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Consigli : Effetti per correggere o per impreziosire ?

Aperto da Vu-meter, 07 Febbraio, 2013, 10:59 AM

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robland

Io sono per la totale libertà e l'assoluta sperimentazione. .
Ho un ricordo antico legato al suono di un bassista che ascoltai secoli fa. Aveva un suono spettacolare che non era frutto delle dita ma di una grande ricerca. Tendo verso quell'obiettivo: definire il mio suono aggiungendo con qualche effetto quel quid in più...

Con la chitarra sperimento. La musica è divertimento. Non devo suonare coi Pink Floyd, quindi posso permettermi di strafare. Con gli errori e le critiche si cresce. Uso il wah, diversi overdrive, il chorus, riverberi, compressore ecc. Oppure non uso proprio niente, per pigrizia o per scelta.
Quando li uso cerco di osare perché si possono scoprire cose nuove. Il 90% delle volte verrà fuori una porcheria da dimenticare. Ma vuoi mettere quel 10% in cui scopri qualcosa e fai uno step di progresso? È un passo in avanti. Puoi anche metterlo nel cassetto e non usarlo, ma è sempre meglio che avere cassetti vuoti ostentando uno snobismo dovuto solo all'ignoranza.

GivenToFly

Un chitarrista scarso resta scarso anche con gli effetti.
Non penso che stiamo parlando di due aspetti dove uno serve a nascondere le carenze dell'altro, ma di due ricerche complementari.
Lo studio sullo strumento e quello sul suono tramite tutta la catena (dove gli effetti sono parte importantissima) devono procedere di pari passo.
Ad averci un reverbero siamo tutti buoni. A regolarlo bene, in base all'ambiente dove si suona, e in base alla canzone/risultato che si vuole ottenere, evitando di suonare dall'oltretomba o di fare un pastone invece è più complicato e richiede conoscenza e pratica. Ancora più complicato è usare il delay che non sia il semplice delay che ingrossa il suono con un minimo di repeat che richiama la coda di quello che suoniamo.
Senza parlare di usare un muff/fuzz senza sparire nel mix o innescare continuamente.
Il discorso si amplia ancora di più quando hai un suono in testa e devi accoppiare più effetti.
Ancora adesso, dopo più di 20 anni, vi assicuro che perdo ancora una discreta quantità di tempo a curare il suono tramite gli effetti, e il risultato quando poi si suona in sala o live ripaga moltissimo 😉
... suonavamo in una bettola di terza categoria. La gente ballava sopra i tavolini e volavano sedie ovunque. Dopo tre pinte di birra manco sentivo più la batteria. Andavo a tempo con le tette della bionda che saltava davanti al palchetto. Che dire! Un successo ...


zap

Fortunatamente ho iniziato tardi ad usare gli effetti,diciamo da musicante maturo.
Lì utilizzo con molta parsimonia,centellinando il mix wet/dry,sugli accompagnamenti riverbero sempre e poi a scelta tra chorus,phaser,vive a seconda del brano.
Sui soli invece spesso tolgo il reverbero e lascio solo poco delay,spesso con poco feedback.

P.S. cerco sempre di mantenere il suono della chitarra,senza renderlo troppo...troppo :)

gianluca Pronzato

imprescindibile e' avere una buona tavolozza, ovvero un suono clean presente e che abbia il piu' ampio spettro di frequenze.
Questo lo ricerco su ogni chitarra e su ogni set utilizzato.
Ottenuta questa mia zona di confort acustico, gli effetti sono imprescindibili, li adoro e mi piace sperimentare il piu' possibile.
Ovviamente il tutto dipende dalle necessita' del brano, comunque tendo sempre ad avere un mix wet and dry spostato decisamente sul dry, in maniera che spicchi il suono della chitarra che sto suonando.

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