Strato etc etc Ultra

[Elliott]

Mi incuriosisce la scelta del ponte.
Per anni mi sono sentito ripetere che il ponte a due viti è limitante per millemila motivi ed ora lo ritrovo montato sulla serie top delle standard.

Esatto, la giusta definizione per la Am Pro 

Bravo

[Max Maz]

Mi incuriosisce la scelta del ponte.
Per anni mi sono sentito ripetere che il ponte a due viti è limitante per millemila motivi ed ora lo ritrovo montato sulla serie top delle standard.

Esatto, la giusta definizione per la Am Pro 

[luvi]

Mi incuriosisce la scelta del ponte.
Per anni mi sono sentito ripetere che il ponte a due viti è limitante per millemila motivi ed ora lo ritrovo montato sulla serie top delle standard.

Temo che ti abbiano ribadito un concetto poco corretto, Max! 

Il ponte a sei viti è da sempre un problema per la tenuta dell'accordatura della strato proprio perché la tensione differente delle varie corde, una volta che lo si sia fatto basculare, si rapporta in modo poco equilibrato con l'attrito creato da ogni vite, non permettendo alla meccanica di tornare con precisione alla posizione di partenza.
Fin dall'epoca di Jimi Hendrix, i tecnici utilizzano il trucco di allentare le quattro viti centrali del ponte facendo di fatto lavorare la sola prima e sesta durante il movimento della leva.
Questo accorgimento, unito ad una corretta lavorazione del capotasto, permette un'ottima tenuta dell'accordatura, che diventa gestibile anche nell'uso della leva (un uso moderato, ovviamente, non i "dive bombs"). Lo adotto da sempre su tutte le mie strato con ponte a 6 viti e funziona alla grande!

Il fatto che la Fender abbia implementato finalmente (da parecchi anni, a dire il vero) il ponte a 2 pivots nella produzione di serie è una scelta semplicemente... saggia! 

[Vu-meter]

Anche oggi ho imparato una cosa nuova ..  

[Bedrock]

Mi incuriosisce la scelta del ponte.
Per anni mi sono sentito ripetere che il ponte a due viti è limitante per millemila motivi ed ora lo ritrovo montato sulla serie top delle standard.

Temo che ti abbiano ribadito un concetto poco corretto, Max! 

Il ponte a sei viti è da sempre un problema per la tenuta dell'accordatura della strato proprio perché la tensione differente delle varie corde, una volta che lo si sia fatto basculare, si rapporta in modo poco equilibrato con l'attrito creato da ogni vite, non permettendo alla meccanica di tornare con precisione alla posizione di partenza.
Fin dall'epoca di Jimi Hendrix, i tecnici utilizzano il trucco di allentare le quattro viti centrali del ponte facendo di fatto lavorare la sola prima e sesta durante il movimento della leva.
Questo accorgimento, unito ad una corretta lavorazione del capotasto, permette un'ottima tenuta dell'accordatura, che diventa gestibile anche nell'uso della leva (un uso moderato, ovviamente, non i "dive bombs"). Lo adotto da sempre su tutte le mie strato con ponte a 6 viti e funziona alla grande!

Il fatto che la Fender abbia implementato finalmente (da parecchi anni, a dire il vero) il ponte a 2 pivots nella produzione di serie è una scelta semplicemente... saggia! 

Ohhhhh!
Volevo scrivere le stesse identiche cose, ma detto da te ha tutto un altro sapore... e valenza ovviamente 
Nella mia Handyman Vintage Style ho messo il 6 viti per pura questione estetica ma il ponte è regolato come dice Luca, mentre su tutte le altre, Les Paul a parte, ho il due viti.
Sulla Bum Bum al due viti è associato lo scasso sotto al ponte, stile Flyod, con un buon capotasto in osso.
Uso la leva, anche selvaggiamente su e giù e va benissimo... il ponte ovviamente è un due piloni 

[Max Maz]

Mi fa piacere Luvi visto che la mia 96 con i tuoi noisless fenderosissimi ha quel ponte.   

[Santano]

Anche oggi ho imparato una cosa nuova ..  

Mi associo, mica lo sapevo io...

[futech]

Anche oggi ho imparato una cosa nuova ..  

Mi associo, mica lo sapevo io...

E siamo in tre...

[robland]

Anche oggi ho imparato una cosa nuova ..  

Mi associo, mica lo sapevo io...

E siamo in tre...

E siamo in quattro.
Io di ponti e strade non capisco nulla.

[Elliott]

Ed invece Elliott sa anche quando non sa

Io e la mia Am Pro formiamo una coppia meravigliosa: Gianni e du Pivot

[Bedrock]

Comunque anche la storia del ponte è evidenza di quanto in questo mondo siano diffuse le credenze più assurde sulla prevalenza della qualità di quello che fu 

Non so quanto di vero ci sia in questa storia, ma mi hanno raccontato una versione del perché nel 60, o 63 non ricordo, fu tolta la Les Paul dal commercio, o forse uno dei vari motivi.
Pare che la chitarra fosse prodotta in un unico tono, un rosso sunburst più o meno e che i dépliant dell'epoca riportassero la foto dello strumento di quel colore.
La qualità delle vernici, e verniciature, dell'epoca usate in cara Gibson erano non proprio il massimo, tanto è che gli strumenti mandati in posti con clima molto diverso da Kalamazoo, o dove diavolo era, subivano dei viraggi di colore molto importanti... da qui sono nate alcune finiture che oggi girano come la tea, o il sunburst black o altro.
I clienti vedevano ste Les Paul gialle, nere, verdi, di tutti i colori ma diverse dai manifesti e quindi i negozi le rimandavano indietro.
Le prime SG che uscirono erano solo natural, White e black.
Quando nel 68 ricominciarono le produzioni les paul chieste dai clienti che le vedevano in mano a molti musicisti, inizialmente e per qualche tempo furono fatte solo black e gold.
Altra leggenda è la scelta di LEo Fender di passare dall'acero al palissandro, ovvero il fatto che nelle tv dell'epoca in bianco e nero il manico si vedeva male. LA scelta dello spessore del palissandro per fare la tastiera fu una questione prettamente economica, così si dice anche la scelta del raggio di curvatura che ne facilitava la costruzione.
Di queste storielle me ne hanno raccontate mille, non so quante vere, ma anche lo fosse solo il 10% mi ha convnto che la produzione odierna è 2 spanne superiore a quella degli anni 50... quella fatta come si deve eh, intendo MusicMan, Suhre etc etc

Questo, unito a dei prezzi fuori dal mondo, sono i motivi per cui a me degli strumenti vintage non frega proprio nulla 
La scorsa settimana ho messo le mani su una SG del 64 o 65 mi pare, col ponte vibrola, tutta originale e in stato eccellente a parte un lieve e molto gradevole effetto del tempo sulla vernice.
Non mi è piaciuta, posso dirlo o qualcuno si offende?

Altro esempio, non avrei cambaito la mia strato Elite, men che meno la mia Handyman, per le 60 e spicci che ho suonato da Amedeo, se non per un fatto di soldi... anche qui è blasfemia? Belle per carità, ma come altre che ho suonato molto meno "preziose" e rare.

[Elliott]

Figurati Gian.luca se non puoi dirlo. C'è gente contenta della telecaster, fa te...

[Bedrock]

Figurati Gian.luca se non puoi dirlo. C'è gente contenta della telecaster, fa te...

Se ci taglia la coppa fa bene ad essere contenta

[Max Maz]

 

Ma che sciocchini

[robland]

Il vintage ha due facce: la questione collezionistica e quella della qualità "oggettiva" dello strumento. In realtà entrambe le questioni sono assai personali. E, pur mettendo da parte i punti più soggettivi, rimane il fatto che bisogna avere tanta tanta tanta competenza. Proprio per questo non mi azzardo minimamente ad avvicinarmi al vintage. Ho passato una vita con gli strumenti in mano ma non è un'esperienza per nulla sufficiente a capirne di vintage. Ci vuole una conoscenza teorica e una perizia pratica che pochi hanno.
Un giorno che vorrò possedere qualcosa del genere, andrò da Tomassone e mi farò consigliare.
Fino a quel momento, cento volte meglio una custom shop. Per dire, manco a una masterbuilt mi avvicinerei, neanche se potessi, perché già lì sconfiniamo nel livello di competenze e conoscenze per pochi "iniziati".

Le storielle che rifilano i vari "esperti" le prendo con sette o otto filtri e benefici del dubbio. Però ammetto che mi diverte ascoltarle. Che poi siano attendibili...