uditiva ma, anche, attraverso la percezione tattile. Per entrare e restare in empatia con il proprio strumento e quindi suonare in modo espressivo, per esempio, il batterista ha necessità di percepire il giusto rimbalzo della bacchetta sulla pelle dei tamburi o sul metallo dei piatti, la loro vibrazione sulle dita, il ritorno d'aria dalla gran cassa, tutti fattori acustici e tattili che interagiscono in millesimi di secondo, ma in modo sempre diverso di tocco in tocco. In esecuzione, un pianista preferirà sempre suonare un pianoforte a coda piuttosto che un piano elettrico perché il suo playing interagisce con le corde e i legni dello strumento in una modalità irripetibile; allo stesso modo preferirà i tasti pesati a quelli non pesati perché a una diversa pressione delle dita corrisponderà una diversa risposta dello strumento in termini acustici e cioè, in frequenze sonore che non restano udibili solo all'orecchio ma, anche, dal resto del corpo, perché trattasi di vibrazioni, di "onde" sonore che si propagano fisicamente e avvolgono interamente il nostro corpo.
Può un sassofonista o un trombettista, durante una esecuzione, efficacemente dissociarsi dal proprio ottone? Credo proprio di no. Idem per un violinista, etc.
Cito una semplice definizione del termine "suono" tratta da Wikipedia, la prima pronta e immediatamente raggiungibile:
Il suono (dal latino sonus) è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Tale vibrazione, che si propaga nell'aria o in un altro mezzo elastico, raggiunge l'apparato uditivo dell'orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, crea una "sensazione uditiva" correlata alla natura della vibrazione; in particolar modo la membrana timpanica subendo variazioni di pressioni entra in vibrazione.
Quindi una "vibrazione" diventa "suono" solo e unicamente quando viene decodificata dal nostro apparato uditivo (l'orecchio) e non prima di allora. Ma il fatto è che, prima di allora (se non contemporaneamente) la vibrazione giunge al nostro corpo attraverso la percezione tattile: cioè vibra tutto il nostro corpo non solo l'orecchio! Che lo si voglia o no, è così.
E allora, per farla breve, non mi trovo tanto d'accordo con chi sostiene che digitale e analogico in fondo, per un chitarrista esecutore, possono sempre equivalersi; che con il tempo e le prove si può serenamente sostituire la "botta" data dai coni della cassa con l'ascolto diretto dai monitor o dagli in-ear, senza nulla perdere o poco rinunciando. Che la sostituzione di una sorgente sonora con un'altra (nel caso in specie cono vs monitors) sia solo una questione di abitudine.
Il cono della cassa per un chitarrista è come l'ancia di un sassofono o la gran cassa di una batteria, è la sorgente delle vibrazioni che coinvolgono prima il nostro corpo nella sua interezza e, poi, le orecchie per una buona parte. Si perde tanto, eccome se si perde. Ma si perde soprattutto in fase di esecuzione, là dove l'interazione tra sorgente sonora e musicista origina l'espressività, la voce personale (non è il mio caso, ovviamente).
Per chi è mero ascoltatore il caso è diverso: molto meglio il suono già controllato, processato e mixato. Anche il digitale può andar bene per suonar roba da fare ascoltare ad altri, e forse è anche di più (gli altri della mia band, per esempio, preferiscono ascoltarmi in digitale ...). Salvo il fatto che, in questo caso, all'ascoltatore potrebbe presentarsi una performance in cui l'esecutore si è trovato privo delle necessarie vibrazioni  ;D
E' ovvio che con il digitale si guadagna altro: in termini di comodità, economia, flessibilità e tutto ciò di cui più volte si è tanto discusso.
E' meglio quindi il digitale o l'analogico? Dipende, è tutto soggettivo. Oppure oggettivo in funzione di quel che si vuole o si può produrre.
"Quello che hai visto ricordalo perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento" (proverbio Navajo)

Piero_93

Citazione di: Prosit il 26 Maggio, 2022, 01:36 PMIo penso che oggi non possa più dirsi, in assoluto, che il suono di un ampli valvolare ben microfonato sia sempre meglio della sua controparte digitale.
Da digitalista convinto, dissento ma solo per una finezza: la parola "controparte".   :-[
Nel senso: è probabilissimo che la simulazione di una Plexi a cannone (con tanto di microfonazione simulata ed effetti aggiuntivi, digitali o analogici che siano) non sia all'altezza di una vera Plexi a cannone con un vero microfono. O quantomeno... non sia la stessa cosa.
E questo ci sta! Voglio dira, una è la cosa vera, una è la simulazione...
Se però guardassimo lo scopo e non il mezzo (ovvero, mi serve un BEL suono, come dico io, per suonare del classic rock invece che mi serve il suono della Plexi del '78 che usava Tizio Caio nei suoi concerti), non è per nulla scontato che il suono ottenuto con un ampli costosissimo microfonato sia necessariamente migliore del suono ottenuto con una modesta Mooer GE300.

Citazione di: Prosit il 26 Maggio, 2022, 01:36 PMSalvo il fatto che, in questo caso, all'ascoltatore potrebbe presentarsi una performance in cui l'esecutore si è trovato privo delle necessarie vibrazioni  ;D
E anche questa piccola parte... a meno che non si parli di locali molto piccoli, dove effettivamente si sente il volume "acustico" dello strumento (o dell'ampli che sia), all'ascoltatore cambia ben poco in termini di vibrazione. Vai ad un concerto medio/grande, le vibrazioni che senti nel petto non sono sicuramente le vibrazioni della casa che viene "percossa"... ma quelle dei sub che hai davanti alla faccia :sarcastic:
Per il resto però sono al 100% d'accordo con quello che hai scritto!  :goodpost:
E' assolutamente vero che non è uguale avere un ampli dietro o una cassa spia davanti, come non è assolutamente uguale avere una cuffietta invece che una spia. L'intero corpo ha sensazioni molto diverse... ma con un po' di pazienza e dedizione si può imparare, e addirittura quello che poteva sembrare un sistema assurdo (IEM, ad esempio) potrebbe diventare quasi essenziale: sì, la GAS tornerà sicuro, ma in questo momento non sono mai stato in pace con me stesso quanto con il setup che ho adesso  :laughing:

In questo senso, credo che sia molto utile spendere tempo anche con questi strumenti "nuovi", senza fidarsi solamente di quello che si sente nel video o della sensazione che si ha avuto un paio d'ore nella sala prove o nella cameretta. Prima di dare un vero e proprio giudizio, sarebbe bello poterci mettere sopra le mani per un po' di tempo!
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Vu-meter

Uhm... Forse meglio separare le discussioni.. fra l'altro, dovrebbero già essercene diverse sul tema..  :-\
"Chi è lento all'ira è migliore di un uomo potente, e chi controlla il suo spirito di uno che cattura una città." Proverbi 16:32
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Citazione di: Prosit il 26 Maggio, 2022, 01:36 PMIo penso che oggi non possa più dirsi, in assoluto, che il suono di un ampli valvolare ben microfonato sia sempre meglio della sua controparte digitale. Il digitale ha fatto passi da gigante e il controllo financo schizofrenico dei parametri di un ampli simulato, delle frequenze di uscita, delle riprese microfoniche etc. è oggi talmente ampio da rendere equiparabili, all'ascolto post registrazione e post produzione, i due mondi.
Diverso è il discorso dell'ascolto dell'esecutore, durante l'esecuzione.
Sono ancora convinto, infatti, che il sistema analogico ampli valvolare + coni sia, per un chitarrista, il modo migliore di ascoltarsi mentre suona. Il che non è un fatto secondario, tutt'altro!

Mi sono fermato qui a leggere perchè la parte sull'ascolto e la differenza tra suono dell'ampli davanti al cono, e suono microfonato, per me è assodata.

Quando scrivo, oltre a essere stringato, sono anche chirurgico. Ogni parola ha un significato ben preciso.
Ampli a canna e microfonato bene.
Sono due condizioni che in un home studio non sono facili da realizzare. Un ampli anche di piccolo wattaggio può diventare molesto se si suona in condominio, e "ben microfonato" non significa mettere un SM57 dove capita di fronte alla griglia, e poi mandarlo dentro una scheda Behringer o Focusrite. Se le premesse sono queste, digitale tutta la vita.
Ampli a canna significa poter tenere il master volume ad un volume tale che lo speaker comincia a muoversi, cosa che non avviene quando il master volume è a 1/10 altrimenti i vicini protestano. Ben microfonato significa trovare il giusto microfono, o i giusti microfoni, magari collegati a un preamplificatore e poi mandati dentro una scheda con dei buoni convertitori. Un e906, un MD421, un microfono a nastro tipo SE Voodoo, come preamplificatore un ISA One o un più proletario Warm Audio,  e il tutto dentro una scheda audio carina tipo Audient, oppure Universal Audio o Apogee, se la pecunia lo permette.
E seppur queste schede lavorino tutte a 96KHz/24bit, tra di loro c'è la stessa differenza che c'è tra una Squier e una Custom Shop, pur avendo entrambe body in ontano e manico in acero.
In queste condizioni, analogico batte digitale 10-0*.
Ma parlo di qualcosa che è lontano dalla visione del chitarrista medio, che non si è mai preoccupato di cosa accade dopo lo speaker. Figuriamoci spendere 400€ su un microfono a nastro, e 800€ su un preamplificatore microfonico come un Isa One. Che poi vanno saputi usare, perchè il nastro è delicato e non puoi buttargli una 100W a volume 10, e del preamplificatore devi saperne gestire il gain.

*a patto che non si salga troppo col gain!
Già, perchè in effetti su suoni molto carichi di gain, le differenze si assottigliano al punto tale che è pressochè impossibile dire chi è chi. Ma quando il gain cala, son dolori. Ed è lì che ancora trovo delle differenze per me inaccettabili. Quei suoni sulla soglia del breakup che si gonfiano e si sgonfiano a seconda di quanto forte plettri, quei clean saturi che ritornano puliti quando accarezzi delicatamente le corde, il suono saturo e cremoso di un Tweed, di un Dumble o di una Plexi, si fanno solo chitarra-cavo-ampli.
Questo l'ho scoperto ben prima che signori anziani dalla tecnica mediocre scoprissero il boom dei social per arrotondare lo stipendio. Perchè quando loro erano dei signor nessuno, io passavo i miei pomeriggi in camera col mio SM57, la mia Focusrite Scarlett e il mio preamplificatore ART Tube Studio V3, a seguire i tutorial online e a cercare di capire come fare una buona microfonazione del mio amplificatore.
L'ultimo album di Satriani è stato registrato interamente con un plugin, ma gente come John Mayer, Slash, Malmsteen, Gilmour, continuano a usare i loro Marshall, i loro Fender e loro Dumble sia in studio che dal vivo.
https://www.guitarworld.com/news/joe-satriani-plugins-the-elephants-of-mars









:kingot:

Davids

Io ad esempio un digitale o un plugin che suona in questo modo, non l'ho mai trovato in tutta la mia vita.



Questi sono gli stessi suoni fatti dall'ammiraglia di casa Fractal. A 1:53 cominciano nello specifico i suoni Tweed. Ascolta su cuffie o su due casse monitor, e giudica da solo. Lo senti come è tutto molto più asettico, meno ricco e meno dinamico? E parliamo di un oggetto che, a listino, costa 2600€. Fosse questione di 5-6-700€ ancora ancora...
Poi certo, se sei un turnista che fa 70 date all'anno, FM3 senza pensarci più di mezzo secondo. Lì subentrano altri parametri, e la bellezza del suono è solo uno di questi.

:kingot:

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